Palermo-Roma? Il treno meglio dell’aereo, ma solo con il ponte
Le condizioni di svantaggio del Meridione, lo sentiamo dire continuamente, sono caratterizzate da una dotazione infrastrutturale molto al di sotto degli standard nazionali ed europei. L’Alta Velocità, ad esempio, si ferma a Salerno, anche se il corridoio TEN-T Scandinavo-Mediterraneo, per giungere fino a Malta, comprende il potenziamento della tratta che dalla città campana arriva fino a Palermo, via Messina-Catania. Gli interventi ipotizzati per le ferrovie, in particolar modo nella nostra isola, contribuiranno ad un miglioramento complessivo dell’offerta viaggiatori regionale. Ma per un adeguamento dell’offerta anche su scala nazionale, in assenza di interventi infrastrutturali più decisi, i lavori in corso si riveleranno pressoché ininfluenti, con il permanere della attuale condizione di isolamento della nostra regione.
Ci riferiamo, in particolar modo, al collegamento stabile sullo Stretto di Messina. Un’opera che consentirebbe una riduzione dei tempi di viaggio nella relazione Sicilia-Continente quantificabile almeno in un paio d’ore: tanto è il tempo che passa tra l’arrivo di un treno Intercity a Villa S. Giovanni e la sua partenza da Messina, o viceversa. Un periodo che gli orari attualmente in vigore ci rivelano variabile tra 1h: 50’ e 2 h: 15’: quanto basta per raggiungere almeno Bologna da Roma, percorrendo qualcosa come 400 km.
Occorre però verificare se la realizzazione del Ponte sullo Stretto, insieme ad altri interventi infrastrutturali previsti se non addirittura in corso di esecuzione, possa effettivamente consentire alla ferrovia di diventare competitiva anche per i collegamenti Sicilia-continente. In questo ambito il maggior “competitor” del treno è l’aereo, largamente avvantaggiato nel confronto per i tempi di percorrenza enormemente inferiori. Al punto che, a nostro modesto avviso, è impensabile che gli attuali Intercity, gravati dal traghettamento che incide, oltre che sui tempi, anche sui costi, abbiano una qualsivoglia prospettiva di sviluppo commerciale. In tal senso, peraltro, sembra proprio che l’atteggiamento del gestore sia tutt’altro che favorevole ad incoraggiare la clientela: i percorsi scelti e lo spropositato numero di fermate effettuate dai treni attestano la percorrenza tra un minimo di 11 ore e 14 minuti ed un massimo di ben 12 h e 36’ raggiunto dall’Intercity notte 1562 tra Palermo Centrale e Roma Termini!
Abbiamo provato a fare qualche calcolo per simulare un futuro assetto infrastrutturale ed i relativi servizi offerti in termini di collegamento Sicilia-Continente, prendendo in considerazione le relazioni Catania-Roma e Palermo-Roma: per esse, confronteremo abbiamo confrontato i possibili tempi di percorrenza dei treni, a lungo termine, con i tempi necessari per gli equivalenti viaggi in aereo. Lo scenario prevede la completa esecuzione degli interventi infrastrutturali previsti nel medio-lungo termine oltre al collegamento stabile rappresentato dal Ponte sullo Stretto, secondo la versione che conosciamo dalla progettazione più avanzata raggiunta dall’opera, quella definitiva. I mezzi ipotizzati sono del tipo ETR 1000, ovvero elettrotreni ad alta velocità dell’ultima generazione, prevedendo anche due fermate intermedie (Messina e Napoli).
Per calcolare la percorrenza relativa allo spostamento in aereo, sia da Catania che da Palermo si sono considerati tutti gli spostamenti da centro a centro città, comprendenti: mezzo di trasporto pubblico dal centro città all’aeroporto, trasferimento alla sala partenza, code al check-in ed all’imbarco, trasferimento in aereo, tempo di viaggio aereo, sbarco e raggiungimento del mezzo di trasporto per il centro città di arrivo, tempo di percorrenza di quest’ultimo.
