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giovedì 28 mar
  • E biri chi manci

    La chiamerei “E biri chi manci”, rubrica settimanale (?) di slow food palermitano. Tre minuti, sei minuti, nove minuti, over time.
    Ricette facili, veloci e brevi per single, ingrizzati, sfacinnati e manciatàri.
    A ciascuno il suo minutaggio specifico.
    Appuntamento ogni giovedì, giorno di metà settimana in cui puoi,per esempio, organizzare una serata in casa diversa dal solito con gli amici, o con il proprio compagno, marito o convivente.

    Tre minuti.
    La ricotta fritta.
    Con estrema cura taglio delle fette di ricotta fresca spessa almeno un cm, la passo nell’uovo sbattuto, la passo quindi nella farina sempre con estrema cura e friggo in olio di semi.
    Asciugo su carta tipo scottex e servo caldo con una spruzzatina di pepe nero, se piace.

    Sei minuti
    Cernia uticense.
    Sono fette congelate? Sono buone uguali.
    La lasciate due minuti al microonde o sotto un getto di acqua calda. Asciugate con carta tipo scottex, le passate nell’uovo sbattuto, quindi nel pangrattato, friggerle in olio di semi abbondante, asciugare e servire caldo.

    Nove minuti.
    Fasuòli ch’i cùtini. (borlotti con le cotenne)
    Ho solo scatolette…uhm, fagioli borlotti…va bene! Li scolo dal loro liquido, li metto da parte. In una casseruola faccio appassire in olio extrav. una cipollina rossa di Tropea ma se è di Calascibetta è uguale, due carote tagliate julienne, due tre pelati schiacciati e un pezzettino di peperoncino rosso. Nel frattempo fate sbollentare un po’ di cotenne che il vostro macellaio vi regalerà, in modo tale da far togliere con la bollitura un po’ di grasso.
    A soffritto appassito mettere insieme i fagioli borlotti, le cotenne tagliate tipo tagliatelle larghe, uno schizzo di concentrato di pomodoro, aggiustare di sale e un mezzo bicchiere d’acqua. Servire bollenti.

    La prossima ci facciamo il pane con la milza a casa nostra.

    Ospiti
  • 33 commenti a “E biri chi manci”

    1. Sig. Oliveri (Giovanni di tu) per quanto mi riguarda è tutto ok tranne che per la ricotta.
      Io lascerei addimuràre la ricotta un giorno in frigorifero per fargli perdere i suoi liquidi fisiologici altrimenti si rischia che si sfà tutta nel momento in cui la si lavora.
      Ottima idea il singlefood. Ottimerrima idea il singlefingerjunglefood.

    2. buona l’idea della rubrica. appena ho tempo vi invio qualche ricetta anche io 🙂
      evviva la ricotta fritta!

    3. Caro Giovanni,
      intanto un grazie da parte di mio padre che ,nelle serate di magra(quando cioè a mia madre “c’abbutta”cucinare,e capita spesso!!)..come sua unica salvezza ,si rifugiava nelle classica scatola “Ri Fasuola”!! Li schiaffava però così,semplicemente sul piatto!! Ora sa come farli extra lusso!
      Da donna che(dopo una vita a ripetersi:”Non so cucinare,non so cucinare!”) ha deciso,a 34 anni,di essere una cuoca da film tipo:”Come l’acqua per il cioccolato” 😉 (e ti dirò che le mie “soddispazzioni” me le sono anche prese!) ti ringrazio per questa deliziosa pensata!
      Ho già preso appunti..e quasi,quasi…sai che ti dico: Mi faccio un bel raccoglitore ad anelli!!
      Ciao,
      Vale

    4. Ottima iniziativa!! Grannde sig. Oliveri…Mitico

    5. ricetta da 30 min, fatta due giorni fa.
      Nome della ricetta: canazzo
      Ingredienti, patate, cipolle, zucchine, melanzane, pomodori, peperoni. E poi olio evo (abbastanza, non lesinare), sale, spezie. Per le quantità, regolarsi a pezzi, piuttosto che a peso, ma fare in modo che sia tutto in parti uguali (eccetto le cipolle, che saranno un po’ meno del resto)
      Procedura:
      Tagliare tutto a pezzi abbastanza grandi (anche le cipolle). Mettere a cuocere prima le patate con l’olio e un dito d’acqua. Dopo 10 min mettere nella casseruola tutto il resto, salare e lasciare cuocere (coperto) per una 15ina di minuti, poi scoprire, fare continuare la cottura per altri 5 min o fino a quando non si raggiunge la consistenza voluta. Le patate sovracuocendosi un po’ si sfaldano rendendo il tutto più denso e più buono.
      A fine cottura, a piacere, aggiungere basilico o prezzemolo tritato. E se lo si desidera negli ultimi 5 min si può aggiungere del peperoncino.
      Mangiato il giorno dopo è ancora più buono e non essendo fritto, è perfettamente salutare.

