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sabato 20 apr
  • Quando sposi? (parte prima)

    Magari alcuni si saranno chiesti che fine avessi fatto. O magari no. Anzi molti si staranno chiedendo perché sono tornata. Ad ogni modo sono stata un po’ impegnata a preparare un matrimonio. Il mio. E lo so.
    Avevo dichiarato che single si nasce ed ero pure convinta. Niente, tutta chiacchiere e distintivo sono. Bello fu il periodo di singletudine, ma ci bastò. Del resto se non mi fossi sposata non sarei mai entrata nel fantastico mondo del matrimonio a Palermo. Perché sposarsi a Palermo, in Sicilia in genere, non è come sposarsi altrove.
    La prima cosa che ho scoperto è che tanto più il matrimonio è semplice tanto meno sei cool. Un po’ di tempo fa Palermo fu definita la città, addirittura, più cool d’Italia. Quindi pure i matrimoni devono essere cool. Invece l’aggettivo “semplice” in Sicilia non si accorda con il sostantivo “matrimonio”. Ma, per fortuna, abbiamo insistito. Niente limousine, niente cavalli, niente colombe (per carità bella immagine, ma ho sempre pensato che i poveri animali costretti in gabbia per un paio d’ore potessero “lasciarsi andare” e diciamo che con quanto costano gli abiti non mi sentivo di rischiare una cacata di palumma prima del ricevimento). Niente fotografo di grido che ti assicuta, ti aggiusta il vestito e il velo e ti porta alla Marina a farti le foto in cui gli sposi guardano un punto lontano dell’orizzonte e pare che non si conoscono.
    E poi, cool o no, checché ne dicano le dirette interessate le mamme e le nonne (se ci arrivano al matrimonio sempre più tardivo delle nipoti), in Sicilia, preparano l’evento dalla nascita della figlia femmina, la quale, come la sottoscritta, è più o meno ignara di ciò che la aspetta.

    IL CORREDO: ogni ragazza sicula che abbia una famiglia che si rispetti alle spalle ce l’ha pronto al compimento del diciottesimo compleanno. Si comincia a ricamarlo dal primo anno di età e non si sa quando si finisce. Non che prima di adesso ci avessi prestato molta attenzione. Ero a conoscenza del fatto che esistessero un paio di bauli contenenti una non meglio precisata biancheria. Ogni tanto mia madre se ne usciva per qualche ricorrenza con un «ti ho comprato delle lenzuola» oppure «una coppia di asciugamani» ma restava una cosa vaga. Non ho mai avuto manco curiosità di controllare. Andando a vivere da sola il corredo era rimasto dov’era perché:

    1. la speranza è l’ultima a morire e
    2. quello era se mi sposavo, avendo a fatica tollerato l’andata via dal tetto paterno (indicibili e al limite dell’indecenza i tentativi di dissuadermi.