I calcoli completi sono visibili su www.siciliainprogress.com e ci permettono di concludere che per la relazione ferroviaria Palermo-Roma i tempi sarebbero rispettivamente 5h:30’ e 4 h:38’; sulla Catania-Roma avremmo addirittura una percorrenza di sole 4 h: 20’ contro le 4h : 13’ di un viaggio aereo!
In sintesi, da Palermo alla capitale e viceversa, i tempi in treno AV sarebbero più lunghi di soli 52 minuti rispetto all’aereo. Nenche un’ora in più, ma rimanendo sempre sullo stesso mezzo di trasporto per tutto il tragitto, senza lo stress delle code e dei continui spostamenti, bagagli al seguito, che caratterizzano ogni spostamento in aereo. Magari con la necessità, spesso indipendente dalla volontà del viaggiatore, di imbarcare il bagaglio in stiva, con ulteriore allungamento dei tempi all’arrivo per la restituzione dello stesso; tempi che, prudenzialmente, non abbiamo considerato nel calcolo.
Tanto basta per affermare che gli interventi infrastrutturali che abbiamo sopra descritto, tutti in itinere tranne, purtroppo, il Ponte sullo Stretto, renderebbero più che competitivo il treno rispetto all’aereo, rilanciando alla grande i collegamenti su ferro Sicilia-Continente. Non succederebbe, in termini tangibili, nulla di diverso da quanto è avvenuto sulla relazione Napoli-Roma-Milano-Torino, in cui l’Alta Velocità ha praticamente soppiantato il mezzo aereo e modificato per sempre abitudini e stili di vita della parte più produttiva del Paese.
(in collaborazione con Palermo in Progress)
Molto interessante questo articolo se rientrasse nella categoria “Lo sbarco degli alieni sulla terra”. A parte la costruzione del Ponte, ipotesi che fa solo ridere, i calcoli della percorrenza sono illogici per una serie di motivi pratici. Ad esempio, non vedo calcolato il numero di fermate che ogni treno dovrebbe fare. O si pensa ad un treno diretto senza fermate, in stile Frecciarossa? Possibile, certo, ma quante corse al giorno? Se ne fai troppe, che fine fanno i regionali? E dove li trovi i fondi? I tempi di percorrenza con le nuove infrastrutture, che non si avranno prima del 2026, sicuri che siano quelli esatti? E nel calcolo perchè non è considerato il percorso casa mia-stazione centrale? Se io da Palermo parto da tommaso Natale, per arrivare alla stazione centrale ci metterò tanto tempo quanto ci metterei ad arrivare a Punta Raisi. E’ calcolato pure “Trasferirsi dal mezzo alla sala partenze dell’aeroporto”. Invece in treno come ci vado, col teletrasporto? Tralascio le altre cose, anche perchè l’Utopia è divertente fino ad un certo punto.
Io invece sono curioso di sapere quanto costerebbe al cittadino, in termini di costruzione delle strutture, ma anche di semplice acquisto del biglietto.
Visto che già oggi il treno arriva spesso a costare più dell’aereo, come e cosa prevederebbe la compagnia che andrebbe a gestire il servizio per recuperare le spese di gestione?
Annibale: non ho affrontato il tema dei costi appositamente. Infatti, la variabilità dell’offerta del vettore aereo non consente una valutazione effettiva, atteso che, comunque, il prezzo del viaggio in treno sarebbe fissato in termini competitivi, come dimostra l’esperienza dell’AV in Italia e non solo.
Marat: la costruzione del Ponte può anche far ridere (questione di gusti) ma è una cosa seria. Talmente seria che l’opera è andata in appalto, ed il contratto regolarmente stipulato, purtroppo. Scrivo purtroppo perchè ciò espone tutti noi ad almeno 800 milioni di risarcimento all’impresa appaltatrice. Per il resto, le fermate del treno previste nei calcoli sono due: Messina e Napoli. Il numero di corse dipende dalla domanda, e cmq non le immagino fuori dalla portata delle infrastrutture previste per la eventuale apertura al traffico del Ponte. Il percorso prescelto è semplificato, e segue il concetto centro-centro sia per la partenza che per l’arrivo, in modo da non creare preferenze. Tu stesso hai citato T. Natale, certamente più vicina all’aeroporto.. Ma se partissi da Bagheria?
