Profilo e post di

e-mail: callea4@gmail.com

Biografia: Si occupa di sviluppo locale, marketing territoriale e culturale. Ha all'attivo varie attività in Sicilia nell'ambito della valorizzazione e promozione dei territori. Inizia ad operare nella seconda metà degli anni novanta come co-fondatore di ROM-anza, una delle prime case editrici multimediali italiane; negli anni successivi come addetto marketing del Teatro Massimo cura tra gli altri il progetto Carta Giovani, il merchandising ed i servizi internet. Autore del progetto, coordinatore e responsabile musicale delle prime due edizioni di Kals'art (2004-2005); è responsabile della musica nel 2006. Progettista e direttore artistico di Vucciria (2006 e 2007). È ideatore del progetto per la realizzazione del film Palermo Shooting per la regia di Wim Wenders. Dal 2009 è coordinatore di SoLeXP, festival annuale sulla legalità e la sostenibilità. È padre dall'ottobre 2009.

Giovanni Callea
  • Allattamento: un percorso per la vita

    Ho avuto motivo di approfondire la questione allattamento al seno in occasione della nascita di mia figlia. Si tratta solo apparentemente di un argomento limitato alla maternità e circoscritto nell’ambito dell’alimentazione o del rapporto madre/figlio. Io credo piuttosto che sia una tematica centrale rispetto alla società che abbiamo e rispetto a quella che desideriamo costruire. L’allattamento al seno è una pratica che appartiene alla nostra specie e che per motivi strettamente legati alle logiche di mercato è stata sempre più abbandonata a partire dagli anni ’70. Io sono una vittima di questa modernità, mia madre fu dissuasa dal medico dall’allattarmi. Era abbastanza normale a quei tempi mi ha spiegato mio padre. Ora sappiamo che il mancato allattamento interferisce con le difese immunitarie ed ha ripercussioni sulla salute del bambino probabilmente per tutta la vita. Continua »

    Palermo
  • Biagio Conte, meno chiacchiere e più azione

    Biagio Conte

    Qualcuno sul web da qualche parte ha scritto che se anche l’uomo della speranza lascia Palermo non c’è più speranza.
    Alla notizia della drammatica decisione di Biagio Conte si è alzato un coro unanime, rimasto comunque silente quando solo qualche mese fa è stato rubato il furgone della missione con il suo carico di coperte e di aiuti. In quell’occasione sono rimasto silente. Ho girato la pagina del giornale pensando tra me: «È una cosa grave, qualcuno se ne occuperà».
    Stavolta il Sindaco, bontà sua, ha mandato un tweet. Come se nel suo ruolo non fosse parte del problema. Come se questa drammatica decisione dovesse essere ancora una volta solo occasione di mostrarsi e non di agire. Spero che da cittadino lui e tutti noi, in attesa di fare altro, possiamo decidere di mandare anche un bonifico senza altri corredi.

    Per conto mio non sfido e non nomino nessuno, non vi invito a docce gelate e vi risparmio anche la dose di retorica che l’occasione renderebbe facile. Non mi riguarda neanche quello che deciderete di fare: è affar vostro. Continua »

    Palermo
  • 11-12 luglio 2014 – Palermo Art & Music

    Si è tanto parlato di Emma Dante e di quanto in maniera illuminata sia stata coinvolta come artista residente al Teatro Biondo. Io mi sono più volte espresso in passato su questo tema ed a favore di un suo coinvolgimento nella progettualità del teatro stabile, ma vorrei fare notare come sarebbe stato veramente illuminato darle spazio dieci anni prima, quando la sua carriera era all’inizio, più che adesso che è una artista conclamata sulla scena nazionale ed internazionale. Meglio tardi che mai.

    Il PAM, il festival che avrà luogo oggi e domani al complesso monumentale dello Steri è un importante segnale. È un festival che rappresenta parte di quella scena musicale cittadina sempre più presente e viva al di fuori dei confini della città, spesso più viva fuori che in città. Si è tanto parlato di palermitanità in questi giorni, a seguito delle polemiche sul festino, e questo festival a mio avviso è la risposta pratica ai tanti benpensanti: giornalisti, artisti, opinionisti, politicanti, che si sono espressi in favore del pensiero unico che ritiene non provinciale rivolgersi ad un artista proveniente da un altro contesto culturale e geografico per dare forma alla nostra identità culturale. I linguaggi proposti nel festival sono estremamente contemporanei, sono in molti casi significativi anche su scala nazionale pur essendo frutto dell’elaborazione culturale che nasce a Palermo.

