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sabato 20 apr
  • Coppie di fatto a Palermo

    A Palermo forse sarà presto operativo un nuovo registro: quello delle coppie di fatto.
    Non ho capito cosa sarà esattamente: sicuramente un elenco di nomi e cognomi.
    Va bene e non mi lamenterò: sono una coppia di fatto.
    L’unica cosa certa è che le coppie di fatto presto saranno anche un “dato di fatto”.
    Nel censimento della popolazione, che tutti stiamo compilando, per la prima volta verranno contate
    quelle famiglie che normativamente non lo sono.
    Palermo quindi stavolta arriva prima? Cioè, proprio i nostri politici hanno capito che il loro lavoro non è quello di decidere come le cose devono andare ma piuttosto partire da come le cose vanno realmente e da li cominciare. Un processo normativo che parte di nuovo dalla consuetudine: giusto o sbagliato ne riparleremo.
    L’unica cosa che per ora mi sta facendo riflettere è questa: i partner costituiscono coppia di fatto perché non possono economicamente sostenere le spese di un matrimonio (qui il problema è un altro).
    I partner non sono riconosciuti giuridicamente come possibili promotori di una nuova famiglia biologicamente generatrice (coppie omosessuali).
    I partner seppur affettivamente vincolati e non particolarmente svantaggiati economicamente scelgono deliberatamente di non contrarre matrimonio per i più svariati motivi.
    Sicuramente ci saranno anche altri casi ma a chi serve realmente un registro? Ovvero l’ennesimo pezzo di carta amministrativo.
    Non ci è chiaro: il mondo se ne sta cominciando a fregare. Non interessa più a nessuno.
    La nostra pubblica amministrazione di matrice Weberiana è degenerata: tutti lo sanno e se ne parla; poi l’ennesimo provvedimento viene risolto nell’ennesimo ammasso di circolari e di registri.
    La bella figura è assicurata: « Io ho fatto la norma».
    Ma come facciamo a capire se l’ennesima norma funziona? Cosa mia aspetto? Come intendo
    verificarne la validità concreta?
    Adesso non sono del mestiere ma forse basterebbe scrivere così: «Palermo 08/11/2011; da oggi in avanti, i cittadini di questa provincia apprezzano ogni tipo di legame che trova la sua natura nell’amore; amore che si esprime innanzitutto nella possibilità di poter condividere lo stesso indirizzo. Per questo da oggi in poi i conviventi residenti di “fatto” possono godere di “fatto” degli stessi diritti civili delle coppie tradizionalmente registrate».
    Ed i bugiardi? Quelli che dichiarerebbero lo stato per l’ennesimo tornaconto personale. Per una volta dovremmo semplicemente fare in modo di trasmettere il vero e unico messaggio: «Non c’è piùtempo per perdonarli».

    Ospiti
  • 19 commenti a “Coppie di fatto a Palermo”

    1. detta così sembra una specie di Schindler’s List. che senso ha l’istituzione di un registro se dalla stessa non scaturisce alcun effetto normativo ?

    2. A coloro elencati nella lista verrà donata una mostrina da applicare sui vestiti e sarà loro offerto un tatuaggio gratuito. Ah… no, forse non è il caso.

    3. verrà anche inibita la partecipazione alle cerimonie religiose.

    4. Questo è il punto di vista delle associazioni:

      Il consiglio comunale di Palermo, con una maggioranza schiacciante, ha approvato oggi la mozione trasversale rispetto agli schieramenti, che istituisce il registro delle unioni civili, certificando le ”convivenze basate su vincoli affettivi che si protraggono da almeno un anno presso l’ufficio comunale competente, senza discriminazioni di razza, etnia, sesso, genere, handicap ed orientamento sessuale” ed invita il sindaco ad attivarsi per la discussione e la votazione del
      ddl regionale in materia.

