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venerdì 29 mar
  • Mi vergogno un po’

    Mi vergogno un po’ a dirlo, nel momento in cui tutti si stracciano le vesti per la disperazione: ma a me non dispiace affatto che il Comune non abbia organizzato nulla per rianimare l’estate palermitana. Ancora a monte, non mi pare neppure che a Palermo quest’estate non ci sia niente da fare. Ci sono gli spettacoli del Teatro di Verdura. Ci sono impresari privati che ogni sera organizzano le loro serate all’Agricantus o alla tonnara Bordonaro. Ci sono stati i concerti del Brass Group.
    Certo, gli spettatori sono chiamati a pagare almeno un prezzo simbolico. Ma dove sta scritto che gli spettacoli debbano essere gratis, e che a organizzarli debba essere il Comune?
    Per non essere accusato di fiancheggiare l’attuale amministrazione, spiego meglio la mia posizione: credo che abbiano fatto la cosa giusta per i motivi sbagliati. Essendosi sparati tutti i sudati risparmi in spese preelettorali, nulla più è rimasto per i circenses di quest’estate. Ma io credo che sia meglio così. La polverizzazione degli spettacoli estivi era una bombola di ossigeno che manteneva in vita vegetativa interi quartieri del centro, ma non è distribuendo minuzzaglia gratuita che si ottiene la riqualificazione del tessuto urbano. Riposi in pace il centro storico, e che il mercato abbia la possibilità di fare il suo corso senza la droga di un imprenditore pubblico che falsava gli standard di domanda e offerta.
    Negli anni scorsi c’era troppo di niente. Essere approdati a niente di niente mi pare già un risparmio, se non addirittura un progresso.

    Ospiti
  • 228 commenti a “Mi vergogno un po’”

    1. Posso essere daccordo su alcuni punti,ad esempio sul tuo ultimo pensiero “..che il mercato abbia la possibilità di fare il suo corso senza la droga di un imprenditore pubblico che falsava gli standard di domanda e offerta”.. ma non vedo ombra di progresso in città sotto nessun punto di vista. In questi giorni sto ospitando degli amici toscani e per fargli fare qualcosa di sera sono costretta a spostarmi in provincia, dove hanno organizzato, spendendo una manciata di euro, spetacoli ed iniziative davvero interessanti. Ma non nascondo di trovarmi in difficoltà quando mi pongono certe domande. Insomma se il risparmio fosse costante e per uno scopo utile alla città sarei daccordo, ma non comprendo questo buttar via soldi per campagne pubblicitarie pre elettorali ad esempio, lasciando la città abbandonata a se stessa durante l’estate. Non tutti possono permettersi di pagare il biglietto (che per me non ha affatto un prezzo simbolico) per il teatro di Verdura. Pazienza. Ognuno ha quel che si merita.

    2. il centro storico riposa in pace sul serio, morto e defunto per quantro riguarda la vita che dovrebbe avere un quartiere, lasciando prevalentemente a personaggi che con la politica hanno fatto i soldi e acquistato a prezzi ridicoli posti incantevoli, ristrutturando interi palazzi e isolati, che diventano ghetti di lusso, mentre a pochi metri vivono famiglie intere in dieci metri quadri.
      la città non offre molto, e se da un lato è giusto ringraziare gli “impresari privati che ogni sera organizzano le loro serate all’Agricantus o alla tonnara Bordonaro”, che ovviamente hanno un loro ritorno economico COMUNQUE, dall’altro mi aspetto come cittadina che il comune faccia vivere la città, riportando le persone nei luoghi, rendendoli così posti da vivere, in cui condividere tempo ed emozioni.
      una città che si rispetti sceglie di vivere, questa città sembra morire lentamente nell’indifferenza generale, primi fra tutti i suoi amministratori.

    3. Mi scandalizza di piu’ il taglio di servizi sociali essenziali che non quello di spettacoli che non hanno necessariamente bisogno di un impresario pubblico (che, come correttamente si e’ fatto notare, spesso distorce il mercato e diseduca operatori e utenti).

    4. è vero che l’impresario pubblico distorce il mercato, però le difficoltà del privato sono enormi se si vuol inserire cmq inuno spazio che è del comune…
      Avete mai pensato che il “monopolio” può anche essere dovuto a questo?

    5. Io ho riscoperto la provincia.
      sono stato a vedere l’ ypsigrock Festival a Castelbuono, la Medea a Pollina, i Tinturia a Bagheria, diversi artisti in giro per le piazze come quella di Campofelice di Roccella.
      Quello che dispiace, è vedere come diversi artisti avessero annunciato sui loro siti tappe a Palermo… e poi non se ne è fatto nulla.
      Come Roy Paci che alla fine sono andato a vedere a Scicli.
      Ma la cosa peggiore è l’offerta ai turisti….il nulla!!!
      L’amministrazione comunale di una delle città più importanti del mediterraneo “deve” avere un programma culturale estivo.

    6. sono convinto che molti palermitani,nelle notti estive, potendo fare sonni lunghi e tranquilli, non deisturbati da rumori ostili, abbiano sognato spettacoli meravigliosi confacenti al prorpio gusto: dalla canzone napoletana al teatro d’avanguaria…. questo sicuramente è un nuovo modo di fare tearto.

    7. Certo che i palermitani sono contenti di questa amministrazione: gli hanno rinnovato la fiducia a larga maggioranza appena tre mesi fa.

    8. Alla “solita” rabbia che Palermo mi suscita, da un po’ si aggiunge una sorta di pietà, talmente mi sembra una città in ginocchio, terminale, spenta.
      Sono d’accordo con D.M., anche a mio avviso Palermo deve – dovrebbe – avere un programma culturale estivo, a prescindere, punto e basta! Come d’altronde dovrebbe avere tantissime altre cose a prescindere…
      Detto questo, vista l’offerta culturale degli ultimi anni, sono d’accordo pure con Roberto Alajmo nel valutare positivamente questo approdo al nulla.

    9. Buongiorno a tutti, sono Giuseppe Piazzese, Consigliere della II Circoscrizione di Palermo.
      Ritengo sia doveroso fare dei distinguo e poi delle considerazioni.
      E’ vero che in questa città, così come altrove (tutto il mondo è paese)spesso si sperperano soldi pubblici.
      Ma è vero pure che da parte dell’amministrazione precedente che, appunto è stata riconfermata, per aver svolto un operato che comunque è stato ritenuto dai cittadini quantomeno soddisfacente, fino all’estate scorsa c’è stata una forte volontà nel rivitalizzare e rivalorizzare diversi quartieri della città, meno tenuti in considerazione, attraverso manifestazioni come Kals’Art, giusto per citare la manifestazione forse più conosciuta, dando così impulso ad una movida palermitana che forse non aveva mai avuto precedenti.
      E’ vero che quest’anno siamo arrivati al periodo con meno manifestazioni rispetto al recente passato, ma questo è stato anche dovuto al fatto che il Consiglio Comunale si è da poco insediato e che il Comune di Palermo è ad oggi, purtroppo, ancora senza bilancio.
      So che ci sarà qualcuno che mi attaccherà sul bilancio, e in maniera preventiva rispondo che “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”.
      E’ inutile dire che ringrazio i vari imprenditori, che con le loro capacità imprenditoriali sono stati in grado di garantire comunque ai palermitani un’estate gradevole, e non mi riferisco solamente a chi ha fatto spettacoli, ma a tutti gli imprenditori, che hanno con il loro grande operato, contribuito a lasciare un magnifico ricordo a tutti i turisti che quest’estate si sono trovati in città e a tutti i palermitani che per scelta o per necessità non si sono allontanati dal centro storico.
      Comunque sono convinto che Palermo non ha bisogno di eventi di movida serale, ma piuttosto di valorizzazione delle risorse in campo culturale e del patrimonio artistico, che creino attrattiva non solo su i turisti ma sui palermotani stessi, siano essi giovani o meno giovani.
      Penso all’apertura dei musei fino a tarda sera, penso alle serate di musica jazz, ma anche a tour notturni della città, che ricordino la storia della città stessa e la portino a conoscenza dei tanti che non hanno vissuto epoche passate.
      Sono fermamente convinto che la prossima estate sarà piena di eventi che lasceranno soddisfatti il popolo dei giovani palermitani e dei turisti, ma tutto questo senza che si tralasci, in termini economici, temi importanti come quello dell’assistenza anziani, disabili, etc, piuttosto dando impulso a servizi che permettano a questi ultimi di poter godere come tutti di una Palermo ritrovata.
      Giuseppe Piazzese

    10. Qui nessuno, mi pare, parlava di “movida serale”. E credo-spero che molti palermitani non siano più disposti a vedere stravolto il senso delle loro parole in discorsi pieni di retorica.
      PALERMO SVEGLIATI!!

    11. Credo che il ragionamento sia fra la forma assistenziale del poco, e sull’influenza, che tale forma assistenziale, alle risorse dello spettacolo e della libera iniaziativa , conseguono, e sull’idea che forse, ci sono iniziative private capaci di valutare e valorizzare risorse locali.
      Anche qui, difficile dire. Io ascoltai per la prima volta Ficarra e Picone in una manifestazione di Palermo estiva promossa dall’allora Sindaco Orlando, alla vignicella. Andammo a vederli con un mio amico, ci siam detti, questi sono bravi. Lo stesso con I Tinturia, ospisti dello stesso programma sponsor del comune. Ma la loro strada é stata poi promossa dalle sole attività pubbliche? Non credo. E’ stato un modo per farsi conoscere. La stessa azione può essere fatta dai privati, e direi ancora meglio, perché chi fa spettacolo, sa bene che non é solo, anzi quasi per niente, il pubblico la sua risorsa. E quindi bene che il pubblico promuova, laddove sia in grado di ben valutare e scegliere, gruppi degni di interesse, ma a scopo meramente promozionale, non come attività di sussidio permanente, che non giova neanche a chi la fa, credo, ai più illuminati, che rincorrere il pubblico sia una corsa all’assistenzialismo, spesso.

    12. Quando parlo di “movida” parlo di questo:
      >by Wikipedia
      Oltretutto mi pare che le serate all’Agricantus o alla Tonnara Bordonaro, piuttosto che le varie serate da parte degli artisti nella provincia palermitana, possano rientrare pienamente nella movida.
      E comunque a parte la disquisizione sul termine non credo nelle mie parole ci fosse retorica, ma semplicemente una valutazione tendenzialmente oggettiva della situazione e alcune valutazioni personali
      Giuseppe Piazzese

    13. Scusate questa era la citazione di Wikipedia;
      Come espressione gergale Movida sta oggi ad indicare il tipico stile di vita notturna spagnola e, in senso più lato, dei paesi della penisola iberica.
      Giuseppe Piazzese

    14. Vorrei soltanto fare una riflessione: che senso ha sprecare anzi “bruciare” tutti quei soldi con il fuoco di artificio per la “Santuzza” e azzerrare così facendo un cospicuo bdg per organizzare altri eventi più creativi, moderni, artistici e senza l’utilizzo di “esplosivi”. Perché i fuochi di artificio sono pur sempre esplosivi. E poi andiamo a predicare “No war” nelle piazze, quando siamo i primi appassionati a vedere e sentire dei fantastici “boati”. Attenzione, non sto dicendo: non fare il festino, non fare fuochi di artificio. Bastano e sono più che sufficienti 5 minuti di spettacoli pirotecnici. Punto. Il resto si può utilizzare per altri eventi, senza così bruciare letteralmente denaro pubblico. Quindi il bdg per programmare e pianificare straordinari giochi di artificio si è riusciti a programmarlo? Ma Palermo non è “la città più cool d’Italia?”. E Palermo non ha neanche un minimo di “Notte bianca?” Non mi risulta che la Santuzza abbia eliminato la peste con “effetti speciali”.
      Cordialità.

    15. scusate: esiste un sito in cui sono elencati tutti i musei e i monumenti aperti la sera? posso sbagliarmi, ma mi pare che non ne parli nemmeno il sito del comune. “viva la POCHEZZA!!” anche quella informativa. mmah… :/

    16. Come hanno scritto in molti, questa città è davvero in ginocchio. E’ agonizzante. E nessuno sa trovare la cura. I palermitani sembrano costantemente in letargo, nessuno accenna a una benchè minima forma di ribellione davanti al poco anzi al niente che ci viene dato ( e non mi riferisco solo o sopratutto alla “movida”, quella è la cosa che ha minore importanza al momento).. Vorrei trovare l’antidoto e liberare Palermo prma che sia troppo tardi, ma forse già non c’è più tempo nè speranza.

    17. domenica 20 agosto, sono in centro, vorrei comprare il giornale. Da Piazza Politeama a Via Vittorio Emanuele conto circa 15 edicole chiuse e alla fine ne trovo una aperta all’angolo con via Roma, che aveva praticamente esaurito i quotidiani. Chiedo all’edicolante: “ma lei lo sa di essere l’unico edicolante che ha aperto oggi in tutta la zona? Non vi coordinate tra di voi?”, mi risponde sorridendo dicendo che se uno non fa le ferie ora quando le fa…gli chiedo allora se il Comune non si preoccupa di assicurarsi che durante il mese estivo un certo numero di esercizi rimangano aperti…altro sorriso.. Altro che movida, se non si parte da queste cose elementari non si va molto lontano. Il motivo per il quale non sono state organizzate iniziative estive è che la giunta non ha approvato il bilancio prima della pausa estiva. Beh, per quanto mi riguarda la mancata approvazione del bilancio sarebbe motivo più che sufficiente per rinunciare alle ferie estive (a meno che vi fossero altri impedimenti che ignoro).

    18. io ve l’avevo “scritto”che ci vorrebbe
      un “VADEMECUM” sia On Line che cartaceo,
      MA CHE OLTRE AI MUSEI ED AI MONUMENTI
      indichi le informazioni utili a far si’
      che il Cittadino che si deva muovere da casa,lo possa fare con giusta cognizione e risparmio di tempo prezioso.

    19. è tutto vero…15 agosto ore 12.30 p.zza politeama una turista chiede un informazione ad un ragazzo per raggiungere p.zza indipendenza con il bus. dopo pochi minuti il bus arriva e va via.
      p.zza indipendenza ore 13.40 alla fermata del bus per monreale la rivedo insieme a circa altri 40 turisti tutti rigorosamente sotto il pico del sole aspettano da più di un ora l’autobus per
      monreale.
      Che pazzi avevano pensato di andare a visitare il Duomo raggiungendolo con i mezzi pubblici.
      Sono stati puniti.
      E poi sentiamo sempre palare del turismo come risorsa..c’è da piangere.
      personalmente mi sono scusato con alcuni di loro che chiaramente erano più che incazzati,sbalorditi!
      ciao
      pequod

    20. rileggo i tanti post e scopro che alcuni parlano piu’ col cuore (cosa tipica a 20 anni)che con la testa (piu’ usuale
      a 40 anni).
      I post sono pieni di segnalazioni fatte
      all’unico scopo di sensibilizzare chi ne ha facolta’ di intervenire per migliorare
      la qualita’ di vita dei Palermitani,oltre
      a rivolgersi in modo diretto ai Palermitani stessi con inviti piu’ o meno espliciti a modificare le loro abitudini di vita che finiscono per penalizzare
      la Comunita’ dei Cittadini.

    21. Palermo non mi pare sia una Citta’ agonizzante.E’ solo una Citta’ con una qualita’ di vita mantenuta al livello medio basso in primis dai suoi medesimi abitanti che pare non abbiano mai ricevuto le piu’ elementari nozioni di
      educazione civica,di rispetto per il prossimo,delle regole di una convivenza civile.
      Di messaggi ne sono stati dati fintroppo
      da questo blog,ma si vede che non e’ uno
      strumento maturo (nel senso della diffusione).Da qui partono delle idee,
      dei segnali,che spesso si stemperano nel nulla.

    22. Beh, Riki, le lamentele portano al massimo a una presa di coscienza. Sono le proposte e l’impegno che portano a miglioramenti…

    23. io non parlo mai di “lamentele”,ma di segnalazioni.
      Intanto far emergere,con senso della misura, “quello che non va”
      e’ un passettino avanti.
      E non e’ facile nemmeno questo,visto che ci sono rischi di atteggiamenti strumentali.
      Resta il problema che tra il dire ed il fare,c’e’ un abisso,come ha detto Massimo Cacciari,in altra occasione.
      L’impegno in alcuni c’e’,piu’ o meno costante.
      Le Proposte hanno come prerequisito un
      Interlocutore,che non mi pare abbia dimostrato finoggi di avere voglia di “scendere in campo”.

    24. Caro consigliere e caro Dott.Alajmo.
      Se l’amministrazione è stata riconfermata non è poi così automatico il concetto che sta bene ai palermitani. Purtroppo sono rinomate in tutto il mondo quali siano le complesse e disgraziate dinamiche che convincono l’elettore medio a votare da una parte rispetto ad un’altra…continua

    25. Disquisire sul perchè e sul per come non ci sia stato NULLA a Palermo quest’anno è davvero penoso.
      A parte le iniziate del Brass Group dove l’ingresso costa 5 € e quelle della Tonnara dove (fortunatamente non si paga nulla) il festival di Verdura è vietato alla magior parte della gente che campa sempre piu’ mazziata dall’Euro…continua

    26. ed anche le iniziative del Brass(giustamente) oltre a prevedere un programma per un cerchia di amanti di ungenere ben preciso….costituisce sempre una spesa nel caso in cui, ( com è giusto ) a sentire la musica ci si voglia andare con la famiglia…Non tutti abbiamo gli stessi budget..e la maggior parte di noi..fa i conticini per far la spesa al supermercato…setto questo…continua

    27. Voglio ricordare a tutti i miei cari cittadini l’aria che si respirava a Palermo per la città durante le estati in cui Vi era l’amministrazione di Orlando (che non essendo stato rivotato non piace ai palermitani secondo il Vostro ragionamento) quella è stata la vera movida senza precedenti e senza successivi.Anche le manifestazioni dell’anno scorso e degli anni passati non avevano e non potranno avere mai la stessa energia ( ma questa è puramente una questione di stile ed energia)

    28. Concludo chiedendo cosa posso rispondere alle persone che mi chiedono : “Come mai avete usato 1.800.000,00€ (dai fondi destinati alle emergenze) per la campagna pubblicitaria “Palermo Città piu’ cool d’Italia” ?? continua

    29. mi consolo pensando come dice Lei dott.Alajmo che i Palermitani sono contenti di quest’amministarzione. Fine

    30. Scusate se ho postato a puntate è l’unico modo per forzare la censura ….scrivere brevi periodi….

    31. Vorrei ricordare a tutti comunque, che come in tutte le cose anche a Palermo c’è stato il tempo delle “vacche grasse”, e mi riferisco agli anni passati ma anche al periodo orlandiano, ma oggi, purtroppo siamo costretti a vivere un periodo di “vacche magre”, anche per i periodi passati.
      Come in tutte le cose bisognerebbe trovare, e con la buona volontà ci si può arrivare, un giusto equilibrio ragionando con buon senso e strutturando scelte da “buon padre di famiglia”.
      Questa è una volontà diffusa, che si sta tentando di far valere in Consiglio Comunale, attraverso la ventata di aria e idee nuove che i nuovi giovani consiglieri stanno portando e continueranno a portare durante tutta la consiliatura.
      Giuseppe Piazzese

    32. Con tutto il rispetto, caro consigliere, il suo linguaggio “vacche grasse e magre, ventate di aria e di idee” Ma di cosa parla…a me sembra con tutto il rispetto che dice e non dice proprio nulla….Povero popolo palermitano vittima e carnefice di se stesso.

    33. E poi risponda alla mia domanda perchè sono stati buttati 1.800.000.00€ in un periodo di vacche magre?? Le sembra una mossa sana…Qual’era il tornaconto di tale mossa??Il premio che è stato assegnato ai dipendenti comunali dopo la rielezione del sindaco…sono cose reali o no?? Ci spieghi invece di parlare senza dir nulla.

    34. ma quella presa per i fondelli in alto a sinistra, “kals’art iscriviti alla newsletter”, rimarrà ancora per molto?

    35. Peppino non pratichiamo censura dei commenti. Nel tuo caso il filtro antispam bloccava il commento per una parola contenuta. Ti invito in futuro a sintetizzare i tuoi interventi e ad essere paziente qualora vengano bloccati. Un moderatore interviene generalmente poco dopo per correggere eventuali errori del filtro. Grazie.

    36. Caro Peppino,
      credo sia chiaro e lampante il significato delle mie parole.
      E’comunque inutile dire che sostenere un’amministrazione non vuol dire condividerne a pieno tutto l’operato, ma anzi essere critico la dove c’è da esserlo essendo propositivo e creando i presupposti per una crescita della città, da tutti i punti di vista.
      Probabilmente su molte cose la pensiamo alla stessa maniera e ritengo entrambi condividiamo gli stessi principi di equilibrio e buon senso che dicevo prima.
      Questo può diventare minimo comune denominatore per strutturare anche insieme, per quanto possibile, delle iniziative e dei percorsi che possano giovare alla nostra città e alla società in generale.
      Giuseppe Piazzese

    37. Pino a noi non risulta ufficialmente che Kals’art 2007 non si svolgerà. Se hai notizie diverse informaci.

    38. Pino infatti la cosa piu’ triste e che fa piu’ rabbia è proprio che non dicono nulla.
      Rosalio sono un musicista hanno cancellato 4 concerti a cui dovevo partecipare e ci hanno detto ( a me e ai colleghi musicisti) che non ci sarebbe stato piu’ nulla per mancanza di fondi.

    39. Caro consigliere,
      i Suoi modi sono di certo affabili ma l’animo di molti palermitani è inconsolabile. Aspettiamo con sempre meno fiducia che questa città possa proseguire il cammino interotto verso un nuovo rinascimento.

    40. Non c’è niente da fare.I politici, o aspiranti tali, hanno perso di vista – se mai l’avesso avuto- il senso dei bisogni della collettività (e se li pagassimo solo al raggiungimento di determinati obiettivi?? sai come si muoverebbero…altro che Pavarotti and Friends!!)
      Ma perchè lamentarsi? Non possono esserci scusanti di alcun tipo di fronte a questo disinteresse…il vuoto di quest’estate è senza dubbio politcamente autobiografico.

    41. anch’io aspetto la risposta alla domanda di peppino: “perchè sono stati buttati 1.800.000.00€ in un periodo di vacche magre?? Le sembra una mossa sana…Qual’era il tornaconto di tale mossa??Il premio che è stato assegnato ai dipendenti comunali dopo la rielezione del sindaco…sono cose reali o no??”

    42. Purtroppo aspettare serve a poco, bisogna scendere in campo con idee sane e fare in modo che queste abbiano concretezza.
      Fra le tante frasi importanti di Alcide De Gasperi ce n’è una famosa:
      “La politica o la si fa o la si subisce”.
      Io sono uno di quelli che mio malgrado (e lo dico perchè purtroppo non tutte le persone che la fanno ci credono) la faccio.
      Le faccio una domanda un po’ pungente, ma credo sia importante che quantomeno lei se la ponga e risponda in cuor suo, Lei la vuole fare o la vuole subire?
      Se la vuole fare, e così mi pare di capire dalle sue considerazioni, non le chiedo di farla in prima persona, ma di sfruttare me e il mio gruppo come strumento per realizzare una Palermo migliore.
      Giuseppe Piazzese

    43. Caro Percaso,
      ho già fatto delle considerazione a proposito e ti ripeto che sostenere un’amministrazione non vuol dire condividerne in toto l’operato.
      Giuseppe Piazzese

    44. “Consiglio” al Consigliere la lettura molto illuminante, di un articolo di Piero Violante apparso su Repubblica il giorno dopo che il sindaco di questa sventurata città, non si presentò ad un dibattito politico su Rai 3.
      Aspettiamo (solo questo ci rimane) risposte forti…d’altronde avete vinto le elezioni per cui saprete meglio di noi cosa fare…o no??

    45. E’ inutile dire che ogni persona che fa politica ha ben chiare delle linee guida per operare secondo una logica che sia di evoluzione per la società.
      E’ fuor di dubbio che io, così come il mio gruppo, abbiamo già portato avanti alcuni progetti importanti per migliorare i servizi della città e far valere i bisogni dei cittadini, lo stiamo facendo adesso e lo faremo in fututo.
      E’ però importante ottenere più suggerimenti possibili e aprirsi al confronto a 360 gradi avendo un’unico interesse: il bene dei cittadini.
      Ecco perchè chiedo a voi, se lo volete, di concretizzare insieme a me e al mio gruppo le idee che insieme riterremo valide.
      Per quanto riguarda l’articolo di Repubblica, nei prossimi giorni cercherò di recuperarlo.
      Giuseppe Piazzese

    46. C’è un’altra persona che stimo molto che risponde alla frase di De Gasperi con :” Se chi non fa politica la subisce, significa che chi la fa non è un buon politico”.
      Grazie per l’invito.

    47. Concordo assolutamente con quest’altra persona, infatti molto spesso chi la fa non è un buon politico, ma proprio per questo dobbiamo lottare e portare avanti le idee positive e propositive, in modo da scacciar via i personaggi negativi, che non sanno fare politica però riescono comunque a stare a galla in un panorama che poco o nulla offre a chi vi si avvicina e vuole realizzare una città migliore.
      Giuseppe Piazzese

    48. ok !
      allora mettiamola così!
      Perchè non si fanno (cioè il comune di palermo) bandi ad evidenza pubblica per affidare i servizi della promozione culturale della città con i fondi pubblici ?
      Perchè non si fanno i bandi ad evidenza pubblica per affidare i luoghi di proprietà comunale a chi dovrà gestire le attività culturali (i luoghi dove si trova EXPA, palazzo Bonagia, il nuovo spazio a Ballaro’) ?
      I bandi ad evidenza pubblica sono previsti e regolamentati per legge nazionale per l’affidamento della realizzazione di beni e servizi per la pubblica amministrazione in italia.
      Non si puo’ sempre affidare la cultura per chiamata diretta e per incarico “fiduciario”. Ogni tanto si, ma sempre diventa un brutto vizio, soprattutto se fatto con i soldi pubblici.
      Per Kalsart non si possono sempre chiamare individui e società in maniera “fiduciaria” per l’attivazione e la realizzazione di servizi di intrattenimento culturale.
      Questo concetto di cui parlo esprime la LEGALITA’ e la trasparenza dell’azione amministrativa in italia.

    49. Basta soltanto aggiungere che l’edizione di quest’anno del “Genio di Palermo” è stata cancellata. E la spesa per sostenerla era davvero irrisoria paragonandola con gli sperperi che sono stati fatti.
      Non credo ci sia ancora molto da commentare. Perchè il vaso è pieno..e quando qualcosa sta per scoppiare o si muore o succede il finimondo. Amando questa città, la mia città, auguro per Palermo la soluzione migliore.
      Saluti

    50. x Tony Siino
      mi pare che un Interlocutore si sia reso
      finalmente disponibile :Giuseppe Piazzese.
      La nuova Amministrazione operera’ per
      5 anni,che e’ un arco di lungo periodo.
      Di segnalazioni,in questo blog,ne sono emerse a iosa.Non c’e’ che da rivederle
      discuterle ed inserirle in piani di attivita’ a breve,medio e lungo termine,
      secondo criteri di scelte prioritarie
      e di possibili coperture finanziarie.
      Io credo che gli autori delle segnalazioni non avranno nessuna difficolta’ ad incontrare i Consiglieri
      Comunali ai quali stanno a cuore le
      sorti di questa Citta’.

    51. Io credo che per molte cose non dovremmo aspettare che sia il pubblico a intervenire e che dovremmo imparare a fare da noi.

    52. in quanto alla frase di De Gasperi,
      e’ frase obsoleta.
      Non e’ piu’ vero che la Politica c’e’ chi la fa e chi la subisce.
      Non possiamo tutti fare Politica,ma avendo
      delegato col nostro voto altri a rappresentare le nostre esigenze e tutelare i nostri interessi ,il minimo
      che possiamo fare e’ esercitare un
      CONTROLLO su come gli Eletti stanno
      svolgendo il compitino,i cui temi erano
      indicati nei programmi preelettorali.

    53. x Tony
      sono d’accordo
      e mi pare che di “avvertimenti” su cosa fare da noi (o non fare)
      ne sono emersi abbastanza.
      COMUNQUE NON E’ COSI’ SEMPLICE.
      CI SONO TROPPE BRUTTE CONSUETUDINI
      ORMAI RADICATE.

    54. AD ESEMPIO
      posso chiedere ai giovani di non fare schiamazzi sui mezzi pubblici e non scarabocchiare,ma devo chiedere all’Amat
      di assicurare una migliore manutenzione
      e pulizia dei mezzi,di eliminare i mezzi euro 0, oppure quelli che cascano a pezzi
      e rendono il tragitto insopportabile,di
      aggiornare le tabelle sui percorsi (alle
      varie fermate),di mettere una panchina alle pensiline ,di disinstallare le pensiline vandalizzate che ci ricordano altri sventurati paesi,di cercare di rispettare gli orari,etc.

    55. Alcune di queste cose richiedono disponibilita’ finanziarie,e quindi
      non sono immediatamente realizzabili,
      ma,siamo certi che l’Amat viaggi con
      parametri di produttivita’ aziendale
      che rientrano nella norma?

    56. Si può fare molto “da noi” ma se come descritto quaranta turisti si trovano impossibilitati a prendere un autobus per andare a Monreale, quali sono le cose da fare per salvare l’immagine e rendere più vivibile Palermo?
      Ci sono delle domande a cui non è stata data risposta: “la città più cool d’Italia”, i giochi pirotecnici per il festino, le innumerevoli consulenze… ecc.
      Proporrei, dato che cmq gli autori di questo blog mi sembra che abbiano anche dei link con l’amministrazione pubblica, di poter inoltrare questi post direttamente al Sindaco per creare una vera e propria Agorà virtuale. Sarebbe un bel gesto soprattutto di democrazia e interattività. Non si è multimediali solo perché si sceglie di comunicare con Twitter ma se si accetta un confronto vero e diretto con l’opinione pubblica. E già da qui, il “dovremmo imparare a fare da noi” potrebbe iniziare ad avere un senso…
      Ringrazio il sig. Piazzese ma credo che determinati quesiti non possa essere lui l’interfaccia preposta per rispondere, tant’è che lui stesso con onestà e professionalità ammette: “sostenere un’amministrazione non vuol dire condividerne a pieno tutto l’operato”.
      Grazie per l’attenzione.

    57. Trovo il fatto di aver lasciato la città senza un programma culturale estivo abbastanza grave. Si può disquisire a piacimento sulle cause (il bilancio non approvato, la mancanza di fondi, etc) ma lasciare la città sfornita di intrattenimenti per la popolazione e soprattutto per i turisti, contando sul fatto che “tanto ci sono i privati ad inventarsi qualcosa” è sintomo di un modo di pensare ed agire che poco si sposa con l’immagine che di Palermo ci si affanna a voler propinare a mezzo mondo.
      Checché se ne dica, era un piacere passeggiare la sera per le strade del centro storico illuminate a festa, negli anni passati. Incontravi turisti sorridenti e meravigliati e c’erano sempre almeno un paio di spettacoli da vedere, ogni sera. E non parlo dell’epoca Orlando, ma della passata “sindacatura” Cammarata…
      Adesso la Kalsa è ridiventata il postaccio che tutti ricordavamo, con gli ambulanti permanenti attaccati alla corrente dei pali della luce sullo stesso marciapiede degli uffici comunali del Centro Storico!

    58. Su alcuni argomenti sono stato indirettamente chiamato in causa in prima persona, su altri mi sento di dire delle cose perchè alcune considerazioni meritano di non essere tralasciate.

      sul personale:

      Tengo a precisare a peppino che ho curato io il programma Kals’art 2007 purtroppo annullato, sono io che ho chiamato direttamente o indirettamente tutti i musicisti. Era un programma del quale sono orgoglioso perchè coinvolgeva circa un centinaio di gruppi per oltre 250 artisti cittadini. Un grande sforzo progettuale. Per il problema del bilancio è stato annullato. Ho personalmente chiamato tutti i leader dei gruppi, dicendo loro che kals’art era spostato e che l’impegno da parte dell’amministrazione con me era che tutti i musicisti coinvolti in questa prima stesura venissero riconfermati non
      appena sarebbe stato definito il nuovo progetto. Quindi se hai parlato direttamente con me mi scuso per non essere stato chiaro, se altri ti hanno riferito avranno frainteso, spero in buona fede, le mie parole.

      Dissento sui commenti un pò sbrigativi (inclusi quelli di roberto alaimo, che in qualità di ospite dell’edizione del 2005 del kals’art fa parte, suo malgrado, di questo tanto di niente da lui rappresentato) relativi ai programmi estivi di questi anni.

      Io stesso ho da criticare e molto ho criticato nelle sedi adeguate, ma credo che le critiche o sono circostanziate e
      precise, allora possono servire a qualcosa, oppure sono inutili rantoli qualunquisti che non meritano grande considerazione perchè diventano parte di quell’immobilismo di idee ed azione che contraddistingue noi palermitani. Perchè, Roberto, converrai con me che se non cominciamo a distinguere il buono dal cattivo, il mediocre dal sufficiente, il bello dal brutto, e ci limitiamo a cassare tutto quello che non è perfetto ai nostri occhi non potremo mai costruire nulla. Perche si costruisce solo mettendo una pietra sull’altra, con pazienza, migliorando le cose migliorabili e cercando di minimizzare il resto, si costruisce a piccoli passi, impossibile costruire qualcosa se tutto sempre fa schifo e bisogna sempre iniziare daccapo. Cosi facendo, giusto per rimanere in tema spettacoli, Umbria Jazz ha 30 anni di storia, Italia wawe 20, mentre i 3 anni di Kal’art a Palermo sembrano quasi un miracolo.

