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e-mail: callea4@gmail.com

Biografia: Si occupa di sviluppo locale, marketing territoriale e culturale. Ha all'attivo varie attività in Sicilia nell'ambito della valorizzazione e promozione dei territori. Inizia ad operare nella seconda metà degli anni novanta come co-fondatore di ROM-anza, una delle prime case editrici multimediali italiane; negli anni successivi come addetto marketing del Teatro Massimo cura tra gli altri il progetto Carta Giovani, il merchandising ed i servizi internet. Autore del progetto, coordinatore e responsabile musicale delle prime due edizioni di Kals'art (2004-2005); è responsabile della musica nel 2006. Progettista e direttore artistico di Vucciria (2006 e 2007). È ideatore del progetto per la realizzazione del film Palermo Shooting per la regia di Wim Wenders. Dal 2009 è coordinatore di SoLeXP, festival annuale sulla legalità e la sostenibilità. È padre dall'ottobre 2009.

Giovanni Callea
  • Genio

    Canile Palermo

    Il canile di Palermo, quanto vi avviene, quanto è avvenuto, è una splendida metafora della nostra città. Mi ero occupato dell’argomento in campagna elettorale.
    La vicenda, che tra l’altro prevedeva lo smaltimento di animali vivi con il ricorso ad operatori di dubbia fama, generò proteste degli animalisti e l’attenzione di parlamentari nazionali del movimento 5 stelle con un accorato intervento di Licia Colò; in ragione di questo emersero e furono rese pubbliche irregolarità anche amministrative e la vicenda fu sospesa. Sono seguiti mesi di campagna elettorale conclusi con la grande vittoria del sindaco uscente.
    Una vittoria talmente eclatante che ha ridato l’energia al sindaco ed ai suoi uffici, che hanno riaperto le procedure quasi come se nulla fosse. Continua »

    Palermo
  • Ragauk Siciliją

    Potremmo vivere di Turismo

    Da due anni opero nell’area baltica e da poco in Polonia, paesi che hanno una crescita mediamente molto più altra del resto d’Europa, estremamente moderni e dinamici, abbastanza decentrati rispetto ai grandi mercati europei tradizionali, e nei quali la presenza della Sicilia e delle produzioni siciliane è decisamente frammentaria quando non assente.
    In questo contesto, reso fertile dalla relativamente minore pressione commerciale, e da dimensioni relativamente piccole dei paesi target che hanno consentito un maggiore controllo sulle variabili, abbiamo provato ad avviare, in forma di un progetto pilota, un processo di creazione del valore, promozione e commercializzazione di produzioni siciliane di qualità. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Parco Uditore

    Crocetta e i suoi 30 denari

    Sulle pagine di questo blog quasi sette anni fa veniva lanciata la proposta di trasformare fondo Uditore, un’area regionale abbandonata, in un parco pubblico.
    Quell’iniziativa partì dal basso, con una raccolta firme ed il coinvolgimento di decine di volontari, e rappresenta ancora oggi un modello di partecipazione e gestione innovativa della cosa pubblica in Sicilia e probabilmente in Italia. Quel parco racconta una storia, una storia importante, ovvero che quando i cittadini decidono di occuparsi della cosa pubblica riescono ad ottenere risultati unici e per certi versi inaspettati.
    Il reddito che la cittadinanza ottiene da questo spazio è incalcolabile e si misura con la felicità che procura alle decina di migliaia di frequentatori.
    Nell’ultima finanziaria, sarebbe previsto il passaggio del parco dal patrimonio al fondo pensioni, il che significa che nelle intenzioni del governo va messo a reddito, per garantire immagino le pensioni dei nostri parlamentari, le pensioni d’oro, le baby pensioni, fate un po’ voi. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • MoVimento 5 stelle Palermo: dietro le quinte secondo me

    MoVimento 5 stelle Palermo: dietro le quinte secondo me

    Chi mi conosce personalmente, e chi legge i miei scritti qui ed altrove, sa che sono un simpatizzante del MoVimento 5 stelle. Sono iscritto e certificato da diversi anni, e moderatamente attento a quanto accade attorno a me, fuori e dentro il movimento. Come chiunque ha un lavoro che lo impegna molto e che lo soddisfa e due figli, non ho molto tempo da dedicare al resto; ho comunque provato negli anni passati, timidamente, ad avvicinarmi al movimento palermitano più che altro perché ritenevo troppo blanda, direi del tutto inesistente, l’azione di contrasto al sindaco-re ormai uscente: il MoVimento 5 stelle è stato del tutto assente nella dialettica cittadina, inutile negarlo. Continua »