    “PAM”

    Continua »

    Palermo
  • Partecipazione e Trasparenza a Palermo: l’arte del non fare

    Partecipazione e Trasparenza a Palermo: l’arte del non fare

    Cronaca di una giornata surreale. Ho deciso di partecipare alla prima giornata sulla trasparenza e partecipazione del Comune di Palermo.

    L’inizio è previsto alle ore 9:00, ma sindaco ed assessore tengono subito a farci capire che per quanto i temi siano di attualità e molto europei, comunque non siamo a Stoccolma: arrivano con comodo ed i lavori iniziano 70 minuti dopo l’orario di convocazione alle 10 e 10. No comment.

    La partecipazione è molto scarsa forse un centinaio di persone. Veniamo divisi in tre gruppi. Trasparenza, partecipazione, open data. Io seguo i lavori sulla partecipazione, peraltro la sessione più gettonata. Continua »

    Palermo
  • L’altalena

    L'altalena

    Parco Uditore da qualche giorno è dotato di una nuova altalena, quanto fosse necessaria possono confermarvelo tutti i bambini frequentatori del parco. È frutto di una donazione da parte di un’azienda cittadina: Auto System. Premetto che non conosco i dettagli della vicenda ed ho appreso della cosa dalla pagina facebook di Parco Uditore; i miei sono pertanto i commenti di un osservatore esterno felicemente sorpreso.

    Credo che questo intervento rientri in una dialettica che dovrebbe sempre più avere spazio nelle dinamiche cittadine. I privati facoltosi, le aziende di successo, possono restituire parte di quello che hanno sotto forma di beni e servizi utili alla collettività. Ne guadagnano in prestigio, certamente nel benessere etico della propria azienda, e io credo, nel medio e lungo periodo, anche economicamente. Io per primo quando dovrò scegliere un concessionario dove acquistare una macchina andrò da loro, se non altro per rafforzare positivamente un approccio di partecipazione alla vita sociale della città che ho apprezzato molto. Continua »

    Palermo
  • Il Festino è roba vostra

    Gentile sindaco di Venegono, Gentile redazione di prealpina.it, Gentile Luciano Mazzotta.

    Faccio seguito all’articolo U fistino è roba nostra ed i relativi commenti. Intanto rassicurazioni di rito ma sentite: Palermo e la Sicilia sono e restano i luoghi dell’accoglienza. La Sicilia accoglie ogni anno migliaia di profughi accolti nelle nostre case come fratelli quali sono. Lampedusa e i suoi cittadini oggi pagano un prezzo altissimo per essere stati lasciati soli a gestire questo dramma che riguarda l’Italia e l’Europa tutta. Come ogni vostro concittadino, conterraneo o Padano che sia, venuto in vacanza in Sicilia potrà confermare, noi riusciamo a concepire solo ospiti e amici e non turisti. Quindi venite in vacanza, venite a investire, venite a partecipare alle gare indette dalle pubbliche amministrazioni come e quando ritenete di farlo, la nostra terra vi accoglierà come sempre ha fatto a braccia più che aperte. Continua »

    Palermo
  • Se io fossi sindaco

    Ho reso pubblico in più occasioni quanto poco stia apprezzando l’operato di questa giunta. Ma la critica in se penso non serva a nulla; mi sono chiesto quindi da cosa partirei se fossi io il sindaco. Penso che preso atto che occuparsi di tutto contemporaneamente non sia possibile lavorerei sul bisogno di appartenenza e partecipazione. Ricordo che molti lustri fa proprio sotto questo sindaco prese avvio la manifestazione Palermo apre le porte, e fu un modo per riportare la cittadinanza ad interessarsi della città, quei ragazzi sono oggi adulti che hanno partecipato in maniera attiva ad un modo diverso di narrare e vivere la propria città. Continua »

    Palermo
  • Io non sono indignato, io sono orgoglioso di essere palermitano

    Caro Leoluca Orlando e caro Francesco Giambrone, le parole di Francesco Giunta, proprio su questo blog, mi hanno colpito. Mi ha colpito in particolare il fatto che abbia deciso di prendere una posizione pubblica, di demarcare una linea tra sé ed il mondo, ed il fatto che ha avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di riconoscere che voi state dall’altra parte. È difficile sempre avere il coraggio di pensarla diversamente, ed ancora più difficile di dirlo pubblicamente. Ammiro Francesco per averlo fatto.

