Palermo è considerata la città più araba d’Italia per l’originale stile architettonico dei suoi monumenti orientaleggianti comunemente detti arabo-normanni che rimandano ad un tempo in cui cristiani, sia latini che bizantini, arabi ed ebrei convivevano pacificamente producendo quella civiltà che ancor oggi ammiriamo nell’architettura, nelle opere di ingegneria, nelle varietà agricole, nella gastronomia, ecc. Agli arabi dobbiamo senz’altro i numeri, fondamentali nozioni di matematica, di astronomia, il salvataggio del pensiero filosofico greco, ecc. E se la Storia è maestra di vita, è lì che dobbiamo cercare risposte per gli interrogativi più inquietanti della cronaca contemporanea. Torno a farlo con l’ausilio di uno storico amico, Pasquale Hamel, che da studioso di storia della Sicilia non ha potuto non approfondire il tema del confronto con la cultura islamica (Mediterraneo da barriera a cerniera editori Riuniti, Roma, 2006). Continua »
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