    6. Buona l’idea delle ricette, ma…la frittura in olio di semi è una colossale bestemmia culinaria.
      Olio extravergine d’oliva ci vuole, sempre!

    7. Grande Giovanni! Bella idea…ci voleva. Ora che siamo sempre più spesso due a cena (;-))qualche idea ci serve…finì l’epoca dei grissini tuffati nella salsa calvè!;-)

    8. Modestamente in cucina mi spirugghio..se non fosse per me ehehehehehe!!

      ( scherzo scherzo )

      Patate al forno veloci:

      tagliate le patate a pezzi piccoli ( cuociono prima )
      metetele nella casseruola
      cosparete tutto di olio, pepe, limone strizzato ( i scuocce non buttatele mettele nella casseruola con le patate ), cipolla a pezzi grossi, sale.
      Con le mani PULITE 🙂 arriminatele bene!!
      Mettele nel forno per una 20 minuti buoni e poi altri 10 minuti col grill.

      Troppo belle e c’è chi può testimoniare!!!!

    9. Testimonio…testimonio. Tutto sa fare. Pure le patate. al forno…;-)

    10. @ Alessandro e mariacubito:
      come dire…patate, amore e fantasia! 😉

    11. …mi pititto…..
      dico la mia: ricotta fritta: concordo con Toto. piu è riposata piu è soda e viene meglio a friggerla. non dimentichiamo che la ricetta originale ( credo ) anziche la ricotta voglia il caciocavallo fresco. ottima alternativa il primosale!
      Fagioli: mio figlio ne va matto e li chiama faglioli alla Terence Hill. non li scolo e li metto in padella a cucinare nel loro brodo con una punta di “stratto” e al posto delle cotenne uso un poco di pancetta del salumiere col coperchio per 10 min c/a.
      Patete a pezzi: le provero al piu presto! questo connubbio patate-limone mi attizza! (ps va bene se le mani le pulisco PRIMA??? 🙂 Che cipolla usare? bianca o rossa?
      Canazzo: ( buuoonoo ) non sapevo che si chiamasse cosi. io conosco la variante con un po di salsiccia a pezzetti fatta rosolare in precedenza. Leggero! 🙂

    12. Anche io dico la mia… (preferita ovviamente):
      Farfalle con surimi e panna al salmone..(di leggero non c’è niente…:)
      Tagliate i surimi a rondelle, fate soffriggere nell’olio l’aglio ed aggiungete un pò di peperoncino,appena l’glio diventa dorato aggiungete i surimi (mescolateli xkè si attacano), irrorate con vino bianco(se frizzante è meglio), fate insaporire ed aggiungete sale, peperoncino q.b. fate cuocere un pò e fatela colorare con un pò di panna al salmone.
      Nel frattempo cucinate le farfalle, scolatele un pò al dente ed unitele al condimento aggiungendo la panna e il prezzemolo..
      Servite a tavola accompagnato da un buon vino bianco freddo.
      Buon appetito

    13. Quoto Maria Luisa per l’olio!!!

    14. altra cosa: le cose in scatola (chi schifiu) il festival dei conservanti. se possiamo evitare evitiamoli, basta mettere a mollo la sera prima i fagioli secchi, o le lenticchie o quello che vi pare ed il pranzo è servito. Io, a chi starebbe pensando cose strane, ho sposato una CASALINGA ed una MAMMA, non una manager, non un’impiegata stressata, non una donna assente che lascia i figli dalla nonna o con la baby sitter, che si fa venire il filippino a stirare (ca poi chisti chi nannu a capiri ru ferru da stiro boh) la signora che viene a puliziare supra supra runni viri me suaggira e s’ammucca 30€ e gli devo dire pure grazie.
      Probabilmente scatenerò un evspaio ma vorrei che rifletteste un attimo ca tanto pazzo non sono.

