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martedì 19 mar
  • Polemiche sul Bambinello nero in Cattedrale? Quante cose non sappiamo di Gesù

    Polemiche sul Bambinello nero in Cattedrale? Quante cose non sappiamo di Gesù

    Di ieri la “sorpresa”, durante la messa di Natale in Cattedrale a Palermo, dell’esposizione di un Bambinello nero sull’altare. Sebbene in questi ultimi anni il numero dei Bambinelli di colore nei presepi si sia moltiplicato, con relativa, immancabile polemica.

    Ma di che “colore” era Gesù? Facciamoci due conti. Era nato in quella che, successivamente, sarebbe stata chiamata Terrasanta, comunque Asia e medio oriente, da una famiglia ebrea. Quindi possiamo escludere che fosse biondo e con gli occhi azzurri; che fosse con tratti asiatici e gli occhietti a mandorla o che fosse di colore ebano, come il bambinello della cattedrale. Era mediorientale, con un colorito di carnagione simile a quello di un palestinese, di un ebreo, in fondo non tanto dissimile a quello di alcuni siciliani. Né troppo chiaro, nemmeno troppo scuro.

    Ma quante altre cose noi sappiamo della figura storica di Gesù? Insomma, ci basta sapere di che colore fosse la sua pelle? Storicamente fu un personaggio complesso e importantissimo, in assoluto tra i più importanti personaggi storici della storia del mondo. Su di lui sono state scritte tonnellate di libri, per duemila anni, hanno scritto tutto e il contrario di tutto. Eppure le scarne informazioni storiche su di lui vengono narrate dai Vangeli, i quattro considerati affidabili dalla chiesa. Le fonti extrabibliche antiche su Gesù, o sugli stessi cristiani, sono rare, asciutte (Tacito e Plinio), a volte considerate del tutto o quasi inattendibili (Vangeli apocrifi e atti di Pilato), o sospettate di essere state ritoccate in seguito (Flavio Giuseppe), oppure tarde e quindi poco attendibili.

    Non vorrei scandalizzarvi, ma comincerei col dirvi che Gesù non si chiamava Gesù. Il nome Gesù è la traslitterazione in italiano del nome greco Iesùs (una traduzione detta dei Settanta del testo Sacro) ma in ebraico era Yehoshùa o, in forma abbreviata, Yeshùa, che più correttamente andrebbe tradotto in Giosuè.

    Gesù non è nato il 25 dicembre, in verità non abbiamo idea del giorno in cui sia nato. Quasi sicuramente non in inverno, dato che i Vangeli parlano di pastori che vegliavano le pecore di notte all’aperto, ragionevolmente la sua nascita è da collocare in primavera o in estate. Il 25 dicembre venne scelto, convenzionalmente, ma solo dopo alcuni secoli, per rimpiazzare e cristianizzare feste pagane come i saturnalia o il sol invictus, legate al solstizio d’inverno e che si festeggiavano appunto in prossimità del 21 dicembre.

    Gesù non è nato nell’anno uno, ma intorno all’anno cinque o sei a.C. L’attuale datazione, sbagliata, è dovuta ad un monaco, chiamato Dionigi Il Piccolo, che pur facendo del suo meglio sbagliò di 5 o 6 anni il calcolo della nascita di Gesù. Una datazione che nell VIII secolo venne adottata ufficialmente ed è tutt’ora valida.

    Gesù era, molto probabilmente, un esseno, come disse lo stesso Benedetto XVI. E questo non lo sapevate, vero? Gli esseni era un gruppo di rigorosi osservanti ebraici, considerati a volte una setta. Polemizzavano con il modo in cui veniva gestito il Tempio di Gerusalemme, ma allo stesso tempo erano apocalittici e predicavano l’imminente arrivo del giorno in cui Dio avrebbe sradicato il male dal mondo, e nell’attesa alcuni di loro si erano ritirati nel deserto del Mar Morto. E praticavano il battesimo. Dagli altri ebrei, in particolare dai Sadducei (l’aristocrazia sacerdotale) e dai Farisei (che seguivano una stretta osservanza religiosa, a volte esagerata) gli Esseni erano considerati borderline.

    Gesù non era povero di famiglia, suo padre Giuseppe era un carpentiere, un piccolo imprenditore artigiano, con una impresa che, grazie a Dio, gli permetteva di arrivare a fine mese con una certa tranquillità. E permise al figlio di studiare e diventare un rabbino, che oltre a parlare l’aramaico, che era la lingua del popolo, conosceva bene anche l’ebraico. Una lingua colta, e con la quale Gesù disputava con i sommi sacerdoti.

    Gesù non fu colui che strutturò il cristianesimo né organizzo comunità in questo senso. A dare una organizzazione ed forma alle prime comunità cristiane, a strutturarle, fu invece l’instancabile Paolo di Tarso. Paolo non fu mai discepolo di Gesù, anzi non abbiamo alcun indizio di qualche contatto diretto tra Paolo e Gesù. Saulo fu persecutore dei cristiani, per sua stessa ammissione. E si convertì solo dopo la morte di Gesù.