      Ho studiato per lavoro tutti i programmi di Palermo di Scena, ed ho quindi una consocenza di dettaglio di tutta la
      programmazione estiva della città nell’ultimo decennio. Ogni anno ha avuto i suoi pregi ed i suoi limiti, ma attenzione ai giudizi sommari in una direzione e nell’altra. Certamente Kals’art è il primo festival della Città di Palermo (converrete che Palermo di scena era una rassegna). Certamente in Kals’art c’è un’idea nuova, è stata premiata oltre che dal successo di pubblico dai riscontri positivi che il sottoscritto ha ricevuto da tutti gli

      artisti e managment coinvolti. Moltissimi, nel 2005, hanno dichiarato che si trattava a loro avviso della migliore manifestazione italiana. Visto che sono commenti positivi da parte di gente che per mestiere gira festival ritengo comunque giudizi autorevoli da tenere in conto quanto quelli di Alaimo e degli spettatori meno soddisfatti.

      sul generale:
      capisco che quella di Roberto è una provocazione. certamente una città come Palermo ha bisogno si organizzi un’estate pubblica, stimo troppo Roberto Alaimo per sospettare che possa pensarla diversamente. Un intervento pubblico accorto può consentire una proposta artistica non necessariamente mainstream, cosa preclusa al privato che ha bisogno di individuare le proposte più di tendenza al fine di ottenere un legittimo utile. Personalmente quando ho pensato ai programi musicali degli scorsi anni ho cercato di garantire una proposta artistica nuova, difficilmente raggiungibile per i canali tradizionali,
      generalmente non commerciale, che potesse raggiungere il maggior numero di target di utenti. Questo consente di confrontarsi con quanto avviene in altre parti del mondo e sopratutto aiuta ad ascoltare e vedere cose nuove; penso che uno dei compiti della pubblica amministrazione debba essere garantire momenti di crescita e di confronto.

      Credo che l’intervento pubblico per valorizzare il centro storico debba essere mantenuto, la situazione attuale è figlia del sacco di Palermo cui ha fatto seguito il progressivo abbandono del centro storico, ripristinare circuiti virtuosi come hanno inteso farlo sia le attività di rilanco dell’ammiistrazione Orlando che di quella Cammarata non è una cosa che si fa in pochi anni. Semmai credo che si dovrebbe avere il coraggio e la forza di intervenire in maniera forte anche nelle periferie, è lì che si gioca la vera scommessa culturale. Certamente l’intrattenimento è una chiave importante per le attività turistiche come confermeranno tutti gli operatori.

      Temo che molti post siano purtroppo sempre la solita storia, con l’animo di quelli che un mio amico definiva “i nemici della contentezza”. Per cui serpeggia il sentimento non tanto di rammarico perchè non è stato orgnaizzato nulla, e francamente io un pò di imbarazzo verso amici venuti da fuori l’ho provato nel mostrare la città desolata d’estate. Ma addirittura di

      rammarico perchè quello che si organizza di solito non è un gran che. Della serie “facciamoci del male”.

      La questione “vacche grasse e vacche magre” è veramente mal posta, Giusepe Piazzese perdonerà la mia franchezza. Qui il

      problema non è che con pochi o senza soldi si è fatto poco, la questione è che il conisglio comunale (in questo destra e

      sinistra pienamente concordi) piuttosto che darsi la priorità civica di approvare il bilancio hanno deciso di prendersi le

      ferie di fatto lasciando la città abbandonata a se stessa. Probabilmente è stato un errore di valutazione in buona fede da

      parte di un consiglio appena insediato e quindi non molto esperto, i più intransigenti possono insinuare che sia stato
      un grave atto di disinteresse per la Città. Io non lo so, però certamente l’assenza degli spettacoli estivi, la sospensione

      dei servizi ai 450 anziani, finanche la chiusura della piscina per mancanza di manutenzione ordinaria, sono fatti dei quali

      il consiglio comunale ha delle responsabilità precise, e se vogliamo dare vita ad un nuovo corso possiamo farlo tutti insieme soltanto se ciascuno intende assumersi le proprie responsabilità.

      Il vero nodo della questione è a mio avviso quello posto da riki, e cioè, la città è così perchè noi siamo così. L’assenza di un senzo civico diffuso, il forte individualismo, la tendenza a strumentalizzare tutto, l’incondizionato piangersi addosso e scaricare sempre su altri le responsabilità di tutto sono parte di quello che siamo e che fanno di Palermo la città che è. Ed anche in questa sede la risposta al problema ha un taglio individualista, “fare da se” come propone Tony Siino, non è una risposta civica ai problemi collettivi. La risposta corretta è che ciscuno faccia la sua parte e pretenda che gli altri facciano la loro parte.

      La direttrice del centro culturale francese mi ha raccontato che quando Lione è stata dichiarata città della cultura francese gli intellettuali e gli artisti si sono riuniti, hanno scritto un progetto, hanno convocato l’assessore alla cultura ed hanno consegnato il progetto affinche lo realizzasse. E l’assessore sapete che ha fatto? Lo ha realizzato.
      I francesi hanno fatto la rivoluzione francese, sono rivoluzionari ed irrequieti nel sangue, e se gli artisti si riuniscono, l’assessore esegue i voleri del popolo, perchè, i francesi, sono gente che mena duro e se deve insorgere lo fa.
      A Palermo è difficlie che due gruppi di artisti diversi comunichino tra loro, il blocco musica non conosce quello teatro, il Jazz non conosce il Folk, ogni capobanda difende i suoi interessi
      cercando di mungere fondi all’ente di turno per quella che considera la sua personale battaglia culturale. I giovani sono fuori dai giochi. Manca una vera progettualità che disegni la città che vorremmo, che offra ai politici un progetto su cui lavorare, (mancanza che pare evidente anche in questa sede, dalle richieste esplicite del conisgliere Piazzese) manca una visione d’insieme collettiva, nel gioco delle parti manca la proposta, resta solo la cirtica sterile e troppo spesso superficiale. Gli intellettuali, le menti lucide e le voci critiche, dove sono? Dove è il progetto? ed a ‘sto punto chi può avere il diritto di contestare i nostri consiglieri se, assente tutto il resto, anche loro decidono di andare in vacanza?
      giovanni callea

    59. Sono rimasto davvero entusiasmato dalle sue parole e la ringrazio. Non abbiamo parlato direttamente bensì mi erano ( a me e ai colleghi) state riportate le sue parole, così come lei le ha scritte. Immagini però che le Sue parole sono state interpretate da me e dagli altri musicisti e artisti ( almeno quelli con cui ho avuto modo di parlare) come uno dei modi migliori per dire con la signorile diplomazia che la contraddistingue: ” Non si fa piu’ nulla”.
      Per il resto sono completamente e sinceramente d’accordo con ogni sua singola parola mi permetta piuttosto di aggiungere, che ha espresso con una forma che purtroppo non mi appartiene cio’ che in toto penso.

    60. La parte finale dell’intervento di G. Callea (“Manca una vera progettualità che disegni la città che vorremmo, che offra ai politici un progetto su cui lavorare”) mi ha ricordato una cosa che penso sia interessante ed utile condividere con altri palermitani.
      Dopo aver vissuto per decenni in questa città sono arrivato alla conclusione che le amministrazioni che si sono succedute non hanno mai costruito dei piani strategici di sviluppo e di ampio respiro in nessun campo: cultura, ambiente, mobilità, sociale, turismo, ecc.
      Con la giunta Orlando si son viste esplodere una serie di iniziative lodevoli in vari campi, anche se dal punto di vista strategico non ci ho visto una programmazione a medio-lungo termine.
      Ogni giunta sa di avere vita almeno pèr 5 anni, che è un breve termine. Quindi non è portata “culturalmente” ad avventurarsi in programmazioni a 10-15 anni, che è un termine medio-lungo. A differenza di quello che ormai avviene da tempo nelle città nord europee, che non guardano al ritorno di consensi e immagine nell’operato di breve periodo.
      Con l’attuale e precedente Giunta, ad onor del vero, so che era stato avviato il percorso per costruire un piano strategico di sviluppo sostenibile della città. Ci fu – infatti – un incontro, piu’ di un anno fa, allo Spasimo con rappresentanti di varie categorie della società palermitana per illustrare i contenuti di questo Piano.
      Non se ne è saputo piu’ nulla, ne’ nel sito web ne’ nei comunicati stampa, altrimenti Rosalio ne avrebbe dato senz’altro notizia !!!.
      Si trattava di un piano che individuava 9 assi strategici di sviluppo della città e per ognuno di questi assi si dovevano individuare potenzialità di sviluppo e costruire partenariati pubblico-privato per la realizzazione di interventi a corto-medio-lungo termine.
      I 9 assi erano:
      La città interconnessa
      La città produttiva
      La città della cultura !!!!!!!
      La città creativa e dell’innovazione
      La città del turismo
      La città del loisir
      La città dell’integrazione
      La città internazionale
      La città metropolitana
      Insomma nelle intenzioni un iniziativa totalmente pregevole. Da anni diverse città predispongono e attuano piani strategici di sviluppo sostenibile, che sono degli strumenti di pianificazione piu’ dinamici e flessibili rispetto ai vecchi piani urbanistici e comprendono la programmazione pubblica locale in tutti i campi (sociale, cultura, scuole, ambiente, turismo, mobilità, …..) con il coinvolgimento delle categorie sociali del territorio.
      Esiste addirittura una rete italiana delle città strategiche ( http://www.recs.it/it/index.php ), ma si trova Catania mentre Palermo risulta assente.
      Dalla cultura che mi son fatto nel web questi piani – interessanti perchè strategici – “sono innanzitutto un processo di governance che mette insieme attori e politiche, seleziona obiettivi di governo, avvia processi concertati di trasformazione territoriale e mobilita investitori economici in un quadro di competitività sovra locale. Ma soprattutto individua una visione di futuro delle città condivisa, di lungo periodo e di area vasta.”
      Strumenti che consentono alle città di avere una forte relazione tra programma di sviluppo e fondi per realizzarlo con il pieno coinvolgimento delle categorie sociali.
      Quindi ad esempio … con un piano strategico in evoluzione e attuazione, si evita la situazione di arrivare squattrinati all’estate e non poter fare piu’ nulla per la cultura estiva, perchè non si naviga continuamente nelle acque della gestione delle emergenze contingenti.
      Spero che il comune nei suoi rappresentanti istituzionali (assessori, consiglieri comunali) invii segnali sulla esistenza ancora in vita di questo piano strategico per il quale si tenne una riunione con le parti sociali allo Spasimo oltre un anno fa’.
      Purtoppo ad oggi, di quelle 9 città disegnate per la Palermo del domani, i giornali e molti cittadini (e ora anche i turisti) parlano solo dell’assenza.
      E a confermare cio’ ci pensano le graduatorie delle città piu’ sostenibili d’Italia, stilate annualmente da il Sole 24Ore e Legambiente, dove Palermo non naviga ne’ in testa nè a metà classifica.
      Tutto il resto e’ solo cool !

    61. Propongo Roberto Alajmo non solo ospite, ma autore a tutti gli effetti!

    62. Concordo nella quasi totalità delle parole del sig. Callea e da queste prendo spunto per lanciare ancora una volta l’idea di sederci attorno ad un tavolo e discutere insieme i problemi che ci sono nella nostra amata Palermo, condividere le idee e portarle avanti.
      Da parte mia e del mio gruppo c’è la massima disponibilità al confronto e alla propositività.
      Aspetto di sapere, se siete d’accordo, quando incontrarci e discutere insieme sul come far crescere la nostra città.
      Giuseppe Piazzese

    63. Caro enzo76,
      il piano strategico di cui tu parli è oggetto del bando di gara con scadenza 1/10/2007 che puoi trovare al seguente indirizzo:

      http://www.comune.palermo.it/Bandi_di_gara/bandi_di_gara.htm

      al numero 9

      Giuseppe Piazzese

    64. Egregio cons. Piazzese, credo sia doveroso dare risposta al Suo garbato e insistente invito. Da parte mia Le dico ( perdoni anche la mia di franchezza) che ragioni puramente ideologiche non mi consentono di poter sedere ad un tavolo con lei e i suoi collaboratori.La ragione è semplice: perchè Lei pur non condividendo in toto l’operato di questa triste amministrazione ne fa parte, rappresentando una parte di cittadini con cui non riesco e non riuscirei mai ad identificarmi. Porto avanti anche io le mie idee in maniera costruttiva e francamente considero il mio tempo un bene estremamente prezioso. Mi saluti caramente il primo cittadino piu’ cool d’Italia.

    65. Egregio Peppino,
      comprendo le sue ragioni, ma proprio per questo la invito a fare una riflessione:

      è meglio portare avanti le proprie idee in maniera costruttiva, ma rifiutando ideologicamente il confronto, oppure andare oltre le ideologie e fare il bene della città?

      Giuseppe Piazzese

    66. Per il bene della mia città? L’unica cosa che è giusta fare è e sarà sostenere SEMPRE nei limiti della civiltà, chi fa opposizione a questa amministrazione. Solo con una sana ed efficace opposizione questa amministrazione potrà essere motivata a fare qualcosa di buono.Per il resto le mancano totalmente, secondo il mio umile pensiero, quei requisiti culturali di base che possono far vivere la mia amata Palermo il livello di vita che si meriterebbe.Grazie. Abbandono questo Post. Ciao a tutti.

    67. Gentile Giuseppe Piazzese,
      grazie di avere aggiornato i frequentatori di questo blog sull’evoluzione del Piano strategico per lo sviluppo della città di Palermo.
      Ho dato una lettura rapida al “capitolato speciale d’appalto”, per cercare la metodologia che l’amministrazione comunale intende attuare per conivolgere i portatori di interesse locali e le parti sociali interessate nel processo di costruzione del PIANO STRATEGICO della città.
      Nel capitolato alla pagina 3 leggo: “La redazione del piano dovrà tener conto di una serie di riferimenti:
      …….
      …valorizzazione del processo di concertazione tra i diversi livelli di governo e della capacità propositiva delle città e delle istituzioni comunali e del partenariato economico – sociale.”
      A pagina 4 leggo: “il Piano Strategico
      deve intendersi come il disegno politico dello sviluppo, di medio-lungo periodo, urbano e di area vasta, che persegue la competitività in chiave sovra-locale, per coinvolgere nel processo decisionale gli operatori privati e la società civile e per rilanciare il marketing delle aree metropolitane, anche tramite
      la promozione di reti di alleanze, nazionali e transnazionali, tra città e tra territori. Il Piano Strategico si
      caratterizza, quindi, come un atto volontario, che affida il suo successo alla capacità delle comunità
      locali di promuovere ed implementare la vitalità dei sistemi partenariali e delle reti delle alleanze,
      attorno ad obiettivi strategici consapevolmente e costantemente valutati e condivisi, per sostenerli in
      termini decisionali ed economici, ……”
      L’art.4 (Obiettivi del Piano strategico) recita: “Il rango metropolitano della città di Palermo nel contesto europeo, i processi di trasformazione e
      riqualificazione in atto ed i progetti di sviluppo avviati, richiedono, per la loro efficacia e per potenziarne opportunità e prestazioni, di essere ricondotti ad una visione strategica del futuro della città in grado di coinvolgerne tutte le forze politiche, economiche, sociali e culturali e di produrre ‘buone pratiche’ di riqualificazione e sviluppo; …….”
      continua: “…Lo scenario di competitività e coesione che si prospetta davanti alle amministrazioni richiede la forte consapevolezza della necessità di intraprendere politiche contro il declino e comunque legate allo
      sviluppo in un contesto di innovazione dei processi decisionali, di valutazione permanente degli effetti, di concertazione delle scelte e co-pianificazione delle azioni. ”
      Molto interessante il contenuto dell’art.5 (Contenuti fondativi del Piano strategico): “costruire un continuo processo di comunicazione, finalizzato a coinvolgere la molteplicità degli
      attori istituzionali, sociali, economici, culturali locali, la società civile, che compongono il sistema
      di riferimento della città e dell’area vasta, per concorrere all’elaborazione delle linee strategiche di
      sviluppo proposte dall’Amministrazione Comunale, per declinarle ed articolarle, di concerto, nei contenuti, nelle priorità di intervento e nelle reciproche interazioni, assumendo, ciascun soggetto coinvolto, responsabilità individuali all’interno di assetti partenariali, anche a geografia variabile.”
      COMMENTI:
      Questi contenuti che ho estrapolato dai primi 5 articoli del “capitolato” sono quelli che enfatizzano il coinvolgimento e la concertazione con la molteplicità degli attori istituzionali, sociali, economici, culturali locali, la società civile, che compongono il sistema
      di riferimento della città.
      Questo elementi sono fondamentali per avere, domani, un Piano strategico della città davvero “condiviso”.
      La domanda rivolta a lei, che è un referente istituzionale, e al resto della compagine istituzionale dell’amministrazione comunale é:
      con quale metodologia/procedura/tempi il comune di Palermo intende coivolgere la società civile locale nella costruzione del Piano strategico della città ?
      Questa è una domanda che molti soggetti della società civile leggittimamente si pongono e si devono porre!
      Quindo mi auguro che i cittadini che intendono partecipare alla vita pubblica della citta’, e alle future sorti, siano vigili sull’operato dell’amministrazione locale in merito a questo argomento, e mi auguro, inoltre, che l’amministrazione (consiglieri, circoscrizioni, assessori) diano le giuste informazioni e pubblicizzino ampiamente metodologie e procedure per dare l’opportunità ai diversi soggetti sociali (associazioni varie e portatori di interesse, “stakeholders”) di partecipare alle scelte che verranno effettuate nel Piano strategico di sviluppo della città !!!
      Aspettiamo tutti ansioni di conoscere novità in merito.
      Una proposta che lancio gia’ da ora, si potrebbe creare un’area nel sito del comune di Palermo – magari per circoscrizione – dove cominciare ad abituare i cittadini a esprimersi su varie tematiche che saranno oggetto di studio e valutazione nel Piano strategico. Anche Rosalio potrebbe destinare un area a questo scopo. Ne trarrebbero beneficio tutti indistintamente e potrebbe sorgere un nuovo modo di vedere-vivere la nostra città, abbandonando il vecchio punto di vista della critica sterile e della lamentela, e conquistando un ruolo piu’ stimolante e creativo nel processo di evoluzione culturale, sociale e ambientale della nostra città !
      Naturalmente attendo commenti da tutti su queste proposte: da Rosalio a Giuseppe Piazzese, a Giovanni Callea a tutti gli attivi frequentatori di Rosalio e ad altri ancora !!!

    68. “Ed anche in questa sede la risposta al problema ha un taglio individualista, “fare da se” come propone Tony Siino, non è una risposta civica ai problemi collettivi. La risposta corretta è che ciscuno faccia la sua parte e pretenda che gli altri facciano la loro parte.”

      Condivido totalmente quanto affermato dal sig. Giovanni Callea e trovo che da parte del sig. Toni Siino sia stata davvero una forte caduta di stile. Bisogna essere obiettivi e oggettivi, abbandonando ogni forma di retorica. Si può contribuire a rendere più pulita la città ma di certo non si possono creare gli eventi e migliorare i mezzi pubblici e così tant’altre cose…

      Condivido anch’io l’idea di portare questi post sul tavolo dell’Amministrazione per conoscere quali saranno i prossimi step.

      Ciao a tutti.

    69. Egregio Peppino,
      ritengo sia indecoroso lanciare la pietra e nascondere la mano, così come sta facendo lei abbandonando questo post senza aspettare una mia risposta.
      Dopodichè, prendendo atto della sua chiusura totale a qualsiasi tipo di confronto per il bene della città, le confermo che non condivido affatto le sue affermazioni, che assomigliano a luoghi comuni, rispetto al fatto che bisogna fare opposizione a chiunque sia al governo della città e non sia dalla parte dei suoi colori politici.
      Mi ripeto bisogna superare questi concetti per il bene della città.
      A parte tutto ciò, che alla fine sono solo disquisizioni politiche, mi dispiace leggere che secondo lei non posseggo i requisiti culturali di base che possono far vivere alla nostra, e non sua, amata città il livello di vita che meriterebbe.
      Mi dispiace perchè ritengo che lei, non conoscendomi affatto, non può permettersi di giudicarmi.
      Non vorrei essere portato a pensare che lei parli per partito preso, giudicando sulla base del colore politico e non su quella delle doti personali.
      Soprattutto, per il bene della sua amata opposizione e delle sue ideologie, non vorrei che questo fosse il modo di confrontarsi, porsi, dialogare e porgersi in maniera propositiva della sua compagine politica.
      Questo metterebbe ancora più in ginocchio la nostra città, perchè non ci troveremmo più davanti ad una opposizione e un modo di pensare costruttivo bensì davanti a dei ragazzini che pensano “o è come dico io oppure e non mi interessa quello che dici tu oppure non ti parlo nemmeno”.
      Credo questo, insieme a tanti altri, sia il motivo per il quale i palermitani hanno deciso di dare nuovamente fiducia ad un percorso politico avviato nel 2001, che per quanto non tantissimi, ha dato i suoi frutti, che diversamente non avrebbero potuto esserci, in quanto sarebbe stato tagliato anche l’albero.
      Giuseppe Piazzese

    70. La civilissima e circostanziata lettera di Giovanni Callea merita una risposta individuale. Proverò a spiegare le mie perplessità con una piccola metafora:
      Un concerto è un concerto. Due concerti sono due concerti. Ma due concerti troppo ravvicinati sono solo un casino.
      Anche per questo, dopo l’esperienza del 2005 ho preferito tenermi alla larga.

    71. Gentile enzo76,
      rispondo subito alla sua domanda.
      Le metodologie/procedure/tempi in cui il comune di Palermo intende coivolgere la società civile locale nella costruzione del Piano strategico della città saranno dettati dallo stesso Piano Strategico, che ricordo è ancora da appaltare.
      Per cui per avere vera risposta alla sua domanda bisognerà aspettare che esso venga appaltato e redatto.
      Giuseppe Piazzese

    72. Rimetto alla sua attenzione solo un piccolo dettaglio che non ho compreso del tutto dalla sua risposta:
      Capisco l’appalto (bando ad evidenza pubblica) del servizio di redazione di un Piano strategico della città, in quanto questo è stabilito dall’ente regionale cofinanziatore (e tra l’altro non credo che ci siano professionalità interne all’amministrazione per poterlo redigere).
      Ma tra la redazione del documento “intermedio” e la redazione del documento “finale” del Piano, da parte del vincitore del bando pubblico, ci dovrebbe essere il periodo per il coinvolgimento delle forze sociali !
      Se il documento in versione finale viene redatto nei 15 mesi previsti dal capitolato d’appalto e poi l’amministrazione comunale ha l’onere di fare proprio questo Piano con un apposito atto deliberativo, dov’ è il famoso “coinvolgimento” delle parti sociali al quale fanno esplicito riferimento i primi 5 articoli del capitolato ?
      Cioè, questi primi 5 articoli enfatizzano il ruolo del coinvolgimento sociale DURANTE la redazione del Piano strategico ! Mi sono riletto ancora questi articoli e rappresentano l’ossatura procedurale della redazione del Piano strategico.
      Quindi ci dovrebbe essere un momento, tra la redazione del documento intermedio e quello finale, in cui l’amministrazione fa conoscere alle parti sociali il contenuto del documento intermedio, acquisisce analizza e integra le eventuali osservazioni delle parti sociali interessate e poi si passa alla redazione del documento finale, che conterrà – così – le “richiste” dei portatori di interesse.
      Se il Piano strategico in versione definitiva non contiene le istanze dei posrtaori di interesse, come risultano coinvolti gli stakeholders ????
      Mi scusi il livello di approfondimento, ma l’argomento mi appassiona !

    73. Egregio consigliere due precisazioni:
      1 L’unica ragione per cui quello doveva essere il mio ultimo post in questa discussione era solo perchè temevo di essere ripetitivo e di non far evolvere costruttivamente la discussione come sta facendo Enzo 76. Per quanto mi triguarda ho detto tutto cio’ che pensavo e non credo di poter aggiungere nulla di sostanzialmente significativo.
      2 Perdoni l’incomprensione e la mia pessima scrittura non era mia intenzione e non mi permetterei mai di giudicarLa privo dei requisiti culturali. Il mio “LE” mancano è riferito all’amministrazione che in quanto appartenente a un ben preciso trget cutrale e politico con dei piu’ che precisi riferimenti di idee che la caratterizzano mi fanno sentire autorizzato a definirla sempre secondo il mio modesto pare priva di requisiti idonei alla NOSTRA amata sfruttata e offesa città.
      Nei suoi confronti personali posso solo dire che all’interno di questa discussione ( come già le avevo scritto prima mi sembra una persona estremamente affabile) Detto questo mi ritiro da questa conversazione restandone attento lettore.solo per lasciare piu’ spazio ad Enzo 76 il quale a mio parere sta entrando in dettagli molto significati e molto interessanti. Grazie e scusi ancora l’equivoco.

    74. Non vorrei essere frainteso. Io credo che per molte cose, non per tutte le cose (specialmente per quelle irrealizzabili dai privati, ma gli eventi possono organizzarli anche i privati…meno stato più mercato), non dovremmo aspettare che sia il pubblico a intervenire e che dovremmo imparare a fare da noi o, almeno, a provare a sbracciarci per realizzare qualcosa prima di partire con tipiche litanie di lamentele. Fermo restando che l’estate 2007 a Palermo è stata un logorante mortorio e che penso che l’istituzione Comune di Palermo abbia una bella fettona di responsabilità.

    75. mi dispiace ma per ora mi vergogno di vivere in questa città. siamo alle solite, i palermitani e chi li amministra, non cambieranno mai. finchè non ci sarà amore per questa città non si potranno mai sfruttare le innumerevoli risorse di Palermo. non c’è volontà, si vuole solo guadagnare tanto e lavorare poco. sono disgustato, amareggiato e annoiato. si leggono sempre le stesse storie, progetti, appalti, grandi nomi, ma sulla carta non si fa nulla. ma avete visto il “restauro” del palazzo prospicente piazza pretoria? una delle quinte della piazza, probabilmente, più bella della città è uno scheletro degno di una beirut degli anni ottanta… ma fatemi il piacere

    76. e infatti alla pagina 11 punto B.4 del “capitolato” del Piano Strategico si legge che entro 7 mesi dalla stipula del contratto con il vincitore del Bando, tra le altre attività da realizzare per la redazione del docuemnto “intermedio” del Piano Strategico, è prevista (leggo testualmente) anche “L’ATTIVAZIONE DI PROCEDURE E DEI PARTENARIATI ATTRAVERSO LA SPERIMENTAZIONE DI PRATICHE DI PARTECIPAZIONE ED ATTIVAZIONE DI PROCESSI DI CO-PIANIFICAZIONE E COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI, DELLE IMPRESE, DELLE ISTITUZIONI LOCALI E DEL TESSUTO CULTURALE E SOCIALE” !
      Quindi come dicevo prima (e intuito senza ancora leggere questa parte), la concertazione con i cittadini è prevista tra documento intermedio e quello finale.
      Andando ai tempi…..,
      considerato che il bando scade il 1.10.2007,
      che all’incirca entro il 31.12.2007 (cioè in 3 mesi) gli uffici dell’amministrazione sono in grado di siglare il contratto con la società vincitrice del bando,
      se ne deduce che tra il gennaio 2008 e il luglio 2008 l’amministrazione comunale di Palermo deve attivare il coinvolgimento delle parti sociali.
      Addirittuta l’individuazione delle parti sociali (stakeholders o portatori di interesse) è prevista dal capitolato (pag. 10 – art.6 punto A) a 3 mesi dalla stipula del contratto.
      Quindi all’incirca tra gennaio e marzo 2008 queste parti sociali devono essere individuate e contattate dall’amministrazione !!!
      In poche parole mi sono risposto da solo continuando a leggere il capitolato speciale d’appalto nel sito web del comune.
      E allora ho diritto ad un altra domanda:
      Ma chi saranno le parti sociali, gli stakeholders, i cittadini le associazioni della società civile che saranno individuati e contattati dall’amministrazione comunale per accogliere le loro richieste-input da inserire poi nella seconda fase della redazione finale del Piano startegico ???
      E con quali modalità verranno contattate individuate dall’amministrazione, su quali parametri verranno selezionati le rappresentanze della società civile di Palermo ?
      Domanda interessante ! Chi risponde per primo ?

    77. a milano con 1.600.000 euro hanno organizzato mostre con la M maiuscola, concerti, manifestazioni e un’infinità di eventi! siamo sempre alle solite, qui si sperpera il denaro dei cittadini, o forse la gente non è capace di investire il denaro!! un uomo che approda in un comune, in una provincia, o in una regione dev’essere un fuoriclasse no un fannullone o un cretino! ciò che ne paga le conseguenze, del cattivo operato di certuni, è l’immagine della città. ormai compromessa

    78. x Tony
      avresti immaginato tanta carne al fuoco
      nel giro di 24 ore?
      Mi pare che si e’ fatto un bel passo avanti e cominciano ad emergere alcune
      punte di iceberg.
      Nei commenti ci sono tanti frammenti di
      verita’ e provo a sintetizzare:
      1.Finalmente emerge la disponibilita’di
      qualcuno che copre le vesti di Interlo
      cutore per quei Cittadini che vogliono
      partecipare alla vita pubblica.
      UN SOLO INTERLOCUTORE NON BASTA,
      a meno che non voglia assumere il ruolo
      di una figura che “raccoglie” le
      SEGNALAZIONI per poi passarle ai settori
      piu’ direttamente coinvolti.
      2.Non avevo idea che per la stesura di un
      piano strategico si dovesse ricorrere
      ad una Gara d’Appalto.
      Prendiamo atto,ma e’ una condizione ben
      triste,che puo’ portare in terreni
      paludosi.Solo che uno si dedicasse a
      costruire un Modello di Piano,potrebbe
      poi “venderlo”a chissa’ quante altre
      Citta’(e sarebbe sempre la medesima
      minestra).
      QUESTO LA DICE LUNGA IN CHE MANI SONO
      FINITE LE AMMINISTRAZIONI DELLE NOSTRE
      CITTA'(indipendentemente dai colori
      politici)
      3.E’ opportuno stabilire delle scale di
      valori.Una amministrazione ha 5 anni
      di vita ed un piano di lungo termine
      non dovrebbe superare i 4 or 5 anni,
      di medio termine i 2 or 3 anni,di breve
      fino a 2 anni.
      CAPISCO CHE CI SONO ANCHE PIANI CHE
      VANNO ANCHE OLTRE I 5 ANNI,ma per
      questo motivo dovrebbero far parte
      di speciali attivita’,che travalicano
      la durata di una singola amministrazione.

    79. riki
      c’è un po di confusione nelle tue visioni sul Piano strategico e ti spiego i perchè. Da tempo li studio appassionatamente i Piani strategici delle città !!!
      Il ricorso al Bando ad evidenza pubblica per la redzione del bando è dettato dalla mancanza di professionalita interne all’amministrazione idonee a redigere un piano strategico che per complessità non si puo’ paragonare nemmeno lontanemente al Piano regolatore generale, ad esempio.
      E’ un piano multisettoriale che individua scenari a corto medio e lungo termine per il sociale, l’ambiente, la cultura, la scuola, il turismo, ecc.
      Per fare un piano strategico c’è bisogno delle parti sociali, ma un piano strategico una volta redatto non vale per 20 anni o di piu’, esso è un piano dinamico, flessibile, si puo mutare dopo alcuni anni perchè entrano nuove dinamiche sociale, culturali, emabiatali nel gioco della città e allora il piano strategico deve adeguarsi alle nuove dinamiche. L’importante che ogni volta che si mette mano alla revisione di un piano strategico lo si faccia sempre con la partecipazione attiva dei cittadini che conoscono a fondo le criticità delle varie realtà locali.
      In un piano strategico corto termine significa da 1 a 3-4 anni; medio termine significa da 3-4 a 8 anni, per lungo termine si va oltre i 10 anni.
      I piani strategici non devono seguire le durate delle amministrazioni locali (5 anni), ma sono le amministrazioni locali che per realizzare una metropolitana in città (ad esempio) devono prevederla nel Piano e darsi da fare con finanziamenti e lavori per un tempo che va oltre la durata di un solo mandato, perchè l’interesse prevalente non e’ rappresentato dal ritorno di consenso a 5 anni per farsi rieleggere, ma dalle necessità di una realtà urbana che vede nella realizzazioen della metropolitana la soluzione a tanti problemi di mobilità !!!
      Son belli i piani strategici ! a pagina http://www.recs.it/it/index.php c’è ne una bella sfilza.
      Spero che i palermitani si appassionino a questa nuova innovativa e interessante visione strategica della città del futuro, una città con i cittadini piu’ protagonisti della polis, ma questo dipende solo da noi cittadini.

