Seconda edizione per “La domenica favorita” nel Parco della Favorita
Torna la manifestazione La domenica Favorita. Per quattro domeniche si svolgeranno diverse attività all’interno del Parco della Favorita. Continua »
Torna la manifestazione La domenica Favorita. Per quattro domeniche si svolgeranno diverse attività all’interno del Parco della Favorita. Continua »
Un servizio di food delivery specifico per le regioni del Sud Italia rappresenta senza dubbio una nicchia di mercato molto interessante. Che vale la pena non soltanto di conoscere meglio, ma anche di contribuire a far crescere. Per questo PrestoFood.it, leader nel settore del food delivery nel Mezzogiorno, che ha effettuato più di 59.000 consegne ai suoi 25.000 clienti nel 2017, ha scelto di lanciare la campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma CrowdFundMe: l’obiettivo è coprire in modo capillare tutto il territorio meridionale e sviluppare nuove funzionalità. Continua »
la militarizzazione in piazza garraffello 24 ore in 117 giorni e nei risultati dei controlli permanenti dei documenti dei nostri tanti visitatori erano 3 i pregiudicati nella taverna azzurra e dei controlli blitz in tutte le case delle famiglie della vucciria erano 2 spacciatori arrestati. woww! anzi chi vuole fregare chi a palermo? cittá capitale delle olimpiadi della fregatura? la misura civile peró é molto diversa. prima di cominciare a palermo vivevo e ho operato a zurigo. nel centro della cittá si trovava una stazione del treno abbandonata e si chiamava letten. quando hanno militarizzato letten in un solo giorno, i risultati erano piú di 950 spacciatori di eroina. alla fine in quell giorno in tutta la svizzera non si trovavano piú di 950 celle in carcere per gli arrestati. storia grottesca. comunque oggi si gioca ping pong e beach volley nella spiaggia in quel posto in zurigo e per dimenticare il passato si consumano droghe sintetiche per stare sempre in forma super civili e super sportivi. allora un´altra bugia in piazza garraffello é che la militarizzazione deve servire ad alzare i prezzi degli appartamenti residenziali in una zona non residenziale. Continua »
La Regione Siciliana ha finanziato con circa 158 mila euro l’esecuzione di alcune opere che consentiranno alla Missione di Speranza e Carità di Biagio Conte di utilizzare altri duemila metri quadrati di capannoni già esistenti da adibire a nuovi posti letto e di raddoppiare la capacità di ospitare i senza fissa dimora in via Decollati. Continua »
Le piogge delle ultime due settimane hanno portato negli invasi che servono Palermo 61 milioni di metri cubi di acqua. A metà gennaio c’erano appena 21 milioni di metri cubi, la scorsa settimana 39 milioni e lo scorso anno se ne consumarono quasi 100 milioni di metri cubi. L’acqua basterà per nove mesi. Continua »
Da lunedì 12 febbraio partirà la turnazione idrica a Palermo resasi necessaria per le scarse piogge e le cattive condizioni delle condotte idriche siciliane. L’acqua arriverà un giorno sì e due no.
Venerdì il Consiglio dei ministri dovrebbe dichiarare lo stato di calamità naturale che permetterà misure speciali. Continua »
È stata ridotta di 330 litri al secondo l’erogazione d’acqua nelle condotte cittadine e la prossima settimana partirà il primo test di turnazione idrica a Palermo. Si partirà da una zona e verranno garantite strutture come ospedali e caserme. Le zone dovrebbero essere quattro, a loro volta suddivise in subzone. La Regione richiedeva una partenza immediata del razionamento. Continua »
Il 2018 rappresenterà un momento pressoché unico nella, tutt’altro che gloriosa, recente storia di Palermo. Una serie di manifestazioni interessanti, e di tutto rispetto, come la grande kermesse Manifesta 12 e Palermo capitale italiana della cultura ed altro, che quest’anno coinvolgeranno la città. Città che per sua natura e per sua storia, e anche per una serie di avvenimenti internazionali che hanno reso altre mete turistiche meno sicure – e non certo grazie alla nonpolitica degli amministratori più recenti- ha un incredibile appeal a turistico e culturale. D’altro lato, tuttavia, abbiamo un’assoluta mancanza di programmazione in quella che dovrebbe diventare la politica di rilancio territoriale per eccellenza, quella turistica. Necessaria per limitare questa emorragia di posti di lavoro e di emigrazione, soprattutto giovanile.
Per capire quanto l’amministrazione stia improvvisando, e sia totalmente priva di un’idea precisa di quella che può essere una vera politica turistica in città, basta pensare a due note dolenti: la tassa di soggiorno e la Tari per le strutture ricettive non alberghiere. Continua »
Tanto tempo fa la Regione Siciliana ha creato e sviluppato una compagnia low cost regionale.