      Si tratta di un passo importante, del riconoscimento del fatto che in città esiste una minoranza numerosa che non resta in silenzio, che reclama attenzione e diritti.8 anni fa una mozione molto simile è stata respinta; ma oggi, anche grazie a due pride che hanno visto una grandiosa partecipazione, il clima in città e nel Consiglio comunale è molto diverso.Quello che ci auguriamo, però, è che questo sia solo un primo passo verso una reale parità di dignità e diritti.
      La semplice istituzione del registro delle unioni civili, infatti, non è sufficiente, perché non cambia in alcun modo la vita quotidiana delle persone trans, lesbiche, gay e bisessuali della città. Per garantire un cambiamento profondo occorre che associazioni e istituzioni lavorino insieme in maniera più stretta di quanto non abbiano fatto fino ad oggi. Serve un centro di accoglienza per le persone trans, che spesso vengono cacciate da casa e si trovano senza mezzi per strada; servono percorsi contro le discriminazioni e il bullismo; servono percorsi di integrazione; servono, lo ribadiamo con forza, pari diritti e opportunità per tutti, indipendentemente da genere e orientamento sessuale.

      Arcigay Palermo
      Associazione Omosessuale Articolo Tre Palermo
      Associazione radicale David Kato Kisule-Radicali Palermo

    5. l’istituzione dei registri delle coppie di fatto ha un importante valore simbolico, inoltre, ma questo cambia di città in città e non so come sarà quello di Palermo, i comuni possono decidere di estendere alle coppie di fatto registrate quelle agevolazioni che vengono date alle famiglie tradizionali all’interno delle competenze comunali(es. alloggi popolari)

    6. è stata approvata solo una mozione, cioè nulla !

    7. E’ chiaro che i nostri politici sono sempre più lontani dai problemi concreti di ogni giorno e da quei valori naturali e cristiani che formano l’humus culturale dei palermitani.Questa mozione che obbliga il sindaco a istituire l’anagrafe delle coppie di fatto penalizza ancora di più quanti, non senza fatica, si impegnano a vivere legami affettivi stabili, giuridicamente garantiti e pubblicamente riconosciuti.

      Caparbiamente i nostri politici perseguono il loro scopo ( cercare voti…per le prossime elezioni) che, almeno in questo caso, non corrisponde al sentire della maggioranza degli elettori che continuano a soffrire l’irresponsabilità dimostrate in questi anni nei riguardi dell’istituzione familiare e, in concreto, di tutte le famiglie.
      Invece di provvedere con misure adeguate alle esigenze di genitori disoccupati e precari, di figli “studenti di scuole strutturalmente carenti”, di famiglie numerose in difficoltà, di bambini senza asili nido, i nostri politici preferiscono occuparsi di questioni socio-politiche marginali
      che amarezza…

    8. @giasa
      ”questioni socio-politiche marginali” lo saranno per te.
      Tra le numerose famiglie in difficoltá di cui parli, possono anche esserci coppie di fatto, etero o omosessuali, che oltre a condividere problemi simili a quelli dei ”legami affettivi stabili” ( e chi ti ha detto che chi sceglie di non sposarsi ha solo legami instabili?) ne ha altri come quello di non essere ”giuridicamente garantiti” né ”pubblicamente riconosciuti” nonostante comprovati e riscontrabili anni di convivenze. Vuoi esempio pratico? Malattia grave di uno/una dei due componenti della coppia ed impossibilitá del partner di fatto ad essere equiparato ad un familiare ”stretto” nell’ assistenza in ospedale o al momento di prendere decisioni importanti.
      In Spagna, basta dimostrare di convivere da tre anni per avere diritto ad iscriversi al registro delle coppie di fatto. Condivido qui la critica che se al registro non seguono norme conseguenti, il registro non serve a nulla, peró se é un primo passo per portare l’attenzione sul problema, BEN VENGA.
      Giasa, con tutto il rispetto,c’e’ chi non vuole fare per forza il lancio del bouquet al momento di costruire un legame serio. E ci sono un mucchio di famiglie nate dall’unione di persone che avrebbero fatto meglio a non varcare mai la soglia di nessuna chiesa ne’ municipio. Non é quello che rende un’unione solida.

    9. Mentre si tagliano i servizi essenziali (asili, anziani, handicap, case famiglie, ecc.) i politici palermitani non trovano di meglio da fare che battaglie alla moda.

    10. @daniela tomasino : non capisco il significato del tuo post. la tua visione di copie di fatto sembra essere limitata a omosessuali trans etc……. non vedo quale diritto oggi venga precluso ad un omosessuale. non puoi condurre una lotta civile riducendo il tutto ai gusti sessuali degli individui.

