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venerdì 26 apr
  • “A v v e r t i m e n t o”

    “A v v e r t i m e n t o”

    Si svolgeranno oggi a Palermo le consegne/performance di A v v e r t i m e n t o, configurazione di un concetto d’arte e di percorsi culturali scaturita dall’incontro di persone. L’idea scatenante è l’eterogenea simbologia della rappresentazione scultorea, ottenuta da matrice vera, di decine di teste di maiale mozzate, opera dei due artisti Sasha Vinci e Maria Grazia Galesi. Daniele Marranca tesse la trama.

    Il progetto aggrega un sistema di interazione costituito inizialmente dagli autori appena citati, da Irénée Blin, Salvo Tolaro, Martina Tolaro e successivamente esteso alla partecipazione di molti altri che, contribuendo con le proprie esperienze, capacità professionali e interessi, sviluppano un ipertesto di carattere artistico e sociale.

    Rosalio è media partner di A v v e r t i m e n t o.

    Palermo, Rosalio
  • 51 commenti a ““A v v e r t i m e n t o””

    1. ma che schifoo

    2. di arte ci vedo ben poco,semmai la voglia di suscitare sconcerto.
      Quindi,siamo entrati nei mattatoi!
      Per portare l’orrore in piazza.
      Ma che bella pensata!

    3. E però sono di gesso.

    4. Questo attenua ,ma solo un po`.
      Non lo era certo la matrice (vera).
      Gli do` un consiglio,cambiare mestiere.

    5. non certo originale

    6. Ma per caso per questa arte paghiamo noi? Se si divento artista e sgozzo qualcuno 😉 partirei da chi ha scritto il testo ;))

    7. Ecco un esempio di come non si dice NIENTE in 11 righe, tipico di certi critici, e altri addetti alla presentazione di mostre, (pseudo)”performance artistiche”, scrittori di certi libri di pseudo-arte. E’ una bestemmia, la negazione del vero senso, del vero significato di ARTE. Testo volutamente (finto)ermetico, anzi criptico, per fare sembrare difficile di comprensione ai non eruditi in materia quindi importante (quasi esoterica), una “cosa” che, invece, non è altro che una c…zata.
      D. M. tesse la trama. BOH! Ma che vorrebbero dire?

    8. una volta il gusto del macabro veniva tenuto riservato.
      Credo che perfino nelle carnezzerie certi spettacoli oggi si vedono meno.
      In ogni epoca si sono avuti casi di teste mozzate,
      impalamenti,squartamenti.Nelle 2 guerre mondiali,e successive,con l’uso di potenti esplosivi ci sono stati episodi in cui esseri umani sono stati smembrati.Cosi` negli attentati.
      Ma venivano censurati,o meglio autocensurati.
      Con l’avvento del porno,si sono visti esposti
      nei porno-show quadri aventi come soggetto campi coltivati con teste di cazzo,di ogni foggia e misura,allineati in visione prospettica come si puo` vedere in un campo di mais o di girasoli.
      Un soggetto sicuramente meno offensivo delle teste mozzate di maiale,pur anche in gesso.
      Una visione crudele e gratuita.
      Una profonda nota di biasimo per chi ha pensato di
      mettere a segno questa bravata.

    9. Trovo l’idea originale e testo a parte credo che meritino dei commenti più costruttivi.. Il problema delle reply da “pausa caffè” è che avendo quei 5 minuti liberi chi legge il post non si prende la briga di spulciarsi post e link… Per me questa è Arte. Se poi preferite Nino Parrucca… De gustibus non disputandum est.

