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giovedì 28 mar
  • Quando il Comune (non) vuole fare cassa

    Quelli di voi che, come me, sono soliti spostarsi in città a piedi, in bici o con l’autobus, si saranno sicuramente accorti che lo spazio che dovrebbe essere a noi riservato (secondo me troppo poco), è costantemente invaso dalle automobili.

    A Palermo è la regola vedere auto parcheggiate su marciapiedi, piste ciclabili e corsie preferenziali, oltre a pensiline delle fermate dei bus usate come tettoie per riparare le macchine dal sole, scivoli e passaggi pedonali ostruiti etc.

    Le auto invadono perfino le pochissime zone pedonali esistenti (es. piazza S. Domenico), con la scusa che “a Palermo mancano i parcheggi” (chiedersi se invece di essere carenti i parcheggi siano troppe le auto no, quello mai!), e questo nonostante l’evidente sproporzione tra lo spazio dedicato agli autoveicoli privati ed a noi.

    Sul momento, camminando per strada, il primo pensiero che viene in mente è: ma perché i vigili urbani non fanno multe salatissime a questi signori, in modo da educarli?

    Le legittime pretese di chi vorrebbe pedalare tranquillo su una pista ciclabile, si scontrano spesso, però, con l’altrettanto legittima aspirazione degli amministratori locali di essere rieletti e, non adottare, quindi, provvedimenti impopolari (chi vincerebbe le prossime elezioni se da domani una multa di 200€ venisse recapitata a casa dei palermitani che hanno parcheggiato su un marciapiede?).

    C’è da dire che, negli ultimi anni, da parte degli automobilisti, è cresciuto un senso d’insofferenza nei confronti dei provvedimenti e delle sanzioni emesse a loro carico, giudicati (delle volte a ragione), più un modo per “fare cassa” che per migliorare la vivibilità della città.

    Il termometro di questa insofferenza sono i libri ed i manuali che spiegano come fare ricorsi “fai da te” contro le multe, davanti ai giudice di pace, che ormai riempiono gli scaffali delle librerie cittadine.

    Come se il quadro delineato non fosse già abbastanza brutto, alle precedenti considerazioni bisogna aggiungere il problema di una polizia municipale sotto organico, incapace di garantire presenza costante sul territorio.

    Ed è dalla sporadicità degli interventi che deriva un’ulteriore motivo di insofferenza degli automobilisti.

    Pensate agli interventi effettuati con il carro attrezzi, che puniscono la prima auto che capita posteggiata in maniera scorretta, in una strada dove, quasi sicuramente, ce ne sono molte altre posteggiate in maniera scorretta (ma il carro attrezzi è uno e può portare al deposito solo un’auto per volta).

    La domanda che l’automobilista in questi casi si pone è: proprio a me doveva capitare?

    Come risolvere questa situazione?

    La soluzione, neanche a dirlo, anche questa volta, non è da inventare, ma solamente da “copiare”.

    Che ci crediate o no, gli incivili al volante esistono anche nel nord Europa, non solo da noi.

    In Irlanda hanno adottato uno strumento semplice per risolvere il problema: le ganasce (http://www.seton.it/images/products/ABRM.jpg).

    Se un’auto viene parcheggiata sul marciapiede, questa viene bloccata con le ganasce (http://www.impact-security.com/images/clamping.jpg).

    Sull’auto poi, viene apposto un adesivo con le cose da fare al ritrovamento della macchina bloccata (pagare una multa, chiamare un numero, aspettare che l’auto venga liberata).

    La mia proposta per Palermo, è quella di “riformare” il sistema delle sanzioni, che non devono necessariamente essere di natura pecuniaria.

    Le auto parcheggiate su marciapiedi, strisce pedonali, piste ciclabili etc. dovrebbero essere bloccate con delle ganasce.

    Sulle auto dovrebbe poi essere applicato un adesivo grande (fatto in modo da non danneggiare la carrozzeria), il cui colore cambia in base all’infrazione commessa, in modo che l’errore sia riconoscibile immediatamente.

