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giovedì 3 ott
  • In tempi di carestia

    Solo per un palermitano è intellegibile quel bizzarro collegamento che si realizza il 13 dicembre di ogni anno fra una santa medievale che divenne martire per proteggere la sua verginità, una carestia del 1646, e l’odierna pantagruelica abbuffata di arancine e altre leccornie. È infatti esattamente mezzanotte e un minuto quando inizio a scrivere questo post allo scopo di eludere il deleterio impulso di fare quattro passi per andarmi a mangiare la prima fumante arancina della giornata.

    Oggi è il giorno in cui i palermitani (e credo anche i siracusani, ma su di loro non so nulla) rivivono i patimenti di quella carestia secentesca astenendosi dal mangiare farinacei e facendo penitenza con riso e cuccia. Per raffigurarsi lo sconforto di tale privazione basta immaginarsi gli individui che, mossi dalla contrizione, tra qualche ora faranno ressa davanti al bancone del Bar Alba brandendo teglie con dozzine di arancine roventi o che si mortificheranno mangiando la cuccìa, il grano a chicchi bollito, leggermente addolcita (o per meglio dire affogata) da ricotta, canditi e (secondo la ricetta di mia madre) scaglie di cioccolato.

    Fermo restando che le migliori arancine sono sempre quelle fatte in casa, e soprattutto quelle della mia amica Maria Sofia, i luoghi deputati al culto gastronomico della pudica santa sono tradizionalmente due: il Bar Alba, appunto, e il Bar Touring. Uno si trova nella Palermo bene, in una zona di boutiques e condomini residenziali, a pochi passi da un liceo religioso frequentato dai figli della borghesia; l’altro è all’altro capo della città, ai margini della Kalsa, quartiere che registra alti tassi di qualunque tipo di disagio urbano e sociale statisticamente esistente, in una posizione facilmente accessibile dai quartieri dormitorio dell’asse di via Messina Marine. Due mondi opposti che tuttavia domani collideranno in quanto pulluleranno di famelici arancinomani che provando a ingurgitare fino a due “arancine bomba” di seguito cercheranno di compensare l’inusitata privazione dei soliti cento grammi di pasta.

    La giornata, dopo essere proseguita attraverso l’assaggio di gateau (grattò?) di patate, timballi di riso, e la tradizionale cuccìa condita, si concluderà con una doppia bustina di digestivo, rutto libero, flatulenza, cianotismo e inenarrabili incubi notturni dai quali l’indomani i palermitani emergeranno visibilmente scossi e con profonde occhiaie, pronti però, in ufficio e per la strada, a disquisire in infinite e sottili comparazioni tra le diverse arancine e pietanze assaggiate nel giorno precedente.

    Siamo fatti così, che ci volete fare? Noi per onorare una santa ci facciamo in quattro. E ora, finito questo post, forse è il caso di andare a fare due passi…

    Palermo
  • 25 commenti a “In tempi di carestia”

    1. Sant’arancina

      Il 13 dicembre a Palermo è sant’arancina.

    2. Viva viva S. Arancina!
      Soprattutto quelle sperimentali di mia zia: una vasta gamma che oscilla tra il salmone e la nutella con cereali senza fartene capire niente!
      😉

    3. Come vi invidio!! io sono a Milano per lavoro e mi perderò le mega arancine di mia madre!!! Le arancine bomba, immagino il profumo di ragù che vaga per la mia cucina!!
      Oggi sfiderò l’impossibile andrò alla ricerca di arancine a Milano così farò la mia santa lucia milanese!!
      Grazie a Rosalio ho l’acquolina in bocca!!

    4. Io ho una ricetta unica; arancina con carne equina, marmellata di lamponi, salmone (quello fresco, mica l’ahumado), e per finire una bella spolveratina di cacao amaro, zucchero di canna, cumino e basilico.

    5. Mortificarsi con la cuccìa è meraviglioso. 🙂

    6. E diciamolo, che si chiama ArancinA, che qui dicono tutti arancinO (e io rispondo: “E che è, un’albero?”)
      Comunque a Milano non so, ma a Roma un posto dove le fanno in modo decente (il gestore credo sia di Milazzo, ma non si può avere tutto dalla vita) si chiama MONDO ARANCINA (e già questo è un buon segno) e si trova vicino a Piazza Cola di Rienzo. Certo, le ricette sono un po’ particolari e anche le panelle le fanno tonde – stile boatta d’olio, per intenderci – ma ci sono le focacce “giuste” e la fanno condita. Stasera si cena ad arancine e panelle, anche in continente.

