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domenica 28 apr
  • Sicilia nel mondo

    PocoNoti siciliani 2, lontani dalla Sicilia e lontani dalla Storia

    Una raccolta di nomi ed eventi riguardati tutti quei siciliani che hanno contribuito allo sviluppo della storia umana, lontani dalla propria terra natia ma che la Storia ufficiale, fatta di grandi nomi ed eventi edulcorati, ha accantonato o messo nel dimenticatoio.

    Seconda puntata.

    • Gioacchino Failla – Castelbuono 1891/1961 – Scienziato siciliano negli Stati Uniti
      
Gioacchino Failla arrivò negli Stati Uniti a 15 anni e in breve tempo si distinse negli studi scientifici.
Per gli americani era Gino’s. Fu uno scienziato a tutto tondo: era ingegnere, fisico sanitario e professore universitario. È considerato uno dei pionieri della fisica sanitaria, della biofisica e della radio-biologia.
 Imparato l’inglese, nel 1908 si iscrive alla Scuola superiore di Scienze. Conseguita nel 1911 la maturità si iscrive in Ingegneria alla Columbia University. Si laurea nel 1915 e una seconda volta nel 1923 alla Sorbona di Parigi discutendo una “doppia tesi” sull’assorbimento nell’applicazione al dosaggio in radio-terapia. Milioni di lavoratori a stretto contatto con le radiazioni devono molto al suo lavoro sulla protezione dalle stesse. La definizione di “fisica sanitaria” fu adoperata per la prima volta da lui all’inizio degli anni ’40 e, grazie a lui, nel 1956 fu fondata una Società di fisica sanitaria.
 Fu certamente uno dei primi e dei più grandi fisici sanitari del tempo.
 L’1 febbraio del 1955 finì in copertina sul prestigioso magazine Life per i suoi studi avveniristici sugli effetti della radio-terapia nella cura del cancro. Nel gennaio 1952 Failla viene eletto presidente della Società di ricerca sulle radiazioni. Importante fu il suo studio sulla fisiopatologia dei tumori maligni e la loro sensibilità al radio.
    • Giovanni Matteo Adami – Mazara del Vallo 1576/ 1633 – Missionario gesuita siciliano

      Appartenente ad una nobile famiglia della città. Nel 1591 si trasferisce a Roma, studia nel Seminario Romano e infine sceglie di partire missionario in Giappone. Vi giunge nel 1604. Nel 1614 viene bandito dal Giappone e si reca in esilio a Macao; ma rientra a Nagasaki, che ha scelto come campo del suo apostolato. Denunziato una prima volta, gli viene concessa la possibilità di fuggire, ma rimane in Giappone, costretto a nascondersi ed a vivere di stenti. 
Catturato infine nel 1622 viene condannato al supplizio.
    • Pietro L. Giuffrida, noto come Pietro Frosini – Mascalucia 1885/1951 – Fisarmonicista e compositore siciliano naturalizzato statunitense

      Nato in una famiglia di contadini, cominciò a suonare una piccola fisarmonica a quattro anni.
 A sei anni passò alla fisarmonica cromatica di suo padre. A dieci anni fu ammesso al conservatorio di Catania al corso di cornetta. Nel 1902 si trasferì al Conservatorio di Milano per terminare gli studi e dopo il diploma fu assunto dalla banda musicale della Royal Navy, di stanza nella base navale britannica di Malta, come suonatore di cornetta. Rimase a Malta per circa due anni e mezzo, ma vi contrasse la malaria, che intaccò le sue labbra al punto di impedirgli di suonare strumenti a fiato. Costretto ad abbandonare la cornetta, ritornò al suo primo amore, la fisarmonica. Nel 1905 un americano lo sentì suonare l’ouverture Dichter und Bauer e lo convinse ad andare con lui negli Stati Uniti, dove partecipò a numerosi concerti del genere vaudeville in teatri americani. La sua prima esibizione si svolse a Fresno, in California. Diventò in breve tempo molto famoso, tanto che era chiamato the Wizard of the Accordion. La sua prima registrazione fu Wedding of the Winds, effettuata in aprile 1909 per la serie Blue Amberol di Edison. In ottobre registrò una sua composizione, il Seneca Waltz e in febbraio 1910 registrò Amoureuse Waltz. Nel 1911 fece una tournée in Inghilterra che riscosse grande successo, tanto che il re Giorgio V volle che suonasse a Buckingham Palace appositamente per lui. Tornò a New York nel 1913, dove continuò le incisioni per la casa discografica Edison. Nel 1918 registrò per la casa discografica Quattrociocche di Steubenville, nell’Ohio, quattro composizioni originali: l’ouverture Omaggio a Pietro (Pietro Deiro), l’ouverture Panama Exposition e i brani On to Paragon e Rag in D Minor. Nel 1925 smise di partecipare alle tournée per motivi di salute e negli anni trenta cominciò ad insegnare la fisarmonica e a suonare in diretta per stazioni radiofoniche. Continuò ad incidere dischi, la maggior parte per la Alfred Music Company di New York. Nel 1949  la American Accordionists Association (AAA) lo premiò con una targa per «Straordinaria abilità, servizio e grandi realizzazioni nel mondo della fisarmonica».
    • Ludovico Buglio – Mineo 1606/1682 – Missionario siciliano gesuita in Cina
      
