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giovedì 28 mar
  • Arraggiati di natura

    C’eravamo lasciati con un sospiro di attesa, cara Palermo. Con una lacrima che non voleva venir giù, con un distacco che doveva necessariamente avvenire. L’afa d’estate mi ha riportato qui da te, come fa coi coralli rossi sulla riva delle tue spiagge. Figli di quella spuma, noi migranti torniamo con il caldo, pronti a ripartire all’ingiallire delle foglie.

    Cos’è cambiato in questi mesi? In noi tanto. Ed anche in te. Tornare a casa è la conta delle differenze tra ogni andata e ogni ritorno. Mi diverte tantissimo vedere il nuovo per le strade: il venditore di pollanche ai Quattro Canti che prima non si era mai visto, il locale che dai Candelai si è spostato a piazza Sant’Anna in cui si riversano tutti, piazza Indipendenza piena di transenne, i cartelloni pubblicitari appena affissi, Mondello con meno cabine e più staccionate.

    Non è vero che sei così terribile, mia cara Palermo. Io lo sapevo già, e starti lontana me ne ha dato la conferma. Anche Roma è caotica, anche le zone periferiche (e non emarginate) di Londra sono sporche; nella strada dall’aeroporto a Torino centro ho visto mille e mille frigoriferi abbandonati come a Villabate; anche a Bologna non fanno la raccolta differenziata. La stazione del capoluogo emiliano non è più sicura della nostra; ti svegli alle 4 del mattino perché qualcuno sotto casa canta a squarciagola ‘O sole mio causa ubriacatura presa in via Santo Stefano o in via Zamboni. Anche lì fa caldo, e le vecchiette sono di un antipatico cronico. Ne ho aiutata una ad attraversare la strada e ho ricevuto in cambio un secco «mica sono handicappata io!». L’omologa vecchietta palermitana mi avrebbe ringraziato un centinaio di volte e per di più mi avrebbe invitato a prendere il caffè a casa sua. A Bologna non esiste nessun blog che sia minimamente paragonabile a Rosalio. Sei così bombardato di eventi – li trovi ovunque nelle bacheche delle università e in fogli volanti attaccati ai pali, ma non in rete – che alla fine, non sapendo cosa fare prima, decidi di rimanere a casa o andare al bar con gli amici. Con enorme dispiacere degli organizzatori che si fanno in quattro per coinvolgere la cittadinanza.

    Questo non vuol dire che Palermo non avrebbe molto da imparare da Roma, Bologna, Londra, Torino e dalle altre città, italiane e straniere, che consideriamo più evolute. Vuol dire altresì che c’è un sentimento diffuso di disprezzo nei confronti della nostra città, del bene comune e della responsabilità che ognuno di noi ha nel costruire l’ambiente in cui vive. Le lamentele sterili sono soltanto segno di deresponsabilizzazione individuale. I discorsi da caffè tra amici sono costellati di “è tutto un magna magna”, “a Palermo non si può far nulla di buono”, “la città fa schifo”. In queste piccole esperienze fuori sede ho scoperto che forse gli stranieri amano Palermo più di noi: parlando della mia città olandesi, spagnoli e inglesi non hanno fatto che decantarne la bellezza, criticando i disservizi ma lodando il buono che c’è. E noi invece, che sappiamo dire? Sappiamo solo calunniare la nostra città, e poco lavorare per renderla migliore. Ha ragione Pamuk: «In realtà ogni frase sulle caratteristiche generali di una città, sulla sua anima e sulla sua essenza si trasforma in un discorso sulla nostra vita, e soprattutto sul nostro stato d’animo. La città non ha altro centro che noi stessi». La verità? Noi siamo arraggiati di natura.

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  • 19 commenti a “Arraggiati di natura”

    1. “Non è vero che sei così terribile, mia cara Palermo. Io lo sapevo già, e starti lontana me ne ha dato la conferma. Anche Roma è caotica…..”

      “il venditore di pollanche ai Quattro Canti che prima non si era mai visto……”

      “A Bologna non esiste nessun blog che sia minimamente paragonabile a Rosalio….”

      “La verità? Noi siamo arraggiati di natura….”

      questo articolo e’ uno sterile delirio puerile e superficiale, imbarazzante.

    2. Di Pamuk ricordo una bella metafora, “scavare un pozzo con un ago”. E’ un modo di dire turco che usò per descrivere il mestiere dello scrittore. Credo sia perfetto anche per descrivere il mestiere del “palermitano”, basta semplicemente passare dal senso di inferiorità che ci attanaglia ad un più corretto senso di parità (supportato da occhio critico ovviamente).
      Brava Laura

      p.

    3. Finalmente un post su Palermo come si deve!
      No non è, nè puerile nè imbarazzante.
      Si Palermo è quella che è, ma sputarci sempre addosso, non porta a nulla di buono.
      Troppa gente che non fa altro che lagnarsi e poi di concreto non fa nulla.
      Immagino che adesso spunteranno tutta una serie di commenti velenosi su Palermo e l’autrice.
      Viva sempre Palermo nel bene e nel male.

