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venerdì 26 apr
  • Inizio della scuola tra le proteste a Palermo

    Nel giorno dell’apertura delle scuole in Sicilia circa 500 insegnanti stanno protestando davanti all’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia in via Praga contro i tagli ai finanziamenti alla scuola previsti dalla riforma.

    Sono 811 mila gli studenti siciliani che tornano sui banchi, con 72 mila insegnanti in cattedra.

    Palermo
  • 12 commenti a “Inizio della scuola tra le proteste a Palermo”

    1. La nostra scuola elementare pubblica era competitiva a livello europeo. Se non erro i tagli comportano la riduzione delle ore d’insegnamento nelle scuole superiori, oltre al ritorno al maestro unico per le elementari. Non c’è denaro ed è vero che il 97% del budget istruzione è speso per gli stipendi. Quel che non viene detto è che l’Italia spende per l’istruzione pubblica circa il 4.7% del PIL rispetto alla media OCSE del 5.8% – cito OCSE perché il ministro l’ha a sua volta citato raffrontando i risultati dei test INVALSI rispetto alla media OCSE. In sostanza la scuola italiana va male perchè si spende poco e male (o viceversa)

      http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-11973.html

      Ll’evasione fiscale è stimata attorno a 100 Miliardi di Euro annui; tagliano i servizi a chi paga le tasse, gli impiegati a reddito fisso che nella stragrande maggioranza dei casi mandano i figli nelle scuole pubbliche.

    2. In Italia si sa, i giovani sono un problema e non una risorsa.

    3. solo alcune precisazioni:

      in italia non sono stati fatti test di valutazione della scuola elementare quindi la presunta superiorità della scuola elementare italiana è uguale alla presunta superiorità dell’università italiana rispetto quella americana.

      la spesa in percentuale del PIL non vuol dire nulla. tra gli indicatori che possono servire c’è rapporto numero docenti-studente, spesa PRO capite, numero di anni di scuola obbligatoria…

      le stime di evasione fiscale sono inattendibili.

      detto questo, si può essere contrari alla riforma sulla base di valutazioni pedagogiche, ma quella dei numeri mi sembra la solita opposizione all’italiana..

    4. Questo e` il governo che noi italiani abbiamo voluto,adesso non dobbiamo lamentarci,che taglino tutto cambino la costuzione e chi piu` ne ha piu` ne metta,l`unico cambiamento potra` venire solo dalle prossime elezioni,non si fermeranno davanti a nessun corteo non si fermeranno davanti a nulla.

    5. scusate ma 811mila studenti per 72mila insegnanti fanno 11,26 studenti ad insegnante… sono molti? oppure la metà degli insegnanti sono, già dal primo giorno, in malattia – aspettativa – maternità – imboscati?

    6. Luciano, precisazioni nulle. 1. Le stime di evasione fiscale sono +basse (86Mld) e +alte (200 Mld) inattendibili dunque ma certo non di entità risibile. Ci sono studi della UIL e stime del blog menostato che trattano l’argomento; 2. I test scuola elementare sono stati eseguiti 2 anni fa’. I dati OECD p.i.s.a. sono ottenuti erogando questionari a studenti di 15 anni, cioè dopo la scuola media, che è la più disastrata e perciò i risultati non possono che essere scarsi; 3. il PIL procapite è basso rispetto alla vecchia Europa ma nella media dei paesi europei attuali; 4. sicuramente l’Italia ha molti insegnanti ma ha anche molte piccole scuole in piccoli centri scarsamente collegati con i centri maggiori, facilmente verificabile da chiunque vive in una città e ha dei figli che frequentano la scuola elementare in classi con 22, 25 anche 30 bambini. Comunque si voglia girare la frittata, c’è una relazione tra ciò che si spende e ciò che si ottiene (pro capite per studente) e l’Italia stranamente spende poco rispetto al PIL in media OCSE ma poi spende di più per l’elementare, quella che funziona meglio – e allora tagliamo, nooo? – ma solo poco più della media per la scuola media, che però funziona male (vedi test pisa oecd a 15 anni) e molto meno della media per la superiore, che funziona … a corrente alternata. I dati per valutare i sistemi scolastici sono sparpagliati tra i siti invalsi, indire, oecd, eurydice, buon divertimento. Se poi si vuole negare la correlazione tra spesa e risultati a me sta bene, neghiamola, tanto in Italia si nega pure l’evidenza.

    7. 11,26 studenti x insegnante è molto vicino alla media nazionale (10 virgola non ricordo) ma si da il caso che nella scuola media e nalla scuola superiore più insegnanti curano lo stesso studente e … comunque per molti parametri siamo nella media e che i Paesi “maglie rosa” sono molto diversi dal nostro, rispetto all’organizzazione scolastica e da un punto di vista culturale: vogliamo essere primi come la scuola della Corea del Sud, il paese OCSE con il tasso più alto di suicidi? Un altro punto da considerare è che gli autori dei test indicano che le domande vanno intese come test di misurazione di “senso comune” piuttosto che come sistemi per valutare i sistemi scolastici, anche perché nel mondo a 15 anni non ci si trova nello stesso punto del percorso scolastico, e che i diversi sistemi educativi possono avere finalità diverse. Come sottolineato dal Ministro dell’Educazione di Singapore, i sistemi meritocratici sono diversi, e questi test non misurano creatività, curiosità, senso dell’avventura e ambizione.

    8. Nella tristezza e nella pochezza di questa pseudo riforma che sa tanto di controriforma, non una parola sull’abbandono scolastico che in Italia raggiunge punte preoccupanti, specialmente al Sud.
      Si sono preoccupati di far quadrare, e male, i conti, come se la scuola fosse un industria o una fabbrica, incuranti di migliaia e migliaia di professori precari da decenni.
      Una mazzata che sa tanto di una tirata di volata per la scuola privata e attendo smentite.
      Giuanni

    9. Vero è che la situazione della scuola italiana non è tra le migliori da decenni a questa parte:
      Ci sono i precari; C’è la mancanza di infrastrutture; Poche risorse a disposizione; Scarsa qualità; ETC…
      Ma solo una cosa chiedo agli insegnanti.
      Qualunque siano le condizioni di lavoro, che facciano esclusivamente il loro dovere di insegnante, dando sempre e comunque il meglio.
      Prendano le distanze da tutti gli imboscati che girano attorno alla scuola e si ricordino che insegnare è più una vocazione che un lavoro ben pagato.

    10. Essì, deve essere questa la ragione per cui nei paesi della vecchia Europa gli insegnanti sono pagati il 30% in più degli italiani rispetto al PIL procapite, quì siamo cattolici e perciò missionari per vocazione, in Europa sono protestanti, lo fanno per soldi. Effettivamente alla congrega degli insegnanti non ci avevo pensato, abitino viola e cilicio al collo 🙂

    11. mi sembra di ritornare indietro di 30anni,…. e pensare che in tutta Europa le cose vanno in modo diverso che in Italia…. in Germania, come in Svizzera, e in tanti altri stati vicini, gli alunni, sin dalle scuole elementari sono seguiti da un “plotone” di insegnanti, inclusi gli insegnanti di inglese, e cio’ da ca. 30anni fa… Nell’est Europeo, altrettanto…ci sarà stato e cé in alcuni posti ancora il comunismo, ma l’ISTRUZIONE non è mai mancata….

      in Italia, oltretutto, i genitori devono farsi un mutuo….per poter far studiare i propri figli,…parlo dei libri di testo, etc…

      Insomma, una vera vergogna…

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