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sabato 27 apr
  • Racconto erotico palermitano

    La motoape incede zigzagando tra le viuzze strette, facendosi largo tra macchine posteggiate e stendini ricolmi di vestiti da asciugare.

    Arrivato in piazza, Calogero impugna il microfono.

    «Ca sugnu, chi su’ belli ‘sti banani».

    Maria ha un sussulto, l’arrivo del fruttivendolo ambulante è un momento gioioso nelle lunghe interminabili giornate di noia.

    La donna aspetta strategicamente come ogni giorno che le massaie compiano i propri acquisti in modo da avere Calogero tutto per se, almeno per qualche momento.

    «Che gli do signora, taliassi chi bello citrolo che ho oggi».

    Lei sorride, gli fa gli occhi dolci; prova tenerezza per quel giovane aitante che gli potrebbe venir figlio.

    «E che devo farci, piccolo è. Mi servirebbe piuttosto una zucchina».

    Quando parla così Calogero ha un brivido d’eccitazione, non è l’unica sua cliente che si diverte a fare la pulla; però parla, stuzzica, provoca, ma alla fine non fa niente.

    Quell’energumeno del marito la tiene d’occhio ma non si lamenta; si vede che ci piace pure a lui.

    «E lei si compri un citrolo e ci mette la pillolina blu; vedrà quanto diventa».

    Gli occhi di Maria si adombrano di tristezza.

    Ho esagerato? Pensa Calogero.

    «La pillolina blu niente fa. Non funziona».

    I volti si fanno seri, forse Calogero ha capito.

    «Maria unni minchia si”. Si sente cheggiare nell’aria.

    «Qua sono, sto comprando l’insalata».

    La voce del marito riporta Maria alla realtà. «Mi dia un’insalata» taglia corto.

    Calogero avvolge nel Giornale di Sicilia una bella insalata e dentro ci mette un cetriolo bello sodo.

    «Questo glielo omaggio io, senta com’è duro. Non c’è bisogno di pillola».

    Le mani dei due si sfiorano, lei ha un fremito.

    Sta per dire qualcosa mentre una voce roca la fa sussultare.

    «Ancora assai a fari? Amunì ca siemu in ritardo».

    ‘U zu’ Carru, un energumeno sui cinquanta mezzo alcolizzato spunta dall’androne.

    Maria paga ed a testa bassa torna a casa spuntando poco dopo senza sacchetto.

    Il marito l’attende col cellulare in mano, non la degna di uno sguardo.

    Calogero è fermo innanzi al proprio veicolo intento a sbucciare una banana.

    «Chi bella banana chi aiu» urla al microfono.

    Qualcosa sembra ridestare dal torpore ‘u zu’ Carru, ma è un attimo; torna nuovamente a fissare lo schermo del cellulare. Non si accorge nemmeno dello sguardo triste della donna ancora bella che ha accanto.

    Lei lo prende sottobraccio ma con la coda dell’occhio sbircia finché può il giovane aitante protagonista dei sogni notturni; già sogni, perché da un po’ al marito non funziona più, e di una visita dal medico lui non ne vuole sapere.

    «S’affrunta ‘stu curnutu. Però di giocare le bollette e ubriacarsi non si vergogna» pensa rancorosa Maria.

    «Avutru chi Viagra. Ci vulissi ‘a stricchinina» digrigna fra i denti.

    «Chi dicisti?» mormora ‘u zu’ Carru.

    «Niente caro. Camina, ca è tardi».

    E si avviarono a fare la spesa, attipo marcia funebre.

    Ospiti
  • 26 commenti a “Racconto erotico palermitano”