    Immaginate quale messaggio educativo, molti palermitani potrebbero ricevere, camminando per strada e leggendo un adesivo applicato su una macchina che recita: “auto bloccata per parcheggio su strisce pedonali” (o altri messaggi simili).

    Si avrebbe l’impressione che le regole vanno rispettate, e questo anche senza la presenza, in quel luogo, in quell’istante, di vigili urbani.

    Basterebbero tre, quattro auto della polizia municipale da destinare a questo servizio, in modo da coprire a turno tutti i quartieri.

    Un unico carro attrezzi in servizio potrebbe servire semplicemente per interventi di importanza rilevante, effettuati percorrendo distanze brevi (es. spostare un’auto posteggiata su una corsia preferenziale in un luogo nelle vicinanze dove non dà fastidio, per permettere ai vigili di applicare le ganasce).

    Il blocco temporaneo dell’auto dovrebbe, però, essere accompagnato da una sanzione economicamente ridicola (es. multa da 10 €), sia per evitare che, davanti all’evidenza del ritrovamento della propria macchina bloccata su una pista ciclabile, qualcuno possa gridare che “il Comune vuole fare cassa”, sia per disincentivare ricorsi al giudice di pace, che ingolfano la giustizia per questioni di secondaria importanza.

    Se poi si volesse strafare (ma qui ci vorrebbe l’aiuto del governo nazionale), si potrebbe pensare ad un sistema che lasca la libertà all’automobilista multato, nel momento in cui paga, di scegliere a quale intervento destinare il provento della sanzione (mobilità ciclabile, autobus urbani etc.).

    Successivamente si potrebbero apporre delle targhe sulle opere realizzate con questi proventi, in modo da rendere possibile il matching tra fondi ed interventi realizzati (e chissà che qualche automobilista fiero del proprio dono alla città, non arrivi a chiedere di apporre il proprio nome su una panchina di una piazza, un po’ come avviene con i banchi della chiesa).

    Le ganasce, però, in alcuni casi, possono servire allo stato anche a “fare cassa”. Ma in senso buono, questa volta.

    Si chiamano ganasce fiscali, funzionano a meraviglia, e servono a bloccare le auto di chi non paga le tasse (es. Tarsu).

    Perché un conto è non pagare ed andare in giro tranquilli, ma se al palermitano gli si tocca l’auto…

    Insomma, le ganasce lasciano al comune la possibilità di decidere quando “fare cassa e quando no”.

    In conclusione, con un po’ di fantasia ed un attento piano di comunicazione volto a spiegare i provvedimenti, probabilmente, sarebbe possibile (con poco) dare delle risposte a chi chiede di passeggiare su un marciapiede in pace, andare tranquillo in bici o arrivare puntuale al lavoro prendendo un bus.

    E quando manca la fantasia si può sempre copiare dai nostri vicini europei…

    Ospiti
  • 24 commenti a “Quando il Comune (non) vuole fare cassa”

    1. Marco Lombardo for sindaco….quoto tutto quello che hai scritto e aggiungo: di recente ho guardato Palermo con Google Earth. Ebbene, a Piazza San Domenico si vedono le auto in doppia fila, parcheggio-abusivo style (l’immagine è del 2007 ma poco è cambiato). Conclusione: l’illegalità è visibile pure dal satellite ma apparentemente è invisibile al livello della crosta terrestre…

    2. Ganasce o non ganasce, troppe volte vedo la polizia municipale chiudere gli occhi davanti auto e motorini sui marciapiede, posteggiate sulle corsie preferenziali,oppure in doppia fila. La verità è una sola : “hanno paura”.
      Che la sanzione siano le ganasce o la classica multa da apporre sul parabrezza hanno paura, e multe non ne fanno. Tranne quando dal comando glielo impongono.

    3. Quoto Marco al 100%!
      Il Comune preferisce invece raddoppiare l’addizionale IRPEF o imporre il pagamento con more e sanzioni di differenze ICI con effetti retroattivi sulla base di errori commessi dall’Agenzia del territorio ai danni del cittadino!

