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martedì 19 mar
  • I Montefiori Cocktail allo Spasimo (anche)

    Ieri sera concerto dei Montefiori Cocktail allo Spasimo. Aspettavo questo concerto con l’acquolina in bocca da quando avevo letto il programma di Kals’art per la prima volta, alla conferenza stampa. Il mio incontro con questo gruppo è avvenuto per caso, una sera di un paio di anni fa in cui per caso sono andata al Goa, in occasione di un evento sponsorizzato da non ricordo quale azienda automobilistica. La cosa che mi stupì fu che ballavano tutti, carichi di un entusiasmo non comune alle solite feste nei locali, forse perché la musica dei Montefiori era davvero di qualità, diversa dal solito e si poteva ballare lo stesso, pur non essendo né r’n’b, né pop, né house. Ballavamo canzoni note (e già questo predispone bene i “ballanti”) riarrangiate in un modo insolito che le allontanava molto dalla versione originale e le rendeva “ballabili”: la samba francese “Zoi Zoi” in chiave “danzereccia” o “Io cerco la Titina” in versione bossa nova. I Montefiori sono geniali. Tra una canzone e l’altra irrompevano le battute di Federico (detto Kikko, sassofono, flauto e voce), condite dal suo simpatico accento emiliano e alla fine io, entusiasta per la serata, me ne tornai a casa un po’ rammaricata dopo aver scoperto che una band così creativa non fosse made in Sicily. Il secondo incontro virtuale-casuale con questo gruppo è stato quest’inverno quando un mio amico mi ha fatto sentire qualche loro canzone e dissi: “Ma io queste canzoni le ho già sentite… Hanno suonato al Goa, può essere?” “Sì, erano loro, ma guarda che sono famosi, si chiamano Montefiori Cocktail, SVEGLIATI!”. E mi masterizzò il cd… (Per farmi perdonare la nuova raccolta, “Appetizer”, la vado a comprare…). Insomma da quel momento cominciai a riconoscere i loro pezzi ovunque: come sottofondo degli speaker di Radio Deejay, in vari spot, sigle di programmi tv (Affari Tuoi, Quelli che il calcio…). Dopo un inverno nel quale il loro cd era tra “i 25 più ascoltati” dell’iTunes, tra i primi nella classifica della Library con 5 stelline, nonché inserito praticamente “di default” tra i 6 cd del caricatore della mia auto, infine, c’è stato il concerto di ieri sera allo Spasimo. Hanno proposto brani del nuovo cd, dove sfidano la contaminazione tra generi e dimostrano che la musica non ha regole. Hanno perfino eseguito “Seven nation army” (naturalmente “in salsa Cocktail”), non pensavo arrivassero a tanto! E poi “Rewind”, “Light my fire” in italiano, “Love generation”, “Mas que nada”. Appena cominciava un nuovo pezzo tutti cercavano di indovinare quale cover fosse, insomma, tipo Sarabanda… “La indovino con una!”. Immancabile anche sta volta la “Titina”, svuotata dal suo testo e riempita con una voce suadente che intonava “vo vai vo vai vo vai…”. In meno di mezz’ora dall’inizio della performance, si è passati dall’ascolto compito e composto delle “sciure” che sembravano aspettare l’autobus con la borsetta sulle ginocchia, all’interazione tra il pubblico e gli artisti e poi tutti in piedi per ballare. Tra il pubblico c’era qualcuno che non aveva capito niente di dove si trovava e perché, qualcun altro ballava il “lissio” e si sentiva in una balera di Roul Casadei, qualcun altro ancora appena sentiva un accenno di beat, ballava il geghegé (“Signora non siamo al Piper!”). Sono cattiva? Ma no, si fa per ridere… Special guest il simpatico papà dei gemelli Kikko e Kekko, Germano Montefiori, famoso sassofonista degli anni ‘60 e ‘70, che ha anche intonato “What a wonderful world”, e il verso “and I think to myself” con la immancabile “s” romagnola che suona più come uno “sh”. Tra i presenti si riconosceva l’attore e scrittore palermitano emergente Davide Enia.

    Dopo il concerto: tentativo fallito di ingresso alla Baia del Corallo causa fila interminabile (eh si, bisogna andarci presto, ma per il concerto dei M.C. ne valeva la pena) e abbordaggio nel centro storico da parte di 5 vichinghi londinesi alti biondi e belli. Io e la mia amica ci siamo scoperte insolitamente europeiste e per preservare i buoni rapporti tra le due nazioni, insomma per motivi puramente diplomatici, abbiamo fatto gli onori di casa accettando l’invito dei forestieri a bere una birra con loro ed esercitando la fluency del nostro british.

    Palermo
  • Un commento a “I Montefiori Cocktail allo Spasimo (anche)”

    1. Mi sono piaciuti parecchio, per me era la prima volta!

      Sono artisti davvero eclettici, con quel sapore “retrò” che non guasta… anche se la cover di Vasco Rossi potevano risparmiarsela 😉

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