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giovedì 25 apr
  • Pulizie di Pasqua

    La trasandatezza è un segno distintivo della palermitanità visibile a occhio nudo, ma spesso percettibile anche all’olfatto. Taluni, mossi da orgoglio degno di miglior cause, teorizzano persino un fascino, un’estetica della decadenza palermitana. Per me la trasandatezza, la sporcizia e l’incuria sono l’esatto opposto di ogni estetica e di ogni forma di cultura civile.

    Non pretendo che un edificio pubblico, una volta inaugurato nuovo di zecca oppure restaurato, conosca ordinarie opere di manutenzione o di pulizia. So che sarebbe tempo perso pretenderlo: il pesce puzza dalla testa e finché la testa non cambia o rotola a causa di un’improbabile rivoluzione, la musica non cambierà nella gestione pubblica. Ma perché edifici privati di grandi imprese “danarose” che hanno filiali non solo in Sicilia non devono conoscere la stessa pulizia e decoro riservati sul continente? Mi riferisco ai Bancomat esposti al pubblico degli sportelli bancari locali le cui tastiere lerce e spesso intoccabili non conoscono un detergente sino alla sostituzione dell’impianto! Il fatto che siano in queste condizioni non ha scuse: è solo per la trasandatezza di chi ci lavora che non sa dare migliore immagine di sé ai propri concittadini così come ai turisti.

    Palermo
  • 35 commenti a “Pulizie di Pasqua”

    1. Potrai anche avere ragione, ma con tutti i problemi che ci sono a Palermo, con la sporcizia imperante per le strade, vai a pensare alle tastiere degli sportelli bancomat? E’ vero che ognuno di noi potrebbe e dovrebbe dare il buon esempio, quindi anche le banche dovrebbero fare la loro parte, ma non ne farei una battaglia di civiltà!

    2. Josh evidentemente è un “benaltrista”, fa parte cioè di coloro che all’evidenza di un problema anzichè cercare di risolverlo suggerisce che c’è ben altro di cui occuparsi e così non si risolve nè l’uno nè l’altro. Le tastiere dei bancomat evidentemente sono solo un piccolo esempio della sporcizia e della trasandatezza imperante a Palermo. Io ne farò un altro esempio: sotto i portici, all’angolo fra via Ruggero VII e m. Stabile, per intenderci dove c’è un noto e storico negozio di ottica, si trovano dei grandi vasi in cemento che all’origine avrebbero dovuto contenere piante, fiori e non certo diventare un ricettacolo immondo di sudicio. Il tutto fra l’indifferenza dei palermitani che passeggiano nel cosidetto salotto. Indifferenza emblematica dei due commercianti che davanti a tanta trascuratezza ostentano eleganti vetrine senza nemmeno tentare d’intervenire in questo contrasto indecente.

    3. per le tastiere portatevi un guanto a perdere.

    4. ha ragione zelig. la tastiera, i vasi…tutti sintomi di una medesima malattia sciatteria, essere trasandati… chiamatela come vi pare quell’abitudine di pulire, disinfettare e ordinare casa propria e considerare lo spazio pubblico come res nullius, res negligenda o res derelicta

    5. Sono d’accordo con Donato.
      Qualche tempo fa ho segnalato analoga situazione al preposto dell’istituto bancario di cui sono correntista: il giorno dopo la tastiera del bancomat era pulita!
      Certe volte ci vuole veramente poco per trovare soluzione a piccoli-grandi problemi.
      Basta accorgersene e, soprattutto, volerlo fare.

    6. E se facesse parte di una strategia ben precisa? Una specie di dissuasore al prelievo!

    7. A parte le banche, vogliamo parlare del GS a Piazza Marina? Sudicio, con i posteggiatori abusivi nel parcheggio interno. Di GS altrove ne ho visti e una bella differenza c’è.

    8. Come dice Didonna nel testo del post, “il pesce puzza dalla testa”.
      Nella situazione palermitana, dove la sporcizia impera, è l’amministrazione pubblica che dando il buon esempio di pulizia, dovrebbe “trascinare” tutti gli altri.
      Con questo non voglio assolutamente giustificare il comportamento dei singoli, voglio soltanto dire che è la comunità che può intestarsi il primo passo.
      Ricordo che c’è stato un tempo, a Palermo, in cui questo avveniva: il centro storico veniva pulito due volte al giorno, si stipulavano convenzioni con soggetti privati per la pulizia e l’uso pubblico di spazi privati, ecc. ecc.