    80. 4.Non credo siano indispensabili riunioni
      di tipo “tradizionale”,cioe’ con presenze fisiche.
      Oggi e’ perfettamente normale portare
      avanti attivita’ di Lavoro su Progetti
      Innovativi con le nuove opportunita’
      offerte dalla Information Tecnology.
      MI SPIEGO MEGLIO.
      Se io mi limito ad esercitare il ruolo di Cittadino che non vuole fare politica,ma vuole “non essere succube”
      ho a disposizione strumenti di comunicazione potenti,SOLO CHE QUALCUNO
      MI DIA LA POSSIBILITA’ DI COMUNICARE.
      Quindi si tratta di mettere in piedi
      un “qualcosa” che consenta di reggere
      questo sistema comunicativo.
      *****************************************
      5.TORNANDO AI PIANI STRATEGICI
      Non e’ che poi viene fuori uno che dice che una cosa non si puo’ fare perche’ non prevista dal piano…
      ****************************************
      6.Nelle more di una Soluzione Organizzativa inerente la comunicazione
      Cittadino-Amministrazione,
      ROSALIO,che gia’ costituisce un
      FOCAL POINT,potrebbe aprire un POST
      perennemente aperto alle SEGNALAZIONI.

    81. infatti concordo con te Riki,
      speriamo che il comune di Palermo attivi al piu’ presto un canale di comunicazione diretto con i cittadini attraverso l’utilizzo dell’Information Technology !
      Alcune arre nel sito-forum del comune di Palermo dove i cittadini possono esprimere – per ogni categoria cultura – sociale -ambiente -turismo, ecc. delle iniziative.
      L’amministrazione potrebbe monitorare questi input e fare una lista da inserire nel Piano strategico.
      Mi sembra un ottima idea, d’altronde non si puo’ immaginare un tavolo di concertazione, anche tematico, com 700 cittadini seduti intorno !
      Internet sicuramente puo’ dare un grosso contributo e spero che tutte le cose interessante che ci stiamo scrivendo qua’ siano recepite a livello propositivo dai rappresentanti della amministrazione comunale.
      Se son rose fioriranno !

    82. ENZO76
      sono prontissimo a fare un passo indietro
      sulle mie visioni temporali dei Piani,anche se,per quanto ho scritto
      al punto 3,non mi pare di avere le idee confuse.
      ******************************************Allora diciamo che un Piano Strategico
      non e’ lo strumento per dare risposte
      immediate alle varie Segnalazioni,
      o, meglio ancora diciamo che
      tantissime segnalazioni
      possono trovare soluzione nella attuale
      amministrazione solo che i Manager’s
      si decidano ad esercitare la loro Funzione.

    83. TORNANDO AI PIANI STRATEGICI
      Non vedo la difficolta’ del piano definitivo perche’ multisettoriale.
      Un piano “serio” nasce dall’interno
      dell’Amministrazione,in un processo
      “down-up”,quando nei settori dell’amministrazione c’e’ competenza e
      consapevolezza,e la componente politica e’ in grado di fissare gli obiettivi.
      E’ enorme il rischio nella formulazione del Piano di avere un risultato insoddisfacente avendo “delegato” ad altri,che non vivono la realta’ quotidiana di ogni settore amministrativo.
      Quindi,la formulazione del piano diventa
      complessa proprio perche’ viene messa nelle mani di ESTERNI.

    84. beddamatri, quante parole!! eravamo partiti dalla “pochezza” dell’estate palermitana e forse stiamo oltrepassando i confini della realtà. per la serie: cu ‘stu cavuru, ne vale la pena?! … mmah…

    85. ne vale la pena,anche perche’scrivo in un ambiente climatizzato.
      *****************************************
      Sono stupefatto di questo Suo intervento,
      dato che in questo post,per la prima volta,il Consigliere Giuseppe Piazzese
      ed altre persone che mi sembrano idonee ad affrontare il tema
      sono scese ampiamente in campo.
      Io piu’ che della pochezza dell’estate,
      preferisco discutere della pochezza
      dei “servizi” di tutti i giorni,che
      e qui,posso essere d’accordo con Lei,non hanno nulla a che vedere con i
      Piani Strategici e potrebbero essere
      risolti con la buona volonta’ di una ordinaria gestione.

    86. Caro enzo76,
      ritengo che le parti sociali, gli stakeholders, i cittadini le associazioni della società civile saranno individuati e contattati dall’amministrazione comunale per accogliere le loro richieste-input da inserire poi nella seconda fase della redazione finale del Piano strategico tramite un bando aperto di partecipazione al Piano stesso probabilmente attraverso il sito del Comune di Palermo.

    87. Egregio riki,
      è vero che le nuove opportunita’
      offerte dalla Information Tecnology permettono di portare avanti qualunque tipo di progetto, ma purtroppo a me piace guardare in faccia i miei interlocutori per poter meglio interagire con loro, altrimenti tutto diventa sterile e viene fatto con meno passione di quanta ce ne vorrebbe.
      Lo ammetto è un mio limite, ma sono fatto così.
      Dopodichè è vero che nelle more di una Soluzione Organizzativa inerente la comunicazione
      Cittadino-Amministrazione attraverso i mezzi telematici,
      ROSALIO,che gia’ costituisce un
      FOCAL POINT,potrebbe aprire un POST
      perennemente aperto alle SEGNALAZIONI,ma ricordo a tutti che per tutte le segnalazioni è sufficiente, a parte me, per quanto riguarda la II Circoscrizione in particolare e i miei riferimenti al Comune parlando di Palermo in generale, recarsi presso la propria circoscrizione di appartenenza e chiedere di poter parlare con un Consigliere o con il Presidente di Circoscrizione, o addirittura meglio ancora, essendo presenti sul sito del Comune di Palermo nomi dei Consiglieri e numeri di telefono della Circoscrizione, chiamare e direttamente fissare un appuntamento con un Consigliere della propria area politica di riferimento, così ognuno avrà modo di relazionarsi con Consiglieri della propria compagine politica.
      Comunque la creazione, per quanto riguarda la mia Circoscrizione, di un sito internet su cui mettere su verbali, delibere, modelli, moduli, e un form con eventuali disservizi, è stata una proposta avanzata con la presentazione della mia prima mozione di questa consiliatura in ordine alla tanto decantata trasparenza, che spesso viene citata solo sulla carta, ma non nella realtà
      Giuseppe Piazzese
      Giuseppe Piazzese

    88. Come si fa ad entrare in quel gruppo di fortunati consulenti strapagati che si spartiranno i soldi che sicuramente saranno messi in campo per il bando di gara?
      Assicuro sin da ora che il mio contributo sarà ininfluente ed inefficace ancorché grandioso nei temi e nei propositi.
      Ditemi, dove devo firmare?

    89. Ragazzi il dibattito e’ interessante
      ci sono molti input provocati soprattutto
      dall’intervento di Giovanni Callea al quale rinnovo il mio sostegno per alcuni concetti espressi.Ma personalmente mi sono un pò stufato delle “piazze virtuali” dove ognuno esprime il proprio contributo seduto davanti ad un pc.Oggi
      quello che manca realmente sono centri
      di aggregazioni culturali “reali”dove potersi confrontare idee guardandosi negli occhi.Un confronto reale su tutti questi leggittimi argomenti di cui sento parlare da troppi anni.Aggregazione e partecipazione:ricordo che intorno al Blog di Kalsart di due anni fa vennero fuori parecchi di argomenti interessanti
      ma non portarono da nessuna parte.A due anni ci ritroviamo allo stesso punto di partenza..anzi peggio.L’estate e’ ormai alle spalle e’ finita per come doveva finire ognuno si assumerà le proprie responsabilità.Quello che serve per questa città sono persone o soggetti che esprimano una progettualità non esclusivamente individuale ma che abbiamo capacità aggregative.Capacità di coordinare,spingere,mettere insieme idee,programmi,suggestioni,sogni e passioni.Una progettualità condivisa di lungo raggio per ridisegnare una prospettiva culturale di questa città .Conosco molti giovani che vorrebbero riprendersi il futuro. Giovanni da molti anni sai come la penso
      e per questo ti rinnovo la mia fiducia
      e ti invito anche in un momento cosi difficile a muoverti in tal senso.
      Francesco Calabria

      Francesco Calabria

    90. Gentile consigliere Piazzese,
      la risposta alla mia domanda, che indubbiamente interessa tutte le parti della società civile palermitana che vorranno essere coinvolte nella fase di redazione del Piano strategico di Palermo, si trova a pag.10, cap.6 punto A del capitolato del Piano strategico:
      “L’espletamento dell’incarico dovrà conformarsi al cronoprogramma allegato al presente capitolato ed articolarsi nelle seguenti fasi:
      A. Fase preliminare (3 mesi dalla stipula del contratto), che si sostanzia nell’approfondimento dell’analisi dello stato di fatto del territorio e nell’individuazione degli scenari, gia tratteggiati nel DISps, NELL’ACCOMPAGNAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NELL’INDIVIDUAZIONE DEGLI STAKEHOLDERS DA COINVOLGERE NELPROCESSO DI CONCERTAZIONE DEL PIANO orientato sia al livello locale che al target nazionale ed internazionale, nell’attivazione ed assistenza ai processi di comunicazione ed animazione territoriale e di utilizzo di forme di democrazia deliberativa che potranno rendere più ampia, efficace e performante la partecipazione al processo di piano.”
      Dalla lettura risulta non ancora stabilita la procedura/metodologia di coinvolgimento degli stakeholders palermitani per avere il loro contributo per la formazione del Piano strategico !
      Sarà il soggetto che vince il bando pubblico ad “accompagnare” l’amministrazione comunale a individuare gli stakeholders locali.
      In questo processo di “accompagnamento”, comunque, credo che l’amministrazione comunale in qualche modo darà degli input in quanto conosce vari (non tutti) soggetti locali che si occupano in varia maniera di varie attività.
      Probabilmente, ma non è certo in quanto non specificato nel capitolato, un bando pubblico darà l’opportunità a tutti di entrare a far parte di questo processo di concertazione per la formulazione dle Piano strategico.
      Diversamente, se non ci sarà un bando ad evidenza pubblica, spero solo non vengano dimenticati soggetti/associazioni/realtà sociali-culturali-ambientali-economiche che nel territorio operano da tempo con costanza.
      Accanto a questa considerazione non posso che invitare – da cittadino palermitano che vuole partecipare alle scelte future della città in cui vive – tutte le associazioni e realtà locali sociali-culturali-ambientali-ecc. a “CHIEDERE” ufficialmente (r.r. con ricevuta di ritorno) alla Direzione Generale dell’amministrazione comunale di Via del IV Aprile (che all’art.13 di pag.18 del capitolato risulta essere l’ufficio di coordinamento per la redazione del Piano strategico) di essere inseriti nell’elenco degli stakeholders da coinvolgere in questo processo di formazione del Piano strategico della città ! E considerando che si tratta di operazioni che verranno svolte fra pochi mesi, gli stakeholders interessati possono cominciarlo a fare sin da subito, facendo riferimento al bando (e relativo capitolato) pubblicato nel sito web del comune di Palermo.
      Gli stakeholders interessati potranno – ad esempio – redigere un profilo della propria categoria rappresentata con attività sul territorio, risultati ottenuti nel tempo, eventuali meriti riconosciuti, e descrivere in quale area del piano strategico intendono essere coinvolti – cultura-ambiente-scuola-sociale e quali sono in linea generale gli input che intendono trasmettere per la redazione del Piano strategico.
      Agli stakeholders intenditori dell’importanza del Piano strategico, poche parole! Chi si dimentica di farlo non si lamenti poi che l’amministrazione pubblica fa le sue scelte programmatiche senza tenere conto dei bisogni-input delle realtà locali !!!

    91. ognuno si muove con i mezzi che ha.
      “postare” significa intervenire con riflessioni,notizie,foto e video,dando
      la possibilita’ di commento a chiunque
      (democrazia digitale)
      consentendo una forma di comunicazione
      “indipendente” e contribuendo alla formazione delle idee spesso in anticipo
      sui canali ufficiali (tradizionali).
      Quella del blogger e’ una voce alternativa,NON DA UNO A MOLTI,MA DA MOLTI A MOLTI.
      e’ LA VITA DI TUTTI I GIORNI CHE DA’ GLI SPUNTI AI POST.
      IL BLOGGER VIGILA ED INTERVIENE PER MODERARE GLI ECCESSI ED EVITARE CHE LA DIVERSITA’ DI OPINIONI PORTI A SCONTRI
      PERSONALI,QUANDO L’AUTOCONTROLLO HA FALLITO.
      libero di esprimersi

    92. Tornerei ancora con una riflessione sui piani strategici.
      Disporre di un piano del genere,se ben costruito,puo’ dare una relativa serenita’ alla fase operativa di una Amministrazione,una copertura.
      Il Piano rischia di essere vanificato
      nell’eventuale ricambio “politico”
      dell’Amministrazione.
      VEDI IL CASO DEL PONTE DELLO STRETTO

    93. IL RICORSO AD ESTERNI PUO’ RISERVARE QUALCHE SORPRESA.
      Se non ricordo male,si fini’ nelle mani di qualche Team Cervellotico,quando,
      credo negli anni 60,venne fuori l’idea
      di realizzare lo ZEN in un’area,che se la guardate dall’alto,costituisce il cuore della Conca d’Oro.
      Ci avrei fatto una Cittadella della
      Pubblica Amministrazione,un Presidio Sanitario,un Albergo importante o quant’altro potreste proporre,ma non lo ZEN.

    94. x Giuseppe
      emerge nel suo commento la preoccupazione
      che le consulenze siano un pretesto per
      distribuire soldi.
      Il tema e’ veramente molto complesso in quanto,(succede anche nel privato),non ci si puo’ strutturare su tutti i fronti e quindi
      in molti casi e’ preferibile (piu’ economico) rivolgersi a professionisti
      esterni.

    95. oggi non so su quale piano strategico
      si muove l’Amministrazione.
      In passato qualcosa deve pure essere stato previsto….

    96. Egr. sig. Consigliere G.Piazzese
      grazie per l’attenzione e per la condivisione di certi miei punti di vista,
      nonche’ per l’apertura al Dialogo
      nelle forme da Lei indicate.
      A presto

    97. per alcuni siamo usciti fuori tema
      della poverta’ dell’estate palermitana,
      e qualcuno sara’ rimasto deluso.
      Io credo che l’Amministrazione abbia
      “dovuto” fare altre scelte “prioritarie”.
      COMUNQUE IL POST HA DATO L’OCCASIONE
      per trattazioni piu’ ampie.

    98. NON SIAMO FUORI TEMA SE ABBIAMO TUTTI INSIEME VISIONI STRATEGICHE DEL FUTURO CULTURALE DELLA NOSTRA CITTA’ –
      Un piano strategico, concertato con gli attori locali e fatto proprio dall’amministrazione comunale con atti deliberativi (di giunta e di consiglio) non puo’ essere completamente stravolto o abbandonato perchè la giunta che si insedia dopo 2-3 anni e’ di colore diverso da quella precedente.
      Il Piano strategico serve – tra le tantissime cose – a individuare potenzialità di sviluppo in vari settori e ad attirare capitali per realizzare interventi ad ampio raggio su vari campi (ambiente, scuola, sociale, cultura, turismo, commercio, ecc.). Questi finanziamenti vengono dal POR Sicilia, da fondi ministeriali, da fondi dell’unione europea e quindi qualsiasi amministrazione di destra o sinistra ha tutto l’interesse di realizzare interventi avendo i fondi già assegnati, perchè alla base c’è un piano strategico di sviluppo della città che coordina interventi e priorità.
      Riki, capisco che la tua conoscenza in fatto di piani strategici non è molto approfondita, senza offesa. Se sei interessato (e così sembra) ti invito a studiare sul sito delle città italiane strategiche i casi delle altre città (Torino, Trento, ecc.), e a studiare anche il bando e il capitolato del Piano strategico di Palermo, questo potra’ indubbiamente arricchire il confronto rendendolo piu’ stimolante e su un livello piu’ professionale e proficuo per tutti. Con piacere metto a disposizione la mia conoscenza su questo argomento; quando ho iniziato non partecipavo a blog, ma mi stimolava di piu’ leggere, studiare e aumentare la mia conoscenza, e ora che si è aperta l’opportunità su questo post, data da Giovanni Callea (quando dice “MANCA UNA VERA PROGETTUALITA’ CHE DISEGNI LA CITTA’ CHE VORREMMO, CHE OFFRA AI POLITICI UN PROGETTO SU CUI LAVORARE”) mi sono lanciato a capofitto con la trattazione del Piano strategico di Palermo che dovrebbe vedere insieme amministrazione pubblica e società civile impegnati nel disegnare la città che vorremmo ! Quella che dovrebbe vedere i cittadini piu’ felici di viverci.
      C’è un opportunità, ma va sfruttata a pieno, e se l’esperimento riesce ne trae giovamento la città intera, quelli di destra e quelli di sinistra, e anche quelli di centro !!!
      *********
      Un distinguo fondamentale tra BANDO ad evidenza pubblica e CONSULENTI esterni:
      Un BANDO ad evidenza pubblica serve per affidare un servizio pubblico ad un soggetto esterno in quanto la pubblica amministrazione non lo puo’ realizzare (mancanza di professionalità, di personale, di strutture, di mezzi strumentali, ecc.). C’è un sistema di punteggio che alla fine vede un vincitore rispetto ad altri concorrenti. Il vincitore per vincere deve dimostrare di possedere requisiti ben precisi e che sono davvero tanti (imposti dalla legislazione nazionale). Deve dimostrare di avere realizzato altri servizi analoghi a quello per il quale sta partecipando al bando per il piano strategico (in questo caso specifico). Se si legge con attenzione il bando e meglio ancora il capitolato ci si rende conto che partecipare ad un bando di questo tipo non è come partecipare ad un bando per la fornitura di pannolini per gli asili comunali. I vincitori di un bando ad evidenza pubblica NON SI CHIAMANO CONSULENTI che si spartiscono i soldi di un bando pubblico, chiariamo queste idee e distruggiamo i luoghi comuni dettati dalla poca conoscenza in materia.
      I CONSULENTI ESTERNI sono delle figure professionali (non sempre nel passato) che un amministrazione decide di avere a proprio fianco affidandogli degli incarichi in via “fiduciaria” per la realizzazione di alcuni servizi (progettazione, pianificazione, ecc.) per i quali non esiste la stessa professionalità all’interno degli uffici dell’amministrazione comunale. C’è una normativa nazionale che propedeuticamente all’affidamento dell’incarico di consulenza esterna impone all’amministrazione locale di attivare una procedura interna per il monitoraggio all’interno dei propri uffici finalizzato alla verifica della reale assenza di professionalità tra i suoi dipendenti ! Se questa procedura viene sempre applicata ci sono buone-ottime possibilità che l’affidamento di quell’incarico di consulenza esterna non rappresenta uno sperpero di danaro pubblico, soprattutto se l’incarico viene affidato per aumentare notevolmente e concretamente le prestazioni e l’efficienza di una pubblica amministrazione.

    99. questo è il CUORE del problema
      dice Enzo 76:
      “Accanto a questa considerazione non posso che invitare – da cittadino palermitano che vuole partecipare alle scelte future della città in cui vive – tutte le associazioni e realtà locali sociali-culturali-ambientali-ecc. a “CHIEDERE” ufficialmente (r.r. con ricevuta di ritorno) alla Direzione Generale dell’amministrazione comunale di Via del IV Aprile (che all’art.13 di pag.18 del capitolato risulta essere l’ufficio di coordinamento per la redazione del Piano strategico) di essere inseriti nell’elenco degli stakeholders da coinvolgere in questo processo di formazione del Piano strategico della città ! E considerando che si tratta di operazioni che verranno svolte fra pochi mesi, gli stakeholders interessati possono cominciarlo a fare sin da subito, facendo riferimento al bando (e relativo capitolato) pubblicato nel sito web del comune di Palermo.
      Gli stakeholders interessati potranno – ad esempio – redigere un profilo della propria categoria rappresentata con attività sul territorio, risultati ottenuti nel tempo, eventuali meriti riconosciuti, e descrivere in quale area del piano strategico intendono essere coinvolti – cultura-ambiente-scuola-sociale e quali sono in linea generale
      gli input che intendono trasmettere per la redazione del Piano strategico.
      Agli stakeholders intenditori dell’importanza del Piano strategico, poche parole! Chi si dimentica di farlo non si lamenti poi che l’amministrazione pubblica fa le sue scelte programmatiche senza tenere conto dei bisogni-input delle realtà locali !!!

      per una vera PARTECIPAZIONE questo è il primo tassello ma cedo che quello che davvero occorra è come diceva riki:

      “Se io mi limito ad esercitare il ruolo di Cittadino che non vuole fare politica,ma vuole “non essere succube”
      ho a disposizione strumenti di comunicazione potenti,SOLO CHE QUALCUNO
      MI DIA LA POSSIBILITA’ DI COMUNICARE.
      Quindi si tratta di mettere in piedi
      un “qualcosa” che consenta di reggere
      questo sistema comunicativo”

      concludo ,per una vera partecipazione COSTRUTTIVA occorre che venga fatta una campagna di comunicazione seria e che vengano dati gli strumenti per sentirsi davvero parte integrante del processo
      per la serie MISSION IMPOSSIBLE
      ciao
      pequod
      p.s. sarebbe bello che …ma siamo lontani anni luce per questa amministrazione dalla volontà di coinvolgere in maniera fattiva la popolazione in un processo di costruzione ,vi ricordo che invece questo fù fatto anche se con esiti non sempre positivi da RITA BORSELLINO con il percorso dei CANTIERI per la redazione del Programma per l’elezioni regionale,il percorso era valido ma mancavano i soldi e la convinzione da parte dei suoi alleati per renderlo un processo rivoluzionario DAVVERO!

    100. Venerdì 31 agosto anteprima di Kals’art 2007 con Incognito a piazza Magione.

    101. Personalmente credo che affinché il percorso del piano strategico non diventi una inutile spesa sia essenziale proprio quello di cui parlava enzo76, e cioè che il territorio (gli stakeholders) si facciano parte attiva nel pensarlo e nel realizzarlo, ossia si candidino ad avere un ruolo senza aspettare di essere convocati dall’addetto di turno. Dobbiamo partire dal presupposto che i redattori del piano strategico sono professionisti al nostro servizio, non gente a cui dare carta bianca sul nostro futuro.
      Il ricorso a professionalità esterne è comunque essenziale perchè è in grado di inserire punti di vista nuovi e apportare esperienze di altri contesti. Io ad esempio ho curato il piano di marketing turistico per conto del Pit Valle dei Templi (è scaricabile all’inidrizzo http://www.grahameassociati.it/portfolio/valledeitempli.htm), e come idea chiave ho proposto di considerare tutto l’interland agrigentino come espressione della Valle dei Templi, un pò secondo il modello delle cinque terre liguri. Gli agrigentini che vivono ogni giorno all’intenro di quella realtà non avevano pensato a questo approccio pure in se quasi autoevidente, per loro la Valle dei Templi è sempre stata un corpo estraneo, per la prima volta vedersi come Parte della Valle ha cambiato prosepttive e progettualità. Ora non so se il piano verrà messo in atto ed in che modo sarà utilizzato però certamente un’idea nuova è stata seminata anche grazie al fatto che gli osservatori erano esterni al contesto, e magari sulle nostre ipotesi gli operatori del territorio potranno sviluppare le linee di azione adeguate alle loro potenzialità.

      Il piano strategico chiaramente è un percorso molto più complicato di un piano di Marketing, deve lanciare molte ipotesi su campi molto eterogenei, creare una rete tra elementi generalmente non interconnessi (se una manifestazione in se tutto sommato semplice come Kals’art coinvolge almeno 5 assessorati comunali e vari enti provinciale e regionali) possiamo immaginare cosa significhi guardare alla città nel suo insieme. Il piano però deve essere inteso per quello che banalmente è: uno strumento; io lo vedo al massimo come una sorta di canovaccio, modificabile in qualunque momento, che sappia interpretare il contesto e sappia adeguarsi alle concrete capacità operative del contesto stesso. Se diventa un sistema di vincolo, come un piano regolatore urbanistico, il rischio è ottenere l’effetto opposto, l’ immobilismo, che da noi è il vero cancro. Il classico: “non si può fare perchè nel piano non è previsto”. Ad esempio ho visto nascere il piano strategico di Agrigento (in quanto autore del piano di marketing ero uno degli stakeholders) e secondo me lì il rischio di uno strumentomento fin troppo vincolante è forte, il pinao è diventato un’insieme di progetti, è mancata invece, io credo la visione.

      Nel 2005 ho avuto la fortuna di collaborare con Italo Rota nello sviluppo del progetto per il prato. Rota nel sviluppare il progetto si è posto il problema di farsi raccontare la città da vari interlocutori, ha cercato di capire, ha posto dei problemi di metodo e di contenuto, ed alla fine ha optato per il sistema dei paletti di ceramica in seguito ad un incontro con l’associaiozne delgi artigiani della città. Cioè si è posto un obiettivo generale (protegere il prato), ha poi verificato le esigenze della città (che si vedesse il mare) e quindi la fattibilità tecnica sul territorio (chi e con quali materiali poteva sul territorio realizzare il progetto) ed in corso d’opera ha rivoluzionato la sua idea iniziale (una recinzione in legno provvisoria) con il progetto che conosciamo. La fattibilità operativa è stata valutata con le aziende municipalizzate e la recinzione è stata di fatto realizzata in house da operai del comune quindi con tempi tecnici che possono fare parlare di miracolo (dall’inizio del progetto alla fine dei lavori penso ci abbiano messo tre/quattro mesi). Al di là degli aspetti puramente estetici, la recinzione può piacere o meno, io credo che il processo sia stato molto interessante e dovrebbe appartenere a qualunque progettualità territoriale.
      La cosa interessante fu che Rota fece un incontro pubblico al Noviziato dei Crociferi per presentare il progetto. Il suo discorso era più o meno questo: “facciamo un sistema di recinzione non invasivo, in modo da protegere il prato e renderlo fruibile, e contestualmente facciamo partire un dibattito più ampio su come intende la citta relazionarsi al mare e come questa parte nuova della città (ricordo che il prato nasce sugli sbancamenti del dopoguerra) deve potere dialogare con la città stessa, infatti ad oggi non esite alcuna dialettica tra città e questo suo mare verde, qualunque intervento invasivo può avvenire solo dopo un acceso dibattito cittadino”. Erano presenti alla riunione degli esponenti di una associazione, che furono polemici per tutta la presenzazione in quanto il progetto del prato, credo nel piano regolatore, prevedeva un giardino mediterraneo e quello andava realizzato e nient’altro. Da un lato quindi un progettista che cambia direzione decine di volte finanche nella fase realizzativa dall’altro interlocutori agganciati ad un’idea di dieci anni prima, di fatto irrealizzabile e certamente in controtendenza rispetto all’esigenza principale e cioè la vista sul mare (se fai un bosco ovviamente il mare non si vede più). Bisonga stare attenti a che il piano strategico sia uno strumento flessibile una sorta di bussola di navigazione, e non una rigida piantina a cui conformarsi.

      Come può esserlo un’automobile il pinao strategico deve essere quindi uno strumento. Oltre al pilota, cioè chi usa lo strumento, è importante che nel costruirlo si abbia l’idea di dove si vuole arrivare e per quali raggioni. Quindi il piano strategico in programma non risolve in alcun modo il problema da me già posto ma forse amplifica l’urgenza di dare vita ad una progettualità generale e civile (nel senso ce appartenza alla comunità) dal basso, nella quale gli intellettuali, gli artisti, in genere gli operatori cittadini e nel complesso l’intera comunità, cominci un percorso di riflessione ed autoriflessione che disegni la città dove vorremmo vivere tra 5, 10, 20 anni. Questo consentirebbe di affontare in maniera accurata elementi che oggi sembrano marginali nella nostra vita, cito per tutti l’inceneritore di bellolampo, e che invece determineranno fortemente la nostra vita futura.

      Contrariamente a Francesco Calabria, che ringrazio per le parole di stima, credo che un luogo virtuale come lo steso blog Rosalio può essere uno strumento utile a condividere innanzitutto delle esigenze e poi magari individuare delle possibili strategie tra sogetti che altrimenti non avrebbero modo di conoscersi. Strumenti come questi sono la base perchè delle esigenze possano essere condivise. Una base per aprire una riflessione civica che magari domani o dopodomani possa sfociare in una progettualità comune, certamente sono l’unico modo per dare avvio a percorsi di democrazia partecipata unica alternativa all’attuale sistema democratico rappresentativo, la cui crisi è sotto gli occhi di tutti, e che ormai di fatto rappresenta solo se stesso.

      giovanni callea

      p.s. Pequod, credo che la posizione veramente rivoluzionalia sia quella di enzo76. Intravede una possibilità e propone di autocoinvolgerci come soggetti partecipativi senza stare ad aspettare che altri ci coinvolgano dall’alto. Detto in metafora propone di abbracciare un fucile dmeocratico, senza attendere che altri ti chiamino ad imbracciarlo. Fuori id metafora un popolo che ha bisogno di essere coinvolto per partecipare alla vita democratica non merita la democrazia. Ed infine , altra scelta rivoluzionarie è quella di uscire dalla conflittualità destra sinistra ed imparare a discutere con la controparte qualunque essa sia, perchè da entrambe le parti c’è serietà e buona fede, incapacità e malafede.

    102. PALERMO E’ UNA CITTA’ MORTA. E i responsabili sono i palermitani. lo scempio che l’amministrazione cammarata sta facendo è sotto gli occhi di tutti e se fino a qualche anno fa campavamo ancora per inerzia dei provvedimenti della giunta orlando, oggi, a pieno regime, il malgoverno iniziato nel 2001 dà i suoi migliori frutti . palermo è l’unica città d’Italia al di sopra dei 500.000 abitanti senza precisi piani per la mobilità, un sistema efficiente di trasporti pubblici (la metropolitana e il tram adoggi sono ancora una buffonata pubblicitaria), investimenti nei servizi sociali, graduatorie efficaci ed eque per gli alloggi pubblici (nel centro stroico sta avvenendo una speculazione edilizia di proporzioni simili a quella del famoso “Sacco”), piani di sostenibilità ambientale, tutela e promozione del verde pubblico, politiche per la diffusione della legalità e ovviamente è l’unica città d’italia che non ha alcun genere d’investimento culturale.
      i soldi allora come se ne vanno? in consulenze, stanziamenti più o meno trasparenti ai privati (amici) i quali invece lucrano tantissimo con i mezzi offerti -gratuitamente- dal pubblico, pseudoappalti banditi non tanto per le necessità dei cittadini quanto per quelle di chi se li aggiudica.

      caro roberto alajmo hai proprio ragione: questa città non merita nessuno spettacolo estivo. la “pace terrificante” di quest’estate palermitana riflette molto bene il degrado politico dell’amministrazione. la cosa più triste è che i palermitani, come sempre, non se ne sono neanche accorti…

    103. Sig Giovanni Callea mi scusi…..Com’è che il Kals’art comincia noi ci si ammazza qui e lei non ci dice nulla…e gli altri musicisti quando??? A novembre ?? Quando?? Alcuni di noi vivono suonando..e per noi è stato comunque perdere dei soldi perdere (oltre la possibilità di fare cio’ che per noi è arte) dei picciolo preziosi ed eventualmente sudati. Grazie.

    104. la posizione di enzo76 sembra – tra quelle finora esposte in questo spazio – quella che piu’ delle altre mira a far diventare i palermitani protagonisti del loro fututo attraverso il coinvolgimento dentro il piano strategico di palermo.
      Le cose che non vanno le conosciamo tutti ed è facile sparare, ma se oggi c’è una opportunita’ di avere uno strumento programmatico che comincia a vedere strategicamente la visione di palermo di domani, e allora perchè non approfittarne e tuffasrsi a capofitto in questa nuova esperienza ?
      Giovanni Callea ci ha dato anche delle idee sulle quali riflettere su come renderci parte attiva nel disegno futuro di questa città. Andando al di la’ delle destre e delle sinistre, quello che piu’ importa ai cittadini per la loro qualità della vita, è migliorare la situazione attuale.
      Su questo spazio sono stati espressi oltre 100 pensieri ed opinioni e mi sembra che questopost sia stato l’esempio di una proposta di cantiere di lavoro. Questo argomento del piano strategico per la città del domani ha attirato l’attenzione di tanti e questo puo’ significare sensibilità e voglia di mettersi in gioco da parte di tanti individui della società civile ! Lo penso seriamente.
      Spero che Rosalio faccia tesoro di quanto discusso in questo post.
      Ora scendo e mi vado a fare una birra che dentro fa caldo.

    105. dall’argomento di Roberto Alajmo si è passati alla discussione di uno strumento che potrebbe non far ripetere molti errori che si stanno commettendo oggi nella gestione della cosa pubblica.
      Trovo estremamente utile e rivoluzionario il confronto di tante persone su questo tema del piano strategico e credo che noi tutti dobbiamo starci sopra, non dimenticandoci quindi del coinvolgimento della società civile nella costruzione di questo documento programmatico di una palermo futura.
      Quindi come enzo76 invita a fare, cominciamo a scrivere le nostre cartelle sulle attività e le proposte delle associazioni che si muovono nella nostra città per migliorare la qualità della vita in vari campi, e inviamo le nostre istanze e proposte al comune di palermo chiedendo di essere coinvolti in questo processo di concertazione per la costruzione del piano strategico.
      Ho visto il bando e mi sono cominciato a leggere il capitolato e trovo che enzo76 ha colto i contenuti fondamentali di questo strumento di pianificazione della città. Ringrazio lui per averci dato questa possibilità di approfondimento e per aver lanciato questi “input” stimolanti a tutti i palermitani.
      Mi sembra che l’unica cosa che ci resta da fare a questo punto è rimboccarci le maniche e cominciare a lavorare, cercando di capire, ognuno per la sua parte, come potrebbe essere la città in cui vorremmo vivere domani.
      Chissa’ se poi tutto questo funzionerà nella realtà, ma almeno avendoci provato, abbiamo fatto qualcosa di unico e rivoluzionario, provare disegnare e sognare una nuova palermo dove potere essere piu’ felici e maggiormente realizzati.
      Credo valga pienamente la pena tentarci.
      Non conosco enzo76 e Giovanni Callea, ma da quello che scrivono su questi argomenti e dall’approccio costruttivo che hanno, li stimo tantissimo.
      E ora buonanotte.

