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venerdì 29 mar
  • Siamo tutti parenti!

    Basta! Ormai me ne sono fatto una ragione, noi palermitani siamo tutti parenti! Sì, esatto avete letto bene: i cittadini di Palermo sono tutti imparentati tra loro. Diciamo che grosso modo la parentela si articola in quattro categorie: cugino, zio, padrino/figlioccio e compare.

    Parliamo della prima, il cugino: è la forma di parentela più diffusa a Palermo, chi non è stato mai un “cuci'”? Tutti siamo “cuci'” oppure nella versione del nuovo millennio il “cucinò”. “Ciao cucinò” oppure “a me’ cucino” oppure “ti saluto cuci'”, queste sono le frasi più ricorrenti tra palermitani.

    Lo “zio” invece si da alle persone anziane ma non troppo, diciamo dai 50 ai 65 anni, frase tipica è “zio m’a offre una sicarietta?” (zio me la offre una sigaretta?). In questo caso chi da dello “zio” diventa automaticamente “nipote”, ma a Palermo i nipoti non vanno di moda.

    Padrini e figliocci invece si usano indifferentemente tra giovani e meno giovani, se c’è un “parri'” allora da qualche parte c’è anche un “figghio'”. Al parrino si porta rispetto e quello che dice il parrino è fonte di saggezza. Da non confondere con il parrino/padrino e il parrino/prete quella è tutta un’altra storia. Va puntualizzato anche come diceva qualcuno “mortu ‘u parrino finisce ‘u figghiozzu”, in italiano “se muore il padrino finisce anche il figlioccio”.

    Il compare invece si usa tipicamente tra giovani e non solo. Compa’, Cumpa’…chi non lo è mai stato… Frase tipica è: “Compa’ offrimi una sigaretta” oppure la più pericolosa “compa’ prestami 10 euro”, in questo caso poi i 10 euro non tornano più, sai…fra compari non si bada all’aspetto pecuniario.

    Tanto per citare qualcuno usa dare del “fratello” ma per i palermitani è troppo “americanizzato” questo termine e lo usano in pochi.

    Per ultimo segnalo che quei pochi cittadini palermitani che non sono parenti tra di loro, usano due termini che non definiscono legami di parentela però per la serie “non siamo parenti ma ci vogliamo bene”: uno è “sangu'” e l’altro è “gio'”. Il “sangù” si dà generalmente alla persona a cui vogliamo chiedere un favore. “Sangu'” in italiano si traduce in “sangue mio”, un termine che esprime il massimo dell’amore e dell’affettuosità. Ovviamente se il favore richiesto viene negato il “sangù” viene subito abolito e si passa ad altre parole ma quella è un’altra storia. “Gio'” si usa per chiamare qualcuno di cui si sconosce il nome…se non sai il nome di qualcuno, d’ufficio il palermitano gli attribuisce un bel “gio'”. In Italiano “Gio'” è “gioia mia”.

    Termino di scrivere salutando tutti i parenti palermitani, tutti i sangu’ e tutti i gio’.

    Ospiti
  • 15 commenti a “Siamo tutti parenti!”

    1. ma manco per sogno!

    2. ma saranno parenti tuoi!

    3. E “curò” dove lo mettiamo? 😛
      Ciao,
      Emanuele

    4. È doveroso aggiungere riguardo allo “zio” che la modalità di richiamo del parente a distanza è spesso ” me’zzì” (zio mio).

    5. aggiungo “mè frè” cioè “mio fratello”

    6. Tutto…tranne giò! Non riesco proprio a sopportarlo!

    7. Ho notato però che questo modo di appellarsi riguarda solo il genere maschile. Le donne non si chiamano cucì o cummà

    8. Ne sò una’altra:”….a ttia” E’ il caso di chi si rivolge a terze persone con due scopi, il tono con cui lo si dice ne cambia profondamente il senso.
      A TTIA, pronunciata in maniera secca e decisa, con tono di ammonimento, sta a dire: non andare oltre a quello che stai facendo altrimenti……(esempio tipico: A ttia ora ti tagghiu stu palluni….”).
      A TTIA, pronunciato con il sorrisino soto i baffi, con una “A” finale più lunga, è un saluto tipico palermitano che si rivolge in genere a compari, zii e cucini, che determina un saluto a chi ancora non si è accorto delle nostra presenza (esempio tipico: “a ttia cuci, che…apposto!!!”).

    9. Ma nn se ne deve parlare delle Polacche approdate da poco a Palermo che riscuotono un overbooking allucinante. dei cordoli gialli 3M istallati in via maqueda che sono saltati dopo pochissimi mesi. Della esagerata carenza di eventi a palermo e se per il festino di santa rosalia c’è ancora chi ha conservato i pass A+B con le pietre dentro?
      Rosalio fammi autore del blog ti prego!!!!!

    10. Hai ragione Manuela…

    11. Polsky scrivi un’e-mail, qui è fuori tema.

    12. Semaforo di Via perpignano…. ZIO CHI FA’ .. SACCATTA QUATTRU ANANASSI…. ed era su per giu’ un mio coetaneo!

    13. 4 però…

    14. non dimentichiamo “signo’ lei” (signor lei)

    15. io queste parentele le rifiuto solennemente.

      Volevo sottolineare anche i vari Amò (tra fidanzati) oltre che i ben consolidati Giò .
      Tutto di pessimo gusto.

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