    All’epoca si passò da pietosi «Te ne vai a stare da sola? Ma che ti manca?» a «Scusa ma non è più comodo qui? Poi devi lavare e stirare… Vedrai la solitudine pesa» fino alle minacce «Va bene, fa’ come vuoi ma se ti incontro non ti saluto». Alla fine, subentrata la rassegnazione per l’allontanamento della figliola che trent’anni ‘un l’avia ‘a fari cchiù, si sono accontentati di riempirmi il freezer di sughi da scongelare e vettovaglie simili)…ma quando è arrivato il momento di prendere in carico il corredo ho appreso che sarei entrata in possesso di una quantità infinita di roba così suddivisa:
    Corredo buono
    Lenzuola di lino ricamate a mano, asciugamani di lino ricamate a mano (ma perché asciugano le asciugamani di lino?) tovaglie da tavola di lino ricamate a mano e addirittura tre copriletti, uno di lino ricamato a mano (abbiamo fatto 30, facciamo 31 avranno pensato) e due all’uncinetto per “conzare” il letto la prima notte (che per la cronaca ci ha visti crollare a chiummo essendo la festa finita tardi e dovendo prendere l’aereo dopo tre ore, meno male che non ho sprecato il copriletto). Se invito la regina Elisabetta a cena userò il corredo di lino che come sanno tutte le femmine di casa è facilissimo la stirare.
    Corredo per tutti i giorni
    Lenzuola con fiorellini declinati in ogni tonalità pastello (da me rifiutati con decisione a favore della tinta unita), asciugamani di spugna (pure questi di una spugna spessa, un po’ pelosa che secondo me non asciuga) con decori a sorpresa. La maggior parte furono acquistati dalle mie nonne negli anni ’70, per cui campeggiano al centro dei suddetti asciugamani cavalli, cavalieri e principesse, ma possiedo anche quelli con la scritta LUI e LEI. Tovaglie da tavola con decori e colori sempre anni ’70 (belli questi, vintage si dice, mi sento in un film di Almodovar tutte le volte che le uso), ma anche a quadri grandi e piccoli, con frutta e fiori.
    Mappine (pure queste di spugna, allora vizio è!) con Holly Hobbie! Un tuffo nell’infanzia davvero ogni volta che asciugo una pignata (avevo i quaderni di seconda elementare con Holly Hobbie, era un po’ l’Hello Kitty degli anni ’70 ora che ci penso, ma le fanno le mappine con Hello Kitty? Così ne compro un po’ e le conservo oggi domani mi nasce una figlia, mi porto avanti con il lavoro). E mica tre. Si compravano a 12 a 12. Fortuna che con il mio passato di single avevo già collezionato il mio bel corredo a tinta unita e quindi ‘sta roba è sarbata per quando servirà (in verità mia madre ha protestato un po’ insospettita quando le ho detto vabbe’ la casa è piccola, tienili tu, per ora).
    E bene mi andò. Raccontano meglio informati, infatti, che fino a qualche anno fa si dotavano le ragazze da marito dei cosiddetti quadrati che avrebbero dovuto essere usati sempre la prima notte di nozze. Lascio all’immaginazione dei lettori in che modo.
    Corredo dell’ultimo minuto
    A quanto pare, quando ti sposi, è necessario avere una vestaglia. O due addirittura. Ho dovuto lottare. Ma bella la verità! Che devo fare con la vestaglia? Ci esco? Visto che a casa non ci sto mai e anche quando, sai che pratica la vestaglia…mi pare di camminare casa casa col cappotto. O aspetto che mi viene l’influenza? Mia madre ha desistito quando ho dichiarato che se mi avesse comprato la vestaglia avrei preteso pure le tappine con il pelo.
    (continua)

    Palermo, Sicilia
  • 64 commenti a “Quando sposi? (parte prima)”

    1. Congratulazioni!
      Da single a sposata in due post!

    2. Proprio ieri ti pensavo.
      Immaginavo che il tuo ritorno dovesse essere sensazionale e così è stato.
      Auguri

    3. Buongiorno; come sempre quando scrivi descrivi nei minimi particolari la realtà che molte di noi vivono e hanno vissuto. questo post è simpaticissimo. Brava Maria!

    4. lo hai tirato il bouchet ……..a cu pigghiasti

    5. Grandiosa come sempre…..aspetto il seguito!!

      P.S. conosco i “quadrati” di cui sopra!!! :))
      ahi,ahi. ahi!!

    6. Incrdibile, è lo stesso identico corredo che ho io e che ho scoperto di avere 1 anno fa, quando mi sono sposata. Ho tante di quelle mappine, lenzuola e camicie da notte che potrei riempire 3 case!

    7. Finalmente!!! Sei tornata. Devo fare un pò mente locale, ma ricordo di avere comprato il corredo poco prima del matrimonio, quindi non mi sono ritrovata con “pitorri” orrendi e fuori tempo, tranne i classici di sempre. In compenso, ci ha pensato la suocera, a riempire mio marito di asciugamani con principi e principesse, lenzuola di littinu (che per la verità mi sono servite in ospedale quando ho partorito, dato che si usava portarle da casa) e altre cose del genere.
      Se mi viene in mente altro, vi aggiorno.
      Bentornata Maria.