    106. Da parte nostra c’è massima disponibilità anche a mettervi in contatto girando, previo consenso, gli indirizzi e-mail ad altri commentatori con cui proseguire il discorso.

    107. caro peppino,
      il concerto di fine luglio è un concerto in anteprima. Il programma complessivo sarà stilato nei prossimi giorni e deve comunque essere prima ratificato dalla Giunta dopo l’approvazione del bilancio. (secondo me ci vorranno almeno al 15 giorni)
      Attenzione però, perchè Kals’art è innanzitutto un’occasione di intrattenimento per la città ed in potenza per i turisti. Voi artisti, come me peraltro, svolgete un lavoro per conto della città, che poi sia anche occasione di guadagno per lei come per me tanto meglio, ma la questione che per voi è lavoro purtroppo non può né deve essere oggetto di discussione è un di più,viene dopo, altrimenti torniamo al discorso debole dell’individualismo che peraltro è il giogo che di fatto ha ammutolito tutti voi artisti in questi anni. Se oggi, mi permetta la critica bonaria, non abbiamo una classe di intellettuali in grado di esprimere un pensiero organico per la città (tenga conto che molti teatri ed associazioni hanno signori contributi annuali da comune e regione) forse in parte è dovuto al fatto che primariamente il focus è stato dare lavoro per ottenere consensi (come dimostra per citarne uno l’ultima assegnazione per le iniziative direttamente promosse dall’assessorato al turismo.) per cui il problema particolare rimanga fuori dalle nostre discussioni oppure veramente abbimo discusso di nulla.

      *********************

      portando olte la proposta di joe seeds, propongo di lanciare una sezione dedicata al piano strategico, una sorta di cantiere aperto. Potrebbe essere un forum tematico nel quale i singoli temi possano essere approfonditi magari attivando e coinvolgendo nella discussione anche amici ed amici esperti. Se rosalio e toni siino sono sisponibili potrebbe essere questa la sede, altrimenti ne possimo organizzare un’altra. Se enzo 76 è d’accordo vista la competenza tecnica potrebbe essere lui il coordinatore/moderatore. Lo strumento potrebbe essere propedeutico ad un incontro pubblico dove delle precise esigenze di cittadini ed operatori vengono presentate alla stampa ed alla classe politica. abbiamo abbastanza tempo visto che la redazione del piano inizierà nel 2008.

    108. Siamo disponibili.

    109. certo che uno che entra e legge chissà che idea si puo’ fare di palermo….Palermo città agonizzante?’ solo per colpa dei suoi abitanti, quindi anche vostra che criticate che sapete solo criticare, se davvero volete di piu’ mettetevi in prima linea voi stessi, nessuno vi obbliga a guardare solamente… meriTERESTE A VITA LA PALERMO DEGLI ANNI ’70 E ’80, CERCATE DI GUARDARE OLTRE L’APPARENZA PALERMO E’ UNA CITTA’ IN NETTA RIPRESA, IO LA VEDO COSI’, E SONO UNO CHE NEL SUO PICCOLO CERCA DI DARE IL SUO CONTRIBUTO SENZA LAMENTARSI E SENZA FARE QUESTIONI DI DESTRA E DI SINISTRA COME QUALCUNO CONTINUA A FARE….

    110. Caro signor Dario palermo il piano di mobolita’ ce l’ha non dite fesserie il passaparola negativo che formentate è assurdo, conosci il passante ferroviario?? conosci l’anello ferroviario?? conosci i tram?? conosci i primi posteggi sotterranei in città?? conosci finalmete la metropolitana leggera prima partte quasi già progettata?? Mi sa dire come mai tutte queste opere non sono state fatte in passato?? Prima di parlare biosogna essere informati per bene

    111. Caro Antonio non Le rispondo perchè non voglio fare polemica. Proprio per questo avevo abbandonato la discussione avevo scritto che ritenevo giusto che Enzo 76 stava portando la discussione nel verso giusto e così è stato ritengo che persone come Enzo 76 e Giovanni Callea abbiano molto da insegnare alla maggior parte di noi. pertanto la invito ad astenersi.Voi avete le sue ragioni NOI le nostre una guerra in cui vomitarsi reciprocamente le schifezze dell’altro non fa bene a nessuno almeno in questa sede.Tante belle cose.

    112. Caro sig Callea….le assicuro che i suoi interventi suscitano dentro me solo una grande stima. Però…chi ha deciso di fare della musica la propria vita in una città come questa è molto dura. Non ritengo che la mia osservazione porti la questione sull’individualismo….io vedo solo un’ingiustizia per Palermo , per la musica , per i cittadini che potevano vivere un’estate piu’ allegra e movimentata…e perchè no per tutte quelle persone che come me fanno questo per VIVERE. Se Lei mi obbietta che la mia osservazione porta ad un discorso indivisualistico minimizza cio’ che voglio dire e soprattutto minimizza (senza volerlo ) il perchè oggi siamo in difficoltà. Ognuno ( i politici intendo) si fanno i cabbasisi loro…A me brucia il cuore a pensare certi individui( sempre politici) che ballano e sorseggiano un drink nei locali “IN” della città a spese dei contribuenti. Perchè queste persone sono lo specchio della cultura marcia che ci sta gestendo. E chi vuole fare arte in generale deve andare via dalla propria terra o morire nell’animo e andare a lavorare in un call center. Con tutto il rispetto per chi fa questo lavoro e non lo vive come un ripiego.

    113. Solo per dire che:Il percorso di RITA BORSELLINO è stato quello dei CANTIERI PER L PROGRAMMA lo stesso che si vuole provare a fare qui.
      ben venga!
      poi sono daccordo ,niente destra o sinistra è tempo assolutamente perso anche perchè a parte pochissimi ,encomiabili ,l’opposizione qui,non esiste o si vede poco.
      ma non perdiamoci in queste chiacchere.
      ciao
      pequod

    114. meno male che siamo in un Forum virtuale
      se no altro che parlamento colombiano…
      *****************************************
      DETTO QUESTO
      non mi pare che questa storia del Piano Strategico parta col piede giusto.
      Se non mi fossi “infilato” in questo post
      non avrei saputo nulla dell’imminenza di un Bando del genere.
      Se veramente lavoriamo per il bene di Palermo,dobbiamo dare a “tutti” l’opportunita’ di decidere se partecipare o no alla formulazione del Piano.Quindi il Bando va diffuso non solo sul sito del Comune,ma su tutti i mezzi di informazione,manifesti murali compresi.
      Altrimenti viene vanificata l’idea stessa di un Piano Strategico
      (per altro esiste gia’ un Programma preelettorale,credo fatto a tavolino
      senza la partecipazione dei Palermitani)
      IL Bando non e’ il Vangelo.
      Me ne riservo lettura ed un eventuale commento,tempo permettendo.
      Ci sono quelli che predicano il Vangelo,ma anche quelli che lo rivedono
      in chiave “critica”.

    115. e,nelle more,
      sono 4 mesi che su questo blog vengono date SEGNALAZIONI,nei campi piu’ disparati,che non vale la pena di elencare dato che i commenti sono in archivio di Rosalio.
      La SEGNALAZIONE
      rischia di essere un’attivita’ inutile
      se nessuno “raccoglie”
      se non si da’ una risposta
      Scusate se mi ripeto.La maggior parte di queste SEGNALAZIONI non hanno nulla
      a che fare con Piani Strategici (che riguardano i “grandi temi”.
      Cominciare a dare qualche risposta
      darebbe il segnale che
      l’Amministrazione c’e’.

    116. Faccio un’osservazione sciocca, si citava umbriajazz che vive da 30 anni, dire anche il festival di giffoni, magari, che vive da pochi anni, magari, ma cosa hanno in comune queste due manifestazioni? Un’idea comune.
      Umbriajazz é il festival del jazz, giffoni il festival del cinema dei ragazzi. kal’sart? non saprei cosa sia bene. E’ una manifestazione pout-pourri, forse senza un vero nucleo di riconoscibilità, appunto forse solo un passatempo per turisti.
      Se si vuole fare di una manifestazione, sponsorizzata dal pubblico un evento, bisognerebbe avere una specificità, che davvero non c’era né prima né nel dopo Orlando, in questo senso. E quindi, dicevo che sembrava la sagra di paese con i gruppi locali sponsorizzati dal Comune. e scusatemi se lo penso, ma così sembra alla fine.
      Forse mi sbaglio.

    117. Allora. Sono appena arrivato a Palermo, sono ri-arrivato. Quest’estate è un continuo partire e ritornare, fortuna che le vacanze stanno finendo. Entro nel merito della discussione sul “piano strategico” di Palermo che è leggermente fuori tema rispetto alla sollecitazione di Alajmo, tant’è. Quando si cerca una cosa se ne trova un’altra. Questa cosa trovata, per caso o per fortuna, mi pare più interessante di quella cercata. Mi sono occupato, in passato, per diversi motivi (non ultimo il fatto di essere architetto), di piani strategici, e ho un caro amico a Roma che ne ha “vinti” e svolti parecchi in tutt’Italia. Si parla del piano strategico di Palermo da oltre un anno, nei settori di competenza. Tutti attendevano il bando, per parteciparvi. Benché il contenuto del bando (o, meglio, la struttura del contenuto, e il metodo in essa riconoscibile) fosse cosa nota. Diciamo che i dettagli, quelli calati sul territorio, non erano ancora chiari. Ma chi è certo di parteciparvi, aggiungo, ha già strutturato uno staff, i partenariati e le collaborazioni. In questo processo di preparazione gli stakeholders sono la variabile meno contemplata. Evidentemente, nonostante si stia in minoranza, sono disponibile ad un ragionamento condiviso dagli autori dei post che si sono dimostrati più interessati all’argomento e, in ultima analisi, disponibile a formulare una proposta, o ad indicare una strategia (magari una microstrategia) culturale per Palermo. L’importante, ma questo mi pare sia condiviso da quei tre o quattro soggetti che hanno postato con competenza le loro letture, è non poetare al vento altrimenti si rischia, come ha scritto qualcuno, di riparlare delle stesse cose tra due anni.

    118. Aggiungo. Mi duole scriverlo ma, qualche tempo fa, ho assistito ad un incontro privato tra soggetti che, essendo interessati a capire questa questione del piano strategico di Palermo, si sono studiati e, in parte, “controllati” per verificare una possibile relazione o solo per capire chi tra i due fosse più “dentro” la questione. Che voglio dire? Per quanto enzo76, giustamente, ponga un distinguo tra “bando” e “consulenze” che formalmente si configurano come eventi lontani, nella sostanza, spesso, molti consulenti, per passione o per viltà, fanno il doppio gioco; e quando non possono entrare ufficialmente in un meccanismo (bando) perché estensori (consulenti) dei contenuti di un bando, lo fanno attraverso loro collaboratori, o attraverso le strutture con le quali, per altri versi, collaborano. Riki cita, en passant, il caso del Ponte sullo Stretto, a proposito di altro: in quel caso, chi ha studiato l’evoluzione della compagine consulenziale, a vario titolo, della Stretto di Messina Spa, nei 20 anni di lavoro, si sarà accorto che gli stessi soggetti (anche se i nomi sono cambiati, per via di Tangentopoli) che in passato hanno fornito specifiche consulenze si sono, nel presente, presentati come possibili soggetti attuatori o gestori di porzioni di progetto per cui avevano già fornito servizi. Non voglio seminar disagi, ma (lo dico al dott. Piazzese) una oculata politica di controllo di soggetti e società (come fa Beppe Grillo) che hanno già collaborato o che parteciperanno al bando, non sarebbe cosa sgradita. Apprezzo, peraltro, letture e posizioni di Callea, Peppino, Joe_Seeds, Pequod, Piazzese ed enzo76 che, nonostante le apparenze, non mi sembrano così distanti. Propongo un incontro, sollecitato da Rosalio.

    119. Domenico Cogliandro
      ho letto il bando e capitolato del piano strategico. Me li sono riletti! Ho preso appunti, …. per il confronto con altri.
      La legge nazionale e regionale impone ai comuni di elencare una serie infinita di reqisiti (di carattere legale, finanziario, ecc) nella redazione di bandi e capitolati per l’affidamento di servizi a privati, che quel controllo accurato dei soggetti di cui tu parli, lo fa già (per legge) l’ufficio contratti del comune per stabilire se quella società privata ha tutti i crismi (economico, legali, antimafia, ecc.) per avere assegnato in via definitiva l’appalto di redazione del bando.
      C’è un punteggio all’interno del capitolato, in questo punteggio concorrono vari fattori, tipo: esperienze precedenti di redazione di piani strategici di città con un numero di abitanti pari a quelli di palermo, ecc.
      Quindi … alla luce dei requisiti richiesti da bando e capitolato del piano strategico di palermo, non penso che quello che molti di voi pensano (intrallazzi vari) si possa avverrare.
      Poi all’apertura delle buste pervenute è ammesso il pubblico, per legge, quindi chi ha dubbi vada a verificare (io ci vado) !!!
      Una società che rispetta tutti i requisiti del bando e capitolato e ottiene il massimo punteggio in base a competenze tecniche oggettivamente dimostrate con documenti, potra’ vincere il bando. Poi considerate che trattasi di un bando “comunitario” e quindi non solo rivolto agli addetti a i lavori siciliani, bensì italai ed unione europea.
      E siccome in Sicilia la tradizione dei piani strategici non esiste affatto mentre al nord italia c’è da un po’ di tempo (alcune citta’ sono alla seconda versione del piano strategico come ho letto nella rete delle citta’ strategiche italiane, di cui parlava enzo76), mi sembra proprio improbabile che l’affidamento del bando di redazione del piano sia vinto facilemente da chi non ha la possibilità di dimostrare oggettivamente di aver lavorato alla redazione di questa nuova tipologia di strumenti partecipativi di pianificazione strategica territoriale !!!
      Vorrei dire un altra cosa ! Molti degli autori dei commenti in questo post, hanno scritto dei commenti che lasciano molto trapelare il fatto di non essersi letto minimamente il bando e il capitolato del piano strategico. Qualcuno dice ” mi riservo la lettura del bando”. Ecco allora visto che il bando e capitolato contengono una serie numerosa di risposte ai nostri dubbi, prima di scrivere qui’ i nostri dubbi e perplessità, andiamoci a leggere “bene” il bando e capitolato, prendiamo i nostri bei appunti, e poi ritorniamo su Rosalio e ci confrontiamo con la “conoscenza” consolidata del bando e capitolato del piano strategico, senno’ rischiamo di perdere tempo e non andare al sodo e cioè, la redazione di proposte per l’interazione di noi cittadini con la costruzione del piano strategico.
      D’altronde enzo76 non ha fatto altro che andarsi a leggere bando e capitolato e fornirci delle risposte esaustive secondo quanto stabilito unicamente dagli articoli del capitolato, cioè ha studiato i documenti disponibili sul sito web de comune di palermo !
      Quindi studiamo e poi passiamo alla fase di proposte per l’interazione col piano strategico.
      Se vogliamo essere la città della conoscenza, prima studiamu e po’ parramu!
      Senza offesa per nessuno !

    120. sono contento che si sia creata un atmosfera positiva di interesse e creatività intorno all’argomento del piano strategico del comune di palermo.
      Questo denota da parte di tutti interesse e sensibilità.
      Rosalio si manifesta disponibile a prestare il proprio spazio per la trattazione del piano e al coinvolgimento dei cittadini, Giovannii Callea si mostra interessato a discutere e a dare il proprio contributo e penso che con la partecipazione di enzo 76 e di tutti gli altri che vogliono dare il proprio contributo propositivo al conivolgimento nella redazione del piano strategico di palermo ci si puo’ trovare uniti in un processo che sa di nuovo rispetto alle dinamiche che finora hanno mosso le vicende palermitane in fatto di pianificazione partecipata dello sviluppo del territorio locale.
      Enzo76 parlava di redigere delle cartelle dove ogni associazione portatrice di interessi collettivi a palermo puo’ parlare di se, del proprio operato e chiedere all’amministrazione comunale di essere ascoltati e presi in considerazione nella redazione del piano strategico.
      Credo che di fronte a questo interesse e sensibilità di molti cittadini al piano strategico, l’amministrazione comunale non puo’ chiudersi in se stessa e restare indifferente alla presa di coscienza cittadina del piano strategico.
      Questi oltre 100 pensieri palermitani sul piano strategico, questo confronto vivo sta per diventare storia e puo’ essere portato all’attenzione della direzione generale del comune (che coordina le attività del piano strategico). La direzione generale dovrebbe leggere questi commenti e cercare di pubblicizzare al massimo le attività di formazione del piano durante la redazione e l’implementazione stessa.
      E’ cio’ che avviene con le attività delle agende 21 locali delle città, quel processo di pianificazione dello sviluppo della città che vede il coinvolgimento dei portatori di interesse attraverso l’organizzazione di forum tematici. Ecco, potrebbero essere creati dei forum tematici dall’amministrazione comunali e cominciare così a seminare in città la cultura della pianificazione partecipata con chi, a vario titolo, nella città svolge un ruolo di animazione sociale,culturale, economica, ambientale ecc.
      Sembra a questo punto che una riunione tra chi è interessato a questi temi sia quasi indispensabile.
      Spero che Rosalio capitalizzi questo humus culturale di opinioni urbane in materia di piano strategico della città e proponga un evento in merito. Potrebbe configurarsi come soggetto online animatore del dibattito del coinvolgimento sociale sul piano strategico della città, e mi sembra che ne abbia tutti i requisiti.

    121. Rosalio
      sarebbe un’idea creare un nuovo argomento su Rosalio, visto che siamo partiti dal deserto delle iniziative culturali estive palermitane:
      “Il comune di Palermo ha pubblicato il bando per la redazione del piano strategico di sviluppo della città, uno strumento di pianificazione partecipato con la partecipazione della città.
      BANDO: http://www.comune.palermo.it/Bandi_di_gara/bandi_2007/bando_571.pdf
      CAPITOLATO SPECIALE APPALTO:
      http://www.comune.palermo.it/Bandi_di_gara/bandi_2007/bando_571_capitolato.pdf
      D’altronde e’ gia’ pubblicato nell’area bandi del comune di palermo !
      Si tratta solo di diffonderlo ampiamente su Rosalio, mettendo un link a questo spazio dove gia’ si e’ discusso tanto.
      In ultima analisi si tratta di un grande progetto della città di palermo !!!

    122. Scopro solo oggi questo Blog e innanzi tutto GRAZIE ROBERTO che hai con il tuo intervento fatto iniziare una discussione molto interessante. Per chi non mi conosce mi chiamo Paolo Falcone e mi occupo di cultura da più di quindici anni a Palermo, Mi trovo in un momento delicatissimo della mia vita perchè a breve sarò nuovamente costretto a lasciare Palermo ed emigrare altrove, perchè disoccupato cronico (mando mio profilo nel prossimo messaggio).
      @Consigliere Giuseppe Piazzese Lei parla “di valorizzazione delle risorse in campo culturale e del patrimonio artistico…” Caro consigliere c’è un emorragia di talenti preoccupante per colpa di un istituzione che non premia le qualità ma solo le raccomandazioni… io per lavorare a Palermo non devo presentare un curriculum ma devo cercare lo sponsor politico, cosa assolutamente vergognosa. Bravo riki ad affermare che Palermo è una Citta’ con una qualita’ di vita mantenuta al livello medio basso, ma sbagli nelle responsabilità. E’ una volontà politica collaudata, si tratta di una strategie precisa come quelle pre Orlandiane che servono a mantenere tutti sotto il controllo e sotto il mortificante giuogo del progettino da farsi finanziare, del favore da chiedere… Prendiamo ed esempio Palazzo Belmonte Riso pronto per essere inaugurato, programmi costruiti e collezione di altissima qualità appena creata e con soldi stanziati dal MEF (ne parlo perchè io me ne occupai) Abbiamo prodotto linee guida e progettualità che sono state buttate alle ortiche per giochi di potere incomprensibili. Lavoravamo nel buio per non farci bloccare ma annunciata l’apertura del Museo, siamo stati bloccati ad un mese dalla vernice ufficiale facendo una figuraccia con tutto il sistema internazionale e caro Consigliere Piazzese invece di essere aperto il Museo l’unico atto formale da parte dell’Assessore Pagano, ratificato dalla Giunta Regionale fu di togliere l’autonomia scientifica di Palazzo Belmonte Riso (primo in sicilia con quello status) in modo da essere sotto il totale controlo della politica e non dei professionisti della cultura Lei parla di “vacche grasse”, e … oggi, purtroppo siamo costretti a vivere un periodo di “vacche magre”… non sono d’accordo i soldi ci sono e sono pure tanti Sono stato al MEF e poi al MISE come collaboratore di Alberto Versace in Sensi Contemporanei, progetto di sviluppo attraverso l’arte contemporanea in particolare della Sicilia, protocollo d’intesa con MEF, MiBAC, Biennale di Venezia e Regione Siciliana e sono stato al contempo nel Gabinetto dell’Assessorato BB.CC.AA, quindi conosco bene la macchina ed anche le risorse. Parto da Palermo nei scorsi giorni con un articolo su Repubblica nel quale si denunciava che programmi come Agenda 2000 su quindici obiettivi manco uno ne è stato raggiunto (secondo i parametri fissati) e persi il 45% dei fondi pari a quasi 4 Miliardi di euro. Torno a Palermo ed il Corriere della Sera pubblica un articolo sulle pensioni d’oro dei dirigenti regionali che negli ultimi anni si sono decuplicati stipendi e pensioni con performance che arrivano a superare il 350 % delle cifre prima fissate. Ma scusate si tratta degli stessi dirigenti che hanno redatto e fallito la programmazione di Agenda 2000? Ma quali vacche magre. Sono frastornato. A Palermo ritorna il pizzo, bruciano nuovamente le aziende che non pagano il dazio alla mafia, la Sicilia va a fuoco ed i forestali vanno in vacanza, la cultura sparisce dalle programmazioni estive della capitale lasciando un sistema di operatori turistici, culturali fino agli abusivi della carne sulla griglia totalmente allo sbando e senza risposte… ma quella Palermo così cool dovè? Werner I politici, o aspiranti tali, hanno perso di vista il senso dei bisogni della collettività, ma non delle vacanze e delle barche nuove che proliferano a Panarea ed ha ragione ad affermare Piazzese che “La politica o la si fa o la si subisce. Ma si rende conto che questa politica uccide giornalemte i suoi figli.
      Come propone felix, mi auguro che il blog abbia anche dei link con l’amministrazione pubblica oltre che si creino dei tavoli di programmazione fatti con i professionisti della cultura e non con gli amici e gli amici degli amici. Caro Giovanni, noi ci conosciamo bene e sai quanto ti stimo ed anche tu converrai che mai ho avuto modo di inteloquire con l’Amministrazione Cammarata, mai caro Giovanni. così come tanti talenti che sono costretti ad emigrare e fare le fortune di tante città dato che questa le mortifica. Altro che piani strategici.
      Sto promuovendo un censimento di tutti gli operatori locali che sono fuori da Palermo e che oggi lavorano in musei italiani e stranieri, riviste specializzate, gallerie e centri per l’arte contemporanea, tutte risorse che sono state costrette, come me tra breve, ad emigrare per poter fare normalmente quelle attività che a Palermo non ti danno modo di svolgere… a meno che non sei ad uso e consumo del politico. Enzo 76 hai torto nel pensare le amministrazioni che si sono succedute non hanno mai costruito dei piani strategici di sviluppo e di ampio respiro Giambrone Assessore alla Cultura sotto Orlando ne fece redigere uno importantissimo da FEDERCULTURE. I piani si fanno e ci anche sono dipendenti delle pubbliche amministrazioni bravissimi, ma se non c’è l’interesse personale del politico di turno tutto viene cestinato ed io caro Consigliere a differenza di Peppino ai tavoli mi ci vorrei sedere…ma non mi invitano perchè sanno che sono persona perbene e “portare avanti le proprie idee in maniera costruttiva, e andare oltre le ideologie e fare il bene della città” vale per me “di più di tutte le ideologie”. Occorrono fatti reali caro Consigliere, porti in giunta questi Blog e convinca che questa città ha bisogno di istituzioni culturali come i musei, i teatri, le orchestre sinfoniche libere e con autonomia al pari di ogni città normale. Io e come tutti gli operatori bravi e capaci della città per lavorare non devo essere amico di Rampello o di Cammarata ma essere trattato come un professionista che può portare conoscenza, promuovere processi culturali e relazioni internazionali. Questa sarà la vera rivoluzione e se ci riesce voto per lei. Anche come Sindaco

    123. Caro Consigliere, per conoscermi meglio: Ho organizzato e curato con la mia Associazione Frontire la prima mostra dei Cantieri Culturali alla Zisa e curato ed organizzato le mostre di Kounellis, Long, Kabakov, Holler e Trockel, Shobha, Letizia Battaglia ecc. molte durante la giunta Orlando, mostre costruite e create a Palermo poi state ospitate da prestigiosi musei internazionali tra I quail il Musèe d’Art Modern de la Ville de Paris, Historishe Museum di Francoforte, Serpentine di Londra, Biennale di Sidney, ecc. Andato via Orlando visto il totale disinteresse dell’Amministrazione Cammarata per il lavoro costruito (e con fatica) creai il micromuseum (a mie spese e l’aiuto di piccoli sponsor) dove invitai alcuni giovani artisti internazionali (oggi tutti super pluri premiati e molto famosi) e locali per mantenere vivo un dibatito culturale che andava a morire. Fui il promotore della scultura HOLLYWOOD di Maurizio Cattlelan a Bellolampo che grazie a Harald Szeemann (il mio maestro oggi defunto) che da lui fu “salvata” dalla cancellazione ed inserita dalla Biennale di Venezia nei suoi programmi come primo progetto fuori dalla laguna e finanziata da Francois Pinault oggi proprietario di Palazzo Grassi di Venezia. Sono uno dei pochissimi membri italiani (8 per l’esattezza e l’unico siciliano) del CIMAM il Consiglio internazionale dei Musei e delle Collezioni d’Arte Moderna e Contmporanea, orgnizzazione dell’UNESCO che annovera trai i suoi 362 membri TUTTI I direttori ed I curatori dei principali musei d’arte contemporanea del mondo (dal Centre Pompidou di Parigi, al MoMA di NY, Tate Gallery di Londra, il MoCA di LA, il Mori di Tokio, il Ludwig di Colonia ecc). L’ultimo mio progetto Are you experience è la mostra prima classificata al programma Cultura 2000 della EU ed ospitata al MNAC – Mational Museum of Contemporary Art di Bucarest. Non ho più il privilegio di lavorare per la mia città dal 2001 e non sono mai emigrato tentando di lavorare nella mia città. Oggi credo che sono costretto ad emigrare.

    124. Rispondo. Non ho letto il bando e il capitolato d’appalto, essendo arrivato a Palermo stanotte alle 2, con qualche ora di automobile sul groppone per cui ho preferito andare a dormire, dopo aver letto, però, tutti i messaggi al post. Lo farò, e vedrò di prendere appunti. Per quello che riguarda i partecipanti, sono pochi ad avere realmente “fatto” piani strategici “funzionanti” (cioè, redatti e sperimentati) in Italia, ma non basta (lo dico a ragion veduta, non sulla base di impressioni personali fugaci e imponderabili). Detto questo, colgo l’urlo di dolore di Paolo Falcone e capisco il problema (ho aperto 10 anni fa una casa editrice d’architettura, e ho editato, tra altri, testi inediti in Italia di Michelucci, Le Corbusier e Robert Adam) ma non mi scoraggio. Non emigro, vado avanti e, anzi, ti invito a ragionare con me su alcuni progetti in preparazione (Rosalio ha la mia mail). Il piano strategico, in fieri, è una buona ragione per pensare “il tempo” che verrà ma, diciamolo, non è la panacea. Bisogna solo capire come essere attori, non sparring partners.

    125. Domenico non vedo l’ora…… 😉

    126. Paolo Falcone
      l’ho sempre saputo che sei un GRANDE!
      PEQUOD

    127. Ho letto tutto d’un fiato i post inviati. Ci ho messo circa un’ora. Complimenti a tutti gli intervenuti (che in realtà non sono tanti, circa 25-30; ma c’è sempre la maggioranza silenziosa…).
      Gli spunti sono interessanti, anche se, purtroppo questa maledetta politica entra sempre in gioco (d’altronde è il nostro sistema sociale). Odio la politica, ma rileggendo le parole degli intervenuti mi sono reso conto che “volenti o nolenti” bisogna affrontare questo tema.
      Adesso non ho tempo per dare il mio contributo, ma appena possibile ci rileggiamo sul Blog.
      Arrileggerci.

    128. Pequod….
      tropppppo bbbbuono….
      che fare per questa palemmmo e per questa sicilia… 😉

    129. ehi!Paolo,
      ma quando ci vediamo?
      già il primo appuntamento è mancato,ricordi?
      se ricordi fissiamo il secondo.
      L’ultima volta bevevamo un bicchiere in compagnia,buona, con attorno tanta”bella”gente..
      ciao Pequod

    130. Caro sig.Paolo Falcone,
      innanzitutto faccio una premessa:
      io sono un umile Consigliere di Circoscrizione e quindi in giunta ( ne fanno parte il Sindaco e gli Assessori) non posso portare nulla.
      Dopodichè mi ripeto:
      schierarsi con una compagine politica non vuol dire condividerne tutto l’operato.
      Purtroppo gli interessi politici personali, spesso in passato hanno pregiudicato l’andamento della nostra amata città, ma proprio per questo ripeto sempre, in campagna elettorale e non, che bisogna portare all’interno delle istituzioni una ventata d’aria nuova, con persone che non antepongono al bene della città interessi personali o di partito, ma che operano in maniera propositiva nei confronti del territorio che rappresentano.
      Fortunatamente il mio partito ha iniziato questo processo di svecchiamento politico e non solo limitantosi a fare una lista di Donne e Giovani per le elezioni, ma valorizzandoli anche adesso, che le elezioni sono passate.
      Ripeto ancora una volta che c’è la mia massima disponibilità a incontrarci e confrontarci su tutti i temi che interessano la nostra Palermo, andando al di la dei colori politici, perchè le buone idee ci sono sia a destra che a centro che a sinistra, ed esse vanno valorizzate.
      Mi dispiace che le sue capacità e la sua professionalità con questa amministrazione non siano state valorizzate, ma rifacendosi alla definizione di “incarico fiduciario” prima citata, succede!!
      E’ chiaro anche che non ho voce in capitolo rispetto a ciò, ma anche se l’avessi, per la mia forma mentis, non proporrei mai la sua candidatura per un incarico fiduciario, nè mai quella di nessun altro.
      Gli incarichi, a mio modesto parere, dovrebbero essere assegnati sulla base di selezioni accurate fatte da esperti, ma purtroppo, mi passi l’esempio poco felice ma che rende l’idea,quando si gioca ad un gioco ci sono delle regole da rispettare, e se le regole permettono di giocare così…
      Piuttosto, se mi sarà permesso, tenterò di far cambiare le regole…
      Comunque aspetto notizie sul nostro incontro.

