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venerdì 29 mar
  • Cagliari – Palermo, l’Aquila spennata

    Il peggior Palermo di quest’anno. Al Sant’Elia baciato dal sole, l’Aquila rosanero perde piume, ali e finisce per rovinare a terra.
    Un anno che aspetto i rosanero e loro si presentano in bianco appena appena spruzzato di rosa. Un mio conterraneo nelle stesse mie condizioni (leggere alla fine…) mi ricorda che sono i colori in trasferta del Palermo. Il Cagliari non è il Barcelona, anche se il rossoble’ delle maglie ricorda il blugrana dei catalani, ma davanti a questo Palermo i sardi parevano davvero dei marziani. E non lo sono. La partita parte con ritmo mattutino, vista anche l’ora, le due squadre si studiano ma giusto il primo quarto d’ora. Il Cagliari capisce che ha davanti una brutta copia, ma proprio brutta, del Palermo e comincia gradatamente a spingere. Vero è che i primi quindi minuti il Palermo pareva avere il possesso del campo, l’iniziativa ma con una sterilità offensiva impressionante.
    Certo, complici le assenze davanti ma anche al Cagliari mancavano un certo Cossu e un certo Lazzari, che ha già pronti i calzettoni rossoneri, e che nei loro reparti fanno la differenza.
    Il primo goal del Cagliari lo segna Matri, in plateale fuorigioco, ma la difesa del Palermo si mostra di panna cotta e con qualche giocatore fuori ruolo.
    La reazione del Palermo la stiamo ancora aspettando, solo Pastore, seppur sotto tono,alla fine macinerà chilometri e risulterà migliore in campo, pur perdendosi metà dei palloni giocati.
    Balzaretti non ha avuto modo di sgangiarsi sulla fascia, Nocerino gioca in fase di contenimento, perchè in effetti c’è da contenere, ma non riesce ad ispirare la manovra.
    Ci si aspetta dopo il riposo un Palermo combattivo ma arriva il secondo goal fortunoso del Cagliari che stronca le speranze di rimonta. Poi un lampo, Pastore segna e noi tifosi di fede rosanero infiltrati tra i sardi, torniamo a sperare ma arriva la stoccata del terzo goal, complice la sfortuna, vero, ma pure Biondini era solo, ha preso la mira indisturbato e ha cafuddato, deviazione di un centimetro e Sìrigu resta ‘nguttumatu.
    Forcing finale? Macché manca quasi mezz’ora alla fine e i nostri guardano l’orologio per andare sotto la doccia. Una prestazione opaca, brutta, inguardabile, chi oggi recriminerà su fuorigioco, che c’era e netto, su sfortuna e cose simili, è meglio che la smetta e accetti la sconfitta. Meritata.
    Maccarrone ha toccato cinque palloni, quattro in fuorigioco.
    Andelkovic, Bacinovic, Ilicic sembravano giocassero con l’altra squadra.
    Balzaretti costretto a presidiare la fascia e dunque impedito a sgangiarsi in avanti, com’è suo solito.
    Un naufragio generale, salvo Pastore e Sìrigu. Per restare nei quartieri alti occorrono giocatori di categoria, ben vengano i giovanissimi, ma vanno rodati e devono acclimatarsi al nostro campionato gradualmente.
    Non si può aspirare alla Champions con una rosa di venti giocatori, con la primavera usciranno ancora acciacchi e infortuni, speriamo pochi, ma i rincalzi devono essere all’altezza.
    Urgente una punta pura che butti la palla dentro e un centrale in difesa d’esperienza che la stessa impedisca di entrare.
    Dal Sant’Elia le impressioni di un palermitano sardizzato, al quale l’aspetta una settimana di sfottò.
    Ma ci rifaremo l’anno prossimo, W.P.E.S.R.

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