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lunedì 29 apr
  • emergenza rifiuti

    Per una cittadinanza attiva

    Sono tornata a vivere a Palermo dopo 20 anni vissuti a Bologna. Non sono tornata perché mi mancava la mia città, ma per stare più vicina ai miei genitori ormai anziani. Loro cominciavano a essere stanchi di viaggiare e io non riuscivo più a gestire economicamente tutti questi spostamenti e non avendo una mia famiglia, marito e figli ho deciso di tornare. È stata una scelta lacerante, e ancora non riesco ad abituarmi.

    Non mi dilungherò su tutto quello che ho trovato al mio ritorno, perché tanto lo sapete meglio di me. Palermo non funziona, ma non è Palermo a non funzionare, ma bensì i palermitani, che sembrano assopiti in una dimensione fuori dal tempo. Continua a risuonare ovunque la magnificenza di una città ridotta in macerie, la voce di un passato glorioso, ma il presente?

    Dovete guardare la città con gli occhi di oggi, cosa sta rimanendo di quel passato glorioso?

    Molti palermitani continuano a dire di non voler lasciare la propria terra perché la vogliono cambiare, ma le buone pratiche si imparano altrove e poi si esportano, non è rimanendo chiusi dentro il proprio nido che si migliora la città.

    Io vedo una città sommersa dai rifiuti di ogni specie, pensavo fosse soltanto colpa della Rap (è vero c’è un disservizio), ma vedo anche un infinita bolgia di cittadini che si adagiano in questa situazione di sporcizia, non vedo lo spirito del cambiamento, anzi chi si fa portavoce di idee nuove viene subito zittito, quasi si dovesse vergognare di quello che ha detto, perché lo sappiamo benissimo che «tanto non cambierà mai nulla!»; questo è quello che mi sento ripetere quotidianamente come un mantra.

    Le parole creano la realtà e se continuiamo a ripetere questo mantra davvero rimarrà tutto immobile. Palermo però si sta muovendo, a piccoli passi certo, ma si sta muovendo. Noto per esempio che pur non essendoci ancora la raccolta differenziata però ogni quartiere dispone di ben dotati centri di raccolta, dove poter differenziare i rifiuti e portare gli ingombranti, ma quello che vedo è gente con macchine sempre più grandi, che però continua a dire di non avere spazio per portare i cartoni, i materassi, le reti, i pezzi di legno, le poltrone in discarica, sento continuamente che la Rap non ritira gli ingombranti pur esistendone il servizio, a me sembra che il servizio della Eap lentamente inizi a funzionare, ma vedo che il palermitano non si sforza minimamente di andare incontro all’ambiente, anzi visto che a terra è pieno di “munnizza” quasi quasi ci aggiungo anche la mia, tanto una in più non cambia nulla.

    Il Comune, dal canto suo, non si occupa di istruire i cittadini, dandoli tutti per spacciati, ma io non mi arrendo, credo che ogni uomo sia educabile, spero che il Comune inizi qualche pratica di sensibilizzazione anche attraverso degli opuscoli informativi sulle “buone pratiche del cittadino per una cittadinanza attiva”, che la Rap possa continuare a migliorare il proprio servizio e che il palermitano, possa imparare almeno a raccogliere la cacca del proprio cane, a portare gli ingombranti in discarica e a differenziare portando la plastica, la carta e il vetro alle isole ecologiche nelle zone dove non ci sono i contenitori disponibili, non mi sembra una cosa difficile da fare. Vi professate tutti innamorati di questa città, ma sarebbe il caso di dimostrarlo con i fatti!

    Sogno di poter passeggiare con il mio cane serenamente, senza sentirmi in una discarica a cielo aperto.

    Palermo
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