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venerdì 26 apr
  • La politica come la panchina di Zamparini

    Se la politica fosse una delle attività di Zamparini a Palermo, avremmo rischiato grosso. Il record dei cinquantuno allenatori avvicendati, non sarebbe stato neanche il male peggiore.

    Gli incubi di ritorno per i cittadini palermitani si sarebbero materializzati. Cosa che, in alcuni casi, è successa, al di là del nostro gioco immaginario.

    Citarli oggi sarebbe troppo comodo. Proviamo ad immaginarli. Da quello su cui oggi sparano tutti e che nessuno conosce più. Ha fatto il sindaco, dalle nostre parti, per dieci anni, deputato nazionale. Messo di lato. Non ha trovato più “panchina”.

    Quello con il “ciuffo”, in compenso, è in circolazione, ma i risultati stentano a dargli ragione.

    O, l’altro, che fu parlamentare della destra e presidente dell’Ars. La sapeva lunga. Di politica e di destra. Andò via per raggiunti limiti di età. E ci restò pure male.

    Per non parlare di …, che nella politica siciliana, ma anche italiana, ha fatto di tutto. Ci ha messo la faccia, ha dominato la scena una decina di anni fa, per finire, tra ottobre e febbraio. Con l’onore delle armi.

    Ed il baffuto europarlamentare, che in (p)rovincia era il Signore dei consensi?

    Outsider per il ritorno?
    Difficile. Ama i grillini e la campagna.

    Insomma indovinate almeno tre di questi ritratti ed avrete la possibilità di essere Zamparini per cinque minuti.

    Mica vi ho chiesto di indovinare chi sarà il nuovo Papa.

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