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giovedì 28 mar
  • Nel parco e al mare

    Mezzogiorno è l’ora giusta per una camminata. Marzo presenta un volto sorridente, si rifarà più avanti? Per il momento un sole splendente illumina il parco di una luce dorata. Sul viale i platani puntano al cielo i loro rami nudi. Mi fermo un attimo a leggere un foglio fissato ad un albero: avvisa di un cane smarrito, di colore marrone, taglia piccola, di nome Leo; gli è molto affezionata la bimba della padrona; non offre ricompensa; la speranza del ritrovamento è tutta riposta sul sentimento di tenerezza che può prendere il passante al pensiero di una bambina disperata privata del compagno dei suoi giochi. Il senso della perdita non ha riguardo dell’età, accompagna l’umano lungo il suo cammino.

    Una signora, snella, con pantaloni grigi e giaccone azzurro, mi sorpassa col suo passo sostenuto. Non l’ho vista in viso, le darei un quarantacinque cinquant’anni, a giudicare dai capelli grigi e dal passo ancora morbido. Il mio ritmo di marcia è leggermente più veloce, quindi la riprendo, mi volterò solo ad una certa distanza, non so perché; forse per imprimermi nella mente la sua sagoma come apparenza di una persona destinata a rimanermi sconosciuta, ma vicina per la comune vitalità, residua per me, che richiede movimento, sole, paesaggio, partecipazione al concerto dei viventi e delle cose.

    Una giovane madre spinge un passeggino; il suo bimbo di tre quattro anni scorrazza davanti a lei su una biciclettina, rivolgendo qualche parola alla mamma con la sua tenera vocina; si ferma alla vista di un merlo che agile e guardingo becchetta sulla peluria d’erba ai margini dell’asfalto. Guarda, mamma, guarda, esclama, indicando quell’esserino libero e felice. Per me, che gli passo accanto, la sua voce di bimbo, la sua fresca meraviglia, sono un preludio altrettanto felice, di cui perderò lentamente le immagini e il suono con l’avanzare tra i filari d’alberi frementi per l’imminente primavera.

    Due ragazzi affiancati in bicicletta mi passano sulla sinistra. Il loro è un procedere tranquillo; avranno entrambi non più di quindici anni ciascuno; vestono quasi uguali, con jean e giubotto, lo zainetto sulle spalle, scarpe da tennis, capelli tagliati corti; sembrano due gemelli; chiacchierano con naturalezza; saranno amici del cuore? Nell’età in cui è vivo il bisogno di estendere e condividere le proprie pulsioni, i desideri, gli stati d’animo, con un altro essere profondamente affine? Si allontanano con la noncuranza che la giovinezza di solito mostra nei confronti di luoghi e immagini pur se straordinari; come se la bellezza fosse a lei dovuta.

    La mia marcia svolta verso il mare. La luce è più vivida. Vedo l’orizzonte; è lontano, la sua linea corre lungo il limite dei due colori, dell’acqua e dell’aria. L’apertura verso grandi spazi dà spinta ai miei passi, rafforza la voglia di immergermi nello scenario che più da vicino mi ricorda le lontananze dell’infanzia. Adesso la sabbia rallenta il mio procedere, ma dà ali alla leggerezza che nasce da uno sguardo lungo e avvolgente. La città incombe al limite di una spiaggia che anno dopo anno impercettibilmente avanza verso il mare, quasi a chiedergli compensazione rispetto alle usurpazioni degli umani insediamenti.

    Ospiti
  • 3 commenti a “Nel parco e al mare”

    1. Trovato cane di piccola taglia con collare catena di metallo zona Mondello, viale Venere Palermo. Chiunque lo riconoscesse mi contatti! Ho fatto alcune foto come posso farvele avere?

    2. Mi può dire il luogo dove c’era l’annuncio così cerco di recuperare un recapito? Credo che il cane sia quello!

    3. Aspetto ancora una risposta. Grazie

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