    10. Tra questa pseudo-cosa e nino parrucca ci sono Renoir Degas Toulouse Lautrec Monet Van Gogh Burri Cezanne Klee Antoni Tàpies, Lucio Fontana… e altre centinaia di artisti di ogni epoca. In ambito locale (siciliano) erano interessanti alcune installazioni di arte rurale di Francesco Carbone, dove le scarpe del contadino usate e sciupate, per esempio, avevano un senso, veicolavano un concetto. Qui si tratta di cose insensate una pseudo-cosa appunto… shock inutile che non “sciocca” niente…

    11. Fortunatamente ognuno vede e sente ciò che vuole, guai se fosse il contrario…. Ogni volta che si crea qualcosa di “diverso” non viene mai accettato qui…possibilmente se andavano in giro una notte a Plaza de España qualcuno avrebbe detto “oh guarda che bella ideaa…qui non fanno mai nulla!”.

    12. Non basta dire “diverso”. Altrimenti di performances strane se ne potrebbero fare a migliaia, che so, a piazza Politeama, per esempio.
      Allora, invece di scrivere “diverso”, idea interessante e originale… no… qualcuno descriva con parole serie, con veri significati e non parole senza senso, qual’è il concetto di questa “cosa”, per quali criteri si può definire arte. Non bastano né le frasi volutamente ermetiche ma assolutamente insensate, non bastano i monosillabi stereotipati come quelli che scrivono nei vernissage quando non sanno che dire.
      Esempio: installare sulla piazza Politeama dieci fantocci umani sapientemente posizionati, piegati a 90 gradi coi culi all’aria che lanciano fiamme, è solo una “trovata”, può scioccare o essere ritenuta originale, o una cretinata, magari qualcuno ci potrebbe ricamare chissà quali concetti geniali, ma non è arte. Come non è arte posizionare in una sala teste mozzate insanguinate di maiali e chiamare il gesto performance, tranne che, come detto, chi vuole fare il furbetto con le idee che non dicono un tubo ma le fa passare per arte di difficile comprensione (proprio perché non c’è assolutamente niente da capire), invece di usare un’accozzaglia di parole volutamente “complicate” per raccontare il nulla e dare al nulla un mistero quasi esoterico, scelga parole semplici e ci venga a convincere sulla veridicità artistica di questa “cosa” che non sembra altro che una “trovata” banale, senza interesse, dico di più “has been” già vista (cose simili) e superata.

    13. andatevi a ripassare Michelangelo,o il Canova
      od il Serpotta.
      Dopodiche` un impiego in qualche mattatoio
      non ve lo nega nessuno,vista la vocazione.

    14. Ma il buffet (se previsto) prevedeva cotiche e zampone?

    15. XYZ, mi offri lo spunto per ribadire che anche nelle tendenze artistiche più recenti di quelle che citi ci sono tantissimi artisti e stili molto interessanti; per esempio come ho scritto sopra nell’arte povera, in quella concettuale, anche nell’arte rurale, o quella espressionista, etc. Non solo Michelangelo e Canova, o Botticelli. Qui il problema è che si confonde la “trovata” più o meno sensata con l’arte vera e propria.
      P.S. nei primi anni della mia frequentazione parigina ( in realtà non so nemmeno come chiamare questo “esilio” 😀 ), quand’ero ancora studente-lavoratore, quella performance dei culi all’aria che sputavano fuoco fu fatta (non importa dire “da chi”), ma in un luogo e contesto adatti, senza considerarla arte ma solo una “trovata” che in quel posto aveva una sua legittimità. Senza seriosità soprattutto.

    16. la rappresentazione scultorea ottenuta da
      ” matrice vera”,
      presuppone un calco in gesso.
      Quindi,casomai,si puo` parlare di opera artigianale.
      .

    17. l’arte non esiste e se mai esistesse, ognuno di noi ne produce tanta ogni giorno da quando si alza a quando va a letto.
      Tutta fuffa per imbelcilli.

    18. Infatti.Ieri ho scolpito un David.
      Oggi spero di riuscire a farne 2.

    19. “Tra le maggiori scoperte fatte negli ultimi tempi dall’intelligenza umana va annoverata, a mio parere, l’arte di giudicare i libri senza averli letti.”