    Palermo
  • cani in gabbia

    I sacchi di patate

    Negli scorsi giorni è avvenuta presso il canile in via Tiro a segno una 48 ore di follia. Uno scontro di carte ma soprattutto di principi tra l’amministrazione comunale, il cui comandante in capo annuncia l’intenzione di fare squadra con i cittadini ormai da settimane, ed i cittadini stessi con cui dal prossimo mandato intende fare squadra.
    Il tema è quello della ristrutturazione del canile sul quale pende un finanziamento di due milioni di euro e che giustamente l’amministrazione ha interesse a rendere operativo prima delle elezioni. Dico giustamente e legittimamente perché fa parte della retorica del consenso che non ha inventato il sindaco di Palermo, ma che è nell’ordine quasi naturale delle cose politiche in Italia. Non è questa la sede per giudicare questo andazzo, che prevede di fare le cose sempre e solo a ridosso delle elezioni. Continua »

    Palermo
  • Rambla

    Tommaso Dragotto e la proposta di realizzazione di una rambla a Palermo

    Nella recente convention svolta al Teatro Massimo sul food di qualità siciliano, Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly, invitato a parlare sulle ragioni del suo successo ha detto: «Io copio».
    Ho trovato gustoso l’intervento di Tommaso Dragotto sulla proposta di una isola pedonale stile rambla, proposta da Ugo Forello, perché in realtà consente di aprire una riflessione importante sul pensiero creativo e sul ruolo di un sindaco.
    Premesso che trovo l’idea importante non in sé, ma in quanto prova finalmente a portare in città un pensiero divergente, un modo creativo di pensare e ripensare la città. Ricordo a questo proposito le riunioni di brainstorming con Ferruccio Barbera, tra i momenti più divertenti ed esaltanti della mia vita professionale, il quale mi diceva sempre: e se facciamo al contrario? E se pensiamo più in grande? Non preoccuparti di quanto costa, immagina quanto bello può essere! Fare il contrario guardare le cose dall’altra parte rimescolare continuamente le idee e le visioni. Io sento questo sia il vero bisogno di Palermo. Non ricette precostituite e predigerite ma la ripartenza da un percorso creativo collettivo, e lo fai solo condividendo le idee accettando che siano modificate arricchite rivisitate. Continua »

    Palermo
  • Sarà faticoso

    Genova ha 90 impianti sportivi la cui gestione costa 1,6 milioni con un provento di 1,1. Palermo ne ha solo 10 che costano 4,8 milioni con 0,65 milioni di proventi. Per biblioteche, museo e pinacoteche noi spendiamo 2,5 milioni contro 16,9 milioni; 0,888 milioni in funzioni turistiche contro 3,2; 20 milioni per asili contro 48,5 che servono 804 bambini contro 1786. Palermo e Genova sono due città di mare molto simili per abitanti e superficie. Questi sono numeri inquietanti, sono numeri che segnano più di mille altre riflessioni la reale distanza tra l’amministrazione comunale ed i suoi cittadini ed il loro quotidiano. Tra la città che siamo e quella che potremmo essere. Continua »

    Palermo
  • Graticola?

    Scusate ma sono un fan sfegatato di Grillo artista, ho assistito a tutti i suoi spettacoli e per anni e molto prima che diventasse un movimento politico, letto con curiosità ed interesse le sue invettive giornaliere sul blog. Ricordo come giustamente demoliva l’uso delle parole per mistificare la realtà da parte di politici e giornalisti: missioni di pace, bombe intelligenti; Grillo raccontava, spiegava, insegnava come con le parole ci prendono in giro. Non ho saputo pertanto resistere alla tentazione di questo post.

