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venerdì 26 apr
  • Può esistere un Islam moderato?

    Palermo è considerata la città più araba d’Italia per l’originale stile architettonico dei suoi monumenti orientaleggianti comunemente detti arabo-normanni che rimandano ad un tempo in cui cristiani, sia latini che bizantini, arabi ed ebrei convivevano pacificamente producendo quella civiltà che ancor oggi ammiriamo nell’architettura, nelle opere di ingegneria, nelle varietà agricole, nella gastronomia, ecc. Agli arabi dobbiamo senz’altro i numeri, fondamentali nozioni di matematica, di astronomia, il salvataggio del pensiero filosofico greco, ecc. E se la Storia è maestra di vita, è lì che dobbiamo cercare risposte per gli interrogativi più inquietanti della cronaca contemporanea. Torno a farlo con l’ausilio di uno storico amico, Pasquale Hamel, che da studioso di storia della Sicilia non ha potuto non approfondire il tema del confronto con la cultura islamica (Mediterraneo da barriera a cerniera editori Riuniti, Roma, 2006).

    La domanda è quella che ci facciamo ogni giorno alla notizia di nuove atrocità compiute dai fondamentalisti dell’IS o ISIS, lo stato islamico che sta cercando di prendere forma tra Iraq e Siria: un Islam moderato è davvero possibile o è un’illusione? È ripetibile la felice convivenza e tolleranza del periodo normanno siciliano? Nell’odierno confronto culturale partiamo da una corretta prospettiva storica o siamo fuorviati proprio dalla nostra tolleranza? Dopo Poitiers (732), Lepanto (1571) e Vienna (1529 e 1683) dobbiamo temere più le minacce militari dell’ISIS di conquistare finalmente la mitica Mela rossa oppure la strategia demografica di Houari Boumedienne minacciata all’ONU il 10.4.1974?

    «Un giorno milioni di uomini dell’emisfero meridionale andranno nell’emisfero settentrionale. E non ci andranno come amici. Perché ci andranno per conquistarlo. E lo conquisteranno con i loro figli. I ventri delle nostre donne ci daranno la vittoria».

    L’Occidente dei diritti, figlio dei fermenti rivoluzionari americani (1776) e francesi (1789), ragiona di diritti come di concetti universali dati per acquisiti. Tale è la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948) che non è stata sottoscritta dai Paesi islamici che hanno prodotto l’analoga Dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo (1981) coerente con i precetti della Sharia. L’Islam, mi spiega Hamel, riconosce come sue fonti, per le quali indica come unica interpretazione possibile quella letterale, il Corano e le Hadits: il primo è la rivelazione di Allah al suo profeta Maometto ed è, nel senso letterale del termine, “parola di Allah” nella lingua d’Allah, trascritta graficamente con i segni di Allah; le Hadits sono raccolte di detti, fatti e disposizioni del profeta Maometto. Il Corano, filologicamente, è frutto dell’assemblamento, spesso anche incoerente, di narrazioni bibliche, del vecchio e nuovo testamento, di narrazioni tratte dai vangeli gnostici, di narrazioni tratte da religioni iraniche e da credenze e tradizioni presenti nella penisola arabica prima di Maometto. Le Hadits hanno un rango appena inferiore rispetto al Corano, da esse soprattutto si ricavano le norme comportamentali.
    Il tema centrale del libro sacro è l’affermazione dell’unicità di Dio, un Dio che detta la sua legge da cui discende l’invito alla conversione e l’impegno del converso di realizzare sulla terra il dar al Islam. Questo comporta che per sua natura l’Islam si manifesti come intollerante con un’eccezione “pelosa” nei confronti della gente del Libro, cioè Ebrei, Cristiani, Sabei. Perché la tolleranza nei confronti di costoro è strumentale al riconoscimento del loro errore e quindi alla loro conversione. L’Islam condiziona in modo totale la vita del converso che perde la sua identità e si annulla nella “Umma”, la comunità dei credenti. Il Corano con le Hadits dettano i principi cardine nella sfera pubblica, legittimando anche aspetti discriminatori: le donne vengono posposte all’uomo, ma anche fra gli stessi uomini vi sono discriminazioni com’è, ad esempio, la schiavitù legittimata e riservata ai non musulmani. Il proselitismo, cioè il diffondere l’Islam fra gli infedeli, diventa parte predominante della vita del musulmano che deve scegliere la strada più utile per estendere l’Islam al di là dei confini del dar al Islam.
    Seppure nella dottrina si registri un continuo richiamo alla misericordia di Allah e, quindi, una vocazione alla pace, le fonti islamiche non escludono la violenza anzi, laddove la violenza è utile a realizzare lo scopo della diffusione dell’Islam come nel dar al Harb, cioè il territorio della guerra, il ricorso alla stessa viene ritenuto legittimo: è il caso della Jhiad di spada. Inoltre, anche laddove gli infedeli del dar al Harb non muovessero guerra ai credenti, l’aggressione e la violenza vengono giustificate e legittimate come strumento di difesa preventiva. L’ISIS non è, dunque, una deviazione rispetto alla ortodossia coranica bensì, a rigor di logica, ne è la vera attuazione: piuttosto sono eterodosse tutte le forme che, in qualche modo, vanno al di là di questi principi.

