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giovedì 28 mar
  • Sicuri a qualunque costo

    Il MoVimento 5 stelle ha appena presentato il programma partecipato, un programma che nasce come sintesi del contributo di oltre 1000 tra attivisti, portatori di interesse diffuso, cittadini. Sviluppato attraverso vari tavoli, che ha prodotto diverse centinaia di elaborati poi sintetizzati nell’elaborato finale di oltre 100 pagine. Ho conosciuto Ugo Forello nell’ambito di questa esperienza. Appena concluse le comunarie mi sono offerto immediatamente di collaborare al progetto comune e mi sono preso cura, da tecnico, del tavolo sulla sicurezza urbana. Chi conosce me e la mia storia sa che so essere un avversario ostinato, ma anche un leale e fedele compagno di battaglia. La mia parola vale più di qualunque altra cosa, come possono confermare le persone che mi conoscono.
    Repubblica ha “intercettato” una mia mail privata destinata ad Ugo – che conteneva un semplice scambio di opinioni – una delle migliaia di mail che hanno portato alla creazione del programma condiviso. Ed ha ritenuto, seguito poi da altre testate giornalistiche, di considerarlo prova non di un confronto ma di un conflitto.
    Il programma 5 stelle è un programma aperto, fatto dai cittadini ed in continua evoluzione. Ho chiaro che l’inserimento in questa fase di un punto in più nel programma nulla avrebbe cambiato al senso del programma stesso. Il ruolo del tavolo sulla sicurezza, come di tutti gli altri tavoli, verrà mantenuto a sindacatura avviata, e quindi non sarebbero mancati, né tempo né occasioni per arricchirlo. L’inserimento di un punto avrebbe solo comportato lo slittamento della stampa del programma integrale. Solo per questo Ugo avrebbe voluto rimandare l’inserimento di questi punti che erano sfuggiti nella grande sintesi finale che era stata fatta per rendere organico il bel programma presentato. Io, di contro, mi sentivo responsabile per la difesa delle istanze raccolte dagli incontri con i cittadini e non volevo passasse il messaggio che avevo disatteso quelle aspettative da portavoce.
    I giornali hanno citato il confronto tra noi, ma non hanno evidenziato che le ragioni del confronto erano superate sul programma presentato da Ugo Forello e poi pubblicato, non hanno notato la presenza di tutti i candidati incluso me e che finanche dell’ormai famoso amico avvocato Alì Listi Maman. In pratica di fronte tanti segni di festa e felicità hanno cercato solo un inesistente ragione di dissidio.
    Ai giornali che provano ad alimentare il fuoco del conflitto e della divisione va la nostra affettuosa comprensione: veniamo da decenni di scontri, insulto dell’avversario, mancanza di rispetto. Tanto che risulta inaccettabile che io voglia volere collaborare con chi mi ha battuto alle comunarie. E ancora di più che, in rispetto alla mia storia, lo voglia fare lealmente ed a viso aperto. Per quanto inconcepibile mi sono scontrato Forello durante le comunarie nel bellissimo gioco della partecipazione e della democrazia. Ma non è mai stato un mio nemico, ma un avversario di grande livello.
    In realtà mi piacerebbe invitare tutti quanti ad immaginare insieme a noi un modo diverso di fare le cose, la capacità di discutere e confrontarsi senza necessariamente essere nemici, il bisogno di rivendicare anche tra amici ed anche con forza il senso delle proprie istanze e battaglie. Involontariamente Repubblica e gli altri ci hanno dato la possibilità di dimostrare da subito che il programma è subordinato ai bisogni, alle istanze ed a desideri della città. Questo significa programma partecipato e aperto.
    Probabilmente l’urgenza di inserire quello specifico punto sul programma non c’era, ma inserirlo con urgenza è il segnale di essere (piuttosto che fare) squadra che Ugo, ed i volontari che hanno dedicato la notte del 26 per sistemare il documento, hanno voluto e saputo dare e del quale non posso che essere grato da candidato, da portavoce del tavolo della sicurezza e soprattutto da cittadino. L’invito agli amici giornalisti per il futuro è dare priorità ai contenuti del programma ed alla sostanza di quello che stiamo facendo, magari chiedendo a me se sono in conflitto con qualcuno, e vi assicuro che ve lo ammetterei con la massima tranquillità, prima di dare corso ad interpretazione forzose. Perché realmente non esiste la possibilità di uno spazio conflittuale tra me e Forello ed è bene farsene una ragione. Perché abbiamo come obiettivo comune quello di salvare Palermo, ispirandoci ai principi di legalità e democrazia.
    Personalmente sono concentrato sui temi della sicurezza, e spenderò tutte le mie energie, dentro e fuori il MoVimento, ma in realtà lo faccio già da anni, perché questi temi così importanti per il benessere della città e per la tranquillità dei cittadini abbiano il dovuto peso nelle scelte dell’amministrazione.

    Palermo
  • Un commento a “Sicuri a qualunque costo”

    1. Ho letto con attenzione il tuo post e lo ritengo accettabilissimo con una sola eccezione, quello della presenza di un candidato che, di italiano, non ha le caratteristiche che dovrebbero possedere i cinque stellini, essere “italiani” e vivere da “italiani” difendendo i valori italiani. Il nominativo riportato nulla fa pensare ad un “italiano” che voglia spendersi per i suoi concittadini, mi viene in mente un altro “musulmano”, di “Sinistra”, che tutto fa per i suoi connazionali, e correligiosi, ma non si spende per chi gli ha permesso di candidarsi, altro “demerito” per il PD. La battaglia per far rinascere la nostra Italia è iniziata, è irta di ostacoli ma possiamo vincerla, occorre, solo, essere ITALIANI, difendere la nostra terra, le nostre origini i nostri usi e costumi. Battiamoci per l’immediato, i problemi minori, l’apertura a nuovi personaggi politici non di origine “italiana”, lasciamoli al futuro, oggi abbiamo un solo dovere, vincere le “elezioni”, andare al Governo e fare rinascere la vecchia Italia, la nostra Sicilia.

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