Mi spiego meglio. Già Annibale ha sintetizzato al meglio un aspetto: quanto consterebbe un biglietto? Atto pratico: oggi per andare a Palermo a Roma con il treno costa minimo 59 euro. Solo andata. Andate e ritorno a 108 euro. E parlo di Intercity con non so quante fermate, perchè quell’intercity fa praticamente la funzione da “Regionale veloce”, per il semplice fatto che all’azienda costerebbe di più mettere un altro treno che fa quella funzione. Ora, tranne se devo volare da oggi a domani, ma se mi organizzo in maniera sensata, un volo Palermo-Roma, andata e ritorno, può arrivare anche a costare 50 euro, nonostante la propaganda della Regione che si lamenta dei biglietti a 600 euro andata e ritorno, solo raramente è così. Parlo di A/R. Ora, non voglio esagerare, e faccio un’ipotesi, ma con ponte e tutto, alta velocità, liscio liscio liscio sono 200 euro minimo. A tratta.
Altra cosa: le fermate. Se l’azienda mettesse più treni per sopperire alla mancanza di fermate, aumenterebbero costi, vetture e cose così. E il contratto di servizio Decennale, e firmato nel 2028? Il rapporto KM/Treni?
Tu hai messo una tabella dove tutto fila liscia e tutto è rispettato alla lettera e hai messo invece una voce abbastanza standard quando prendi in considerazione il viaggio in aereo, calcolando poi dei tempi che non dovrebbero essere calcolati e che invece per quanto riguarda il treno non hai calcolato. Per questo dico che il tutto è assolutamente e incredibilmente utopico. Tranne se fossimo giapponesi, ma non lo siamo.
Bell’articolo! Il treno resta il mezzo di trasporto più efficiente e meno inquinante. In Giappone è una realtà da 40 anni, tra il centro e nord Italia forse da 3 o 4, in Sicilia arriverà solo se e quando qualcuno lo imporrà ai lungimiranti locali. Roberto, i fondi europei per le infrastrutture sono ancora disponibili per il sud Italia? Con che modello si potrebbe finanziare?
Grazie ALE. I fondi europei per le infrastrutture ci sono e sono disponibili per tutte le regioni italiane. Peraltro, parliamo di collegamenti che insistono nel corridoio scandinavo-mediterraneo TEN-T, quindi…
ANNIBALE, parli di utopia ma poi fai un ragionamento ancor più ipotetico ed estremizzato, ipotizzando biglietti aerei Palermo-Roma di 50 € non proprio facilissimi da trovare, a meno di non prenotare con un mese e mezzo d’anticipo od incorrere in favorevoli congiunzioni astrali. Poi, sempre per la massima obiettività, valuti 200 € un AV Palermo-Roma quando un Napoli-Milano, all’incirca stessa lunghezza, costa 83 €.
Ad ogni modo, il prezzo non era in discussione, per i motivi che ho già spiegato: quando i tempi sono così vicini per due vettori, la competitività è garantita, ed a quel punto i vettori entrano in concorrenza proprio sui prezzi. Le leggi di mercato, non il sottoscritto, dicono che questi ultimi vengono sempre ritoccati al ribasso: avremmo cioè la piacevole sorpresa di ritrovarci molto più facilmente a pagare i 50 € di cui sopra. Ma solo con il Ponte.
Roberto, e con questo chiudo, ti svelo un segreto: anche il biglietto del treno, se lo prenoti con stretto anticipo e non con largo anticipo, ti costa di più. Molto di più. Sai, anche le Ferrovie si sono evolute e chi prima arriva, meglio alloggia.