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martedì 19 mar
  • Ex call center Wind

    Noi ex call center Wind vorremmo soltanto la possibilità di lavorare

    La nostra vicenda nasce tra il 2006 e il 2007 quando, con contratti di somministrazione temporanea stipulati con le agenzie Quanta e Metis, iniziamo la nostra esperienza lavorativa all’interno dell’azienda Wind S.p.a. sede di Palermo. Dopo vari rinnovi, i nostri contratti cessano definitivamente nel giugno del 2008. Nel dicembre dello stesso anno, dopo le pressioni sindacali, Wind decide di stipulare un accordo con i sindacati, stabilendo l’assunzione di circa 100 unità su tutto il territorio nazionale. Non rientrando all’interno del piano di stabilizzazione, decidiamo di intraprendere un’azione legale patrocinata dalla Cgil, guidata dall’avvocato Piero Vizzini. Il primo grado di giudizio termina con una sentenza a noi sfavorevole poiché, a detta dei giudici che l’hanno emanata, era intercorso troppo tempo dalla data del licenziamento a quella del ricorso giudiziario. Il 18 settembre del 2014 sembra il giorno della svolta; La Corte d’Appello di Palermo, prendendo spunto da una precedente sentenza della corte di Cassazione, si esprime a nostro favore, ritenendo il contratto di somministrazione troppo generico, ordinando quindi a Wind la nostra immediata assunzione. Iniziamo la nostra esperienza lavorativa occupandoci di customer care fino a quando, in seguito all’internalizzazione dell’attività di Information Tecnology, diventiamo operatori It, seguendo un faticoso e lungo processo di formazione insieme agli altri colleghi. Wind S.p.a. nel frattempo presenta ricorso alla corte di Cassazione. Il 9 giugno 2016 purtroppo il nostro sogno finisce. La Suprema Corte di Cassazione, cassa la decisione emessa dalla Corte di Appello di Palermo rinviando nuovamente ad essi la decisione al fine di esaminare dei punti che non erano stati analizzati precedentemente. Wind S.p.a. avrebbe potuto decidere se continuare comunque a tenerci o licenziarci, ovviamente sceglie quest’ultima. Il 9 novembre 2017 arriva il giorno più triste della nostra vicenda: La Corte d’Appello, in diversa composizione rispetto a quello del 2014 si esprime, riconosce le ragioni di Wind, adducendo le motivazioni che ci avevano portato alla sconfitta nel primo grado di giudizio e per noi inizia un calvario infinito. Oggi a quattro persone che come noi avevano intrapreso azione legale ed erano in attesa della sentenza della corte di Cassazione, viene proposto e accettano passaggio ad un’altra società operante nel settore Information technology, Altran. Viviamo questa situazione come una vera e propria discriminazione, considerando che i quattro colleghi sono nella nostra identica situazione con un’unica differenza, di certo non marginale, di essere ancora in attesa di giudizio ma la cosa che fa ancora più male è il sapere che quest’azienda entro maggio dovrà assumere nel territorio palermitano circa 50 unità. Vorremmo che la nostra dignità di lavoratori e professionisti venga riconosciuta, ottenendo la stessa possibilità offerta ai quattro fortunati colleghi, rinunciando a qualunque prosecuzione dell’iniziativa legale visto che entro giugno potremmo decidere se proseguire con ricorso nuovamente in Cassazione, al fine di riavere un posto di lavoro e dare un lieto fine ad una storia che sta seriamente logorando le nostre vite.

    Palermo
  • 4 commenti a “Noi ex call center Wind vorremmo soltanto la possibilità di lavorare”

    1. Che si sveglino tutti e capiscano quanto è importante avere dei professionisti come voi nel proprio gruppo di lavoro, ragazzi che sono stati formati e impiegati in progetti abbastanza impegnativi, ragazzi che amavano il proprio lavoro perché ci mettevano anima e cuore e soprattutto ragazzi responsabili perché sapevano che dal loro buon esito lavorativo dipendeva il futuro dell’azienda.
      La cosa che fa più male e che dall’oggi al domani questi ragazzi sono stati buttati in mezzo ad una strada come stracci Usa e getta perdendo così l’unico mezzo di sostegno che avevano per colpa di una sentenza che rinvia alla Wind la decisione di tenere o licenziare questi padri e madre di famiglia, ovviamente la Wind senza pensarci tanto, ha pensato bene di licenziare questi professionisti, sebbene, aveva speso soldi per la loro formazione, affinché venissero istruiti bene ed essere inseriti in progetti abbastanza importanti.
      Grazie a questo lavoro portavano avanti la famiglia e nonostante non era facile arrivare a fine mese erano lo stesso contenti perché ringraziavano Dio per questo dono MERAVIGLIOSO.
      Come si può immaginare all’interno di queste famiglie è collassato tutto perché giornalmente ci sono spese da affrontare e bambini che devono mangiare, soprattutto i Bambini che nel loro quotidiano gli viene a mancare il necessario per sopravvivere.
      Molti di loro non avendo la possibilità di pagare l’affitto, hanno dovuto lasciare la casa e andare a vivere con i genitori.
      Pensate un po’ potenti della Wind mettendovi per una volta nei panni di queste persone che avete licenziato, come deve essere terribile lasciare la casa dove per anni avete vissuto e costruito una vita con il proprio coniuge e i figli! poi tutto ad un tratto questi equilibri si spezzano causa LICENZIAMENTO.
      Mi chiedo perché spendere soldi per la loro formazione quando tutto era già deciso?
      Mi rivolgo al Presidente della Wind e Funzionari nel 2016 a questi dipendenti è arrivata questa triste e brutta notizia e da allora l’indifferenza vostra e anche politica ha dimenticato questi grandi lavoratori
      Sono passati due anni e nel cuore di questi lavoratori c’è la speranza che tutti voi Grandi funzionari e Presidente Wind, possiate trovare una soluzione adeguata affinché possano riavere indietro la propria dignità lavorativa senza creare così altra disoccupazione.
      Spero in tutti quelli che leggono una forte condivisione affinché possa arrivare al cuore di tutti i dirigenti e amministratori delegati che dovranno decidere la sorte di questi lavoratori.
      Scusate se mi sono dilungata ma è soltanto lo sfogo di una Mamma che vive giorno per giorno la tristezza di una figlia che ha perso il lavoro.

    2. Per me e un’ altra collega ancora peggio..eravamo in maternità nel settembre 2007 e a scadenza di contratto in somministrazione in Wind non siamo state rinnovate, dopo che in rinnovi precedenti eravamo state definite “le punte di diamante” di quel gruppo..per noi nessuno si è fatto avanti..vergognosi sindacati e aziende da un lato e dall’altro..!!..ricordate colleghi..ricordate..

    3. In bocca al lupo da un vostro ex collega.

    4. Riguardo a quel cartello verde in alto con la scritta “Paliemmu” voglio fare notare a tutti che quella non è la trascrizione corretta della pronuncia.
      Quando avete 5 minuti di tempo, in tranquillità, senza rumori attorno, dite la parola Palermo con la migliore pronuncia Palermitana che potete e ripetetela tante volte immaginando di scriverne tutti i suoni.
      Scoprirete che la trascrizione più vicina alla pronuncia è “Palieimmu”.
      Dopo la “e” sentirete una “i”, in fonetica chiamata anche “i breve”. E’ breve ma è lì, e deve essere scritta.

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