    9. La famosa teoria dei vetri rotti, messa in pratica da Giuliani, ex sindaco di New York (di origine siciliana, guarda un po’) è un esempio lampante. La teoria sostiene che quando un vetro rotto lo si lascia rotto, si può star sicuri che qualcuno ne romperà un altro. Questo per dire che se ci si prende cura degli sportelli bancomat, delle fiorierie, etc. magari anche il resto della città comincerà ad essere più curato.

    10. il guanto a perdere e’ pure assai.
      Basterebbe il guanto per il il dito indice.
      Gestori dei bancomat,provvedete?

    11. Mr Wrong@ Mi pare che i posteggiatori li troviamo ovunque non soltanto al GS di Piazza Marina.

    12. scusate, lo so che non c’entra, ma mi domando come mai questo sito non abbia pubblicato uno straccio di commento sulla totale debacle elettorale del csx, poi dite che non siete di parte….ma se Berlusconi avesse perso cosa avreste scritto??? Ci avreste inondato di commenti ….

    13. Michele P. questo sito parla di Palermo dove non mi risulta che si sia votato. Ti invito a utilizzare l’e-mail per questo genere di comunicazioni, qui è fuori tema. Grazie.

    14. Certo, finché nel similpaeseitalia c’è gente come michele p. che considera la politica come un evento sportivo … meglio stare alla larga dal loro teatrino.

    15. Lo sportello bancomat è il biglietto da visita, come la porta di ingresso o le fioriere antistanti, di un istituto di credito, di solito soggetto privato, a cui sembra veramente difficile credere possano mancare i soldi per organizzare un servizio decente di pulizie: si tratta “solo” di scarsa attenzione da parte del responsabile di sede.
      Cosa c’entrano i discorsi sulla pulizia della città?
      Un bancomat sporco, poi, non è di destra e manco di sinistra, e non è nemmeno palermitano o milanese: è sporco e basta.

    16. COMUNICATO per Rosalio: mi scuso, ho fatto un errore; avendo solo pochi minuti a disposizione ho commentato troppo velocemente il post di michele p.
      ora mi accorgo che si tratta del post di tale didonna, che avevo deciso di non prendere in considerazione se non per sporgere querela; perché il didonna anche se non sta scrivendo bugie, che comunque si potrebbero estendere alla sua città natale, a certi quartieri invivibili di molte città del nord italia, commette ancora una volta il gravissimo errore di generalizzare; oggi la sudiciume è il segno distintivo DEL PALERMITANO, qualche settimana fa scriveva che il DNA è mafioso; generalizza il didonna, ma solo per Palermo, non vede la sua discarica da ecomafia della sua regione, come non vede le zone infrequentabili diffuse in tutto il territorio nazionale. Da querela.
      Ormai ho commentato … chissà se è un post da cancellare …

    17. N.B. intendo discarica da ecomafia nascosta e sotterrata ma anche discarica a cielo aperto, in Puglia. Ma non lo considero il segno distintivo di tutti i pugliesi.

    18. Vi invito a essere rispettosi nei vostri commenti e a rimanere in tema. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema. Grazie.

    19. Diciamo che il post è una zoomata dalla panoramica delle montagne di rifiuti al detaglio di una … tastiera di un bancomat, sempre in cerca di un filo conduttore di tanta indecenza …

    20. questa volta il problema c’e’,
      ma e’ di tipo globale,
      quindi non e’ una specifica palermitana.
      Chiunque puo’ andare sulla tastiera di un bancomat dopo essersi ficcato il dito indice nel naso .
      Volendo affinare ancora di piu’ la soluzione,basterebbe disporre di un protettivo,a perdere, sufficiente a ricoprire mezzo dito indice.
      Se poi la cosa diventasse bbligatoria,giustificata dal volere prevenire le epidemie da contatto,si potrebbe attivare un nuovo business sulla produzione/distribuzione di questo cappuccetto per l’indice ,a corredo dei bancomat.

    21. Didonna è un piede di porco cerebrale e poco m, ‘importa se non è palermitano di nascita, potrebbe essere piu rispettoso ed attento di molti di noi.
      Nella fattispecie trovo abbia sollevato un problema “a pretendere”.
      Con quello che paghiamo in commissioni e minçhiate varie le tastiere bancomat pulite le dobbiamo esigere, così come m’incazzo quando al bar mi spostano la tastina per passare la mappina vagnata sul bancone, così come ho mandato a quel paese un negoziante di via Maqueda (he si, non tutti compriamo da giglio) che ramazzava davanti a me alzandomi tutta la polvere addosso.
      Questa città non ha piu senso civico, e se me lo ricorda un Barese non me la prendo, m’indigna di piu leggere di avvocati con le lauree prese coi punti alla “esso” a cui ancora bisogna spiegare talune cose.

