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giovedì 25 apr
  • Palermo, città meno europea d’Europa

    Sono appena tornato da un brevissimo viaggio in Europa. Giusto il tempo di prendere un boccone e mi sono seduto di fronte la tastiera per mettervi a parte del benvenuto che mi ha riservato la mia città.
    Dunque, dicevo, ho trascorso questo weekend in Europa, a Roma per la precisione. Già, perché è bene fare distinzione tra una città che può essere riconosciuta come europea ed una che di europeo ha soltanto una parte della propria storia, quando dominatori di origine francese, teutonica o spagnola hanno imposto il proprio governo alla regione. E non farsi ingannare dalla forma istituzionale che vede Palermo capoluogo di una delle venti regioni d’Italia (con Roma Capitale), caratteristica che viene ricordata da chi comanda soltanto ad urne aperte.
    Palermo di europeo non ha assolutamente niente. Non ne ha il senso di appartenenza, non ne ha l’ordine e la pulizia, non ne ha l’eccellenza dei servizi della grandi metropoli né la tranquillità della vita a misura d’uomo dei piccoli centri, non ne ha le economie calibrate sulle reale risorse che il territorio offre…insomma, nulla, dico nulla.
    Ma andiamo ai fatti spiccioli. Per raggiungere l’aeroporto di Fiumicino, stamani, ho utilizzato il “Leonardo express”, dodici euro dodici, ma puntuale (alle 10:22 spaccate ha lasciato Roma Termini) e veloce. In meno di mezz’ora ho raggiunto la meta. All’aeroporto, area controlli, mi fanno aprire la valigia perché, all’andata, senza farci caso, avevo conservato nell’unico bagaglio al seguito, un piccolo trolley da non imbarcare, il liquido delle lenti a contatto ed il bagnoschiuma. Faccio notare, senza nulla a pretendere, che a Palermo nessuno aveva contestato il mio errore nella composizione del bagagli. L’addetto al controllo mi ha risposto “Vabbe’, a Palermo…”, come a dire “ci siddia puru a campari”…ma sono sicuro che è stata una disattenzione, come quelle che, senza dubbio, accadono in tutto il mondo.
    Arrivo a Palermo fissato per le 13:10 con volo Air One. Con cinque minuti di ritardo, l’aeromobile tocca la pista. Dopo pochi minuti, ritiro il bagaglio ed esco dall’area arrivi. A Roma ho utilizzato il treno, bene, a Palermo farò lo stesso. Il tabellone degli orari dei treni in partenza, che ti accoglie appena fuori la porta automatica dell’area “nastri”, riporta che l’ultimo treno è partito alle 8 del mattino. Ovviamente, essendo a Palermo, immagino che non sia attendibile. Ovviamente, un qualsiasi turista europeo (e non solo), dà per buona l’informazione e si precipita a prendere un taxi o un autobus. Al che mi viene il dubbio che a manomettere il tabellone fosse stato il “portatore sano d’interesse”. No, le FS e la Gesap sono in grado di fare tutto da sole…
    Nel frattempo, una ragazza del nord Italia (almeno così sembra dall’accento) mi chiede qualche informazione sulla città. In particolare, se è difficile raggiungere con i “mezzi” (ma quali mezzi?) la zona balneare di Mondello da Boccadifalco. Bene, avete presente la faccia di un medico che deve dare una brutta notizia ai parenti di un paziente? Bene, credo che somigli a quella con la quale ho descritto la situazione dei trasporti pubblici a Palermo, che costano ben venti centesimi in più rispetto alla stessa tariffa di Roma e Milano, ma in compenso…beh, lasciamo perdere.
    Saluto la giovane piena di speranze e raggiungo il binario della stazione ferroviaria. Anche nel sotterraneo tutti i monitor, nonché il tabellone gemello di quello consultato prima, riportano quello delle 8 come ultimo treno partito. E, ovviamente, a utilizzare il mezzo su rotaia per raggiungere la ridente Palermo siamo in tre. Nonostante ci sia una treno ogni ora (che nemmeno nei paesi dell’est europeo). Chissà come era affollato il treno delle 8…Comunque, il mezzo raggiunge Palermo-Notarbartolo con dieci minuti di ritardo.
    E meno male che l’ha raggiunta. All’andata non sono neanche riuscito a partire dalla stazione cittadina perché un camion, dalle parti di Tommaso Natale, aveva pensato di imitare i banditi dei film americani e sfondare un passaggio a livello, magari con treno in arrivo. Ma torniamo a questa mattina.
    Esco dalla stazione. La città è letteralmente sommersa dai rifiuti. I cassonetti sono “a scomparsa”…sotto i sacchetti maleodoranti. Carte e volantini danzano per le strade deserte, spinti da un vento che diffonde l’olezzo di una Palermo in putrefazione, come tutti i cadaveri che si “rispettino”. Via Duca della Verdura è un tappeto di foglie e fanghiglia, non so cosa sia successo. Il clou del mio tragitto lo raggiungo in via Montepellegrino, davanti allo scaro. I cassonetti della spazzatura sono ridotti in cenere, l’immondizia è ancora lì in bella vista e centinaia sono le cassette di ortofrutta, rotte e sporche, che prendono il sole al bordo della strada. Una vera e propria discarica a cielo aperto. Sopra questo scenario apocalittico, i manifesti dei politici che, sorridenti (concedetemelo, tutti, MA CHE CAZZO CI RIDONO!!), con slogan ridicoli, ci invitano a compiere la migliore scelta possibile e concedergli di portare la loro gestione illuminata in quel di Bruxelles, sia per premiare il loro genio che per dare la possibilità anche agli abitanti europei di essere così sapientemente amministrati. Forse è la cosa migliore. La Sicilia, nonostante il diluvio di contributi provenienti dall’UE, non riuscirà mai a colmare il gap che la divide dagli altri paesi d’Europa. Ma, se Maometto non va alla montagna, allora la montagna andrà da lui. Saranno i paesi europei, grazie al lavoro instancabile dei nostri politici, a raggiungere i nostri standard decisamente SCANDALOSI. Così, anche Palermo potrà dirsi, finalmente, una città EUROPEA.
    Per finire, vorrei ricordare che il presidente del Consiglio, qualche giorno or sono, ha detto che camminando per le strade di Roma, Napoli e Palermo, c’è da vergognarsi perché somigliano a città africane. Non ho visto la città partenopea di recente, ma la capitale sì. E vorrei consigliare al sindaco Alemanno di lamentarsi col premier per avere accostato Roma a Palermo.
    Detto questo, non me ne vogliano i lettori di Rosalìo per i miei post sempre petulanti sulla città. Ma credetemi, con questa “ispirazione” non riesco a fare diversamente. E mi domando, ma ne abbiamo ancora dignità? Come popolo, abbiamo bisogno che qualcuno attenti alle virtù della nostra fanciulla per fare esplodere i nuovi Vespri?
    Ma quali Vespri, non possiamo mica perderci l’ultima puntata dei tronisti o come si chiama….né GF218 o 1,2,3 stalla (si chiama veramente così!!!). E del resto, il cellulare ha ancora credito ed il cocktail ai Candelai me lo posso ancora prendere, non si sta poi così male…

    Palermo
  • 81 commenti a “Palermo, città meno europea d’Europa”

    1. … viene voglia di girare i tacchi e tornarsene da dove si e’ venuti.
      tutto cio’ che scrivi, ahime’ soprattutto la conclusione, e’ pura realta’.
      tutti si lamentano di tutto, ma quando c’e’ da fare, alla fine, scopre che tutto va’ cosi’ “e che ci spossiamo fare… speriamo bene (ma in cosa!?”…

    2. Le tue considerazioni sono banali e superficiali.
      Se non vi piace Palermo fate la cosa migliore prendete la valigia ed andatevene .
      Non servono a questa citta’ persone come Voi, che non fanno altro che parlare male della nostra citta’.
      Sappiamo benissimo i miliardi di problemi che abbiamo e quale è la mentalita’ imperante in questa maledetta terra. ma è sempre la nostra citta’.

