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  • Palermo prima in Italia per le partenze, sono andati via in 30 mila

    Palermo prima in Italia per le partenze, sono andati via in 30 mila

    Secondo l’Istat negli ultimi anni 1 milione e 300 mila persone hanno abbandonato il Sud Italia e Palermo ha un record: con quasi trentamila partenze è stata la città che si è svuotata di più in Italia. Il fenomeno ha riguardato tutte le fasce di età, con un picco tra i 20 e i 45 anni ma anche oltre i 65 anni.

    Le previsioni indicano che Palermo nei prossimi anni potrebbe perdere altre 152 mila persone.

    Palermo
  • 28 commenti a “Palermo prima in Italia per le partenze, sono andati via in 30 mila”

    1. E come mai ???

    2. No problem.
      Nel ricambio Palermo ci guadagna:
      presto la città sarà un suk, bancarelle orribili ovunque, che anche i monumenti occultati da esse non si vedranno più, con oggetti di pessima qualità in vendita; abbassamento del costo del lavoro; scomparsa dei lavori di medio-alto livello; rating spazzatura; perdita di caratteristiche identitarie, che i turisti, già pochi ora, non avranno interesse a visitare un miscuglio impazzito, minestrone (peraltro sudicio e puzzolente) senza connotazioni culturali.
      Ci sarà probabilmente un sindaco, che non capisce un tubo della questione, che considererà esemplare questo regresso.
      N.B. anticipo: coloro che potrebbero considerare razzista la mia riflessione sarebbero solo piccoli cervelli che non capiscono un tubo della questione, come il suddetto sindaco, insomma buoniscti sce.mi dannosi e… cogl.ioni… e principali colpevoli dello sprofondamento della città a rating spazzatura.
      P.S. alcuni avranno la fortuna di non tornarci più, ma chi per gli affetti o altri interessi sarà “costretto” a tornarci, anche spesso, non faccia la fesseria di immettere capitali (guadagnati altrove) o fare investimenti in questa “spazzatura”… non merita, è un sacrilegio

    3. così pochi? statistiche infiddabili!

    4. ah! la classe politica ? Quale? Mai esistita: un gruppo di buontemponi senza arte né parte, che in cerca di sistemazione e status invece di andare all’ufficio di collocamento si sono messi a giocare con la politica; un gruppo di buontemponi incapaci, disinformati suoi metodi di amministrazione pubblica evoluti, che hanno rovinato definitivamente la città e la Sicilia. Nello scenario anticipato sopra, saranno ovviamente peggio, saranno i logici i rappresentanti del “rating spazzatura”.

    5. Purtroppo il Sud e la Sicilia in particolare e’ tornato ad essere una terra d’emigrazione.
      Quando circa 12 anni fa lasciai Palermo, per scelta di vita, dato che avevo un lavoro ottimamente retribuito, a Londra gli Italiani erano relativamente pochi, e molti di quelli ci venivano solo per fare un soggiorno di qualche mese per poi tornare in Italia.
      Negli ultimi 2/3 anni invece, ho notato un aumento esponenziale di giovani connazionali, alcuni dei quali riescono ad inserirsi con successo in ambienti lavorativi di un certo livello, ma la maggior parte si deve invece accontentare, in barba agli studi compiuti, di lavori piuttosto duri e senza grandi margini di guadagno, dato che molto di cio’ che prendono se ne va per affitto, trasporto e spese arie.
      Certo, mi dicono che almeno qui si lavora, anche se poi alla fine del mese non resta quasi nulla in tasca, ma e’ un po’ triste vedere in alcune zone di Mayfair o del centro questi gruppi di Italiani con le divise da cuochi o camerieri intenti a fumarsi una sigaretta o a lamentarsi del boss di turno, durante il loro break.
      E’ un’immagine che mi fa tornare in mente altre immagini che ho visto talvolta nei documentari sulla passata emigrazione.
      Certo, ora non si parte piu’ col treno ed annessa valigia di cartone, e non si rincorre la cabina telefonica per tenersi in contatto con casa. Ora si viaggia in aereo con uno zaino possibilmente di tendenza e lo smartphone, anche se comprato a rate, e’ lo strumento principe per tenere i contatti. Ma le dinamiche dell’emigrazione son le stesse di quelle di 50 o 100 anni fa.
      E mi sorprende addirittura vedere tra questi giovani Italiani anche molti di chiara origine non italica: spesse volte m’e’ capitato d’esser servito al bar da un ragazzo indiano o africano che tuttavia parla un perfetto italiano anche con accento del luogo dov’e’ nato e cresciuto in Italia. E cio’ mi fa pensare che i suoi genitori 20/30 anni fa arrivarono nel nostro paese in cerca di fortuna, ed ora il loro figlio deve venire in Inghilterra per trovarla.
      Un po’ triste.