    L’Islam moderato è una formula giornalistica: piuttosto esistono uomini di buona volontà che si allontanano dall’ortodossia e tentano di ridisegnare i fondamenti teologici dell’Islam. Parlare di diritti umani o di diritti civili (soprattutto di libertà e autodeterminazione) nel mondo musulmano è un’eresia perché i diritti sono quelli fissati nei testi. Si può parlare di diritti umani secondo la legge islamica nei limiti riconosciuti dagli stessi testi. Esiste una sostanziale incompatibilità fra Islam e democrazia: i veri musulmani non possono farsi “corrompere dalla democrazia”. Il Libro, cioè il Corano, impone solo “l’obbedienza alle autorità” con un temperamento rappresentato dalla Shurà cioè dalle “consultazioni”, marcando con ciò la distanza dai principi e dal metodo democratico.

    A causa di una superficiale conoscenza dell’Islam, secondo Hamel, sono diffuse in Occidente interpretazioni poco scientifiche e per lo più ideologiche o propagandistiche dove un ruolo non secondario è giocato dal pregiudizio anti americano, anti sionista o anti religioso in combutta con la perenne tentazione auto flagellatoria della cultura occidentale che dimentica, ad esempio, che al tempo delle vituperate Crociate la maggioranza della popolazione in Palestina e nel medio oriente era cristiana. Se si vuole davvero scongiurare lo scontro di civiltà profetizzato dal tanto criticato Huntington, sottovalutare l’incompatibilità radicale dei punti di partenza può risultare fatale in un confronto di civiltà che esige invece oggi, più che in passato, una forte identità culturale fondata sulla consapevolezza delle proprie radici e dei propri valori non rinunciabili. Mentre l’ISIS islamico porta con terrore al passato, l’occidente ha prodotto l’ISS, la stazione orbitante internazionale proiettata nel futuro e non sarà per caso.

    Palermo, Sicilia
  • 15 commenti a “Può esistere un Islam moderato?”

    1. Leggiti la Bibbia adesso, non troverai molte differenze.

    2. Chi si rifà alla Bibbia o ai Vangeli non mi sembra che interpreti da tempo in modo letterale i contenuti. Smettiamola di far di tutte le erbe un fascio.

    3. Ne sei proprio certo?

    4. Onus probandi incumbit ei qui dicit, non ei qui negat. Virus, l’affermazione è tua, non mia: sei tu che devi provarla.