    3. Bogart credo che stia esagerando con il tuo orgoglio. Qui si ha un bisogno disperato di sfogare la rabbia e la tristezza che ci dà questa città. Non tutti siamo uomini di panza e ci teniamo la verità sul groppone come farai tu. Non permetterti di dire certe cose perchè in certi casi sono al pari dell’omertà. Lascia che la gente sfoghi.

    4. Bogart ha ragione, meglio prendere la valigia. Non mi piacciono le persone come Bogart.

    5. la domanda giusta è…l’abbiamo mai avuta la dignità? Ho passato i miei anni di vita a Palermo cercando di capire cosa ci fosse in questa città di “diverso”. Non è un problema economico, Bari è una città del sud eppure sta vivendo un rilancio impressionante. Non sono i politici, quelli schifosi ci sono in tutta italia, li vedrei più come una conseguenza. SONO LE PERSONE. Palermo è una città dove l’abbondante 90% è costituito da bestie, il restante 10% di persone civili è una minoranza schiacciata. Viviamo in un contesto di ignoranza assoluta, mancanza di civiltà, amore per il prossimo. E’ una città dove cane mangia cane. Dove il tuo prossimo è visto come il nemico da ostacolare in tutti i modi. Dove l’ignoranza ti porta a votare buffoni per poi doverti lamentare di loro, senza neanche porti il problema di aver contribuito col tuo voto ad aver portato questa situazione in città. Ma dove vogliamo andare…finchè le bestie non si tramuteranno in principesse, ci sarà poco da dire

    6. è sempre la nostra città! Già…
      con la nostra munnizza, con il nostro disordine, con la nostra ignoranza, con le nostre immense debolezze, con la nostra meschinità, con la nostra eterna voglia di non cambiamento, con il nostro personale tornaconto che prevale sempre sul senso della cosa pubblica,…..
      si è proprio vero…Bogart…. la riconosco per intero…. è sempre la nostra città (un cancia mai !!!)

    7. Suggerisco (senza alcuna polemica) al sig. Bogart di oltrepassare le colonne d’Ercole di Mondello e provare a vivere, almeno per qualche settimana; in una città CIVILE…si renderebbe conto al suo ritorno come la situazione a Palermo meriti tutto lo sdegno che provo in questo istante.

      firmato: qualcuno che stamattina ascoltava sull’iPod un assolo di marranzano (quasi commosso da quante belle emozioni possa suscitare) mentre andata in metro a lavoro a Parigi, felice di non dovere assistere allo squalore della propria città natale.

    8. Ecco cos’è la strana sensazione che provo quando imbarco a Londra e sbarco a Punta Raisi…

    9. Non credo ci sia speranza alcuna per la nostra città. E’ un problema culturale, sociale, la politica non è altro che lo specchio della società; esempio: Il signor x ha deciso di ristrutturare la sua casa. Ha un ventaglio di aziende possibili, ne studia i preventivi ed infine ne sceglie una.
      L’azienda inizia i lavori…dopo qualche mese però, il signor x si reca a casa per controllare lo stato dei lavori…nulla è stato fatto…anzi, la situazione è peggiorata, gli operai che dovrebbero ristrutturare la sua casa, stanno in giro a godersi la vita con i soldi che lui paga a giornata…e inoltre portano il loro pattume dentro la casa del signor x.
      Quindi riassumendo: questi operai, invece di svolgere il lavoro per cui vengono pagati profumatamente, sperperano i soldi del signor x, e portano l’appartamento ad uno stato indicibile.
      A questo punto il signor x cosa farà? Beh la risposta è scontata, direte voi…a Palermo no…perchè se alla x sostituite i cittadini palermitani, e alla casa sostituite Palermo…la risposta non è poi cosi scontata…

    10. Andrea dare delle bestie al 90% dei palermitani mi sembra eccessivo.

    11. Palermo è una delle città più belle del pianeta. Se fosse anche civile sarebbe perfetta. Pertanto le altre città ci sembrerebbero sempre inferiori alla nostra. Capirete quindi che le condizioni in cui versa Palermo sono tali affinché noi possiamo apprezzare anche altre città che altrimenti sarebbero dimenticate.

    12. Tornerò a Palermo, sabato prossimo, dopo quasi 5 mesi (lavoro ormai in Germania da Gennaio) e mi sa che, alla luce di ciò che scrivi, mi dovrò preparare a un bel trauma da rientro…

    13. @Rosalio e Andrea
      beh…diamo delle “bestie” solamente a chi ha votato (una o più volte) il degno erede di Ciancimino, che ne dite, può bastare?

      @Virus
      Palermo é indubbiamente bella (e te ne rendi conto davvero quando viagig molto e vedi che altrove chiesette o munumenti banali diventano patrimonio nazionale). Prova per un attimo a pensare però ad un turista inglese o francese o tedesco (che non parla italiano, e quindi in una città come la nostra é già in seria difficoltà) ed a quanto gli sia facile programmare una giornata per vedere le sue bellezze: mattina Palazzina Cinese, pomeriggio Palazzo Reale…si certo…di mattina parti dal tuo albergo e dopo 3 ore arrivi ai ruderi di una palazzina in stato di DEGRADO da anni (e non mi si dica che é stata ristrutturata), poi dopo altre 4 ore arriva al palazzo reale (che chiude alle 17) e, se non lo scippano a piazza indipendenza, se ne torna in albergo riflettendo a questa stupenda città che non avrà mai la possibilità di conoscere (come gli spieghi di andare a vedere le catacombe ad esempio!!). Morale della favola: ai miei amici e colleghi non consiglio più di andare a Palermo se non posso essere lì a far loro da Cicerone…meglio che vadano in città altrettanto belle (se non di più).

    14. Bogart, ho scritto questo post su un portatile, seduto sopra un sacchetto di munnizza. Il tuo commento mi fa capire perchè la città si è ridotta così e fa diventare più banale la mia superficiale domanda. Ma te la risparmio, violerei la policy di Rosalio.

    15. Come ho già avuto modo di scrivere, chi accosta Palermo ad una città africana non sa quello che dice…palermo è peggio, mille volte peggio…Guardate queste foto

      Io a Palermo posti del genere non li ho mai visti, e badaye che parlo di posti che conosco come le mie tasche, non parlo a vanvera:
      Rabat
      http://www.sobi.org/photos/places/Morocco/Rabat/rabat_film_000.jpg
      Casablanca:
      http://www.casablanca.ma/index/images/articles/Boulevard%20d%27Anfa.jpg
      Direi al nostro amato premier, che come al solito parla come scoreggia, di non parlare a vanvera. Palermo è peggio, molto peggio di qualsiasi città africana..

    16. in ogni stato c’è sempre un “sud” e un “nord” (anche se non geografici)…evidentemente noi siamo a sud in tutti i sensi e direi ancor più a sud di quello che gli europei chiamano sud. Più volte ho pensato a quale soluzione si potrebbe adottare per far capire ai nostri concittadini che pulito è bello, che cultura è bello, che mezzi pubblici funzionanti è bello, infrastrutture moderne è bello e che, di contro, la cartaccia dal finestrino della macchina è brutto, la popò dei cani lasciata seccare sui marciapiedi è brutto,che viale regione siciliana è brutto, che degrado ed ingnoranza è brutto. Continuo ormai da anni a pensare a quale mail toccante e ad effetto inviare a chi gestisce la nostra città (sindaco in primis)per smuovere qualcosa, ma non riesco mai ad essere esaurient; e più volte ho pensato di candidare me alle prossime comunali per capire se è l’amministrazione che non va o il sistema. mi sa che mi sono rassegnato a prendere tutto com’è, con la solita aura mediocritas che contraddistingue la popolazione palermitana. che tristezza:(

    17. Anche se ANDREA ci è andato giù PESANTE ha assolutamente ragione!Viviamo in una città splendida( mare, montagne, arte) eppure non siamo in grado di farla diventare meta di MILIONI di turisti all’anno…Xkè??? Xkè abbiamo la mafia, la munnizza e quella voglia matta di dover fottere sempre gli altri…adesso qualcuno citerà le 1000 e più cose belle di Palermo senza ammettere mai ( come BOGART) che i palermitani non meritano questa città….