      Giuseppe Piazzese

    131. Caro Consigliere, grazie per le sue parole di stima… appunto nel sistema culturale moderno, istituzioni democratiche non dovrebbero dare “incarichi fiduciari” ma operare nella correttezza e nella trasparenza. Il metodo migliore a mio avviso, e si batta per questo, rimangono i vecchi ed obsoleti curricula, le lettere di accredito che attestano le capacità di un operatore ed una commissione che valuti i meriti di coloro che ne dovrebbero coprire le funzioni:. Accade così in tutte le istituzioni internazionali dotate di autononia del sistema quando selezionano i candidati ad un determinato incarico… Sono metodi molto lontani dal nostro, sempre più primitivo e culturalmente clientelare… e non solo nel mondo della cultura ma dalle municipalizzate a tutti gli enti pubblici dove tutte le posizioni di comando sono solo date per meriti certo non professionali.
      Capisco lo sforzo che lei vuole fare e credo nella buona fede del movimento che intende portare avanti. Le faccio i miei migliori auguri…
      Il nodo centrale però è un altro: siamo seduti su una montagna di pepite d’oro come la Sicilia e Paleremo con un patrimonio storico artistico, paesaggistico, naturalistico unico. Abbiamo una storia con una complessità che pochi luoghi al mondo hanno e noi che facciamo…??? Lo stiamo distruggendo con una superficialità impressionante, per essere legati a logiche non dissimili dai roghi e dagli incendi di questi giorni e di queste ore… e per cosa???? per piccoli interessi che ci rendono tutti, dico tutti più poveri… Caro Consigliere io non voglio fare politica ne di destra ne di sinistra… la cultura E’ la più alta forma di politica – non di destra e non di sinistra, magari inglobandole entrambi o forse escludendole entrambe perchè limitate rispetto ad un pensiero “alto” – che pone un popolo di fronte a complessità che non fanno altro che fare crescere consapevolezze, sviluppare i linguaggi e che come cita il nostro Teatro Massimo ” …a preparare l’avvenirte”.
      Legga le parole di ALAIMO che propone nel Blog, sono parole di un uomo di cultura che attraverso la complessità provocatoria del suo intervento ha portato ad un dibattito al momento con più di 130 interventi… Questo scatena il dibattito culturale e quante cose scopriamo attraverso questo “intervento culturale…?? Stiamo parlando di sistemi, di proposte, di confronti, di bandi, di politica, di sociologia, di semiotica e un politico finalmente parla con dei normali cittadini.
      Esiste una competizione globale sempre più dura che oggi si può solo vincere attraverso competenze, qualità e molta creatività. Negando la cultura si nega lo spirito innovativo e le aspirazioni di un popolo che senza le quali non cresce – come Palermo attualmente. Credo che siamo con gli unici politici al mondo che al momento questo non vogliono accettarlo per garantirsi le loro clientele e mantenere un gioco al ribasso in modo tale da NON creare sviluppo… cresce l’Est europeo non certo povero di mafie, cresce l’Asia che sta creando mostri industriali e sistemi culturali da brivido (1000 musei verranno costruiti nella sola Cina nei prox 10 anni) e investono risorse pazzesche in CULTURA…. Cresce l’Africa, il Medio Oriente, crescono TUTTI tranne che Palermo che invece fa scappare tutti i suoi talenti e da Repubblica di ieri anche il 10 % dei turisti.
      Ho letto i bandi cari amici, sono le stesse cose per le quali fui chiamato dallo stesso Dipartimento e Coesione Territoriale che come stazione proponente continua a finanziarli. Credo che siano aberranti come concetto, dato che la proposta del futuro di Palermo non dovrebbe essere una farraginosa e complessa competizione e complicatissima nelle metodologie applicative da bandire con gara, dove invece dovrebbe esserci una task force creata dai Protocolli d’intesa tra Ministeri e Assessorati in un tavolo che dovrebbe elaborare un vero piano.

      Occorre come prima cosa fare impegnare il politico e dopo facendo una attenta analisi del sistema ed una complessa attività di monitoraggio e di piani elaborare un serio crono programma attutivo. Caro Giovanni ( che ti ribadisco la mia stima) sono felice che nomini la famosa frase “ i nemici della contentezza” e l’amico comune che soventemente la recitava e quel Ferruccio Barbera che questo sistema ha ammazzato a cinquanta anni, attraverso la calunnia ed il tradimento proprio da quelli che oggi lo ricordano con le lacrime agli occhi e ne inventano i premi alla memoria. Vigliacchi.
      Quindi Giovanni tu che sei oggi vicino al potere, prima di farci improvvisare in gruppi di lavoro che reputo inutili – perché senza la volontà del politico puoi elaborare pure la macchina che trasforma l’aria in polvere d’oro, ma non si muove foglia – proponi all’Istituzione dalla tua posizione prima di tutto un tavolo tecnico con le istituzioni con l quale oggi lavori e che questo sia aperto alla partecipazione delle competenze degli operatori qualificati di questa città in modo che siano chiari gli impegni sui punti 5, 7 e 8 del capitolato speciale. Oggi tu con Alfio per esempio siete accanto alla macchina, al politico ed ai uffici della macchina comunale, intervenite e create le opportunità per dialogo propositivo e progettuale con l’Istituzione… questo per non essere nemico della contentezza ma amico della verità, perché non posso che essere scettico su un tavolo tecnico attraverso un blob senza l’impegno di Sindaco e Assessori…Solo nel momento in cui si vedranno chiari i modi di attuazione dell‘APQ forse dovremmo partecipare. Ma Giovanni ti prego non sentire su di te la responsabilità di queste mie parole….
      Caro Consigliere incontriamoci con Callea Pequod e tutti gli altri… intanto per un caffe.. 😉

    132. Io ci sto!!

      Giuseppe Piazzese

    133. Se riuscite a portare a destino questa “cosa”…Dio c’è.

    134. Paolo Falcone
      Il piano strategico di Trento fa esattamente quello che tu auspichi per la nostra realtà locale !!!!
      Abbonati alle newsletter del piano strategico di Trento e avrai modo di verificarlo dalle news settimanali !!!
      Sei una persona qualifiata nelcampo della cultura !
      Il piano strategico è un piano voluto dall’amministrazione comunale, altrimenti non partecipavano al bando regionale dell’APQ “Riqualificazione Urbana e miglioramento della qualità della vita”.
      Quel bando regionale dice che se non ci sono competenze professionali interne all’amministrazione locale per costruire un piano strategico di sviluppo multisettoriale della citta, allora si deve redigere un bando comunale per l’affidamento del servizio all’esterno.
      Sicuramente molti funzionari comunali sono in gamba, ma costruire un piano strategico di una città complessa come Palermo, non e’ affatto cosa semplice.
      Se entri nel meccanismo del bando regionale dell’APQ, allora capirai facilmente che quel bando comunale andava fatto, e non lo dico affatto per prendere le parti dell’amministrazione comunale, non me ne torna nulla, o quanto meno non mi chiamerei joe-seeds!
      Il piano strategico ha la potenzialità di rappresentare uno strumento di pianificazione multisettoriale urbana che mette in contatto cittadino, stakeholders e pubblica amministrazione locale. Perchè non sfruttare questa occasione ???? Perchè continuare ad essere sempre scettici sull’operato della pubblica amministrazione ??? Stanno creando questo piano strategico, bene mettiamoli alla prova, questo credo sia l’approccio positivo, anche per uno come te che ha avuto la porta chiusa dall’amministrazione locale negli ultimi anni.
      Scusami, ma credo – im my opinion – che questa opportunità i cittadini la devono avere e il contenuto del capitolato del piano strategico parla chiaro: questa possibilità i cittadini la possono avere, sta a loro organizzarsi e inviare le loro istanze alla direzione generale del comune dicendo, noi siamo qua’, siamo bravi a fare questo e vogliamo che nel piano strategico siano inserite queste nostere istanze !!!
      Chiediamo al consigliere disponibile al confronto in questo spazio di farsi portatore delle istanze degli stakeholders, almeno della sua circoscrizione !!!
      Insomma mettiamo gli amministratori pubblici alla prova della pianificazione partecipata nella costruzione del piano strategico !!!!
      Questa deve essere la nostra sfida nei loro confronti .

    135. joe_seeds sono daccordo con te “mettiamo gli amministratori pubblici alla prova della pianificazione partecipata nella costruzione del piano strategico” se rispondono positivamente io non mi tiro indietro…. e che l’ho feci per il Dipartimento Sviluppo e coesione del MEF con il risultato che non hanno poi applicato il piano per fini politici diciamo “altri”… non sono disfattista e chi mi conosce sa che sono una bomba propositiva sempre innescata… ma ho un età e viste le esperienze che… non vorrei pià perdere il mio tempo…
      Consigliere ti fai portatore dei valori espressi…??

    136. ….un lungo fine settimana lantano da pc e internet ….
      Torno e mi chiedo: che cosa ho combinato !
      Sono quasi scioccato !!!
      A quanto pare ho acceso una miccia di un ordigno molto potente.
      Callea dice che voglio mettere un fucile democratico in mano alla gente. Mi piace questa ! Aggiungerei, sorridendo: potere al popolo!
      Trovo sfide ad amministratori, e consiglieri di circoscrizione che si mostrano sensibili al dialogo con i cittadini sul disegno futuro della città.
      Trovo posizioni molto marcate e determinate da parte di diversi intervenuti a questa tavola rotonda digitale.
      Trovo fermento di idee e soprattutto tanta voglia di partecipare alla costruzione di questi nuovi strumenti di pianificazione del territorio.
      In sintesi trovo tutto molto positivo ed “eccitante”.
      Non avrei immaginato minimamente – in un weekend di mare e relax – di fomentare questa eruzione di scambi di opinioni e curiosità di conoscenza sul Piano strategico di Palermo.
      A questo punto credo che gli amministratori (consiglieri, giunta, direzione generale che coordina le attività del piano strategico) debbano prendere atto di quanto scritto in questi precendenti 136 commenti.
      Credo pure importante il fatto che Rosalio puo’ svolgere un ruolo di mediatore-animatore digitale della discussione online sul Piano Strategico, come qualcun altro ha scritto prima di me.
      Sono disponibile – come ha accennato Giovanni Callea – a impiegare con piacere parte del mio tempo ad una discussione costante sulla trattazione del Piano Strategico. Grazie a Giovanni Callea per questo ruolo di mediatore per il quale mi ha candidato. Non ho fatto altro che essere curioso di conoscere questo strumento strategico, soddisfacendo la mia sete di curiosità attraverso lo studio.
      L’importante, e questo lo sottolineo due volte, è che nell’affrontare un dialogo e confronto online sul Piano Strategico di sviluppo della città di Palermo, come strutturato nelle linee generali nel capitolato speciale d’appalto, tutti coloro che avranno voglia di intervenire per dare il loro contibuto propositivo, lo facciano senza avere pregiudizi nei confronti della pubblica amministrazione. Che si lascino tutte le critiche sul passato disastroso e disastrato alle spalle e si intraprenda un dialogo solo con la voglia di proporre e di dare il proprio contributo fattivo alla redazione del Piano strategico della città durante la prevista fase del coinvolgimento degli stakeholders.
      Dei FORUM nasceranno inevitabilmente, perchè un momento di ascolto degli stakeholders è previsto nel capitolato speciale d’appalto (al fine della redazione del documento intermedio e prima dell’inizio della redazione del documento finale) e quindi la pubblica amministrazione non puo’ esimersi dal farlo, pena la valutazione negativa da parte degli organi competenti della Regione Sicilia (Dipartimento Programmazione) preposti al controllo dei contenuti del documento finale del Piano Strategico !!!
      Invito inoltro tutti gli interessati a questo percorso, a leggersi piu’ volte bando e capitolato, prima di cominciare a dire la propria, così che la conoscenza sulle nozioni del piano stratetico e il livello di confronto e’ quasi paritario. Ne guadagna indubbiamente la qualità dell’approccio individuale e il livello di propositività.
      Invito inoltre a visitare il sito italiano della rete italiana delle città strategiche, dove sono riportate altre esperienze urbane in materia, e consiglio vivamente di visitare il sito http://www.trentofutura.it .
      Riporto tre righe di introduzione sul Piano strategico di Trento, e poi vi spiego perchè: “Il percorso di pianificazione strategica si articola in tre fasi: di diagnosi, di progettazione e di implementazione. L’adozione di questo documento e la sua sottoscrizione pubblica fra i portatori di interessi della città sanciranno la conclusione delle prime due fasi e l’avvio del momento propriamente gestionale, nel quale le decisioni condivise saranno accompagnate, con gli opportuni aggiornamenti, verso la loro concreta traduzione.”
      Ho voluto riportare questa interessantissima introduzione, in quanto la SOTTOSCRIZIONE PUBBLICA del Piano strategico fra i portatori di interessi della città (coinvolti durante la formazione dello strumento programmatico) rappresenta un passo OBBLIGATORIO affinchè il Piano strategico produca la sua efficacia !!!
      Questo assimila il Piano strategico di Trento ad un contratto del pubblico impiego, per il quale tutti i sindacati interventi al tavolo delle trattative col Governo sono tenuti a trovare un accordo per la firma sulla versione finale del nuovo contratto.
      Questo aspetto, a parer mio, è davvero rivoluzionario ! Impone alla pubblica amministrazione un “giusto” livello di ascolto dei portatori di interesse locali, altrimenti questi non sottoscrivono pubblicamente il Piano strategico !!!
      Trento è certo una città piccola e meno “contorta” di Palermo, ma sicuramente hanno adottato un modello di Piano Strategico che puo’ essere un punto di riferimento democratico e partecipativo, un caso da mutuare in altre realtà urbane italiane.
      Sono disponibile a dare la mia email (che ho creato ad hoc) a chi fosse interessato, anche se credo che il confronto non debba avvenire a 2, a 3 o a 4 persone tramite email, bensì quà dove tutti i commenti possono essere letti da tutti.
      Felice di ritrovarvi numerosi.

    137. Mi pare che – oltre il caffé – Rosalio, questo post di Alajmo, i commenti pertinenti e propositivi, indichino tutti una via da percorrere. Ho letto il bando e mi trovo molto d’accordo con Falcone: non è la farraginosità dei regolamenti e i paletti inframessi che consentiranno di avere un buon gruppo che lavori al piano. Anzi, per quel che mi riguarda (e sono ipotesi personali), io credo che in molte direzioni i giochi siano stati giocati. Qui la questione non è CHI si occuperà di redigere il piano e QUANTI attori palermitani verranno coinvolti: ma, QUALI SONO I SOGGETTI CAPACI DI ASSUMERSI LA RESPONSABILITA’ DEL SUCCESSO O DEL FALLIMENTO, NEL TEMPO, DEL PIANO STRATEGICO? Non sono disfattista, sono solo un ottimista che ha avuto le sue esperienze e che ha rischiato in proprio. Questo dibattito, fin qui, è stato utile a capire almeno due cose: ci sono soggetti, anche fuori dalle istituzioni, capaci di leggere e commentare (aggiustando il tiro, magari) le criticità di un tema come il piano strategico di Palermo (perché, dunque, non tenerne conto?); la complessità del territorio su cui insisterà l’operazione necessita di stakeholders coscienti e di interlocuzioni attive, cui il solo piano strategico non può far fronte. Attori, strumenti, proposte: ci sono?

    138. Domenico Cogliandro
      Gentilmente elenca gli “elementi di farraginosità dei regolamenti” e i “paletti inframessi” di cui ti parli dopo avere letto il bando del Piano strategico ! Così che tutti comprendiamo !
      Tu sei un ottimista che ha avuto le sue esperienze e che ha rischiato in proprio (così ti ritieni), ma sulla costruzione del nuovo Piano strategico di Palermo, affermi “io credo che in molte direzioni i giochi siano stati giocati”.
      Hai prove per dimostrarlo ? Se no, sono solo pregiudizi.
      Poi coninui “QUALI SONO I SOGGETTI CAPACI DI ASSUMERSI LA RESPONSABILITA’ DEL SUCCESSO O DEL FALLIMENTO, NEL TEMPO, DEL PIANO STRATEGICO?”
      Risposta: l’amministrazione comunale insieme ai portatori di interesse che verranno coinvolti nel Piano strategico !!! Semplice !!!
      Se la discussione si è accesa, è soprattutto perchè molti soggetti presenti in questa arena digitale di Rosalio sono stakeholders degni “culturalmente” di sedere al tavolo del comune per la costruzione del Piano strategico !
      Consiglia, inoltre, alla platea digitale, quali sono per te gli stakeholders coscienti e le interlocuzioni attive. Se lo scrivi, come elemento di complessità del territorio, avrai le tue ragioni, spiegacele gentilmente !
      Grazie

    139. In ordine:
      in generale rispetto al piano strategico.

      forse la mia proposta è stata male intesa, io nn credo che dobbiamo sostituirci al meccanismo pubblico, ma piuttosto come suggeriva Enzo76, dobbiamo sapere essere interlocutori. Se vogliamo un piano strategico che ci corrisponda dobbiamo dare il nostro contributo ed essere vigili. E questo lo si fa da cittadini con senzo critico.

      Mia nipote vive in Francia da 10 anni. E’ venuta in vacanza in Sardegna in giugno prenotando un hotel via internet. La qualità dell’hotel era inferiore alla promessa, piccole cose si intende. Ha protestato in hotel. Al ritorno in francia più di un mese dopo ha scritto all’ufficio del turismo di Alghero per segnalare che l’hotel in realtà non aveva le caratteristiche di un 3 stelle. Lei non tornerà più ad alghero e certamente non in quell’hotel, ha fatto la segnalazione per altri che potrebbero avere lo stesso problema. Ecco questo significa sentirsi parte della comunità ed avere senzo civico. Dare un proprio contributo non aspettandosi necessariamente di raccoglierne in prima persona i frutti. QUanti di noi lo avrebbero fatot, quanti rientrati a casa dopo un mese avrebbero messo quella segnalazione in cima alle cosa da fare prima di essere riassorbiti dal quotidiano? Il mio invito rispetto ad un raggionamento strategico sulla città (che possa eventualmente essere una base del dialogare con chi farà il piano strategico) è esattamente in questa direzione. Non intendo certo promuvere un piano strategico via Blog o che so io. Ognuno deve fare la sua parte, ed io propongo qui quella di cittadino.

      In ordine alla questione vicinanza al potere.
      Caro Paolo,
      Come tu ben sai io sono estraneo sia alle amicizie politiche, che a quelle sociali. Non ho una militanza partitica, e non provengo dai ceti “alto-borghesi”, che di fatto ed indipendentemente dalla classe politica al potere controllano i destini della città e dell’Italia. Ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno insegnato un mestiere (Ferruccio Barbera e Francesco Giambrone sopra tutti). E persone che vedendomi al lavoro mi hanno voluto dare fiducia, questi ultimi sono stati sia di sinistra che di destra.
      In questo scenario io faccio un lavoro, e penso di farlo bene, tengo presente quando lavoro, sopratutto per un ente pubblico, che l’interesse per la collettività deve venire sepre prima del mio, la mia storia ed il mio conto in banca sono il milgiore testimone di ciò. Quando svolgo il mio compito lo faccio senza risparmiarmi, cercando di raggiungere sempre l’obbiettivo. Questo è il mio modo di dare il mio contributo dal mio ruolo. Cosi come credo che un impiegato di sportello farà bene il suo ruolo preoccupadosi di ridurre il tempo di attesa del cliente, o lo spazzino pulendo bene la strada ecc. ecc.
      In quel ruolo faccio un lavoro, e siccome lo faccio bene ed onestamente, ho l’opportunità di farlo in contesti politici spesso antitetici.
      Converrai che quello che posso fare dal mio ruolo e con la mia rete di contatti appartiene alla mia sensibilità.

      In questa sede il mio ragionamento vuole sede un pò più alto, sono disponibile a mettere le mie competenze professionali al servizio di un modo di concepire la cosa pubblica che sia civico (che appartenga cioè alla comunità). In un progetto dal basso nel quale soggetti diversi decidono di spendersi per dare forma ad un’idea sono disponibile a spendermi anche se non avessimo alcuna speranza di riuscire. Perchè il mondo è stato cambiato da quelli che non avevano alcuna speranza di riuscire. In questo sono per l’ottimismo della “volontà ed il pessimismo della ragione” Se presentiamo delle idee organiche ed un pensiero, e se lo facciamo numerosi, e se lo facciamo con lo spirito della mia nipotina che sengala una cosa spbagliata semplicemente perchè è sbagliata, allora fallire ci potrà anche stare. Avremno comunque fatto la nostra parte da cittadini.

      In valore assoluto io, Alfio (per chi non lo consocse direttore artisitco del Montevergini), non abbiamo il potere di cambiare alcunche, se faccimo bene un lavoro ci pagano altrimenti no. Possiamo fare la nostra parte, bene o male, all’interno di uno schema preciso. Qua il problema è la modifica di schemi consolidati da secoli se non da millenni.
      Tra tutti il più grave e questa genuflessione di fronte al potere ed ai potenti. Ed anche tu davanti a delle riflessioni pubbliche che quasi sicuramente non porteranno da nessuna parte, ma che hanno in se il germe del nuovo, del “e chi lo sa…” Proponi un passo indietro, io ed Alfio che in ragione dei nostri buoni uffici facciamo organizzare un tavolo tecnico dove si decidono i futuri della città. Dico… ma dici vero? Ma se io ed Alfio avesismo questo potere non lo avremmo già fatto? La vedi veramente così semplice?

      Abbiamo assistito sui giornali a tre mesi di scanna pubblica per la nomina della giunta e per i presidenti delle commissioni. Si è letto sui giornali che alla fine la Giunta nominata è diversa da quella gradita al Sindaco. La Politica è ormai una questione di equilibri intenri tra coalizioni. Passano il tempo a farsi battaglia da una parte e dall’altra. Qui occorre che la collettività prenda in mano il suo destino e oblighi ai potenti di turno a fare delle scelte piuttosto che altre. Ma bisogna avere chiato ed il consigliere Piazzese converrà con me, che un politic ache il più onesto e capace, se non dietro una forza publbica difficilmente potrà raggiungere obbiettivi di sorta. “Chiedete e vi sarà dato” ma chiedere non significa piagnucolarsi di sopra, significa avere idee chiare, un progetto preciso, la determinazione per difenderlo.
      Riflettere a voce alta su come vorremmo la città non è inutile, ed anche se restasse solo un documento a futura memoria ne sarà valsa la pena.
      Non ho mai proposto un tavolo tecnico sul blog, ho proposto un tavolo “civico”. Ossia un dibattito, delle riflessioni concrete e propositive da sottoporre a dei tavoli tecnici, dove io non vorrò sedermi. Voglio fare il cittadino, dire le mie esigenze e strapagare qualcuno che le metta in pratica e se non sa farlo vada a casa, dopo essere stato ipeciato ed impiumato in una pubblica piazza. Penso il compito di overview e controllo sia più prezioso di quello del fare, è dei primi compiti che dobbiamo come collettiivt riappropriarci.

      Per concludere, il problema di un singolo che va via non è il nodo della questione. Ho amici geniale che vivono fuori dall’Italia, ed altri geniali che sono venuti a vivere a Palermo. Dobbiamo smetterla con questo approccio dove l’individuo è il centro di tutto. Se andrai via porra il tema dell’arte ocntemporanea qualcun altro, se andrò via io qualcun altro di occuperà di musica ecc. ecc.
      So che il mondo fuori Palermo ha una struttura civile che forse noi non avremo mai. Quando lo farò, se lo farò, sarà per egoismo ed interesse personale, perchè sarà per me più comodo andare fuori, certo non vorrò intestata una strada per essermene andato. E’ giusto che le strade le si intestino a quelli che restano, e possibilmente senza che necessariamente muoiano ammazzati.
      La questione non è che tanti capaci vanno via, la questione è che a quelli che restano stanno costruendo un inceneritore sulle teste che farà aumentare i tumori e le infezioni allergiche in città, che in Sicilia è in atto un processo di desertificazione che invece di essere combattuto viene accelerato da un vergognoso utilizzo del territorio (gli incendi sono solo la ciliegina sulla torta), ed ancora che manchiamo di una classe di intellettuali che sappia porre l’accento e l’attenzione sulle questioni critiche essenziali.

      Caro Paolo perdona la franchezza, sai che anche io ti stimo, qui la questione è che dobbimo cambiare tutti, non c’è una parte giusta ed una sbagliata. N passato bello ed un presente brutto.
      La questione è che un approccio da societtà piuttosto che da singolo, dove magari non si vede nel breve l’interesse personale è quasi inconcepibile da noi e tra noi, finanche in questo tread così interessante, non è questione di cultura, il tasso culturale di questo post sembra piuttosto alto, quanto di imprinting culturale; secondo me resta questo il vero nemico da sconfiggere.
      giovanni callea

    140. giovanni
      quello che tu chiami imprinting culturale esiste così come purtroppo per altri versi certi meccanismi che poi entrano in gioco nell’attuazione di un Piano,(interventi nel redigerlo,agli amici e agli amici degli amici)possono essere chiamati” mentalita mafiosa”….Ma NON E’ DI QUESTO CHE VOGLIO PARLARE.
      sono d’accordo sulla voglia di fare,di esserci,di provare …ma credo che per avere una giusta motivazione che possa darci la voglia di andare avanti e provarci ,occorra anche il credere nella possibilità che il nostro impegno possa davvero essere utile.
      il bando è chiaro,devono ascoltare, ma chi sono gl’interlocutori e quanto sono disposti davvero ad ascoltarci?.
      e noi siamo in grado di creare una pressione dal basso per essere ascoltati ..?
      occorre un obbiettivo comune e insieme provare almeno sù quello a muoverci.
      sembrerebbe viste le competenze in campo già delineato (cultura ETC.) ma da solo credo che non basti occorre qualcosa di più “strategico”…
      confesso che non ho le idee molto chiare ma leggervi è stimolante..
      grazie a tutti
      pequod

    141. Wovv!!! Il problema è superato, bello e sepolto. E’ in arrivo Kals’Art 2007! Per esserne ceerti bastava cogliere l’ironia sorniona del sig. Rosalio (solitamente ben informato) quando postava: “Non ci risulta che l’edizione 2007 non si farà”.
      Le masse di vacanzieri che notoriamente popolano Palermo nei mesi invernali ed i palermitani che snobbano le vacanze sulla neve sono avvertiti: il 31 agosto ci sarà una anteprima. Poi si vedrà. Con calma.
      Sul sito di Kals’Art c’è scritto che stanno lavorando per noi. Anch’io, come quasi tutti i miei concittadini, ho ripreso a lavorare: per la mia famiglia e per pagare le tasse con le quali loro lavorano per me.
      Per adesso avanti piano con l’anteprima, il resto si vedrà. Se son rose fioriranno. Magari fuori stagione.
      Forse il fatto che il gruppo che inaugura la rassegna si chiami “Incognito” non è un caso. Saluti

    142. Non c’era ironia, la precisazione mi sembrava dovuta.

    143. Penso che rimarrò agnostico, peccato. 🙁

    144. ‘ncè niente da fare, i palermitani sono gamberi, 1 passo avanti ondeggiando, 2 passi indietro bailando.
      Al massimo i più coraggiosi sono granchi, che, si spostano..in orizzontale. 🙁

    145. proposta operativa:

      apriamo un forum su rosalio dedicato a “la città che vorremmo”.
      individuiamo i 9 assi proposti da enzo 76 come nove argomenti di discussione.

      Apriamone un 10 nel quale chi intende proporsi come portatore di interesse lo faccia.

      Attiviaoci nel coinvolgimento di potenzilali interlocutori che possano dare contributi concreti, cercando di fare allargare il più possiibl la questione.
      Visto che enzo 76 si è reso disponiible a coordinare la cosa e viste le sue competenze potrebbe essere il moderatore.
      Io mi rendo disponibile a collaborare ad un gruppo di lavoro che raccolga il materiale che nascerà da queste discussioni e lo trasformi in un documento preventivo da sottoporre all’amministrazione prima del’inzio dei lavori del piano strategico.

      ciascuno di noi oltre a partecipare cerchi di coinovlgere altir in modo che la discussione possa essere il più ampia possibile.
      giovanni callea

    146. d’accordo ed eccitato a lavorare a questa proposta operativa lanciata da Giovanni Callea.
      Rosalio rappresenta uno dei blog piu’ visitati a Palermo e quello che potrebbe succedere in questo esperimento che “sembra” voler prendere corpo, potrebbe rappresentare uno dei primi esempi di cambiamento di approccio sociale e culturale alla questione del disegno della propria città.
      Inevitabilmente l’amministrazione comunale dovrà registrare quanto sta accadendo e per gli scopi della fase intermedia della redazione del piano strategico (quella del coinvolgimento dei portatori di interesse) il lavoro svolto su Rosalio potra’ essere utilizzato dalla stessa amministrazione per l’individuazione di un partenariato locale quanto piu’ rappresentativo possibile della società palermitana, o quanto meno di quella rappresentanza che già si esprime attraverso l’ormai diffuso uso dei blog.
      Rosalio in tutto qusto potrebbe diventare un blog caso studio per il suo contributo di piattaforma digitale sulla quale si costruisce questo nuovo disegno della città voluto dai cittadini palermitani del web.
      I cittadini che contribuiscono al dialogo online cosa ci guadagnano ?
      Ci guadagnano qualcosa di prezioso a mio modo di vedere, un nuovo modo di vedere la città e così per come previsualizzano una nuova Palermo nella loro mente, la domandano in maniera organica ed organizzata ad un amministrazione comunale che nel percorso che sta compiendo ha bisogno di costruire un partenariato sociale quanto rappresentativo della Palermo di oggi, altrimenti il Piano strategico rischia di essere disegnato “lontano” dalle volontà della gente e dei portatori di interesse, e quindi non soddifare le esigenze attuali.
      In questo esperimento nessuno potra’ perdere, ma tutti possiamo imparare qualcosa, imparare ad essere organizzati, ad essere coesi nel chiedere qualcosa all’istituzione pubblica in risposta alle nostre esigenze di cittadini(cosa alla quale non siamo culturalmente abituati).
      La vedo – in ultima analisi – come una vera e propria lezione interattiva di educazione civica, dove tutti insegnano e tutti imparano allo stesso tempo, a tutto vantaggio dei partecipanti (cittadini).
      Se domani una-due nostre istanze alle quali siamo affezionati e che vorremmo vedere realizzate a breve, saranno inserite in questa pianificazione strategica della città, potremo sentire dentro di noi la gioia di essere stati partecipi in questo processo, se tutto questo non funzionerà, avremo vissuto dei momenti importanti nel trasmettere ad una pubblica istituzione una nostra visione della città e avremo fatto un bell’esercizio di allenamento al pensare tutti insieme una Palermo migliore. Sicuramente non sara’ tempo perso per la nostra città !!!

    147. Miei cari allora procediamo, scettici e non ed enzo 76 fai da coordinatore… Giovanni non parafrasare il mio incitamento all’arrembaggio del Comune, so che puoi fare ciò che puoi 😉 e come proponi tu “apriamo un forum su rosalio dedicato a “la città che vorremmo”.
individuiamo i 9 assi proposti da enzo 76 come nove argomenti di discussione. Apriamone un 10 nel quale chi intende proporsi come portatore di interesse lo faccia” Rosalio accogli le ns istanze…??? Ma vorrei accoglire anche l’invito di Pequod che giustamente osserva“ credo che per avere una giusta motivazione che possa darci la voglia di andare avanti e provarci, occorra anche il credere nella possibilità che il nostro impegno possa davvero essere utile”…. Io Paolo falcone, ancora più folle del solito, perchè scettico per un passato recente oserei dire drammaticamente e professionalmente devasstante con la Pubblica Amministrazione locale, ma non codardo -che lancia la pietra e ritira la mano- accolgo l’istanza di Giovanni, per quanto riguarda temi relativi a Musei, strategie ed interventi legati alla promozione e sviluppo delle arti visive contemporanee e come Giovanni (prendo le tue parole) “mi rendo disponibile a collaborare ad un gruppo di lavoro che raccolga il materiale che nascerà da queste discussioni e lo trasformi in un documento preventivo da sottoporre all’amministrazione prima del’inzio dei lavori del piano strategico”… Però lancio una proposta chiara e propedeutica al lavoro: UN INCONTRO CON L’ASSESSORE ALLA CULTURA DELLA CITTà DI PALERMO per “farci conoscere” ed esporre chi siamo e cosa intendiamo fare al quale deve poi seguire un INCONTRO PROPOSITIVO ED AL CONTEMPO CHE “VINCOLI ALLA CORRETTEZZA” IL SIG. SINDACO DI PALERMO DIEGO CAMMARATA insieme all’ASSESSORE ALLA CULTURA precedentemente incontrato. Poi i sopra nominati dovarnno altresì fornirci dati, nomi e ruoli di tutti gli attori istituzionali aventi ruuoli attivi e chiari per rendere trasparente il processo, con tempi, modi e azioni CONCRETE da seguire. Così credo che possa essere un ragiuonamente propositivo e fattivo. Se ciò accade io ci sono…al 100% e porto con me anche un bagaglio di esperienze e relazioni, credo uniche (per il mio campo) in questo territorio.
      Il gruppo “Rosalio” che si sta ipotizzando e formando al quale partecipano e farei una lista che vi prego venga aggiornata dai partecipanti di questo processo:

      (usiamo lo schema ed aggiorniamo la lista ai quail ognuno di noi aggiunga compiti e competenze possibili)
      ENZO 76 coordinatore
      Giovanni Callea
      Pequod
      Domenico Cogliandro
      Paolo Falcone

      Ciao,
      Paolo Falcone

    148. io ci voglio stare

    149. io prevalentemente mi occupo di cultura e posso pensare agli atori culturali, imparerò da voi chi come attore possa ricoprire e dare importanti contributi credo che potrebbro invitare:
      Per il teatro:
      Matteo Bavera, Beatrice Monroy, Alfio Scuderi, Enrico Stassi e discuterei con Francesco Giambrone
      per il cinema:
      Mario Bellone, Alessandro Rais
      per la musica:
      giovanni è esperto
      per la danza
      Roberto Giambrone
      per il design
      EXPA’
      per la fotografia:
      Enzo Sellerio, Letizia Battaglia, Shobha, Mauro D’Agati, Paolo Morello ( è di questi giorni lo scempio dell’archivio regionale)
      per le arti visive mi farebbe piacere:
      Marina Giordano e avvalermi di un gruppo di giovani palermitani bravissimi che vivono tutti fuori e che lavorano in Musei, riviste specializzate, università…
      per i piani strategici conosco molto bene Pier Luigi Sacco pro rettore dell’IUAV di Venezia, padre dei distretti territoriali e credo tra i principali economisti della cultura in italia… se invitato come atto civile e come atto rivoluzionario, non dico che si paga pure il biglietto, ma quasi… poi Goodwill di Bologna esperti in piani strategici potrebbero essere interpellati… e solo una primissima riflessione… inoltre ho cari amici in Zetema…per un piano complessivo sui musei ci potremmo avvalere dell’esperienza dell’ICOM (international Council of museums) e di AMACI (l’Associazione dei Musei d’arte contemporanea italiani), sempre se si procede secondo le .garanzie di cui sopra…
      rischiamo di coinvolgere le migliori menti locali, nazionali ed internazionali….quest è rivoluzione e se il Comune non ci ascolata…. evviva l’emigrazione…
      w palermo e w sant’ rosalio
      let me know

    150. scusate non puo mancare il contributo di….
      ROBERTO ALAIMO che ha creato sto marasma
      BRAVO ROBERTO….
      qualora tuti fossero daccordo e tutti partecipassero veramente (al di la di destra e sinistra, di cammarato o orlando, borsellino o cuffaro….quasi tutti poi garantiti dallo stipendio 😉 …) potrei dire:
      questa è la città che vorrei…

    151. c’è fermento …
      c’è voglia di fare …
      c’è curiosità per il disegno futuro della città …
      c’è tanta positivà sulla nostra città e questi oltre 150 commenti ne sono una testimonianza !!!
      E’ bello respirare quest’atmosfera a Palermo! Lo dico con sincerità e gioia.
      Spero che questo spazio sul piano strategico di Palermo nasca al piu’ presto su Rosalio. Sarà un cantiere aperto a tutti, senza distinzione di sorta, senza destre ne’ sinistre….solo idee per la nostra città, solo proposte conrete da attuare in un piano con scadenze periodiche e costanti.
      Se all’idea di progettare uno spazio che parli del futuro disegno della nostra città partecipano 150 commenti, figuriamoci se e quando nascerà un apposito spazio permanente.
      Tante idee che verranno strutturate organicamente in un documento da presentare all’amministrazione comunale…
      Il popolo del web sogna questa idea di Palermo, ecco i nostri desideri, città di Palermo !
      Come dice Giovanni Callea, Enzo76 e altri, sicuramente sara’ un esperimento civico interessantissimo.
      In bocca al lupo a tutti noi!