    Gesù non si rivolgeva al mondo, ma predicava agli ebrei e per gli ebrei. Ai suoi discepoli aveva detto di non andare tra i pagani e di rivolgersi alle pecore perdute della casa di Israele. Per le quali lui stesso diceva di essere stato mandato. Paolo invece cattolicizza, cioè rende universale, il messaggio di Gesù. Completandolo e rivolgendo a tutti il messaggio di salvezza di Cristo.

    Gesù ad un certo punto della sua vita, la parte finale in realtà, entra trionfalmente a Gerusalemme e caccia i mercanti dal Tempio. Due avvenimenti che i Vangeli sinottici mettono in collegamento con il suo arresto e il processo. Secondo voi è immaginabile che Gesù entri nel Tempio, il cuore dell’ebraismo e da solo cacci cambiavalute e i venditori di animali, tirandogli addosso tavoli e sedie? Qualche storico pensa che l’operazione sia avvenuta in compagnia dei suoi discepoli e che si trattò di un tentativo, forse solo simbolico, di impossessarsi del Tempio e criticarne la gestione. Gesù creò a Gerusalemme, nel giro di pochi giorni, quello che oggi definiremmo un problema di ordine pubblico per i Romani e per gli stessi ebrei. Tutto ciò lo portò ad essere condannato. Non dimenticate il cartello INRI, Gesù Nazareno Re dei Giudei, con il quale i romani lo accusarono chiaramente, anche se non ne compresero il vero messaggio, di un reato politico. L’avere attentato alla pace Romana.

    E che i romani e gli stessi ebrei temessero Gesù lo si vede anche durante le fasi del suo arresto. Al Getsemani, ad arrestarlo, si reca una gran folla, insieme ad un distaccamento della guarnigione romana di Gerusalemme e ai capi delle guardie del Tempio. Lo stesso Gesù si stupisce di questo trattamento riservato a Lui, come fosse un brigante. Ma Simon Pietro, di mestiere pescatore non dimenticatelo, con la spada taglia di netto l’orecchio di Malco, un collaboratore del sommo sacerdote. Il taglio dell’orecchio, lo dice il Vecchio Testamento, era un marchio di infamia. E presuppone anche una buona capacità di usare la spada da parte di Pietro, che evidentemente non era solo un bravo pescatore. Chissà se anche gli altri discepoli di Gesù avevano la stessa dimestichezza con le armi che aveva Pietro.

    Ci sono tante cose sul Gesù storico che non conosciamo veramente, mentre sulla parte divina e sul suo messaggio tanto i Padri della Chiesa, i teologi e i filosofi hanno scritto, interpretato e approfondito. Alla luce di tutto questo secondo voi è poi così importante se qualcuno decide di esporre, per delle ragioni simboliche o politiche, un Bambinello di colore nero?

    Il vero nemico del Natale oggi, ed è questo di cui la Chiesa si deve preoccupare, è la sua secolarizzazione. Insomma, devo dirvi che poco potrebbe importare il colore del Bambinello, che alla fine è un simbolo. Purché la Chiesa non dimentichi di affermare con forza che il Natale è cristiano e dei cristiani, non è una festa di tutti e per tutti nel suo spirito più autentico. E lo difenda dai processi che tendono a trasformarlo in una festa di soli consumi, dove la figura di Gesù diventa quasi secondaria, collaterale, quando non addirittura esclusa. Insomma il pericolo è che si festeggi un Natale senza Gesù.

    Per chi volesse approfondire consiglio due testi semplici, divulgativi, ma puntuali. C. Augias- M. Pesce, Inchiesta su Gesù, Mondadori; e Igor Gelarda, Sulle tracce dei primi Cristiani in Sicilia Occidentale, Officina di Studi Medievali.

    Palermo
  • 5 commenti a “Polemiche sul Bambinello nero in Cattedrale? Quante cose non sappiamo di Gesù”

    1. hanno cominciato a ostacolarci l’albero di Natale con la scusa dei ritardi per non urtare le altre religioni e come fanno dire nelle scuole; Ora hanno sostituito in chiesa Gesù col figlio del posteggiatore abusivo, ..ma ci stimo preperando al prossimo Sindaco Ollando Tamil..??!?..: un Ghanese?

    2. Ho sempre sostenuto e sempre sosterrò che “il peggior male per l’umanità è l’ignoranza”……

    3. @Paco: Il sacerdote che ha avuto l’arbitrio di sostituire il bambinello senza chiedere l’opinione a chi lo paga, i religiosi in questo caso; non è ignorante. ma approfitta dell’ignoranza degli ignoranti..

    4. Bene Igor! Sono perfettamente d’accordo con te! Ricostruzione storica perfetta!

    5. X quanto mi riguarda non penso proprio a cambiare la nostra storia e il nostro Gesù, voglio tutto come quando ero bambina,è stato sempre raccontata così è a mio parere deve rimanere tale, punto……

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