    18. My country, right or wrong…

    19. sono d’accordo con Franz: sono stata in Tunisia ed era miliardi di volte più pulita, organizzata ed efficente… noi, al massimo, assomigliamo ad una di quelle metropoli sud-americane tipo Quito o Lima… stesso senso di silenziosa disperazione tra un cumulo di monnezza e lo splendore architettonico.

    20. Ciao Alessio, mi presento sono credo la pendolare perfetta delle tre città africane indicate dal premier. Da più di un anno faccio spola fra Roma, Napoli e Palermo (città dove vivo). Allora, partiamo dalla Capitale (città che amo), nella Capitale i problemi per chi ci vive sono moltissimi. Numero 1, una metrò praticamente solo turistica, se lavori poco più giù dell’EUR o a Monte sacro, scordati la metro. Non esiste. Preparati a passare ore in auto. Andiamo ai collegamenti aereoportuali o fuori porta, per andare a Fiumicino puoi prendere il Leonardo Express che da Termini va dritto a Fiumicino senza effettuare fermate intermedie e che di minuti ce ne mette 45 per arrivare a Fiumicino o se non hai la fortuna di stare accanto a Termini o vuoi spendere meno, prendere il treno metropolitano che fa diverse fermate ed è usato dai pendolari romani. Bhe quello, ti assicuro Alessio, che viene sospeso spessissimo con le urla di chi a Roma ci abita. Sul fronte pulizia, anche su questo devo contraddirti. Roma non è una città pulita, soprattutto nelle sue periferie. E nemmeno a Roma si fa la differenziata. Roma diventerà la nuova emergenza rifiuti fra pochissimo e sarà un’emergenza ben peggiore di quella vissuta a Palermo in questi giorni, perchè emergenza strutturale e non finanziaria (come Napoli insomma).
      Passiamo a Napoli, sono penso fra le poche ad aver preso un aereo per Napoli quando impreversava la spazzatura fra le strade (gennaio 2008). Napoli è una città bellissima, i napoletani sono simpaticissimi. Gente di cuore, molto più dei romani (devo ammetterlo). Napoli è una Palermo cento volte più grande ed i problemi di Napoli sono cento volte più grandi di quelli di Palermo. Il traffico napoletano è qualcosa che nessuno può riuscire ad immaginare. Io sono rimasta impressionata. Così come la microdeliquenza, Palermo è un’oasi felice su questo punto, ti assicuro. E se avete creduto che l’emergenza Napoli sia finita è evidente che non conoscete la città e non ci andate da mesi. Napoli è una città ferita, una città che ci prova tutti i giorni a rialzare la testa e non gli è permesso. Napoli è una città dove non puoi più nemmeno parlare perchè le leggi di questo governo hanno tolto il diritto di libera espressione ai cittadini. E’ una città dove stanno costruendo discariche di fronte agli ospedali (Chiaiano) e nessuno può dire nulla. E’ una città distrutta nell’orgoglio ma che sa di essere distrutta nell’orgoglio. Ne è consapevole. A Napoli si va al supermercato e si cerca la verdura, i pomodori, la frutta che provengono dal Marocco perchè di quelli locali non ti puoi fidare, non sai se mangi veleno. Napoli così come Roma di buona hanno che sono in Italia(non in Europa), prendi un treno ed in poco tempo sei ovunque. Palermo è l’Africa d’Italia, invece. Non ha più consapevolezza dei propri problemi. Pensa che ormai la mafia sia lontana e quella occheggia dietro l’angolo invece. Vota per necessità e non capisce che se sei costretto a votare per necessità ti hanno tolto pure la dignità. Ma Palermo non lo capisce ancora. Amo tutte e tre queste città, il mio cuore è diviso negli ultimi tempi su queste tre città, e lo dico con estremissima sofferenza nessuna delle tre è in Europa.

    21. @bogart rispondo che solo chi non ama Palermo prenderebbe le valigie e andrebbe via…(quindi il tuo caso), mentre per tutti coloro che amano Palermo è piu’ che giusto che mettano in evidenza i lati brutti proprio perchè c’è voglia di cambiare le cose dopo anni e anni di degrado!!!!
      Se non si parla in questo modo non possiamo aspettarci che i nostri vertici muovano un dito….a meno che certo non intervenga “striscia la notizia”….e allora vedi come si mobilitano…!!!!!!

      Sono fin troppe le cose che non vanno a Palermo…e metterle in evidenza è un’ottima cosa…capire il perchè non vanno per il verso giusto…preferisco non saperlo…lì si che allora mi verrebbe voglia di fuggire….

    22. Una volta le generazioni future miglioravano ciò che avevano costruito quelle precedenti… ogni volta che torno a Palermo avverto questo senzo di vuoto socio-culturale che mi incuriosisce: non c’è volontà di ascesa sociale. I miei genitori, i vostri genitori, generazione cresciuta nel dopoguerra, non avevano niente, solamente la buona volontà di impegnarsi e affermarsi nella vita con un lavoro, con una famiglia. Oggi vai in giro e certi quartieri non cambiano, chi ci nasce ci resta, non ne vuole sapere niente di migliorare e migliorarlo. Palermo prima o poi imploderà su se stessa, non ha nessuna parvenza di civiltà, sembra sia tornata indietro di mille anni. A me non interessa sapere se la colpa sia del sindaco attuale o di quello precedente, mi fa rabbia l’assenza di una voglia sociale di crescita culturale, mi fa specie quello che porta un frigorifero e lo butta dentro un cassonetto sapendo che c’è un servizio apposito per il ritiro di certi rifiuti, mi fa specie vedere le persone che si accalcano non rispettando la fila per un gelato, calpestando il calpestabile, anche donne incinta con bambini… mi fa specie questa sorta di cultura del “chi mmi nni futti, tanto c’è sempre la soluzione, non sono io il problema, sono gli altri…”
      E soprattutto mi fa rabbia sapere di un popolo orgoglioso delle proprie origini e tradizioni rimanere ancorato a testardaggini antiche come le pietre e succube del concetto del favore politico…

    23. scusate ho scritto senzo volevo dire senso

    24. P.S. Parlando di aereoporti e controlli, io trovo quelli di Palermo in assoluto i migliori, non rompono in maniera eccessiva come da altre parti (Bologna ad esempio) ma controllano abbastanza. Sono fra i pochi che se ti devi togliere le scarpe ti danno i calzari sterili (a me è successo e li hanno forniti), uno dei pochi aereoporti dove la bustina per i famigerati liquidi è gratis (a Venezia hanno voluto un euro), il solo aereoporto dove quando arrivi ci stanno i poliziotti ed i cani anti-droga. Ricordo un servizio delle Iene dove si dimostrava che a Roma potevi entrare con il coltellino (questo per dire Alessio che proprio sulla sicurezza aereoportuale i romani non possono dare lezione). Sulla sicurezza in generale delle città, mi permetto infine di dire che questa città è paradossalmente una di quelle più sicure. A Roma ci sono zone intere della città dove non c’è nemmeno illuminazione, a Palermo (vuoi per il controllo di Cosa Nostra) la microdeliquenza è davvero micro, su Napoli possono obbligarti a scendere dall’auto e fottertela con te dentro (conosco amici a cui è successo). Chioso dicendo che anche polizia, digos e carabinieri che prestano servizio a Palermo sono in assoluto i più addestrati. Non perdono le staffe. Non creano tensioni. Li ho visti gestire disoccupati che minacciavano di dargli fuoco (ai carabinieri intendo) e sono riusciti a gestire la situazione senza nemmeno usare il manganello. A Napoli non è andata esattamente così, chi si ricorda le scene mandate in tv sulla manifestazione di Chiano?