    8. talè lasciamo perdere io ho le tovagliette da bidè con scritto il mio nome sopra. . . .secondo mia madre mi ci dovrei stuiare il . . . . .lasciamo perdere và . . . . un bacio

    9. Io ho fatto fermare in tempo mia madre, credo di averlo fermo alla prima metà degli anni ’90.

    10. Troppo BRAVA! Mi hai fatto rivivere i preparativi del mio matrimonio, 5 mesi fa. Ma come mai le mamme sicule son tutte uguali? Forse è colpa dello scirocco….

    11. Maria sei un fenomeno..ho riso con le lacrime

    12. ma bella a virità,quando capo scrisse quella nota su fb mi pareva ca babbiava !! La Cubito maritata,non ci posso credereeee:-)))

      ah quindi anche tu hai un bel capitale in lino e cotone? ma che ciriveddi avevano le nostre nonne e le nostre mamme?
      sai che ho fatto io con le mie figlie? ( 16 3 13 anni) hanno un gruzzoletto messo da parte appena compiono la maggiore età,e cu chiddi s’accattanu chiddu ca vogghiunu..che poi se la vuoi sapere tutta, alla fine i mio corredo rimase da mia madre,e io ancora oggi a distanza di quasi 18 anni di matrimonio,ogni tanto mi compro una cosetta nuova,un lenzuolo, una tovaglia, un asciugamani carino…quindi ritengo che con la nostra generazione si perderà questa tradizione del patrimonio speso quando le figlie sono ancora in fasce!!!:-)))

    13. Quindi ora chissà quanto dobbiamo aspettare prima di poter leggere i post sulla gravidanza e quelli sul divorzio! 😉

    14. Senza Limo? Senza autista? Senza fotografi? ….!

    15. Miiii! Matrimonio lampo fu! In altri tempi si sarebbe detto/pensato “matrimonio riparatore è!”, Ma quanto tempo è durato sto fidanzamento? Da Natale a Santo Stefano?
      I quadrati?? Perchè c’è ancora qualcuna che dovrà usarli? Ma dove? Tutto il resto del racconto ha un sapore ormai perduto, oggi forse riscontrabile in qualche sperduto paesino dell’entroterra o in quartieri popolari della città.

    16. Maria, sei un mito! Ben tornata, mi sei mancata, tanto!

    17. ome al solito niente da eccepire, solo i soliti complimenti a tinghi tè.
      Però…..leggendo l’ora in cui hai scritto una cosa te la devo dire: cosa ci fa una sposina, regolarmente munita di quadrati, all’una e trentuno della notte fuori dal letto matrimoniale?
      e i doveri coniugali dove li mettiamo?
      TVB Maria

    18. mi è scappata la virgola prima di una cosa te la devo dire

    19. Ah finalmente qualcuno che mi capisce…
      Sono reduce da “aggallamento” verbale con mia madre e simpatica commessa di turno.
      Considerando come te veramente scomoda la vestaglia (casa casa cù cappotto ora ci vuole) ed avendo optato per una più simpatica e comoda giacca da camera (molto glamour direi…), mi spiegate chi ce la porta alla commessa a immischiarsi dicendo:
      “Io non vorrei insistere ma la giacca da camera non sostituisce la vestaglia, hanno funzioni diverse…” e io interrompendola con gli occhi fiammeggianti: “Certo… perche per la sera ci vuole la giacca col papillon, mica posso mettere la vestaglia!”
      AMMUTOLÌ… e per il momento pare che io l’abbia avuto vinta!

    20. Ciao a tutti e grazie.
      @Rob: non è riparatore.;-)
      @Luisa: i post li pubblica Rosalio, io li scrivo e basta, a quell’ora non sono davanti al pc 😉

    21. Bentornata……scrivi un altro libro cara…..che già si ride, cmq è vero ci ritroviamo le casa invase di corredo epocale…fuori moda e inutilizzabile..però c’è…però tuto ciò ci accumuna bello no! un bacio sposina

    22. hahahaha è proprio così!..stessa avventura, stesso corredo..hahahahaah io però la tovaglia natalizia con i babbi natale l’ho proprio buttata, e mia madre lo sa! hahaha

    23. Intanto tanti auguri!!! Poi volevo aggiungere che il matrimonio più cool è stato quello di un mio amico il mese scorso: matrimonio civile a Villa Trabia, spostamento in ristorante sul mare: sposa, sposo e appena 35 invitati, tutti in calzoncini, magliettina e infradito (sposi compresi!), bagno a mare e pranzo tutti insieme!

