La Sicilia è a sua volta un’opera incompiuta, come tante opere pubbliche che funestano il suo territorio: è una buona idea, una bella bozza che difetta però di una completa e convincente realizzazione. Certo, le potenzialità non le mancano, sia in termini di qualità delle risorse umane, che di quelle economiche, ambientali e culturali, ma le potenzialità, da sole, non bastano. Chi vi è nato e cresciuto può anche credere che sia il posto più bello del mondo, ma chi è nato altrove o ha comunque una certa esperienza del mondo al di fuori dei suoi confini, sa che così non è, anche se, questo sì, teoricamente, potrebbe esserlo. I peggiori nemici della Sicilia sono gli stessi siciliani: non tutti, ovviamente. La causa di tutto ciò sta, a mio avviso, nella “concorrenza sleale” che si dà tra economia di mercato ed economia parassitaria. Qual è la principale industria della Sicilia, quella che offre più lavoro e reddito? La politica! La mia analisi è semplice e parte dalla “osservazione della scodella”: qual è la fonte ultima da cui proviene il contenuto della scodella che fa mangiare gran parte dei siciliani? Essa è costituita dalle immense risorse finanziarie intermediate dalla politica: 23-25 miliardi di euro di budget annuale! La società siciliana vive perciò di ricchezze prodotte da altri e altrove. Continua »
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