    Io ho imparato molto da lei, quando era sovrintendente al Teatro Massimo, in un’epoca dove entrambi eravamo molto più giovani ed entusiasti. Per me è stato un lavorio intenso e faticoso capire che rispetto ad una persona che stimo tanto, cui debbo molto della mia formazione, nel tracciare la mia linea scoprire che sono dall’altra parte. Continua »

    Palermo
  • Visione e strategia: Favorita e Festino

    La Favorita va aperta o chiusa? La domanda così posta è stupida. Se la chiudi cosa ci fai? Aperta a cosa serve? La Favorita chiusa diverrebbe uno straordinario parco urbano in una città con poco verde. Dalla Favorita si passa per andare a Mondello, il mare della città. Allora probabilmente vanno analizzati pro e contro, ed insieme vanno trovate le soluzioni per avere sia un parco urbano sia la gente che possa felicemente andare a mare. Quando prendi decisioni così importanti dall’oggi al domani, senza una discussione, senza un confronto, senza un ragionamento, il risultato è il caos, e soprattutto la nascita di due fazioni, i pro ed i contro. Quando il dato di realtà è che siamo tutti favorevoli ad una Favorita parco urbano ed alla possibilità di raggiungere Mondello senza due ore di fila, e siamo tutti contrari a rimanere imbottigliati nel traffico e ad avere pochissime aree verdi in città. Quindi occorre partire non dalla chiusura della Favorita al traffico, ma da quale città vogliamo costruire e come facciamo a costruirla.

    A mio avviso in questo conteso è mancata una visione ed un progetto, quale parco costruire, come costruirlo, quali abitudini d’uso fosse necessario modificare e quali altre fare nascere. È mancata l’idea che una città la si costruisce insieme, e si è invece affermato un modello decisionista (ed un po’ improvvisato) che ha reso più male che bene alla causa che intendeva sostenere: la chiusura al traffico della Favorita. Continua »

    Palermo
  • Varese 2019

    Varese 2019

    Palermo fino a qualche mese fa si candidava a capitale italiana della cultura per il 2019. La candidatura è stata surclassata da città quali Venezia, Roma, Firenze Cagliari, Lecce, Matera, Perugia, Ravenna e Siena. Tutte insieme fanno meno abitanti di Palermo. Cosa ha in meno Palermo di queste città vi chiederete. La risposta è arrivata venerdì scorso: ci manca un po’ di amor proprio e rispetto per le professionalità della città. In sede di aggiudicazione provvisoria del Festino ha vinto una società di Varese. Avete capito bene: la città che ambiva ad essere capitale della cultura a detta di chi la candidava non riesce ad esprimere un progetto dignitoso per celebrare la sua festa più antica ed importante. Ad aggravare il tutto è il fatto che l’unico budget disponibile in un comparto stremato come quello della cultura venga allegramente destinato ad una società che con la città non c’entra nulla. Forse avremmo preferito tutti qualche pallone volante in meno (peraltro le palle le abbiamo già viste negli anni passati) e qualche stipendio in più in città.

    La valutazione è stata fatta sul progetto e sui curricula e quindi in quella fase poteva (a mio avviso doveva) essere data priorità a curricula ed esperienze provenienti dalla città. Lasciare le risorse economiche sul territorio in un momento di crisi significa comunque favorire l’economia e soprattutto consente di alimentare quel poco del tessuto creativo che ancora sopravvive, sa solo lui come. Non so voi ma ormai gli emici emigrati non li conto più. Se non è stato fatto è perché è mancata una chiara direzione politica, nel senso bello e proprio del termine. Questa latitanza per la verità emerge tutta anche dal bando, che premia tra le altre idiozie le tecnologie innovative (e chi se ne frega di due lampadine led in più o in meno), invece di premiare ad esempio il radicamento alla città, o una visione ed un progetto per la città. Sono scelte strategiche, si capisce, ma viene da chiedersi quale sia la strategia adottata e perché venga scelta una direzione in dispregio delle competenze cittadine, che posso assicurare sono tante. Ovviamente c’è un’altra ipotesi ancora più deprimente: che il bando sia stato fatto a casaccio, e che quindi questo responso, che prima di tutto ridicolizza l’amministrazione che lo esprime, sia semplicemente capitato. Mi scuserete pertanto se preferisco ostinarmi a credere che dietro vi sia una architettura complessa, e se preferisco restare in attesa che qualcuno che lo sa fare ce la spieghi.

    Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Stavolta è andata così. Almeno abbiamo maturato che alla prossima ventata di candidature potremmo candidare Varese a capitale della cultura di Palermo, magari con l’occasione qualche nostro operatore potrebbe essere chiamato per le celebrazioni di Sant’Antonio alla Motta, che, come recita enfaticamente il sito dedicato, attira oltre duemila spettatori. Dico io ci sarà a Palermo uno che sa organizzare una festa per duemila varesini. Continua »

    Palermo
  • Il lato in ombra della fontana

    Uwe ha imbrattato la fontana, abbasso Uwe; il Comune ha pulito la fontana, evviva il comune. Fine dei cori da stadio ed inizio della riflessione: qui sotto vedete in bella mostra l’altro lato della fontana del ‘500 cara a tantissimi concittadini che hanno verbalmente malmenato il conquistatore austriaco; si mostra così: sporca, trasandata, con un pezzo di nastro adesivo nella parte alta. È l’altro lato, quello non in favore di telecamera in occasione dell’intervento di pulizia approntato dal Comune con la vigile presenza delle istituzioni di rito. Ma com’è che a nessuno è venuto in mente di buttare uno sguardo dall’altro lato? Mah!

    Il lato in ombra della fontana

    Dei bravi giornalisti hanno colto in fragrante Uwe mentre imbrattava la fontana. Uwe imbrattando la fontana ha acceso le telecamere di un paio di giornalisti su un lato della fontana. Quale è il giusto punto di vista? Cosa è accaduto veramente e perché? Continua »

    Palermo
  • Si vorrebbe vendere

    Continuano le stupide provocazioni di sedicenti artisti stranieri. Crolla una palazzina alla Vucciria, a quanto pare responsabile sarebbe uno scultore ungherese che da anni abitava la palazzina stessa. La palazzina in realtà sarebbe stata smontata, rassicurano le autorità, che mostrano fiero ottimismo sul fatto che domani mattina verrà rimontata dallo stesso artista, come avvenuto in passato per provocazioni simili; tutti i frammenti infatti sarebbero numerati con certosina pazienza dall’artista. Sulle etichette campeggia la scritta si vorrebbe vendere, la cui interpretazione non è ancora stata chiarita. Sembra preoccupato invece il responsabile della protezione civile, perché avrebbe rinvenuto più di un frammento con lo steso codice e si chiede come l’artista (peraltro irrintracciabile) potrà ricomporre il palazzo. L’ipotesi più accreditata e che le palazzine in realtà fossero due, si teme quindi che rimontarle potrebbe essere più complesso del previsto, a causa della sovrapposizione dei pezzi. Uno dei tecnici intervistato ha spiegato che l’artista avrebbe dovuto numerare in consecutivo i pezzi e non in parallelo, per evitare duplicazione di numeri, l’errore potrebbe costare caro alla collettività. Continua »

    Palermo
  • Uwe è solo il dito che indica il problema

    Uwe è solo il dito che indica il problema
    (foto di Matthias Süßen)

    Ho letto ieri su questo blog e su facebook commenti inorriditi sul gesto di Uwe. Facile indignarsi, aggredire, insultare.

    Il punto è che questo avviene in una città che strutturalmente ignora il proprio bello e non riesce a prendersene cura in alcun modo. Il gesto di Uwe in se è insignificante, se vogliamo limitarci alla superficie è l’ennesima violenza, l’ennesimo stupro ad un monumento della nostra città. Probabilmente quella fontana in qualunque altra città europea sarebbe stata al centro di un continuo flusso turistico, al centro della vita di una piazza viva, e già solo questo avrebbe reso impossibile non tanto danneggiarla ma anche solo avvicinarsi.

    Credo che al punto in cui siamo giunti il gesto di Uwe sia secondario, e che possa e debba essere criticato solo dopo un esame di coscienza da parte di tutti noi. Che venga punito sia chiaro, come prescrive la legge, ma non dobbiamo credere che questo ci assolva dalle nostre responsabilità. Continua »