      Questo è un matrimonio veramente cool! Anche perché oltretutto non ha fatto la cretinata di spendere cifre innominabili…

    24. Anche noi maschietti non siamo esenti da questo dramma. A mia mi toccarono ‘na poco di pigiami Pierre Cardin con disegni di cachemere che variavano fra tutte le tonalità del verdone e del bordeaux. Per non parlare delle vestaglie. Tutto ancora ben riposto non so bene dove.
      I “quadrati” (rigorosamente di lino) invece arrivarono a mia moglie direttamente dalle manine di sua nonna senza neanche una spiegazione seppur vaga del loro utilizzo. Dopo un brain storming di qualche orata abbiamo capito a cosa servivano e le risate non furono normali.

    25. C’è anche lo scappaletto che è un tipo di vestaglia leggero e fru fru.
      Si usa quando bussano alla porta e la sposina deve scappare dal letto per andare ad aprire (si presume che gli sposini passino le prime settimane a letto).

    26. Lo “scappaletto” mi mancava.
      Insieme alla pescera fa parte di quella categoria di oggetti di cui sconosci l’esistenza finchè non ti sposi.

    27. Quozca: c’è una misura a tutto, in eccesso e in difetto. E quel tipo di matrimonio non mi pare così cool, mi sa di matrimoni tipo Beautiful, in spiaggia, lui e lei a piedi nudi su un’isola caraibica, roba da film insomma. In entrambe i casi si scade nel ridicolo, sia quando è troppo )cavalli, colombe, velo di 13 mt, 7 damigelle, pranzo da 250,00€, sia quando si scade nel ridicolo con matrimoni che vogliono essere anticonformisti, e che poi, nella loro anticonformità, diventano, per antitesi, più conformisti degli altri. Ogni tanto bisognerebbe rispolverare il buon vecchio libro del galateo, dove alla pagina matrimoni/eventi non ci sarà sicuramente un capitolo dedicato ai matrimoni con le tappine.

    28. @rob lo snob
      Ti garantisco che non è stato affatto un matrimonio tipo Beautiful, anzi era la cosa più serena e informale che si possa immaginare. Solo pura e semplice allegria e festeggiamenti, senza imbacuccarsi in improbabili giacche e cravatte con 35 gradi all’ombra o in antidiluviane cerimonie religiose con parrini e vestiti che, da soli, ti bastano ad arredare mezza casa… Io l’ho invidiato tantissimo, purtroppo non potrò seguire il suo esempio perché appartengo, ahimè, a una famiglia molto all’antica…

    29. Quanti commenti melensi!
      Chissà quanti sono sinceri.
      Nello stile tra il grande fratello e la peggiore telenovela.
      PROVINCIALE.
      Che fine ha fatto il pudore?
      Come si può spiattellare in pubblico la propria intimità, che peraltro non interessa nessuno?
      E le idee originali?
      Post inutile.

    30. Bentornata Maria! Beh…ormai riconoco i tuoi post dal titolo…solo tu potevi essere!!
      Per quanto riguarda il corredo..beh…io ho un baule pieno di cose che non utilizzarò mai. O forse si, ma non ci penso ancora, tanto sugnu ancora picciridda (cresciuta!).

    31. ..Le mappine di Hollie Hobbie, di cotone però, per la precisione quelle contenute nelle scatole di latta con tanto di grembiule, presina e guanto, le ho pure io e aggiungo il servizio di piatti completo per tutti i giorni preso con i punti del caffè che non si rompe mai. Mi consolo sul fatto che quindi tutte le mamme sono uguali..