    5. Ancora una volta ci si improvvisa interpreti della religione islamica.Dire che l’ortodossia islamica sia improntata all’intolleranza,come intende dire con cio’ che scrive ,significa aprire al conflitto culturale e religioso. Prima di scrivere ,allora , dovreste studiare un po’ .Questa e’ presunzione e sedicente competenza .Raccontate queste frottole agli studiosi (quelli seri ) dell’universita’ del Cairo,vi rideranno dietro.E poi non si puo’ andar dietro a Quirico,giustamente inKazzato, perche’ lo hanno rapito.Non confondiamo la storia e i valori con la congiuntura.Anche i cristiani cattolici (ci fu un tempo )
      perseguitarono streghe, catari e albigesi .

    6. ..si confonde la sovrastruttura (il potere ) con il valore religioso ,che in questo s enso e’ soltanto strumentalizzato.L’Islam non ha papi,e’ multicentrico ,per natura eterodosso,il vero problema e’ , semmai, che non esiste un ISLAM ORTODOSSO .

    7. La persecuzione dei Copti in Egitto con assassini e distruzione di chiese quando al potere c’erano i Fratelli musulmani sono fatti di cronaca.

    8. Caro Folklorista, mi pare si riferisca a se stesso quando parla di improvvisazione. Per intervenire bisogna infatti, come dice lei, studiare. Lei conosce bene tutto, ha perfino consultato gli Ulema delluniversità del Cairo e può ben permettersi di contestare chi da anni, con umiltà è fatica non indifferente si confronta con tali problematiche.

    9. CAro e gentile prof Hamel.conosco bene la Sua passione di studioso ,anche le sue stimolanti riflessioni,che spesso concedono al divertimento della provocazione,senza doppi fini, ma per amore della verita’.Quindi ,so bene che le sue affermazioni sono d a considerare come quelle di un vero cultore della disciplina storica. Tuttavia, proprio pe r quanto sopra, alcune volte non posso condividere i suoi spunti ,e questo e’ un caso del tutto evidente. La Sua conoscenza approfondita di quanto successe in Sicilia durante la permanenza araba dovrebbe consentirle maggior rigore nel giudizio ,che in questo caso assimila e confonde tutto l’Islam con la spregevole genia di una poltiglia umana chiamata ISIS.

    10. Riguardo alle mie frequentazioni con illuminati uomini di fede islamica, su questo non posso certamente darle alcuna fonte di prova.Occorre soltanto un minimo di fiducia .Forse Lei non ha avuto la sorte di incontrarne.

    11. ECCO LA RISPOSTA DI PAPA BENEDETTO XVI CHE AVEVA GIA’ DATO ALLE GENTI …ED E’ DI UNA SCONCERTANTE ATTUALITA’ AI CRISTIANI BIGOTTI DELLA PEGGIOR SPECIE IN CUI BASTA parlar di pace pacifismo amore universale perche’ si convertano ad altri dicendo che anche il diavolo e’ amore purche’ parli bene e dica qualunque cosa BELLA FINGENDO MA BASTA CHE SIA BELLA , basta che non turbi le coscienze e non metta paura….ASSURDITA’ DEL NOSTRO TEMPO ASSURDITA’ DELLA CHIESA CATTOLICA ASSURDITA’ DI QUESTA CHIESA D’OGGI ASSURDITA’ DI QUESTI CRISTIANI SCIALBI E SUPERFIFICIALI DI OGGI-.-.–,,.E QUESTO GIA’ CI DICE TUTTO…E QUESTO FA’ PAURA …..PROPRIO PAURA
      :Il 1° aprile 2005, nella conferenza a Subiaco su “L’Europa e la crisi delle culture”, Ratzinger diceva: “In Europa si è sviluppata una cultura che costituisce la contraddizione in assoluto più radicale non solo del cristianesimo, ma delle tradizioni religiose e morali dell’umanità”.L’attuale Pontificato si caratterizza per la lotta contro il “relativismo” (tutto è relativo e cambia con i tempi), che è la morte della fede e della missione alle genti. Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero… La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde, sbattuta da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale… Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare qua e là da qualsiasi vento di dottrina, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.La battaglia contro il relativismo è anzitutto interna alla Chiesa, sono gli stessi cristiani a credere che, più o meno, tutte le religioni si equivalgono. Una tesi in vari modi sostenuta anche da teologi. Paul Knitter, teologo americano in istituti cattolici, pubblicato in America e in Italia da editrici cattoliche, ha scritto: “Il presupposto fondamentale del pluralismo che unisce è che tutte le religioni sono o possono essere egualmente valide. Ciò significa che i loro fondatori sono o possono essere egualmente validi. Ciò potrebbe dischiudere la possibilità che Gesù Cristo sia ‘uno fra i tanti’ nel mondo dei salvatori e dei liberatori?”.E’ molto diffuso, non più solo in campo teologico ma nella pubblicistica, il “relativismo” che assume “i valori evangelici” (amore, pace, perdono, solidarietà, giustizia, eguaglianza, ecc.) dimenticando Cristo; si prende il messaggio ma non il messaggero. Il card. Camillo Ruini ha illustrato la crisi della teologia cattolica, che disorienta il popolo dei credenti (“Teologia e cultura: terre di confine”, non solo il cristianesimo ma anche le altre religioni del mondo, con i popoli e le culture che ad esse si riferiscono, costituirebbero, accanto al cristianesimo storico, autonome e legittime vie di salvezza. Viene così abbandonata la fondamentale verità della fede, secondo la quale Gesù Cristo, il Figlio di Dio che si è fatto uomo ed è vissuto nella storia, è l’unico Salvatore dell’intero genere umano, anzi di tutto l’universo”. CIO’ CHE PAPA BERGOGLIO DISCONOSCE INTERAMENTE…..BELLA COSA QUESTA….. VERO?