    6. Io lo dico da tempo. Nel giro di 10 anni Palermo sarà come Citta Juarez, bisognerà camminare armati e ci sarà il coprifuoco, rimarranno solo i panormosauri e quelli che senza Mondello, cannoli e panino con le panelle proprio non ci riescono a vivere.

    7. Un giusto assestamento della popolazione. Mi congratulo con tutti quei ragazzi che vanno via, nonostante i disagi e spero che i genitori (spesso sono loro a frenare i figli) non piangano troppo e se ne facciano una ragione.
      Il numero degli abitanti attuale è del tutto sproporzionato a quello che la città può offrire.

    8. Spero che questo sandro stia scherzando, e se non sta scherzando, che si tolga dai piedi lui e si porti con lui tutta questa miseria umana che sbarca a Palermo e presto trasformerà la città a suk e latrine a cielo aperto, che la renderanno tra le città più degradate e povere del pianeta, città da evitare insomma.
      Per i cogl.ioni che mi accuserebbero di razzismo: giusto equilibrio tra nazionalità e culture, lavori umili e modesti, lavori di livello medio-alto, produttività, “cervelli”… ricchezza sociale culturale economica… qui invece si sprofonda nella miseria, si svuota di identità per rimpiazzarla con… il nulla… città che presto non interesserà nessuno. Rating spazzatura, ripeto.

    9. siamo troppi, ma i buonisti del cavolo non lo dicono per l’invasione in atto. i palermitani devono scappare perché sono schifàti, o per la situazione che descrivo sopra, o vengono assicutàti.
      Da quando leggo Rosalio non ho mai letto un commento sce;mo e cervellotico come questo, di questo sandro poco connesso. Giusto assestamento? Partono 30000 palermitani tra i quali le migliori risorse e i cosiddetti “cervelli” a creare sviluppo altrove, in cambio arrivano 50000 lavori umili o malaffare, il rating e il PIL scendono vertiginosamente e questo qui lo considera giusto.

    10. Il problema di fondo che Palermo, ma è in buona compagnia guardando il resto d’Italia, è ormai una città multietnica senza identità, una città popolata da centinaia di nordafricani, musulmani, nomadi e quant’altro che sommati alla mortificante fauna locale composta da tanta gente incivile, e governata dalla solita classe politica poltronista e disonesta, ne fa città difficile da vivere, potenzialmente splendida dal punto di vista monumentale e climatico, ma oggettivamente poco vivibile. Palermo che personalmente amo perchè ci vivo da sempre, è lo specchio fedele dell’Italia di oggi, oasi felice di delinquenti d’ogni razza e provenienza che sanno che qui possono fare impunemente tutto quello che vogliono pagando in ogni caso un prezzo bassissimo per le loro malefatte. Il degrado della nostra città è il degrado dell’Italia, dove attualmente è in atto un pianificato processo di svuotamento di valori, di identità, di cultura, dove non esiste il rispetto dei confini nè la salvaguardia dei diritti basilari del suo popolo. Di tutto questo sappiamo bene chi ringraziare.

    11. Tali statistiche sono inaffidabili, tra gli italiani all’estero neanche uno su venti fa l’iscrizione all’AIRE e il cambio di residenza. Scommetto che il numero reale di emigrati sia almeno dieci volte piu’ alto.
      Per il resto, confermo in pieno quello che dice David

    12. Palermo è veramente irredimibile. Qui si parla di Palermo come “specchio dell’Italia” ma ci sono parti d’Italia (la maggior parte in vero) dove si può vivere molto meglio che a Palermo. Persino Roma, che ha i suoi notissimi problemi (anche di “ciaffico”, tra gli altri), non è messa nemmeno lontanamente così male come Palermo. Gli autobus passano, la munnizza non copre le strade etc. Per non parlare delle innumerevoli province dell’Italia del centro (in Umbria, Abruzzo e Marche), che sono paradisi.
      Ma quello che mi lascia davvero perplesso è che basta spostarsi di pochissimo, persino in Sicilia stesso, per trovare di meglio di Palermo.
      Per esempio fate un salto a Ragusa.
      E’ sempre Sicilia ma sembra di stare in un altro mondo.
      Amici, per come la vedo io è proprio la città di Palermo che è un mondo perduto a se stante.

    13. Ad un ragazzo con talenti da giocarsi non consiglierei certo di restare qui: se il Paese dovesse cambiare davvero, si fa sempre in tempo a tornare, ma se non dovesse cambiare chi restituirebbe ad una generazione i suoi anni lavorativamente migliori?

