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martedì 19 mar
  • La prima querela (archiviata) di Rosalio, Natale Giunta e il pesce “fituso”

    A settembre 2013 sono stato convocato dalla Polizia postale che doveva identificarmi. È sempre un piacere andare dai ragazzi della Postale, leggono Rosalio e sono estremamente gentili e professionali. Ma questa volta non si trattava di una richiesta di informazioni: qualcuno aveva querelato me (come blogger), me (come “direttore” del blog) e addirittura tutti i commentatori (!) di un post: Natale Giunta, la legalità e il pesce “fituso” al Castello a mare. È la prima e unica volta in quasi nove anni e adesso che la vicenda (che non mi ha per nulla intimorito) si è conclusa con una archiviazione ve la racconto volentieri.

    La querela riguarda il post con cui chiedevo al famoso chef Natale Giunta (partendo dal presupposto che lo stimavo per avere denunciato i suoi estorsori) di prendere posizione in merito a un sequestro di pesce avvenuto ad agosto 2013 in un locale dove operava, il Castello a Mare. Il concetto chiave era: «denunciare il pizzo e proporre pesce congelato per fresco e, peggio, avere pesce fituso nel proprio ristorante sono comportamenti incompatibili […] o si opera nella legalità oppure no». Nel corso del procedimento camerale ho appreso che quel pesce (4 chili di baccalà e 25,8 chili di gamberoni), secondo l’ASP di Palermo, sarebbe stato «alterato» e «non idoneo al consumo alimentare umano» e che è stato ipotizzato nei confronti del titolare della società che gestisce il ristorante un tentativo di frode in commercio. I fatti di base su cui ho impostato la mia critica, secondo il pm Gaetano Guardì, sarebbero quindi «niente affatto fantasiosi» e questi, se poco coerenti con l’intrapreso percorso di legalità, sono da ritenersi «di interesse generale».

    Il gip Daniela Cardamone ha disposto il mese scorso, richiamando integralmente le argomentazioni del pm e del mio legale (l’avvocato Michele De Stefani), l’archiviazione poiché le mie dichiarazioni (in cui comunque non esprimevo un giudizio definitivo e chiedevo di prendere posizione in vista di una decisione sul continuare a fare consumo critico da Giunta o meno) sono comunque pertinenti e continenti e non ha ritenuto sostenibile in giudizio l’accusa di diffamazione.

    Credo che Giunta, assistito dall’avvocato Stefano Santoro, abbia perso un’occasione per dire che cosa ne pensava (come gli è stato proposto) e che si sia infastidito per l’uso dell’aggettivo “fituso”. Eppure alla luce delle informazioni a mia disposizione non potevo certamente chiamarlo “diversamente fresco”…

    Traete quindi le vostre conclusioni anche da questa vicenda per scegliere dove effettuare il vostro consumo critico in futuro tenendo conto anche della coerenza in questa strana città.

    Palermo, Rosalio
  • 63 commenti a “La prima querela (archiviata) di Rosalio, Natale Giunta e il pesce “fituso””

    1. Caro Tony ognuno ha il diritto di dire la sua su qualsiasi argomento in piena libertà. Se poi uno chef si offende problemi suoi!

    2. Piena solidarietà a Rosalio ed a Tony Siino,che hanno un ruolo difficile in una città difficile.
      E,
      complimenti!

    3. Io credo che Natale Giunta approfitti molto della nomea.

      Quando mi sono sposato, considerato il bassissimo rapporto qualità prezzo, è stato escluso immediatamente dai catering per il mio ricevimento. Credo che si debba fare mangiare bene i commensali e non avere un nome,

      Cordialità

    4. Sono perplesso. Natale Giunta, salito giustamente sugli scudi dell’antiracket per l’ammirevole coraggio mostrato contro i suoi estortori, dovrebbe ammirare chi come Rosalio.it fa giornalismo super partes e svolge in città un ruolo socialmente prezioso, invece di fare il piccato. Segnalazioni obiettive come quella di cui si parla possono solo migliorare il servizio al Sailem-Castello a Mare.