    12. SAN PAOLO RISPONDE BENISSIMO AL PAPA E A QUESTA CHIESA VOLUTA DAL PAPA SULLE ALLE FEDI ALTRUI FEDI SOPRATUTTO A QUELLA ISLAMICA .
      OGGI TROPPI PRETI E IL PAPA STESSO ACCOMUNANO QUELLE FEDI AL CRISTO CONMANIFESTAZIONI DI GIUBILO PRETI CHE HANNO PERSO LA FEDE IN GESU’ E CHE QUINDI GUARDANO AD ALTRE RELIGIONI MOTIVI DI SALVEZZA ACCOMUNANDOLI ALLA FEDE DI CRISTO CHE NON C’ENTRA PROPRIO NULLA.
      SOPRATUTTO A QUELLA ISLAMICA…Paolo SAN PAOLO ,esorta i Galati a restare nella fede, come essa è in Gesù, e ad abbandonarsi al frutto dello Spirito. L’apostolo ricorda che Abramo è stato salvato per mezzo della fede e si sofferma quindi sulla funzione della Legge, evidenziando come il cristiano sia “figlio di Dio”: “Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (3,26-27). Per Paolo non esistono più quindi, tra chi ha fede in Cristo, differenze di etnia, sesso o classe sociale;”non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità” (5,6).La libertà del cristiano[modifica | modifica wikitesto]IL FRUTTO DELLO SPIRTO DSANTO E NON DELL’ATEISMO CREA IL BENE ED I FRUTTI DELL’AMORE…LEI SANTITA’ DI REILEGGA IL MVANGELO..PER CARITA’ LO STA’ DISTRUGGENDO…

      Seguono insegnamenti riguardo al giusto modo di usare la libertà come cristiani[6], in relazione al precetto dell’amore e all’invito a camminare seguendo lo Spirito.”Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge”(5,22-23)GalatiCapitolo 1 SAN PAOLO RISPONDE BENISSIMO AL PAPA E A TUTTI I SACERDOTI CHE HANNO PERSO LA FEDE E SI BASANO SUL QUALUNQUISMO SENZA ALCUNA REGOLA..BUONISMO ARCOBALENO AMORE LIBBERO..CON I VARI DON CIOTTI .ETC.. Indirizzo[1]Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti, [2]e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia. [3]Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, [4]che ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, [5]al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.Ammonizione[6]Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. [7]In realtà, però, non ce n’è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. [8]Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema![9]L’abbiamo gia detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! [10]Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!
      I. APOLOGIA PERSONALELa chiamata di Dio

      [11]Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sull’uomo; [12]infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. [13]Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi, [14]superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri. [15]Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque [16]di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun uomo, [17]senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
      [18]In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni; [19]degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. [20]In ciò che vi scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco. [21]Quindi andai nelle regioni della Siria e della Cilicia. [22]Ma ero sconosciuto personalmente alle Chiese della Giudea che sono in Cristo; [23]soltanto avevano sentito dire: «Colui che una volta ci perseguitava, va ora annunziando la fede che un tempo voleva distruggere». [24]E glorificavano Dio a causa mia.

