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mercoledì 24 apr
  • Genco: “Fondi Cipe per stipendi, ma è solo un’operazione contabile”

    L’assessore al Bilancio del Comune di Palermo Giuseppe Genco ha chiarito che l’utilizzo dei fondi Cipe per il pagamento di stipendi non comporterà una distrazione degli stessi dagli investimenti.

    Genco ha dichiarato: «I fondi Cipe saranno utilizzati esclusivamente per investimenti secondo il cronoprogramma che abbiamo predisposto e che è stato approvato. […] È stata un’operazione di natura meramente contabile che ci ha consentito di pagare gli stipendi e che non potevamo fare a meno di effettuare, visto che la normativa vigente ci obbliga, prima di fare ricorso alle anticipazioni di Tesoreria, ad utilizzare le risorse finanziarie in nostro possesso di qualunque natura esse siano ancorché vincolate. […] Avviare polemiche inutili e fuorvianti, ancorché fatte in buona fede, non serve a fare chiarezza sulla situazione contabile e di bilancio del Comune che, sebbene evidentemente asfittica, è perfettamente regolare».

    Palermo
  • 5 commenti a “Genco: “Fondi Cipe per stipendi, ma è solo un’operazione contabile””

    1. ma mi chiedo il sistema dei commissariamentti funziona ancora??
      a quanto ammonta il buco di bilancio..scusate ma da cittadino e sotto elezioni mi piacerebbe saperlo..

      qui parliamo di mosse contabili ma e` chiaro che il comune non ha i soldi per pagare gli stipendi e questo in un paese normale significa avviare le pratiche per il comissariamento e dichiarare il fallimento…ma perche` questi si ostinano a restare attaccati alla poltrona traballante..

    2. Fate ridere i polli… la città annega nella spazzatura ed abbiamo ancora almeno un anno della vostra legislatura… che schifo!

    3. Gli hanno fatto imparare a memoria quattro frasi contorte, una sorta di linguaggio vicino al gioco delle TRE CARTE ma che con l’economia reale non c’entra un tubo. Infatti non potrebbe giustificare “l’operazione” con cifre e terminologie semplici. Il linguaggio contorto è come la polvere negli occhi per dare l’illusione quasi esoterica. La realtà, invece è semplice: debiti e bolletta, da fallimento immediato; anzi, ci hanno perso tempo a non commissariare il comune e tutta la Sicilia.
      Nel mondo ce ne sono altre di leggi e regole perverse che sono in realtà abusi, come queste normative sballate delle quali parla quest’uomo, normative da abrogare.
      A parte il fatto che incapaci come sono, di qualsiasi tipo di finanziamenti e fondi sanno generare solo parassitismo e zero attività produttive, non sanno nemmeno cos’è la produzione, la moltiplicazione di redditi e ricchezza, questi sanno solo DIMINUIRE svalutare deprezzare (la Sicilia qualche mese fa è entrata nel top ten dei Paesi inaffidabili – pur essendo solo una regione – per il credit default swap).

    4. il rating siciliano e` in discesa libera ma questo da molto tempo..ed eravamo in lizza per seguire la grecia..ma il portogallo e l`irlanda ci hanno preceduto e adesso il nord africa si sta avvantaggiando..non riusciamo a essere primi o migliori degli altri neanche come falliti..

    5. @tonjo, è vero che il declino della Sicilia è cominciato 150 anni fa, con l’arrivo forzato e delinquenziale del similpaeseitalia, poi aggravato ANCHE DAI SICILIANI.
      Ma io mi riferivo a un evento PRECISO dell’economia moderna verificatosi a Maggio 2010.
      La notizia l’avevo letta in un grande quotidiano nazionale, ma in quel periodo, per il resto, se n’è parlato pochissimo, anzi niente.
      Nel web, peraltro, non si trova negli archivi dei quotidiani, tranne questi che linko.
      Ho guardato il curriculum dell’assessore e la sua bellissima carriera di esperto commercialista. O non capiamo un tubo noi, o si è ficcato in una faccenda troppo complicata e fallita da troppo tempo, quindi irrimediabile… tranne raccontare fantasie strane alla gente…
      http://italianspot.wordpress.com/2010/05/11/la-sicilia-al-9-posto-nella-top-ten-sul-rischio-default-debito/
      http://www.iltempo.it/politica/2010/05/11/1157708-debito_troppo_rischioso_sicilia_rischio_fallimento.shtml
      http://amato.blogautore.repubblica.it/2010/05/10/litalia-non-e-a-rischio-ma-la-sicilia-si/

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