    5. Caro Siino, presumere che da uno specifico fatto/comportamento possa, automaticamente, meccanicamente, derivare qualcosa che si crede che con quel fatto/comportamento abbia qualcosa a che vedere, ma che in realtà con quel fatto/comportamento non ha alcun legame necessario, è un “abbaglio”, la cui gravità non è sminuita dalla sua larga diffusione.
      Soprattutto se questo “abbaglio” lo si prende in un luogo dove l’apparenza è tutto, dove ciò che “appare” viene scambiato per ciò che “è”, dove di questi “abbagli” si vive, e pure bene.
      Un cordiale saluto

    6. hai detto Avv. Michele De Stefani… e hai detto tutto.
      P.S. è anche il MIO avvocato…

    7. Tony sei un fitusu…

      Ciaooo

    8. Caro Siino intervengo nell’interesse del sig. Natale Giunta al solo fine di correggere alcune imprecisioni della sintesi della vicenda processuale da lei offerta ed evidenziare i reali passaggi logici del provvedimento del giudice.
      In prima battuta le frasi riportate nell’articolo di agosto sono state ritenute dal giudice ” oggettivamente lesive della reputazione” di Natale Giunta( vedi pag 2 dell’ordinanza). Ciò significa che avere scritto e peggio ancora avere fatto credere che presso il ristorante di giunta si vendesse il ” pesce fituso” e’ stato ritenuto dal giudice lesivo della reputazione dello chef. Tuttavia secondo il Medesimo giudice tali condotte diffamatorie sarebbero state scriminate dal diritto di critica in quanto espressione della libertà di manifestazione del Pensiero. Val la pena evidenziare che l’applicazione della scriminate concessale dal giudice presuppone l’avvenuta commissione del reato di diffamazione, come peraltro ben riportato nel provvedimento, che però non è stato ritenuto punibile in virtù del diritto di critica riconosciutole.
      Tanto precisato credo che l’articolo incriminato non abbia dimostrato una particolare attenzione dal punto di vista del riscontro delle informazioni acquisite dal suo blog circa le operazioni di sequestro eseguite dalla guardia costiera. Se soltanto lei avesse approfondito da bravo cronista o blogger i fatti che si verificarono il 16 agosto del 2013 avrebbe accertato innanzitutto che il veterinario dell’asp chiamato a eseguire il controllo sul pesce sequestrato dopo diversi giorni, non poté assolvere al suo mandato perché la capitaneria di porto non conservo’ in frigorifero il pesce sequestrato e il famoso baccalà tanto attenzionato dal suo articolo perché in avanzato stato di decomposizione. Pertanto non si poté accertare la salubrità o meno dei prodotti ittici!
      Ancora, prima di esprimere critiche o giudizi affrettati, lei avrebbe dovuto considerare la circostanza che il sequestro in oggetto avvenne all’indomani del giorno di ferragosto, cioè dopo diversi giorni in cui il ristorante rimase chiuso per le ferie e la piccola quantità di pesce scaduto nelle more della chiusura del locale sarebbe stato cestinato e sicuramente non propinato ai clienti! Sarebbe bastato rilevare che il sequestro fu eseguito nelle prime ore della mattina del 16 agosto giorno in cui il ristorante riapriva dopo la pausa di ferragosto. Quanto ai famosi gamberoni, questi di primissima qualità, come dimostrato dal certificato di origine del consorzio del gambero rosso di Mazara del vallo, essi vennero sequestrati perché mantenuti nello stato di congelamento in cui vengono posti a bordo al momento della pesca. Ebbene in questo caso la guardia costiera contestava che essi venivano proposti come freschi agli utenti senza informarli del congelamento , ciò nonostante i menù al momento del controllo non erano stati ancora redatti dalla direzione del ristorante. In ogni caso detti prodotti ittici giammai avrebbero dovuto essere appellati con il termine ” fituso”.
      Infine, il ragionamento sulla mancata coerenza di giunta per non avere preso una posizione sui fatti nonostante egli sia un baluardo della lotta al pizzo, se da una parte le ha permesso il riconoscimento della scriminante del diritto di critica, dall’altro, a mio avviso, ha soltanto avuto l’effetto, oggi reiterato dal presente articolo, di un gratuito tentarivo di screditare, non riuscendoci, un uomo che si è ribellato all’ imposizione mafiosa e che credo sia insieme ad altri imprenditori che hanno denunciato i loro estortori, un esempio da seguire.
      Avv. Stefano Santoro

    9. A mio avviso bastava replicare con un commento al post di Rosalio
      con queste precisazioni,
      Invece di rivolgersi al magistrato,
      che ha già tanto da fare.
      Anche la capitaneria avrebbe potuto fare un Comunicato.
      Il termine fitusu l’ho sempre visto riferirsi al pesce andato a male,
      che emana odori insopportabili per gli esseri umani.
      Chiarito il fatto,
      mi chiedo ,
      come e’ potuta nascere
      questa informazione distorta?
      Chi ha dato per primo la notizia ?

