Profilo e post di

Sito: http://palermoedintorni.splinder.com/

e-mail: lucadrudi@freemail.it

Biografia: Uomo, 40 anni, laureato in economia, impiegato, socievole, ottimista e particolarmente innamorato della vita, spesso distratto, un po' burlone e pronto a ridere di tutto.

Adora il confronto dialettico e pensa sia fonte di continuo arricchimento.

Luca Drudi
  • Libera lettura

    Spesso chi torna da un viaggio nelle città del nord Europa racconta con stupore di metropolitane e di stazioni ferroviarie stracolme di persone intente alla lettura.

    A Palermo sono poche le persone che leggono in pubblico, quasi fosse sconveniente farlo, quasi che l’attenzione debba essere dedicata ad altro; purtroppo, sembra che nulla possa sovvertire questa scarsa propensione.

    Durante una discussione sul mio desiderio di conservare ben accatastati in libreria i volumi letti, un’amica mi raccontò della missione di un fantomatico “movimento per la diffusione della libera lettura” i cui aderenti, dopo aver finito di leggere un libro, volutamente lo dimenticano in una sala d’aspetto, in un treno, in una panchina di un giardino pubblico, quale invito ad un lettore sconosciuto.

    Sebbene la mia amica vive, legge e dimentica i suoi libri in Valle d’Aosta, devo dire che trovo suggestiva l’idea di lasciare “Il vecchio e il mare” di Hemingway su una panchina, a Mondello o a Sferracavallo, davanti alle barche dei pescatori.

    Ospiti
  • Il fine linguista

    Il linguaggio con l’uso evolve e si arricchisce di nuovi termini più pertinenti per indicare oggetti, azioni e situazioni differenti; un esempio è l’ormai consolidata introduzione di termini tecnologici nel nostro idioma.

    Ma il quotidiano uso del linguaggio, insieme ad ampliare il corredo di vocaboli da utilizzare nei dialoghi e negli scritti, si depura delle preposizioni troppo articolate e dispersive per rendere il parlato più sintetico, incisivo ed immediato.

    Alcuni giorni fa, dietro il teatro Massimo, stavo per salire nella mia auto regolarmente parcheggiata, quando una vettura che sopraggiungeva, ha rallentato, ha messo la freccia, ha accostato ed infine si è fermata in doppia fila; il conducente ha abbassato il finestrino e indicando con un dito la mia auto ha ingiunto: “Oooh … Oooh” (almeno è questo il suono gutturale che ho percepito).

    Credo che il conducente, con quella espressione così sintetica, voleva compiutamente dirmi:

    “Buongiorno gentile signore, mi scusi se la importuno senza preventivamente essermi presentato, visto che tra l’altro neanche ci conosciamo, ma non ho potuto fare a meno di notare che lei si stava avvicinando a questa auto regolarmente parcheggiata con delle chiavi in mano e mi domandavo se, gentilmente, mi può dire se è sua intenzione lasciare libero questo parcheggio nei prossimi minuti, tanto da permettermi di parcheggiare la mia auto regolarmente. Comunque colgo l’occasione per ringraziarla per la sua cortese attenzione.” Continua »

    Ospiti
  • Per smettere basta uno sciopero

    Devo dire che quando ero adolescente nella mia mente l’immagine di tirare fuori un bel pacchetto colorato di sigarette di marca, accendersene una con un gesto deciso, avvolgendo di volute di fumo tutto l’ambiente circostante, era sicuramente un gesto molto affascinante.

    Insomma, siamo sinceri, la sigaretta ti aggiungeva un certo tono, ti rendeva un po’ misterioso ed eravamo tutti inconsciamente succubi dell’immagine del personaggio di Rick Blaine nel film Casablanca, (interpretato dal mitico e burbero Humphrey Bogart).

    La mia parentesi di fumatore è stata molto breve, passati indenne i vent’anni di età grazie alla pratica sportiva, probabilmente per sopperire a chissà quale deficienza di ordine psicologico, ho iniziato stupidamente a fumacchiare .