    4. sembra un temino di un bambino di scuola elementare, penso che se si continua a ragionare in questo modo, senza la minima obbiettivita’ e superficialita’, Palermo sprofondera’ sempre piu’ in basso.

    5. non posso credere che full viva in questa citta’, mi rifiuto, se lo credessi sarebbe un insulto verso quei pochi cittadini palermitani che ancora stimo.

    6. Non conosco Bologna. Conosco bene Londra e Torino. Non solo ovviamente Londra non è neanche da mettere a confronto ma Torino neanche ci vede in quanto a efficienza, pulizia, decoro, dignità e innovazione. Siamo lontani anni luce anche dal capoluogo piemontese.

    7. se i palermitani ,sono arraggiati di natura,la vecchietta di bologna, sicuramente era nata a Pa.Ibolognesi Doc. sono persone educate e riservati,è rispettano da sempre il loro territorio.Invece noi siciliani lo disprezziamo,è la causa sono, la classe politica che ci ha Malgovernato da sempre

    8. sono daccordo con Attila,ho visitato da poco Torino,sono rimasta sconvolta dall’ordine e dalla pulizia,invasa da migliaia di turisti,x visitare la Sacra Sindone,tutto funzionava a perfezione.

    9. ti dico solo che cara Laura, hai ragione; Palermo è bella e chi viene la ricorda piu’ per le cose positive che per quelle negative; siamo noi palermitani che ci viviamo sempre e non siamo di passaggio che poi dobbiamo fare i conti con tutta l’incivilta’ che ci circonda e in questo, purtroppo, le altre citta’ ce hai nominato, ci fanno neri.

    10. un mio caro amico, che essendo ufficiale della marina mercantile aveva girato il mondo,sosteneva tra il serio e il faceto che Palermo era “il culo dell’Europa” che ne pensi Laura?

    11. Chissà cosa ne penserebbe Gigi.;-)
      Ok, va bene anzi male. La città è sprofondata sotto tutti i punti di vista ma……….COSA DIAMINE SI DEVE FARE PER RISOLLEVARLA? Continuare a piangerci addosso e lavandocene le mani? Boh, valli a capire questi fatalisti palermitani!

    12. ovviamente ringrazio tutti per i commenti,sia positivi che negativi. Certamente il mio post voleva essere prima di tutto una provocazione,una maniera per spronare alla riflessione su un diffuso atteggiamento di disprezzo nei confronti della città. Per quanto riguarda la maniera di risollevarla io,come tutti,non ho la ricetta della felicità. Ma credo profondamente nell’importanza delle micro decisioni,del potere del quotidiano. Se tutti ci comportassimo in maniera decorosa -dall’espressione del diritto di voto alla gestione della cosa pubblica-le cose a mio avviso andrebbero meglio.

    13. Non puoi avere idea di quanto concordi con te, di quanto bene mi faccia leggere che esiste gente cosi’ profondamente innamorata della Città, nonostante gli innumerevoli difetti. Ti sento vicinissima, Laura, come se ci conoscessimo da 20 anni. Le tue parole mi sono di conforto.
      Grazie

    14. SONO EMIGRANTE ANCH’IO E VIVO PROPRIO A BOLOGNA, AMO PALERMO COME LA MIA NAPOLI E INFATTI TANTA E’ LA SOMIGLIANZA NEI LUOGHI E NELLE PERSONE.

      NON POSSIAMO CAMBIARE TUTTO MA SE PORTIAMO AL SUD QUELLO CHE DI BUONO ABBIAMO IMPARATO SARANNO I NOSTRI COMPORTAMENI, LE NOSTRE PAROLE HA SEMINARE UN PO’ DI BUONI PROPOSITI.
      PROBABILMENTE LA VECCHIETTA ERA SOLO UN PO’ PIU’ SOLA, QUESTO SI CHE FA MOLTO NORD! PORTIAMO A SUD IL VALORE DEL SENSO CIVICO E CERCHIAMO DI ESPORTARE IL VALORE DELLA FAMIGLIA, DELLA CONDIVISIONE, CHE E’ LA NOSTRA FORZA PIU’ BELLA E VI ASSICURO INVIDIATA.

    15. grazie maurizio. Sapere che qualcuno condivide quest’amore per la città non può che rendermi felice!

    16. Enzo ti invito a non utilizzare così il maiuscolo (equivale a urlare). Grazie.

    17. scusa non conosco bene i codici di comunicazione di questo genere di siti. grazie

    18. no, Laura, che dici, è più facile prenderne le distanze da questa città. E’ più semplice gridare all’incivile come al ladro, al ladro. A Palermo si suol dire che chi per primo manifesta l’aver percepito il cattivo odore è proprio colui il quale l’ha provocato. Se sei palermitana sai a cosa alludo. E’ come lamentarsi della munnizza per dire agli agli che non si è l’autore dell’aver sporcato. Ma non è più semplice dire, va bene, ho sbagliato, io l’ho votato Pincopallo, farò meglio la prossima volta sperando di poter avere una buona e più ampia scelta.

    19. Palermo ha un solo problema: il palermitano.

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