    10. Trovo molto interessante la precisazione dell’avvocato Santoro. Trovo altresì sacrosanto il diritto di critica, esercitato da Rosalio. Non mi scandalizza però che lo chef Giunta si sia sentito offeso e abbia intrapreso le vie legali, era un suo diritto e lo ha esercitato. Poi la giustizia ha fatto il suo corso. Fossi stato in Rosalio non avrei sbandierato al vento questa sentenza, prima o poi sarebbe capitato, è fisiologico quando si è un sito frequentato nel quale si trattano argomenti di interesse pubblico. Mi è sembrato quasi infantile trattare l’argomento in questi termini, si pecca di vittimismo. Avrei preferito un post meno trionfalistico, più sintetico, nel quale si informavano i lettori della questione, come è giusto che sia, ma senza pontificare. Preciso che è una mia opinione, assolutamente personale ed opinabile.

    11. Il vittimismo fa riferimento a questo post, non al primo dell’anno scorso. Vorrei precisare 🙂

    12. Devo comunque aggiungere
      che la notizia mi lasciò perplesso.
      Come si può accettare l’idea che uno Chef rinomato scivoli su una roba del genere?
      Eppure la notizia fu diffusa.
      Forse una vendetta di quelli del pizzo,
      o la pensata di qualche concorrente scorretto.

    13. Ma il pesce era fituso o no?? 🙂 Bene Tony! Anche io speravo di essere querelato ma non è successo cosa devo fare? https://www.rosalio.it/2008/10/29/buona-sicilia-e-il-negozio-allaeroporto/
      E grazie per l’ospitalità!

    14. @Stefano Santoro, personalmente avrei consigliato al suo cliente di prendere una posizione in merito. Avrebbe generato meno polemica. Con questo atteggiamento, invece, ha solo fomentato i leciti dubbi sollevati da Rosalio, dubbi uniti ad altri che già preesistevano al post citato. Non è raro, infatti, sentire lamentele circa il rapporto qualità-prezzo offerto nei locali e nei catering del suo assistito, nonché sul poco piacevole effetto che la “freschezza” dei prodotti da lui (o chi per lui) utilizzati ha procurato a diverse persone in diverse occasioni. Mi permetta quindi di avere delle perplessità quando lei sostiene (su base unica della parola del suo cliente) che il pesce scaduto “sarebbe stato cestinato e sicuramente non propinato ai clienti!”
      La fama e il rispetto te li guadagni con piccole cose come questa e i gesti eclatanti e onorevoli come la denuncia del pizzo vanno sostenuti e contornati da una coerenza quotidiana del proprio operato con questa linea di pensiero. Diversamente, il fare pubblico antimafioso potrebbe apparire solo come mero strumento per l’autoglorificazione e, purtroppo, atteggiamenti simili a Palermo ne vediamo ogni giorno sempre di più.

    15. Io diffiderei cogliendo il monito di Sciasciana memoria su questi fantomatici “professionisti dell’antimafia”…detto ciò mi guarderò certamente bene dal frequentare i passati come i futuri ristoranti del sig. Giunta.

    16. Santoro ma cosa dici? 😀 Le scriminanti sono particolari situazioni in presenza delle quali un fatto, che altrimenti sarebbe da considerarsi reato, tale non e’ perche’ la legge lo consente, lo impone o lo tollera (artt. 50 ss. c.p.). Vai a esercitare a Paperopoli, ascoltami.

    17. Ahi Ahi … Sciascia aveva proprio ragione …
      In pratica chi denuncia il pizzo può considerarsi immune da qualsiasi giudizio critico ?
      Bah … sono perplesso ….
      Adesso che mi quereli pure ( rosalio ha i miei dati )

    18. @rosaria temo che lei debba ripassare, anzi studiare il codice penale, si occupi di altro, ascolti lei me.

    19. @rosaria: p.s. L’art. 50 c.p. Regola altri casi ! Ignorantella!

    20. Poi ti faccio una lezione privata che’ qua il legalese lo capiamo solo noi e stai cercando di ammugghiare. Rimane il fatto che non c’e’ stato reato e che una cosa sola conta: ARCHIVIAZIONE. Ciaoooo.