    La graticola che ha avuto luogo ieri, da elettore 5 stelle iscritto e certificato da diversi anni, ha il sapore delle parole di cui parlava Grillo: il sapore di una parola che mistifica la realtà. Continua »

    Palermo
  • Il poliziotto sindaco

    Sono un iscritto certificato al MoVimento 5 stelle. Mi sono iscritto tre o quattro anni fa. Affascinato dall’idea che il Movimento intendesse premiare il merito. Interessato al fatto che il Movimento stesse distruggendo gli apparati di partito, che oltre ai molti meriti (non dimentichiamo che nel dopoguerra i partiti hanno svolto un ruolo centrale nella riorganizzazione della democrazia italiana), hanno negli anni assunto l’imperdonabile demerito di distinguersi come una parte a se stante del paese: sette di appartenenza per rivendicare nicchie di privilegio, a discapito del bene comune e collettivo.
    La promessa di Beppe Grillo era: al potere solo gente competente ed esperta al di fuori da ogni logica di appartenenza. L’idea di lottare perché uno più competente di me potesse assumere ruoli di comando la ritengo la base stessa della democrazia. Continua »

    Palermo
  • Ricostruiamo il nostro amor proprio

    Spesso accettiamo il degrado, perché non abbiamo l’intelligenza, l’ingegno, la fantasia di immaginare un mondo diverso da quello che ci troviamo attorno. Chi come me ama viaggiare sa che la differenza è solo nella volontà che le persone esprimono nei contesti nei quali vivono, trasformandoli ed adattandoli alla loro sensibilità.
    Città rase al suolo dalla seconda guerra mondiale: Rotterdam, Berlino, Lipsia, sono rinate con lo sforzo dei propri abitanti esattamente come la nostra Palermo mostra tutte le ferite della sua recente e drammatica storia, seconda guerra mondiale inclusa. Palermo oggi nasconde la sua bellezza sotto la coltre di cemento del sacco di Palermo, sotto l’immondizia che produciamo e non sappiamo gestire, sotto l’incuria, il traffico, la nostra diffusa mediocrità.
    Due architetti, Giulia Argiroffi e Danilo Maniscalco, lanciano una proposta, che ad un osservatore superficiale potrebbe risultare anacronistica ed irragionevole. Ricostruire Villa Deliella, una villa che si affacciava su piazza Croci, e che fu distrutta in una notte del ’59 in pieno sacco di Palermo, per una speculazione talmente arrogante che neanche nella Palermo di quegli anni poté avere seguito. Continua »

    Palermo
  • Teatro delle Beffe: chiudiamolo presto!

    Concordo con Ludovico Caldarera, il Teatro delle Beffe va chiuso.
    Della sua chiusura siamo responsabili tutti noi che non ricordiamo più che ogni volta che diciamo che le fate non esistono ne uccidiamo una. Ma fare di tutta l’erba un fascio renderebbe meno gravi le responsabilità di chi è pagato per assumersi queste responsabilità.
    E quindi per non lasciare dubbio a equivoci la chiusura del Teatro delle Beffe pesa come un macigno sul sindaco Leoluca Orlando, sull’assessore alla Cultura Francesco Cusumano, sull’assessore alla scuola e realtà dell’infanzia Barbara Evola sull’assessore alle politiche sociali Agnese Ciulla, sull’assessore alla partecipazione Giusto Catania e sui grandi alfieri della cultura cittadina il Sovrintendente del Teatro Massimo (ed assessore alla cultura uscente) Francesco Giambrone, sul direttore del Teatro Biondo, Roberto Alajmo.
    Se sognavate una città senza fate, che dirvi se non bravi, avete dato il vostro contributo. Continua »

    Palermo
  • Nessun oltre

    In un’altra stagione della nostra città, quella della speranza di una rinascita possibile, mi trovai per caso e per molta fortuna, a collaborare con persone che avrebbero segnato la mia vita professionale per sempre. Sopra tutti Ferruccio Barbera, che è stato per me un maestro ed un fratello maggiore, allora direttore marketing del Teatro Massimo di Palermo, che mi ha insegnato ad guardare ed andare sempre oltre. Continua »

    Palermo
  • Stiamo lavorando per il tuo futuro, e tu non ci sarai

    Io sono, come le centinaia di miglia di persone che vivono sopra la circonvallazione, un fautore del tram consapevole del fatto che potrebbe renderci da periferia quale siamo a parte integrata della città.
    Non è l’idea di tram che mi rende perplesso, quanto la sua applicazione a Palermo.
    Così come non è l’idea di regolamentazione dei rumori notturni che non condivido, ma il fatto che Palermo è l’unica città che mi risulti con il mantra “potremmo vivere di turismo”, in grado di compromette la dimensione notturna che è parte dell’attrattiva turistica e della vitalità di una città, anche in luoghi isolati dal centro abitato. Continua »