    32. Bel post come al solito, Maria.
      E felicitazioni per te e il tuo sposo.
      Immagino che lui sia consapevole di come tu possa diventare micidiale nello scrivere di qualche inevitabile debolezza che noi maschietti compiamo quando, dopo esser stati sposini, diventiamo mariti…. 😉

    33. Quozca: che genitori sensati che hai! Quello da te descritto che tu chiami cool è un tipo di matrimonio di chi giunge al traguardo per la seconda o terza volta (Villa Trabia mi fa pensare che ci siano i presupposti). Ma stai sicuro/a che nessuno mai sdoganerebbe in tal modo il giorno del proprio (primo) matrimonio. Manco per sogno. A questo punto penso tu sia un maschietto per pensarla così. Le donne, anche quelle che non diresti mai, sognano tutte di essere per un giorno delle principesse, non con le tappine e il pareo e mollettone nei capelli. Ma che dici?

    34. @Rob lo snob
      Tutt’altro! Gli sposi erano appena trentenni e al loro primo matrimonio! Anzi, se non ho capito male è stata proprio lei a insistere per un matrimonio così! Non c’è nessuno “sdoganamento” se si è entrambi d’accordo e non c’è forzatura da nessuna delle parti. D’altronde, dove sta scritto che per un matrimonio bisogna seguire per forza i canoni classici? Sposa con 4000 euro di vestito (soldi buttati), cenone da 200 e passa invitati (molti dei quali lontani parenti con sconosciute mogli al seguito, invitati solo perché “si doveva”, gente che non vedrai mai più) ad almeno 100 euro a persona che fanno altri 20000 euro per una mangiata, senza contare parrucchieri/fotografo ecc… Per poi ritrovarsi l’indomani a pensare che hai speso 1 anno e mezzo di stipendi in un giorno solo… Loro non hanno speso nulla di vestiti, nulla di chiese, nulla di fiori e ornamenti vari, il fotografo era un loro amico dotato di una buona reflex. Si e no avranno speso 1500 euro per il pranzo. Chiamali fessi! Mamma mia quanto li invidio!

    35. …ma i quadrati di spugna non te li fecero??…miiiiii…utili sono!!:-)))…bentornata;-)))

    36. E brava la Cubito!!! Ma hai dimenticato la coperta di lana Lanerossi (quella pesante che lascia la mattulicchia sotto al letto e che l’avvento dei piumoni avrebbe mandato in pensione) (fermo restando che con i nostri 40° quando la metti la “manta”!!!??). I grembiuli appattati con le mappine e le presine; 4 o 5 caffettiere, più quelle d’acciaio + belle (quando viene qualcuno); i servizietti da the; le scialline e le calze di lana (che mai al mondo farò vedere a mio marito); i pettinatoi (quelle mantelline anni 70 che andavano sulle spalle per raccogliere i capelli che cadono mentre ti pettini)… potrei continuare per ore!!!!
      Ho ancora il baule pieno di biancheria non ancora usata, ma la faccia di mia madre quando abbiamo sistemato il “corredo” nei miei cassetti non ha prezzo…
      Ed io da sette anni uso le lenzuola ricamate, tanto, si stirano lo stesso!!!!!

    37. Grande Maria! Anzitutto felicitazioni per le nozze!
      In secondo luogo, aspetto di leggere avido la parte seconda e poi, a seguire, i quadretti sul “menage familiare” che non tarderai a scrivere!
      Tuo affezionato felino.

    38. @maria, intanto auguri, ma spero che non facciate subito un figlio, non oso immaginare cosa potresti raccontare alle prese con pannolini e pappine, mi devo ancora riprendere da questo post. 🙂
      @quozca, se mai dovessimo decidere di sposarci, dopo 15 anni di convivenza, lo faremo sicuramente come i tuoi amici…magari direttamente in mezzo al mere sperando sia possibile dare delega ad un amico per celebrare direttamente a bordo, così evitiamo perfino le infradito, che in barca non servono.
      lista di nozze solo in libreria (non antiquaria), che più di tanto, anche a voler esagerare, non puoi spendere!
      auguri a tutti. 😀
      ps sono una donna.