Lo sapevate?
La Sicilia airlines, una compagnia in crescita e molto conosciuta all’estero.
Si tratta di una spa dove il principale azionista è la Regione Siciliana.
Questa è l’azienda a partecipazione mista più redditizia che un amministrazione siciliana abbia mai gestito.
Tutto nasce dalla volontà di incrementare e capillarizzare l’afflusso turistico nella nostra Sicilia.
Politici coscienziosi e lungimiranti spesero il loro mandato politico nel dedicarsi con onestà e sacrificio a migliorare il futuro dei siciliani e della loro terra.
La missione della compagnia è una visione rivoluzionaria: il turista doveva sentirsi accompagnato letteralmente da casa sua fino in Sicilia e guidato ogni momento della visita in Sicilia. Continua »
Come da tradizione, a partire dall’8 dicembre e fino al 6 gennaio, le case palermitane si trasformano in bische clandestine.
«Le carte le porti tu? Io ne ho solo sette mazzi».
«Ok, ne porto altri sette insieme alle fiches».
«Ah porta pure la tombola!».
«Già presa. Nel sacchetto c’è anche Mercante in Fiera che non si sa mai».
L’atmosfera, in tutti i salotti, è più o meno sempre la stessa.
Stufe a gas, camini e termosifoni accesi insieme per far raggiungere alla stanza l’unica temperatura concepita dal siciliano: 38 °C. Dodici tavoli accostati, di diversa forma e dimensione, ne formano un lungo 37 metri, che parte dal balcone della vicina, attraversa il bagno e finisce in soggiorno. Continua »
Racconto-saggio, con squarci di grande narrazione. Leonardo Sciascia parte da un fatto realmente accaduto, documentato dalla stampa quotidiana, accertato da una ricerca d’archivio; un fatto emblematico di un clima, di un modo di intendere la conduzione della cosa pubblica (qui l’amministrazione della giustizia), di un modo di intendere la condizione dell’individuo, del cittadino nei confronti dello Stato, o meglio, nei confronti di un sistema di potere volto esclusivamente a mantenersi e a durare.
In questo racconto siamo nell’atmosfera pesante e totalizzante di un periodo in cui il fascismo trionfava, imponendo un suo stile di vita e di pensiero, in cui il sospetto e la sopraffazione avevano uno spazio molto largo, pur in presenza di qualche piccolo scricchiolio, che Sciascia argutamente individua, dopo i primi dubbi sulla giustezza della conquista d’Etiopia (si era nel 1937). Continua »
Martedì sera io e quella pazzerella di Bea, che mischina si fece nove ore di treno per venire a gustarsi le prelibatezze made in Sicily. Tu immagina: il terzo piano di una casa di Ballarò, quelle della zona del mercato. Una di quelle case mezze cadenti, che a vederle da fuori le dai per disabitate. Non ci sei stata mai a Ballarò dopo la chiusura del mercato, di notte? Scuro, acqua lorda a terra, lattughe marce, pesci scafazzati. Un Cristo flagellato in vetrina tra fiori e lampadine, che ti talìa con gli occhi spalancati. Tutto attorno case che fanno Sarajevo 1993, pirtusi di proiettili, vetri rotti, panni stesi. Una casa di queste.
La mia amica Mercy ci accompagna a un portoncino di legno, suona. La porta si apre, ma luce nella scala non ce n’è. Beatrice comincia a inquietarsi: oh ma nun è ca mo c’accireno?
Biih, e che ti pare, che stiamo a Napoli? stai tranquilla e mettiti dietro a me, faccio luce col cellulare.
Sopra ci aspetta una signora nera mastodontica.
Welcome! Continua »
Il Castello della Zisa, costruito da architetti arabi sotto i regni di Guglielmo I D’Altavilla e del figlio Guglielmo II D’Altavilla, nel XII secolo, era usato dai sovrani normanni come residenza estiva, essendo immerso in una rigogliosa campagna fuori delle mura della città.