    Palermo
  • Il rimpasto

    Il rimpasto

    Novità in Giunta. Ci lasciano quattro assessori d’esperienza, sostituiti da quattro assessori d’esperienza. Provo molta simpatia per il sindaco in questo momento. Dopo due anni di disastro deve provare qualcosa per rilanciare la città, ci prova con i sistemi di sempre, esimi professori e grandi luminari, persone qualificate ed anziane, sostituiscono persone qualificate ed anziane. Mi scuserà l’assessore uscente alle attività produttive, lui effettivamente, spero sia una sufficiente consolazione, non è un esimio professore né anagraficamente anziano. Giuseppe Barbera, assessore al verde, fa notare che la sostituzione di un professore ordinario con un professore ordinario è una operazione a conto zero, al netto della disistima dimostrata all’assessore uscente sulle sua capacità tecniche. Questa lettura è molto più profonda e distruttiva di quello che potrebbe sembrare, al di là degli aspetti strettamente personali che riguardano ovviamente i diretti interessati, il professore Barbera di fatto segnala la fine di un’epoca, avrebbe capito una sostituzione “politica”, ha ragione nel sostenere che sarebbe incomprensibile una sostituzione ad personam. Ma purtroppo la matrice di questa sindacatura non è politica. Si è proposto ed è stato votato un uomo solo al comando, che aveva in tasca bacchetta magica e soluzioni. Giuseppe Barbera, al quale va la mia piena solidarietà per la pubblica e superflua mortificazione, riconoscerà che gli espressi anche pubblicamente tutte le mie perplessità in tempi non sospetti e quanto per convenienza ed apparenza sarebbe stato più prudente non farlo. Falliranno i nuovi assessori nella misura in cui hanno fallito i vecchi, per il semplice fatto che le soluzioni oggi devono essere strutturali e di sistema, non possono essere ricercate nel colpo di genio e nella boutade del singolo. Continua »

    Palermo
  • Il Biondo delle Beffe

    Uno spettacolo teatrale, quando funziona, è per un bambino, molto più che per un adulto, una incredibile occasione di rielaborazione e crescita. D’altro canto non esiste spettatore più impietoso di un bambino e niente può salvare uno spettacolo dal disastro se attori e registi non sanno catturarne curiosità ed interesse. Credo che il Teatro delle Beffe e Ludovico Caldarera siano una vera eccellenza nella nostra città proprio per la grande capacità di coinvolgere dall’inizio e per tutto il racconto il loro giovane pubblico. Dello spettacolo dedicato a Cappuccetto Rosso ho già parlato su questo blog, offre un geniale cambio di punto di vista che merita la visione, se dovessero rimetterlo in scena, anche senza figli al seguito.

    Giufà

    Nelle scorse settimane e fino al 10 maggio Ludovico e la sua compagnia sono in scena al Biondo con uno spettacolo dedicato a Giufà, mentre giorno 11 saluteranno il pubblico con una sola replica de La Legenda di Colapesce. Continua »

    Ospiti
  • Amat, 50 anni e neanche i soldi per pagare il logo

    La creatività è quella parte importante del genio umano che consente di trasformare un dato di realtà in un altro dato di realtà. La crea/tività, per l’appunto, crea mondi nuovi e possibili ed aiuta a rivedere il mondo e la nostra percezione del mondo e spesso ci aiuta spesso praticamente a modificarlo.

    Ringrazio pertanto di cuore Marco Castagna, una delle due anime di Alias, una nota agenzia cittadina, per la brillante intuizione che c’è dietro questo logomarchio/gioco.

    Amat, 50 anni e neanche i soldi per pagare il logo

    Andiamo ai fatti. L’Amat ha lanciato un concorso per la realizzazione del logo rigorosamente gratuito per celebrare i 50 anni dell’azienda. La cosa in se non sarebbe neanche una notizia se non fosse parte di una abitudine sempre più smaccata da parte di tanti enti di richiedere prestazioni e servizi gratuitamente. Naturalmente le richieste si limitano quasi sempre all’ambito del lavoro creativo, sia questo la progettazione, le realizzazioni grafiche, le prestazioni artistiche. Passa sempre più l’idea che la creatività non ha valore, o, meglio ancora, che chi la pratica non abbia diritto a nutrirsi e vestirsi come tutti gli altri. In realtà i creativi, mi spiace per chi li ha finora mitizzati e loro non me ne vogliano se faccio circolare la verità, sono quasi sempre mammiferi vertebrati, animali quindi che tendono a mangiare almeno una volta al giorno. Esistono anche dei creativi invertebrati per la verità, ma sono pochi e se leggono questo post capiranno subito che mi riferisco a loro e spero me ne vogliano. Continua »