    1. Se l’erotismo consiste in una donna di mezz’eta’ trascurata dal marito e che per questo sogna un giovane fruttivendolo il quale, come pegno d’amore, le regala un cetriolo..siam messi bene.
      Poi, “..si sente cheggiare nell’aria..” licenza poetica e’?
      Vede, sig. Barcellona, l’erotismo e’ una cosa seria, quindi la prossima volta che ne vuol scrivere ci metta un po’ piu’ d’impegno, per esempio:
      “Lei era una donna col viso ormai segnato da qualche ruga, ma indubbiamente ancora attraente, con un corpo pieno di rotondita’ che le donavano una sensualita’ matura ed intrigante. Un seno ancora prorompente che il reggiseno faticava a contenere, un fondoschiena rotondo e sodo sotto un vestito leggero e cosce morbide e tornite velate da calze leggere e sostenute da tacchi appariscenti. E questa donna, questo corpo, cercava disperatamente un uomo, un maschio che con le sue mani e non solo potesse toccare quella pelle cosi’ bisognosa d’esser amata, un maschio che esplorasse quel corpo come si esplora una foresta sconosciuta, indugiando soprattutto negli angoli piu’ intimi e nascosti. E lei aveva pure dato un volto a quest’uomo: il giovane venditore di frutta e verdura che vedeva e col quale ogni giorno scambiava qualche parola. Mentre lui palpava, stringeva, e magari addentava una pesca per convincere le clienti della bonta’ di cio’ che vendeva, lei immaginava che al posto di quella pesca ci fosse il suo corpo, corso da fremiti e brividi, finalmente al centro dell’attenzione di un vero uomo, di un vero maschio. E le sue fantasie continuavano..”
      Mah.

    2. Dopo avere finito la merenda leggo questo post, senza infamia e senza lode, poi però alla fine, tra i commenti, ecco la luce: le lezioni di narrativa di David! Le consiglio sig. David di farsi affidare una bella rubrica da Rosalio, un ciclo di lezioni dedicate alla scrittura. A lei la Scuola Holden le fa un baffo!

    3. Eh, non si tratta di lezioni di narrativa, di cui non sarei peraltro capace non essendo il mio campo, quanto di consigli su come valorizzare un’idea.
      Platone diceva che nell’Iperuranio, il mondo delle Idee, tutto era perfetto, ma quando esse giungevano sulla Terra venivano inevitabilmente corrotte dalla materia.
      E nel caso specifico di tutti questi aspiranti scrittori/giornalisti/editorialisti di Rosalio, occorre quindi ridurre al minimo la distanza tra l’Iperuranio del loro cervello e la Terra della tastiera.
      Bene, sig. Merendero, ora puo’ tornare a copulare con una nuova merenda. Ossequi.

    4. Grazie per la lezione di filosofia 2.0! Ossequi professore 🙂

    5. Signor David, io sto cercando di ideare una specie di genere, che ho ribattezzato eroticomico, questo post e’ una cosa cosi’, per ridere. Lei mi consiglia di darci dentro, di scrivere cose più erotiche? Ne scriverò degli altri, ai lettori di Rosalio l’ardua sentenza.

    6. Il sig. David ha rimpiazzato nell’immaginario collettivo il sig. Gigi. Entrambi hanno sempre qualcosa da obiettare, entrambi tuttologi dall’esistenza vissuta, con innata tendenza al protagonismo.

      Giuseppe Barcellona scrive il suo racconto, David scrive il suo come commento.

      Credo che nuocciano al blog, in quanto, dopo averli letti, Gigi e David, cadono le braccia e non si commenta, ma magari non è così, funziona così solo per me.

      A me il racconto ha fatto sorridere, non credo che l’autore aspirasse al Nobel, la leggerò volentieri anche in futuro, Giuseppe.

      Ed infine caro moderatore lo so, ulteriori commenti fuori tema saranno rimossi.

    7. Buongiorno! Se io sarei un autore mi arribbierei molto di tutte queste correzzioni, mi da fastidio essere corretto da artre persone 🙂

    8. L’idea e’ buona, sig. Barcellona, anche se non propriamente nuova: in pratica tutte le sceneggiature dei film anni 70/80 con l’inarrivabile trio Banfi/Fenech/Vitali sono eroticomiche. I migliori auguri.
      Ah, sig, Grillo Saggio, mi par di capire che lei non apprezza i miei commenti: ora me lo segno.
      Ma paragonarmi al sig. Gigi proprio no: a parte il fatto che lui vive a Parigi e io a Londra, lui e’ il vero mito del blog, il vero ultimate fighter! Quando commenta usa la tastiera quale arma di distruzione di massa. Quando si getta nella mischia spara cannonate, a palle incatenate, ad alzo zero. Quando viene assediato da qualche commentatore non esita a versargli addosso olio bollente e nel corpo a corpo usa le mazza chiodata: in altre parole non fa prigionieri. Lo stesso Tony una volta lo contesto’ e lui, con un colpo magistrale di kung fu, gli slogo’ in modo permanente il braccio e da allora il buon Tony e’ costretto a vivere con l’ascella in esposizione, come si puo’ facilmente verificare dal suo avatar. E ho pure saputo, da fonti riservate dell’inteligence britannica, che persino Rambo ha il suo numero di telefono per chiedergli consigli in tempo reale sull’eliminazione degli individui molesti.
      Oh, sig. Gigi, si scherza soltanto, non si sa mai.

