Dato per scontato che la maternità è un fatto eccezionale a qualunque latitudine, che la gravidanza è uno stato di grazia che accomuna tutte le donne del mondo (anche se qualcosina da obiettare ce l’avrei), a Palermo e in Sicilia tale periodo si riveste di un’atmosfera speciale. Intanto perché alla donna che “aspetta” si concedono trattamenti di favore e complimenti e poi perché, come nel caso dei malanni, c’è sempre qualcuno disposto a darti un consiglio, pure se non ne sa niente. Perché il palermitano è così: deve parlare, non ce la fa a tenersi chiuso nemmeno quando un argomento non è di sua pertinenza. Quindi ecco le categorie nelle quali mi sono imbattuta, dopo la nascita dei miei gemellini.
QUELLI CHE NON VEDEVANO L’ORA: sono amici, ma anche parenti priati. Ma non dell’evento in sé. No. Loro ci sentono prio che ci stai passando pure tu. Racconti loro che non dormi la notte? «Eh caro mio! Minimo minimo sono i primi tre mesi, ma mio figlio non ha dormito per 15 mesi…quindi!». E ancora: «Certo per tornare in forma dopo il cesareo, per lo meno tre anni ci vogliono!». «Ah hanno pianto tutta la notte per le colichette? Ancora niente hai visto!». Del resto durante la gravidanza (che essendo gemellare mi ha regalato oltre 20 kg., dico oltre perché poi ho smesso di pesarmi!) le pacchione più pacchione che conosco (con rispetto parlando, ci mancherebbe altro), ogni volta che mi vedevano esclamavano compiaciute «mi quantu si’ fatta!». Sì, ma almeno io sono incinta!. Continua »
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