    39. Ma quanto sto ridendoooo!!!Con lacrime pari solo a quelle conseguenti alla lettura di un libro che consiglio a tutti/e: “L’ultimo ottocento palermitano” di Oreste Lo Valvo (sublimi le pagine su “‘a liccata”,”l’acchianata”, “‘a bellivata”). E non mi riferisco solo a Maria Cubito ma anche ai commenti: tutto possiedo, pettinatoi e scappaletto compresi, sarbati da qualche parte, perchè almeno la cascia io non l’ebbi…così mi si è rinfrescata la memoria…e adesso alcuni consigli su come reggere la presenza ingombrante (è proprio il caso di dire) dei mai tramontati corredi “a 12” (se pensate che in certe famiglie si facevano anche a 24 o almeno a 18!):le lenzuola di lino arraccamate ho cominciato ad usarle dopo aver fatto diventare quasi trasparenti quelle “giornaliere” di Gabel o Zucchi con molteplici lavaggi a 90 gradi lungo l’arco di quasi 25 anni di matrimoni…sì sì, plurali, 2 matrimoni e una convivenza…recidiva insomma…non li stiro, e fanno effetto plissè…le tovaglie di lino arraccamate, ma anche la coperta bianca di lino arraccamata (vanno bene anche quelle con la “puntina” all’uncinetto)fanno una gran fiùra come tende importantissime, e siccome non si possono tagliare, ci ho messo quelle calamite colorate che vendono nei mercatini per accorciare l’orlo…anche gli asciugamani di lino sono perfetti per le finestre dei bagni o delle cucine…a proposito: per rendere efficaci nell’asciugatura asciugamani vari, e soprattutto quelli di spugna o “sciniglia”,devi darci una bella lavata a 90 gradi prima della prima ‘nsaiata…certo, se sono di lino, s’hanno ‘a stirari…altro che scrivere post…divertiti…a tanti auguri Maria

    40. ….in mezzo al mAre…

    41. Dunque: l’agopuntura, le labbra, l’ascensore con lo specchio. Vedremo, dicevo. Che c’entra adesso il matrimonio? Auguri comunque, anzi @ maria “Good for you”. Ps “Dovrete impegnarvi molto. Perchè non è facile volersi bene, non è naturale come con i figli…. Io credo nella felicità, credo che la vita sia fatta per la felicità e non per il dolore e penso che la solitudine non sia la felicità. Per questo sono contento per voi che oggi avete deciso di vivere insieme “. Parola di Don Giulio.

    42. Non potevano mancare Manuelo, e Nanni Moretti…
      “A mia madre piacevano molto le feste; le feste come questa: oggi sarebbe venuta qui. Valentina, ti ricordi quando ci comprava le “Nugatine”: metà cioccolatino metà caramella. Le “Nugatine”, oggi non le fanno più. A Ottobre un giorno arrivava a casa e diceva: “indovinate cosa vi ho portato…”. Ma noi lo sapevamo già, erano i primi mandarini della stagione. Ora, invece, ci sono le ciliegie tutto l’anno, le fragole tutto l’anno, ma che ricordi avranno un giorno questi bambini, eh?!”

    43. Auguri Maria!! 🙂
      Le mappine di holly hobbie ce le ho pure io, di lino.
      Le ho tenute sarbate fino ad ora e sono tutte incartonate.
      Non ti dico a stirarle!!

    44. Il mare, un matrimonio in mare. C’è anche questo in quel film di Moretti ( “La messa è finita”, che inizia peraltro con una lunga nuotata ). Una navicella “nuziale” che caracolla verso il piroscafo che attende. Don Giulio, dopo aver celebrato un matrimonio, si catapulta su questa barchetta degli sposi per tornare a casa. Forse l’acqua allude ad una speranza di rinascita, di rigenerazione. Solo tre impegni aveva prima raccomandato agli sposi. “Uno: la fedeltà reciproca, due:l’educazione dei figli, tre: la fedeltà reciproca”. Ps Se ricordo bene c’è uno stacco dopo questa sequenza della barca. Ritroviamo Don Giulio al Gianicolo che contempla Roma, sorridendo. Secondo molti un sorriso sincero per il ritorno alla città madre. Io non credo. E’ complicato Moretti, non è Tornatore o Salvatores.