    All’inizio è stato tremendo, la nausea, il mal di testa, l’odore amarognolo della nicotina in bocca, poi dopo diversi e sofferti pacchetti consumati sono entrato a pieno titolo nel novero dei tabagisti convinti finché due contestuali eventi mi hanno allontanato da questo insano vizio.

    Una bronchite con i fiocchi e lo sciopero della distribuzione delle sigarette.

    Era il 1992 quando a Palermo come nel resto d’Italia, a seguito di uno sciopero dei depositi dei generi di monopolio, venne interrotta per alcune settimane la distribuzione delle sigarette ai rivenditori, lasciando completamente sprovvisti i consumatori. Continua »

    Ospiti
  • Giochi strategici di mafia

    Mi sono imbattuto in un fenomeno che non conoscevo e che si sta diffondendo in rete: i giochi strategici di mafia.

    Per esempio, al sito di uno di questi giochi, il cui nome non cito neanche per dovere di cronaca ma che qui chiamerò “rappresaglia”, è possibile registrarsi e come dice la presentazione del gioco “potrete estendere la vostra base con commerci e traffici illegali……addestrando i vostri aiutanti avrete accesso a nuove armi e tecniche migliori….accetterete patti con altre “famiglie”…..o liquiderete la concorrenza”.

    Il gioco ha attivi ben 5 server con capienza di 9.999 giocatori cadauno e siamo già arrivati a 2.129 iscrizioni nel 3° server.

    Accanto a questi giochi on line che emulano il fare mafioso, sono nate decine di pagine web e forum dove i componenti delle “famiglie” utilizzano disinvoltamente termini quali: ammazzare, picciotti, boss, consiglieri, guerre, sparatorie e dove gli utenti “scimmiottano” criminali sanguinari. Continua »

    Ospiti
  • Pensieri in libertà sui posteggiatori abusivi palermitani

    Quella dei posteggiatori abusivi a Palermo è un’annosa questione.

    Le dinamiche relazionali che l’utente della strada instaura con i posteggiatori si collocano in un ampio spettro; nella migliore delle ipotesi si va dall’indifferente sopportazione di un presunto servizio non richiesto, mentre nelle peggiori si arriva alla rassegnata sudditanza di chi deve lasciare incustodito un bene patrimoniale quale l’auto o la moto, molte volte frutto di sacrifici, di risparmi e di debiti, che rimane così alla “mercè” di questi individui.

    Ma chi sono i posteggiatori?

    Molte volte sono persone che vivono al limite della legalità e che hanno trovato un modo di imporre al prossimo il pagamento di una micro-tangente. Infatti, nessuno si sognerebbe di chiedere ad un passante occasionale di indicargli un posto libero dove riporre la macchina, dandogli in cambio qualche moneta. Continua »

    Ospiti
  • Rabbia e frustrazione

    Mi piace Mondello, frequento il borgo marinaro tutto l’anno almeno due volte a settimana per correre sul lungomare fino a Capo Gallo e l’estate mi piace nuotare nel golfo percorrendo la linea immaginaria che è rappresentata dalle boe metalliche bianche e rosse posizionate a largo e disposte a tutela dei bagnanti.

    Questa mattina per la prima volta, grazie all’assenza di meduse, calzata una maschera con boccaglio ho iniziato la mia lenta nuotatina alla prima boa posta ad un centinaio di metri dal molo del Lauria per proseguire sulle altre, intervallando il percorso con qualche immersione per recuperare qualche lattina o qualche bottiglia, che svuoto e metto in condizione di galleggiare per permettere alla corrente di spiaggiarle e così essere poi raccolte dagli spazzini.

    È un gioco stupido, ma è il mio piccolissimo contributo per un mare che adoro.

    Giunto ad una cinquantina di metri dalla seconda boa metallica, sui 200/300 metri dalla spiaggia, ho visto una enorme distesa marrone e bianca a circa 7/10 metri di profondità. Continua »

    Ospiti
x
Segui Rosalio su facebook, Twitter e Instagram