Adesso di fronte al castello si estende un vasto giardino con prati, alberi (pochi), brevi vasche rettangolari. In fondo la gradevole sagoma dello castello è preceduta da una sequenza di archi bassi, dipinti di bianco a tutto sesto, terminanti da ambo i lati con case di abitazione. I rimaneggiamenti storicamente sono stati tanti: nel Trecento fu abolita l’iscrizione araba e realizzata la merlatura; nel Seicento il nuovo proprietario Don Giovanni di Sandovan Sandoval appose sull’ingresso lo stemma dei due leoni e modificò diversi ambienti e le finestre sui prospetti. Il castello nel 1808 passò ai Notarbartolo che lo usarono fino al 1950, quando fu acquisito dalla Regione Sicilia. Continua »
Da lunedì 25 settembre, conclusa la fase di preesercizio, entrerà a regime l’ordinanza dirigenziale che istituisce la Zona a traffico limitato nel Centro storico di Palermo (perimetro compreso da Porta Nuova a Porta Felice, da Piazza Giulio Cesare a via Cavour) dalle ore 8:00 alle ore 20:00, dal lunedì al venerdì.
Sono cinque i varchi d’ingresso nella zona a traffico limitato, controllati da rilevazione elettronica:
Si è svolta ieri la commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia in un agguato in via Isidoro Carini con la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo. Continua »
Caro J. Wolfgang Goethe,
anche ai vostri tempi si usava dire che agli “appuntamenti con la Storia” bisogna arrivarci decorosi, ben preparati, e non in pigiama o in mutande? Quindi a Palermo oggi secondo Lei, c’è davvero il Nuovo che avanza, o il Morto che afferra il vivo, quando sindaci smandrappati si riciclano per stanchezza collettiva, nella mancanza tragica di “alternativa”? Quando Lei era in gioventù, è stato molto felice della gita al capoluogo tout port ma oggi sopravviverebbe a una ulteriore capatina, e soprattutto riuscirebbe a scriverci qualcosa senza farsi incenerire da cittadini e giornalisti nativi, prima di rientrare a Weimar? Così tra imbarazzo e disillusione capita di dover parlare di città inabissate ma convinte del contrario, in cui le misure antirapina si applicano persino alle edicole votive: l’occasione è un articolo, Palermo capitale della cultura 2018. Basta con le liti, raccogliamo la sfida, agito mutuando dal lessico calcistico, poi arrivato fino al politichese, con Berlusconi e Renzi, e adesso fin giunto qui, a parlare ancora di ‘lanciare’, ‘raccogliere’, ‘pescare’, ‘tirare’ – e chissà che altro – tenzoni. Allo scritto pubblicato sul Corriere, è conseguito un trabocchetto ecumenico che sollecitava sui social a ‘farsi interpretare’ da lettori-allocchi, scopo del gioco comprendere il possibile e implicito schieramento celato, che invece era proprio lì esposto come pomodori a seccare al sole. Continua »
«Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare». Chi sa quanti segreti aveva da raccontare l’albero tagliato della Caserma generale Di Maria.
So per certo, per avere parlato con uno dei condomini del palazzo, che era una sorta di amico di famiglia per i residenti della zona. Il taglio inaspettato e repentino ha colto ed amareggiato, comprensibilmente, tutti in zona ed in particolare le famiglie del palazzo prospiciente la caserma. Continua »
Porto inciso nel cuore lo slogan di questa campagna elettorale – la prima che io abbia mai fatto –, che ritengo fondamentale per le sorti della mia città: «Palermo sia fiera di Palermo»!
Appare indispensabile far leva su uno scatto di orgoglio dei miei concittadini, resi schiavi di uno Stato Italiano e di un sistema partitocratico che li ha convinti di essere costitutivamente inetti, pigri, amanti dell’illegalità e del sopruso, per governarli meglio. Non erano così prima del 1860 e, per natura, non lo sono neppure adesso. Innanzitutto ringrazio tutti i miei elettori, tutti coloro che hanno creduto nel progetto di Siciliani Liberi e domenica 11 giugno hanno sbarrato con una X la nostra casella. Con quella X hanno deciso di votare come loro sindaco Ciro Lomonte, nonostante una campagna mediatica che spesso ha deciso di sminuire e sottovalutare il nostro MOVIMENTO. Sì, Movimento, perché noi non siamo un partito fazioso. Siamo la casa comune di chi ama la Sicilia profondamente. Siciliani Liberi non serve nessuno, non ha padroni da accontentare, non ha schemi politici pre-imposti, è libero da qualsiasi condizionamento.
La priorità assoluta è guadagnarsi la fiducia degli impiegati comunali. Sono tantissimi e le loro motivazioni sono più o meno forti. Vorrei incontrarli subito tutti quanti, ovviamente divisi per gruppi, insieme agli assessori che avranno le deleghe corrispondenti ai diversi settori. Vorrei trasmettere loro un approccio nuovo alla gestione amministrativa di Palermo, basato sulla riscoperta della coscienza identitaria degli abitanti della capitale di questa Sicilia tanto straordinaria quanto mortificata. Continua »
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