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martedì 19 mar
  • "Canone doppio"

    Da Atene a Palermo, “Canone doppio” approda al Museo Riso

    Evita Andújar, Avlamis Gerasimos, Valentina Biasetti, Ismini Bonatsou, Gianluca Capozzi, Pierluca Cetera, Giuseppe Ciracì, Demetrio Di Grado, Alice Faloretti, Voula Ferentinou, Eleni Ginosati, Vittorio Iavazzo, Michalis Karaiskos, Helen Kyrkilì, Evdokia Kyrkou, Alexandros Maganiotis, Patrizia Novello, Dionisios Pappas, Konstantinos Patsios, Vania Elettra Tam, Irini Tataki, Samantha Torrisi, Nikos Varytimiadis, Massimiliano Usai.

    Sono questi i ventiquattro artisti che dopo il successo estivo di critica e pubblico della mostra di Atene, approdano finalmente alla foresteria del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Riso di Palermo, e che si apre nell’incantevole cornice Marvugliana il prossimo sabato 18 settembre.
    Parliamo di Canone doppio, suggestiva riflessione suddivisa su dodici registri tematici: il Sesso, il Labirinto, la Guerra, lo Specchio, la Maschera, i Gemelli, il Sosia, l’Eden, il Sogno, l’Ombra, l’Eco, il Viaggio, curata con estrema chiarezza d’intenti e grande ricerca da Francesco Piazza, con il coordinamento di Vassilis Karampatsas e l’organizzazione della sempre più dinamica Comunità Ellenica Siciliana “Trinacria” e The Project Gallery di Atene, con il prezioso contributo dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene, il sostegno di Tempo Forte accordo bilaterale Italia-Grecia e Regione Siciliana e i Patrocini del comune di Atene e della Federazione delle Comunità e delle Confraternite Elleniche in Italia.
    Partendo idealmente da Double Canon for String Quartet, composizione di Igor Fedorovič Stravinsky scritta nel 1959 in memoria del pittore Raoul Dufy, della breve durata di poco più di un minuto, Piazza armonizza strategicamente una composizione inusuale di coppie di artisti italiani e greci, uomini e donne, scelti dal curatore palermitano per risuonare di seducente empatia generando singolarità estetiche attinenti il fulcrum della cultura visuale, quella capacità cioè di mutare senso a parole già dette determinando “svolte” capaci di generare individuali e riflessive letture possibili. Per dirla con Mitchell indispensabili Pictorial Turn.
    Scrive il curatore palermitano: “La struttura narrativa di “Canone Doppio” indaga il tema dell’altro attraverso 12 temi (come i dodici suoni del sistema dodecafonico di Stravinsky) ispirati alla letteratura, alla filosofia, alla mitologia fino alla psicoanalisi ed alla cronaca: questi temi, legati a vari aspetti della natura umana, danno vita a diverse interpretazioni e sono stati assegnati a dodici coppie di artisti. I loro lavori, tutti dello stesso formato e supporto, compongono in “Canone Doppio” una serie di 12 dittici in cui ogni artista è il contrappunto dell’altro e ogni tema come una “partitura musicale” è affrontata da due punti di vista diversi e complementari: il Sesso, il Labirinto, la Guerra, la Maschera, i Gemelli, lo Specchio, il Doppelganger (Alter Ego), l’Eden, il Sogno, l’Ombra, l’Eco, il Viaggio. 24 opere realizzate a partire dal tema assegnato. 12 coppie di artisti, un uomo e una donna greci e italiani hanno composto la metà del dittico senza conoscere il proprio compagno. Senza influenze. Senza accordi. A centinaia di chilometri di distanza. Riservando sorprese inaspettate e connessioni imprevedibili”.
    Se l’invito è quello di giungere numerosi durante l’inaugurazione alla presenza degli artisti di entrambi i paesi e delle ventiquattro opere disposte in dodici dittici, è suggestione di chi scrive auspicare che l’eccellenza di una mostra ragionata con cura attorno ai punti di contatto che legano due “antiche visioni” del concetto di valore artistico, riesca ad alleggerire le ansie individuali caricate da tempi assai difficili e ancora da decifrare come la nostra contemporaneità.
    L’inaugurazione è dunque fissata per sabato 18 settembre alle ore 18:00 e sarà visitabile fino al prossimo 16 di ottobre, dal martedì al sabato, orario continuato 9 – 19 (la domenica 9-13).
    Il catalogo della mostra è a cura di Francesco Piazza con le traduzioni di Vassilis Karampatsas ed è stato finanziato dall’Istituto Italiano di Cultura di Atene.

    Eventi, Palermo
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