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domenica 28 apr
  • Coronavirus in Sicilia, perché potremmo essere sulla buona strada quindi restiamo a casa!

    Coronavirus in Sicilia, perché potremmo essere sulla buona strada quindi restiamo a casa!

    In questi giorni per me di durissimo lavoro (faccio parte dell’unità di crisi della Regione Siciliana che segue il Coronavirus, nel mio caso per la comunicazione) mi sono imbattuto in un grafico che spiegava bene l’esigenza di rallentare i contagi.

    Flatten the curve

    Se il contagio si spalma nel tempo il sistema sanitario è in grado di assorbirlo e di curare chi necessiterà di ricovero o terapia intensiva. Ecco perché restare a casa. Semplice.

    Tramite Emanuele Perugini ho scoperto alcuni fisici in Italia, come Federico Ricci-Tersenghi e Peter W. Kruger, che stanno facendo un lavoro eccellente usando la matematica per elaborare modelli di previsione su ciò che accadrà nei prossimi mesi (eh sì, scordatevi un’emergenza che durerà settimane). Per l’Italia è dura, anche se il (tardivo) “lockdown” è servito. Ma come sta andando in Sicilia?

    Qualche giorno fa ho contattato Laura Mascellaro, amica di lunga data e docente di Matematica e Fisica al liceo De Cosmi di Palermo e lei ha cominciato a mettere su GeoGebra i numeri dei soggetti risultati positivi in Sicilia. Discutendo un po’ è venuto fuori un grafico che a noi è apparso come sensato finora ma pur sempre relativo a un fenomeno che resta imprevedibile, con enormi incognite.

    Se i contagi non venissero contenuti, o non venissero contenuti efficacemente, tenderebbero a seguire l’andamento di una curva esponenziale: è quella che vedete in blu. Nei primi giorni l’andamento dei casi positivi è stato compatibile con l’esponenziale. Tre giorni fa i punti hanno cominciato però a sembrare voler seguire un altro andamento, forse quello che vorremmo per essere sulla buona strada: quello di una possibile curva gaussiana (o di Gompertz?), quella che vedete in verde.

    Coronavirus in Sicilia, perché potremmo essere sulla buona strada quindi restiamo a casa!

    Il fatto è che, come avviene per la luce delle stelle, ciò che vediamo oggi è in realtà effetto di ciò che è accaduto giorni fa. Ipotizziamo tra cinque (la media di positivizzazione dopo il contagio) e sette. Inoltre non conosciamo quanti sono i casi (asintomatici o ignoti) in più (a Wuhan erano tanti). In Sicilia in relazione al fenomeno siamo molto probabilmente in ritardo (per una volta un bene) rispetto all’andamento nazionale: è un bene perché beneficeremo maggiormente del “lockdown” (ancora non totale) dell’11 marzo, in rosso nel grafico. Sembra di poter ipotizzare, con le dovute cautele, che la prontezza nell’effettuazione dei tamponi e nel tracciamento dei potenziali positivi possa essere stata adeguata ed efficace nel contenere il contagio. Va meglio in alcune province e peggio in altre ma è indifferente: siamo tutti sulla stessa barca.

    Questi giorni saranno cruciali per capire come va in Sicilia perché sarà chiaro l’impatto potenzialmente negativo di chi è arrivato dopo il “lockdown” dal nord e arriveranno anche i primi effetti di contenimento e di isolamento dei decreti nazionali e delle ordinanze regionali.

    Il picco italiano è previsto per il 18 marzo, considerato lo sfasamento e se continuassimo a crescere con la media di 30 contagi quello siciliano potrebbe essere il 30 marzo avvicinandosi a 800 casi per poi calare. Ma se anche così fosse la successiva stretta sorveglianza in Sicilia dovrebbe comunque durare mesi e mesi. Si tratta di pure ipotesi basate su pochissimi dati. Ma proseguiremo nei prossimi giorni, con i dovuti aggiustamenti che si baseranno sui prossimi dati ma anche sulle osservazioni che riceveremo e che ci potranno indicare dove probabilmente sbagliamo.

    Repetita juvant, allora. Se il contagio si spalma nel tempo il sistema sanitario è in grado di assorbirlo e di curare chi necessiterà di ricovero o terapia intensiva. Ecco perché stiamo facendo bene, se la matematica non è un’opinione, a restare a casa. Semplice!

    Se vi piace il genere leggetevi anche il blogger Tomas Pueyo, lo hanno già letto più di 20 milioni di persone, e tornate su Rosalio già più tardi dopo il dato di oggi.

    AGGIORNAMENTO del 16 marzo: oggi i contagi aumentano di 25, salendo a 213 e confermando il ragionamento. Andiamo bene, restiamo a casa!

    AGGIORNAMENTO del 17 marzo: 24 nuovi casi, totale 237. L’ipotesi tiene anche se si sta cominciando a ipotizzare che il picco potrebbe essere dopo, quindi pur con una media più bassa di quella usata potremmo arrivare agli 800 casi.

    AGGIORNAMENTO del 18 marzo: 45 nuovi casi oggi che portano il conto a 282. Media 31. Continua a reggere.

    AGGIORNAMENTO del 19 marzo: +58 con totale 340, dato che aggiunge incertezza sull’evolversi.

    DISCLAIMER: questo post riporta opinioni e ipotesi strettamente personali; per la scrittura non ho in alcun modo utilizzato informazioni riservate, mi sono basato esclusivamente su dati e notizie disponibili a tutti attraverso i canali social e la stampa. Se non l’avete fatto anche voi è probabilmente perché eravate sul balcone a fare i flash mob. 😛

    Palermo, Sicilia
  • 7 commenti a “Coronavirus in Sicilia, perché potremmo essere sulla buona strada quindi restiamo a casa!”

    1. quanti debiti al giorno? in euro? dopo tutto questo lunghezza poi si paga in yen nella eurozana?

    2. Restiamo uniti ogni uno fa la sua parte stiamo a casa

    3. Farei timidamente notare all’autore che hic et nunc per l’aggiornamento del 18 marzo è ancora prestino….

    4. Guarda che la curva gaussiana ha delle componenti esponenziali che sono esattamente quelle dello screenshot pubblicato di entrambe le curve. Per essere una “gaussiana” la curva deve avere una distribuzione normale, quelle sono entrambe esponenziali.

    5. Andrea forse ti stai facendo ingannare dallo zoom?

    6. […] a seguire l’evoluzione del contagio del Coronavirus in Sicilia dopo il post della scorsa settimana letto da quasi ventimila persone. Ricordo che sto ragionando insieme alla prof. Mascellaro con un occhio al lavoro dei physicists […]

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