    25. @Serena: ma vivi a Palermo?
      Aeroporti: assoluta mancanza di organizzazione, di parcheggi, gestione dell’area trasiti simile a quella che puoi trovare in una pista d’atterraggio in amazzonia, sporcizia da fare schifo e vergogna, servizi al passeggero meno di zero!
      Sicurezza: ma stai scherzando vero? Microcriminalità micro? Scippi, furti, rapine, gente che entra in casa con te dentro in pieno giorno, vetri di macchine in frantumi come se piovesse…ad una persona che conosco non solo lo hanno fatto scendere dalla macchina che guidava…ma prima si sono fatti accompagnare all’entrata dello ZEN2 sotto la minaccia di una pistola…poi lo hanno mollato in mezzo alla strada!
      La presenza delle forze dell’ordine è pari a ZERO!!

      Mbah…spero che il tuo commento fosse ironico…perchè se così non fosse o sono pazzo io o viviamo in due città differenti!

    26. Ciao. Dal 98 non abito più a Palermo. Dopo qualche anno nella Capitale, oggi sono stanziale a Verona.
      Roma, e concordo con Serena, non è pulita e non è sicura. Se non hai un reddito di 2 mila euro netti al mese e ti vuoi fare una famiglia vivi male, molto male… provate a fare un giro nelle nuove zone residenziali dove un bilocale costa 400mila euro…Borghesiana, Romanina etc. zone anonime, poco servite, poco sicure e non pulite. Certo se vai al Pantheon ti rifai gli occhi… ma viverci veramente a Roma…è un’altra cosa!!
      Verona è una bella città, a misura d’uomo, servizi al top (l’Ospedale pubblico sembra una clinica privata e non esagero)…ci sto bene. Gente tranquilla, molto quadrata. Vive di stereotipi ma non è più provinciale di altre città.
      Palermo mi manca, ma solo i miei genitori, i ricordi di quand’ero bambino, la Palermo folkloristica e climatica. Non mi manca la paura. Nè mi manca l’aria fatalista e trasognata di molti giovani bloccati nella propria crescita umana e professionale che, dietro l’ipocrita facciata dell’amore travolgente per la propria città (io, via da Palermo…mai!tu, a Verona, mischiiiino!)e della voglia di cambiare le cose (voglio fare qualcosa per la mia città… e poi mi cerco l’amico politico), hanno una paura enorme di confrontarsi e rischiare di dover costruirsi un futuro da soli. Fuori. In Italia. In Europa.

    27. bogart… qualcuno parla male di palermo, con sofferenza. ed ogni giorno fa qualcosa per cercare di migliroare questa citta’ ..

      tu .. che fai?

    28. Concordo con Virus e con molti altri che hanno piazzato il loro commento. Purtroppo ciascuno conosce la sua verità che, a mio parere, confluisce in una unica verità. Per cui ne deriva che i diverbi e le diatribe sono solo apparenti, ma stiamo vedendo la cosa allo stesso modo. Dopo aver criticato Bogart sento anche il dovere di scendere in campo in suo favore: penso che non sia una persona che vede il contrario di ciò che molti scrivono e lamentano, solo consiglia di trattenere il respiro e sopportare in silenzio. Questo era a mio parere la cosa che non andava nel suo commento. Perchè esistono diversi modi di sopportare. Inoltre, in questo caso, rimanere in silenzio in un blog cittadino corrisponde a subire ancora una volta. Deve esserci una valvola di sfogo per questa assurda situazione. Sono vicino a coloro che sentono il bisogno di gridare. Sono meno vicino a coloro che invece gridano e poi non capiscono che l’atomo del cambiamento sono proprio loro, con il loro comportamento, con la loro presa di coscienza sulla propria condizione alienata e tuttavia modificabile con molto impegno. Ricordo, ma non salendo in cattedra, che ogni cittadino ha il diritto di ammonire e cercare di correggere con le dovute cautele chi trasgredisce una regola di convivenza civile. Mi accorgo anche di un dettaglio non sottovalutabile: ammonire con arroganza e superbia, solo perchè si è nel gousto, in questa città non porta a nulla. Questo è straprovato. Farlo con calma e mostrando dispiacere per ciò che si sta dicendo funziona a volte. È già molto, non vi pare? Cordialmente.

    29. Si Ben vivo a Palermo e giro parecchio per lavoro e ti assicuro che chi sostiene che a Palermo c’è microcriminalità non ha mai vissuto a Roma (sono stata fissa tre anni a Roma), nè a Napoli e nemmeno al Nord (un anno passato a Brescia). Posso asssicurarti che Brescia è in assoluto la città meno sicura dove ho abitato. Ancora oggi sono solita prendere almeno due voli al mese e se parli di furti non hai idea di cosa significhi girare in una città del Nord alla sera. Tu parli di periferia, quando io parlo di microdeliquenza in città come Napoli non ti sto parlando di Scampia ma del centro città. Dove tendenzialmente se ti fermano chiedendo hai da accendere? meglio che fingi di non aver sentito la domanda. E questo lo dico pur essendo una di quelle che difende più a spada tratta Napoli ed i suoi abitanti, perchè Napoli è secondo me un gioiello. Ma fra vivere a Napoli o Palermo, non ho alcun dubbio molto meglio Palermo.

    30. Condivido appieno il paragone di Giuliana; conosco Quito, e devo dire che o splendore architettonico, ma sopratutto la sporcizia, l’incivilità e la rassegnazione dei cittadini è davvero simile alla nostra Palermo. Invece non ho visto alcuna rassegnazione tra i poveri delle metropoli marocchine…al contrario, città come Casablanca sono in fermento, dove ancora i registi, scrittori e gli artisti esprimono protesta

    31. @Bruno, quello che noto a Palermo e dei palermitani(che ripeto ho girato un pò ed ho vissuto anche in altre città)è il loro non capire che sono vicini al baratro, molto vicini. Mi spiego meglio fra Palermo e Napoli, al momento lo ripeto è molto meglio vivere a Palermo, Napoli l’adoro ma è invivibile, il traffico napoletano, l’inquinamento napoletano, la criminalità micro e macro di Napoli non ha al momento competitore. Palermo rischia di finire in un baratro peggiore nel corso degli anni rispetto a quello di Napoli, ma non se ne rende conto. Napoli ed i napoletani oggi hanno consapevolezza. Ed i napoletani che sono venuti a trovarmi a Palermo sono quelli che ammettono che oggi è meglio vivere qui che non da loro ma che contemporaneamente ti urlano svegliatevi o farete la nostra fine o una peggiore.