    9. *intelligence

    10. Signor David, lei fa dei miei commenti una descrizione molto lusinghiera, e per questo la ringrazio.
      Questo grillo saggio, che non ho mai visto qui, ma che, celato, ha seguito i suoi ed i miei commenti con particolare attenzione, a dire il vero si tratta del solito buontempone anche un po’ sce.mo. Perché ? Lui non capisce che a me, a differenza sua Signor David, questo racconto non dispiace, forse perché, vivendo io spesso lontano da Palermo vedo con simpatia certi tipi palermitani pittoreschi e tasci, come i protagonisti di questo racconto. Quindi il grillo saggio è sce.mo perché soprattutto stavolta doveva restarsene celato, e tacere.
      Tra l’altro, tra le righe del commento del grillo saggio si evince che si tratta di un individuo che contempla la propria scrittura; insomma, è affetto da diversi problemi patologici.
      Signor David, lei pensa che mi ha citato per provocare il mio intervento ?
      Io non penso che si tratti di quel suo conoscente, o di un suo simile, cioè quelli che si celano di volta in volta dietro diversi nickname secondo strani influssi del momento… qui si tratta di ben altri livelli… ri lucchia.

    11. Signor David, lei fa dei miei commenti una descrizione molto lusinghiera, e per questo la ringrazio.
      Questo grillo saggio, che non ho mai visto qui, ma che, celato, ha seguito i suoi ed i miei commenti con particolare attenzione, a dire il vero è il solito buontempone anche un po’ sce.mo. Perché ? Lui non capisce che a me, a differenza sua Signor David, questo racconto non dispiace, forse perché, vivendo io spesso lontano da Palermo vedo con simpatia certi tipi palermitani pittoreschi e tasci, come i protagonisti di questo racconto. Quindi il grillo saggio è sce.mo perché soprattutto stavolta doveva restarsene celato, e tacere.
      Tra l’altro, tra le righe del commento del grillo saggio si evince che si tratta di un individuo che contempla la propria scrittura; insomma, è affetto da diversi problemi patologici.
      Signor David, lei pensa che mi ha citato per provocare il mio intervento ?
      Io non penso che si tratti di quel suo conoscente, o di un suo simile, cioè quelli che si celano di volta in volta dietro diversi nickname secondo strani influssi del momento… qui si tratta di ben altri livelli… ri lucchia.
      * questa è la versione corretta

    12. … tra l’altro, il Dottor Siino/Rosalio può confermare che da circa 1 anno commento raramente in questo blog.
      Il grillo saggio, nonostante la mia presenza sporadica qui, rimane ossessionato dai miei commenti, e ora sappiamo anche dai suoi, Signor David.
      Se a questo stato allarmante del grillo parlante ci aggiungiamo che lui entra in una discussione, in questo post, SOLO per giudicare i commentatori, anche se non ha niente da dire sul contenuto del post ( che invece è l’unico atto che motiva la partecipazione alla discussione ) …

    13. Signor David,

      solo una considerazione “consigli su come valorizzare un’idea” lo sento dire troppo spesso a chi non ha una propria idea originale e, vedendo qualcuno che ne ha avuta una, ritiene opportuno dare “consigli su come valorizzarla”.