      Georg Lichtenberg

    20. Il david è arte perchè?

    21. @ Stefania Petyx ” Ma per caso per questa arte paghiamo noi ? ”
      Ah ?
      Oh mamma mia ! Si paga ? No. Ah, va bene, allora entro e metto pure la firma sul registro all’ingresso. “Interessante” e la firma leggibile.
      Meno male che tanta televisione è ancora “aggratis”, e “Striscia la notizia” il miglior telegiornale.
      Miii, hai visto ?
      Non so cosa sia questo “avvertimento” ma già il titolo è intrigante, come anche la “matrice vera”, alla base. Vediamo insomma. Ma soprattutto basta con questa storia del prezzo del biglietto.
      Sono veramente stanco di sentir dire, ad esempio, “questo film non vale il prezzo del biglietto”.
      A volte è un autentico coro, all’uscita del cinema. Mi è capitato ultimamente, dopo la visione di “Carnage”, di Polanski. Intellettuali stanchi tutti un po’ indignati: “Soldi buttati, non ha più niente da dire”.
      E qualcuno già si lamentava durante la proiezione: ” Ma no, non c’è azione, che lentezza esasperante”
      Ed invece “Carnage” è un film straordinario, una straordinaria maestria registica. E se volete sapere perchè, sono pronto a spiegarlo. Aggratis, s’intende.

    22. Max, stai facendo troppi salti mortali, ultimo questa citazione che non c’entra niente con la visione (qui E’ VISIBILE, e presentata con esercizi dialettici insensati. Tesse la trama. BOH!) di queste teste mozzate posate per terra.
      Finora non hai scritto nessuna parola per spiegarci perché consideri arte questa “trovata” che fin dalla presentazione (proprio dalla presentazione si evince la confusione) è una sorta di negazione dell’arte stessa.
      Hai scritto solo tre parole (in due tempi), come gli invitati ai vernissage, parole che non spiegano un sentimento: “idea originale; diverso”. A proposito, quello che ritieni “diverso”, invece, nelle città dove l’espressione artistica è in continuo fermento ed evoluzione, queste performance che tu ritieni originali, sono “has been”, ma mi sembra di averlo già detto. Certo, in una città dove si fa “brodo” per l’apertura di un negozio che altrove è ordinaria amministrazione può essere considerata originale una performance che, a livelli qualitativi superiori e che comunque veicolavano idee, concetti, si facevano in altre città qualche decennio fa.

    23. ECCO la suite della presentazione. Io lo leggo come un testo surreale, una fantasia che se si relativizza ci si può trovare PERSINO un interesse “divertente”; senza presa in giro, lo preciso.
      “Avvertimento unisce impegno sociale e utopia artistica, è un laboratorio itinerante attraverso il quale si sperimentano nuove forme culturali.

      Avvertimento è un’occasione per rintracciare e aggregare professionalità, intelligenze e sensibilità pronte ad agire per il bene collettivo, produrre valore e generarne economia.

      Avvertimento è un monito, un suggerimento, un segno di libertà, un banco di prova comune, una vetrina per tutti coloro che credono nei cambiamenti e nell’importanza delle piccole azioni quotidiane.

      I luoghi invitati ad accogliere installazioni e performance diventeranno agorà urbane, in cui il potere suggestivo intimo e profondo dell’arte è lo stimolo e l’occasione per avviare un dialogo virtuoso tra diversi contesti territoriali”.

    24. AVVERTIMENTO
      http://www.youtube.com/watch?v=oxpgROGp_fo
      certo che questa mafia ne fa fare cose “impegnative”:
      film, libri, trasmissioni tv, alberi piantati, pseudo-parchi, concerti… performance artistiche…
      Ma lo stato non ha mezzi efficaci per eliminarla definitivamente?

