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lunedì 29 apr
  • Porticciolo Bandita

    Il porticciolo della Bandita: è davvero il fallimento di tutti?

    Da anni come cittadino palermitano, mi sono interrogato sullo stato di salute di questa città. Una città malata, sempre pronta ad alzarsi in qualsiasi momento per banchettare o per esibirsi. Una donna d’altri tempi, talmente bella da far perdere la testa a chiunque che per sbaglio abbia incrociato il suo sguardo.

    Non c’è un angolo di questa città che se ben ripulito dalla sua “luirdia” non possa diventare incantevole, una città che a mia memoria storica è da sempre stata un continuo cantiere a cielo aperto, nonostante che i tanto attesi risultati paradossalmente tardano sempre ad arrivare.

    Allora negli anni ho sempre cercato di indirizzare le mie energie sul concetto di impegno civico, sul cambiamento possibile, addossando grande responsabilità al cittadino poco sensibile o peggio ancora al “vaistasu”.

    Ieri sono stato “folgorato sulla via per Damasco”, non mi chiamo di certo Paolo, ma finalmente dopo l’ennesima visita al porticciolo della Bandita, tutto mi è stato chiarito.

    Dopo anni che raccolgo storie di questo luogo, dopo eventi organizzati, politici di ogni forma e genere invitati, tutto è chiaro. Ha ragione la gente del posto, hanno ragione Pino piuttosto che Carmelo, pescatori della Bandita che giornalmente escono in barca per tentare di sbarcare il lunario.

    Forse questo luogo non interessa a nessuno, a poco sono servite le vite perse, qualche anno addietro, da dei giovani avvenenti pescatori.

    Questo luogo, come tanti altri di Palermo sono soltanto dei bacini elettorali e la gente della Bandita l’ha capito, ed è per questo che è stanca, che non lotta più, che non partecipa alle manifestazioni per loro organizzate. La gente è rassegnata, ma allo stesso tempo tra un “cuirnutu” e un “baciamo le mani”, va avanti, consapevole che ad ogni corsa elettorale verrà “’u zu vasa vasa” che elargirà promesse, dispensando tempi e benedizioni.

    È mio modesto parere, che oggi più che mai questo luogo potrebbe diventare modello di cambiamento per questa città, il mare, per noi palermitani, dovrebbe essere il più grande datore di lavoro. La Bandita e i suoi “sbannutari” sono stati svenduti a qualcuno o a qualcosa, il degrado e l’abbandono si sono sostituiti alla memoria di un territorio, le cui radici affondano a tradizioni peschiere, una vocazione nativa di questo luogo alla pesca e al possibile sviluppo turistico-culturale.

    Allora il ricordo deve diventare memoria e gli unici responsabili a questo processo (la classe politica) devono assumersi le proprie responsabilità dando delle reali e concrete risposte, dall’approfondimento sullo stato di salute del depuratore di acqua dei corsari, agli scarichi a cielo aperto su questo tratto di costa, ai lavori di dragaggio e rifacimento dell’intera struttura della banchina portuale, servono progetti concreti studiati e sviluppati nel territorio.

    Sicuramente qualcosa prima o poi verrà fatto per questo luogo, rimango molto perplesso sul fatto che il politicante di turno sia disposto a rinunciare alla propria passerella elettorale, infondo lo stato di bisogno e di necessità, rimarrà sempre il mezzo più semplice e veloce per potere spostare soldi ed altro.

    Palermo
  • 3 commenti a “Il porticciolo della Bandita: è davvero il fallimento di tutti?”

    1. Caro Sergio, grazie per il bello articolo che hai scritto.
      Effettivamente il “caso” del Porticciolo della Bandita è emblematico .
      Il Porticciolo della Bandita è il suo futuro stranamente attrae come il miele le “fake news” cioè le false notizie: in parole povere le “bufale”.
      Niente di speciale dirà qualcuno: l’informazione in rete è piena di “fake news” .
      Ma queste “bufale” sono un po’ speciali cioè non vengono divulgate da “misteriose agenzie russe” o da “leoni della tastiera” che non hanno niente di meglio da fare e che il comico Maurizio Crozza ha magistralmente parodiato ma ….dalle istituzioni ufficiali.
      Ecco le prove:
      Il 29/01/ 2015 uscì la seguente notizia “ Il progetto del Nuovo acquario di Palermo muove i primi passi e lo fa alla grande, con un investimento previsto di 50 milioni di euro…… Grandi numeri per un idea lanciata quasi un anno fa nella sede di Confidustria Palermo e che oggi comincia a concretizzarsi dal momento che il Comune ha già individuato l’area prescelta ovvero ….il Porticciolo della Bandita.”
      Bella notizia ma purtroppo era“ falsa”.
      Infatti dopo tale annuncio roboante ……. cadde .il silenzio.
      Passano i mesi e il 16/10 /2015 alcuni giornali riportarono un comunicato dell’’Assessorato Pianificazione Urbana e Territoriale, Mare e Coste del Comune di Palermo. In tale comunicato si parlava dei diversi interventi di valorizzazione e tutela della costa, lungo tutto il fronte a mare della città ed in particolare lungo la costa sud.
      Spiegava l’assessore Gini “sono in cantiere imponenti opere per restituire qualità alle acque del mare e restituirlo potenzialmente alla balneabilità .”
      Il lungo e “imponente” elenco delle opere previste comprendeva anche un progetto di “Rifunzionalizzazione dei fondali del porto della Bandita di Palermo”.
      Secondo tale notizia le opere sarebbero consistite nella rimozione del materiale accumulato con un intervento di scavo della parte superficiale e di dragaggio dei fondali.