      L’Autore (volutamente maiuscolo) ha avuto la sua Idea e l’ha buttata giù come la sentiva, come voleva, come riteneva opportuno farlo. Io, il signor David e chiunque altro lo avremmo fatto in modo diverso, ma non per questo nessuno di noi è autorizzato a dire che “sarebbe stato meglio” (valorizzare ?) secondo il nostro pensiero, questo compito – inutile – lasciamolo ai professionisti, i critici, veri esperti nel non essere in grado di avere idee proprie e di crogiolarsi nel commentare quelle degli altri, salvo un giorno svegliarsi e rendersi conto che le idee od opere che “criticano” sono meglio di loro stessi
      cit. Egò di Ratatouille 🙂

      grazie all’Autore; ho trovato il testo gradevole ed ironico nel suo drammatico realismo

      Marco

    14. Eh, sig. Gigi, noi due siam tra i pochi, qui nel blog, a rivestire contemporaneamente il ruolo di commentatore e di ospite, avendo sia io che lei talvolta scritto qualche post che il buon Tony, seppur col braccio slogato, ha avuto la bonta’ di pubblicare.
      E soprattutto siamo tra i pochissimi che usan sempre lo stesso nick, quindi chi vede un nostro intervento sa gia’ in generale cosa diciamo e come lo diciamo. Puo’ piacere o meno, ovviamente, ma nessuno obbliga a leggere e tanto meno commentare i nostri interventi. Ed entrambi non abbiam paura del confronto, anche aspro se e’ il caso, ma sempre corretto. Ed infatti, se qualcuno porta delle valide argomentazioni contro le nostre convinzioni siam pronti ad accettare il dialogo. Il punto e’ che spesso chi ci da’ addosso non lo fa per smontare un’idea ma soprattutto per denigrare e/o offendere, non capendo che cosi’ si umilia da solo, perche’ denigra e offende solo chi non ha argomenti validi da opporre. Semplice, direi.
      Il sig. Grillo Saggio ci taccia di protagonismo, ed io confermo: si’, voglio esser protagonista in cio’ che faccio, non mi piace far la comparsa sul palcoscenico della vita. Dal lavoro all’amore, dalla tavola a Rosalio a me piace esser protagonista, e’ proprio vero.
      Poi sempre il suddetto insetto ci dice che ci vantiamo delle nostre vite avventurose, ma la mia vita e’ questa, che sia avventurosa o meno non posso dirlo, perche’ io ci son abituato. Se per vita avventurosa s’intende un’esistenza dove, sino ad ora, ho vissuto in quattro nazioni, parlo fluentemente tre lingue, ho lavorato in ambienti diversissimi e, di conseguenza, ho anche avuto compagne diverse per razza e nazionalita’..beh, in tal caso la mia vita si puo’ definire avventurosa, per me e’ solo una vita normale, forse solo un po’ meno comune di quella di tanti altri miei ex compagni di scuola che han vissuto sempre a Palermo, lavorando sempre nello stesso ufficio e gustando la domenica i manicaretti della suocera. Ma cio’ non toglie che talvolta li invidio pure, perche’ hanno avuto una vita piu’ tranquilla e rilassata. La mia vita, sino ad adesso, non e’ stata migliore o peggiore della loro, solo diversa.
      Poi, come dicevo, noi due siamo quasi gli unici ad esser riconoscibili in questo blog, perche’ a parte qualche altra lodevole eccezione (penso a Pablo, Zelig, Xavierpanormus, etc) la stragrande maggioranza cambia i propri nick in modo vorticoso. Certo, non c’e’ niente di male in cio’, e qualcuno dice pure che e’ importante cio’ che si dice e non tanto chi lo dice. Ma e’ altrettanto vero che vedere la stessa persona usar ogni giorno o quasi nick diversi mi fa perdere la stima per quell’individuo e svaluta i suoi interventi. Ovviamente non tutti s’accorgono che spesso dietro a nick diversi ci stan sempre le stesse persone, ma ad un osservatore attento ai dettagli come me (e devo esserlo, dato che, pur avendo una laurea in economia, mi occupo di antichita’) non sfugge cio’.
      Ancora, chi mi conosce bene (e penso che cio’ possa valere anche per lei, sig. Gigi) dice che io sono “a divisive person”, cioe’ qualcuno che non lascia indifferenti, potendo esser amato ed odiato allo stesso modo per gli stessi motivi. Per la mia cultura, ad esempio, che puo’ esser vista come saccenza. Per la mia ironia, che puo’ esser vista come sarcasmo. Per il mio parlar chiaro, che puo’ esser visto come cinismo. Ma cio’ fa parte del gioco. D’altronde, sin da bambino m’hanno insegnato a tener conto solo delle critiche delle persone vicine e di coloro che stimo: le critiche, specialmente se non argomentate, degli sconosciuti e/o degli indegni non mi feriscono piu’ di tanto. Una mia ex fidanzata dell’Est Europeo diceva: “Se inizi a dar calci a tutte le pietre che incontri per la strada, presto avrai il piede rotto”, che vuol dire di lasciar perdere quando un problema od offesa arriva da individui senza valore. Saggezza slava.
      Quindi, se il grillo saggio o il lupo cattivo o cappuccetto rosso mi criticano..faccian pure se li fa star meglio, perche’ per me e’ totalmente indifferente.
      Per quanto poi riguarda il nostro comune amico dai mille nomi, sig. Gigi, fino ad ora non ha partecipato a questo topic, e nell’ultimo paio di giorni ha nuovamente usato un’identita’ femminile..ormai ci avviciniamo al 50-50..interessante mutazione genetica.
      Quindi, sig. Gigi, continui pure ad usar la mazza chiodata e risponda pure piu’ spesso a Rambo, che si lamenta che lei a volte si fa negare e lui non sa come procedere.
      Ah, sig. Marco, mi pare evidente, anche se sottinteso, che i consigli per valorizzare un pezzo sono quelli validi a mio parere. Ovviamente il sig. Barcellona e chiunque altro puo’ tenerli nel conto che crede, utilizzandoli o meno. Ma e’ altrettanto chiaro che se uno scrittore od aspirante tale scrive su un blog dev’esser pronto a ricever elogi ma anche critiche, e son soprattutto le seconde che fan crescere, anche se all’inizio fan male all’orgoglio.