    25. si potrebbe tentare di definire arte le creazioni, i manufatti che sfidano i secoli,che destano ammirazione,che suscitano emozioni,che solo pochi riescono a concepire e realizzare.
      E questo vale tanto nella scultura,quanto nell’architettura,nella pittura,nella musica,
      e,perche` no,oggi,anche nei prodotti delle nuove tecnologie.
      Il massimo si raggiunge nell’essere umano,uomo o donna che sia,nella perfezione delle linee e dei volumi,nello splendore di uno sguardo,che rispecchia l’anima.
      Basta guardarsi intorno per capire che generalmente la natura genera mostri.Per questo
      dei piu` non rimane niente nel giro di un paio di generazioni.

    26. Chi di voi ricorda il cotechino mangiato(!)
      appena un anno fa?

    27. non vorrei fare torto a qualcuno,avendo omesso
      il design,il cinema,il teatro,la fotografia,la prosa,la poesia.
      .
      secondo il ragionamento che qualcuno ha posto qui,tutto sarebbe appiattito (!)

    28. xyz: ti invito a prendere il primo libro di storia dell’arte che trovi sotto mano e a cercare marcel duchamp oppure il caso brancusi, se sei uno di quelli che ama la legge.
      Capirai che il tuo concetto di arte (livello nino parrucca) è rimasto indietro di 50-60 annetti buoni.

      stefania: una come te, prima di porsi pubblicamente certe domante, forse dovrebbe fare 30 secondi di ricerche, altrimenti diventi anche tu il palermitano tipo che per ogni cosa cerca sempre e solo il marcio.

      in ogni caso: che palle Palermo.

    29. a parte che non capisco cosa c’entri la legge in una discussione come questa,ed a parte il fatto che certe avanguardie (cosidefinite) durano quanto un fuoco di paglia,
      lasciando da parte le tue dotte citazioni
      e tralasciando l’offesa a nino parrucca che pure
      ha permesso di dare colore ed allegria a tante grige dimore,
      ti faccio notare che hai menato a dx ed a manca,
      ma nulla ci hai detto che cosa
      e` per te l’opera d’arte.
      Siamo fiduciosi ed aspettiamo che ci fai sapere.

    30. te lo spiego: ti ho citato il caso brancusi, perchè è una vicenda importante parlando di legittimità dell’opera d’arte. tralasciando i dettagli; nel 1930 un tribunale americano (non una rivista, o un critico…un tribunale, quelli con i tipi con le toghe e il ritrattista, gente non particolarmente progressista) giudicò arte, un’opera d’arte contemporanea. 80 anni dopo tu non ci sei ancora arrivato.

      su nino parrucca: dici che ha colorato le grigie dimore, per quello basta l’ikea. l’arte come elemento decorativo, è un concetto obsoleto, ma davvero.
      l’arte deve creare dubbio, scoinvolgimento, interrogativo, crisi, problemi da risolvere. il tempo dei paesaggi e delle nature morte è passato da un bel po’.

      ps
      l’hai cercato duchamp sul libro?

    31. mi infastidisce che ogni volta che si parli di quella che viene chiamata ” arte concettuale” debba nascere un dibattito non sull’opera stessa ma su tutta l’arte concettuale.
      è arte…è un pacco…tu ti senti tutto critico…questo lo so fare pure io…
      qualche anno fasi citava le “vacanze intelligenti” di sordi…

      se si guarda un dipinto ci si mette a parlare della “pittura” in toto?