    4. Condivido al 100% la proposta presentata io questo post. Ma ora va inoltrata alla polizia municipale per avere la possibilità di essere messa in atto. Quindi lettera a più firme

    5. Sandra: non penso sia necessario inoltrare una lettera. Grazie allo spazio concesso da Rosalio, credo che la proposta giungerà comunque a chi compete, se non altro tramite passaparola.
      Le raccolte di firme, poi, in passato non hanno sortito quasi mai effetti positivi.
      La cosa migliore da fare è ricordarci degli amministratori locali nelle nostre preghiere… in cabina elettorale (alle comunali ci sono le preferenze).
      Luftwaffe: è vero, hanno paura. Fortunatamente, però, a Palermo, stanno nascendo dei comitati come Palermo Ciclabile, Mobilita Palermo o Spazio pubblico.
      Se riusciamo a diventare una minoranza ben organizzata, possiamo essere in grado di fare lobby sulle istituzioni, e chiedere che ci vengano restituiti i nostri spazi (non necessariamente usando il metodo che ho proposto).
      Allora gli amministratori locali, avranno un motivo per avere paura anche di noi, oltre che della associazioni di commercianti ed automobilisti, ogni volta che entreremo in una cabina elettorale.

    6. @ Mr Wrong ed agli altri

      andate a piazza San Lorenzo……….

    7. su google Earth intendo 🙂

    8. Se pensi che questo post – valido x proposte – giunga dritto alla polizia municipale di palermo, si vede che conosci molto poco quegli ambienti.
      Le preghiere . . .? E a chi è ateo che gli resta?
      Peccato che questo rimanga solo un post e che non abbia un seguito più concreto!
      Postaroli, dovete sbracciarvi le maniche se volete cambiare questa città; andare di scena su rosalio è bello, ma non basta x cambiare. Sennò come si diceva in quel film: “tutto chiacchere e distintivo”! Con il rispetto.

    9. Sandra, mi fà molto piacere sapere che c’è qualcuno che condivide la mia proposta. Mi fà capire che non sono l’unico a volere marciapiedi sgombri dalle auto.
      Tuttavia devo constatare che abbiamo idee diverse su come renderla concreta.
      Anche chi è ateo può andare a votare alle comunali, dove ci sono le preferenze, e dove l’opinione di un cittadino sull’operato di una amministrazione conta molto.
      Il comune di Palermo ha un assessore al traffico ed alla polizia municipale.
      Spero, con questo articolo, di aver sensibilizzato qualche lettore ad esprimere un “voto critico”, nei confronti di una amministrazione che finora, a mio giudizio, si è occupata poco delle esigenze dei pedoni.
      Se anche tu condividi la mia opinione, credo che la cosa migliore da fare sia parlare con le persone di questi temi, in modo da orientarli quando dovranno esprimere un voto, perchè questo, secondo me, può fare veramente la differenza.
      Ho avuto in passato una esperienza diretta negativa su una raccolta firme.
      Scusa ma proprio non ci stò, a passare come quello che “vuole essere lasciato tranquillo nel suo salotto” come viene detto in questo video: http://www.youtube.com/watch?v=VTIcFUuC_R4

    10. Complimenti a Marco x i rilievi fatti nel post.
      Vorrei comunque ricordare (andando forse un po’ fuori tema… perdonami Rosalio) che i problemi di viabilità dei ciclisti, ossia macchine ferme sulle corsie riservate, doppie file ecc. ecc., riguardano anche le mamme con pargolo in passeggino e i cittadini con mobilità ridotta (anche se qualcuno li accompagna, ovviamente).
      Mi sono resa conto solo adesso, con un bimbo a carico, quanto sia fastidioso dover salire e scendere dal marciapiede (sollevando il passeggino) causa auto posteggiate o trovare i passaggi-scivoli pedonali ostruiti.