    14. In cambio abbiamo grandi pensatori, due professori che hanno avuto anche incarichi pubblici, che hanno scritto articoli in un giornale online palermitano.
      Pasquale Hamel e Luigi Sanlorenzo, il primo ha scritto anche qui. Io contesto le loro proposte, ora, pubblicamente, Rosalio è pubblico, hanno possibilità di intervenire per smentirmi e contestarmi.
      Il primo suggerisce, per risolvere il problema degli uomini africani in fuga che arrivano in Italia, di andare a prenderne 300 milioni e portarli in Europa (tante, 300 milioni, sarebbero le prenotazioni attuando il suo “piano”). Non ha pensato che vuol dire trasferire i gravi problemi, moltiplicare disagi in Europa, per difficoltà di spazio e di lavoro in un’Europa che già ha gravissimi problemi in questi settori.
      Il secondo, Sanlorenzo, dopo avere elencato alcuni dati CHE CONOSCIAMO AMPIAMENTE sul default siciliano, sulla disoccupazione, e il rating che sta avviandosi al livello “spazzatura”, ha formulato una proposta che i maestri del teatro dell’assurdo non avrebbero potuto inventare. A dire il vero anche Hamel se l’è cavata, in fatto di assurdità.
      Ebbene, propone: “agevolare l’emigrazione di giovani e meno giovani mediante protocolli d’intesa con Paesi in via di sviluppo”, i cosiddetti “cervelli” locali compresi, e la chiama addirittura l’unica “strategia di uscita per la Sicilia in ginocchio”.
      Lo dico da diversi anni: troppi cervelli che ragionano “arriviaissa” nei posti determinanti per la società siciliana.
      Magari si vanterebbe di avere partorito la soluzione geniale; non ammetterebbe che la sua è una resa, avendo lui incarico politico, come dire che i finti politici locali (persone in cerca di sistemazione e status, che giocano con la politica, non avendone né capacità né conoscenze sui metodi di amministrazione evoluta) sono incapaci di applicare vere politiche di sviluppo, invertire la tendenza che oggi è la causa principale del default in Sicilia, ovvero il ruolo di utili-idioti per la produzione altrui (il 95% dei consumi) e delle banche al servizio dei poteri forti nazionali; divenire produttori, esportatori, creare lavoro reale e di qualità medio-alta, attrarre capitali, investimenti, turisti, elevare potere d’acquisto, rating, PIL.
      NO, loro propongono di riempire la Sicilia di miseria, abbassare il rating a spazzatura, con ripercussioni su tutte le attività commerciali, svuotare la Sicilia delle migliori risorse, umane e territoriali, annullare ogni caratteristica identitaria.
      Ecco, se questa è la classe dirigente che ragiona “arriviaissa”, il default è la logica conseguenza.

    15. AH! Hamel non ha pensato che cessando le guerre (con armi occidentali), magari facendo pressioni e contestazioni a livello mondiale, cacciando i dall’Africa i predatori (occidentali), e perché no, qualche dittatore, e annullare tutta l’industria della business charity che ci specula, poi creando sviluppo in Africa, quegli uomini non sarebbero, e non devono, essere costretti a scappare dai loro paesi. NO, Hamel è il medico che cura le conseguenze, non cura le cause, quindi è un cattivo medico.

    16. Condivido ampiamente i commenti di DAVID, e non voglio ribadirli..
      quello che vorrei dire e che detesto della città in cui ho vissuto fino a qualche anno fa, é che una buona percentuale dei nostri cari concittadini vive cercando sempre la scorciatoia, il malaffare, l’amicizia politica.
      se ti trovi a subire un torto banale in certi quartieri e osi protestare, sei fritto, dal torto si fanno ragione dicendoti che é cosi come dicono loro.
      il livello medio-basso della popolazione ha mentalità mafiosa, le soverchierie sono all’ordine del giorno.
      l’apertura dei loro orizzonti é uguale a zero, non escono da Palermo perché fuori non sanno come comportarsi e vi garantisco che quando ti trovi all’estero in un bar/ristorante o quello che sia, te ne accorgi subito di questa gente abituata a saltare le file, a non chiedere scusa, non ringraziare e salutare. che schifo. per me é una città finita, abbiamo buttato migliaia di anni di storia nella pattumiera.

    17. La popolazione medio-alta invece vive di fumi..
      di oggetti e posti di tendenza anche se poi nun c’hanno una lira.
      Vivono di invidia, e trattano senza alcun rispetto chi fà lavori umili credendosi chissàchi, amano presentarsi col titolo di ingegnere, avvocato, dottore ecc. mentre all’estero questa cosa non esiste.