      E il progetto dell’’acquario, che fine aveva fatto ?

      In pochi mesi si era passato dall’Acquario da 50 milioni alla …….” rimozione del materiale accumulato con un intervento di scavo della parte superficiale e di dragaggio dei fondali.”
      Poco male, non avremo avuto l’acquario ma almeno il Porticciolo della Bandita sarebbe stato recuperato.
      Ma purtroppo a Palermo ci dobbiamo accontentare solo di annunci o di “fake news”
      Nella realtà l’intervento ci fu ma si limito alla rimozione delle cataste di rifiuti che impedivano l’accesso al mare.
      E il drenaggio dei fondali?
      Dopo le analisi preliminari eseguite nel 2016, il Comune finalmente pubblicò, nel 2017, il bando per un cantiere che sarebbe dovuto durare circa otto mesi, ma purtroppo la gara andò deserta. E così il Comune lo ha ripubblicato, dopo tre mesi, ma tagliando le somme a 138 mila euro e finalmente il bando, nel settembre 2017, è andato a buon fine
      Finalmente una buona notizia, dirà qualcuno. Purtroppo non è così.
      Passa il tempo e di tale appalto si perdono le tracce. Solo l’8/07/2018, cioè dopo ben 9 mesi, finalmente il Comune annuncia che “sarà firmato nel corso della settimana il contratto per l’avvio dei lavori di dragaggio del Porticciolo della bandita”
      Purtroppo si trattava di una “ fake news” istituzionale, cioè di una …..bufala.
      Come sostiene il consigliere comunale Forello “Da allora sono passati ancora molti mesi e il contratto non é stato ancora stipulato, sta iniziando intanto l’inverno e il maltempo e chissà se mai inizieranno questi lavori”.
      Ma torniamo da dove eravamo partiti cioè dall’acquario.
      Il 20/02/2018 viene pubblicata da “BLOG Sicilia” la seguente notizia “Nascerà un Acquario a Palermo : torna in auge l’idea da 10 milioni di euro di investimento per il turismo”.
      Nell’ articolo era scritto “A rimettere in pista l’idea, della quale si era già parlato circa 4 anni fa, è stata una riunione riservata tenuta in questi giorni fra amministrazione comunale, costruttori e investitori privati.” Il nuovo progetto, secondo indiscrezioni, sarebbe stato illustrato, nelle linee generali, nel corso di un incontro al quale hanno preso parte gli investitori rappresentati dall’imprenditore Flavio Mazza, l’architetto Piras, i consulenti dello studio legale Gallo, il presidente del collegio dei Costruttori ANCE di Palermo, Fabio Sanfratello. Emilio Arcuri e Lorenzo Ceraulo per il Comune di Palermo. La nuova idea prevede un investimento di 10 milioni di euro (contro i 50 del primo progetto) per la realizzazione dell’acquario nell’area del ‘mammellone’ alla Bandita.
      La notizia però non ebbe però grande risalto .Oltre il fatto che rispetto al vecchio e faraonico progetto del 2014-15 , la cifra da investire era molto minore , ma ormai i lettori si erano fatti furbi. Chiaramente tale notizia ,certamente vera, somigliava tanto a una “fake news”.
      Infatti di tale progetto dell’acquario ….si sono perse le tracce.

      P.S. Recentemente , il giornale “LA REBUBBLICA” ha aperto una campagna per recuperare il Porticciolo della Bandita, ormai abbandonata all’incuria e sommersa da rifiuti di ogni genere.
      E si è così scoperto che la pulizia di tale porticciolo non rientra nei compiti della RAP e della RESET. Infatti il Comune , nel contratto dei servizio con le due società partecipate comunali, si è ……“dimenticato” di inserire il porticciolo della Bandita.
      Purtroppo , tra tante “fake news”, questa è l’unica notizia vera.

    2. Vedo che conosci molto bene la vicenda, credo tuttavia che ci sia altro. Le soluzioni ci sono, i “preposti” dovrebbero avere il coraggio di metterle in campo. Credo che tu come me hai visto troppe “primavere di Palermo”, ci si stanca.

    3. Buongiorno a tutti i lettori ed ai commentatori. Tutto ciò che aveste amaramente commentato è in parte vero. Ma è ancor più vero che un progetto da 100 milioni per rilanciare quella parte di città con un Acquario a livelli internazionali, non è affare che si perfeziona in pochi anni. Ho chiesto più volte un colloquio serio con gli Assessori Competenti, ma non l ho ancora avuto. E non brucio il progetto della mia vita (che darà nuova vita anche a 300 palermitani) se non ho tutte le garanzie che i miei partners di fama nazionale e non solo, giustamente richiedono. Quindi sperate in una nuova Amministrazione più attenta alle iniziative pubblico.private… E Palermo cambierà…

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