    32. quoto Bogart.
      x l’autore: visto che “scrivi dal portatile, sopra un sacchetto di munnizza”, prova a spostarti a qualche metro di distanza in una zona pulita… 😉

    33. Quoto Serena e l’analisi tripartita del suo primo messaggio: seria, puntuale, documentata, veritiera.

    34. Beh io vivo in nord africa da anni per motivi di lavoro e potrei raccontarvi di centinaia di analogie tra gli arabi maghrebini e i palermitani/siciliani: l’innata voglia di fregare il prossimo, guadagnare ad ogni costo su ogni singola transazione, spadroneggiare davanti a tutti, sentirsi sempre i migliori con gli altri, lasciare intendere che si hanno amicizie importanti che ti risolvono il problema, avere il sangue bollente che ti fa scattare il “valvolino” della pazzia per un semplice parcheggio o una “taliata” storta, e tante tantissime altre cose… ma in una cosa c’è una differenza enorme: nonostante non siano queste popolazioni dei campioni di igiene, fanno di tutto per fare apparire tutto pulito e lindo, a costo di piantare aiuole con fiori rossi e gialli profumatissimi durante la notte. Che volete farci, ci tengono all’apparenza, direi che hanno un forte attaccamento al Paese e nessuno, sopratutto i turisti, deve dire che sono stati in un Paese sporco.
      Ad esempio, in aeroporto agli arrivi, e parlo dell’africa, ti aspettano prima dei controlli doganali, due medici e due poliziotti, che, tramite un rilevatore termico, verificano che tu non abbia contratto il virus A; io personalmente, girando aeroporti italiani ed europei, non ne ho visti…
      Alla fin fine per noi siciliani, l’Europa rappresenta solo due cose: 1) un posto dove mandare i nostri politici in vacanza pagata a migliaia di euro mese; 2) una fonte inesauribile di soldi e finanziamenti da rubare ed intascare, senza assolutamente far nulla per investirli.
      Siamo molto lontani dall’Europa, è vero, ma anche molto lontani dal Nord Africa…

    35. Serena indubbiamente meno peggio Palermo ora come ora rispetto a Napoli ma anche alle grandi città del nord. Ma dubito che tale relativa tranquillità derivi dalla bontà dei palermitani, io propendo per una certa forma di controllo territoriale esercitato da determinati indigeni, una cosa nostra insomma.

    36. @pepè è quello che io ho scritto fin dal mio primo commento (basterebbe leggere)

    37. @Serena, non penso che Palermo sia vicina al baratro, nè capisco cosa possa essere il baratro. Sopravviverà, bella e sofferente, come sempre, con i suoi ricchi ed i suoi poveri, con chi dice di voler cambiare le cose e chi, provandoci, deve tirarsi indietro se vuole andare al parco la domenica mattina coi suoi figli. Per il resto, io non posso far testo. Sono andato via; anch’io sono un esempio del non coraggio e della rassegnazione. Forse non amavo così tanto Palermo e non ci sono rimasto. O forse l’amo troppo e mi dannerei nel viverla tutti i giorni con il senso di impotenza di chi non ha potere, non ha i soldi, non governa e non conta. Resta il fatto che sono andato via e il lavoro che faccio lo potrei fare anche a Palermo. Non ho avuto coraggio. Forse. Non so.

    38. Franz ti invito a utilizzare un linguaggio più consono. Grazie.

    39. @bruno, io sono una di quelle che è tornata. E quando ero fuori, Palermo mi mancava e forse ho imparato ad amarla questa città nel periodo in cui stavo lontana. Nonostante tutto Palermo è una città che ha un’anima e come tutte le città che hanno un’anima ti graffia, puoi odiarla o amarla ma non ti lascia indifferente. E’ alle volte contemporaneamente la ami e la odi. A me capita spesso. Il baratro di cui io parlo e che io temo, è quello dove ho visto precipitare altre città, la più nota è Napoli ma anche Reggio devo dire non è messa bene. Guardate che Napoli non moltissimi anni fa non era peggio di Palermo, oggi lo è e lo dico con la sicurezza di chi difficilmente può essere smentita da chi conosce almeno un po’ le due città. Nel primo mandato di Bassolino era nu’ babà. Poi non ha capito o meglio ha capito tardi verso cosa stava andando. Il sussulto di dignità napoletano è lieve ed è soprattutto in ritardo, si sono lasciati illudere in anni passati, poi si sono arresi ed oggi è tutto difficile, lo avessero capito prima dove stavano andando forse non lo avrebbero permesso. E ripeto lo dico con paura (quella di vedere anche questa città finire così) e tristezza (quella che può provare chi considera Napoli un diamante ed un criminale chi ha permesso di rovinarla così). Il credere che siccome non si spara stiamo messi bene è uno dei rischi che vedo, di una criminalità che ha cambiato pelle, si è sommersa bene ed ora distingure i contorni è difficile. Dieci anni fa era un pò più semplice. Però, contemporaneamente, mi ritrovo ad osservare che troppo spesso noi palermitani pensiamo che tutto quello che è oltre lo Stretto sia migliore. A prescindere. E’ tutto oro quello oltre lo stretto. Ed invece non è così.Non è vero che fuori da Palermo è tutto bellissimo e qui tutto fa schifo. Non è vero che i romani sono più civili dei palermitani. Non è vero che i bresciani sono più educati dei palermitani. Io ricordo che qualche anno fa Brescia, dopo le ore 18 era impraticabile. Non so adesso ma fino a qualche anno fa era un tappeto di siringhe. Non eri mai sicura se camminavi per strada dopo un certo orario. E con questo non sto dicendo che Palermo non ha problemi, dico soltanto che spesso ci lamentiamo tutti qua. Viviamo nel mito che fuori è meglio e che è impossibile far nulla qui perchè tanto siamo rozzi, incivili e ineducati e non è vero. Anni di dominanzione ci hanno reso devoti a tutti quelli che non sono del luogo, alle volte invece basterebbe valorizzare le cose positive non dimenticando mai il negativo ed essenso assolutamente consapevoli delle difficoltà.

    40. Serena diamo a cesare quel che è di cesare però… non è vero che tutto quello che ci sia aldilà dello stretto luccichi ma l’inciviltà e l’incuria del territorio che vedo a Palermo ed in Sicilia in generale non esiste da nessuna parte.Lascia perdere il paragone con Napoli, non puoi mettere Brescia in relazione con Palermo, sono realtà diverse con problemi diversi, ma stai tranquilla che a Brescia la signora di fronte non scende di casa e butta un divano o una porta nel cassonetto della spazzatura, la gente media di brescia che va al lago o al parco raccoglie la spazzatura, non campeggia un mese all’arenella e nessuno dice niente… Io vivo a Milano e lavoro in tutta Italia e credimi, la maleducazione che vedo nei palermitani è totale…

    41. @Rosalio

      Su una città di 700 mila abitanti, fatti un breve calcolo in testa e prova a indovinare la percentuale di persone civili, che buttano la carta nel cestino, che non guidano come i pazzi, che non insultano gli sta accanto con fare mafioso, e chi più ne ha più ne metta. Forse il 10% che ho annunciato è pure troppo. E non vorrei si pensasse che non amo la mia città, io mi occupo di MobilitaPalermo.org e faccio parte anche del Comitato spazio pubblico Palermo e, credetemi che nessuno più di noi si sta dando da fare per cambiare le cose. Chi ama la propria città sa ammettere lo schifo che c’è e prova a cambiarla, gli altri che vedono solo rose e fiori sono solo degli ipocriti troppo pigri per voler fare veramente qualcosa. Molti vorrebbero fare, ma si lasciano scoraggiare da questa incività collettiva. Io dico che ognuno di noi deve rimboccarsi le maniche e rischiare di essere l’unico pazzo in una città di normali, remando controcorrente come facciamo noi ogni giorno. Voler cambiare Palermo non significa disprezzarla, significa anzi amarla a tal punto da lottare ogni giorno contro i mulini a vento pur avendo la piena consapevolezza che questa città non cambierà mai. Quindi direi ad alcuni su questo forum di togliersi le fette di prosciutto davanti agli occhi e ammettere la realtà. E soprattutto di non dire che chi critica non fa nulla, perchè lo trovo offensivo. Noi impieghiamo soldi e tempo ogni giorno per portare avanti le nostre cause, proprio per questo mi posso mettere nella posizione di criticare

    42. Concordo sul fatto che Palermo NON è una città europea.
      Qualche giorno fa dovevo fare una commissione nella zona dei Quattro Canti: ho parcheggiato la vespa in piazza Bellini (luogo frequentatissimo da turisti, che in una qualsiasi città europea sarebbe chiuso al traffico) e ho percorso piazza Pretoria per raggiungere corso Vittorio Emanuele.
      Non ci sono parole per descrivere il degrado di quello che dovrebbe essere il salotto della città: cartacce ovunque, un paio di cani randagi che bivaccavano sui marciapiedi di via Maqueda, erbacce che spuntavano dal selciato di piazza Pretoria, che peraltro era invasa da macchine e motorini parcheggiati sotto la fontana.
      Una turista, con accento del nord Italia, mi ha chiesto se il palazzo lì di fronte (palazzo delle Aquile) fosse il Municipio: mi è parso di cogliere una nota di incredulità ella sua voce.
      Ho visto anche un’altra turista che, in piazza Bellini, provava a fotografare le cupole rosse della Martorana facendo lo slalom tra le auto lasciate dovunque.
      C’erano parecchi turisti in giro e, francamente, mi sono vergognato: diamo un’immagine dei luoghi simbolo della città che è semplicemente penosa.