    11. fare “massa critica” su questi temi, esposti quì in questo post, è importante.
      Parlarne ogni giorno con amici e conoscenti.
      Rendere operativa una proposta, ganasce alle ruote come in molte parti d’Europa, è un impegno che si dovrebbe assumere la Polizia Municipale. Ma come fa la Polizia Municipale ad assumersi questo compito ?
      Dovremmo comunicaglierlo in qualche maniera e se siamo in tanti a comunicarglielo e’ meglio!
      Se dobbiamo aspettare le prossime elezioni, di anni ne passano… e chi lo dice che la prossima gestione della Polizia Municipale condivida le ganasce alle ruote?
      Quindi credo sia importante comunicare quanto prima possibile questa iniziativa, condivisa dal basso, al Comune, al Consiglio Comunale e alla Polizia Municipale.
      Il concetto di aspettare le prossime elezioni non lo condivido,… è come se dovessimo annullare il tempo che resta a questa amministrazione, restando impotenti, perchè tanto dobbiamo aspettare le prossime elezioni.
      Bisogna agire sempre con qualsiasi amministrazione, di dx e di sx, qualunque essa sia, senza aspettare elezioni.
      Questo se vogliamo che le ganasce alle ruote si comincino a vedere quanto prima a Palermo.

    12. E invece fare una cosa se vogliamo più minimale, ma presupposto delle ganasce? Cioè semplicemente chiedere ai vigili di fare il loro lavoro? Di multare le auto in divieto di sosta e/o sulle ciclabili ecc.? Di multare chi non si mette la cintura di sicurezza e il casco?

      Una bella lettera aperta sul web, dove poi si raccolgono le firme?

    13. “…Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno…”

    14. Molti di voi sono animati da buone intenzioni, però non fanno nulla di concreto.
      Dire la nostra su rosalio non serve a niente se poi non segue una nostra iniziativa reale e concreta.
      Se sperate che i vigili un bel giorno inizino a fare il proprio lavoro e multino chi posteggia in doppia fila,
      campa cavallo!!!
      I vigili vegnono solo e ribadisco SOLO se segnalate l’infrazione e li chiamate al telefono:
      091-6954111 oppure l’autogru 091-6954328
      e non è garantito che vengano, per la mia esperienza personale vengono 1 volta su 8.
      Nella telefonata dovete enfatizzare l’infrazione, dite che c’è una fila di macchine, che sono proprio in mezzo alla strada, altrimenti manco vi cacano.

      Apro un’altra parentesi:
      le striscie blu al contrario (il comune deve fare cassa e dare da mangiare agli ausiliari) sono sempre sanzionate, dove abito vedo gli ausiliari del traffico ogni giorno, per cui c’è il paradosso se un cittadino deve posteggiare velocemente gli conviene posteggiare sulle strisce pedonali o in doppia fila e va liscio!

    15. Sandra e Marco secondo me sottovalutate la funzione di agorà del blog. È bene fare seguire alla presa di consapevolezza l’azione…ma non tutti sono così informati su certi fatti o consapevoli del potere che hanno e parlarne non fa male. In passato qualcosa l’abbiamo ottenuta e accadrà ancora.

    16. Condivido quasi tutto, tranne che molte volte le macchine DEVONO essere portate via, perchè ostruiscono il passaggio sulle piste ciclabili, gli scivoli, l’uscita da un posteggio se in seconda fila,…
      quindi tutte le infrazioni più gravi, anche se comuni, non potrebbero fare da monito con un adesivo sopra la macchina.

      E poi perchè escludi l’idea di segnalare la tua proposta ai politici che dovrebbero occuparsene??
      Il movimento di opinione su questo argomento (come altri) non serve a niente se non arriva all’orecchio di chi deve metterlo in pratica!!

      Già che i nostri politici sono veramente poco informati su certi argomenti, colpevolmente, ma è vero anche che non sono tuttologi, e non possono avere affrontato tutti i problemi approfonditamente.

      Qui sono indicati alcuni (solo 8) indirizzi e-mail di Consiglieri Comunali:

      http://www.comune.palermo.it/Comune/Consiglio/Consiglieri/elezioni_2007/biografia/biografia_frame.htm

      Tentar non nuoce!

