Poggioreale
Qualche settimana fa ho assistito al concerto di Francesco Guccini nella splendida cornice del teatro antico di Taormina. In quella performance, il cantautore emiliano ha eseguito uno dei miei brani preferiti, “Noi non ci saremo”. Non so chi di voi ha avuto la possibilità di ascoltarla. È uno dei primi brani scritti da Guccini nella sua lunghissima carriera e parla di uno scenario apocalittico. “Tra case e palazzi che lento il tempo sgretolerà”, recita uno dei versi.
Qualche mese fa, invece, ho visto il luogo di cui parla la canzone. Poggioreale. Sono sicuro che Guccini non ha mai visto questo paese fantasma del trapanese, ma se lo vedesse sarebbe convinto di avere uno strano déjà vu.
Poggioreale, oggi, è un paese costruito negli anni ’70, dalle scarse pretese.
Poggioreale, un tempo, era una stupenda cittadina che contava diversi palazzi nobiliari, una piazza che sembrava uscita da una location cinematografica e perfino un anfiteatro. Poggioreale era una chiesa che sormontava una ripida e suggestiva scalinata e, dalla sua posizione, dominava tutto il paese. Poggioreale era un corso largo e luminoso dove si consumavano le passeggiate e la vita sociale degli abitanti del posto.
Poi ci fu il terremoto che sconvolse il Belice nel 1968 e che travolse migliaia di vite. Continua »



































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