Mozione per il Wi-Fi libero a Palermo
A seguito di una crescente sensibilità a riguardo, maturata in diversi ambiti della cittadinanza, ed evidenziata da diversi Blog, tra cui Rosalio, ed a fronte dell’abrogazione del Decreto Pisanu, ho presentato una mozione per chiedere l’attivazione del Comune ed offrire alla città di Palermo un servizio gratuito, innovativo e di sviluppo territoriale.
Di seguito il testo integrale della mozione:
Oggetto: Wi-Fi al Foro Italico, Piazza Marina, Corso Vittorio Emanuele, Via Libertà, Via Roma, Piazza Magione, Piazza Politeama e Piazza Verdi
il Consiglio Comunale
Considerato che
la città di Palermo è città metropolitana e denominata Capitale dell’EuroMediterraneo
la città di Palermo è la quinta città di Italia per popolazione ed ha un potenziale culturale ed economico altissimo grazie alla sua posizione geografia per troppo tempo mortificato dall’assenza d’investimenti culturali ed economici però la competitività economica e culturale non si tara sul numero della popolazione ma sulla capacità di attrarre capitali e di rilanciare la rigenerazione urbana
le città italiane ed europee cominciano a cercare di distinguersi per rientrare in competizione tenendo conto sia della domanda della popolazione residente che dell’esigenze di chi arriva dall’estero di accedere a servizi efficaci ed efficienti,per far ripartire l’economia locale è necessario diventare più competitivi sull’economia globale e per perseguire questo obiettivo tutte le più importanti città europee cercano di riposizionarsi migliorando la qualità della vita attraverso l’investimento sulle nuove tecnologie con costi contenuti e ridotti siglando partneriati tra amministrazione pubblica ed aziende private presenti sul territorio, è possibile oltrepassare l’ormai obsoleta semplice cablatura urbana per implementare tecnologie wireless grazie alle quali offrire alla cittadinanza locale ma anche a chi arriva in città per affari e/o per turismo la possibilità di accedere alla rete facilmente e velocemente le principali città mondiali competono già da anni nell’offrire ai propri abitanti e visitatori punti di accesso wireless a livello governativo è ufficiale il superamento delle restrizioni del Decreto Pisanu e della relativa legge di conversione
l’indagine tecnica portata avanti da un gruppo di lavoro spontaneo di professionisti di settore che definisce e descrive con dati tecnici e provenienti da indagini di mercato, anche su esperienze già realizzate, la possibilità di realizzare la rete wireless a costi tecnici contenuti
tale implementazione del wireless potrebbe essere gestita attraverso gli hot spot così da coprire per intero i costi di attivazione e gestione così da non gravare sui bilanci del comune
Ritenuto che
la realizzazione di reti wireless garantisce la possibilità di creare anche un collegamento diretto tra cittadini ed amministrazione comunale implementando lo sviluppo dell’e-government
l’implementazione di reti wireless in zone della città quali il Foro Italico, Piazza Marina, Corso Vittorio Emanuele, Via Libertà, Via Roma, Piazza Magione, Piazza Politeama e Piazza Verdi, etc con altissimo potenziale culturale, economico e turistico, scarsamente utilizzato, garantisce la rivalutazione e riqualificazione di tali zone potenziando i temi di ambiente e tecnologie e le possibilità offerte da tali ambiti
all’interno di queste stesse zone ricadono anche tantissimi uffici dell’amministrazione comunale
Vista anche l’indagine e la spinta propositiva portata avanti dai mezzi di comunicazione ed informazione locale come ad esempio uno tra i più noti blog palermitani Rosalio, che captano ed intercettano le esigenze di fasce generazionali diverse della popolazione locale
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta Comunale
ad attivare gli uffici competenti per la realizzazione immediata delle reti wireless secondo le modalità suggerite nelle zone indicate in narrativa.
Sarebbe un piccolo grande passo per la città…
Tra vent’anni probabilmente sara’ cosi’ in tutte le citta’ del mondo. Sarebbe bello, per una volta, non essere tra le ultime citta’ a recepire le innovazioni. Bravi!
ottima scelta,
Ottima iniziativa. In campagna elettorale per il secondo mandato, Cammarata aveva promesso che da li a poco avrebbe lanciato un progetto per il wi fi. E non si è più visto nulla.