    17. Aspettarsi che questa amministrazione pensi a fare multe è senza speranza. Non conviene a nessuno, neppure ad un sindaco al secondo mandato e con un elenco di motivi per farsi odiare dai palermitani già lunghissimo.
      Da un po’ di tempo ho in mente che si dovrebbe partire dal basso, come suggeriva anche qualcuno altro qui, con una campagna di sensibilizzazione.
      Si potrebbe fare “noi” degli adesivi da attaccare sulle auto, Di quelli che si staccano senza lasciare residui e con messaggi cortesi del tipo: “parcheggiando in questo modo stai rovinando la tua città. Per favore, la prossima volta pensaci”. Dovrebbero essere adesivi colorati e facilmente riconoscibili, da attaccare magari sul parabrezza in modo da non poter essere ignorati. So bene che la maggior parte delle persone li butterebbe via senza curarsene, magari ridendo. Ma credo che sarebbe comunque un modo di attirare l’attenzione su un modo di comportarsi che ormai tutti diamo per scontato e legittimo (alzi la mano chi non ha mai parcheggiato almeno una volta in doppia fila!). E se una operazione del genere venisse sostenuta e si diffondesse credo che molti palermitani comincerebbero a pensarci avvero. Magari non sempre, ma almeno qualche volta sì. E forse l’amministrazione comunale si sentirebbe anche lei più spronata e la polizia urbana più motivata.

    18. Comunque, nel frattempo, io quoto quanto detto da Marco: chiamate il centralino della Polizia Urbana. Anche questa è una forma di pressione dal basso. Se siamo sempre di più a farlo (io lo faccio regolarmente) forse si daranno una mossa…

    19. Marco, la tua é la solita non soluzione. Palermo é una città in cui esiste un vero ragionamento sulla mobilità veicolare e nessuna soluzione anche.àLa soluzione ganasce é americana, ma negli USA esistono molti servizi, quindi si punisce chi non usa per pigrizia o per altre ragioni i servizi efficienti, che esistono.,
      E noi?
      Che servizi pubblic abbiamo? Una ricerca del GDS ha evidenziato come chi sta in zone molto lontane dal centro e lavora in città ci mette la media di 1 ora per arrivare al luogo di lavoro.,
      Tu gli diresti, usa la bicicletta. Ma se é uno che deve accompagnare tre figli a scuola, gli diresti, usate tre biciclette. Il genere di servizio che ipotizzi é tornare ad un’economia sana (fai sport, se vai in bicicletta), educativa (insegni ai tuoi figli ad usarla come mezzo). In definitiva la via anarchica e personalistica ai problemi della viabilità di una struttura urbana complessa-
      Ho dieci carpette da consegnare in certi uffici? Ma fai tre carichi da tre e fai il percorso tre volte avanti ed indietro, ti farà bene alla salute.
      devi trasportare campionari? Materiali edili? in bicicletta suvvia.
      Credo che una cosa sia ragionare sulla gente che ha pochi carichi e pochi obblighi, rispetto alla mobilità urbana, altro tradurla secondo le esigenze reali.

    20. Da 4 anni facciamo proposte in tal senso;chiediamo appuntamenti e non ci rispondono nemmeno( vedi sindaco e comandante dei vigili).Parliamo con gli assessori ma vengono cambiati quasi a voler evitare una programmazione qualsiasi.Se avessero un minimo di dignità dovrebbero sparire da questa città ma hanno la faccia come i “balatoni” e continuano a girare in città tranquillamente.Nonostante tutto continuiamo a lottare.