    15. mi sarebbe piaciuto veder pubblicato anche il mio post precedente ma..

    16. Post totalmente ininteressante, se si considera, soprattutto, che é scritto dal commentatore piu’ arrogante e presuntuoso di questo sito eccezionale.

    17. In primis, ringrazio per l’incoraggiamento quasi generale e vado avanti.
      DeCurtis, devo inavvertitamente averti cavato gli occhi e me ne scuso, ma credimi vado d’accordo con tutti.
      E ti dirò di più ,concordo con te sul presuntuoso, negativo sull’arrogante, ma il fatto che ciò nonostante continui a leggermi , mi rende ancora più sereno. Concordo inoltre sull’eccezionalità del sito, alla fine abbiamo due punti di contatto in comune su tre.:)
      Sull’olio di oliva per friggere rispetto la scuola di pensiero, però il fritto esce pesantuccio.
      Se usiamo il semi, basta avere cura di non farlo “fumare” e gettarlo ogni frittura, non riutilizzarlo mai.
      Concordo ancora con la ricotta, meglio “asciutta”, indubbiamente.
      La roba in scatola…lo so ha i suoi limiti…ma nell’emergenza tempo e cugino che ti scoppa in casa a “ura i manciàri ?” e non hai un piffero per fare un primo ?
      Mentre lo spaghetto 3 Barilla cuoce, uno spicchietto d’aglio ( uno ! e poi lo levate…), il contenuto di una scatola di tonno privato e scolato bene del suo in genere anonimo olio, lo gettate nell’extravergine ben caldo, togliete l’aglio,spegnete il fuoco, un anticchia di prezzemolo e saltate lo spaghetto al dente in una padella con il condimento preparato in tre minuti.
      Servire subito e il cugino sarà felice.
      La settimana prossima farò rivelazioni esplosive sul pane con la milza, ho deciso di collaborare e svelerò segreti bomba.
      A la prochaine fois…
      Giovanni

    18. Questa sulle uova c’è l’ho pronta e…violà.
      Dedicata ai/alle estimatori.

      Le uova sode. Hard-boiled eggs. (Uova rùri).

      Dice : “Non ci vuole niente….”
      E invece se bòllono troppo diventano verdastre e puzzano cucina e casa e , non è finita, l’indomani il bagno….
      Allora le tirate fuori dal frigo un dieci minuti prima, le mettete in acqua fredda in una piccola casseruola, portate ad ebollizione, non appena l’acqua bolle ci spegnete e tenete a mollo nella stessa acqua per dieci minuti. Ecco l’uovo sodo.
      Se li togliete ai cinque minuti otterrete l’uovo detto barzotto, nel nostro idioma quagghiàtu. boiled eggs.
      Se li togliete ai tre minuti dopo la bollitura avrete l’uovo alla coque (uovo ciurùsu), soft-boiled.

      Uova fritte. Fried eggs. (Uova fritti)
      “Mi però, questo è troppo facile…”
      Onde evitare la rottura del rosso nell’atto della discesa dal guscio nella padella, apritele con delicatezza su un piatto piano.
      Sulla padella antiaderente avrete messo un filo leggero di extravergine, versate le uova a olio freddo e lasciate con calma che il bianco si rapprenda. Con un mestolo di legno spandete il biancastro dell ‘uovo in modo che solidifichi uniformemente, senza passare però a strapazzarle !
      A fine cottura, spruzzino di sale e pepe se piace.
      Servire caldissime.
      Se nel modo di cucinarle si rompe il rosso, o i rossi, no panico, le uova diventano strapazzate o arriminate , andate in fretta a prendere in frigorifero il prosciutto cotto a dadini, lo immischiate ma non mettete sale, che già il prosciutto salato lo è di suo.

      Uova di quaglie.
      E’ facilissimo trovarle in grande distribuzione, le fate bollire, ormai sapete come, sgusciate e servite intere con un punta di caviale nero o succedaneo, pare che facciano risvegliare passioni dimenticate o le accrescano laddove la primavera della vita è ancora in fiore.

      Dizionario elementare

      Julienne = Tagliare qualsiasi alimento, in genere carote, ortaggi et similaria a listarelle sottilissime, con un apposita grattarola con lama centrale che costa un euro.