    32. ci sono persone che fanno l’impossibile per rendersi antipatiche,e tu sei uno di questi,
      con la tua saccenza.
      E` assai probabile che questa storia del 1930 tu l’abbia letta in qualche rivista che associa aneddoti e curiosita` alla enigmistica.
      Io da nessuna parte ho scritto che l’arte deve essere decorativa,ma non appenderei mai ad una parete una composizione incorniciata di pennelli vecchi e nuovi,o di colature di tubetti di
      colore,o mezze chitarre sfasciate,o una tela di sacco di caffe’ con una traccia di colore steso con la scopa.E di stranezze ne abbiamo viste di tutti i colori.
      Dopo avere visto un Pollock,
      ci ho provato anch’io e potrei dire di esserci riuscito e di possedere un Pollock.
      Ma mi guardo bene di appenderlo ad una parete.
      In materia scultorea,preferirei avere a casa un Bronzo di Riace,mentre mi pare che a te vada bene una testa di porco.
      Io non ho rigettato l’arte contemporanea in quanto tale.Io ho dato delle spiegazioni al concetto di arte,secondo convincimenti miei,che tagliano le
      gambe ai millantatori,a chi cerca scorciatoie
      per approdare a risultati provocatori e discutibili.
      Ne` condivido l’affermazione di stupidocane secondo cui l’arte non esiste.
      Fra poco arriva uno che scrive che la realta` non esiste,noi non esistiamo,niente esiste.

    33. xyz: a modo tuo hai centrato il punto.
      decorare case e uffici, non è più un problema dell’arte.

    34. xyz, ci fotografi il pollock da te realizzato così possiamo vederlo?

    35. avrei bisogno di tempo,perche` sta in soffitta.
      Comunque,anche tu lo puoi fare.
      Stendi la tela a terra e fai colare e schizzare i colori,muovendo la mano in modo del tutto casuale.Mai usare il pennello.
      .
      Intanto,essendo la vigilia di Natale
      vi propongo,assieme ad un Buon Natale
      .
      http://www.artemotore.com/natività/caravaggio.htm

    36. basta solo questo? 😮

      cmq pollock il pennello usava..

    37. bisogna vedere a che epoca ti riferisci.Ci sono quadri con degli sgorbi a pennello in aggiunta alle colature, ed altri dove non c’e` traccia di uso del pennello.
      Comunque non e` questo il tema.
      Il tema e` che non si puo` spacciare per arte
      un prodotto che a realizzarlo non richiede particolari abilita` ed a guardarlo non ti suscita ne` emozione ne` ammirazione.
      E questo l’ho scritto prima,anche se qualcuno non se ne e` accorto ed ha scritto quello che ha scritto.

    38. Si fa molta confusione, ed ho l’impressione che si fa finta di non capire. Si devia. Non si è scritto che l’arte concettuale non è arte, al contrario. Non lo si è scritto nemmeno per l’arte povera né per il minimalismo. Non è stato scritto nemmeno per il dadaismo né per il surrealismo, a proposito del Marcel Duchamp citato (come paragone?); che modestia !
      Che c’entrano TUTTE le tendenze artistiche moderne con queste teste mozzate? Si criticavano le teste di maiali mozzate non tutte le suddette correnti artistiche. Perché? Non basta conoscere nozioni e teorie per essere: un calciatore, un musicista, uno scultore, etc. Come diceva il grande regista, non basta avere un’idea in testa, bisogna saperla raccontare.
      Prima di esprimere il motivo della critica alle teste mozzate, ci si dovrebbe interrogare sul valore dell’estetica nell’arte, e cos’è estetica.
      Gli artisti appartenenti alla corrente “concettuale” sostenevano che “l’arte non risiede nell’aspetto delle opere realizzate, ma nell’idea, nella parola o nel pensiero percorso per realizzare tale opera”.
      Secondo me SOLO chi riesce a coniugare i due elementi è un vero artista (ma è un mio giudizio soggettivo).
      INVECE queste teste mozzate falliscono in entrambi gli elementi. Esteticamente orribili, senza interesse, banalità disarmante, scarsa ricerca, aneddotica elementare. Per quanto riguarda il concetto usano un tema inflazionato, recuperato milioni di volte da giornalisti, cineasti, scrittori, politici professionisti dell’antimafia, cantanti, politici tout court quando inaugurano alberi piantati, parchi, piazze, partite di calcio. Allora dove sono “dubbio, scoinvolgimento, interrogativo, crisi” dei quali si vantano i tagliatori di teste di maiali? Per un tema inflazionato e usato milioni, o miliardi, di volte in tutte le salse? Dov’è la novità creativa che legittima l’artista-creatore (se non vogliamo giocare troppo col senso delle parole, il vero artista crea ex novo, ANCHE UN’IDEA appunto, non solo non per forza un’immagine gradevole esteticamente; ma che non esisteva!)

