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sabato 20 apr
  • La vita facile delle auto blu a Palermo

    Ci sarebbe voluto Alberto Sordi a scrivere il finale per lo scorso sabato pomeriggio, a Palermo. In uno dei suoi film lui avrebbe preso un inappuntabile vigile e lo avrebbe messo a multare tutte le auto blu ferme in sosta sul marciapiede di Via Roma. Un vigile che facesse il suo dovere per davvero, senza prestare attenzione ai minacciosi indici puntati contro e alle parole «Lei non sa chi sono io». Sarebbe stata una bella scena da vedere, sì. Sarebbe stato onesto. E invece niente di tutto ciò è successo, davanti al Teatro Biondo a Palermo, lo scorso sabato pomeriggio. Era la commemorazione dell’uccisione di Pio La Torre, un evento importante per una Palermo che vuole ricordare un uomo che è anche un simbolo della lotta alla mafia; una città che, nonostante tutti gli scandali, ci prova a percorrere la strada della legalità. Dentro al Teatro diversi personaggi illustri del mondo della politica e fuori, tra la gente, le loro belle macchine scure a occupare l’intero spazio del marciapiede di Via Roma, davanti ai negozi e con i pedoni impegnati in acrobazie tra marciapiede impraticabile e corsia dell’autobus.
    E una Palermo che ti sorride, questa. Ti guarda dritto negli occhi, con il dito medio alzato e ti sorride. È la Palermo amara delle contraddizioni beffarde in cui non devi chiederti cosa ci faccia un’auto blu di sabato pomeriggio davanti Zara. Ci passi davanti, vedi due autisti appoggiati alla portiera aperta che chiacchierano e fumano una sigaretta. E non te lo devi chiedere.
    Chi si riempie la bocca con parole sull’antimafia, dovrebbe sapere che non rispettare le norme, anche se si parla di regole stradali, è anch’essa una forma di mafia. Lo è nel momento in cui si adotta un comportamento con cui ci si arrogano dei privilegi e si fa leva su una qualche forma di potere (qualsiasi forma di potere) che rende più forti o meglio, che rende gli altri più deboli. E’ una forma di mafia nel momento in cui i vigili allontanano scooter e biciclette dallo stesso marciapiede sopra al quale cinque minuti dopo si posteggiano in fila le auto blu una dietro l’altra. E allora poi sono i vigili a sparire dalla scena, fischiettando. La legge è uguale per tutti ma per qualcuno è un po’ più comoda. A Palermo, poi, è comodissima.
    Sai che faccio? Domani dipingo la mia auto di blu.

    Palermo
  • Un commento a “La vita facile delle auto blu a Palermo”

    1. Se vogliono, la prima auto la possono ancora multare. La targa si legge chiaramente.

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