    15. La prolissità ed i contenuti fanno trasparire tanta presunzione che ritengo non necessitino di ulteriori commenti; si commentano da se

      Non volendo trollare né adeguarmi allo stile, eviterò di evidenziare gli errori grammaticali presenti nel suo testo

      buona giornata

      Marco che è sempre Marco, ovunque

    16. “..si commentano da se..”
      Mmmmhh, sig. Marco che è sempre Marco, io direi d’iniziare prima a correggere i suoi errori.
      Così, per coerenza.

    17. Signor David, per quel che riguarda confronto, dialogo e argomentazioni sono d’accordo con i termini da lei espressi.
      Mi consenta, però, di fare delle distinzioni sul protagonismo. Io quando ho commentato qui l’ho fatto SOLO e sempre con l’intento di commentare i fatti in oggetto, non mi interessa commentare i commentatori, non mi interessa esibire qui protagonismo, presunzione, egocentrismo, se alcuni nei miei commenti ci hanno letto questi elementi, dal punto di vista della loro evoluzione, non sono problemi miei, soprattutto quando si tratta dei tanti individui come il grillo parlante o altri nick di comodo (in realtà utenti abituali, con altri nickname ufficiali) non li prendo in considerazione. Riterrei peraltro inutile, per niente gratificante, utilizzare in un blog protagonismo, presunzione ed egocentrismo, sia perché il gioco non varrebbe la candela e preferisco esibirli in altri palcoscenici reali e competitivi, sia perché, avendo rifiutato i sistemi sociali palermitani (soprattutto i meccanismi professionali), in viaggio in altre capitali i suddetti elementi (presunzioni, egocentrismo, protagonismo) sono, per quel che mi riguarda, come per altre persone che hanno scelto l’avventura libera dai condizionamenti retrogradi dei suddetti sistemi palermitani (e siciliani, e forse italiani) le “armi” essenziali “p’arriniasciri”. Come vede non entro nel meccanismo novella 2000 che consiste nell’esibire la propria vita privata in un blog ma uso esempi generici. Insomma fare protagonismo dove tra il pubblico ci sono individui come grillo parlante, folklorista, colorina, e tutti quelli come loro, e certi autori finti-snob come Lo Bocchiaro, e certi pseudo-intellettuali come Tulumello, e certi finti pubblicisti come Vassily Sortino, o i galoppini dei politici che vengono a monitorare, o qualche buontempone che si spaccia per politico come Giusto Catania, NON lo considero per niente gratificante, abituato a palcoscenici “reali” e competitivi. Io entro qui istintivamente, quando ne ho voglia, per commentare qualche post su temi che mi interessano sul momento, volendo essere solo onesto e coerente.