    22. Il tema dell’igiene e’ purtroppo sempre attuale.
      Quando,raramente,mi capita di comprare il pane,
      mi infastidisco nel vedere la pur graziosa commessa prenderlo a mani nude.
      Poi non parliamo di certe pizzerie,dove ho visto il cameriere elaborare le pizze appena sfornate
      con aggiunta di ammennicoli vari,dal prosciutto alle verdure,tuffando le nude mani in certe vaschette,proprio davanti agli occhi di tutti,
      e poi portare il conto e toccare moneta.

    23. per restare in tema di “pulizia”
      uno dei pochi che ha dimostrato una qual certa pulizia mentale e’ stato Di Pietro,che ha detto
      in sostanza:
      “…la sx ha perso 4 regioni,e basta…”
      Poi ha voluto strafare:
      “…i leader di oggi non sono quelli di domani che servono x opporsi a Berlusconi,nemmeno io ci saro’ domani …”.
      C’e’ adesso da sperare che nei programmi
      venga inserito l’obbligo di tenere pulite le tastiere dei bancomat.

    24. Ricordiamoci che il popolo è sovrano, sempre e comunque, sia quando sporca le tastiere dei bancomat ( così non sono OT.ihihihih…) sia quando premia con il voto chi ci governa.
      E con lo strumento democratico del voto, si celebra il potere immenso di noi cittadini del grande nostro Paese.

    25. A me ciò che dà fastidio non è che certe cose, reali, le faccia notare didonna, cose che peraltro abbiamo notato tutti, come è vero che mi vergogno quando me le fanno notare francesi o inglesi quando sono miei ospiti a Palermo. A me ciò che da fastidio è la ripetitività ossessiva del didonna, il quale, non essendo stupido generalizza – sudiciume uguale “segno distintivo della palermitanità” e “palermitani mafiosi nel dna” – sapendo di provocare generalizzando e sapendo che rischia querele ( e stavolta penso che lo faro’ ). Il didonna sa benissimo che lo stato della sua città natale in certi casi è peggiore ma non ne ha mai scritto un post, come sa che la sua città d’adozione, milano, in molti casi anche più gravi versa in uno stato peggiore ( imbrogli e scandali finanziari, quartieri interi infrequentabili ) ma lui continua a chiamarla capitale morale, laddove la moralità non esiste da decenni, comprese morti oscure mai chiarite. E’ la malafede che infastidisce, perché lo stato di decadenza di Palermo non aspettiamo le ossessioni malevole di didonna per scoprirlo.

      P.S. per giuanni: certo sarebbe stato meglio votare per i tuoi amici che sono i principali responsabili dell’invincibilità di b. e con lui ci “sguazzano” (eufemismo)

    26. In politica i condizionali sono aria fritta, come arrampicarsi sugli specchi “leggendo” i numeri come si vogliono leggere. La realtà è che è stata premiata la linea del governo in carica, sebbene fossero elezioni locali ed amministative, un italiano su tre non ha votato, la lega se continua così porterà la situazione italiana esattamente come quelle ceca e slovacca. Punto.
      Ma montare una polemica così pesante su una tastiera di bancomat, vuol dire avìri u maluchiffàri…:)

    27. La polemica l’hai aperta tu, che approfitti di ogni occasione per fare pubblicità ai tuoi amici che sono anch’essi pieni di scheletri, ed hanno il torto maggiore di avere fatto scomparire la sinistra dal Paese; spero che tu non consideri sinistra la gauche-caviar dei tuoi amichetti … se non vuoi repliche, in stile cinese, non scrivere cose politiche e parla solo di bancomat …

    28. tra la “pulizia di una tastiera di bancomat” ed
      un concetto di PULIZIA MENTALE,do’ priorita’ a quest’ultima.
      Ancora molti non hanno capito,o fingono di non capire,che il minor numero di voti,in termini assoluti dipende dal minor numero di votanti.
      Se io parto da 100 e l’avversario da 60,se c’e’ un calo di affluenza alle urne del 10%,mediamente io perdo 10 voti e l’avversario ne perde 6.
      Se poi arriva un conduttore con la faccia di bronzo ed apre l’argomento che io ho perso 10
      e l’avversario solo 6 e quindi io ho perso di piu’,
      come si e’ visto nelle riaperte trasmissioni cosidette di approfondimento,mi pare di capire
      che tali conduttori ritengono di potersi rivolgere ad un popolo di handicappati mentali.
      e QUESTO CERTAMENTE NON PREMIA.
      Intanto mi pare che stia partendo un concetto di PULIZIA DEGLI ORGANICI,nelle P.A.Locali.
      Ieri un Sindaco di una Regione del Nord Italia ha detto che nei prossimi 10 anni il Comune di Palermo deve rientrare nella
      norma in quanto a dipendenti,in pratica non assumere piu’ nessuno (o ridurre all’indispensabile le assunzioni).