    Palermo
  • Fuori i sassi dalle nostre piazze

    Sabato ho avviato una petizione a sostegno del progressivo processo di degrado della nostra città. Credo che il sindaco debba sentire vicino a se la città, soprattutto dopo l’ultimo atto censorio che intende arrestarne il progetto di rivoluzione culturale previsto con la inaugurazione della mostra di avanguardia contemporanea di Hermann Nitsch, peraltro rappresentante di spicco dell’azionismo viennese e grande amico dell’assessore.
    È una sfida aperta, che è stata accolta già da 34 cittadini, disposti a spendersi ed a lottare perché Palermo possa crescere ancora liberandosi da quanto impedisce all’immondizia di accumularsi all’infinito: insulsi sassi spacciati per fontane da sediziosi immigrati austriaci e dai loro accoliti. Continua »

    Palermo
  • L’arte dello schifo!

    Il 10 luglio è programmata la mostra di un certo signor Nitsch. Trovate facilmente il rete le sue teorie sulla sua “arte”. Il contenuto delle sue mostre/esibizioni per farla breve è l’ostentazione della violenza, del sangue, della martoriazione di corpi di esseri viventi che fino a poco prima erano vivi. Serve a liberarsi dagli schemi, lui dice. Sarebbe quindi un processo di liberazione. Non sono pratico di arte. Sono in genere più interessato al bello. Ma non è questo il punto. A città del Messico la mostra è stata fermata. Alcuni a Palermo hanno stupidamente parlato di censura ed estremismo degli animalisti. La censura è impedire a delle idee di circolare. Impedire la messa in scena di una inutile crudeltà non è censura, è solo la cifra di una società che ha ancora la misura delle cose. Io credo che a Palermo la mostra dovrebbe essere annullata. Le ragioni sono molte. Sul piano etico ho detto la mia. La violenza fine a se stessa chiama violenza fine a se stessa. Ma esistono anche motivazioni “culturali” molto forti che dovrebbero indurre a riflettere l’assessore ed il sindaco sull’opportunità di questa mostra. Continua »

    Palermo
  • La Città normale di Orlando

    Nel 2010, sulle pagine di questo blog ho lanciato una sfida alla mia città. Aprire un parco in un’area verde e dimenticata su una delle arterie più trafficate di Palermo. Proponevo di mettere un’insegna con la scritta parco, mettere qualche panchina e la gente sarebbe venuta felice. Così è andata, e non perché la mia fosse un’intuizione particolarmente brillante, ma semplicemente registravo un bisogno, uno dei tanti in una città ed una regione letteralmente abbandonate a se stesse.
    A seguito di quella iniziativa insieme ai vari volenterosi che si sono aggregati all’idea, è nata l’associazione Parco Uditore, della quale ancorché membro del direttivo e socio fondatore non seguo le sorti da almeno un paio d’anni. Apprezzo naturalmente l’entusiasmo e la voglia di fare dei giovani che la costituiscono, ma sono sempre stato critico sull’approccio volontaristico della gestione. Continua »

    Palermo
  • Invertiamo la rotta

    Un paio di anni fa una persona che credevo un amico decise che avevo commesso un torto nei suoi confronti. Non ritenne di verificare la cosa, semplicemente mi tolse saluto e parola senza spiegazioni, lui si poneva dalla parte del giusto e tutto il resto era in errore. Forse confrontandosi avrebbe potuto apprendere che mi aveva confuso con un altro, ma poco importa; sulla base delle sue verità costruì il suo mondo fatto di amici e nemici, di bianco e nero.

    In qualche modo ieri è andata di scena una cosa analoga in via Roma. Continua »