    152. ENZO 76 coordinatore
      Chiara
      Giovanni Callea
      Pequod
      Domenico Cogliandro
      Paolo Falcone

    153. Ho sentito Enzo oggi pomeriggio e stiamo mettendo a punto una soluzione idonea. Pazientate un po’. Grazie. 🙂

    154. il gruppo cresce:
      ENZO 76 coordinatore
      Chiara
      Giovanni Callea
      joe_seeds
      Pequod
      Domenico Cogliandro
      Paolo Falcone
      and
      Rosalio

    155. chiamiami il blog
      La città che vorremmo…

      “sogno di una notte di fine estate…” hahaahahahaha

    156. e vabbè, che fà ricomincio a sperare?
      nn sò come ma..se posso essere d’aiuto..
      (ma tù guarda stì trentenni, se non mi fanno ricominciare un vecchio ” friccicolio”).

    157. ci vorrei stare dentro pure io che mi chiamo pippo e mia zia anita.
      se e’ possibile vi prego di aggiungere alla lista pippo e anita grazie

    158. il gruppo cresce:
      ENZO 76 coordinatore
      Chiara
      Giovanni Callea
      joe_seeds
      Pequod
      Domenico Cogliandro
      Paolo Falcone
      Rosalio
      Pippo
      Anita

    159. Ok. Cominciamo a mettere a punto le idee e per favore smettiamola di dire che c’è fermento, che si sta aprendo un dialogo a prescindere dalla destra o dalla sinistra e bla bla bla. Questo l’ho letto e riletto nei commenti che avete ‘postato’.
      E’ venuta l’ora dei fatti.
      Personalmente non ho mai creduto molto nelle istituzioni, ma questo potrebbe essere il momento buono per farlo…
      Non sono un palermitano doc. Vengo da Napoli, dopo alcune esperienze professionali a Milano e un po’ di trasferte in tutta la penisola. Ho fatto una scelta in controtendenza perché mi reputo un meridionalista e non intendo affatto abbandonare il sud.
      Mi occupo di fotografia e comunicazione da molti anni ed ho organizzato degli eventi (altri ne seguiranno). Ho sempre fatto tutto basandomi ‘esclusivamente’ sulle mie risorse (economiche ed organizzative) ma non mi dispiacerebbe affatto entrare in un gioco di squadra; le idee e la carica non mi mancano.
      La prima idea che mi viene in mente riguarda un’iniziativa che ho organizzato a Taormina e che mi piacerebbe portare a Palermo, il Visualcontest. Vedi sito web qui: http://www.visualcontest.it
      Si tratta di una mostra di grafica e fotografia stampata su supporti extralarge ed inusuali, con la partecipazione di autori sconosciuti, affiancati da illustri artisti di fama internazionale.
      Se questa idea vi convince …ne seguiranno delle altre.

      Per concludere, nel gruppo eterogeneo non dimenticate di inserire Peppino nell’elenco! Che se è il Peppino che conosco io sono certo che il suo contributo sarà propositivo.

    160. ciao Osvaldo
      vedo che sei un propositivo, ed e’ quello che serve in quest’atmosfera da Piano Strategico, da creatività.
      All’inizio leggendoti, mi stavo dicendo è il solito contestatore-polemizzatore su quello che non va a Palermo.
      Poi continuando ho constatato la tua vena propositiva e creativa.
      Questo è un approccio valido che attira curiosità e interesse in chi ti legge !!!
      Ho visitato il sito da te indicato: Interessantissimo (amo la fotografia).
      Andiamo a vedere come la tua idea si potrebbe incasellare nel Piano Strategico…o quanto meno facciamo un tentativo.
      Il Piano strategico non programma una mostra fotografica o artistica in genere e non programma nemmeno un cartellone di eventi, non è Kalsart o il festival del Novecento!
      Il Piano Strategico – tra le altre cose – nel campo culturale mette a sistema, a rete, una serie di attori e individua una metodologia per programmare eventi culturali in maniera costante nel tempo.
      Nel fare questo il Piano Strategico individua gli attori che finanziano i continui programmi culturali, elemento essenziale. Individua altresì potenziali attori culturali locali che possono garantire una continua espressione artistica e culturale, valutando in tal maniera le capacità locali!
      Il Piano strategico è uno strumento complesso ma estremamente interessante, in base a come lo si struttura e lo si utilizza è in grado di mettere in moto dinamiche culturali e artistiche finora mai viste.
      Per questo è importante la partecipazione di piu’ individui creativi possibili.
      Quindi – alla luce di quanto ho detto – prova a visualizzare (anche sognando, lo so’) un modo di fare rete e programmazione continua con attori culturali ed economici (partenariati vari anche extraterritoriali) nel campo in cui in cui ti muovi.
      Un bell’esercizio mentale, stimolante, eccitante. Penso che dentro ognuno di noi ci sono tante idee validissime, basta organizzarle e renderle efficaci per una realizzazione in un contesto territoriale locale con le sue specificità !
      Buon allenamento mentale….

    161. CONSIDERAZIONI PER ULTERIORI SIGNIFICATI DEI PIANI STRATEGICI
      Il Piano strategico è l’antitesi dell’emergenza !
      E’ prevenzione delle emergenze !
      E’ uno strumento per la potenziale valorizzazione intelliggente ed efficace delle risorse sociali locali.
      E’ abituarsi a fare reti, partenariati trasversali pubblico-privato ma con procedure trasparenti a norma di legge.
      E’ attirare capitali privati per la realizzazione di attività per le quali ormai le pubbliche amministrazioni italiane non riescono da sole a redigere progettualità ne’ a realizzare le opere indispensabili alla città moderna, gestendo invece soltanto continue emergenze.
      E’ coivolegere i cittadini nei processi decisionali della città, ascoltando le loro istanze.
      E’ fare pianificazione a lungo termine, piu’ lungo della durata di un solo mandato di una giunta.
      E’ uno strumento dinamico, mutabile in coincidenza dei cambiamenti delle dinamiche territoriali, diversamente da quanto fatto finora da stantii piani regolarori generali, vetusti e non piu’ adatti alle complesse realtà urbane contemporanee.
      E’ uno strumento abbondantemente utilizzato in quelle città europee che frequentemente ci capita di prendere come riferimento per modelli efficienti di vita urbana civile e organizzata(trasporti, cultura, arte, ….)

    162. SFIDE: LA CONCERTAZIONE A TRENTO !!!
      http://www.re-set.it/sfide2007/cdrom/home/progetto/31.html
      “Gli Stakeholder e il modello di concertazione del Piano Strategico di Trento.”
      La partecipazione degli stakeholder al processo di pianificazione strategica della città di Trento si fonda su un “Contratto di Partenariato” proposto ai rappresentanti degli ambienti dell’economia, del lavoro, delle istituzioni, della cultura, della formazione, della ricerca operanti in città: il13 dicembre 2000, l’accordo veniva formalmente firmato dai responsabili di: Associazione degli Albergatori della provincia di Trento, Associazione degli Artigiani e delle piccole imprese del Trentino, Associazione degli Industriali della provincia di Trento, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento, Confederazione italiana agricoltori, Confesercenti del Trentino, Consulta comunale per il verde, Diocesi tridentina, Federazione trentina delle cooperative, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Istituto Trentino di Cultura, Provincia autonoma di Trento, Sindacato CGIL del Trentino, Sindacato CISL del Trentino, Sindacato UIL del Trentino, Unione agricoltori. Nell’aprile del 2001 si è dato l’avvio del momento pubblico di consultazione con la convocazione di tre Tavoli di approfondimento dedicati al territorio, alla cultura e ai servizi (aprile/giugno 2001). Ai Tavoli – nove incontri in tutto – si sono iscritte circa 250 persone in rappresentanza di enti, istituzioni, associazioni, imprese, organizzazioni della città. Ne è uscito il quadro dei punti di forza e di debolezza di Trento e delle minacce e opportunità che caratterizzano questo momento e questo contesto, che è stato riportato ad una prima stesura informale del documento di diagnosi (luglio/settembre 2001). La seconda fase ha avuto inizio nel giugno 2002, con la presentazione pubblica del documento conclusivo di diagnosi, elaborato dall’Università di Trento, e di un atto di indirizzo, redatto dalla Giunta comunale, che comprendeva assi strategici ed obiettivi. Fra il mese di luglio e il mese di ottobre 2002 sono stati convocati cinque tavoli di approfondimento su singoli temi: le infrastrutture, la qualità dei servizi, la formazione, la promozione culturale e turistica, l’ambiente urbano e la vivibilità. Ai tavoli hanno preso parte 321 persone. Fra il mese di novembre 2002 e il mese di marzo 2003 sono state completate la raccolta delle schede relative alle singole azioni e la stesura del documento finale: il Piano strategico della città di Trento al 2010.
      ******
      Questa – a parer mio – si chiama vera e sana concertazione con gli stakeholders!

    163. Enzo cerco di capirci qualcosa…
      1
      La partecipazione degli stakeholder al processo di pianificazione strategica della città di Trento si fonda su un “Contratto di Partenariato” proposto ai rappresentanti degli ambienti dell’economia, del lavoro, delle istituzioni, della cultura, della formazione, della ricerca operanti in città: il 13 dicembre 2000, l’accordo veniva formalmente firmato
      2
      Nell’aprile del 2001 si è dato l’avvio del momento pubblico di consultazione con la convocazione di tre Tavoli di approfondimento dedicati al territorio, alla cultura e ai servizi (aprile/giugno 2001).
      3
      giugno 2002, con la presentazione pubblica del documento conclusivo di diagnosi, elaborato dall’Università di Trento, e di un atto di indirizzo, redatto dalla Giunta comunale, che comprendeva assi strategici ed obiettivi.

      4
      Fra il mese di luglio e il mese di ottobre 2002 sono stati convocati cinque tavoli di approfondimento su singoli temi: le infrastrutture, la qualità dei servizi, la formazione, la promozione culturale e turistica, l’ambiente urbano e la vivibilità
      6
      Fra il mese di novembre 2002 e il mese di marzo 2003 sono state completate la raccolta delle schede relative alle singole azioni e la stesura del documento finale

      il tutto è partito prima del dicembre del 2000 e si è concluso al marzo del 2003

      BENE!

    164. quali dovrebbero essere le azioni
      da “pianifcare considerando i tempi.
      es.partendo da Paolo F.
      …città della cultura … turismo…e..
      interlocutori:Sindaco…Assessore…
      e…….poi ..ma il gruppo cresce.
      pequod

    165. per coerenza.
      In un altro Post ho scritto che le consulenze possono costituire “offesa”
      (dichiarazione di incompetenza nella propria mansione)
      o motivo di “sospetto”(distrazione di soldi pubblici)per chi le da’ e per chi le riceve,argomenti che sono sulla bocca di tutti (gli esclusi alla ripartizione).
      IRI UNA SIGNORA NE PARLAVA(INDIGNATA)
      SU UNA NAVETTA,A MONDELLO.
      Quindi faccio un formale invito all’Amministrazione di fare un uso molto
      contenuto di questa voce di spesa.
      MI SEMBREREBBE PIU’ LOGICO STRUTTURARE
      UNO SPECIFICO UFFICIO,INTERNO ALL’AMMINISTRAZIONE, CON LA MISSIONE
      DELLA PIANIFICAZIONE A LUNGO TERMINE,
      PERENNEMENTE APERTO ALLE “OSSERVAZIONI”
      DI TUTTI,DA RACCOGLIERE E VALUTARE
      UNA O DUE VOLTE L’ANNO.

    166. In quanto al gruppo che qui si sta costituendo,non ho capito se rispondera’
      formalmente al bando,quando verra’ emesso.

    167. Riki, secondo me l’idea è quella di costruire un luogo pubblico e civico di partecipazione. Che possa esprimere esigenze e progettualità generali. Poi tocca ai professionisti fare il lavoro sporco, ovvero la stesura del piano, tenendo conto che lavorano anche per noi. Noi qui secondo me dobbiamo limitarci a fare la parte di overview e controllo, sapere essere intelrocutori e non demandare a scatola chiusa le decisioni strategiche che riguardano il nostro futuro.
      Nel momento in cui pensassimo di partecipare al bando sminuiremmo il significato “politico” di questa ipotesi di lavoro, è una grande forza, credimi, non avere interessi economici in una cosa perchè da un margine di libertà ed autonomia di pensiero veramente forte.

    168. personalmente,preferisco dedicarmi prioritariamente alle
      attivita’ da fare OGGI ed al massimo a quelle a breve – medio termine.
      I temi che secondo me sono caldi ed
      aspettano una risposta (IERI),sono
      moltissimi,e provo ad elencarne alcuni:
      1.Manca il lavoro ai Giovani e c’e’
      una “fuga” da Palermo sopratutto dei
      Neolaureati.
      2.mancano le strutture dai neonati
      ai morti (asili nido,dimore x studenti
      case x anziani,loculi)
      3.mancano “Servizi soddisfacenti”
      (lunghe attese sanitarie,
      trasporti(SONO IN ESERCIZIO MEZZI FUORI NORMA , euro 0 ),
      raccolta rifiuti
      (LE DISCARICHE DI VIA TOLOMEA N. 50
      E N. 55 FANNO COMODO AI MONDELLIANI
      MA DANNO TROPPO FASTIDIO AGLI ABITANTI
      DELLA ZONA)
      ed in genere nelle periferie IL DEGRADO
      e’ assoluto.
      Inoltre non e’ chiaro se il progetto del Termovalorizzatore a Bellolampo continua,o no.
      4.La qualita’ dell’aria .
      5.L’accessibilita’ agli Uffici Pubblici
      6.La Criminalita’
      7.Il Recupero della Favorita
      8.L’esproprio di aree x il miglioramento del Traffico in aree Centrali
      9.L’implementazione delle iniziative
      nel Settore del Turismo Internazionale
      e poi LA CURA DELLA FASCIA COSTIERA
      10.Notizie sullo Stato dell’Arte del pacchetto di Interventi
      considerati strategici da questa stessa
      Amministrazione
      etc.etc.
      *****************************************AVREI POTUTO PARLARE DI METODOLOGIE,DI
      APPROCCI PIU’ O MENO SOFISTICATI.
      HO PREFERITO ANDARE SUI CONTENUTI,IN
      MODO SINTETICO E,SPERO,EFFICACE.
      **************************************
      LE RISPOSTE,OVVIAMENTE,SPETTANO AGLI ADDETTI AI LAVORI.
      ************************************
      Ma,qualche proposta potrebbe venire
      anche dalla Societa’ Civile.
      *************************************
      OVVERO,SE STIAMO BENE COSI’ COME STIAMO
      (e’ la condizione che mi pare piaccia
      a molti palermitani)
      continuiamo a dormire sul presente
      e consoliamoci con le attese future. sopra.

    169. Giovanni Callea
      ok overview e controllo da parte di un gruppo di Volenterosi,
      ma diamo a “TUTTI” la possibilita’ di
      esprimersi,
      in qualsiasi momento
      ed in qualunque campo.
      NON SAREBBE MALE PROVARE A FARE
      “UNA PRESENTAZIONE” SINTETICA,
      PER STATEMENT’S,
      DELLE FINALITA’ DI QUESTO GRUPPO
      E DEL MODUS OPERANDI
      ***************************************
      Per me questo e’ necessario,perche’
      molti post sono venuti fuori in forma
      ridondante e dispersiva,
      ed avendo scritto troppo,si finisce
      col non essere compresi correttamente.

    170. x Dario
      scusa il ritardo al tuo commento che e’ del 23 agosto.
      Ma tu che dici di fare?

    171. Cari amici,
      il gruppo che si è delineato al momento e:
      il gruppo cresce:
      ENZO 76 coordinatore
      Chiara
      Giovanni Callea
      joe_seeds
      Pequod
      Domenico Cogliandro
      Paolo Falcone
      Rosalio
      Pippo
      Anita
      credo che sia il momento di un primo incontro
      enzo 76 coordinatore potrebbe ricevee da rosalio i nostri dettgli (mail, cell, ecc) e fare una prima convocazione dove proporrei all’ordine del giorno
      a) INCONTRO CON L’ASSESSORE ALLA CULTURA DELLA CITTà DI PALERMO e incontro con SIG. SINDACO DI PALERMO DIEGO CAMMARATA insieme all’ASSESSORE ALLA CULTURA
      b) creazione di un ufficio virtuale
      c) come delineato da enzo 76 tutti gli attori da individuae ed ascoltare propedeutico alla stesura dei primi piani

      fateci sapere

    172. naturalment definite anche voi i primi punti ordine del giorno

    173. scusate ma cosa sono gli stakeolder?
      dove si comprano?

    174. riki,
      intanto non faccimoci fregare e chiamiamolo inceneritore perchè quello sarà: una camera a gas sulla nostra città.
      ____

      il problema della programmazione strategica è che se hai bisogno di un asilo oggi e fai un progetto per costruire un asilo, quando l’asilo sarà pronto o un asilo non basta o l’asilo è inutile. E’ quello che è avvenuto ad esempio per l’aereoporto e per tutte le nostre ifnrastrutture, o troppo grandi o inutili. Dobbiamo pensare in prospettiva, il che non significa dimenticare dove siamo, ma nel farlo tenere conto di dove intendiamo andare. Se lo avessero fatto quelli prima di noi tutti o parte dei problemi da te citati oggi non ci sarebbero.

      Sono stato a Riga per un progetto europeo lo scorso giugno. Prima ancora di essere entrati in Europa avevano strutturato uffici e personale che fosse in grado di dialogare con la gestione dei fondi Europei, con un sitema di gestione a catena veramente serio. Quindi appena entrati ne sapevano già più di noi su come sfruttare i fondi. Hanno previsto prima quello che sarebbe accaduto poi e si sono organizzati (programmare).
      La Siclia da sempre lavora in emergenza per cercare di spendere alla meno peggio i soldi disponibile e di fatto non ha mai programmato ed il risultato se può sembrare deludente a noi che viviamo qui ti garantisco che fa sentire male se vedi le cose che loro hanno già realizzato con i fondi strutturali europei.
      Per non parlare che al terzo POR nel 2007 la nostra documentazione è stata rispedita al mittente perchè incompleta (lo so sembra inclredibile) e quindi i finaziamenti arriveranno solo a partire dal 2008. Giudica tu se abbiamo o no bisogno di programmare.

      *********

      circa la gestione del gruppo stiamo organizzando con enzo76 e toni siino un breve riassunto che renda facile orientarsi e stiamo lavrornado ad implementare i vari forum tematici, appena la cosa è organca spero già domani la sottoponiamo al gruppo, chiudiamo questo post e spostiamo la discussione su uno strumento più efficace.

      ****************
      Paolo Falcone
      per l’intro plenario rimanderei all’apertura del forum, non appena da questa discussione, generica ma ormai poco organica seremo passati più avanti in un percorso strutturato.

      Gli incontri istituzionali mi sembrano veramente prematuri, cosa dovremmo andare a dire se non è di fatto partito ancora nessun dibattito allarganto su nessun tema?
      Ad oggi per quello che mi riguarda abbiamo solo una serie di perosne volenterosa disponibile ad un confornto aperto, da qui ad essere interlocutori c’è ancora strada da fare.

    175. ….a questo punto l’apertura di uno spazio dedicato esclusivamente al Piano Strategico puo’ migliorare la discussione e il confronto su questo argomento.
      Quà non si e’ parlato di partecipare al bando del piano strategico. A quello possono partecipare individui e società e associazioni temporanee di imprese (ATI) che sono in grado di dimostrare il possesso dei requisiti tecnici, legali e finanziari richiesti dal bando.
      Nel bando i requisiti tecnici sono dettati dalle complessità di costruzione di un piano strategico (non c’è storia a Palermo per queste tipologie di strumenti di pianificazione).
      I requisiti legali sono dettati da norme (leggi) italiane.
      I requisiti finanziari sono dettati da esigenze di garanzie per l’amministrazione pubblica per chi si propone come redattore di uno strumento di pianificazione come il Piano Strategico; questi stessi requisiti finanziari sono comunque sempre richiesti – di norma – nei bandi degli enti pubblici italiani !!!
      Noi quà possiamo solo fare rete per far nascere un dialogo per proposte finalizzate al coinvolgimento dei portatori di interessi collettivi nelPiano Strategico.
      Se facciamo questo e lo facciamo in maniera organizzata avremo fatto un buon lavoro da presentare all’amministrazione comunale. Avremo costruito un lavoro di gruppi dove il livello propositivo raggiunto potra’ portare ad una adeguata rappresentanza nel Piano strategico di Palermo.
      _______
      STAKEHOLDERS = portatori di interessi collettivi !
      _______
      Se lasciamo tutti i discorsi relativi a consulenti et similia, allora ci possiamo concentrare sul punto focale, cioè sul coinvolgimento dei portatori di interesse all’interno della costruzione del Piano Strategico.
      Dobbiamo sforzarci di essere creativi e propositivi, di visualizzare la città che vogliamo vivere nel prossimo futuro. E se ci concentriamo solo su questo aspetto allora faremo uscire dal nostro interno tutta la propositività che puo’ essere coagulata in un documento unitario. Chi sara’ propositivo nella vision della futura Palermo avrà la possibilità di avere riportate le proprie proposte in questo documento che sara’ consegnato ufficialmente al Comune di Palermo per l’inserimento nel Piano Strategico della città. Chi invece investira’ il suo tempo in polemiche/opinioni su consulenze esterne dell’amministrazione comunale, e discorsi … che lasciano il tempo che trovano senza esprimere una concreta progettualità si sara’ bruciata la possibilità di prendere parte concreta in questo esperimento che credo personalmente essere unico e estremamente interessante nella nostra città.
      Quindi il mio invito è: siate creativi, propositivi dando le vostre vision della città futura.
      Ma nel futuro spazio che Rosalio ospiterà troverete informazioni piu’ dettagliate sull’obettivo di questo esperimento civico.

    176. Leggo soltanto oggi, di ritorno dalle vacanze, tutto sto casino e sono sconvolto. Si sta diffondendo il virus della democrazia dal basso? Che meraviglia! Giovanni così mi piaci! Vamos adelante! Voglio partecipare. E se lo dico a Pino Dicevi, che ignora tutto questa lucida passione costruttiva, questa nuova archittettura della cittadinanza, si tuffa in corsa. Potete scrivere pertanto Massimo, Angela e Pino. Abbiamo delle proposte concrete da fare su alcune tematiche del piano strategico. Per anni Pino ha lavorato con le scuole per la difesa e l’estesnione dello stato di diritto nella scuola e nel territorio coinvolegendo molti alunni in prima persona che potremmo contattare. Immaginiamo questa avventura come un treno che corre: saltiamoci sù. C’è spazio per molti altri attori del cambiamento. Bella e innovativa l’idea che obiettivo della rivoluzione del futuro non sarà più quello di conquistare il potere ma quello di fare vivere un continuo ostinato contropotere di controllo dal basso che non possa mai essere spezzato finchè vive in due sole persone che hanno l’intelligenza e la gioia di dire “noi.” Il fare comunità è trasversale,in senso positivo, quanto lo è, in senso negativo, il fare inciucio da parte dei politici e spezza i luoghi comuni di chi è soltanto “contro.” Siamo tutti contro la privatizzazione dell’acqua, anche chi, democratico di sinistra, ha poi, o ha avuto, ambigue posizioni politiche che la favorivano. Il problema è, pertanto: che fare di concreto per una gestione differente delle risorse idriche a Palermo e dintorni? E qui passo la palla a Pino che, per fortuna di tutti noi, non ha molta dimistichezza con Internet perchè diversamente le mail di Enzo 76 o Giovanni Callea sarebbero state dei rilassanti aforismi in confronto. Incontriamoci come gli antichi, di presenza, per concretizzare ma diffondiamo il virus attraverso Rosalio per sognare. Rosalio facci sognare. Enzo facci quagliare. Un piede nella realtà e l’altro verso… il futuro di Palermo. Aiuto. Sono stato in un albergo quattro stelle che faceva cagare, in tutti sensi, mi sono mosso molto “dal basso” in bagno per due giorni e ora mando una mail di protesta alla direzione!
      Tutto è possibile purchè cominci già ad essere reale. Ci vuole solo un pò di intelligenza, una buone dote di umorismo e simpatia umana, e della sana concretezza alla Enzo 76, per prendere in contropiede, in primo luogo, la noia di se stessi.
      Palermo fa schifo e non vuole cambiare? Facciamo, allora, come quella donna che stanca di non arrivare a fine mese pensò qualcosa di concreto ed entrò decisa in una banca. Si diresse verso l’ufficio del direttore generale del banco di Sicilia. Arrivò fino alla sua scrivania e senza alcun indugio disse. “Vorrei scommettere 10.000 mila euro” “MI spiace, signora” rispose il direttore generale ma questa banca non accetta scommesse” Studia il modo come rubare “legalmente” la gente ma non accetta scommesse. “Non voglio scomettere con la banca” disse la donna “voglio scommettere con lei. Scommetto che domattina lei avrà due palle quadrate” Il direttore generale squadrò la donna e disse: “Penso che lei sia sciocca a rischiare così, ma da buon frequentatore della banche italiane accetto la scommessa. Si presenti domani mattina alle dieci…e porti con sè quei 10.000 mila euro”. Alle nove e cinquanta cinque del giorno dopo, la donna si ripresentò, accompagnata da un gentiluomo slanciato e dalla sguardo deciso. “Chi è quest’uomo?” chiese il direttore generale. “E’ il mio legale” rispose la donna. “E’ qui per verificare che tutto sia in regola”. “Benissimo” gongolo il direttore generale e rapidamente si calò i pantaloni. La donna si avvicinò e iniziò a tastarlo per verificare se avesse i testicoli quadrati, come quelli di Enzo e Giovanni.In quel preciso istante l’avvocato della signora svenne e cadde morto per terra. “Cosa gli è successo?” chiese il direttore generale. “Bè, credo sia il colpo” replicò la donna “avevo scommesso con lui 50.000 mila euro che questa mattina alle dieci in punto avrei avuto in mano i co*lioni del più stronzo direttore generale di Palermo.”

      Sì, dai, prediamoli per i co*lioni!

    177. Enzo 76
      se il gruppo funziona e sei tu che coordini,allora evita che si ripetano i messaggi proposti da Paolo Falcone,per poi fare marcia indietro.
      La mia cultura (supercollaudata)si basa
      sul fatto che prima di passare a qualsiasi progettualita’,bisogna farsi
      un quadro dello STATO dell’ARTE.
      Non ho nulla contro la programmazione,
      ma ho sempre sentito dire che i Politici
      non amano la Programmazione,perche’ non
      gli lascia la massima liberta’ di azione.
      Secondo me non puoi coordinare persone che
      lasciano commenti ai quali nemmeno rispondi.
      Rileggiti il Post e scoprirai la disponibilita’ del Consigliere della II
      Circoscrizione,che mi pare abbiamo perso per strada.
      Se enzo 76 significa che sei nato nel 76,per me devi crescere o darti una regolata.
      Agli ultracinquantenni non gliene importa piu’ di tanto di Piani strategici,che per definizione comprendono attivita’ che chiedono piu’ di 5 anni per essere realizzati.
      Molti Palermitani vogliono risposte subito su temi che non hanno nulla a che vedere con i Piani strategici.
      In conclusione,prenditi tutto lo spazio
      che vuoi e datti l’organizzazione che ti pare,ma lascia anche lavorare gli altri.

    178. x Paolo Falcone
      il tuo approccio mi pare “sensato”.
      Meglio avere un I abboccamento,come da te
      proposto,con l’Amministrazione,di breve durata,per presentargli l’idea che si vuole portare avanti.
      In caso negativo dell’Amministrazione,
      avremo evitato tutti una perdita di tempo.

    179. adesso mi vado a fare una bella nuotata (mare della scogliera di Capo Gallo)
      che tonifica e rinfresca le idee.
      Ieri ho osservato come si sono organizzati
      i “mangiaracina”.
      Ho notato tre tipi di branchi.
      Gli adulti,(stimati dalla pezzatura)
      facevano branco a se’,come pure quelli di pezzatura intermedia.Ancora a parte,i pesci piccoli.
      I tre branchi “allineati e coperti”.
      Visto dall’alto il mangiaracina e’ un
      pesce dalle coloriture eleganti (striature
      argentee con prevalenza dorata).
      Visto dal basso ha una splendida argentatura,luccicante.
      Sono gli unici esemplari in atto riscontrabili nella Riserva di Capo Gallo.

    180. Riki
      se non ho risposto a tutti è perchè non sono minuto per minuto su questo blog. Anche se quando mi trovo 15 minuti liberi corro su questo spazio per verificare il testo dei nuovi commentatori, cerchero’ di essere piu’ presente, promesso.
      Nei commenti che leggo, magari mi soffermo su alcuni e non su altri. Cerco di interagire con tutti e se mi dimentico di qualcuno me ne scuso.
      Riki, l’idea di confrontarsi con un assessore alla cultura in questo momento, non credo personalmente sia quella migliore. Perchè lo spirito che questo nuovo spazio che Rosalio ospita, e su questo siamo in piena sintonia con Giovanni Callea, è proprio quello di far nascere SPONTANEAMENTE una consapevolezza sullo strumento del Piano Strategico di Palermo e sulla possibilità di costruire una rete fitta di proposte creative dal basso, che una volta organizzate coerentemente con gli obiettivi del Piano Strategico saranno sottoposte “ufficialmente” all’amministrazione comunale. In poche parole facciamo diventare questo esperimento un contenitore di idee, progetti, sogni dei palermitani che poi viene portato all’attenzione dell’amministrazione comunale. Sinceramente non penso che la strada piu’ interessante sia quella di chiedere ad un rappresentante dell’ammnistrazione comunale se queste nostre idee saranno accettate. Noi palermitani ci esprimamo su varie tematiche, ognuno col suo bagaglio di esperienze personali e col suo bagaglio di proposte concrete. Se l’amministrazione comunale riceve un documento organizzato che contiene al suo interno il profilo di centinaia di portatori di interessi collettivi e centinaia di proposte che vari soggetti a vario titolo possono realizzare, ….. credimi, diventiamo tutti insieme una nutrita rappresentanza del mondo palermitano e l’amministrazione “deve” prenderne atto e tenere in alta considerazione tali proposte.
      L’esperimento che vogliamo avviare è proprio un azione di piu’ soggetti coesi che viene dal basso, questo e’ l’aspetto socio-culturale innovativo dell’esperimento, la parte piu’ eccitante del gioco. Dimostriamo all’amministrazione comunale che da soli siamo capaci di organizzarci esprimendo una concreta creatività in vari campi della vita della nostra città.
      L’interfacciamento preventivo con rappresentanti dell’amministrazione rappresenta un modello ormai vecchio e non efficace per il soddisfacimento dei bisogni di una moltitudine di soggetti, non contiene minimamente il fascino che invece possiede questa nostra azione di cittadini dal basso.
      Magari su 100 azioni e metodologie di programmazione che proporremo, 50 verranno accolti, chi lo sa, chi puo’ dirlo, ma resta estremamente interessante la metodologia che abbiamo messo su per arrivvare a questo obiettivo di integrazione delle nostre proposte-idee nel piano strategico di palermo !!!
      Se questa metodologia innovativa riuscirà anche parzialmente, potra’ essere perfezionata in futuro e ripetuta con maggiori margini di successo rispetto alla prima edizione. E questo – aparer mio – e’ aver creato un nuovo modo autonomo di relazionarsi con la pubblica istituzione locale per il soddisfacimento delle esigenze sociali, culturali, economiche, ambientali della gente che vive in questa città !!!
      Ci saranno individui che condivendo questo approccio, si tufferanno in proposte e idee varie, e indubbiamente ci saranno altri individui che, in preda ad un pessimismo tipicamente palermitano (nulla puo’ cambiare), probabilmente non crederanno in questa metodologia che si vuole mettere su qua’. Io spero che i secondi siano molto molto meno dei primi, perchè credo che se lo vogliamo fortemente in tanti, molti aspetti della nostra città possono cambiare in positivo.
      D’altronde mi eccità di piu’ questo spirito di concreta propositività che l’attesa di eventi calati sempre istituzionalmente dall’alto che poi ci ritroviamo a criticare.
      Se domani si realizza in questa città qualcosa che avevamo in testa da tempo, potremo almeno dire che lo zampillo c’è l’abbiamo messo e possiamo sentire in questo un gusto estremamente piacevoli oltre che sentirci dentro un po’ artefici.
      Spero di avere irrorato una buona dose quotidiana di ottimismo creativo.