    21. Non so che tipo di lezioni lei possa dare , ma certamente non di diritto penale. Saluti

    22. Intanto emerge il fatto che bisognava conservare in frigo in campione per l analisi della Asl.
      Cosa che non è’ avvenuta
      e che rende impossibili gli accertamenti.

    23. @ Rosaria
      Sperando di darle qualche nozione e spiegare la vicenda ai lettori, evidenzio che l’invocazione di una scriminante presuppone per sua stessa natura l’avvenuta commissione del fatto- reato e quindi nel caso di diffamazione l’avvenuta manifestazione di espressioni oggettivamente offensive della reputazione altrui. Questa e’ parte della motivazione resa dal giudice che ha emesso l’ordinanza.
      In conclusione la scriminante del diritto di critica opera secondo la giurisprudenza qualora l’offensività trovi giustificazione nel diritto di critica.

    24. @ Cristoforo
      Ha proprio ragione! La capitaneria di porto ha eseguito il sequestro senza la presenza del veterinario e senza conservare i prodotti ittici nel congelatore! Ciò ha impedito al veterinario successivamente interpellato dalla capitaneria e a al medico chiamato dalla difesa di stabilire la salubrità o meno del pesce!

    25. A leggere certi commenti
      Il cervello si annebbia.
      Da chiarire se e’ il lettore che vaga nella nebbia.

    26. E quindi ,
      c’e una omissione grave al momento del sequestro.
      Ipotizziamo che il pesce era commestibile .
      Adesso chi paga i danni su un prodotto costoso,
      e,
      sopratutto d’immagine?

    27. Alfredo
      Il pesce divenne fitusu dopo il sequestro ,
      fuori dal frigo.
      Ovvio.

    28. Ok il pesce fuori dal frigo diventa fituso.
      Ok la querela a Tony è stata archiviata.
      Ma gli avvocati chi li ha pagati?

    29. Attenzione a non perdere il focus: al momento del controllo si è riscontrato che la data di scadenza riportata sul baccalà era stata superata? L’asterisco che avrebbe dovuto contrassegnare sul menu un prodotto congelato come da normativa vigente era presente? Le altre questioni vengono dopo.

    30. @cat
      Giusta osservazione! Ma quali sono le fonti di prova che dimostrerebbero che il baccalà scaduto il giorno della chiusura del ristorante sarebbe stato poi destinato alla vendita il giorno della riapertura.
      Il blitz della guardia costiera e’ avvenuto di mattina il giorno della riapertura del ristorante . Dunque nessun avventore era presente al momento del controllo e gli addetti alla cucina non avevano ancora avuto il tempo di cestinare il prodotto perché presenti al lavoro da poche decine di minuti. I menù non erano stato ancora stampati. Dunque quale elemento indurrebbe a ritenere che quel pesce, il cui costo e’ peraltro bassissimo, sarebbe stato destinato al consumo degli avventori?
      Salvo scadere in mere ipotesi che non possono avere cittadinanza in un processo penale.
      Discorso diverso sarebbe se al momento del controllo in orario di pasti il ristorante fosse stato gremito da clienti.

    31. @StefanoSantoro prima delle ferie, considerato quanto da lei dichiarato, il ristorante che menù utilizzava?
      Per caso è rimasto fuori dal frigo anche questo?
      Giusto per curiosità

    32. Michele,
      ma capisci quello che leggi?
      Qui si parla del pesce sequestrato ,asportato e lasciato fuori frigo
      dalla capitaneria,

    33. @Cristoforo, mi riferisco alla questione della mancata comunicazione ai clienti. Se i menù non erano stati redatti, come venivano informati i clienti nei giorni precedenti alla chiusura di ferragosto?

    34. Dimostri di continuare a non capire.
      Ante ferragosto il locale era chiuso,
      quindi no clienti ne’ menù.
      Dice Santoro che il Blitz e avvenuto il 16 mattina,con la riapertura,
      ed il menù’ del 16 non era stato ancora redatto,
      quindi impossibile affermare che il pesce eventualmente scaduto
      sarebbe entrato nel menù del 16.
      Mentre mi pare spiegabilissimo che in frigo potesse trovarsi pesce oltre la data di scadenza,,
      dopo un periodo di chiusura.