Iniziativa lodevole da parte di Ferrandelli, per carità, ma: “Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta Comunale ad attivare gli uffici competenti…”; il sindaco e la giunta comunale(minuscolo voluto!) che si attivano per attivare, scusate il gioco di parole, gli uffici?
Ahahahahahahahahahhaahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahhahahahahhahaahahahah…….. 🙁
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caro ferrandelli, il testo del post profuma di bozza troppo veloce e mal copiaincollata.
cito:
“tale implementazione del wireless potrebbe essere gestita attraverso gli hot spot così da coprire per intero i costi di attivazione e gestione così da non gravare sui bilanci del comune”. oscuro.
cito:
“la realizzazione di reti wireless garantisce la possibilità di creare anche un collegamento diretto tra cittadini ed amministrazione comunale implementando lo sviluppo dell’e-government”. improprio. (l’e-contatto wireless con il comune lo pretenderei sull’intero territorio urbano).
infine, credere che il wifi libero possa, anche parzialmente, garantire la rivalutazione e riqualificazione di ciò che è detto il salotto di palermo la ritengo una grande idea. figurati cosa potrebbe in periferia.
buon lavoro.
Nooo il “wi-fi comunale” non ci credo manco se lo vedo, ammesso che si faccia andrebbe a finire che:
Si fonda una società partecipata con 20 consiglieri di amministrazione, 50 dirigenti, 50 impiegati per cui una cosa che costerebbe 50.000 euro a prezzo di mercato, se e quando si faccia, ne verrebbe a costare 50 milioni.
Meglio uno sponsor giapponese….
credo che sia l’ultimo dei problemi in questa città!!!!
ecccheccazz!!
Cosa dice l’indagine tecnica portata avanti da un gruppo di lavoro spontaneo di professionisti di settore ?
A quali prezzi si potrebbe realizzare questo sistema wifi secondo questa indagine ?
Che significa potrebbe essere gestita attraverso gli hot spot?
Non capisco come un tale sistema non gravi sui fondi comunali, considerato che ci sono costi di progettazione, acquistare, installare e gestire e manutenere apparecchiatura elettronica.
Potresti essere più dettagliato gentilmente?
Grazie
Ma perchè molti politici panormiti (tipo Faraone e il suo strappo) sono convinti che qui su Rosalio siamo tutti stupidi?
Come hanno rilevato altri utenti, quella bozza è aria fritta. Non significa nulla. Non specifica in che maniera gli HotSpot, fra l’altro gratuiti potrebbero contribuire alle casse del comune.
Faccio presente che:
1. per dare il servizio bisogna creare una infrastruttura che, vista l’estensione del solo centro di Palermo, avrebbe un costo notevole
2. il comune dovrebbe firmare un contratto con ente fornitore di servizi (tipo Telecom) e pagarlo annualmente.
Se a fronte dei punti 1 e 2 il servizio offerto è gratutito, mi spiega il sig. Ferrandelli come fa il Comune a rientrare dall’investimento?
Ovviamente non è un investimento ma un servizio sociale offerto: ma siamo sicuri che a Palermo sia più urgente fornire il wi-fi libero come servizio sociale prima di altri? (anziani, mobilità, scuola…)
Apprezzo l’iniziativa ma Ferrandelli lei è consigliere comunale, non esiste un modo più “diretto” per intervenire, anche in piccolo?
Magari con la collaborazione di qualche suo collega di partito nelle circoscrizioni, non si riescono ad installare un paio di antenne nelle piazze dei quartieri più svantaggiati?
A chi pensa che il Wi-Fi libero sia l’ultimo dei problemi della città, vorrei far presente che secondo Francesco Sacco, economista università Bocconi, se la banda larga arrivasse al 60% delle famiglie ed al 90% delle imprse, il potenziale di crescita del Pil italiano sarebbe tra l’1,2% ed il 12,2%.
Internet significa libertà di stampa: chiunque può esprmere la propia opinione.
