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martedì 19 mar
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    Immondizia

    Lavoro in una scuola palermitana. Per fare colazione all’intervallo i ragazzi devono uscire fuori dall’istituto e raggiungere alcuni esercizi di ristorazione, bar, chioschi, piccoli market che stanno all’esterno in aree limitrofe alla scuola. Il percorso scuola-bar non è soltanto accidentato, ma presenta anche sculture canine non riscosse dai legittimi proprietari e ricettacoli archeologici di immondizia che, in tutte le maniere che si vuole, si pongono come un inequivocabile messaggio di permanenza, da un lato, e di incuria, dall’altro. Nessun personale preposto, da che sto lì, si è mai preso la briga di rimuovere quell’immondizia (quella in foto) che, a mio parere, suggerisce comportamenti analoghi non particolarmente subliminali. E non commento.

    Ho una figlia di dieci anni. Qualche settimana fa l’ho accompagnata in viale Strasburgo, sede Rai, per la “selezione” di bambine e bambini di età compresa tra 9 e 13 anni da includere nello staff di Agrodolce. Mia figlia si è divertita a farlo, e io ho piacere che sia abbastanza “matura” per capire cosa sia un gioco e cosa altro. Ma, in quell’asilo dei genitori, ho colto al volo un messaggio proveniente da una coppia di genitori, accompagnati da un signore attempato e uno sui cinquanta. Il primo, ero accanto a lui per caso, telefonando ha detto: “Sì dottore, la bambina è venuta con me, l’ho accompagnata io. Qua ci sono pure i genitori… Certo, la ringrazio! Salirà stamattina. Grazie ancora e arrivederci.” A questo punto il secondo si è staccato ed è entrato con nonchalance dal bussolotto, facendo un segno alla vigilanza e salutando da lontano i genitori. Nessun commento, ovvio.

    Nel percorso tra la sede Rai e la scuola, credeteci sulla parola, ci sono una serie di semafori. Ad uno di questi sono stato avvicinato da una graziosa ragazzotta rom che, praticamente, si è tuffata tutta intera al finestrino della mia auto offrendomi padripii e benedizioni in tutte le lingue, a patto che venisse devoluto un tributo alla causa. Ho devoluto. La fila si è mossa, ma non abbastanza da oltrepassare il verde. A questo punto ho guardato attraverso il finestrino e c’era la ragazza rom su un’altalena, in un piccolo parco accanto al semaforo (ora dell’intervallo, ho pensato). Stava smanettando uno di quei telefoni cellulari con tastiera, di quelli che si aprono e che costano almeno cinquecento offerte alla causa. Non faccio commenti, nemmeno adesso.

    Palermo
  • 9 commenti a “Messaggi”

    1. …e qualcuno ha ancora il “coraggio” di parlare di Palermo come di una città normale….

    2. Domanda: ma uscire in strada durante l’orario di lezione (compreso l’intervallo) non dovrebbe essere proibito?

    3. Domandona da mille dollari:
      E’ assolutamente normale che sei agazzi che vanno a scuola ed esercitano un loro DIRITTO che viene profumatamente paagto dai genitori debbano essere in queste condizioni?
      E la Germini pensa che sia opportuno tagliare fondi perchè la scuola ne ha giàa suffuicienza?
      E il copo dicenti dee “imparare” a non promuovere?

      Mi vien da domandarmi se tutto questo non sia una manovra per rendere ignorante un intero popolo e governarlo, ( leggi dittatura ), meglio senza che ci siano atti “anarchici” di ribellione.

    4. Insomma anche tu sei caduto nella trappola dell'”indignato speciale”. Pazienza!

    5. La pulizia lascia tanto a desiderare a Palermo, però fate conto che è difficile tener pulito un posto quando chiunque lo sporca…non avendo il minimo senso civico i palermitani si lamentano della sporcizia, sembra un colmo!

    6. Neanche io faccio alcun commento!
      Proferisco solo un grande MAH!

    7. beh in effetti sono minorenni e fuori dai cancelli potrebbe succedere qualsiasi cosa… dall’incidente allo spaccio (ma anche dentro non è che sia tanto meglio) in teoria la responsabilità è dell’insegnante di quell’ora oltre ai colleghi incaricati della sorveglianza durante la ricreazione.

      alla ricreazione da noi venivano degli ambulanti (chissà con quale criterio autorizzati) a vendere rosticceria varia. in linea di principio sarei contrario sia a questo che ai ditributori di snack all’interno dell’istituto. tra l’altro ci fecero seguire un pò ipocritamente dei seminari sull’educazione alimentare.
      penso che se ognuno portasse da casa il panino della mamma o la classica mela, forse ci sarebbe meno prodzione di cartacce e sicuramente una migliore abitudine alimentare.

      che poi ci si scandalizzi per 3 kili di spazzatura!!!!!!

      sempre nella mia scuola in occasione di “puliamo il mondo” ci fecero ripulire il cortile da cartacce ed erbacce…

    8. spesso mi accusano di essere una persona pesante, petulante nel lamento, eccessivamente pignola nei confronti di tutto ciò che mi circonda. tuttavia, camminando per le strade di Palermo, per QUALSIASI strada della città, dalla via Brunelleschi dove abito io alla via Libertà, per quanto riguarda il discorso “pulizia/sporcizia” io penso che non si possa dire altro oltre a “è una vergogna”. si trova di tutto sui marciapiedi e appena sotto di essi. ovunque. ovunque. e tuttavia, allo stesso tempo vedo gente che butta per terra carta e altre confezioni davvero ingombranti con una tranquillità letteralmente incredibile.

    9. il numero dei commenti a questo post si commenta da solo. chissà perché, quando si parla di scuola ad essere interessati sono solamente gli addetti ai lavori. comunque…
      il bello è che il mondo è pieno di genitori che sono preparatissimi a fare ricorsi al TAR in caso di bocciature e assolutamente disinformati, per esempio, sulla riforma e sui tagli previsti non solo per il personale ma anche per l’edilizia scolastica. forse è vero che tutto questo ce lo stiamo meritando.
      grazie, dott. Cogliandro, ma come può constatare non serve a nulla.

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