    Palermo
  • Cluster Bio-mediterraneo: una cosa fatta bene

    Ieri sono stato alla conferenza stampa di presentazione del Cluster Bio-mediterraneo. In realtà ero andato per incontrare un potenziale cliente. Dopo la truffa subita un paio di anni fa infatti sto riprendendo lentamente a lavorare e quindi sono venuto meno, per motivi lavorativi, alla mia strutturale insofferenza verso conferenze stampa e passerelle politiche varie. Il cliente è in ritardo. Mi seggo quindi rassegnato pronto a vomitare per la girandola che mi aspetto di luoghi comuni tipica delle circostanze. L’assessore appena insediato (Caleca) è accanto ai sui predecessori. Si è insediato ieri, un suo pari non avrebbe esitato a rivendicare i successi del suo operato, lui ringrazia i predecessori e confida l’intenzione di proseguire sulla stessa strada. Ok, siamo su Marte e tu sei un extraterrestre, ma le antenne verdi dove sono? Scherzi a parte lo ringrazio anche per i saluti brevi, fatti così sono una cosa quasi necessaria. Veniamo al dunque. In breve l’ex assessore Caltabellotta, ora dirigente alla pesca, spiega di che si tratta. Expo ha 9 padiglioni tematici (frutta e legumi, riso, cacao, caffè, spezie, cereali, bio-mediterraneo, isole mare e cibo, zone aride). La Sicilia coordina e gestisce uno di questi: bio-mediterraneo, che a naso mi pare tra i più interessanti (mi incuriosisce anche zone aride per la verità). La Sicilia gestisce una delle nove aree tematiche di Expo, mi pare quantomeno dal punto di vista statistico una cosa interessante. Così recupero una cartella stampa e la cosa comincia a sembrarmi una cosa seria. Il modello ancora non credo sia completamente definito ma l’idea la trovo geniale. Il cluster Bio-mediterranero è pensato come un’impresa commerciale, ma è gestito dall’Assessorato Agricoltura e quindi è aperto a tutte le aziende dalle più piccole alle più grandi, ai comuni, ai vari gruppi territoriali, e soprattutto agli aggregati tra aziende (nella speranza di avviare processi collaborativi in Sicilia sempre complessi) non deve fare utili, ma ridistribuire ricchezza ai produttori, per cui tolto l’agio per Expo i soldi andranno ai produttori sulla base del prezzo che loro proporranno ed ovviamente del successo ed interesse commerciale che il loro prodotto otterrà. Ognuno quindi potrà attuare la sua strategia commerciale, e risponderà della qualità dei prodotti che proporrà. I prodotti delle aziende che aderiranno al cluster saranno venduti. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Dismettiamola

    Qualche tempo fa Uwe proponeva di vendere al fontana del Garraffello, non fu preso sul serio e la nostra colta città di preoccupò più del modo in cui aveva posto la questione rispetto all’esigenza di sgombrare la piazza da questo masso che attira immondizie e lerciume.
    Abbiamo preso contatti con dei giovani di buone volontà e con solo 230 euro sarebbero disponibili a rimuovere il sasso che visibilmente è di ostacolo ai cumuli di bottiglie. Possiamo fare tutto senza ricorrere a fondi europei, facciamolo. Sarebbe bello contribuire tutti al risanamento della città, sarebbe sufficiente la donazione del costo di un caffè per raccogliere i fondi necessari in qualche ora.
    Chi volesse contribuire non esiti a contattare me o meglio Uwe, autore della foto qualche mattina fa. Peraltro segnala il problema ormai da tempo ed ha i contatti con gli operai per lo smaltimento della fontana in tempi brevi. Continua »

    Palermo
  • Il Congresso di Palermo

    Il 9 giugno 1815 a Vienna, una classe dirigente inadeguata si convinse che era possibile fermare la storia semplicemente portando indietro le lancette dell’orologio. Non capirono cosa era successo nei trent’anni precedenti e ritennero, accecati dalla loro arroganza, che con un processo di restaurazione potesse essere annullata la rivoluzione francese e il germe di libertà che questa aveva diffuso in Europa.

    La foto ritrae Palazzo Bonagia, è stato Teatro di rovina nell’ambito di Kals’art, una manifestazione organizzata dal Comune nel 2004, 2005 e 2006. Un luogo magico, come ricorderanno quanti lo hanno frequentato in quella stagione. Le location furono uno degli elementi che fece di Kals’art in quegli anni il terzo festival in Italia dopo Umbria jazz ed Arezzo wave, che avevano trenta e venti anni di storia alle spalle. Partivano da Palermo le principali tournee italiane e da Palermo prese avvio, anche con il mio contributo, il primo coordinamento di festival etno-folk italiano. Quella prestigiosa ed ammirata sede è in fase di restauro e diverrà un archivio dell’Ospedale civico. Non più luogo in mostra a turisti ma un deposito di cartelle cliniche. Continua »

    Palermo
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