Dare l’accesso a internet gratis nei quartieri svantaggiati significa garantire la fruizione di risorse quali wikipedia, i siti istituzionali degli enti pubblici, i giornali online.
Tutte cose che possono fare la differenza tra avere un bambino ignorante ed uno consapevole, che in alcune zone della città significa un mafioso in più od in meno.
Internet sempflifica la vita delle persone e favorisce il business, sono in commercio cellulari che riescono a connettersi ad internet che costano 100 euro, pensate alla possibilità di prenotare un albergo o il biglietto del treno mentre si passeggia per le vie di Palermo come può aiutare il turismo e garantire una più picevole presenza agli uomini d’affari.
Non è necessario che si copra immediatamente tutta la città, ma è necessiario che si inizi subito, da una piazza, un giardino, quello che volete voi, e poi si continui ad espandere la copertura.
Copia/incolla o no… il wireless è fondamentale sia a Palermo che in qualsiasi altra città! Lo sviluppo la diffusione della tecnologia è oggi uno strumento fondamentale per l’evoluzione della società!
A Palermo mancano tantissime altre cose, è vero…ma ragionando in questo modo non andremo mai avanti…
@marco lombardo. mi sia concessa una battuta: il danno collaterale dell’accesso a troppe informazioni è che poi alla fine si fa confusione. citi il prof. sacco ma hai letto male i suoi dati riportandoli erroneamente – il potenziale di crescita è “economico” e potrebbe attestarsi tra lo 1,2% ed il 12,2% del “pil”. confusione da miliardi di euro.
per tornare in topic.
la banda larga (radio) di libera fruizione è una chiara opportunità di aggregazione e sviluppo.
contesto i proclami elettorali di una classe politica amministrativa trasversalmente superficiale ed approssimativa (in altro post si parla di errori grossolani nella presentazione di progetti).
penso che il moderno urbanista prof. carta è tristemente solo.
ritengo infine che sul marcato confine fra l’ignoranza e la conoscenza non risieda wikipedia ma le mura di una scuola solida ed efficace ed oggi tecnologica.
sennò capita che non sai fare altro che prenotare un treno con un cell da 100€.
saluti.
Siamo sempre i primi a criticare: non e’ che il wi-fi nelle piazze l’ha inventato Ferrandelli, e quindi dobbiamo chiederci come applicarlo e come funziona. Esiste in tutto il mondo e funziona.
Verra’ fatto come e’ in tutto il mondo.
N.B. e’ una proposta di delibera. La parte tecnica verra’stilata dagli uffici competenti con preventivi, bandi, pareri tecnici, etc.
è vero.. siamo un popolo che non merita niente. Viviamo una realtà politica all’interno della quale chi non agisce o lo fa nei sottoboschi la vince.
Ferrandelli ha presentato una mozione, un atto d’indirizzo politico, mi sorprendono tutte queste critiche nei confronti di un servizio che potrebbe dare molti vantaggi a costi molto bassi (per intenderci gli hot spot non sono gratuiti ma sono quel servizio “pubblicitario” che rende il servizio quasi a costo zero)
Da un pubblico colto ed acuto come quello che sembra affollare questo blog mi sarei aspettato proposte, entusiasmo, voglia di partecipare ed invece è sempre la stessa storia.. dietro la tastiera tutti con la verità in mano.
Chi fa probabilmente “rischia” di errare o di trovare ostacoli e critiche.. chi non fa stiamo certi che non sbaglierà mai.. ragioniamoci.
proposte, entusiasmo, voglia di partecipare. ma anche capire, conoscere, osservare.
cito da http://www.provincia.roma.it/percorsitematici/innovazione-tecnologica/approfondimento/15866
“Nell’ambito dell’ Internet Governance Forum Italia 2010, la Provincia di Roma ha organizzato il 30 novembre presso la sala Di Liegro a Palazzo Valentini, l’incontro “WiFi in Italia: esperienze pubbliche a confronto”, per promuovere una riflessione su tutti gli aspetti in gioco nella sfida del WiFi libero – quadro normativo, applicazioni e servizi – e sulle differenti iniziative delle amministrazioni pubbliche sullo sviluppo della Rete.
