A19: colpito e affondato!
Scarto il primo.
Lo lancio in bocca con la precisione di un cestista dell’NBA. Indugio qualche secondo, mentre pezzi di cioccolato e sciroppo di caffè vanificano i due minuti scarsi di spazzolino e dentifricio al bicarbonato di sodio.
Sms della mattina.
Un asterisco.
Invia.
Una cosa sbrigativa. Più che sufficiente. Una sveltina di affetto metropolitano.
L’ascensore profuma di eau sauvage. Annuso meglio: eau sauvage “estrême”.
L’architetto del nono piano deve essere appena andato al lavoro.
In genere la sua scia di Diòr dopo pochi minuti viene coperta da un forte tanfo di Malizia Uomo: il “cugino” della moglie dell’architetto.
Fa freddo e l’aria odora di foglie bagnate.
Un brivido. Sono terrorizzato. Mi succede ogni volta che devo pecorrere la Palermo-Catania. Continua »
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