    35. Domanda
      se tu gestissi un locale del genere e decidessi di chiudere 4 giorni,
      4 giorni nei quali determinata merce supera la scadenza,
      faresti pulizia al momento della chiusura
      oppure alla riapertura?

    36. Natale Giunta é lo Chef
      Stefano Santoro é l’avvocato dello chef
      E tu Cristoforo cu si ?

    37. Secondo il ragionamento dell’avvocato se a casa mia trovassero in una perquisizione un kilo di droga divisa in dosi potrei sempre dire che si trova li da anni e che mai e poi mai avrei pensato di spacciarla. Quindi secondo questa teoria il fatto di avere della merce illegale non dovrebbe creare problemi perché bisognerebbe tenere in considerazione che il deterrente se ne sarebbe liberato… Tutto al condizionale naturalmente… E poi ci lamentiamo che la giustizia non funziona..
      Ristoratori provate a farvi beccare con merce scaduta o fuori norma negli Stati Uniti d’America e vedrete cosa accadrebbe in uno stato serio dove le cose funzionano.

    38. Certo certo.. Il pesce futuro l’avrei buttato, il menu con irregolarità lo dovevo ancora stampare….
      Ma stiamo scherzando?? Ma sul serio ci si può prendere gioco così facilmente della giustizia? Perché se fosse così facile comincerei a spiegarmi perché nel nostro paese non paga mai nessuno per gli errori commessi.
      Tutto questo non vale naturalmente per chi non ha la possibilità economica di farsi assistere da un bravo avvocato come sarà sicuramente lavv Santoro che alla fine fa il suo lavoro utilizzando a difesa del suo cliente le falle ( fin troppe) del sistema giuridico.

      Sono veramente perplesso..

    39. Errata corrige non pesce futuro ma pesce fituso.

    40. Mario
      Ti riassumo chi sono io:
      1.non sarei arrivato a querelare Rosalio,
      ma avrei spiegato da subito le mie buone ragioni.
      Tra queste mi pare fondamentale il fatto che dopo una chiusura nel frigo possa trovarsi merce scaduta,
      2.alla riapertura dell ‘esercizio
      La prima cosa da fare era quella di
      eliminare dal l’offerta la merce scaduta,
      3.poiche’ non è competenza della capitaneria certificare la commestibilita’ della merce,
      bisognava conservare opportunamente i campioni per favorire le analisi.
      Bene,adesso puoi dedurre chi sono io.

    41. Ho capito possiamo definirlo in questa discussione il difensore morale dell’ avv.Santoro e del suo assistito,” è accussì ?”
      Sinceramente pensavo che era molto vicino allo chef dunque di parte, ma mi sono sbagliato.
      Saluti

    42. Premetto, non parlo il legalese, anzi mi provoca minimo minimo l’orticaria (“ma al vostro posto non ci so stare”). Capisco la felicità per l’archiviazione ma questo articolo a mio parere manca un po’ di professionalità e di distacco nel riportare la notizia. Trovo giusto che l’avv abbia scritto qua l’ “altra” versione dei fatti, aggiungendo particolari utili sull’accaduto. Sul “garbuglio” del reato commesso o non commesso lascio disquisire chi fa di questo una professione, io mi accontento del risultato della sentenza. Mi auguro che alla Capitaneria sia saltata la testa del responsabile del sequestro, se come dite è avvenuto in modo tale da non poter effettuare le verifiche necessarie. C’è una cosa che non mi torna affatto: l’avvocato sostiene che il pesce è scaduto durante il periodo di chiusura e che sarebbe stato eliminato alla riapertura. Davvero non esiste un regolamento che impone il controllo e l’eliminazione delle merce deperibili prima di un periodo di chiusura? Non sono un esperto di HACCP ma mi sembra molto strano e potenzialmente pericoloso.

    43. L’articolo mi sembra invece fin troppo distaccato e obbiettivo se ci si mette nei panni di chi viene ingiustamente querelato. Almeno dopo un anno finalmente ha sortito l’effetto di ottenere delle spiegazioni. Si potevano dare prima invece di andare di carte bollate o bisognava trovare delle buone giustificazioni?
      A me risulta che a chiusura ciò che scade debba essere buttato. Non vi lasciate distrarre dal focus dell’articolo originario che rimane in piedi anche senza verificare se il pesce fosse alterato o meno (cosa che non compete a giornalisti, blogger e osservatori): su una questione che ha a che fare con la legalità può un paladino della legalità non prendere posizione?