    45. …mia mamma mi aveva comprato e conservato ,a mia insaputa, PURE le camice da notte “per l’ospedale”ossia per quando avrei partorito…

    46. Stalker: donna addimurata?

    47. Riconosco di essere solo, e in fondo non mi dispiace; solo a non apprezzare il clima da grande fratello e lo spiattellamento pubblico della propria vita privata.
      Persino gli/le utenti abituali contestatori si sono piegati al costume… a raccontare progetti di matrimoni su mare o su terra… regali, corredi, librerie ok ma sempre regalo di matrimonio è, perché venirlo a raccontare in pubblico? “Italia sul 2” o “piazza italiana”, “Rosalio in piazza”… lacrime e gioia “live”.

    48. … e sappiamo pure che ci sono fidanzamenti che durano da 15 anni…

    49. DeCurtis, se leggi le prime tre righe del mio commento dovresti capire cosa ne penso di certi post…ho voluto dirlo in maniera “leggera”.
      la seconda parte (dove quotavo quotza) era in risposta a chi ha detto che ogni donna desidera il velo ecc ecc.
      se ho parlato dei 15 anni, era per sottolineare, che se non l’ho fatto fino ad oggi, il grande passo, e perchè evidentemente non ce ne frega niente del matrimonio.
      tranquillo, nessun reality nei miei futuri progetti! 😉

    50. Quozca (Dio che nik difficile…ho dovuto fare “copia e incolla”) sono pienamente d’accordo con te!!! E con gli sposi di cui hai raccontato!! E posso garantire di essere DONNA al 1o1%!!! Questa si che è una svolta! Così dovrebbe essere! A parte il fatto che a volte guardare gli invitati di un matrimonio ti fa pensare a una specie di carnevale fuori stagione (tranne i casi in cui non cada in quel periodo)si va alle cerimonie vestiti in un modo che non ti sogneresti mai di usare per uscire di casa! Poi tutto quello spreco…che tra l’altro nella maggior parte dei casi viene ugualmente “sparlato” da almeno il 40% degli invitati! Quanto sarà stato bello invece poter stare comodi e freschi! Sicuramente si sarà mangiato meglio delle “usuali” cerimonie! Col risultato che gli sposi non hanno pianto nei giorni a seguire pensando ai soldi evaporati in un giorno solo e gli invitati si saranno sicuramente divertiti senza dover patire il caldo asfissiante da “soffocamento vestiario” evitando così di mandare “santioni” agli sposi per essersi scelti la data estiva!! Bravi!! Bella idea!! finalmente qualcuno che non si lascia fregare dal consumismo!!! Mi dispiace per Rob che non è d’accordo! (ma in fondo lui è Rob lo snob…quindi è pure normale…) ;D Un abbraccio!(anche a Rob) e un saluto agli sposi! ;D

    51. ps la scelta della libreria era per focalizzare l’attenzione sull’assurdità delle “carissime” liste di nozze.

    52. Stalker: “se ho parlato dei 15 anni, era per sottolineare, che se non l’ho fatto fino ad oggi, il grande passo, e perchè evidentemente non ce ne frega niente del matrimonio”.
      Seppure in maniera anticonformista ha ugualmente messo sulla “piazza Rosalio” i suoi fatti privati.
      Metodo diverso(?) stessa sostanza!

    53. decurtis, se ciò la rende felice, la pensi pure così.
      per quanto mi riguarda, dire che si può convivere per 15 anni, senza aver nessun bisogno di sposarsi, e PRINCIPALMENTE, senza “soccombere” ai voleri della FAMIGGHIA, mi sembrava SOLO una testimonianza sul fatto che altri mondi sono possibili, senza per questo voler far entrare nessuno nella mia intimità, e tanto meno soffermarmi io su particolari personali, me ne guardo bene!

      mi scuso se qualcuno può ever pensato il contrario.

