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sabato 20 apr
  • Vincenzo

    Difficile decidere da dove cominciare, difficile cominciare.
    Abbiamo perso Vincenzo, lo abbiamo perso tutti, lo ha perso questa città che di “ Vincenzi” ne ha ormai pochi.
    Vincenzo era…..(che angoscia coniugare i tempi dei verbi), era…mio suocero, ma per me era un padre, un fratello, un amico. Vincenzo era un nonno stupendo, di quelli che fregandosene delle artrosi si metteva in ginocchio a giocare con i nipotini.
    Vincenzo era memoria storica di questa città, era cresciuto a Villa Pantelleria, proprio quella dove ora fanno gli spettacoli; che bello Vincenzo quando raccontava, “…a villa Pantelleria ci fecero un “campo” gli americani, io allora con un furgone scassato andavo a Salaparuta a comprare del vino scarso, quando tornavo, dicevo ehi boy, to change? You have gasoline for me? E così io gli davo il vino e loro in cambio i fusti di benzina vuoti dove al fondo c’erano almeno venti litri che rivendevo guadagnando bene”. Vincenzo vide sparire la campagna attorno a lui, sorse il viale Strasburgo.
    Vincenzo era operaio SUPER (ci teneva tantissimo a quel super) al Cantiere navale, raccontava della mafia dentro al cantiere, dei caporali, raccontava quando arrivava Pio La Torre a “rompere le uova nel paniere”. Vincenzo lavorava con l’amianto.
    Vincenzo era quello che a Palermo chiamiamo “gargio” perché troppo buono, Vincenzo era uno di quelli all’antica che sapeva far tutto, e così la sua vita è stata scandita da “Signo’ Vincenzo si rumpiu ‘a tuoppa” e Vincenzo l’aggiustava; “Beddamatri l’acqua ra lavabiancheria ri fuora” e Vincenzo l’aggiustava, “sugnu o’ scuru” e Vincenzo dava luce; mai chiesto niente in cambio; anzi…solo una volta…un mese fa, ma a lui….non lo hanno saputo aggiustare.
    Soffro molto, amavo Vincenzo e mi manca tantissimo, lui, un omone enorme diceva a me di 165 cm, “Grande, sei un grande”, anche lui mi amava e mi faceva sentire importante.
    Vincenzo è morto un mese fa, quasi all’improvviso, i polmoni lo hanno tradito ed il cuore ha fatto ha fatto il resto.
    Sono stato l’ultimo a parlargli, aveva un desiderio, che gli dessi del “tu”, e così eccomi a scrivere di…Vincenzo.
    Rosalio però non è la pagina necrologica e quindi se non scrivo qualcosa su Palermo o sui Palermitani non credo mi pubblichi il giusto tributo che devo a Vincenzo, inoltre, “da queste parti” io scrivo in qualità di “buffone” e quindi, nonostante non sia ancora passata la sbronza di dolore, proverò come “il pagliaccio” di “Leoncavallo” a vestire la giubba ed infarinare il viso.
    Vincenzo s’è aggravato all’improvviso, lo avevo lasciato bene da appena un’ora, poi improvvisamente mi hanno chiamato dall’ospedale Policlinico, arrivo in 5 minuti e….tutto chiuso, serrato, sprangato, attimpagnato! Manco l’ombra di un portiere, un custode, un vigilante. Giro in tondo come un pazzo urlando Aprite, APRITE! Da una finestra un degente s’affaccia e fa “è inutili c’abbanniì, si trasi sulu ru pruntu succursu”; corro, prendo l’auto vado al P.S., mi blocca un poliziotto, “dove va? Non si può entrare”, ma mi hanno chiamato, è grave,urgente; nel frattempo delle ambulanze devono uscire ed io gli ostruisco il passaggio, un casino (quanti di voi sanno che al policlinico è tutto chiuso la notte?). Riesco ad entrare dopo 4 maleparole al poliziotto, dentro i viali non mi raccapezzo, posteggio, faccio per scendere dall’auto ma mi sento guardato in cagnesco, per l’appunto, una dozzina di randagi mi si avvicina minacciosa, i miei psssssss, scccioò, passeddà, sortiscono effetto contrario, ora ringhiano e mi fanno anche paura (scusate è normale che un ospedale sia invaso da randagi?), salto alcuni passaggi ed arrivo al terribile momento quando mi dicono che non c’è più niente da fare, mi s’avvicina un infermiere e fa “se se lo deve portare conosce qualcuno?”. Io sono sconvolto, piango e non recepisco che dice, lui insiste “io c’ho un numero di telefono che fa chiamo?”. Ve lo giuro non ricordo di avergli detto sì, comunque s’arricamparono due sciacalli con la barella, accetto passivamente mentre sono in trance e prima di metterlo sull’ambulanza uno dei due mi fa “’u sapi ca ‘u funerali spietta a nuatri”, non c’ho visto più, stava finendo a schifìu, vi risparmio successivi dolorosi passaggi e arrivo al funerale per farvi riflettere sulle minchiate che si dicono ad un funerale mentre, ve l’assicuro, non si ha voglia d’ascoltare niente e nessuno. Ci sono quelli del “passerà, passerà”, c’è la vicina ipercattolica che si mette là col rosario e s’aspetta il tuo “prega per noi”, c’è il filosofo che “polvere eravamo e polvere torneremo”, c’è stato chi, preso da vero cordoglio abbracciandomi in un pianto dirotto “auguri” (che gli vuoi dire?) e chi pacatamente stringendoti la mano “condoglianze SEMPRE” (mavaffan’).
    Vorrei raccontarvi ora del “posto”, eh sì , Vincenzo è morto di giovedì notte ed il funerale è stato di lunedì, perché a Palermo un defunto d’ora in poi se non c’hai il “posto” te lo devi tenere a casa, perché non c’è più il servizio di deposito (Questo non lo sapevate ve’? Manco io) e così siccome non ci sono loculi liberi…te lo tieni…IN FRIGO (servizio refrigerazione cadavere = 150 € al giorno), vi sembra assurdo? Giuro che è così, o per la precisione se vuoi ti mettono a terra se no nisba (io non avrei problemi ma bisogna rispettare la volontà altrui).
    Il posto l’ho trovato, a S. Orsola, e anche pagandolo, per due giorni non ce ne erano, all’Ente S.Spirito ho incontrato una persona disperata che aveva il padre morto in casa da 5 giorni.
    L’Ente S. Spirito già, ci vai alle 6 del mattino e fai il turno in mezzo ai “casciaroti” (due impiegati per svariati servizi) per “sperare” che ci sia un loculo libero e a “buon mercato”, e sì perché i “posti” vanno “a merito” come le spiaggine del Bagno Maria a Riccione (1^ fila 3500€ circa, 2^ 3800, 3^ 2700…e così via); chissà come mai, ma sembra che ci sia un’alta percentuale di possibilità che quando non ci sono posti nei cimiteri comunali, a S.Spirito hanno solo quelli più cari e col contagocce, combinazione! Capita!. Quando fai il contratto, solo pagamento contanti (hai visto mai gli ammollano l’assegno del defunto con i debiti)…ah dimenticavo paghi circa 25 € di…EVENTUALI opere edilizie (? cioè?), e ancora, mentre sei preso dalla botta ti prospettano la “lastra” coi lumini ecc, ve lo giuro che a me hanno detto così : “Guardi abbiamo UN TRITTICO (portafiori e lumino) IN PROMOZIONE (che fa ne approfitto e ne piglio due?) e poi tutto l’ARREDAMENTO che desidera, le rondini in bronzo, la foto con sfondo sulle Hawaii, padre Pio (che ormai è come la Coca Cola, si trova ovunque), l’angioletto, ecc”. MA…nessuno ti dice che la “lastra” te la DEVE l’ente S. Spirito, e se lo scopri…“sì…però, chissà quanto tempo passa che la mettono, e poi non è ARREDATA…” (grrrrrr)”.
    Infine…c’è la Chiesa, è già, qua si “ciacca la quartara”, ma…faccio un passo indietro, quando Vincenzo spirò, mia mamma subito andò a chiamare il prete della vicina chiesa che con arroganza e svogliatezza rispose “a quest’ora? No non vengo, e poi APPARTIENE alla parrocchia più su, quindi non m’interessa”. Ora, ho giurato che gli sputerò in faccia (lo farò), ma mi chiedo, perché Mons. Bertone o come cavolo si chiama non parla ai suoi preti e gli insegna un po’ di cristianità, invece di occuparsi di politica dichiarando che non lo sta facendo?
    In buona sostanza e per finire, non so se esiste il paradiso, ma se esiste Vincenzo è là.
    Io da qua, dalla “ vita”, penso che oggi è il 19 marzo e siccome ci tenevi…voglio…solo dirti……..AUGURI PAPÀ, ti voglio bene.