      @giasa : la stabilità di un legame affettivo viene garantita dalla legge ? credi che tra due persone che convivono non vi sia affetto e che non abbiano dei valori da trasmettere ai propri figli nella stessa misura di una coppia LEGALE ? traspare un certo bigottismo nelle tue parole. certo sempre meglio una coppia legale in cui si cornificano a vicenda che una famiglia ( perchè le coppie di fatto si accoppiano e si riproducono ….orrore ! ) che si ama ?

    11. è vero la stabilità di un rapporto non può essere garantita per legge,non mi pare di avere detto il contrario..comunque…penso che chi si lega ad un’altra persona legalmente assume responsabilità anche nei confronti della società; le stesse responsabilità che spesso non vuole assumersi chi invece sceglie altre forme di convivenza… molto comode. Pertanto trovo corretto che se non ti vuoi assumere doveri non devi richiedere diritti! Se vuoi convivere sei libero di farlo ma non “inventarti” istituti che non esistono nè tantomeno scimmiottare la vera famiglia…quella che si assume oneri e onori che porta avanti la società… ci sono inoltre delle priorità e consentimi…non credo che a Palermo la priorità fosse questa…cosa ha fatto di concreto il comune di recente per aiutare le famiglie????…quelle vere!!!!
      Caro federico II ti suggerisco di informarti meglio sulle condizioni delle familgie palermitane, specie quelle giovani con figli che faticano ad andare avanti in una città dove non esistono aiuti di nessun genere ..ad esempio aili nido ecc…non è bigottismo è avere le idee chiare…e viverle sulla propria pelle…altro che registro…!
      è demagogia…

    12. bene, palermo fa un timido passo verso la civiltà.
      @giasa, molte coppie scelgono di non unirsi in matrimonio (gli eterosessuali), altri non potrebbero farlo, neanche volendo. molte coppie omosessuali vorrebbero assumersi le responsabilità di cui parli nei confronti della persona che amano, ad oggi, in italia, non gli è concesso.

    13. @giasa: mi sfugge a quali responsabilità mi sottraggo convivendo con una persona, anzichè sposarmi, a quali doveri non adempio. quale sarebbe la vera famiglia che porta avanti la società ? quella che sposa in chiesa e spende 40.000 euro per il giorno più bello della propria vita ? ( forse ho capito organizzi banchetti nuziali ) non ho bisogno di informarmi sulle condizione delle famiglie palermitane, perchè la mia è una FAMIGLIA, e ti assicuro che faccio sacrifici. l’asilo per i miei figli lo pago di tasca mia come la casa e quant’altro.

    14. La città di Bagheria ha istituito il registro delle coppie di fatto più di 5 anni fa grazie all’impegno del consulente per le pari opportunità dott. Piero Montana. Si sono registrate solo due coppie. Non è cambiato nulla. Solo clamore, momentaneo clamore.

    15. Un atto inutile di un consiglio comunale inutile.
      Quand’è che se ne vanno tutti a casa?

    16. mah ! una presa di coscienza da parte dell’amministrazione comunale ? ah già siamo a palermo, e allora ……….ci sono hanno fisicamente istituito un registro di 5000 pagine di carta pineider rilegato in pelle

    17. @Federico II: è per le famiglie composte da persone dello stesso sesso che la mozione è nata ed è stata presentata ed infine approvata. Il mio post rappresenta il punto di vista delle associazioni LGBT della città: per noi è un riconoscimento, ma solo nominale.

      @giuliano e giasa: sono questioni importanti per migliaia di palermitani. Il 7% circa della della popolazione è omosessuale. Stiamo parlando di quasi 50.000 persone nella sola città di Palermo.
      50.000 persone che hanno meno diritti degli altri e che vivono in famiglie non riconosciute, che sono oggetto di discriminazioni e bullismo.
      Non si tratta né di “questioni marginali”, e nemmeno di “battaglie alla moda”: semmai la moda dell’Italia contemporanea è quella di negare i diritti, di discriminare tra i bisogni delle persone, di insultare i “diversi” di qualsiasi tipo.

    18. @daniela tomasino: se le cose stanno così allora è discriminante nei confronti delle coppie eterosessuali non spostate, dove si può trovare il testo della mozione ?

    19. Per quanto ne so io sposarsi in municipio non è mai costato niente, a parte qualche euro per i bolli.
      Mentre divorziare costa un pò, specialmente in avvocati!!

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