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sabato 27 apr
  • No sex

    Il sesso a Palermo negli anni ’80

    Il sesso negli anni ottanta….non mi riguarda.
    Però riguardava tutti gli altri attorno a me, amici e compagni di scuola. Io frequentavo il Liceo Artistico, e lì di storie di sesso se ne sentivano parecchie, soprattutto dai ragazzi più grandi. Ogni tanto si organizzava una occupazione per motivi politici che non ho mai capito ma sapevo che di notte, e non solo di notte, lì succedeva di tutto.
    Io a casa.
    Io in quel periodo al massimo mi ero concesso un pochino di “petting” e qualche toccata di tette. Fine della storia.
    In realtà l’ostacolo maggiore era la mancanza totale di privacy.
    A casa mia eravamo sei. Io le mie due sorelle, mio padre, mia madre e mia nonna trasferita da noi per problemi di salute. La testa però le funzionava benissimo era sveglia e furba come una lince.
    Tutti vestiti da guardie svizzere, mia nonna con l’alabarda all’ingresso e gli altri sull’attenti lungo il corridoio.
    La casa non era mai vuota manco fosse Fort Knox. E quindi? Niente. Manco la macchina avevo ero minorenne!
    Ma gli altri come facevano? E allora chiedevo in giro
    «I miei lavorano tutto il giorno ho casa libera!».
    «Io in garage, ho un soppalchino….».
    «Io mi chiudo in camera, i miei lo sanno».
    Un amico aveva persino l’albergooooo!
    BASTARDI!
    Ma quando avrò la patente vi faccio vedere io!!!
    Mi fu affidata una 500, bella per carità ma troppo piccola per farci cose e allora? Niente. Rimandato…
    Nel frattempo gli amici mi raccontavano di spedizioni del sabato sera a Villagrazia di Carini…avete presente quel tratto di autostrada dove c’è sempre puzza di fogna? Bene lì nelle case del lungomare il sabato c’era un vero e proprio “formicaio”.
    Da fuori tutto chiuso, sigillato, buio. All’interno l’inferno. Un mio amico ogni sabato rompeva il lucchetto del contatore per accendere le luci e poi sostituiva la chiave al padre ignaro. Certo poi arrivava la bolletta di Carini e il padre: «Ma possibile mai che arrivarono cinquanta mila lire di luce, c’a un ci va mai nuddu?».
    La madre arrivata l’estate si priava che entrando in casa non c’era puzza di chiuso…e grazie c’era movimento tutto l’inverno!
    I più sfigati si affidavano alla camporella, ovvero in macchina. Si cercavano gli angoli più remoti della città, c’è chi arrivava sino a Trapani.
    Certo lo scanto c’era, metti che spuntava qualche malo Pacciani all’improvviso…
    A Isola delle Femmine c’è un curvone dove d’inverno si riempiva così tanto di fazzolettini bianchi che qualche ingenuo passando diceva: «Guarda ha nevicato!».
    Dimenticavo! Qualcuno addirittura sfruttava le cabine di Mondello, sia dentro che sopra…qualche chiodo appizzato nelle chiappe ci scappava sempre.
    Insomma fare sesso sempre complicato è stato. Pure adesso che siamo adulti e indipendenti qualche problemino logistico lo abbiamo. Adesso i figli il sabato non escono più. «Mamma, ci compriamo la pizza con Titty, Lally e Pappy e ci vediamo Xfactor».
    E cosi ci ritroviamo cinquantenni a vederci il film che ha commosso una generazione: Paradise. Lei bona, lui pure, tutti e due nudi dalla mattina alla sera alla facciazza di Villagrazia di Carini….

    Palermo
  • Un commento a “Il sesso a Palermo negli anni ’80”

    1. evviva le ficcatone in auto!

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