    Ospiti
  • 20 commenti a “Vincenzo”

    1. Caro Tommaso, mi hai fatto rivivere un episodio analogo vissuto circa 20 anni fa. Con la differenza che a mio padre, durante il traccheggio furono sottratti dal dito la fede ed un altro anello.

    2. Lavoro ai Cantieri. Per fortuna qualche Vincenzo c’è ancora. Condoglianze, Tommaso. Davvero.

    3. Un bel ricordo Tommaso… condoglianze fratè!

    4. Domani alle ore 10 presso la sede dell’ufficio elettorale di Palermo (Piazza G. Cesare 52) ci sarà la NOMINA degli scrutatori per le prossime elezioni del 13 e 14 aprile… Qualcuno sa come li nominano? Sono sempre gli amici degli amici? Ecco il sito del comune dove comunica l’evento:

      http://www.comune.palermo.it/Elezioni/elezioni_13_14_aprile_2008/convocazione_comm_elett.htm

      http://politicaitalia.wordpress.com

    5. Onore a Vincenzo,la chiesa?
      Mi vien da ridere…….lasciamo star

    6. Mi hai fatto commuovere.

    7. Ti mando un abbraccio…Tommaso

    8. è sempre terribile perdere qualcuno di caro ed è ancora peggio avere a che fare con chi al lutto si è abituato o per mestiere o per carattere.
      Condoglianze tommaso.