    21. Guido: fai parte di un comitato, di un’associazione, di un partito politico?
      Credo che apporteresti un grande contributo alla nostra discussione se ci scrivessi quali sono le vostre proposte, e come possiamo appoggiarle se le condividiamo.
      Uma: non credo di avere la soluzione in tasca, ed a volte non è possibile copiare le soluzioni che si vedono all’estero perché qui, per varie ragioni, non avrebbero la stessa efficacia.
      So bene che i trasporti pubblici a Palermo non funzionano però, a differenza della quasi totalità degli automobilisti palermitani, che prima affermano di esser “costretti” a prendere l’auto dal fatto che gli autobus non passano mai e poi, invece di chiedere trasporti pubblici più efficienti, chiedono parcheggi e nuove strade (come dire la soluzione ai problemi dell’amat è andare di più in automobile!), ho proposto sulle pagine di questo blog una soluzione per migliorare i trasporti urbani (soluzione che, lo ammetto, potrebbe anche non esser valida).
      Non credo si debba punire la pigrizia, ognuno è libero di fare ciò che vuole, purché si rispettino gli altri.
      Studiando educazione civica a scuola media ho imparato che la nostra libertà finisce dove inizia quella degli altri (purtroppo l’educazione civica non si insegna più).
      Certe volte mi chiedo se puntare il dito contro l’inefficienza dell’amat non sia una volgare scusa per giustificare la propria pigrizia agli occhi degli altri, e per fregarsene delle esigenze di chi ci stà intorno senza avere rimorsi.
      È veramente curioso vedere, come certi automobilisti si ergano a difensori del diritto dei disabili di muoversi quando si parli di limitare l’uso delle auto, ma poi non si pongano nessun problema a parcheggiare davanti ad uno scivolo alla prima occasione che capita, con la scusa che “a Palermo mancano i parcheggi”.
      È veramente curioso vedere come, certe mamme si ergano a difenditrici del loro diritto di spostarsi in città ed accompagnare i bambini a scuola, salvo poi non curarsi del diritto delle mamme che vanno a piedi di spostarsi, posteggiando sui passaggi pedonali, perchè è il posto più vicino alla scuola.
      È veramente curioso vedere come i corrieri, ed in generale quelli che trasportano merci usando su gomma, si oppongano con fermezza a qualsivoglia provvedimento, che al fine di migliorare la circolazione stradale, limita e regolamenta il loro accesso in centro.
      Perché loro la merce “la devono consegnare”. Naturalmente non importa se regolamentando gli orari di carico e scarico si potrebbe diminuire il traffico e l’inquinamento che provocano senza arrecare danno al loro business.
      Per i corrieri è più comodo così, possono fare quello che gli pare, e pazienza se a pagare per il loro inquinamento saranno anche gli altri.
      Mi pare che anche questa sia una via anarchica e personalissima alla risoluzione del problema del traffico.
      Perciò domani, andando al lavoro (suppongo in auto), quando rimarrai bloccato/a nel traffico, ti sarei grato se pensassi ad una soluzione per liberare marciapiedi e piste ciclabili dalle auto.
      Soluzione che non si traduca in una difesa corporativista del “diritto di infrangere i diritti” degli altri da parte degli automobilisti.
      Tanto suppongo avrai molto tempo da “riempire”.
      Saremo tutti felici di ascoltare le tue proposte.
      Quando vedo che si calpestano con atti di forza ai danni dei più deboli (il parcheggio sui marciapiedi, la produzione arbitraria di inquinamento sono atti di forza) diritti garantiti dalla costituzione come quello alla mobilità o all’ambiente, mi chiedo se più che una raccolta firme non servirebbe un esposto alla magistratura, per verificare se chi ci governa ha delle responsabilità derivianti da omissioni.

    22. @ UMA
      non esiste una soluzione valida per tutti (e questo è vero in tutti i campi).

      E’ ovvio che non si può imporre l’uso della bici o dell’autobus se si devono trasportare carichi (es. la spesa settimanale), nè si vuole imporre l’uso dell’autobus di notte (anche se in altre città è una cosa normalissima), nessuno vuole farlo. Ma non andiamo mica tutti e sempre in giro a portare bambini a scuola o a trasportare qualcosa!