    54. Ma perchè bisogna per forza andare contro corrente e criticare tutto e tutti?
      Anche le donne che convivono da 30 anni, se glielo chiedi, ammetteranno alla fine che aspettano di sposarsi.
      E cmq, che male c’è a volerlo fare, con l’abito bianco, i fiori, le fotografie e il “corredo”?
      Mi viene da dire: VIVA LA NORMALITA’!!!!!!!
      Poi, ognuno è libero di fare qual che vuole. Ma nel rispetto degli altri e delle idee altrui.
      PS Maria, preparati ad un altro grande acquisto: quando sarà il momento di sicuro tua madre ti farà comprare la camicia da notte per l’ospedale (aperta davanti e rigorosamente bianca, perchè così la puoi fare “bollire” in lavatrice) e i mutandoni di cotone dopo parto (mia madre me ne ha dati 12 paia: non so nemmeno che fine abbiano fatto!!)

    55. :)grande Maria bentornata.

    56. Le mappine di lino di holly Hobbie!!!!!! Le ho pure io!!! Evidentemente comprate nello stesso periodo..arrotolate in una “lanna” di latta. Ho contato 76 mappine varie e altrettanti asciugamani di spugna, riuscirò ad usare tutto quanto o rimarranno in eredità alle mie figlie se mai arriveranno?
      Mi sa che siamo tutte sulla stessa barca!

    57. Cara Maria in primis, ti auguro un
      matrimonio felice con tutti i compromessi di divisione dello spazio e degli eventi piu lieti.
      Prima del mio matrimonio ho assoldato 4 forzuti per il trasferimento di 2 bauli nel nostro nido d’amore ma in data odierna dopo 22 anni di matrimonio non ne conosco il contenuto , io per non sapere leggere….. ho messo una treccia di aglio non si sa mai !!!!
      UN BACIONE.

    58. Mari grazie! Hai dato voce a tutte quelle che, come me, non hanno potuto/voluto rifiutare il corredo di lino e che adesso sta ancor ancora nel baule e dopo 8 anni di matrimonio, non è mai stato usato!!!bacioni

    59. Credo che le fanciulle dovrebbero avvertire mamme e nonne intorno ai 12 anni di avere intenzione un giorno di sposare uomini più alti di 1 metro e 80, infatti il 90% del corredo ereditato non è utilizzabile su un letto lungo 2 metri

    60. Aahahha che ridere! A questo proposito devo confessarvi che MIA MADRE (che più nordica di così non si può) ha tirato fuori l’altro giorno un baule pieno di pezzi del corredo. E c’erano tutte queste cose (che lei non ha mai usato e che le sono state appioppate dalla suocera, dalle cognate e dalle zie novantenni acquisite).
      E in effetti sono rimasta un po’ scioccata dagli asciugamani di lino.
      Per fortuna niente “quadrato” ma quei copriletto all’uncinetto non si possono proprio guardare!

      Per fortuna a me è andata a finire bene…mia madre invece si è dovuta tenere ste “negghie” a casa per ben 26 anni prima di convincersi ad utilizzarle!

    61. Credo che sia di cattivo gusto fare facile ironia sulla scelta delle notre madri in ordine al corredo da sposa.
      Anch’io mi sono trovata i cassetti pieni di improbabili pezzi di corredo di lino, ricamato e le famigerate presine di Holly Hobby, ma non ci trovo niente di disgustoso.
      E, soprattutto pensando che tutto ciò costa comunque un botto di soldi (ho letto i prezzi che costarono allora le lenzuola ricamate e ho avuto un mezzo coccolone) credo che sia quantomeno segno di rispetto nei confronti dei nostri genitori non disprezzare i sacrifici che comunque sono stati fatti per l’acquisto. E se ogni tanto li usassimo (anche se la nostra casa è arredata in maniera ultramoderna) credo che le nostre madri ne sarebbero giustamente felici. Io lo faccio, e visto che proprio è difficile stirarle, dopo averli lavati in lavatrice li porto in tintoria dove la signora è ben felice di stirarle (facendoci anche i complimenti x la bellezza dei ricami).

    62. Lo preciso una sola volta: il tono del post è ironico. Credevo fosse sottinteso. Ma ho due minuti e mi scappa di scriverlo. Figuriamoci se mi permetto di “disprezzare” i sacrifici di mia madre. Ma mi sembrava banale, molto banale sottolinearlo. Lo sa pure lei che non userò le mappine di Hollie Hobbie ma non si offende.

    63. Il matrimonio è ridicolo per definizione

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