    39. acclarato che l’arte non c’entra niente,in questo caso,c’e’ da pensare ad un marketing occulto
      per spingere il consumo dei cotechini.

    40. Voglio precisare: “Secondo me SOLO chi riesce a coniugare i due elementi è un vero artista (ma è un mio giudizio soggettivo)”.
      Perché il primo contatto con l’arte è visivo. Scontato, semplice. Poi c’è l’idea… se c’è.
      Non mi riferisco solo all’estetica di Renoir o Botticelli, ma è estetica pure l’arte di Burri, Tàpies, lo stesso Duchamp, anche Bacon, o uno che spaventava molti spettatori non abituati, Paul Rebeyrolle… e tante opere di arte povera.

    41. XYZ, secondo me è solo l’ingenuità di chi, scopiazzando (nei concetti) alcuni degli artisti citati crede di “provocare” reazioni ed interesse solo perché usa oggetti inusuali (per il posto, “has been” in altre città e paesi), e secondo loro di forte impatto emotivo. Invece suscitano esattamente l’opposto, ma non perché sono teste di animali o per il sangue, semplicemente perché non veicolano un’idea forte né forme intriganti. Non parliamo di ricerca…

    42. Dimenticavo: chissà che ne pensa Giuliano Didonna.

    43. Vi invito a rimanere in tema. Grazie.

    44. A v v e r t i m e n t o è un’idea itinerante di arte nontemporanea e innovazione sociale prodotta dall’Associazione Culturale Pass/o di Scicli.

      Dopo le permanenze estive a Marzamemi – Pachino (SR), Scicli (RG) e Sciacca (AG), A v v e r t i m e n t o arriva a Palermo.

      Ha segnato il via dell’iniziativa una performance itinerante partita da Piazza Pretoria.
      I performer hanno preso con sé le opere scultoree simbolo di A v v e r t i m e n t o, decine di teste di maiale mozzate, incamminandosi verso le sedi espositive cui erano destinate e dove saranno ospitate sino a conclusione della residenza palermitana.
      Le sedi espositive sono quelle dei concorrenti all’iniziativa. Luoghi e persone rappresentativi della volontà di rinnovare il territorio, luoghi in
      cui ogni giorno si schiudono piccole rivoluzioni culturali. Esperienze che A v v e r t i m e n t o desidera conoscere, comprendere e diffondere.
      Tutti i possibili tragitti, reali e ideali, che attraverseranno le sedi dei soggetti aderenti, costituiranno infiniti percorsi installativi.
      La testa mozzata di maiale, prima simbolo intimidatorio di minaccia, in A v v e r t i m e n t o subisce una provocatoria e visionaria mutazione di senso divenendo segno che promette ai siciliani nuove possibilità.
      L’Avvertimento espresso è così positivo, un invito a risvegliare la propria coscienza.
      A v v e r t i m e n t o agisce nel campo neutrale dell’arte per spingersi oltre l’opera in sé, mettendo al centro il rapporto con l’altro. Forte
      del potere suggestivo intimo e profondo di cui l’arte è capace, entra nel tessuto urbano ponendosi in rapporto di dialogo con il pubblico, rivalutando così l’ambiente cittadino.
      Questa posizione consente di rintracciare e connettere professionalità, intelligenze e sensibilità pronte ad agire per il bene collettivo e a sperimentare appieno la propria umanità; consente di generare impulsi in favore della cooperazione e della sperimentazione di nuovi modelli organizzativi.

    45. parole,parole,parole
      sempre piu` incomprensibili.

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