    7. […] Oggi e’ Santa Lucia. Le spiegazioni le trovate qua. Aggiungo un paio di cose. L’anno scorso il nostro quotidiano di riferimento fece uno speciale sull’”Arancina Day”. Roba esilarante. Quest’anno neanche una riga. Qualcuno mi spieghi il perche’ di questo cambio di linea editoriale. Neanche una intervista al barista del Touring. In fondo e’ proprio li’, dietro la redazione. Sotto la categoria “antropologia palermitana” aggiungo, che se per Santa Lucia mangi pane rischi di perdere la vista. Tanto che se qualcuno ti chiede “Chi manciasti pane a Santa Lucia”? vuole dire che pone dubbi sulla tua capacita’ visiva. Da utilizzare in casi di tamponamenti stradali. Il vostro interlocutore restera’ senza parole. Mi e’ capitato… […]

    8. Caro Nicola,
      forse non sai che il famigerato bar Touring ha deciso di avvicinarsi alla “Palermo bene” aprendo una succursale nientepocodimenoche a piazza Europa, a latere della chiesa di S. Eugenio papa. Forse vuol nutrire anche le anime????

    9. Valeria, questa rivelazione sconvolge tutto il mio ragionamento… Antoniognius, grazie per averci ricordato questa fantastica frase idiomatica sul pane a Santa Lucia!

    10. Sottoscrivo l’affermazione di Deeario e mi ritrovo pienamente nel post di Nicola. Ci pensavo stamattina, sul treno stracolmo delle otto e mezzo, al fatto che il 13 dicembre è la festa non della santa ma dell’arancina per i palermitani: un signore si barcamenava nella ressa generale dei passeggeri tenendo in mano un vassoio pieno di arancine e, nonostante la confusione, aveva il volto sorridente…

    11. Qui nel Buddacistan s’è mangiato il pane fatto con la farina di ceci.

      tuttavia, per completezza di informazioni turistiche, a Palermo il rutto libero lo farei al Pinguino dopo un buon Tassista.

      notte tra il 4 e il 5 giugno: ho ruttato dal Pinguino al Politeama e ritorno (a piedi).

    12. Edi: non “tassista” ma “autista”

    13. UN PALERMITANO IN TRASFERTA
      Mi chiedevo una cosa. Sono palermitano, ma oggi sono in trasferta a bologna. Qui Santa Lucia non sanno chi sia, ma vi assicuro che fanno certe piadine con salumi buonissimi e tortellini da svenimenti. Io ho mangiato tutto e ancora mi aspetta la cena. Che succede… divento orbo lo stesso oppure… NON VALE?

    14. Quelle di Ganci sono le peggiori!!!

    15. Vi segnalo una bella discussione: arancina-contro-supplì di qualche tempo fa: http://www.garbaland.belfagor.net/archives/156-Suppli-Vs.-Arancino.html

    16. […] il 13 Dicembre a Palermo è santa arancina!!!! IMPERDONABILE LACUNA!! […]

    17. cmq ora che ci penso…
      io, mezzosangue di padre siculo e madre calabrese, e tutta la mia famiglia diciamo arancinO e arancinI…

      la provincia di prevenienza può influire in questa differenza dialettale?
      (Ragusa)

    18. Che nessuno se la prenda a male …
      ma le arancine della zia Pina ( mia mamma )sono le migliori …

      Non so come cacchio le fa ma … sono gustose, croccanti e leggere … tant’è che un budellino di 50 gm di roba come il mio, ne riesce a tollerare fino a 4, rigorosamente 2 al burro e 2 alla carne … Ah … e non è questione di dimensioni, perchè sono anche parenti delle arancine bomba del Touring (bleaaaaaah!)

    19. strano…so ancora dormendo o non vedo solo io questo post (insieme ad altri del 13 dic) nel main?

    20. scusate non avevo visto 2005…ma che..riesumate i posti di un anno fa?!?! brutto segno 😀

    21. il 13 dic suscita in me ricordi legati all infanzia quando mia mamma ( adesso morta) alle 6 di mattina cominciava a friggere le arancine a casa e cosi ci svegliavamo io ed i miei 4 fratelli, vi lascio immaginare ,,,, saluti

    22. Articolo meraviglioso!

      P.s.

      Arancina abbburro o acccarne, purchè arancia sia! (e non solo oggi 😉 )

    23. AH!! la giornata comincia meglio leggendo questi Post!
      Vado a mangiare una bella arancina!! 🙂

    24. […] (a proposito è Santa Cuccia, Sant’Arancina o, forse, Santa Lucia?) purché mangi prima che la grande carestia arrivi, ma tanto per tutti quelli pronti a ricordarti cosa ti perdi mentre loro trangugiano […]

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