      Soffriggere = A Palermo, e buona parte della Sicilia, è sinonimo di aglio, almeno una testa, cipolle tagliate come spicchi di arancia e un bicchiere di extravergine.
      A noi invece piace light e allora se soffriggiamo aglio bastano due spicchi, che poi toglieremo dopo imbiondito mentre la cipolla la taglieremo julienne e dovrà soffrire ed appassire in un filo di extravergine , con un cucchiaino di latte finale se si è troppo
      abbronzata. Alla fine quello che mia madre chiama ‘ngranciare è una cosa, e resta sullo stomaco per sei/sette ore, un’ altra cosa è soffriggere lentamente, senza far diventare scuro e “chiummuso” il soffritto.

    19. Giuanni, gradite le spiegazioni sulla cottura delle uova, peccato ti fossi perso (come ha rilevato anche Humby e Maria luisa) nell’ogghiu di semi. Non rientra fra gli alimenti di casa mia, anche se dicono che a volte è emglio l’olio di semi che quello d’oliva, mah, forse per fare la maionese?

    20. Rob lo snob, nessuno detiene la verità assoluta, io il primo, e ti assicuro he ho mangiato per anni la frittura di pesce fatta nell’olio di oliva extravergine, da una mia zia, e ogni volta mi inchiummava nello stomaco.
      Credo che l’importante è che l’olio di semi non raggiunga il punto di “fumo”, cioè quella temperatura alta che scatena brutte reazioni chimiche. L’extra diciamo che ha questo punto ad una temperatura più alta, dunque regge la frittura.
      Nella maionese se emtti il semi, si esce più leggera, ma senza sapore.
      Ci metti un anticchia di olio di Castelvetrano, cultivar nocellara del Belice, e biri chi manci…..

    21. Bravo Giuanni
      anche se quella delle patate credo sia la migliore, ( hai vinto in volata).
      Riguardo all’olio …. ho una mia teoria, sui fritti di pesce (stranamente) meglio il semi; sulla carne meglio l’extra; MA …. il semi … mai di semi vari, sceglietelo di seme unico ( mais, soia, ecc) io preferisco il girasole, costa un po di piu, ma ti dà le giuste soddisfazioni.

    22. De gustipullmann non est disputazzandumm.
      Personalmente la maionese con l’olio di semi mi fa ca’are.
      La maionese con l’olio d’oliva è attipo concerto degli angeli del cielo degli illustri.
      Pure io dicevo che l’olio di oliva è quello più perfetto per essere fritto però per caso provai il pesce fresco (trigghie, vope e viole) con l’olio di semi – che mi rimase dopo che ho fatto, per l’ultima volta nella mia vita, la maionese – datosi che mi abbuttava scendere giù a riempire la bottiglia di olio d’oliva – e mi sono convertito all’eresia.
      L’olio d’oliva al pesce lo aggredisce, lo stupra; mentre il pesce fritto vuole essere coccolato e accarezzato.
      L’olio deve essere unguento, non fastidio.
      Chiaramente nello sgombro o nel merluzzo bollito ci va l’olio extravergine.
      Per quanto mi riguarda friggo molte cose con l’olio di semi.
      La milinciana però la friggo con l’olio d’oliva serio.
      Questo è secondo me, ma come si dice:
      mancia a gustu tuo e bbiestiti…

    23. senti questa Giuà.
      tu&lei all’acquapazza.
      Dose … per 2 persone.
      Tempo … dipende …
      Allora, se rientrate in casa e avete un languorino alla bocca dello stomaco e trovate LEI che CERCA di cucinare avvolta in un “falarino” che … bè …, vi fà venire altri appetiti …, dichiarate che avete bisogno di una doccia urgente.
      recatevi in bagno, specificatamente nella vasca, aprite i rubinetti fino a riempimento, mettete sale (da bagno) tanto quanto basta ( che ci sia una schiuma “attipo” pubblicità).
      Attendete che lei gridi ” E’ PRooOOONToOOOO”, e recatevi in cucina ignudi, prendetela in braccio e gettatela nella vasca piena, indi, entrate anche voi ( voi nel senso di uno).
      Portatela a ebollizione.
      fate saltare.
      “Arriminate” di tanto in tanto.
      Scendetela quando è cotta.
      Poi … rivestitevi e …andate a farvi una pizza.
      😀

    24. Goku, però non dici :
      quanti minuti deve stare dentro a cucinare e quando bisogna scenderla ;
      se va tolta quando è ancora al dente ;
      se la semola debba essere dura o tenera ;
      se è tenera mi sembra inutile arriminarla ;
      ci va sale ? e quanto ?
      🙂

    25. dicono che l’olio di semi di soia sia ideale x condire a crudo (mah tipo chiddu ca satava a staccionata) quello di arachidi x friggere le patatine o le cose panate (a cutuletta)perchè ha un sapore più particolare, quello di girasoli perchè regge meglio la temperatura, e quello di semi vari pu muturi ra machina. te che sei un chef cosa dici al proposito?