    18. P.S. Signor David, a sinistra della pagina, nella funzione “ultimi commenti” c’è il link di un commento al suo racconto sul cannolo londinese. Il contenuto mi sembra un regolamento di conti, forse “generato” da alcuni suoi commenti recenti. Che ne pensa ?
      L’autore del commento si firma “paloschi”, non lo conosco, forse è un nick che si ispira alla cronaca sportiva recente ? Un calciatore che si chiama Paloschi ha segnato un gol contro il Palermo nell’ultima partita di campionato disputata.

    19. correggo lapsus: grillo saggio

    20. Eh, sig. Gigi, a proposito del protagonismo io parlavo solo per me, come puo’ vedere, e do anche una valenza positiva al termine, perche’ per me un protagonista e’ colui che, anche nello scegliere un pezzo di formaggio al supermercato, usa la propria testa, il proprio gusto e non si fa trascinar dalla massa o dalla pubblicita’ o dalla moda.
      Molti si sentono piu’ sicuri quando fanno cio’ che gli altri fanno, quando danno gli stessi giudizi, quando insomma seguono la corrente. Li fa sentire protetti e nel giusto perche’ vedono intorno a loro tanti altri, e pensano che la maggioranza fa sempre la cosa giusta. Talvolta e’ vero, ma spesso anche no, ed usare la propria testa, divenire il protagonista della propria esistenza e’ un’esperienza che consiglio a tutti.
      Per esempio, guardar le cose dall’alto fa veder tutto un altro mondo, mette in dubbio le nostre certezze, ma al tempo stesso ci apre la mente. Ha mai visto l’Attimo Fuggente? Un bellissimo film, pieno di tanti e tanti spunti di riflessione, ma per me il momento piu’ intenso e’ quando gli studenti stanno in piedi sui banchi, piuttosto che restar seduti come al solito, cosi’ vedendo gli oggetti che vedono ogni giorno da una nuova angolazione, e scoprendo particolari inediti.
      Ecco, per me esser protagonista non significa dire quante auto possiedo o quante donne ho avuto. Significa solo esser padrone della propria vita, in ogni quando e in ogni dove. E, nel caso specifico di Rosalio, esprimer le mie idee, siano esse apprezzate o meno.
      Al sig. Paloschi dico che mi dispiace che non abbia gradito il post..ho pianto un’intera mattinata, ma poi me ne son fatto una ragione.
      E forse non sa che a Londra, nei vari Tesco, Sainsbury’s, Marks & Spencer, Waitrose ed in qualunque altra catena di supermercati degna di tale nome, la ricotta, proveniente dall’Italia, si trova. E si trova anche l’olio d’oliva, i pelati, il pecorino e gli spaghetti.
      Cosi’ noi, poveri emigranti, che non abbiamo mai spazio a sufficienza nelle nostre valigie di cartone, possiamo sentirci a casa anche lontano da casa.

    21. Signor David, io lo so che lei parlava solo di lei a proposito di protagonismo. Però, come lei sa, alcuni lettori disattenti potrebbero fare confusione e non discernere tra i diversi tempi del suo commento, dal momento che lei ha scritto anche di caratteristiche, secondo lei, comuni tra lei e me nelle vesti di commentatori in questo blog. Ho preferito precisare.
      Infatti, come lei stesso può verificare, sopra il grillo saggio si riferisce a entrambi quando scrive fesserie sul protagonismo, cosa che anche altri utenti hanno fatto in passato.

    22. Vi ricordo che questa non è una chat e vi invito a essere rispettosi nei vostri commenti e a rimanere in tema. Grazie.

    23. 7 post gigi, 7 post david.

      gigi grazie ad un frazionamento dei post: frutto del troncamento temporizzato del suo pensiero? Colpa di un chip?

      Ora vanno agli spareggi, sempre se il giudice sportivo non squalifica gigi per frazionamento di post.

      …e poi dice che non è vero…

    24. Complimenti lo trovata molto divertente e filosofa che vuole dare una lezione hai mariti che trascurano troppo le loro mogli.

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