    43. Che il degrado di Palermo serva a scuotere le coscienze ovattate dei turisti. Questo non è tanto degrado socio-culturale, quanto avanguardia democratica. L’Italia, soprattutto il sud, si trova in uno stadio avanzato della democrazia, in una sorta di metastasi del sistema vigente occidentale: un vero e proprio fallimento. La democrazia è un’utopia, come tutto ciò che l’ha preceduta. Ci vorrà del tempo, ma vedrete che prima o poi la geniale Italia se ne esce con qualcosa che ancora una volta rivoluzionerà il mondo e il senso del vivere. Questo ovviamente non vuol dire che dobbiamo attendere con le mani in mano, bisogna sempre continuare a lottare, fino all fine. Per migliorare.

    44. Come ti capisco! Io in questo momento in cui scrivo mi trovo a Londra e posso dirti che sei molto sfortunato tu che parli da Roma. Qui siamo in paradiso come servizi e informazioni al cittadino. Mi sono vergognato davvero di aver portato la mia presenza “scandalosamente italiana” qui nella city.Non mi meritano. Io consiglio a chi parla bene di Palermo (e ci sono molti che lo fanno) a fare qualche viaggio. Ai politici palermitani non dico nulla, la dignità che non hanno non gli permetterà di farsi da parte. Il mio obiettivo è di lasciarla Palermo, non mi sento meridionale, ora che sono stato a Londra, non mi sento neppure italiano ma per fortuna e purtroppo, come diceva Gaber, lo sono.

    45. @Jerry a parte il fatto che il post parte da Roma che indica come città europea rispetto a Palermo. Ora ripeto Roma è città italiana non europea. Perchè se ti fai un giro per tutte le capitali d’Europa scopri che sono molto più avanti di Roma che vanta un capitale monumentale artistico che tutti ci invitano. La maleducazione dei palermitani è un concetto che non amando io le categorie non condivido. A Palermo c’è un’assenza di Stato e questo è fuori discussione, potremmo aprire una discussione filosofica e storica sul perchè vi è un’assenza del soggetto Stato in questa città, però in economia ti insegnano un concetto semplice non si butta l’acqua sporca con il bambino dentro la mia sensazione a leggere un pò tutti i commenti e che si stia facendo questo. l’educazione è un fatto personale prima ancora che un concetto collettivo, io non ho preso – la mia ultima volta a Roma (tre settimane fa circa) il Leonardo Express per Fiumicino, stando a Trastevere ho preso il trenino metropolitano, i primi due erano sospesi, il terzo che ho preso era pieno di cicche di sigarette buttate a terra. Fermo restando che non penso fosse pieno di palermitani che si sono divertiti a prendere quel treno per buttare le cicche e fermo restando che sul treno è vietato fumare dovrei concludere il discorso dicendo che i romani che prendono il treno sono ineducati ed incivili? Guardate che in Italia io ho serissima difficoltà a definire qualsiasi città europea, anche Milano non è poi questo gran modello di educazione e civiltà. Il bresciano che raccoglie i suoi rifiuti e forse lo stesso che ha sversato i suoi rifiuti tossici in Campania? E’ più civile forse questo come atteggiamento? E’ più europeo come atteggiamento? E’ più educato? Io i problemi di Palermo sono disposta ad ammetterli tutti ma ci tengo solo a sottolineare che non è che le altre città siano così eccezionali, vivibili ed europee. Il 90 per cento dei palermitani è incivile? Ok ci sto ma se è cosi allora lasciatemi dire che il 90 per cento degli italiani è incivile anzi per come stiamo trattando il soggetto TERRA il 90 per cento degli occidentali è incivile.

    46. @Luciano

      tutto il mondo vorrebbe essere nato in Italia. Non dire sciocchezze e cerca di riflettere un pò su ciò che dici. Lì purtroppo non troverai conferme di ciò che dici perchè non ticagano neanche, ma se un giorno dovessi per miracolo trovare qualcuno disposto alla conversazione fatti dire che ne pensa dell’Italia e vedrai. Io a Londra ciò vissuto anni.

    47. Errata corrige:

      “Lì purtroppo non troverai conferme di ciò che dico”

      “perchè non ti cagano neanche”

      “Io a Londra ci ho vissuto per anni”.

    48. Ho letto i post ho esperienza di tre anni a Napoli per il dottorato di ricerca, per carità volante e non residente.
      Ma concordo con Serena. A Napoli la consapevolezza dello stato di soggezione alla criminalità organizzata é cosa davvero recente. Per noi molto antica, ed in Sicilia abbiamo cercato di contrastarla, sia con la magistratura, sia ultimamente con certe opposizioni di comunità di cittadibi, od organizzazioni di categoria.
      La camorra a Napoli non era sentita come mafia, mai si erano fatti grandi processi ai camorristi, mai si erano sollevati grandi vosi in merito se non Saviano, che poi ha anche raccolto documentazioni di polizia e procura, da un lato, ed ha anche raccontato una certa antropologia della camorra, che in sicilia ci sono antologie intere.
      Detto questo. Certamente noi non siamo l’Europa, sotto molti aspetti, come non lo é roma, ma credetemi neanche Milano lo é. Ma cosa é una città che puù definirsi europea, o per meglio dire, civile.
      Se vogliamo dire civile nell’amministrazione pubblica e nella gestione dei piccoli comuni (e non aree metropolitane complesse quali sono quelle di chi stiamo parlando), allora il trentino-alto adige é la più europea delle regioni italiane.
      Ma é una falsa valutazione, in questo senso.
      Concordo con Serena, Roma non é così efficiente con il treno aeroporto città, anche a me spesso mi é capitato di trovare corse in ritardo e cattive informazioni.
      Ho sempre la prudenza di arrivare nei luoghi facendomi un conto largo dei possibili ritardi. E facendo così, spesso aspetto, ma non ho mai perso nessuna coincidenza.
      Ragiono da sudista, abituata ai ritardi. Sono stata sorpresa in anticipo poche volte anche al Nord, mi spiace.
      L’Italia é ormai tutta provincia, di questo passo.
      Vero é che l’aeroporto più rognoso ai controlli é Bologna, ma credo che dopo la strage della stazione siano diventati, e dico giustamente, un po’ fobici. Fossero tutti come loro, non passerebbe uno spillo.
      Siamo diventati provinciali nel fatto di essere passivi, pirandelliani dal 1948 a quest’anno.
      Non ci aspettiamo niente dai nostri governanti, perché non decide la massa dei perbene consapevoli, del governo del paese, ma la decidono 4 apparati, che comprano voti e fanno promesse elettorati di posti garantiti e rassicurazioni familiari, ed é così almeno dalla fine degli anni ’70.
      Le persone perbene diventeranno sempre più povere, gli imprenditori costretti, insieme ai pochi liberi professionisti rimasti a dovere pagare ciò che producono, o fallirano, o andranno in nero. Queste due sole categorie pagano un carico di assunto al pubblico inessenziale, inutile per i cittadini, ma utilissimo per i politici, che per stnzializzarli li tengono in bilico camapagna elettorale dopo campagna elettorale, perché rappresentano la loro garanzia di essere rieletti. Sempre a nostre spese, ovviamente.