    181. Lo stato dell’arte di cui tu parli, riki, nascerà automaticamente nella descrizione dei profili dei vari portatori di interesse. Ogni portatore di interessi collettivi si descriverà e nel farlo parlerà delle criticità che si ritrova a vivere costantemente. La somma dei vari profili sarà la somma di tanti STATI DELL’ARTE! La coincidenza degli stessi stati dell’arte nei vari profili fara’ emergere, nel docuemnto finale di insieme, che alcune criticità sono vissute contemporaneamente da diversi soggetti e questo darà una chiara indicazione su quelle che potrebbero essere le azioni, i programmi e le metodologie di programmazione future per mitigare queste criticità. E’ un esercizio utile a noi stessi che lo facciamo e utile all’amministrazione perchè fornirà un quadro chiaro dell’esistente in vari campi.
      Il fascino del Piano strategico è che, prevedendo il coinvolgimento della popolazione, parte dai bisogni e necessità di una moltitudine di individui che vivono e operano nel territorio. Quindi piu’ siamo a fornire indicazioni, piu’ il Piano strategico puo’ prevedere programmi e metodologie atte a risolvere le reali criticità della nostra città, trasformando le stesse criticità (visti come punti deboli) in potenziali opportunità di sviluppo.

    182. Enzo ok accolgo la tua proposta…. non voglio fare il nemico della contentezza e comincia a costruire i tavoli tematici… poi ogni tavolo esprimera degli obiettivi, delle strategie secondo i dettami del Piano… tu sei più giovane di me, pieno di entusiasmo nel credere una strategia e ti voglio credere, magari facciamolo tutti (poi non mi scannate hehehehe)… let do that… ma propongo a questo punto una strada intermedia, non ti seccare, che fissati come auspichi tu un documento programmatico con un piano generale anche dettagliato nei suoi punti a quel punto si va dalle istituzioni… io piani particolareggiati, personalmente, senza garanzie non li offro più… sai basta una virgola per non condannare un figlio di sua madre per PLAGIO… ed io scusami, dato che non mi conosci, ne ho fatti e me hanno fregati parecchi, poi non essendo loro i titolari, li hanno sbagliati perchè come ogni processo creativo/organizzativo esiste una logica…che solo chi li concepisce ne conosce senso e visione, azioni e tempistiche…lo sa portare a compimento…
      PS Sant Erasmo, come per i primi cantieri al quale partecipai attivamente, era stata una mia indicazione nel lontano 1997 – 98 alla Giunta orlando che ne diede poi legalmente la destinazione d’uso a diventare uno spazio per la cultura… ne proposi un modello culturale sul modello delle Kusthalle tedesche (pensato con l’artista Olafur Eliasson oggi celebrato in tutti i musei.. ti ricordi il grande sole alla Turbine hall della Tate Modern di londra…???) … non ci si arrivò a realizzare per … i motivi li conoscono tutti.
      Risultato dalle mostre “alla rampello” insieme alle fiere per le spose… eco sant’ Erasmo…
      un disastro e modello culturale da NON seguire…
      quindi dopo un documento programmatico aperto… un cantiere di proposte che stabilisce il percorso anche in modo dettagliato, con la partecipazione di…, mi auguro 10000000 persone, poi si va a discutere con le istituzioni, con le firme dei partecipanti o si rischia solo l’ennesima incompiuta….ed il perpetuarsi dei disastri DOLOSI… delle amministrazioni
      STATI DELL’ARTE…??? Esiste un documento di FEDERCULTURE fatto redigere da Giambrone, esistono studi presentati da noi come Comitato Guida per l’Arte e l’Architettura Contemporanea della Regione Siciliana elaborati con il Dipartimento Sviluppo e Coesione del MEF ora MISE… tutti disattesi
      lo stato del’Arte..???? malato cronico

    183. dice Paolo F.
      ………quindi dopo un documento programmatico aperto… un cantiere di proposte che stabilisce il percorso anche in modo dettagliato, con la partecipazione di…, mi auguro 10000000 persone, poi si va a discutere con le istituzioni, con le firme dei partecipanti o si rischia solo l’ennesima incompiuta….ed il perpetuarsi dei disastri DOLOSI… delle amministrazioni
      SONO D’ACCORDO!

      STATI DELL’ARTE…??? Esiste un documento di FEDERCULTURE fatto redigere da Giambrone, esistono studi presentati da noi come Comitato Guida per l’Arte e l’Architettura Contemporanea della Regione Siciliana elaborati con il Dipartimento Sviluppo e Coesione del MEF ora MISE… tutti disattesi
      lo stato del’Arte..???? malato cronico

      ….E POI NON E’ VERO CHE SEI UN GRANDE?

      ciao e buon lavoro!
      Pequod

    184. Enzo76
      4 mesi fa circa ho scoperto questo blog
      ed ho riscontrato una marea di commenti
      sui cui contenuti (e forma) mi astengo ad usare aggettivi,ma ai quali,al termine di una certa riflessione ho riconosciuto
      la legittimita’ di cercare di esprimere il senso di profondo malessere che li
      generava.
      Ritengo che molti commenti provengono
      da Giovani Palermitani che non vedono
      alcuna possibilita’ di un serio inserimento nel mondo del lavoro
      Palermitano e Siciliano e quindi,perfino
      quelli dotati di brillanti lauree,sono
      costretti a prendere la via dell’emigrazione.
      ALLORA HO DECISO DI DARE UNA SVEGLIA
      AI PALERMITANI
      E,VOLENDO INTERPRETARE IL RUOLO DI SEMPLICE CITTADINO,
      DI AVVALERMI DEL SISTEMA DELLE “SEGNALAZIONI”,
      Alcuni mi hanno seguito in forma attiva,
      moltissimi credo,si sono limitati a leggere.
      Sono stati mesi difficili,nel bel mezzo di una campagna elettorale.
      E’ stata dura far capire che il degrado di Palermo parte da molto lontano,e quindi poco c’entrano Cammarata e Orlando
      che hanno ereditato situazioni gia’ incancrenite (che pero’ stanno bene
      ad un certo numero di Famiglie Palermitane,che reggono l’economia
      Palermitana e si possono permettere il lusso di pagare anche il pizzo (come divulgato da una certa indagine da una
      TV locale)
      Break

    185. riprendo.
      SE TI RILEGGI QUESTO POST,QUANDO TONY MI HA CHIESTO :CHE PROPONI ?
      HO RISPOSTO CHE ROSALIO ASSUMESSE IL RUOLO DI FOCAL POINT TRA CITTADINI ED AMMINISTRAZIONE (ma sempre amministrazione permettendo !).
      Per adesso dei 3 comprimari mi pare
      che siano d’accordo solo in 2,anche
      se non ho capito perche’ il Consigliere
      Giuseppe Piazzese sia uscito di scena.
      (A proposito,Giuseppe Piazzese,perche’
      non prova a “lavorarsi” l’interno del
      l’Amministrazione?)
      Poi e’ arrivato Enzo76 con questo benedetto Piano Strategico,la Palermo del futuro.
      E si e’ avuta l’impressione di una azione
      “diversiva”,col rischio di essere usciti per comprare un paio di scarpe e tornare con un cappello per la bravura del commesso,ma senza le scarpe.
      Questa non e’ una critica ne’ una lamentela,ma la precisazione che molto probabilmente quando il piano potra’ dare
      i suoi frutti,molti di noi potrebbero essere passati a miglior vita,(potrebbero
      essere gia’ morti),e quindi,
      la mia proposta e’ che i gruppi siano
      due:
      il I che si occupa delle emergenze
      (che sono tante)
      il II che si occupi della Palermo
      di domani.
      BREAK

    186. RIPRENDO
      e poi,vorrei avere un quadro dello
      “Stato dell’Arte”
      con l’ottica dell’Amministrazione.
      Cammarata ha detto :votatemi in modo che possa continuare la mia opera.
      Caro Sindaco ,ora che e’ stato eletto,e’ possibile essere aggiornati su come prosegue “l’opera”?
      Non vorremmo venire a proporLe duplicati.
      Io so che nell’Amministrazione ci sono persone validissime capaci di portare
      avanti opere importanti (e ne hanno dato prova),come ci sono elementi non all’altezza del compito,con il risultato
      di Servizi carenti.
      E noi questi disservizi possiamo aiutarLa a smascherare.

    187. ed ora lasciatemi dire qualcosa di creativo.
      Oggi ho fatto una bella nuotata a Capo Gallo.Con i quaranta gradi c’era piu’ gente del solito.Intere famigliole.
      Acque chiare e fresche.
      L’equivalente di 10 vasche in un mare grande,senza il fastidio del cloro.
      Per me e’ il massimo.
      Uno scenario stupendo,questa scogliera
      alla base dell’enorme massa rocciosa.
      Solo che quando ti allontani dai cinque metri dalla battigia,capisci che sei
      in una area in stato di abbandono.
      E allora vorresti fare qualcosa.
      Ma che cosa?
      Come e’ possibile che nessuno abbia
      da fare proposte per una migliore fruibilita’ di Capo Gallo,dichiarata
      Riserva,credo,nel 1990?

    188. Paolo F.,
      Paquod.

      Non serve un documento redatto da federculture, o progetti preconfezionali dall’alto, serve costruire dal basso integrazione e coordinamento tra progetti ed operatori.
      Io credo che se qualcosa mette veramente radici è difficile se non impossible cancellarla. Prova a chiudere il Teatro Massimo.
      Se il festival di Palermo sul 900 è stato chiuso in maniera quasi indolore, certamente è perchè non era integrato nei sistemi culturali ed economici della città, essere bello e ben fatto non basta.
      Un modello riuscito in Germania non necessariamente deve funzionare a Palermo, se non sa integrarsi con il tessuto socio economico.
      Se Sant’erasmo ha ospitato finanche una festa per spose è colpa, anche, io temo, dell’assenza di un tessuto di operatori culturali in grado di impedirlo, siamo dunque responsabili anche tu ed io, che non sappiamo, da operatori essere giusto controcanto ad un amministratore della cultura cittadina che può anche sbagliare.
      Certamente se la destinazione d’uso a suo tempo fosse nata da una concertazione dal basso e non da un tuo suggerimento, forze sociali, associaiozni, operatori avrebbero potuto tentare di opporsi a dun uso diverso. L’idea di un singolo, per quanto bella purtroppo non vale niente se non è condivisa.

      ******
      Good News. Ho visto Toni Siino che ringrazio per la grande disponibilità. Domani se tutto va bene il Forum dovrebbe prendere vita. E capiremo di cosa siamo capaci.
      ******

    189. NON VORREI AVERE CREATO CONFUSIONE.
      **************************************
      Stato dell’Arte dell’attivita’(globale) dell’Amministrazione,presentato dalla stessa.
      *************************************
      Stato dell’Arte dei Servizi,visto dai
      Cittadini.
      ***************************************
      Stato dell’Arte del cammino di una Citta’,in modo che chi vuole programmare un futuro,abbia consapevolezza del presente,una base da cui partire.
      O se volete
      Stato dell’Arte = Situazione attuale.

    190. Giovanni ti prego… non è da te dire che “il Festival di Palermo sul 900 è stato chiuso in maniera quasi indolore, certamente è perchè non era integrato nei sistemi culturali ed economici della città, essere bello e ben fatto non basta”…
      Il Festival di Palermo è stato il primo esempio di sinergia e concertazione tra tutte le principali istituzioni culturali della città (Ass. Cultura, Massimo, Biondo e pure Fondazione Orestiadi di Gibellina) con un programma degno di una Città come PALERMO, ucciso per volontà politica, cosi come il Teatro Massimo (forse sei giovane non ricordi) che è stato chiuso per quasi 30 anni. Oggi il Massimo è un cadavere che rantola ed è come se fosse chiuso…
      Il Festival è stato ucciso invece con immenso dolore, lo stesso dolore che ha portato tanti bravi operatori ad emigrare… dolore per un pubblico senza palcoscenico degno…
      Hai ragione su Sant’ Erasmo… io operatore culturale MAI ho avuto modo di fare il nulla e dire il nulla perchè non mi volevano tra le p*** e lo sai…
      Hai ragione, essendo solo dovevo fare qualcosa, forse armarmi di Kalashnikov e sparare… e non lo feci.
      Mea culpa 8oggi magari parteciapavo dall’ucciardone 😉

      Sant’ Erasmo la hanno ereditata su indicazioni precedenti (ma quali forze dal basso), poi ammetto la capacità del Comune ad aprirlo… Hanno provato a proporre un modello senza conoscerne la sostanza e l’essenza.Quindi ecco gli errori…
      Noi, caro Giovanni, venivamo da anni che la cultura era forza dal basso e di chi andato per anni ai funerali degli amici e dei parenti ammazzati invece che ai vernissage, che voleva un riscatto per amore della città e della dignità della cultura…
      Le forze culturali dialogavano -e lo potevano veramente fare- con le forze politiche della città, anche incazzandosi, e non sai le mie litigate… ed il Rinascimento era un inizio di percorso con luci ed ombre ma pur sempre il mezzo che ha fatto una breccia…. che ha dato vita a luoghi perennemente chiusi, voce a chi non poteva parlare, spazio a quelli bravi e pure a qualche schiappa che si sentiva orgoglioso di esserci e di partecipare… ma troppo poco è stato il tempo rispetto al gap enorme che la città aveva da decenni di buio profondo… di inciuci e di corruzione.
      Ma ti ricordi prima di quegli anni…??? il nulla del nulla.

      Quando feci Kounellis all’Albergo dei Poveri nel 1993 ed ebbe un successo clamoroso quale fu la ricompensa…??? Fui messo nel libro nero… ( ho rimesso piede alla Regione dopo 12 anni..). Dovetti emigrare.
      Ti ricordi Scipione cosa diceva (se ricordo bene io, hehehe)…”in quel campo di grano c’è un papavero rosso… RECIDETELO”…
      Ma quale concertazione dal basso… la concertazione E’ politica… dal basso possono nascere idee… ma senza la forza politica che le sostiene e le finanzi qui il risultato è niet, nisba nada…
      Tornando al Festival, ora è a Siracusa, non come concertazione dal basso, ma come sinergia tra Comune, Assindustria e forze politiche ed economiche locali che lo vedono come progetto culturale, risorsa economica e turistica, volano per lo sviluppo, come lo era per Palermo e non come “chistu u fici orlando”, e lo hanno ammazzato come Palermo sa fare benissimo… così come hanno fatto con i Cantieri, con la Città dei ragazzi… pure con la gipsoteca…
      Chi ci sta oggi alle direzioni artistiche e nei consigli di amministrazione… le forze dal basso… o la concertazione ri l’amici di chiddu e di chiddautro… dai ti prego…
      Kals’art viene dalle forze dal basso…??? dai residenti (molto spesso in****ati) o dal Sindaco (ed il suo tavolo di concertazione)…??? Hanno fatto un Ufficio Grandi Eventi (vergogna chiamare la cultura grande evento) spogliando le risorse all’Ass. Cultura, che prima aveva risorse, e che era diventato un ufficio senza nulla e sopratutto come Puglisi lamentava (ma non lo giustifico) senza piccioli per non poter fare nulla…
      Piccioli invece dati a go go e fatti gestire da Rampello con i suoi Bucci and co… chi è Rampello…??? Uomo di grande “esperienza culturale” -espressione del basso- oppure uomo di Dell’Ultri, amico di Berlusconi… quindi di quel 61 a 0.
      Sai cosa dicevano di me… quello rappresenta l’antico, il passato (avevo 34 anni)… e per anni dpo Long e kabakov, Buren e Cattelan abbiamo avuto e subito solo i pupazzi di Pobitzer, il trash di La Chapelle -forse adorato dai c***** coc*inomani, idolatrato dai c**** fashion-fintotrasgressivo, fatto pure con un decennio di ritardo-
      ti prego…
      Hai partecipato brevemente pure al micromuseum perchè era l’unica risposta da dare per fare arte e creare un dibattito vero sull’arte (con plausi ed entusiasmo al punto che il Consiglio Internazionale dei Musei lo ha accolto come progetto sperimentale, presentato nei musei internazionali come la Fundacio Mirò e al MACBA di Barcellona, allo IASPIS di Stoccolma, allo Stedeljik di Amsterdam, ecc… di cui ne parlavano tutti e molto bene… dal sole 24Ore, Repubblica, Panorama L’Esperesso, il Corsera, la stampa estera) -e senza piccioli- (tranne qualche euro di Planeta e le forze produttive della città che lo aiutavano)… certo ero troppo piccolo ed è durato tre anni.. meglio di niente…
      Allo stesso tempo la cara Amm. Comunale benché mietevamo successi, ma non leccavo di culo… ci ha permesso di appendere neanche un francobollo…??? altro che “controcampo”… diciamo che localmente ero culturalmente EMARGINATO… e li conosco tutti… che fare ti ripeto SPARARE..????
      Le forze dal basso erano la Primavera di Palermo, il comitato dei lenzuoli, oggi Addio pizzo, ma la città, mi rendo conto con tristezza e rammarico, è ancora molto debole, troppo debole… gli operatori culturali –quelli rimasti- non sono merce di scambio per il politico di turno o come sono chiamati dagli enti pubblici buoni CLIENTI…. sono poco affidabili in termini elettorali, casomai polemici “cu sta cultura”… quindi che voce hanno gli operatori culturali locali??? al massimo tre articoli su Repubblica Palermo…
      Quindi ragazzi lucidità e consapevolezza…
      Io non mollo però.. questo è il problema e sono sempre pronto a ricominciare… ma chiedo a me stesso la stessa lucidità sullo scenario che invoco a tutti…
      Non te la prendere Giovanni, Cultura è anche questo confronto, anche duro e lo faccio con te perchè so che sei in ottima fede, ti stimo e mi sei amico…
      Quindi dopo il documento di cui prima, firmato dai 100000000 o si parla con il politico o stiamo solo “babbiando”….

      ***************************************
      Accolgo l’entusiasmo di questo gruppo ed accolgo e ne do merito a Giovanni, a Toni e Enzo 76 per:
      “Good News. Ho visto Toni Siino che ringrazio per la grande disponibilità. Domani se tutto va bene il Forum dovrebbe prendere vita. E capiremo di cosa siamo capaci”..

      Forza rimbocchiamoci le maniche….

    191. PS il documento di federculture era stato redatto con una approfondita analisi della città, l’ausilio delle forze produttive e degli operatori culturali, in sinergia con le istituzioni, promosso dall’Ass. cultura… era una concertazione tra tavolo alto e forze del basso…
      NB per chi no l’ha mai letto….

    192. Sono d’accordo con quanto sostiene Enzo a proposito della necessità di non cercare preventivamente il referente istituzionale.O meglio, cerchiamo pure tutti i referenti possibili ma non facciamo di questa ricerca l’obiettivo prioritario. Ciò che conta è estendere la partecipazione orizzontale degli attori sociali del cambiamento e, nel contempo, fare sempre il punto della situazione tra di noi. La novità sta nel fare crescere la rete dei, come li chiamate voi, insomma quelli lì, i portatori degli interessi collettivi, e nel contempo fare avanzare concretamente il livello della nostra coordinazione. Più cresce questa interazione dal basso più troveremo referenti possibili durante il nostro cammino. Si tratta di un percorso in itinere e la difficoltà sta nell’assumere una flessibilità cognitiva capace di evitare gli opposti scogli sia dell’impazienza di chi vuole “tutto e subito” che della rassegnazione di chi
      conclude, che per questo allora, si tratta dell’ennesimo fallimento e “parlarsi addosso.” L’idealista deluso diventa un realista risentito. E viceversa. E’ sempre stato così. Scavalchiamo questa falsa opposizione: l’idealismo utopico, che fa sorridere i nemici della contentezza e coloro che sanno già “come vanno a finire queste cose” e scompaiono dal dialogo su Rosalio, magari dopo avere scritto un post salottiero attaccando quello che è stato fatto in questi anni durante l’estate palermitana e chi si è messo in gioco con la propria faccia e il proprio c.lo, l’idealismo ingenuo è il più valido alleato di quella disillusione realistica che si nutre della propria ambizione egoica frustrata. Orbene sono perfettamente consapevole che la storia della nostra città è costellata di continui fallimenti e che la ragione consiste sempre nelle medesime dinamiche autoreferenziali di soggetti che mettono prima,come dice bene Giovanni, la propria importanza personale a ciò che può nascere insieme sacrificando quella centralità egoica. Ma quello che mi ha fatto scrivere un commento alle due di notte a questo bel forum di intelligenze, ancorchè la diarrea e il vomito mi trattenessero in bagno, è proprio avere colto la gioia e la necessità di questa novità: è l’altro che mi spinge ad essere un costruttore di comunità, non il mio curriculum e il mio passato, cioè, non me stesso!
      Con l’amico Pino, e in collaborazione con l’associazione Impastato, casa memoria di Cinisi, abbiamo scritto e organizzato spettacoli musicali tematici (emigrazione immigrazioni, acqua bene comune, la spettacolarizzazione della violenza,alla ricera dei diritti perduti), abbiamo buttato sangue per trovare un gruppo di musicisti professionisti che condividessero il progetto di un fare musica, fuori dai circuiti omologanti, lavorando con le scuole all’interno di un progetto di educazione alla legalità e allo stato di diritto, abbiamo scritto progetti per il comune, la provincia, la regione per avere una sorta di patrocinio, un minimo di finanziamento che ci consentisse, non di fare un concerto quà e là, ma di estendere e rinnovare la rete delle scuole coinvolte e fare crescere un originale progetto dal basso che si è realizzato all’interno dell’istituto Vittorio Emanuele II (gli alunni, in questa scuola, hanno ottenuto e gestito direttamente un finanziamento senza mediazione da parte dei docenti interessati “ai picciuli” e hanno aperto la scuola al territorio in maniera unica e innovativa) ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta. E’ chiaro: non portavamo voti! Ora, se avessimo presentato questo progetto di educazione alla legalità, attraverso la musica e la costruzione di spettacoli tematici, dentro un movimento della cittadinanza e un piano strategico, quale quello che volete, vogliamo, realizzare sarebbe stato differente. Ecco quello che manca: l’occasione di una articolazione delle singole soggettività dentro un progetto comune che le trascende ma ne ha bisogno, quello che Verner chiamava i bisogni della collettività. La classe politica, i nostri dipendenti, come li chiama Beppe Grillo, hanno dimenticato e rimosso i nostri bisogni e desideri ma noi, che siamo i loro datori di lavoro, no porca pu..ana. Apprezzo molto che Paolo Falcone che ci ha raccontato la sua storia, nonostante le ferite e delusioni, sia disponibile a provare. Ecco questo è quello che mi piacerebbe sentire da tutti quelli che già in passato hanno provato e riprovato. Non che i concerti troppo riavvicinati hanno creato casino. (Ricordo con gioia il caos di quelle notte musicali! “E’ dal caos che nasce una stella danzante” grida Nietszche. Che l’agricantus sia una alternativa francamente mi deprime.) E’ difficile vincere il logoramento delle energie e le grandi delusioni, lo so bene, ma noi abbiamo bisogno della esperienza di persone come Paolo. Noi abbiamo bisogno di imparare questa nuova strategia della cittadinanza!
      Per quanta riguarda il mio collettivo (tre persone) possiamo dare un contributo per il progetto acqua e quello che riguarda l’eduzazione alla legalità nelle scuole, abbiamo contatti che ci possono consetire di fare partire una macchina interattiva nel territorio ma abbiamo bisogno di una visione, di un piano strategico comune in cui inserire queste iniziative.
      Per Rosalio: perchè non fare scrivere a qualcuno un nuovo post che ci consenta di continuare e ritrovare questa nostra discussione ma, nello stesso tempo, dia la possibilità, a chi si collega in questi giorni di sapere che c’è questa discussione interessante perchè è difficile che uno, che già non lo sappia, vada a leggere i post precedenti. Ho detto ad alcuni miei amici di leggere tutta la discussione ma si sono arenati al caffè mancato tra Peppino che si chiudeva dentro le mura della sua opposizione e il consigliere che ci parlava del suo gruppo politico e della sua disponibilità a incontrare tutti i colori del mondo. Il caffè si è perso. Non perdiamoci noi.

    193. il primo incontre sarà sempre un caffè e metto a disposizione la mia casa per l’incontro…saremo tanti e magari qualcuno mi aiuterà per le “tazzine”…
      Casa mia ha sempre ospitato sia dibattiti, sia incontri, sia tavoli di lavoro, sia mostre, sia caffè…
      Certoospitare tutti è un piacere ma aiutatemi nell’onere…
      Massimo sono d’accordo sul “cerchiamo pure tutti i referenti possibili ma non facciamo di questa ricerca l’obiettivo prioritario”… il politico deve essere informato come auspica enzo 76 e/o come mi chiedo io DOPO un documento programmatico… ma PRIMA del piano particolareggiato….

    194. Ah il forum1 Dimenticavo! Scusate ma sono in ritardo rispetto alle vostre discussioni. Mi viene difficile seguirvi perchè siete così veloci.Quando ho scritto l’ulitmo commento era di Pequod. A presto

    195. @ per Rosalio
      accogli poi la proposta di Tony credo che nella formazione dei tavoli tecnici, poi del documento programmatico occorra a quel punto … CHE ROSALIO ASSUMESSE IL RUOLO DI FOCAL POINT TRA CITTADINI ED AMMINISTRAZIONE…sarebbe un successo clamoroso, ma come tutto il lavoro da fare occorra tempo…quindi amuninni e porta a casa il risultato 😉

    196. Paolo, su questo, mi pare, siamo tutti d’accordo. Tra il il documento programmatico e il piano particolareggiato cerchiamo i nostri interlocutori! Da un lato deve esserci la potenza costruttiva di una macchina desiderante, bisogna farla interagire senza che nessuno la strumentalizzi per i suoi interessi personali (gli interessi personali di ciascuna soggettività sono, certo, la benzina che fa nuovere la macchina comune ma non la destinazione e la meta del viaggio, quella è ignota perchè la facciamo tutti insieme), dall’altro deve esserci un canale di scorrimento sociale perchè diversamente diamo ragione a chi pensa “tutte chiacchiere” e occorre, in tal senso, uno, o più dipendenti, interessati alle nostre proposte. Vada per i caffè!

    197. paolo ci sono,ti seguo…venivamo da anni che la cultura era forza dal basso e di chi andato per anni ai funerali degli amici e dei parenti ammazzati invece che ai vernissage, che voleva un riscatto per amore della città e della dignità della cultura
      ……………….
      Le forze dal basso erano la Primavera di Palermo, il comitato dei lenzuoli, oggi Addio pizzo, ma la città, mi rendo conto con tristezza e rammarico, è ancora molto debole, troppo debole…

      Paolo anche adesso ci sono.

      gli operatori culturali –quelli rimasti- non sono merce di scambio per il politico di turno o come sono chiamati dagli enti pubblici buoni CLIENTI…. sono poco affidabili in termini elettorali, casomai polemici “cu sta cultura”… quindi che voce hanno gli operatori culturali locali???

      DOPO un documento programmatico… ma PRIMA del piano particolareggiato….

      e quindi occorre un documento programmatico.

      caffè ?

      pequod

    198. leggo l’avvicendarsi di alcuni interventi che mi fanno capire, o quanto meno intuire, cosa è successo nel passato nel campo della cultura. Nei commenti si intravedono momenti di intensa attività culturale che dopo poco si spengono e ne prendono vita altri che poco hanno a che vedere con la qualità di quelli precedenti. Si intuiscono logiche di base a volte sane e a volte non proprio sane. Ma quando succedeva questo, non erano i tempi dei blog e dei forum seguiti da centinaia, migliaia di persone al giorno. C’era solo un giornale locale che di tanto in tanto pubblicava una lettera di morbida protesta e qualcuno poteva trovare “sazio” nel contestare un sistema ostile alla sue idee. Non c’era pero’ continutà di dialogo aperto. Oggi c’è questa opportunità. Puoi scrivere un libro di cose e tutti li possono leggere e restano li’ e altri imparano cose che non hanno mai imparato altrove.
      Un blog e un forum sono strumenti di comunicazione che ieri (4-5 anni fa) non c’erano!
      Oggi scriviamo quello che abbiamo vissuto, quello che pensiamo e come vorremmo cambiare la nostra città.
      Se non si sfrutta la potenzialità di questo mezzo di comunicazione sociale, ……..
      Se non si fanno reti nei forum, a che servono allora, a lamentarci e basta ?
      Nel blog di Beppe Grillo ormai si propongono leggi e petizioni che nel giro di pochi giorni registrano decine di migliaia di persone. Si propongono alternative a sistemi consolidati ….. e si fa scrusciu !!! Anzi non dimenticate l’8 settembre di mandare a fare in …. il vostro politico piu ‘antipatico (destra e sinistra … un vi scurdati a nuddu).
      A Palermo manca u scrusciu sociale organizzzato, ognunu fa scrusciu pi cuntu d’iddu au bar cu l’amici, ma u scrusciu organizzato si fa solo allo stadio. Il nostro obiettivo di palermitani e’ portare u scrusciu organizzato del nostro disagio e della nostra propositività dentro le stanze delle pubbliche amministrazioni. E farinni a ssentri, ca si semu picca unni cacanu, ma si semu assai n’attentanu …picchi’ ci cummeni… a iddi!

    199. massimo
      …………..
      fare crescere un originale progetto dal basso che si è realizzato all’interno dell’istituto Vittorio Emanuele II (gli alunni, in questa scuola, hanno ottenuto e gestito direttamente un finanziamento senza mediazione da parte dei docenti interessati “ai picciuli” e hanno aperto la scuola al territorio in maniera unica e innovativa) ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta. E’ chiaro: non portavamo voti! Ora, se avessimo presentato questo progetto di educazione alla legalità, attraverso la musica e la costruzione di spettacoli tematici, dentro un movimento della cittadinanza e un piano strategico, quale quello che volete, vogliamo, realizzare sarebbe stato differentesimo…e…
      questo è un
      Gran bel progetto!
      pequod

    200. @ Enzo questa è… consapevolezza ed oggi cè questo bellissimo strumento… dai forza andiamo
      @ Massimo perfetto sintonia quasi chimica
      @ Pequod sei fidanzato…??? Io no (heheehehehe) se poi scopro ca si fimmina e pure bbona ti maritu….

    201. @ gioavanni ti vogghiu bbene assai … ;–)

    202. aiuto!
      sono distrutta, l’ultima volta che mi ero collegata a questo blog era solo all’inizio…
      alla faccia della grafomania… e be, però! allora gli animi caldi ci sono in questa città. sono molto contenta, ma soprattutto che ci sia lo spirito di AGGREGAZIONE.
      ora ho gli occhi che mi friggono, è un’ora che sto incollata al computer a leggere tutte queste parole.
      però ne è valsa la pena, e penso che varrà la pena anche perseguire questa strada..già, allora forse si può ancora fare qualcosa per questa città e per tutti noi, certo devo ancora cercare di capire meglio, nel concreto come procedere, come dare il mio contributo e come agire. però ci sono.
      a presto su questo blog e magari di presenza con tutti voi!
      s.

    203. cercherò di leggere attentamente le notizie di enzo76, e di sfruttare le sue conoscenze!
      la conoscenza è uno strumento di potere e di libertà!
      a presto!
      bravo Enzo!

    204. Aggiornamenti sul fronte tecnico:

      nel giro di un paio di giorni, forse oggi stesso, partirà il forum “La città che vorremmo.”
      Il forum sarà linkato da rosalio.

      La struttura prevede:

      alcuni testi generali, brevi, che riassumono questa discussione ed 11 forum.

      gli 11 forum sono 9 temativi relativi alle aree indicate sul capitolato, uno generale nel quale proseguire scambio di informazioni e discussioni più generiche, ed uno nel quale i portatori di interesse potranno pubblicare informazioni su loro.

      se secondo voi manca qualcosa suggeritelo adesso in modo da evitare modifche dopo.

      Vorrei sinceramente e pubblicamente rignraziare toni siino, è suo tutto il lavoro tecnico che porterà ad inaugurare il forum.
      Grazie naturalmente anche ad enzo 76, che è atteso da un lavoro tanto stimolante quanto immane. Caro enzo, però non preoccuparti, anche se questa discussione ha una base di civiltà che fa pensare a luoghi tipo francia o inghilterra, restiamo pur sempre di Palermo, e se tutto dovesse andare storto saremo tutti d’accordo nel dare a te ogni responsabilità 🙂

    205. …va bene ragazzi era solo uno scherzo e ci siete cascati tutti … che ridere….
      Oh.. oh… ma io stavo solo scherzando, volete davvero unirvi, fare rete per proposte, coinvolgimenti vari e dare vita a tutta quella robaccia di cui vi ho parlato per “tentare” di vedere domani una Palermo un po’ migliore di quella attuale ?
      Se lo volete fare sul serio siete proprio dei pazzi dissennati!
      E vabbe’ saro il pazzo il prima linea,…. meglio finire in questo modo che sottocato dalle polveri sottili e dall’attesa di qualcosa che potra’ venire un giorno.
      Che morte nobile che mi sono scelto pero’ !!! Sulla mia tomba scriveranno: “un piccolo strategico CHE metroplitano del 21 secolo” !