Entrato nei gesuiti nel 1622, dopo una carriera come professore di discipline umanistiche e retorica chiese di essere inviato come missionario in Cina. Predicò il Vangelo nelle province di Sichuan, Fujian e Jiangxi.
 Fu vittima delle persecuzioni contro la minoranza cattolica cinese volute dall’imperatore Kangxidi. Fatto prigioniero fu poi portato a Pechino nel 1648. Qui, dopo una breve prigionia, gli fu concesso di esercitare il suo ministero. Guadagnata la fiducia dell’imperatore lavorò assieme ad altri missionari gesuiti alla riforma del calendario cinese. Buglio venne chiamato dai cinesi Lì Lèisī ,parlava e scriveva cinese correntemente. Scrisse più di 80 opere in cinese. Tradusse in cinese la I e la III parte della Summa Theologica di Tommaso d’Aquino, il Messale Romano, il Breviario e il Rituale romano. Morì a Pechino e ricevette esequie di Stato.
    • Musicisti Siciliani (marines siciliani e la nascita del jazz) – Sicilia 1800 – Musicisti jazz siciliani negli Stati Uniti
      
Nel 1917 veniva registrato da Nick La Rocca quello che è considerato il primo disco jazz della storia.
 Non ci crederete ma è cosi! Che c’entrano i siciliani con il jazz??
 Tutto ebbe inizio il 4 luglio 1776 quando l’unione dei 13 stati (Stati Uniti d’America) si dota di un corpo di marina militare comprendente una banda, il Fife and Drum Corp. Ma Thomas Jefferson non è soddisfatto da quella musica militare rozza e scadente al confronto di quella europea e italiana. Decide così di inviare il capitano John Hall in Italia ad arruolare nuovi marines tra i musicisti più bravi. Ma visto che nel Mediterraneo imperversa la guerra barbaresca gli americani (novellini e senza l’aiuto della Marina inglese) chiedono sostegno al Regno delle due Sicilie e lo ottengono, potendo fruire dei porti di Palermo e Siracusa. Visto che erano già in terra italica il capitano John Hall chiese in giro e trovò i musicisti che facevano al caso suo. E scrisse in America il 28 febbraio 1805: «Sono stato obbligato a dare al capo 50 dollari e al resto dieci dollari di premio e come risarcimento otto dollari alle mogli, altrimenti non sarei riuscito ad ingaggiare nessuno».
 I musicisti in questione sono Gaetano Carusi, direttore d’orchestra, tre dei suoi figli Samuele (10 anni), Ignazio (9) e Gaetano (8), Francesco e Felice Pulizzi coi figli Venerando e Giacomo, Giacomo, Michele e Gaetano Sardo, Ignazio Di Mauro, Domenico Guarnaccia, Salvatore Lauria, Pasquale Lauria, Giuseppe Papa, Antonio Paternò e Corrado Signorello; nelle fonti ufficiali non compare il nome di Filippa, moglie di Gaetano Carusi, che pare facesse però parte del gruppo come forse altre consorti. Ingaggiati dai marines diverranno sia musicisti che militari combattenti. Tutto il bel gruppetto arriva nel settembre del 1805 a Washington, una città in costruzione. Il nuovo comandante dell’esercito però rifiuta di riconoscere a Carusi il ruolo di direttore della banda. Carusi non rimase.
 I musicisti erano sconfortati pure dalle difficili condizioni di vita ed in pochi manterranno il giuramento dei tre anni di servizio previsti da contratto e molti abbandoneranno facendo addirittura ritorno in Sicilia. Venerando Pulizzi fu una delle poche eccezioni: rimane nella banda per ben 21 anni e ne è direttore la prima volta nel 1816, a soli 21 anni, e poi dal 1818 al 1827. 
Anche la famiglia Sardo pare continuò a far parte del corpo militare. Il maestro Gaetano Carusi abbandona immediatamente la banda, tenta di tornare in Sicilia ma per varie peripezie dovrà tornare a Washington, dove con la famiglia trasformerà un vecchio teatro nel “Carusi saloon”, centro della vita culturale della città e luogo di balli. 
I fratelli Carusi sono, come il padre, concertisti, musicisti, arrangiatori e insegnanti di danza e il loro repertorio è quello della musica da salotto del ‘700. 
Siamo tra il 1830 e il 1840 e in America è molto diffusa la musica popolare pre-jazz, come il celebre brano Oh! Susanna di Stephen Foster. Il figlio Samuel arrangia le parole di una poesia preesistente ad una colonna sonora composta da un altro musicista, la canzone si intitola Old arm chair ma è subito denunciato per plagio.
    • Giovanni Siciliano, Francesco Rosso e i conquistadores siciliani nelle Americhe – Sicilia 1500/1600