    44. perplesso dal fatto che un avvocato passi il tempo a partecipare ai flame di un blog…comunque se mai mi venisse il ghiribizzo non andrei mai in un ristorante del Giunta, a meno che il giorno prima non ci fosse stato un controllo così da eliminare tutta la merce che “sicuramente non sarebbe stata venduta ai clt”

    45. @cat: ok, lasciamo stare il concetto di oggettività che è meglio. “Almeno dopo un anno ha sortito l’effetto di ottenere delle spiegazioni”: eh? Ma da quand’è che i procedimenti giudiziari si fanno su un blog? Se c’è stato un sequestro e una denuncia probabilmente ci sarà un’udienza, di certo né bastano i racconti da blog né hai alcun diritto che l’avv ti spieghi nulla qua (spero di spiegarmi). E spero ci sia una regola per la conservazione dei cibi durante un periodo di chiusura che ci farà capire se la capitaneria ha preso un abbaglio o se (secondo la mia logica di microbiologo, seppur non specializzato in haccp) la tesi difensiva non sta in piedi.
      L’avv chiaramente sta difendendo il suo cliente, cercando di tutelarne l’immagine anche su questo blog (per questo si passa il tempo qua). Dall’altra il giornalista, per natura alla ricerca di notizia e di lettori, giustamente coglie l’occasione per invitare lo chef a rispondere alle sue domande su questo blog e pubblica la notizia della sua sentenza per attrarre i suoi lettori.

    46. Vi cito un episodio culinario.
      Mi furono servite 2 triglie giganti,cucinate alla griglia.
      Una risultò essere una delizia,per il palato.
      La seconda una vera schifezza.
      Chiamato il gestore,mi sento rispondere:
      Io le compro a cassetta e non so come ci sia potuta finire dentro ,una triglia andata a male.
      Tutt’oggi,a pensarci mi rimane il dubbio.
      Comunque,per una triglia,ha perso un cliente!
      Malafede,o sfortuna?

    47. xenat78
      rispetto per chi dimostra rispetto per i Lettori.
      Intervenire qui fa onore all’Avv. Santoro.
      Peccato che nessuno della Capitaneria sia intervenuto !

    48. @Cristoforo non sapevo (vivendo fuori Palermo) che il locale prima di ferragosto non fosse aperto, avevo capito che aveva chiuso per una pausa estiva.
      Detto questo mi viene un altro dubbio: sicuramente non sarò un buon ristoratore, ma è possibile comprare del pesce che scadrà ancor prima dell’apertura del ristorante?

    49. Quello che ho capito io è che il locale ha fatto una breve chiusura a Ferragosto
      lasciando in frigo merce in corso di scadenza.
      Comunque mi pare che sono emerse tante osservazioni interessanti
      che dovrebbero essere utili a tanti ristoratori,
      oltre che ai clienti.

    50. Inoltre,
      e chiudo,
      sarebbe opportuno un intervento qui di un veterinario della Asl
      a spiegarci come deve funzionare la linea del freddo
      non solo relativamente al pesce,
      ma anche alle carni ed ai gelati e surgelati.

    51. La locuzione causa di giustificazione, (identificata anche come scriminante, o esimente), identifica particolari situazioni il cui verificarsi determini la mancata configurazione della fattispecie di reato.
      L’istituto dipende sovente da un potere attribuito dal diritto o in altri casi da un dovere, che, a maggior ragione, esclude l’illiceità dell’atto. La ragione per cui atti che in astratto costituirebbero reato sono invece giustificati è la mancanza di danno sociale degli atti stessi.

    52. Gustavo serviva proprio il tuo commento per fare chiarezza! Hahahahaha 😀

    53. Discutete del dito e non vedete la Luna..riflettete invece sul fatto che sarebbero stati indagati anche tutti i commentatori..in Italia la democrazia e’ a rischio

    54. Giunta se la tira un pò troppo…
      Faceva una figura migliore se ammetteva “la svista” e finiva li 😉
      ma ormai è un Vuip!!

    55. Avvocato Santoro. Seme lo diceva prima……………

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    62. Sinossi:

      Tony Siino si manciò una fetta di carne alta tre dita.
      La ‘gioielleria’ dello Chef Giunta continua a macinare business (buon per lui).
      All’Avv. Santoro ci app’a bruciari che ha perduto la causa.

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