    13. GRANDE MADRE TERESA DI CALCUTTA: ANCHE DA MORTA PARLA A TUTTI ANCHE A QUESTO PAPA AL QUALE SE CI FOSSE ANCORA LEI GLI TIREREBBE LE ORECCHIE… MADRE TERESA PARLA DI COSA SIA LA VERA POVERTA’ DEL NOSTRO TEMPO .DECISAMENTE DIVERSA DA COME LA INTENDE SUA SANTITA’ DECISAMENTE IL CONTRARIO DI SUA SANTITA’….Il Papa a New York: «Casa, lavoro, terra e libertà per ogni uomo»,MADRE TERESA:.«La peggior miseria non è la fame o la lebbra – disse – ma la sensazione di essere indesiderabile, rifiutato, abbandonato da tutti».QUESTO PAPA …..DIMENTICA COMPLETAMENTE LA PROVVIDENZA CHE E’ DA DIO…CHE E’ DIO STESSO….QUESTA LA ESCLUDE A PRIORI….CIO’ CHE HA RESO MADRE TERESA SANTA SU QUESTA TERRA..E’ LA TOTALE FIDUCIA NELLA SANTA PROVVIDENZA SANTITA’ …CIO’ CHE LEI IGNORA COMPLETAMENTE…..PERCHE’ E’ VOTATO A FARE ALTRO…SEGUE DISCORSI FATTI DA ALTRI…CHE POI SI SONO RIVELATI FALLACI E COMPLETAMENTE ATEI…..L’ELOGIO DELLE FOLLE…..OGGI UNA VERA FOLLIA……..ANCHE STALIN ED HITLER EBBERO FLLE IMMENSE ACCLAMANTI……DA TUTTI….EPPURE…….
      All’apparire di Madre Teresa, persone prostrate dalla sfortuna e dalla miseria s’illuminavano subito di un’espressione di felicità, di gratitudine, di fiducia. Come se la sola presenza di questa donna, che incarnava la carità e l’amore, dissipasse le paure, saziasse le pance vuote, ridesse la speranza. Perché questo era il messaggio unico di Madre Teresa: dire agli uomini che soffrono che sono stati creati dalla mano amorevole di Dio, per amare ed essere amati.

      La testimonianza
      Madre Teresa: «Poveri siete voi»Madre Teresa. Leader per missione» in uscita per Egea (pp. 154, euro 16,50),Queste poche parole riassumono ai miei occhi il valore universale dell’opera di Madre Teresa:«La peggior miseria non è la fame o la lebbra – disse – ma la sensazione di essere indesiderabile, rifiutato, abbandonato da tutti».

      …QUESTO PAPA VUOLE FARCI TORNARE ALL GUERRA FREDDA PROBABABILMENTE PERCHE’ NON L’HA ANCORA VISSUTA….CONTINUANDO A DIRCI CHE QUESTA E’ LA DOTTRINA SCIALE DELLA CHIESA….( VEDERE LE RISPSTE DEL PAPA QUAND LO SI PIZZICA NEL SUO MODO DI FARE…RISPONDE PROPRIO COSI’…Sull’essere comunista o non comunista: io sono certo di non aver detto una cosa in più rispetto a ciò che c’è nella Dottrina sociale della Chiesa”.SUVVIA E’ UNA RISPOSTA CHD FA’ PAURA….MA CHIARISCE CHE E’ COSI’ FATTO…E BASTA…COSI’ E’…MA L’ATEISMO RIPETO NON PUO’ CREARE IL CRISTIAN MA UNA DOTTRIONA PERVERSA…SULLA QUALE LEI SI STA’ BASANDO E SULLA QUALE VIENE ANCHE ACCLAMATO..BELLA STORIA QUESTA…PROPRIOOP BELLA.)..ECCO PERCHE’ QUESTO PAPA NON MI PIACE AFFATTO…..