      Questi due bravi picciotti e di buona famiglia parteciparono con proprie armi e cavalcature alla conquista delle Americhe accompagnando i conquistadores. Se ne parla nel Diccionario biografico de conquistadores y pobladores de nueva espana.
Questi sono solo due dei siciliani che seguirono le belle bravate dei conquistadores, degli altri picciotti ve ne è testimonianza nei registri della “Casa de Contratacion” e “Carrera de Indias”. Nella spedizione di Magellano, per esempio, vi erano Nicolao de Messina, Jacome de Messina, Lucas de Messina e Antonio Salamon de Trapani, che quando non navigavano stavano a Siviglia. Anche con Cortes c’erano Aruega e Juan Sicilian. Un altro siciliano, Matteo de Palermo, è presente nella Spedizione partita dal Messico nel 1527 verso le Moulucche (unni??!!). Invece a sfasciare il Perù con Pizarro e Almagro ci andarono Francisco de Mesina e Maritin de Sicilia che sarà sindaco di Lima. Viri chi cuosi! Ci abbiamo pure ex conquistadores ribelli ed arrestati come Antonio siciliano e Antonio de Lipari che parteciparono alla battaglia di Chupas nel 1542. Con Alvar Nunez Cabeza de vaca c’erano Juan de Orona e Bernardo de Urlanda .Di altri se ne parla nel libro El mundo de los conquistadores di Martin F. Saloma e Gli italiani del nuovo mondo di Ciaramitaro.
    • Giuseppe Curreri noto come Johnny Dundee – Sciacca  1893/1965 – Pugile siciliano naturalizzato statunitense

      La International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.
 Emigrò nel 1898 negli Stati Uniti insieme con il padre, a New Orleans. Dopo che il padre si risposò con una donna americana, lasciò la famiglia del padre e tentò la fortuna a New York. Professionista dal 1910.
 Campione del mondo dei pesi piuma dal 1922 al 1923. Combatté con molti altri campioni dell’epoca.
    • Gaetano Ajello – Palermo 1883/1983 – Architetto siciliano negli Stati Uniti
      Emigrato negli Stati Uniti nel 1902 è conosciuto per i palazzi dallo stile architettonico apprezzabile situate nell’Upper West Side di Manhattan.
 Ajello progettò trentotto palazzi per appartamento durante la sua carriera ventennale. Si dedicò sia all’architettura rinascimentale che agli stili di architettura neoclassica, ma usò costantemente calcare e terracotta. Spesso includeva finestre in stile Tiffany nei suoi progetti. I suoi edifici comunemente portano una pietra angolare con la leggenda scolpita: “G. Ajello, Architect”. Nel 1912, Architecture and Building dedicò un intero articolo alla sua architettura. Lo stesso anno, Ajello iniziò a lavorare per le famiglie di Paterno e Campagna, due dei più influenti costruttori.
 L’ultima commissione nota di Ajello era la 395 Riverside Drive, un progetto da due milioni di dollari, completato a metà degli anni ’20.
    • Abū l-Ḥasan ʿAlī ibn ʿAbd al-Raḥmān al-Kātib al-Ṣiqillī – Bivona XI-XII secolo – Poeta arabo-siciliano

      Più noto con la nisba al-Ballanūbī (o al-Billanūbī, poiché nato a Villa Noba/Villanuova) visse a cavallo tra l’XI e il XII secolo. Le sue opere si collocano nel contesto letterario della Sicilia araba. 
Era un arabo di Sicilia discendente da Ansar. Il toponimo Villanova (Villa Nova, Villa Noba, o Billanoba) rimanda a un località nei pressi di Bivona. A seguito dell’invasione normanna della Sicilia, al-Ballanūbī abbandonò l’isola e si trasferì in al-Andalus, dove si pose sotto l’ala protettrice del mecenate Muhammad al-Muʿtamid ultimo regnante musulmano abbadide sulla Taifa di Siviglia.
 In seguito fu al Cairo, in Egitto, dove morì ad un’età molto avanzata agli inizi del Millecento.
 Di al-Ballanūbī è tramandato un esiguo dīwān in cui si contano alcuni brevi componimenti, cinque qaṣīda, e una commossa elegia in memoria della madre.
    • Giuseppe Cataldo – Terrasini 1837/1928 – Missionario siciliano gesuita negli Stati Uniti

      Viaggiò per mezza America, per predicare, convertire e formare comunità cristiane, in un periodo dove ci voleva tanto coraggio per farlo. Quello era il periodo della conquista del West con cow boy e nativi americani. Fu infatti un infaticabile predicatore ed ebbe buoni contatti con i nativi delle Montagne rocciose. Nel 1872 fondò la cittadina di Spokane creando istituti di studio e di assistenza. Il suo nome è ricordato dalle tribù indiane da lui convertite al Cristianesimo e nella città che portano il suo nome come Cataldo nell’Idaho.
    Palermo, Sicilia
  • Un commento a “PocoNoti siciliani 2, lontani dalla Sicilia e lontani dalla Storia”

    1. Sono orgoglioso della mia patria, sono emigrato anche io in Bulgaria per motivi familiari, ma rimarrò sempre legato alla mia terra e alle mie tradizioni.
      Colgo l’occasione per invitare i gentili lettori a fare visita a questa splendida terra.

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