      Se ti guardi in giro le auto trasportano in quasi la metà dei casi solo il guidatore, e in un’altra metà dei rimanenti due persone. Se la metà di queste persone prendessero autobus e metrò o la bici il traffico sarebbe dimezzato, e probabilmente risolti gran parte dei problemi di parcheggio e le conseguenti infrazioni.

      Io non sono affatto per le imposizioni, ognuno deve essere libero di fare ciò che più gli conviene (nel rispetto degli altri) a seconda della situazione in cui si trova.

      E’ IL COMUNE CHE DOVREBBE RENDERE PIU’ CONVENIENTI PER I CITTADINI LE SCELTE ALTERNATIVE ALL’AUTO (mezzi pubblici e bici)! Non imporre l’ennesima tassa sul posteggio e limitare la libertà dei cittadini, per disincentivare l’uso dell’auto (forse), salvo poi creare decine di posteggi.. a pagamento.

      So di un Comune in cui il problema del traffico e della qualità dell’aria (con benefiche ricadute sulla salute dei cittadini), è stato risolto rendendo il SERVIZIO PUBBLICO GRATUITO PER TUTTI (ovviamente dopo averlo potenziato). Così solo chi ha reale bisogno dell’auto la prende, lasciando scorrere il traffico più fluentemente per tutti, bus, bici auto e moto.

      Questa proposta può sembrare utopica perchè troppo costosa, ma se pensate che il costo dei biglietti non copre affatto tutti i costi del servizio di trasporto, ma solo il 30% circa (http://www.nelmerito.com/index.php?option=com_content&task=view&id=190&Itemid=139), e che questi maggiori costi potrebbero essere recuperati dal Comune in altri modi..

      Gli effetti di questa scelta sarebbero:
      – traffico fluente
      – meno stress per gli spostamenti, meno inquinamento, meno spese sanitarie
      – parcheggi facili
      – pochissime infrazioni (che a quel punto potrebbero ricevere tutte multe salate)
      – piste ciclabli più libere (quindi meno bici e pericoli sulle stade)
      – niente biglietti (e stress di trovarli) e niente controllori (potrebbero fare gli autisti dei nuovi mezzi)
      – niente zone blu, schede parcheggio (e stress di trovarle), e relativi controllori (che potrebbero diventare Vigili Urbani.

      A questo punto i Vigili portebbero essere sufficienti per controllare TUTTE le infrazioni in TUTTA LA CITTA’ (non solo al centro!), smettendo di fare solo “campagne” una volta contro chi non mette il casco e una volta per eccesso di velocità, e MULTARE CHIUNQUE SBAGLI per negligenza o strafottenza. Gli uffici avrebbero la possibilità di rintracciare TUTTI coloro che non pagano le multe, e così il Comune potrebbe, GIUSTAMENTE far cassa e recuperare i maggiori costi del servizio di trasporto pubblico gratuito!


      Quindi le soluzioni a mio avviso sono:
      – aumentare il numero di autobus
      – potenziare la rete metropolitana
      – creare parcheggi di interscambio auto/bus o auto/metro (o convertire parcheggi esistenti)
      – incentivare il noleggio in questi parcheggi di bici, di auto elettriche a metano o ibride e il “car sharing”
      – incentivare l’acquisto delle bici (es. 50€ a bici)
      – aumentare le piste ciclabili (ma solo a condizione di rifare i marciapiedi accanto)

    23. Al centralino dei vigili, tutte le volte che ho chiamato non mi ha mai risposto nessuno.
      Per il resto ottimo post…uno si chiede come mai queste pensate non siano mai venute ad uno solo dei sindaci che ci ha governato.
      Se il palermitano è divenuto in questi anni un vastaso (nel senso di fregarsene di tutte le regole) la colpa è in buona parte anche da quei signori in divisa che sorvolano su molte infrazioni gravi, non svolgendo il lavoro per cui son pagati e per cui noi paghiamo.
      Spero tanto che i signori vigili inizino a prendersi delle belle pillole di CORAGGIO ed inizino seriamente a svolgere il loro lavoro, senza guardare in faccia a nessuno!!!

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