      PANE LAVORO CASA E STIPENDI PER TUTTI…OSSIA UN VISIONE COMPLETAMENTE DA PARADISO SULLA TERRA….CIO’ CHE MADRE TERESA NON HA MAI CHIESTO NE’ FATTO….HA DETTO TUTT’ALTRO… QUESTO PAPA BOLSCEVICO….COME I SUI PREDECESSORI NON PAPI MA DI ALTRI REGIMI..SUL POPOLO: ( REGIMI TOTALITARI DI UNA SOLA PARTE POLITICA….SANTITA’ LA POVERTA’ NON E’ NE’ DI DESTRA E NE’ DI SINITRA MA LEI INSISTE E PERSISTE A DIRCI CHE QUELLA SUA VISIONE E’ LA DOTTIRNA SOCIALE DELLA CHIESA..PAPA:Sull’essere comunista o non comunista: io sono certo di non aver detto una cosa in più rispetto a ciò che c’è nella Dottrina sociale della Chiesa”…..MOLTO MALE SANTITA’ MOLTO MALE…..ANCHE SE E’ ELOGIATO DALLE FOLLE NON E’ PROPRIO COME GESU’ CRISTO…ODIATO PERCHE’ DICEVA COSE DI COSCIENZA SCOMODE….MA NON LE SUE TRATTE DAI PEGGIORI DITTATORI DEL PARADISO SULLA TERRA……. SANTITA’ DEVE MICA FARSI ELEGGERE DA QUALCHE PARTE?….

      MADRE TERESA:
      Rivestì il giovane uomo con la sua biancheria e i suoi fermagli, si alzò e mi fece segno di seguirla verso il piccolo atrio che separava la sala degli uomini da quella delle donne. Là c’era un tavolo con un banco e, al muro, un quadro con un testo calligrafo in inchiostro nero. «La peggior miseria non è la fame o la lebbra – disse – ma la sensazione di essere indesiderabile, rifiutato, abbandonato da tutti».

      Queste poche parole riassumono ai miei occhi il valore universale dell’opera di Madre Teresa. Per lei, i poveri non erano solo i milioni di persone che nel mondo hanno fame di pane e di riso. I poveri erano anche i milioni di esclusi, di rifiutati, di abbandonati, di intoccabili, di senza famiglia che hanno innanzitutto sete d’amore, di dignità, di pace, di verità, di giustizia, di speranza; che non sanno più sorridere perché non ricevono mai il calore di uno sguardo o di una mano fraterna. A coloro che nel 1979 le assegnarono il premio Nobel per la Pace, a tutti coloro che, nel corso della sua lunga vita, la coprirono di onori e riconoscimenti per la sua azione umanitaria, Madre Teresa non cessò mai di ripetere che «la più terribile delle malattie che possa mai colpire un essere umano è di non avere nessuno vicino a sé per essere amato. Senza un cuore pieno d’amore e delle mani generose è impossibile guarire un uomo malato di solitudine».
      Ed è nel ricco Occidente che Madre Teresa aveva scoperto manifestazioni di questa solitudine. Un giorno, ai giornalisti che la intervistavano dopo il suo incontro con la regina di Inghilterra, disse: «Stasera ho camminato per le vostre vie. Sono entrata nelle vostre case. Vi ho trovato una povertà più grande che da noi, in India: la povertà dell’anima, la mancanza d’amore».Quante volte nell’inferno dei quartieri di Calcutta o in quelli, talvolta anche più tragici, del nostro ricco Occidente, ho avuto la fortuna di scoprire gli effetti di questo carisma! All’apparire di Madre Teresa, persone prostrate dalla sfortuna e dalla miseria s’illuminavano subito di un’espressione di felicità, di gratitudine, di fiducia. Come se la sola presenza di questa donna, che incarnava la carità e l’amore, dissipasse le paure, saziasse le pance vuote, ridesse la speranza. Perché questo era il messaggio unico di Madre Teresa: dire agli uomini che soffrono che sono stati creati dalla mano amorevole di Dio, per amare ed essere amati.
      Indimenticabile Madre Teresa! Mi sono spesso domandato dove prendesse quella forza indomabile che, fino al suo ultimo respiro, le fece percorrere il mondo per offrire la dedizione e la qualità d’amore delle sue piccole Missionarie della Carità alle persone in pericolo. Non dormiva che 4 ore per notte e per cibo si accontentava di una o due banane e di un piatto di riso. La sua forza veniva da altrove. Tutta la sua azione, tutta la sua opera trovavano questa forza nella vibrante relazione di fede e di amore che l’univa a Cristo. «È Gesù che ho incontrato nei buchi neri dellebidonville – diceva, Gesù il Dio uomo nudo sulla croce»
      Ma il suo travolgente viaggio americano ha fatto sorgere in alcuni cattolici una domanda: quali obiettivi persegue? Per chi lavora? È improbabile che lavori per il Dio dei cattolici, dal momento che lui stesso ha dichiarato a Scalfari: “Non esiste un Dio cattolico”. Rimanda a un’idea generica di Dio che può trovar posto solo in una vaga religione universale postcristiana.

