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venerdì 19 apr
  • Non abbiamo il primato

    In spiaggia mi è capitato di fumare e di portarmi appresso le cicche, avvoltolate con la carta argentata. Come scrivono quelli che “ci capiscono di tendenze” a tal proposito segnalo un oggetto “cult”: il portacenere da tasca. Ottima idea regalo per le prossime festività. Basta farsi un giro a Mondello per rendersi conto che i resti delle sigarette vengono abbandonati e, quando va bene, ficcati a fondo nella sabbia come per occultare le prove del proprio tabagismo. Ma non è che funziona così: occhio non vede ambiente non duole. Come chiunque anch’io inquino, spreco elettricità, vado col motorino, canto sotto la doccia. A guardarsi intorno non si direbbe, ma bisogna sfatare un mito: non è che il palermitano produca più rifiuti di qualsiasi altro essere umano nel mondo, non è che fumi di più o usi la plastica o le bibite in lattina smodatamente, non abbiamo nessun primato, il problema è che dei rifiuti non se ne disfa con accuratezza, per questo ce li troviamo sempre tra i piedi, da noi la munnizza è manifesta manco fosse un’installazione di arte moderna. A un tavolino di una birreria, insieme all’ingegnere ambientale, Maurizio Quagliana abbiamo provato a stilare un poco di gesti quotidiani che noi palermitani potremmo compiere per non dolere troppo a questa città. Intanto definiamo il concetto di ambiente: «Tutto quello che viene percepito dai nostri sensi – mi spiega Quagliana – come odori, sapori, rumori». È inquinamento acustico il colpetto di clacson al semaforo, la marmitta scoppiettante che ti fora le orecchie, lo stereo dell’auto o in casa a un volume troppo alto. È inquinamento l’odore di frittura, e qui si apre un altro capitolo su come sbarazzarsi dell’olio dopo aver preparato le panelle o le arancine, «le nostre nonne – mi racconta Maurizio – lo riciclavano per preparare il sapone mollo, quello per la biancheria». Per risparmiare l’acqua, che è il bene più prezioso di tutti, si ripete spesso di chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti, un principio che può essere applicato in altri ambiti, pure mentre insaponi i piatti o te stesso sotto la doccia. «Soprattutto non bisogna abbandonare batterie, farmaci e il mercurio di vecchi termometri – mi raccomandano – che possono rilasciare sostanze tossiche». E che ne dite di riabilitare la vecchia pochette da taschino? Tovaglioli e fazzoletti di stoffa quindi? Certo si inquina meno e si risparmiano materie prime come la cellulosa, anche se la materia è controversa e al tavolino si apre un contenzioso. Non si inquinerà con i detersivi e sprecherà acqua per igienizzarli? Si raggiunge un doveroso accordo ipotizzando l’utilizzo di detergenti a basso impatto ambientale. E poi, per rendere più efficace la raccolta differenziata, riflettiamo sull’idea di un corrispettivo: cioè sconti sulle tasse dei rifiuti per chi la segue pedissequamente, come già avviene in alcuni comuni.

    Palermo
  • 8 commenti a “Non abbiamo il primato”

    1. Portacenere da tasca?
      A certa gente farei portare direttamente il cassonetto in spalla, come fosse uno zainetto! O sull’addome, come un marsupio!
      Ma chissà se servirebbe a qualcosa…

    2. Personalmente sono una accanita fumatrice, ma porto con me un posacenere portatile, ricevato da un ex-porta tabacco di quando mi facevo le sigarette da me. Lo svuoto appena trovo un cestino a disposizione. Basta avere il senso del rispetto altrui. Se in un luogo non ci sono posaceneri, non fumo, molto semplice.
      Sul risparmio che dicevi, quello per i denti credo lo apllichiamo tutti, ma spero non raggiungeremo le estremizzazioni di Fulco Pratesi o del sindaco di Londra, di tirare lo sciaquone del water ogni 15 gg. o di usare il secchio d’acqua, perché allora ritorniamo ai lumi ad olio, che facciamo prima.
      Il risparmio delle risorse dovrebbe essere fatto anche nel rispetto di certa funzionalità, non estremizzando in modo fanatico i vantaggi di certe agevolazioni aquisite.
      relativamente alla doccia, ti dirò, io lo facevo ai tempi dello scaldabano, adesso il riscaldamento a gas ci mette talmente tempo a raggiungere la giusta regolazione d’acqua, che se chiudi l’acqua, devi ricominciare di nuovo ad aspettare che raggiunga il grado che vorresti, farsi una doccia sereni comincia a diventare una cosa problematica.
      Sulla carta, faccio una provocazione. ma se dimezzassimo i passaggi burocratici necessari per qualsiasi cosa?
      Con risparmio di carta, di nervi,e di tempo per tutti? Che ne pensate?

    3. Teresa, e se passassimo tutti all’open source, per prima le amministrazioni pubbliche?
      I soldi per assumere netturbini da spiaggia si troverebbero subito!

    4. se vi decidesse a non uccidervi con il fumo si risparmierebbe anche sulle spese sanitarie per tentare di curare malattie direttamente collegate con il fumo stesso.

    5. tornando al tema dei rifiuti credo che la strada sia quella suggerita da Daniela e che tanti comuni hanno già adottato: pagare la tassa sui rifiuti in base a ciò che realmente produci e che resta dalla raccolta differenziata. Ogni famiglia ha un codice a barre che si applica ai sacchetti della spazzatura e sapendo che pagherai in base a quanto produci e non è riciclabile hai un incentivo economico fortissimo a fare raccolta differenziata. L’ordinamento attuale basato sui metri quadri è ridicolo e iniquo.

    6. Io dissento con l’articolo. Le poche volte in cui sono andato a mondello ho visto i palermitani andarsene lasciando le MONTAGNE di immondizia. Il tutto senza la minima vergogna a venti metri dal cestino (vuoto). L’unica volta in cui ho cercato di lamentarmi perchè dei giovani terr0ni mi avevano lasciato il mucchio di immondizia accanto alla stuoia ho rischiato la coltellata. La cosa peggiore è stata il fatto che i sauditi presenti se la sono presa con me perchè “ho disturbato” invece di prendersela con gli animali loro compaesani. Quando si dice il terr0ne!

    7. Dimenticavo due cose importanti:

      Primo, scene del genere sono inconcepibili al di fuori della terr0nia saudita.
      Secondo, andando fuori il terr0ne si riconosce subito: è quello che urla al cellulare e che produce quantità di mondezza spropositata rispetto alla sua stazza. Certe volte mi domando come fanno certi terr0ni di un metro e sessanta a produrre cumuli di munnezza più alti di loro. Forse devono compensare?

    8. Laydo ti invito a essere rispettoso nei tuoi commenti. Grazie.

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