In principio fu il Matrimonio
In principio fu il Matrimonio. Poi si aggiunse il fidanzamento, giusta tappa intermedia per consentire la conoscenza degli sposi venturi. Successivamente arrivò la “fuitina”, per riparare una avvenuta deflorazione. Con il passare del tempo le relazioni sono diventate più complesse e, di conseguenza, si sono moltiplicati i nomi con cui connotare una cosa semplicissima (apparentemente): l’unione di un uomo e di una donna (o di due uomini, o di due donne). Matrimonio, Pacs, convivenza, fidanzamento “in casa” (definizione che fa già ridere di per sé, senza bisogno di commenti), fidanzamento e basta (storia seria senza la presentazione ai genitori, che può andare avanti per lustri. Di solito è lui che rifugge il fatidico momento e che lo rimanda ad libitum, con becere scuse. In questi casi i genitori cominciano a credere a) che la ragazza, dall’amico immaginario dell’infanzia, sia passata al fidanzato immaginario b) la figlia abbia una fidanzata e non lo vuole dire, c) lui è uno stronzo. Il più delle volte la risposta esatta è la c). Ma i “distinguo” continuano: “stare insieme” o “è il mio ragazzo/ragazza” (versioni soft del fidanzamento), lo “sgamo” (la infima new entry, da una decina d’anni), la “tresca” (ovvero più incontri furtivi con una sola finalità) ed infine l’amore con musica e magia: ti tromba e sparisce. Ma è lo “sgamo” che mi impensierisce di più, questa nuova e deplorevole dinamica socialsessuale che vi fa essere né carne né pesce, un po’ fidanzati un po’ amici, un po’ di gelosia e un po’ di (finta) indifferenza. Continua »

































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