    14. MADRE TERESA ,IO LA RICORDO COSÌ…

      Angelo Comastri

      Mi guardò con due occhi limpidi e penetranti. Poi mi chiese: «Quante ore preghi ogni giorno?». Rimasi sorpreso da una simile domanda e provai a difendermi dicendo: «Madre, da lei mi aspettavo un richiamo alla carità, un invito ad amare di più i poveri. Perché mi chiede quante ore prego?». Madre Teresa mi prese le mani e le strinse tra le sue quasi per trasmettermi ciò che aveva nel cuore; poi mi confidò: «Figlio mio, senza Dio siamo troppo poveri per poter aiutare i poveri! Ricordati: io sono soltanto una povera donna che prega. Pregando, Dio mi mette il Suo Amore nel cuore e così posso amare i poveri. Pregando!

      «Vede, io non ho mai pensato di poter cambiare il mondo! Ho cercato soltanto di essere una goccia di acqua pulita, nella quale potesse brillare l’amore di Dio. Le pare poco?».

      «Cerchi di essere anche lei una goccia pulita e così saremo in due. È sposato?». «Sì, Madre». «Lo dica anche a sua moglie e così saremo in tre. Ha dei figli?». «Tre figli, Madre». «Lo dica anche ai suoi figli e

      Il più grande distruttore di pace nel mondo è l’aborto. Se una madre può uccidere il proprio figlio nella culla del suo grembo, chi potrà fermare me e te nell’ucciderci reciprocamente?».

      Un ricco industriale mi aveva manifestato l’intenzione di regalare a Madre Teresa la sua villa per accogliere i malati di Aids ed aveva in mano le chiavi per consegnarle alla Madre. Riferii la proposta a Madre Teresa, che prontamente rispose: «Debbo pregare, debbo pensarci: non so se è cosa buona portare i malati di Aids in un luogo di grande turismo. E se fossero rifiutati? Soffrirebbero due volte!». Quale saggezza! Quale libertà interiore!

      Però a tutti noi, uomini di poca fede, sembrava che Madre Teresa stesse per perdere una bella e rara occasione. Un distinto signore, che aveva assistito al dialogo, si sentì in dovere di consigliare: «Madre, intanto prenda la chiave e poi si vedrà…». Madre Teresa, senza alcuna esitazione, forse sentendosi ferita in ciò che aveva di più caro e di più prezioso, chiuse il discorso dicendo risolutamente: «No, signore! Perché ciò che non mi serve, mi pesa!»

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