    9. caro tommaso,mi hai fatto piangere io abito in via nuova conoscevo vincenzo.
      condoglianze

    10. veramente grazie a tutti voi.

    11. Mi hai fatto piangere e ripensare a quando nonno Pillo, di vergine maria, raccontava storie e anedoti di guerra e di baratto con gli americani. Uomini così oramai ce ne sono rimasti ben pochi, bisognerebbe essere come loro, vivere una vita semplice, felice, fatta di vere e piccole soddisfazioni.
      Sentite condoglianze Tommaso.

    12. Io mi inchino alla memoria di persone come Vincenzo, che non ho conosciuto se non tramite questo toccante ricordo di tommaso -ma sarebbe più giusto dire ritratto, perchè mi sembrava di essere lì mentre leggevo le parole di Tommaso.
      E poi sto in silenzio, perchè non mi sembra giusto sporcare questo ritratto per commentare le altre squallide cose che emergono dal racconto di tommaso: la cronaca la possiamo discutere ogni giorno, mentre invece oggi, che è la festa del papà, va dedicato solo a Vincenzo e ai suoi familiari.
      Leone (commosso).

    13. Anche se non ci conosciamo: condoglianze Tommaso, e grazie per la tua testimonianza sullo squallore cui bisogna far fronte quando la vita di un nostro caro finisce.

      A novembre ci sono passato anch’io per mio padre, e il ricordo della vicenda è ancora bruciante. Mio padre è morto di venerdì pomeriggio, e prima di lunedì non è stato possibile fare il funerale perché gli uffici del comune, con la lettera minuscola, preposti a queste faccende, sono chiusi nel fine settimana. Non so com’è altrove ma questo è esattamente quello che succede qui di fronte a una cosa assoluta come la morte: non c’è pietà per chi non può ancora riposare né rispetto per il dolore di chi resta, l’inettitudine ottusa e cieca prevale su tutto. Il lunedì mattina fu poi trovato un posto a terra ai Rotoli, probabilmente soltanto grazie ai “buoni uffici” delle pompe funebri cui mi ero rivolto (in completa buona fede e inconsapevolezza, era la prima volta che vivevo una situazione del genere), dal momento che ebbi modo di vedere che in una palazzina si trovavano almeno una dozzina di bare ancora in attesa di sistemazione. Come è noto i Rotoli sono inoltre in condizioni precarie di sicurezza generale a causa del pericolo di frane cui ancora non è stato posto rimedio. La lapide naturalmente l’ho pagata di tasca mia. Per i prossimi 8 anni so dove andare a salutare mio padre. Questo è il trattamento che Palermo riserva di default ai propri cittadini, perlomeno alle persone comuni, più cool di così…

      Da palermitano che c’è passato ti sono vicino: la terra sia loro lieve.

    14. Mi dispiace per la usa perdita sig. Santoro.
      Sappi che per me Vincenzo è lassù ad aggiustare il Paradiso.

    15. emozionante…..grazie!

    16. Condoglianze, sig. Santoro.
      Anche se sappiamo che prima o dopo deve succedere, non siamo mai abbastanza “pronti” ad affrontare dolori del genere.
      Anzi, Le dirò di più, alcuni non si superano mai del tutto: anche a distanza di anni, rimane come una lacerazione segreta, dentro l’anima, che prima o dopo sanguina…
      Però la vita è questa, e dobbiamo andare avanti.
      E Rosalio, forse per pura coincidenza o chissà, sembra proprio rappresentarla opportunamente, nella sua stridente realtà: prima, un post su un grande papà vivo, e poi il Suo, su un altrettanto grande papà che non c’è più.

    17. mi sembra di rivivere la morte dei miei nonni, con la triste consapevolezza che queste sono “persone d’altri tempi” e che l’unica cosa che ci può consolare è che un po’ di questa eredità morale passi anche a noi, che questo mondo non ce la rovini del tutto e che riusciremo a salvare questa memoria per i nostri figli.
      un abbraccio.

    18. Tocca a tutti un giorno nascere e un altro morire: quando però si vive, si ama e si è amati così, si sopravvive anche alla propria morte.

    19. Io vi ringrazio ancora tutti, di vero cuore, vi sembrerà retorico ma con le vostre parole, oggi, mi aiutate, sento buoni e sinceri sentimenti che mi sorregono,..siete speciali.
      GRAZIE

    20. Io…invece…arrivo un po’ in ritardo, benchè abbia letto questo post praticamente stamattina appena sveglia, quando ancora non c’era nemmeno un commento e non me la sono sentita di scrivere il mio quasi per non “profanare” le tue parole e, soprattutto, le tue emozioni.
      Se adesso lo faccio è perchè sono davvero convinta che “avere un posto nel cuore di qualcuno
      significa non essere mai soli” e vorrei condividere questa mia certezza con te e con tutti coloro che ci credoo.

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