    49. a gennaio è stata organizzata una inziativa da parte di alcuni consiglieri comunali, in cui già si denunciava la situazione dell’Amia, preannunciavano il disastro che si è verificato, denunciavano le irregolarità di bilancio, e chiamavano a raccolta i cittadini di palermo, a supporto della loro opera. La manifestazione si chiamava “Amia, la città parte civile”, c’erano anche i manifesti per strada, per scungiurare i “io non ne sapevo nulla”. Quanti cittadini hanno partecipato? Meno di 50. Città parte civile un cavolo, se ne sono fregati tutti. Con ragioni le più varie, magari ditemele voi le ragioni, perchè io non le comprendo più. Quale sarebbe la conclusione se non che è la cittadinzanza che fa una città? Il senso civico, la partecipazione, la presenza attiva e la capacità costruttiva di indignarsi contro i governanti non buoni, di non rivotarli, di controllarli, o di seguirli e supportarli quando invece ci convincono nei fatti. Si chiama democrazia partecipativa e non delgativa come è la nostra. Ecco cosa distingue una città europea dalle mancanze palermitane: non il lamento generico, la disamina inutile delle cose che non vanno se a tale disanima non segue la presenza “reale” delle teste. Ecco cosa distingue una città civile, “europea”, colta, educata, rispettosa, non prepotente, non invadente, non chiassosa dagli ammassi di case e “moltitudine” di certe città del terzo mondo… a cui palermo somiglia sempre di più, purtroppo. Il problema è che la maggioranza dei palermitani onon conoscono altre realtà. E quando, come a chi ha scritto questo post, si ritrovano in una città straniera, o anche italiana ma non siciliana, la differenza salta agli occhi e si rimane sconcertati nell’animo. Ma queste cose non cominciano chissà dove, iniziano e si affermano con i comportamenti singoli, che poi portano alle somme e alle qualità dei comportamenti collettivi.

    50. @Serena: Facciamo che Napoli è 2893 miliardi più grande di Palermo…. studia la geografia prima di sparare cavolate. Palermo ha un’estensione urbana di quasi 110 kmq mentre Napoli di 120 kmq (come grandezza son più o meno uguali). Il bacino d’utenza invece è nettamente superiore se pensiamo che Napoli ha anche un hinterland devastante, secondo solo a quello di Milano.

    51. @synth84 se conoscessi un pò il territorio napoletano sapresti che Napoli non si ferma a Napoli. Marano, Mugnano, Quarto, Casoria, Afragola ecc. sono ormai territorio napoletano. Non capisci nemmeno quando finisce la città e quando iniziano i paesi vicini. Non è come in altre parti dove finisce la città, finiscono anche per pochi km le case e poi zac inizia un nuovo Comune. Non ti rendi proprio per niente conto che la città è finita. I paesi limitrofi ormai fanno parte a tutti gli effetti del territorio urbano napoletano. E’ un continuo, un prolungamento, parlare di Napoli pensando che Napoli si concluda in un mura di città ormai inesistenti è impossibile.

    52. Serena è proprio quello che dicevo prima… visto che gli altri sono simili o peggio allora siamo giustificati. Sarà che viaggi tanto e sarà che sei un’attenta osservatrice, ma pure io viaggio tanto e sovente nelle città che descrivi ci lavoro per mesi. Non puoi paragonare Milano (2,5 milioni di persone che ogni giorni ci transitano), Napoli (circa 2 milioni tra Napoletani, hinterland e quant’altro) e Roma che è grande quanto Palermo, Milano, Torino, Napoli e Genova messe insieme. Hai ragione sul fatto che la maleducazione sia diffusa ovunque, ma permettimi di farti notare che sono mediamente tutti più civili dei palermitani.

    53. Rosalio, scorreggiare è italiano che più italiano non si può e sicuramente non è una parola offensiva, e allora???

    54. Franz e allora il canale corretto per rimostranze e spiegazioni è l’e-mail e qui sei fuori tema.

    55. @ Cittadino n. 76345

      Tu fai le stesse dichiarazioni del palermitano classico
      “La mafia è ovunque”
      “La spazzatura è ovunque”
      “La inciviltà è ovunque”
      Hai visstuto a Londra, bene. Se dovessi mettere sulla bilancia Londra e Palermo…sinceramente chi pesa di più in fatto di civiltà, di rispetto delle regole, di servizi che funzionano? Poi se parliamo di pizzo e mafia siamo la culla d’europa e lo sappiamo pure noi che ci giriamo i film a palermo e Corleone.
      Non dire come il mio collega che Helsinki o Bolzano sono nelle stesse situazioni di Palermo. Io se volessi rinascere non sceglierei il meridione ne tantomeno Palermo. Non ho figli, se tu ne hai spero non augurerai a loro una società come la nostra ma almeno una come quella di Londra. Spero!

    56. Mila Spicola ha perfettamente ragione!

    57. @Serena: Ti ricordo che Palermo non ha un hinterland omogeneo solo “per colpa” della sua orografia (attorniata da monti) ma nonostante tutto a est della città si presenta una continuità urbana non indifferente: Villabate, Ficarazzi, Santa Flavia, Bagheria fino a Mongerbino-Capo Zafferano… la stessa Monreale è praticamente un “quartiere” di Palermo.

    58. Non sono il palermitano classico, Luciano. Io vengo da una esterofilia impressionante e la pensavo esattamente come te. Ma adesso ho aperto gli occhi e mi sono reso conto del posto e della cultura in cui sono nato. Non la cambierei per niente al mondo. Dobbiamo solo lottare per togliere il fango. Sotto c’è l’oro te lo assicuro. Molta più civiltà, fidati. Sono i paesi europei che hanno attinto alla nostra cultura, per noj dire che hanno succhiato il sangue da sempre. Ma per capire questo c`è bisogno di studiare molto e di avere dei buoni maestri. E poi viaggiare, viaggiare e viaggiare.

    59. è vero la città è carina, ho viaggiatao molto edvo dire che è tra le piu belle .
      Ma i palermitani sono le pegggiri persone che ho conosciuto.
      Incivili, maleducati,falsi,aggressivi,menefreghisti e molto peggio

    60. è semplicemente carina o è tra le più belle? deciditi…

    61. ciao ragazzi chi vi scrive e un ragazzo di 24 anni che ha 18 anni ha lasciato palermo.il mio pensiero costante e quello di tornare come la chiamate voi nella maledetta terra…farei di tutto ma so che non avro’mai la possibilita’ perche’ purtroppo a palermo la parola concorsi non fa parte del dizionario…non riesco a spiegarmi come si entra all’amat,all’amia,all’ amap(forse qualcuno lo sa)sarebbe il sogno di tanta gente(almeno provarci e dire non ce l’ ho fatta)..ciao a tutti e sempre forza palermo

    62. Vivo a Lisboa, in Portogallo, da 4 anni ormai. É terribile constatare sempre di piú come NON RIESCA, o non possa tornare a Palermo neanche se volessi. Stare lontani da Palermo e tornarci dopo lungo tempo disabitua alla COSTANTE BATTAGLIA URBANA che é districarsi in questa cittá. L’ultima volta che sono “sceso” (poco piú di un anno e mezzo fa) mi attaccavo con le crisi di panico ai pali della luce senza riuscire ad attraversare la strada. Neanche a me piacciono quelli come Bogart, che “Palermo é pur sempre la nostra cittá”. Spiegheró il perché raccontando cun “aneddoto” che successe un paio di anni fa e che mi piace sempre ricordare; un’amica portoghese, affascinata dai miei racconti “siciliani” e “palermitani”, una volta mi chiese: “Ma non ti manca la tua terra?”; io: “Certo che mi manca”; lei: “E perché non torni, allora? >>; io: “Perché se torno, mi manca ancora di piú”.