      Quando entro in un esercizio commerciale, molto spesso saluto e ringrazio e mi guardano come un alieno, mi sento trattato con sufficienza, forse dovrei imparare a sbattergli i soldi in faccia per avere + rispetto.

      Ho imparato a fare a meno di Mondello, le panelle e quant’altro, quando vengo in vacanza cerco di godermi il poco che é rimasto e maledico i palermitani che hanno reso invivibile la mia città.

    18. Io sono stato studente universitario fuorisede a Palermo, ossia “paesano” per molti dei miei ottusi colleghi palermitani, gente che non aveva mai superato Villabate e Isola delle Femmine e si riteneva cittadino del mondo. Già da questo si capisce il provincialismo di questa città che amo, ma che non ha minimamente attrattività verso il forestiero, come lo studente universitario che porta soldi e nuova gioventù oltre a quella locale; figuriamoci se un forestiero volesse investire o lavorare qui, lo si farebbe scappare. I cittadini di Palermo più intelligenti e aperti al mondo, purtroppo, o partono o restano in città a combattere contro i mulini al vento. I dati sull’emigrazione di Palermo e della Sicilia sono da sempre falsati, poiché non si tiene mai conto delle migliaia di persone che sono fuori ma ancora con residenza qui, poiché vagano da una casa all’altra dove convivono con altri emigrati.
      Inoltre, e sarebbe interessante capirlo, quante persone che vivono ancora qui in realtà vorrebbero “scappare” altrove, ma non hanno i contatti o la possibilità per farlo? Penso che se, ipoteticamente, domani un’azienda estera o del Nord offrisse a cittadini di Palermo 10.000 posti di lavoro tra operai e qualificati, ebbene ,credo che tutti questi andrebbero via al volo. E ciò per la sfiducia che c’é in giro e per la consapevolezza che se non hai aiuti da nessuno, il futuro sarà qui sempre più nero.

    19. Tutto il mondo e’ in mobilità,ma credo sia più motivato un immigrato dal Centro Africa
      che un immigrato in qualche paese di questo pianeta,che provenga dall’Italia.
      Infatti ci sono paesi in cui con 100 euro al mese si campa una famiglia di 2 persone,
      e basta tanto per dare una forte motivazione a chi arriva in Italia ,e 100 euro li guadagna in 2 giorni di lavoro,Cosa difficilmente riscontrabile per quelli che partono dall ‘ Italia.

    20. è saltata la parte di frase dove specifico che la proposta N° 2 è di Luigi Sanlorenzo (professore e consigliere comunale); di agevolare l’emigrazione dei palermitani… a parte il fatto che un “pensatore” uno “studioso” che ha pure incarichi pubblici, ammetto in questo modo incapacità, sconfitta, e conferma che la pseudo-politica siciliana è incapace e formata da uomini che dovrebbero non essere in quei posti, questo signore evidentemente non ha capito che la sua stramba idea toglierebbe definitivamente risorse umane, “cervelli”, forza lavoro, alla Sicilia, dove resterebbe solo il sistema parassitario, l’assistenzialismo, e milioni di immigrati e precari che precipiterebbero il rating e il PIL a livello meno che spazzatura, città morta…
      Non sono questi che ora occupano i posti della politica, e i posti degli “studiosi”, che potranno invertire i dati attuali (default generalizzato, e utili-idioti, i siciliani, per consumare la produzione altrui, e fare detenere i capitali dalla banche “forestiere”), questi che servono… per lo sviluppo degli ALTRI.

    21. … lo confermano queste due ultime loro “proposte”, e se questa è la classe “pensante” e dirigente locale… l’imminente “rating spazzatura” è la fine logica.

    22. Gigi ti invito a essere rispettoso nei tuoi commenti. Grazie.

    23. Rosalio, parli con me?
      Francamente non capisco dov’è il linguaggio non rispettoso…
      Moderazione dopo 4 giorni !

    24. Gigi mi spiace che tu non capisca. Sono a tua disposizione per e-mail, qui sarebbe fuori tema spiegare. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema. Saluti.

    25. un giorno forse sarà una delle città più appetibili di tutta europa…chi lo sa…

    26. Forse dopo che I cinesi avranno finito di comprare tutto e dopo che inizieranno a gestire le cose a modo loro…

    27. E’ na vriuognaaaaa….!!!!! Chi schifiuuuuu

    28. Lavoro da 3 anni a milano, e non vedo l’ora di tornare a palermo.

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