    206. Giovanni non so, forse le avete già scritte, quale siano precisamente le nove tamatiche. A noi piacerebbe inserire quella relativa al progetto dal basso, lo stato di diritto nella scuola e nel territorio, ovvero come attivare un percorso formativo, di educazione alla legalità, rigorosamente dal basso, partendo dall’esperienza già realizzata al Vittorio Emanuele II, la nostra vecchia scuola, coinvolgendo a rete altre scuole di Palermo. Il Progetto dal basso è stato finanziato dalla voce “iniziative complementari ed integrative a favore degli studenti (Pro-Student), bilancio M.I.U.R. con fondi afferenti il D.P.R. 567 (legge 440) e materialmente girato come assegnazione fondi dall U.S.R.-Direzione generale per la Sicilia. Una cosa complessa. Per essere più chiari. Gli studenti hanno scoperto studiando, nessun docente illuminato li ha aiutati, la possibilità di questo finanziamento e hanno ottenuto di gestire direttamente questo fondo. Non vi dico le resistenze e le battagle che hanno dovuto condurre per difendere il diritto e l’idea innovativa di utilizzare questi fondi al fine di aprire la scuola al territorio realizzando iniziative con moltissimi operatori del territorio che sono venuti a fare formazione civica ed educazione alla legalità dentro la scuola. Ecco: esistono gli strumenti,i diritti, ma non ci danno le informazioni su come renderli concreti. Anche qui: spezziamo il luogo comune quando diciamo lottiamo “per i diritti”. I diritti ci sono tutti, sono scritti tutti sulla carta, a parole, destra e sinistra, sono tutti per difendere i diritti. La questione che la tematica dovrebbe affrontare è: come rendere questi diritti scritti sulla carta strumenti operativi concreti,ad esempio, nella scuola e nel territorio. Un esempio. L’assemblea di istituto è un diritto riconosciuto, ok? C’è, non dobbiamo conquistare nulla ma ha perso di significato, è diventato un giorno di vacanza: è un diritto che si è svuotato di contenuto perchè dal basso, nel corso degli anni, non ci è stato controllo e spirito di iniziativa (la responsabilità grave è dei docenti più che dei ragazzi) I ragazzi del Vittorio hanno inserito le loro iniziative di apertura della scuola al territorio durante il giorno di assemblea di istituto. Hanno ridato contenuto a un diritto esistente. E’ questa la battaglia: imparare a utilizzare i diritti cone strumenti per vivere nella propria quotidianità. Non so cosa succede oggi al Vittorio Emanuele. Immagino che quella esperienza stimolata da Pino sia caduta nell’oblio. La questione è che i docenti dovrebbero essere i primi formatori di questo nuovo modo di fare democrazia dal basso e preoccuparsi di non fare morire percorsi così interessanti.Il dibattito è complesso ma noi abbiamo referenti di altre scuole che potrebbero farsi portavoce di questa nuova metodologia che, perlaltro, il ministro scrive oggi essere ciò che deve essere fatto. Oggi il ministro (vi citerò le parole precise più tardi) scrive che l’educazione alla legalità, non è una materia tra le altre, ma lo spirito di fondo e il contenuto trasversale presente in ogni insegnamento. Dice che bisogna coinvolgere tutti gli operatori della scuola,dentro un percorso formativo di questo tipo. Praticamnete quello che si è fatto al Vittorio cinque anni fa. Ma il punto è sempre quello: dall’alto possiamo dare tutte le indicazioni più belle ma se i professori e gli alunni, insieme dal basso,non si sintonizzano su questa onda e non studiano come fare per imparare a studiare e insegnare in maniera differente le direttive restano parole scritte sulla carta. I ragazzi hanno avuto Pino che li ha aiutati a capire come fare perchè diversamente quel finanziamento si sarebbe perso: nessuno avrebbe scoperto di avere questa possibilità. Non basta avere le informazioni: occorre sapere come utilizzarle concretamente.
      L’altra tematica è quella dell’acqua. L’associazione Peppino Impastato di Cinisi ha preparato sei trasmissioni per tele jato, che possiamo mettere a disposizione, dove si propone un confronto serrato con le amministrazioni e una partecipazione dal basso con il vero coinvolgimento democratico dei cittadini. Tale impegno è duro perchè la logica della privatizzazione ha inquinato i rapporti politici allontandosi sempre più dalle esigenze prioritarie ed immediate della cittadinanza. Non basta dire che si è contro la privatizzazione: questo sta diventando un luogo comune da spezzare. La ripubblicizzazione dell’acqua e dei suoi servizi non può e non deve ricadere negli errori e nelle contraddizioni passate. Che l’acqua sia pubblica non è detto che sia un bene se il pubblico è quello gestito a Palermo dai signori dipendenti che conosciamo. L’asociazione Peppino impastato di Cinisi (Salvo Vitale presidente) ha condotto rigorose ricerche scentifiche sui dati idrici e sulle modalità di gestione seguite dai comuni del comprensorio partenicese. Se non si hanno i dati precisi su come è stata gestita, e su come si dovrebbe fare diversamente, lottare contro la privatizzazione dell’acqua è solo retorica. Ci vediamo sul forum. Anche se, ritornando a lavorare, sarà difficile essere sempre presente.

    207. X MASSIMO e per tutti
      “Lo stato di diritto nella scuola e nel territorio, ovvero come attivare un percorso formativo, di educazione alla legalità, rigorosamente dal basso” puo’ essere inserito nell’asse strategico: LA CITTA’ DELLA CULTURA.
      La Cultura del “diritto” e della “legalita’”! Non c’è solo la cultura delle mostre d’arte, dell’Expa, del Kals’art, e dei concerti musicali….
      (sto dicendo una cosa scontata, giusto ???).
      ********************************
      Per quanto riguarda la tematica dell'”acqua” puo trovare spazio nell’asse strategico: LA CITTA’ DEL LOISIR, dove le azioni relative al miglioramento della qualità della vita – tra l’altro – riguardano anche fattori come i servizi pubblici e privati della vita quotidiana.
      ********************************
      Ecco alcuni esperimenti pratici di come incasellare le istanze dei portatori di interesse negli idonei assi strategici di vision della città futura del Piano Strategico.
      Quindi le proposte relative a queste due iniziative andranno inserite in quei 2 assi strategici predefiniti. Naturalmente è anche importante non dimenticare di descrivere il profilo del portatore di interesse nel forum dedicato a questo specifico argomento.
      Piano piano entreremo tutti nel metodo semplice ma organizzato. Poi una volta capito l’approccio (semplice) per la compilazione, … il tempo di spargere, voce, mail, sms, notizia e centinaia di proposte arriveranno .
      Ed ecco che il gioco è fatto signoriiii !
      Prossimo giro, prossima puntata !!!!

    208. @ Enzo 76 Io avrei piacere di partecipare alla città della cultura, e con esperienze sicuramente meno approfondite dare un contributo alla città del turismo e del loisir… benche siano tre punti differenti reputo vi debba essere accordo un accordo di sistema, tra le tre… che ne pensi….????
      a) Sono d’accordo che il sistema sul diritto alla legalità sia parte del tavolo della cultura come reputo fondamentale allo stesso un sottotavolo specifico sull’istruzione….
      b) paradossalmente dovremmo integrare beni e attività culturali con la pubblica istruzione (come recita l’Assessorato Regionale preposto alle stesse… anche se…)

    209. @ Enzo ho appena letto il tuo precedente post… ti vegno a pigghiu a casa e ti ci muru rintra cu 10 computer hehehehehehe…..

    210. massimo,
      i temi dei forum sono molto generali per capirci, turismo. cutlura, trasporti ecc. ecc. all’interno di queste macroaree andranno inserite le questioni che tu poni o che ciascuno di noi porrà.
      Il tema dell’acqua ad esempio andrà affortnato nel capitolo la città del loisir.
      Le esperienze della scuola potrebbero andare in quella della cultura, e rispetto al fatto che è un metoto di lavoro trasversale in quello generale.

      lo capiremo meglio tutti quanti appena avremo cominciato ad usare lo strumento.

    211. @ per tutti…ma ci capiamo tutti così al volo…????? akkura palermo…. semu arrivati… 🙂

    212. ciao a tutti, a poco a poco rcomincio a capirci qualcosa….
      grazie a tutti…
      e spero di apartecipare attivamente…
      waiting for the forum
      s.

    213. 🙂
      Credo importante che ognuno di noi debba leggersi il contenuto dei 9 assi strategici che già sono stati individuati nel capitolato speciale d’appalto del Comune.
      Leggerlo e rileggerlo, fino a conoscerlo a memeoria.
      Su quei 9 assi gireranno le proposte. Sicuramente delle azioni e proposte di programmi saranno anche trasversali a 2,3 assi, poi man mano si capirà con l’esperienza che via via si va maturando e il confronto.
      Ragazzi, e meno ragazzi, io da qualche anno leggo, osservo e studio un po’ questi piani strategici perchè mi affascina il processo di coinvolgimento della gente che questo strumento e il percorso di “agenda 21 locale” prevede, ma il lavoro di costruzione di proposte dal basso in rete e’ un avventura che faremo tutti insieme !!!! Tutti saremo protagonisti di questa avventura allo stesso livello. Con questo spirito ho approcciato il mio coinvolgimento in questo progetto comune.
      E’ importante, come dicevo prima, che prima di cominciare a formulare proposte nel forum (non dobbiamo avere molta fretta se vogliamo fare un lavoro di qualità), ci leggiamo questi 9 assi strategici, ci leggiamo qualche altro materiale che verrà linkato sull’home page del forum (tipo esperienze già realizzate e percorsi già intrapresi, vedi quella magnifica Trento) e poi ci confrontiamo e per ultimo postiamo la nostra proposta.
      Abbiamo oltre 6 mesi (tra 6 e 9 mesi, facendo un po’ di calcoli dai dati desunti dal capitolato) per arrivvare al momento dell’incontro tra stakeholders e comune di Palermo! Quindi il tempo c’è. Una prima fase – immagino – sara’ di tipo formativo, tutti dovranno avere delle conoscenze base di questo Piano Strategico. Ci si confronterà e si matureranno conoscenze sull’argomento.
      Una seconda fase vedrà la costruzione di proposte.
      Cercando su un motore di ricerca Piano Strategico, si trova un mondo di notizie !!! Anche quello, nel frattempo, è un modo di cominciare a familiarizzare con il Piano Strategico. Fra non so quanti anni indubbiamente la normativa urbanistica prevederà questi Piani Strategici. Quindi le città che ad oggi hanno intrapreso il cammino del Piano Strategico hanno fatto lavoro pioneristico.
      D’altronde si consideri che da noi in Sicilia, l’avere un Piano Strategico approvato ed in vigore per una città significa sfruttare efficacemente e in maniera intelligente i finanziamenti del POR Sicilia 2007-2013 (destinati alle grandi aree urbane) senza perdere un euro dei fondi destinati dall’Unione Europea allo sviluppo di una Regione a obiettivo 1 (cioè regioni a sviluppo ritardato) !!!!!!!!!!
      Oltre questa considerazione, il Piano Strategico mira a stimolare l’investimento dei privati sulla città, intesa come area vasta. Il Piano Strategico individua le modalità con le quali si innescano una serie di dinamiche intersettoriali capaci di generare un innalzamento della qualità della vita, una sorta di bacchetta magica per il superamento di una serie di criticità locali.
      I partenariati che si creeranno dovranno non solo vedere il coinvolgimento di attori esclusivamente locali, palermitani, ma anche esterni alla città. Tutti i soggetti economici potranno essere benvenuti (locali ed esterni) se il loro intervento è capace di generare un miglioramento della qualità dei servizi e della vita della gente (OBBIETTIVO PRIORITARIO).
      Quindi… riflettiamo su queste considerazioni e cerchiamo di immaginare quali potrebbero essere i partenariati che, potenzialmente, vedono a braccetto il mondo della cultura, della mobilità con il mondo economico. In tante città europee, e anche italiane, questi partenariati magari ci è capitato di vederli nel contesto di alcune manifestazioni artistiche o di gestione della mobilità urbana (movimentazione di merci e persone)….
      Non dimentichiamo che nei vari scenari che si andranno prefigurando si deve tenere ampiamente in considerazione il fattore occupazionale. La tendenza deve essere quella di cercare di creare nuove occupazioni negli scenari individuati !
      Piu’ leggo sui Piani strategici e piu’ mi rendo conto che sono degli strumenti estremamente innovativi per la complessità delle analisi che bisogna fare (le dinamiche interconnesse da analizzare sono numerose). E per comprenderli al meglio credo che bisogna fare un salto culturale rispetto alle visioni che ad oggi abbiamo avuto della programmazione nei svariati campi della vita di una città (noi cittadini, le amministrazioni pubbliche) !
      Questo sforzo culturale lo possiamo fare tutti insieme, ognuno partendo da un bagaglio di esperienze personali e cercando di sfruttare queste esperienze al fine di creare nuovi scenari che non contegano piu’ al loro interno le criticità che invece hanno caratterizzato il passato. Ognuno in base alle eserienze fatte dovra dire, scrivere quali sono stati a suo giudizio gli errori del passato, così che si avrà un quadro complessivo degli errori e si sara’ in grado di isolarli e metterli nel box “punti deboli, minacce”. Questi errori serviranno a cercare di identificare i box “opportunità e punti di forza” per l’identificazione e la costruzione degli scenari futuri che si vorranno proporre.
      Pausa !

    214. scusate ma che sono gli stakeolder?
      traducendo letteralmente viene fuori i vecchi stecchi ma non fa molto logica

    215. @ Enzo 76. Oltre al coordinamento mi piacerebbe conoscerti prima possibile perchè in “quali potrebbero essere i partenariati che, potenzialmente, vedono a braccetto il mondo della cultura, della mobilità con il mondo economico” possiamo stilare una lista:
      a) oggettiva, sul modello Trento, che potrebbero rappresentare tutte quelle organizzazioni, associazioni, fondazioni, ecc che potrebbero partecipare ad u progetto complessivo.
      b) una lista di coloro con i quali possiamo effettivamente dialogare sempre sul sul modello Trento:
      Per quanto riguarda il mondo locale su due Associazioni posso essere ponte: Assindustria e ANCE, con i quali collaborai…
      Fammi sapere cosa ne pensi…

    216. @ Enzo 76 Poi se vieni in studio da me ho i materiali della Fondazione Ambrosetti, proprio sul tema…

    217. @ Enzo 76 poi dovrei andare a Trento, perchè dovrei organizzare un progetto in occasione di Manifesta… quindi se facciamo uno studio preventivo, posso parlare li con molte persone per avere materiali, advices, ecc

    218. @ Enzo 76 hai mai letto i miei post passati sul possibile coinvolgimento di Pier Luigi Sacco…????

    219. Paolo Falcone
      ho letto il tuo intervento concernente tutti i nomi che credi sia interessante coinvolgere nel campo della cultura e dei piani strategici (molti sono abbastanza noti). Ottima idea!!!
      Fare venire gente da fuori, quando esiste un FORUM, non so a quanto servirebbe in questa fase così “iniziale”. Limitiamo le emissioni di CO2 per ora, internet serve anche a questo fortunatamente.
      E’ importante, secondo me, che ci si confronta in questo forum per ora (domani forse, work in high level progress !).
      Ci conosceremo sicuramente tutti attraverso questo utile e potente spazio a disposizione di tutti.
      Capisco che hai molta esperienza nel campo della cultura e il tuo coinvolgimento in questo esperimento del piano strategico è molto utile alla rete che giorno dopo giorno nascerà!!!
      In questa fase iniziale del nostro lavoro i modelli di piani strategici che ho citato prima, Trento in primis per il suo particolare contratto con il partenariato, sono un utile materiale da studiare per comprendere come si sono strutturati questi piani in altre città; c’è anche Catania che ha gia’ elaborato il suo piano strategico di città metropolitana, al quale ha lavorato un amico. Il sito del piano strategico di catania è … http://www.cataniapolitichecomunitarie.it/piano%20strategico/Index.htm che al momento sembra non essere disponibile ma questo amico mi ha detto che a giorni tornerà visitabile, quindi conserva l’indirizzo.
      Poi ho trovato e sto iniziando a studiare questo documento che si chiama P I A N I F I C A Z I O N E S T R A T E G I C A ISTRUZIONI PER L’USO ( http://www.recs.it/it/upload_pdf/AN%20ReCS%20QM%20interno%20310507.pdf ).
      Tra le prime cose che leggo mi colpiscono queste:
      “l’ipotesi implicitamente ed esplicitamente alla base dei processi di PS è che la costruzione di coalizioni ampie e coese sia in grado di innescare i
      processi necessari a migliorare la competitività delle città. Ciò nasce da
      una assunzione di natura più generale che può essere espressa nel modo
      seguente: il PS è essenzialmente un intervento diretto e intenzionale sui
      processi di costruzione delle decisioni relative alla provvista di beni collettivi; è pertanto del tutto naturale che la sua efficacia possa in definitiva essere misurata a partire dalla modifica dei processi stessi. Il che equivale a dire che la modifica dei processi (e delle istituzioni) di governo urbano è il vero risultato atteso del PS.”
      Da questa affermazione si capiscono tante cose. Almeno a me fa riflettere molto.
      Per ora trovo molto stimolante studiare e condividere le mie conoscenze con voi.
      Le proposte e l’interpellare nomi della cultura per costruire proposte sin da ora, credo sia un po’ prematuro se prima non si approfondiscono le logiche che stanno alla base dei piani strategici.
      Spero che l’attenzione sul PS si mantenga sempre alta……, dopo aver metabolizzato un po’ di concetti allora potremo passare all’azione propositiva, ma questo è solo il mio punto di vista.

    220. Spero di non essere noioso nel rimarcare la necessità di approfondire le logiche dei piani strategici, ma se ci riflettiamo, una adeguata conoscenza di dette logiche ci puo’ permettere una formulazione di proposte dal basso di alta qualità e rispondenti alle reali esigenze locali. E se costruiamo reti, approci, proposte di alta qualità siamo in grado di acquisire un maggiore potere di concertazione nei confronti della cabina di regia del piano strategico !!!! Che non è cosa da poco !!!!

    221. Ottimo e chiarissimo Enzo e Giovanni. E’ importante che mentre si impara ad utilizzare lo strumento e si apprende come utilizzare il piano strategico per poi formulare le proposte si lasci, come mi pare di capire, sempre aperto uno spazio di discussione critica più generica nel quale rispondere a domande di eventuali nuovi soggetti interessati, dentro il quale riflettere sulle chiavi di lettura possibili per decodificare le tematiche essenziali e complesse della vita della città, sulle interconnessioni tra i vari assi perchè si incontreranno resistenze, difficoltà, contraddizioni e ambiguità ed occorre un continuo spazio di meta-riflessione. Dobbiamo pensare che, dopo avere elaborato un piano bellissimo ed articolato ed essere cresciuti nella rete delle nostre connessioni e della nostra consapevolezza, nondimeno incontreremo “gli altri” cittadini senza strumenti e una realtà sociale e politica che è sempre quella. Esiste un garbuglio di effetti irreversibili provocati dalle contraddizioni forzate, dalla cattiva distribuzione del denaro pubblico, dalle prepotenze, dalle mafie internazionalizzate, dal malcostume e immobilismo dei nostri politicannti,dagli sfruttamenti e dalla precarietà dilagante. “Chista è a zita” e bisogna riflettere perchè gli errori e i limiti del passato, i punti deboli, nascono dall’incontro di un percorso nuovo di cambiamento che viene sempre risucchiato dentro una mostruosa dinamica di ruoli gerarchizzati che finiscono sempre per generare la non-comunicazione. Il piano dovrebbe superare tutto ciò perchè dovrebbe avere dentro di sè la consapevolezza dei punti di forza e di quelli di debolezza. D’accordo. Ma poi ci incontreremo con uomini dentro un sistema clientelare di di favori. E là è il difficile tanto più che la prevaricazione di certi gruppi sociali sulla moltitudine degli uomini, nel mondo globale, come nella nostra realtà locale, è sorretta anche dal consenso della maggioranza dei cittadini. Lo sappiamo bene a Palermo, città tra le più azzurre di Italia. Il piano non deve essere solo una elaborazioe tecnica da applicare, deve avere (ma si respira questa aria che mi piace) dentro di sè l’anima e la forza di una nuova modalità capace di spezzare i rapporti di potere che sistematicamente condizionano la cultura e con essa l’organizzazione della nostra società.
      La politica gioca al ribasso, diceva qualcuno, perchè vive dentro il mantenimento di questi circoli viziosi, di questi interessi corporativi, aporie e luoghi comuni, che cronicizzano la vita culturale e politica della nostra città. Avere uno spazio aperto in cui i ragazzi riflettono sul senso di queste dinamiche disgreganti e paralizzanti sulla loro vita, ne decodificano i meccanismi di potere, elaborano chiavi di lettura per uscire fuori quelle ambiguità ed aporie, è fondamentale. Quello che mi preoccupa è non fare spaventare i ragazzi che ci leggono, che leggono la nostra passione costruttiva, ma restano in silenzio per paura di dire cose già dette o cose banali. Dobbiamo mantenere e stimolare uno spazio aperto di discussione dove accogliere le istanze, che sono magari in ritardo rispetto alla nostra elaborazione, sì da offrire una sorta di ponte per entrare dentro il nuovo modo di fare politica che il piano disegna. Su ogni settore del cosiddetto sviluppo della nostra realtà si articolano delle convinzioni che risultano difficili da smontare per riattivare battaglie significative, per uscire dalla subalternità gerarchizzata, per vivere una vita dal basso con una nuova creatività e con una nuova utopia. La città della cultura dovrà stimolare, sin dalla scuola, anche questo lavoro nuovo di formazione: apprendere insieme come diventare operatori sociali del cambiamento!
      E’ importante non smettere mai di fare vedere come attraverso il loro fare, una nuova forza e un nuovo percorso di vita culturale è possibile, perchè esiste adesso, ci auguriamo, un canale di scorrimento che loro possono percorrere e dove possono inserire le loro idee e passioni.E’ importantissimo proteggere l’entusiasmo dei giovanni dall’impatto con questa realtà di merda. E il nostro lavoro deve essere anche quello di proteggere le spalle di chi vuole fare qualcosa per la nostra città, facendo intravedere una alternativa di movimento, facendo respirare una nuova territorialità culturale politica concreta. Nello stato di diritto il sociale è alla base della politica ma nel mondo intero si continua a generare una logica perversa che ordina l’immaginario dei giovani stabilizzando criterio di puro profitto, strumentalizzando gli stessi bisogni primari.
      Allora avanziamo certamente nel nostro lavoro tecnico ma non dimentichiamo mai di fare intravedere ai nuovi lettori del forum
      con semplicità e chiarezza che noi siamo, e chiunque può esserlo, i mediatori di una comunità di base capace di fare interagire le loro intelligenze e creatività possibili al di fuori dai quei ruoli gerarchizzati che finiscono per creare sempre la non comuncazione, la rassegnazione, il piagnisteo e quant altro. Ci credo.

    222. un altro aspetto da non sottovalutare è il monitoraggio dell’evoluzione e dell’implementazione del piano strategico, dove assume importanza non solo la funzione della cabina di regia del PS (piano strategico), ma anche quella dei portatori di interesse che hanno contribuito alla costruzione del PS.
      Questo aspetto assume significati diversi a seconda dell’impostazione della cabina di regia.
      Nella cabina di regia con la costruzione di una forte coalizione locale si ipotizza che tale regia debba e possa essere collettiva, e cioè che, a prescindere dai meccanismi di innesco della dinamica, essa possa essere controllata e verificata attraverso un’assunzione di responsabilità
      reciproca da parte di una pluralità di soggetti (probabilmente non amplissima)
      che si trovano in una situazione sostanzialmente paritaria.
      Nel caso in cui si costruisce una pluralità di coalizioni a geometria
      variabile, il ruolo di regia (a prescindere dall’innesco) deve essere attribuito a un soggetto specifico che si trovi almeno in parte in posizione di autonomia rispetto a tutte le parti interessate.
      La cabina di regia del PS di Palermo non ho capito ancora bene come sara’ strutturata, ma si vedrà presto.
      Perchè ho voluto differenziare i due tipi di cabina di regia ?
      Perchè oggi ci sono città che scelgono un modello e città che scelgono l’altro.
      Indubbiamente lo scegliere l’uno o l’altro modello comporta risultati e innesco di dinamiche diverse. Il problema è: chi puo’ dire quale sia la piu’ efficace per risolvere criticità locali e avviare maggiori processi di sviluppo intersettoriali nella città ???
      Questa dissertazione sulle cabine di regia dei PS (piani strategici) ci aiuta pero’ a capire che nel caso di piu’ soggetti coinvolti nella regia con pari assunzioni di responsabilità, gli interlocutori sono molteplici per i portatori di interessi, se la cabina e’ unica ed affidata, magari ad un ufficio del comune o ad un ufficio esterno ma con forti legami con i vertici dell’amministrazione comunale, allora l’interlocutore è unico, quello di prima.
      Io tifo per la cabina di regia con una pluralità di soggetti. Penso che è meglio avere piu’ interlocutori che uno solo se si vogliono avviare processi dinamici e veloci di inversione di rotta su tanti temi della città. E penso inoltre che sia maggiormente efficace perchè quando l’avviamento di una serie di azioni e programmi e’ demandato a strutture che dal punto di vista burocratico sono piu’ snelle rispetto all’amministrazione pubblica attuale, allora i vantaggi e i benefici delle azioni e programmi del PS intrapresi possono avere una maggiore possibilità di sortire efficacia in termini di tempo e risorse.
      Pero’ sono consapevole che questa e’ una vera e propria rivoluzione, uno scardinamento di assetti politici consolidati da tempo e forse .. chissà a Palermo è utopia……..

    223. @ Enzo letto e concordo iniziamo da palermo e poi a necessità, confronto, ecc interpelliamo i foresti… cmq se poi serviranno solo anche per avere modelli lavorativi e/o consigli dai sopra citati…senza timidezza interpellali o interpelliamoli…

      IMPORTANTE: le memorie a volta sono labili e ti proporrei nel forum una sezione dedicata ai link per lo studio e di approfondimento…
      nei link devresti mettere tutti questi siti di interesse quali il PS di Trento e quello di Catania e poi tutti quegli strumenti via via di studio possibili che affiornano durante questa fase di studio ed approfondimento in modo da creare uno strumento snello e facile da usare per trovare i materiali necessari e rinfrescarsi le memorie….

    224. ATTENZIONE: è partito il forum dedicato al piano strategico. Vi prego, quindi, di spostare la discussione relativa al piano in quella sede e di commentare, se volete, qui esclusivamente sul tema del post. Grazie. 🙂

    225. AI PALERMITANI CHE”CRESCONO”
      Mi piace esordire nel mio intervenire a questo interessante argomento del blog, citando un brano sui siciliani che crescono: uno scritto sintetico, asciutto e realistico del nostro scrittore Leonardo Sciascia, uno scritto che non fa sconti a questa terra difficile ed unica, strana e nobilissima, amara e “duci” , qual è la Sicilia. Uno scritto dilaniato e dilaniante di chi sa e comprende come realmente sia questa nostra terra e cosa può succederle se uomini e donne di buona volontà si impegnano a camminare in novità, a creare un nuovo pensiero, una diversa civiltà del vivere che parta dalla consapevolezza che possiamo far tutto per iniziare un nuovo processo che inverta tendenze distruttive e paralizzanti. Abbiamo le intelligenze giuste, un diritto fortissimo, la volonta’ necessaria per cambiare le cose attorno a noi. Uno scritto di chi è consapevole ( e sono in tanti ad esserlo), che partendo dalle nostre difficoltà di cittadini sofferenti” per vari e disparati motivi, abbiamo la possibilità e la capacità di creare un’evoluzione necessaria e possibile.
      E’ uno scritto dedicato alla Sicilia, ma mi pare adatto ad essere applicato allo “stato d’animo” di questa nostra città disperata e disperante in cui si può pero’ intravedere coraggiosamente la possibilita’ di una rinascita grazie appunto a “siciliani che crescono”
      Sciascia scrive:
      La Sicilia è difficile. Lacera persone e sentimenti e invade chi, per nascita o per scelta, si lega a lei.
      La Sicilia è difficile. La sua arretratezza sociale ed economica è una lunga distanza geografica e mentale che la spinge lontano dall’Europa.
      La Sicilia è crudele. Le atrocità della mafia sono un marchio d’orrore che tutti i siciliani si portano appresso come il numero impresso sulla carne degli ebrei dei lager. Non si può cancellare.
      La Sicilia è bellissima e dura col suo sole titanico e tirannico, la sua luce violenta, il suo mare che dipinge e colora l’aria e la rinfresca. Bellissima e morbida nelle sue lente sere odorose, ridondanti di brezze lievi e vestiti leggeri e di chiacchere indolenti, di luci lungo le coste, di cibi sensuali.
      La Sicilia è scomoda, ma viverla è possibile con orgoglio antico e altero. C’è chi crede che questa terra possa crescere e diventare moderna, civile ed economicamente evoluta senza perdere però le sue suggestioni, il suo fascino, la sua cultura.
      C’è chi lavora perché ciò accada.…dedicato a loro. Ai siciliani che crescono.
      Leonardo Sciascia
      Allora io voglio essere “una palermitana che cresce”:
      ho scoperto il vostro dibattito cosi’ intelligentemente ricco di riflessioni, energia propositiva, amarezze, sogni, rabbia, scontento, umiliazione, vergogna, passione, speranza…e non mi fermerei piu’ a scrivere ancora. Mi sono soffermata, ho potuto farlo,tanto il tempo ce l’ho….anch’io cantautrice di musica popolare, sto con le mani in mano, l’ugola ferma, le canzoni, tutte ancora da cantare e suonare. Anni di appelli, lotte, battaglie, speranze, nell’intento di abbattere i muri di gomma su cui tante volte si rimpalla vittime di continue frustrazioni.Un avvilimento, dover soccombere, salvo rari casi, alla logica del quasi”pietire” l’attenzione delle Amministrazioni. Certo, molto e’ stato fatto, qualche sensibilità permane in alcune Istituzioni: e il caro Giovanni Callea, opertatore culturale che stimo moltissimo per la sua “levatura” in ogni senso, me ne darà conferma: Vucciria Festival per esempio, e’ stata una risposta ad un bisogno di valorizzazione e sostegno della musica popolare siciliana. Ma non desidero fermarmi alla denuncia, facendo un’analisi di quanto sia difficile da artista resistere in questo sistema assurdo in cui la cultura, l’arte a volte venga calpestata dietro le modalita’ mortificanti che bisogna farsi “autorizzare”, da determinate conoscenze politiche, da amicizia, dalla faccia più o meno tosta da mostrare, da correnti piu’ o meno di sinistra, piu’ o meno di destra da corteggiare, per riuscire miracolosamente e sempre “fortunosamente” a poter “rimediare”, brutta parola anche questa, una passabile, risicata e personale programmazione artistica che ci permetta, di esistere, resistere, forse. Alla faccia di chi, artista, investe energie, crede in progetti che dedica alla ricerca, al mantenimento di espressioni musicali difficili come la musica popolare in cui sono ritenute anche memoria , tradizione e ricerca.
      E non solo per l’ambito artistico; si soffre spesso come cittadini per l’invivibilita’ in molti settori, per il degrado generale di servizi importanti, del “non” avere diritto, al quale inconsapevolmente e lentamente ci stiamo abituando; un veleno dell’inazione e dell’abulia che inarrestabilmente ci sta togliendo le forze, neutralizzando le pochissime rimaste.
      Incontrare il vostro forum, mi ha fatto tirare un respiro di sollievo: ho sentito la voce della citta’ o solamente di pochi illuminati o coraggiosi che si pongono il problema di protestare civilmente attraverso un blog, che sono certa non resta lettera morta, ne’ mezzo virtuale sterile di operabilità e fattività. Ho “sentito”energie fattive, potenzialità capaci di innescare un processo di coinvolgimento e di intervento presso le istituzioni, di non poco impatto. Per cui, sono con voi, in tutte le iniziative che da questa discussione potrebbero nascere. Incontri, tavoli di discussioni sul piano strategico della città….proposte, proteste, richieste di regolamento ed altro che serva a far sentire la voce dei cittadini che si riprendono la loro citta’. Voglio l’azione, voglio poter esprimere un diritto alla vivibilità in ogni senso della nostra città, voglio avere la possibilità di concorrere al cambiamento, di poter dire la mia, di poter suggerire, con vivacità ed impegno, come artista e soprattutto come una cittadina …che vuole crescere, insieme ai tanti che vogliono anch’essi crescere.
      Buon lavoro a tutti
      SARA CAPPELLO

    226. Bellissimo commento Sara, mi hai regalato un attimo di commozione.
      Grazie

    227. … lo spettacolo parla del sogno siciliano di sconfiggere la mafia… ed è molto commovente

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