    63. Quoto Bogart, è davvero stancante vedere sempre gli stessi post, mai nulla di costruttivo solo critica distruttiva, a questa città non servono questi discorsi, siamto tutti consapevoli dei suoi problemi, abbiamo viaggiato tutti, non c’è bisogno di scrivere ste cose in un sito che si chiama mobilita Palermo, anzi propongo di cambiare nome al sito….smobilita Palermo….vi prego di smobilitare davvero, oppure rimbocchiamoci le maniche e usciamo fuori i coglioni di palermitani, investendo a chi puo’ investire, protestando nelle sedi opportune a chi puo’ farlo, attivandosi in vari modi per migliorare questa città, chi non sela sent e o non ha le palle per farlo si accomodi al nord Europa.

    64. non si può paragonare Palermo con Roma. Roma è una capitale.
      ma soprattutto…PALERMITANI! BASTA LAMENTARSI! FATE QUALCOSA SE VOLETE RIMANERE QUI, ALTRIMENTI SMAMMATE!
      la città è lorda. l’Amia non esiste. il comune non è mai esistito. puliamola noi la città, come faccio io settimanalmente nella via in cui abito e nella spiaggia che frequento.
      Organizziamoci e facciamolo tutti insieme.
      altrimenti, come si dice in Europa…SHUT UP AND GET THE FUCK OUT 🙂

    65. Mundo
      Alla prossima crisi di panico,evita di abbracciare i pali della luce,dato che ci sono stati
      casi di folgorazione.
      Marco Romeo
      Pulirsi la città non è compatibile col pagamento della Tarsu.

    66. Bello questo post e la discussione che ne segue.
      Condivido alcune considerazioni di Serena ma anche di altri. Non penso che Roma o Napoli siano delle belle e organizzate metropoli, penso che la Sicilia e in particolare Palermo siano un territorio a sé e preferisco altre più piccole città siciliane, Siracusa ad esempio.
      Palermo è una città difficile che avrebbe avuto bisogno per dimensioni e caratteristiche di una migliore organizzazione come di migliori interventi, quindi di una migliore dirigenza politica negli ultimi quarant’anni almeno.
      Ed oggi non è una cosa facile riuscire a cambiarla.
      I servizi possono essere un volano dell’economia ma è anche vero che il tessuto economico si intravede nei servizi e la Sicilia in genere, ma in particolare Palermo centro amministrativo e burocratico, viene ammorbato dalla sua stessa puzza. Mi sono chiesta talvolta se non fosse stato meglio cedere il privilegio a Catania, altro che rivalità. Non che Catania puzzi meno, ma almeno in passato nella sua provincia era riuscita ad avere un migliore sviluppo. Adesso c’è un clima generale di decadenza e penso che sia sintomatico di un sistema in crisi.
      Non posso identificarmi in ciò che non funziona, con i problemi dell’Amia e della Gesip e non sono neanche propensa a pensare che il pubblico sia bello o il privato necessario. Il pubblico non funziona e il privato annaspa e in Sicilia non è mai decollato.
      Sono contenta che ancora ci sono giovani qualificati che trovano prospettive altrove e speriamo ci siano per sempre tali prospettive perché anche a voler riaprire i concorsi pubblici non basterebbe.

    67. Non è che ci ho capito un granche’.
      Sei la sorella di Colorina?

    68. E chi vuoi fare, le donne sono difficili da capire.

    69. Lulu’, più che difficile da capire, direi che voli alto… con la fantasia a ruota libera, insomma, divagazioni in libertà.
      E’ vero, però, che certe femmine sono affascinanti perché sono poco comprensibili, per fortuna, perché quando capisci… 😀
      Com’è vero che ce ne sono alcune, come certe commentatrici qui presenti (su Rosalio), che “fannu passari u priu”, non solo della seduzione ma pure degli elementari bisogni.
      N.B. Il titolo del post meriterebbe una correzione, dopo 4 anni dalla pubblicazione, ovvero:
      … ( )… parlare di terzo mondo potrebbe prestarsi a fraintendimenti.

    70. … ( )… mi sono au.to cen.sur.ato…
      (anche per lo s p a m) 😀

    71. AH ! dimenticavo:
      le femmine mi piacciono, nonostante alcune che “fannu passari u priu”

    72. Priu o non priu, il tg1 pochi minuti addietro ha presentato un piccolo servizio sulle condizioni dei pronto soccorso a Roma. Pessime. In una regione che registra un elevato disavanzo per la sanità.
      Come qualcuno ha scritto in una città occorre viverci per capire meglio le sue condizioni e non basta una visita turistica di passaggio.
      Il fatto di essere la capitale di una nazione e di vantare un patrimonio storico, artistico e monumentale non è sufficiente. Anzi, laddove si accentra il potere politico e burocratico le condizioni possono essere peggiori che altrove, almeno in Italia. Non per niente all’indomani dell’unità d’Italia si sono aperti i primi scandali della Banca Romana e dei tabacchi che vedevano coinvolta in primo piano la capitale.
      Allo stesso modo, Palermo capitale della Sicilia (vabbè la possiamo considerare una nazione, territorio a sé stante) è in parte difficile proprio in quanto tale. Per questo cederei il privilegio a Catania, in cambio di un maggiore sviluppo economico. Quali i ruoli della politica.
      Posso continuare con la mia fantasia a ruota libera ma si aprirebbe un buco nero e non credo sia il caso.

    73. Ma quando io ho scritto “fantasia” intendevo cose diverse da come le hai interpretate tu, era un modo elegante per definire certe divagazioni “scollegate” (ma non folli). Per esempio: immagina uno/a ubriaco/a che si mette a cafuddàre parole e concetti – scollegati – a tutta forza. Però è divertente leggerti. Non c’entra niente il “priu” della seduzione con il pronto soccorso di Roma, ma l’accostamento è intrigante, come meccanismo del pensiero surreale.
      Meglio chiuderlo il buco nero… ci sei già 😀
      Scherzo.

    74. Lulu’
      Prova a rileggerti e,sinceramente,
      dicci se ci hai capito qualcosa.
      Le tue,forse vorrebbero essere metafore?

    75. Si Ilpunto io mi capisco ma non importa se tu o altri mi comprendano l’importante è che qualcuno si diverta, me compresa.
      Mi piacerebbe leggere altri commenti in tema e che la discussione vada avanti.
      Per me vanno bene anche eventuali concetti scollegati, poi ci penserò io a collegarli.
      Nessuno si intimorisca, avanti.

    76. Veramente, finora li hai “scollegati”, i tuoi commenti 😀
      A quanto pare anche nella lettura, capisci diversamente da quello che ti docono.

    77. Gigi lei ha ragione in tutto ma esprima un suo pensiero in merito all’argomento trattato su Palermo perché fino ad ora non ha sprecato una singola parola.
      Tutte le donne sono un po’ egocentriche ma non posso permettermi di far spostare l’attenzione da Palermo alla mia persona, anche perché non ci somigliamo affatto.

    78. Lulu’, se rileggi meglio, io l’unica frase che ritengo opportuna per commentare il post l’ho scritta (riguardo alla modifica del titolo, per suggeriti!).
      Per quel che riguarda la tua bella persona, forse sarebbe meglio che tu fossi più concentrata e meno egocentrica? O forse è questo tuo modo di divagare scollegata che detrmina il tuo fascino?
      Quel charme!

    79. eh già ti sei sprecato dicendo che parlare di terzo mondo potrebbe prestarsi a fraintendimenti, modifichiamo il titolo dopo 4 anni.
      Cerca anche tu di divagare potrei affascinarmi anch’io mentre ci capiamo qualcosa di più preciso.

    80. Lulu’, si chiama sintesi.
      Per dire che da come la descrive l’autore il rating si è persino abbbassato.
      Non necessita altre aggiunte.
      I love you.

    81. Vi invito a rimanere in tema e vi ricordo che questa non è una chat. Grazie.

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