    26. Rob lo snob carissimo, chef non ci sono mai passato neanche di sgriscio, non scherziamo.
      Sono un Segretario di Ricevimento e Cassa di un Hotel quattro stelle e ti assicuro che il mio chef, ma quasi tutti fanno così, non ti diranno mai i loro segreti e le loro ricette.
      Concordo a pieno sulla tua dissertazione, mai usato olio di semi vari, qualche dubbio sul condire insalate con olio di semi di soia, ma mai come in questo caso vale il detto de gustibus non disputandum est.
      So che nella striscia di Gaza, dove c’è carenza di propellente, stanno usando l’olio di semi vari, non è uno scherzo, e che le auto si siano abituate.

    27. Io mi sono sposato una femmina acculturatissima con lavoro stellare che la tiene fuori casa 10 o 12 ore al giorno, e che ciononostante cucina come un tre stelle Michelin, fa le conserve per l’inverno, ha tirato su – con me – due figli meravigliosi, e ancora dopo tanti anni fa la ritrosa e pretende di essere corteggiata, sennò NON CI ESCE NIENTE. In compenso, se arrivo a casa con quattro o cinque amici può organizzare una cena in mezz’ora (io aiuto, non sono uno stronzo)alla fine della quale tutti sono sazi e felici. Esempio: aperitivo di spumantino con pane di casa caldo, scaglie di parmigiano e salame dei Nebrodi; spaghetti con l’uovo di tonno, tre frittate con verdure diverse, insalata di pomodori col basilico, gelato di vaniglia con le amarene, passito e caffè. Per tacito accordo, alla fine lavare i piatti e riordinare tocca a me, e anche se non credo che lo faccia apposta, ogni volta sembra che in cucina sia passato un tornado…

    28. Da quando Maria Cubito s’è innamorata si respira più Amore in questo blog, e a me è tornata la fame.
      Grazie!
      🙂

    29. Amore è come il tempo d’agosto, nel pieno del solleone scoppia un temporale inatteso, imprevisto e giù acqua ” chi càti”. A prescindere dall’esperienza della cara Maria e dell innominato innamorato, nella piattezza, perchè tale è , diciamolo, di un tran tran da single, casa, lavoro, amici, ti arriva un trave in testa che non riesci e alla fine non vuoi scansare.
      E la vita cambia, non c’è nulla da fare e da dire, il sentimento trionfa e la razionalità si va a nascondere.
      Si, ci sono le varie fasi, infatuazione, passione, pausa, pause, ma quando si è presi da Amore si passa sopra a tutto, si fa non uno ma cinquanta passi indietro. E’ una magia che auguro a tutti gli amici del blog,davvero, al di là dei problemi che ci assillano a tutte le latitudini.
      Vuoi mettere due spaghetti aglio e olio alle due di notte con la persona che ami con due sofficini findus mangiati da solo/a mentre fai le parole crociate con lo sfondo del TG1 a manetta ?
      Giovanni

    30. Dico la mia sugli olii.
      Potete usare l’olio di oliva per friggere, ma non l’extravergine. E’ uno spreco per la frittura, meglio usarlo per i condimenti a crudo o i sughi. inoltre l’extravergine cambia il sapore delle fritture…
      Per friggere in genere è meglio usare l’olio di girasole. Se l’emulsionate a freddo (la cucina esplode, se lo mescolate ad olio caldo) con il succo di limone (oppure per non rischiare usate solo le bucce) evitate pure di riempire di puzza la cucina.
      Per le cotolette, si dovrebbe usare il burro chiarificato.
      Stessa cosa, a mio parere, per l’uovo fritto. L’olio di oliva ne cambia il sapore. E poiché l’uovo è alto di colesterolo già di suo, poco importa se usate il burro invece dell’olio…

    31. miii Enzo, c’è da spaccarsi i polsi a preparare una cena come quella che illustri!

    32. Caro Rob, quella che ho descritto era una cena improvvisata.

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