    Palermo
  • Ditelo con un fiore

    Da stamattina alle 9:00 in via Principe di Villafranca 20b vengono offerte piantine di petunia e margherita ai passanti ed ai clienti al punto vendita Prezzemolo e Vitale.
    Il punto vendita è colpevole di avere abbellito il marciapiede con delle piante di alloro, e verrà chiuso per qualche giorno. Questa iniziativa è parte di una agguerrita, ed in fin dei conti inspiegabile, battaglia dell’amministrazione comunale che in questi mesi ha visto provvedimenti contro vari gazebo, contro la musica dal vivo, e finanche contro una scrittrice che accompagnava dei bambini ai Cappuccini di Palermo.
    Mi torna in mente una storiella che mi ha raccontato una volta Donato Didonna.
    Alcuni operai, vicino la cattedrale in costruzione, lavorano ai piedi di un marciapiede modellando alcune pietre; un passante chiede al primo cosa stia facendo, lui risponde sto modellando una pietra, il secondo alla stessa domanda risponde: “sto sistemando il marciapiede”; il terzo si gira, mostra la cattedrale in costruzione e risponde: “sto costruendo la cattedrale”. Occorre sentirsi parte di un progetto, partecipare ad una visione per non limitarsi ad essere meri operai che modellano pietre alla cieca. Continua »

    Palermo
  • Palermo città solerte

    Intervenire rapidamente, agire con determinazione, stroncare ogni forma di abuso e di reato. A Palermo questo avviene, e non possiamo che essere grati di questo alla nostra “solerte” amministrazione. Forse non sono proprio i reati che vorremmo debellati per prima in ordine cronologico, ma questo poco importa.

    Gli ultimi abusi con solerzia contestati sono di Alessia Franco, che, autrice di un libro rivolto ai bambini dall’inquietante titolo Le catacombe del mistero, si è presa la libertà di accompagnare a titolo gratuito una scolaresca alla visita delle catacombe stesse. Continua »

    Palermo
  • Le cose le fanno gli uomini: Antica Cantina, Monaco, Italia

    Sono sempre stato affascinato dalle storie di coloro che in un qualche modo danno forma alla propria vita: gli uomini del fare, della prassi, della concretezza. Noi, i palermitani oltre gli italiani, di solito siamo abbastanza il popolo delle belle parole e poco più. Ho ascoltato quindi con orgoglio ed interesse la storia di Claudio, un nostro concittadino, che vive ed imprende nella ristorazione a Monaco.

    Le cose le fanno gli uomini: Antica Cantina, Monaco, Italia

    Continua »

    Palermo
  • Una visione per/della Vucciria

    La Vucciria è un brand internazionale. Una delle icone di Palermo.
    Il recente crollo che tanti commenti ha determinato è in realtà solo la rappresentazione oggettiva dell’incapacità nostra di valorizzare e dare forma, anche in termini economici, al valore aggiunto che la Vucciria come peraltro altri elementi della nostra cultura materiale ed immateriale detengono.

    Saranno i ricordi di bambino: la spesa fatta con mio padre o il gelato preso con il nonno, ma su di me la Vucciria ha sempre esercitato un grande fascino; ho assistito pertanto in questi anni al progressivo degrado con molta amarezza, in tutta sincerità quanto accaduto purtroppo non mi ha colto di sorpresa. Ho dato forma di progetto a delle mie riflessioni su questo luogo. Inizialmente era mia intenzione trovare un modo per sensibilizzare l’amministrazione avviando un modello nuovo di intervento urbano e culturale in città. Poi ho desistito. Forse avevo scelto gli interlocutori sbagliati. Forse è presto per Palermo prendere in considerazione quello che altre città hanno realizzato decenni fa. Forse, più probabilmente, non sono bravo io a spiegare le cose per come le vedo.
    Ho deciso di condividere in questo spazio questo documento, che non è ancora un progetto, ma una visione argomentata.
    Nella città nella quale sarei orgoglioso di potere vivere, attorno a queste suggestioni potrebbe nascere un gruppo di lavoro, composto da professionisti (possibilmente non solo i soliti), imprenditori, e l’amministrazione stessa. Ognuno a fare la sua parte rispettando competenze e ruolo degli altri (e questa credo sarebbe la parte veramente impossibile). Quella città non esiste, lo so. Ma, ogni tanto fa bene al cuore sognare. Ed ecco qui il mio progetto/sogno per la Vucciria della città che vorrei.

    “Acqua sulle balate della Vucciria”

    Palermo
x
Segui Rosalio su facebook, Twitter e Instagram