    29. Gigi
      io faccio un lavoro di documentazione,non per ragioni politiche,e nemmeno per il piacere di autosputtanarci,come dici tu.Io do un contributo
      sperando di “svegliare” quelli che sono a libro paga nelle amministrazioni pubbliche locali,perche’
      provino un po’ di vergogna e cerchino di cambiare,
      “perche’ cosi’ non va”.
      Ti assicuro che il giorno dopo la pubblicazione di certe foto sono anche intervenuti,in certe zone.
      Purtroppo non si capisce perche’quelli della RD carta,plastica e vetro lasciano i contenitori pieni
      Forse il tema di fondo e’ che se si fa bene la RD sfuma il progetto gia’ compromesso dei 4 TV e forse qualcuno boicotta la RD sperando di ripescare quei progetti che sono costati un bel mucchio di soldini per restare lettera morta.
      In quanto a DiDonna,verso cui vedo che usi bastone e carota,mi pare che anche lui vorrebbe vedere cambiare la situazione da nero a bianco e per fare da maggiore stimolo usa metodi che poi risultano impopolari e suscitano reazioni anche violente.
      In fondo la storia delle tastiere bancomat
      potrebbe essere una metafora che preclude a ben altre sporcizie.

    30. Mi scuso con i correttori di Rosalio. Ma nella mia testa ogni giorno passeggiano 4 lingue diverse ( tra le quali, bien sûr, il siciliano-palermitano ) e certe volte un vocabolo si presenta quando non è il suo momento. Evidentemente volevo scrivere “incolla etichette” e non colla da “coller étiquettes”

    31. I palermitani sono gente pulita, pulitissima. Se andate a casa di chiunque, senza preavviso, troverete pavimenti lucidi, bagni immacolati, tende candide, vetri splendenti. Varcata la porta di casa, però. Perchè già il pianerottolo è polveroso, il portone ha la vernice crepata e che si squama mostrando il legno, il citofono porta etichette mal appiccicate, il cortile è un cimitero di piante morte e di vasi pieni di cicche. Il palermitano, quello che c’è fuori dalla porta di casa nemmeno lo vede.

    32. Non ho mai fatto caso alla sporcizia delle tastiere dei bancomat. Non più di tanto, voglio dire. A pensarci bene è vero che alcune sono sporche, lerce ma altre sono brillanti, come argento. Non so, dipenderà dalle banche immagino, non dai luoghi. Anche se molte di queste macchinette sono situate in ospedali, per esempio, in uffici dove si pagano le tasse, le multe, il canone tv in ritardo. Questo bancomat di cui vi dirò stava in un ospedale, in un angoletto, non lontano dalla cassa per i tickets. Sembrava abbandonato. Mi avvicinai quasi senza speranza ed invece funzionava. ” Inserite la tessera “. Non feci in tempo ad inserirla completamente che andò al passaggio conclusivo, quello delle banconote. Provai il massimo, 500, e me le diede. Provai ancora, timidamente, con altre 100, e me le diede. Capii allora che il mio conto corrente non c’entrava nulla. Non vi dico com’era sublime quel dai e dai, senza pensieri, senza limiti. Fino a quando non apparve la scritta “fuori servizio”. Contai il denaro in un gabinetto che puzzava talmente di disinfettante da far lacrimare gli occhi. 16.100 . Ricordo ancora tutto nei minimi dettagli. Tranne che se fosse pulita o meno quella tastiera. Direi una cosa normale, accettabile. Ps Il giorno dopo comunque, per maggior sicurezza, chiusi il conto corrente. Senza troppi rimpianti.

    33. Ahhahahha leggere i commenti di michele p è uno spasso….. Chi malu chiffari chi avi!
      Ma dico io: che caspita c’entrano le elezioni (fra l’altro non tenutesi ne a palermo, ne in provincia, ne tanto meno nell’intero territorio regionale) con il post di Didonna?
      michele… a scafazzasti, complimenti… buona pasqua!

    34. Ringraziamo Didonna che si è accorto che le tastiere dei bancomat sono sporche ,facciamo prevenzione prelevando tutto il malloppo come ha fatto Manuelo ,eviteremo qualsiasi contagio !!!
      Complimenti a Michele P. per essere rimasto collegato al suo stato mentale …segno di concentrazione e attaccamento al lavoro !!!

      Comincio a rimpiangere l’Italia dei contadini e dei pastori e delle vecchine che pulivano davanti casa, prima che il similpaese del consumismo ci portasse a cancellare ogni segno di umano decoro.

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