La giornata ha rappresentato l’occasione per presentare Free ItaliaWiFi, la prima rete Internet senza fili, ad accesso gratuito, per le pubbliche amministrazioni di tutto il territorio nazionale.
Il progetto nasce dall’esperienza di ProvinciaWiFi, la rete wireless gratuita sviluppata dalla Provincia di Roma e ora disponibile agli enti locali di tutta Italia.
Free ItaliaWiFi ha l’obiettivo di creare una federazione nazionale delle reti wifi pubbliche già esistenti, sfruttando la possibilità di interconnettere i sistemi di autenticazione, al fine di permettere ad ogni utente registrato l’accesso sulle reti federate con le stesse credenziali.
Durante il convegno è stato inoltre presentato il Kit per la realizzazione di reti pubbliche wifi sviluppato da Provincia di Roma e Caspur, e reso disponibile, mediante licenze Open Source e Creative Commons, alle amministrazioni e ai soggetti interessati. Gli obiettivi sono: accrescere la diffusione del WiFi gratuito, favorendo la nascita di nuove reti, e dare vita ad una comunità d’uso che condivida e migliori costantemente i software e le architetture utilizzate.”
parole chiave su ciò che vorrei comunicare a chi legge:
caspur (consorzio interuniversitario per le applicazioni di supercalcolo per università e ricerca),
licenze Open Source e Creative Commons,
30 novembre 2010 (legge pisanu in vigore, ma “ostacolo” aggirato legalmente),
in funzione a roma (fruibile da chiunque completi la registrazione),
accordo di federazione con comune di venezia e regione sardegna.
al link su indicato tutti gli approfondimenti.
io, amministratore, chiederei la fornitura del kit ed avvierei uno studio di fattibilità per aderire alla federazione.
saluti
Magari… e in ogni caso anche solo promuovere il dibattito su una piccola/grande questione di civiltà da 21 secolo non fa male.
Io non capisco. Il collegamento WiFi ad Internet è semplicemente un mezzo di comunicazione, come ad esempio il telefono. Provate ad immaginare la nostra società senza telefono: sarebbe un disastro! E allora, seguendo lo stesso ragionamento del post, perché non proporre di installare a carico del comune accessi telefonici gratuiti in tutta la città?
nell’ambito dell’antropologia culturale tipicamente panormita è simpatico notare quanta voglia partecipativa stimolino le critiche/lamentele. ma quanto silenzio invece le proposte.
A titolo informativo:
Sono già molteplici i casi di studio disponibili su connettività wifi e reti comunali/provinciali. Cito il caso della mia città, Cesena (FC, Romagna), dove l’influenza di un gruppo spontaneo di cittadini è riuscito – in un anno di dibattito online e presentazione di casi di studio – a mobilitare l’amministrazione pubblica in tale direzione.
Il progetto, ancora in corso d’opera, prevede connettività pubblica fornita da un provider che opera nel mercato locale e nelle connettività wifi. Obiettivo finale, auspicato dal gruppo di discussione, è quello dei contenuti georeferenziati per valorizzare turismo e attività commerciali nelle zone coperte dal segnale.
I costi imputabili all’amministrazione pubblica – secondo quando dichiarato tramite comunicati stampa – sono stati quelli della promozione del nuovo servizio e la cartellonistica nei parchi/giardini.
Riferimenti:
– Gruppo facebook “Vogliamo la rete WIFI pubblica a Cesena!” http://www.facebook.com/group.php?gid=278437672983&v=wall
– Wired sulla notizia http://mag.wired.it/svegliaitalia/cesena-wi-fi-connessione-gratis-24-ore-su-24.html
ci andrei piano con i facili entusiasmi.
Ci sono utenti paganti che si dannano l’anima
per l’assenza di segnale,le continue interruzioni,
la lentezza di interventi,la molteplicita’ degli interlocutori e la liquifazione delle responsabilita’.
Insomma,il wi-fi palermitano non si sottrae
agli indici di bassa qualita’tipici di quest’area
del mediterraneo.
liquefazione
sarebbe come dire:
Signori, ho deciso che chiederò l’iscrizione del mio “scecco”, al palio di Siena.