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sabato 18 mag

Archivio di Gennaio 2007

  • Diario di viaggio

    Sono tornata a Milano per un breve periodo, in fondo è sempre la mia città.
    Un po’ per stare in famiglia, ma soprattutto richiamata all’ordine di un lavoro. Lavoro da free lance nella comunicazione. Specifico il settore poiché dire comunicazione è dir tutto e dir niente. Mi occupo di ufficio stampa, il lavoro che ho svolto per 6 anni a Milano e che a Palermo non ho i requisiti per farlo. Come mai vi chiederete? Bé diciamo che in Sicilia nonostante regni l’ approssimazione soprattutto nel settore dei servizi, per fare l’addetto stampa ti richiedono il patentino di giornalista o pubblicista. Per carità giustissimo, però lo trovo un pò esagerato.
    Parlo ovviamente per esperienza, senza entrare nello specifico.
    Mi rendo conto sempre di più della differenza di stile di vita, quella stessa differenza che un anno e mezzo fa mi ha portato a Palermo. Continua »

    Palermo
  • Per smettere basta uno sciopero

    Devo dire che quando ero adolescente nella mia mente l’immagine di tirare fuori un bel pacchetto colorato di sigarette di marca, accendersene una con un gesto deciso, avvolgendo di volute di fumo tutto l’ambiente circostante, era sicuramente un gesto molto affascinante.

    Insomma, siamo sinceri, la sigaretta ti aggiungeva un certo tono, ti rendeva un po’ misterioso ed eravamo tutti inconsciamente succubi dell’immagine del personaggio di Rick Blaine nel film Casablanca, (interpretato dal mitico e burbero Humphrey Bogart).

    La mia parentesi di fumatore è stata molto breve, passati indenne i vent’anni di età grazie alla pratica sportiva, probabilmente per sopperire a chissà quale deficienza di ordine psicologico, ho iniziato stupidamente a fumacchiare .

    All’inizio è stato tremendo, la nausea, il mal di testa, l’odore amarognolo della nicotina in bocca, poi dopo diversi e sofferti pacchetti consumati sono entrato a pieno titolo nel novero dei tabagisti convinti finché due contestuali eventi mi hanno allontanato da questo insano vizio.

    Una bronchite con i fiocchi e lo sciopero della distribuzione delle sigarette.

    Era il 1992 quando a Palermo come nel resto d’Italia, a seguito di uno sciopero dei depositi dei generi di monopolio, venne interrotta per alcune settimane la distribuzione delle sigarette ai rivenditori, lasciando completamente sprovvisti i consumatori. Continua »

    Ospiti
  • C come corpo

    Il corpo dei palermitani è il corpo delle contraddizioni.
    Nei palermitani DOC scorgi due tipologie di vis corporale:
    il segaligno e il corpulento.
    Il primo è così secco da far vedere i muscoli e i nervi, con una faccia scavata dal fumo tirato su dall’immancabile cicca di sigaretta penzolante.
    Sono sempre abbronzati, i segaligni, non si sa come, né perché, e si capisce che anche se stessero sottoterra loro sarebbero sempre abbronzati (altra contraddizione).
    Il corpulento, il gordo, lo chiamerebbero in Spagna, lo vedi sempre vicino ad un fruttivendolo, o almeno è così che me li immagino io. Nella mia testa il gordo è sempre legato all’odore delle patate bollite, quelle che stanno ammollo da sempre.
    I corpulenti però battono in numero i segaligni.
    E qui non si capisce. Continua »

    Lessico sicigliano
  • Quaternario a Palazzo Pantelleria

    Quaternario – racconto parigino, scritto da Manlio Sgalambro e pubblicato da “Il Girasole” di Angelo Scandurra, editore di Valverde (CT), è stato presentato venerdì scorso a Palermo su iniziativa di Kasba comunicazioni. A palazzo Pantelleria erano presenti l’autore, Giulio Brogi che ne ha letto dei brani con la gran classe che lo contraddistingue, Franco Battiato, Pierluigi Aurea che ha presentato, un centinaio di ascoltatori pressoché attenti. Continua »

    Palermo
  • Stefania Petyx precisa sugli asili

    Stefania Petyx ci ha inviato una e-mail in cui fa alcune precisazioni sulle polemiche sollevate dal suo servizio sugli asili comunali a Striscia la notizia.

    “Le condizioni delle scuole materne”

    Caro Rosalio,
    leggo dal tuo post e dai giornali che, dopo il nostro servizio sugli asili, il comune ha deciso di querelarci per aver filmato un magazzino non di proprietà dell’asilo, definendo il nostro lavoro superficiale e in malafede.

    Ma se il magazzino non è dell’asilo.. come siamo entrati?
    Forzando la porta?
    Chiamando un fabbro?
    Uno scassinatore?

    Non ne abbiamo avuto bisogno. Continua »

    Palermo
  • Di quale autore fareste a meno?

    Giusto per rovinarci e rovinarvi il weekend e i prossimi giorni lancio un sondaggione chiedendovi di quale autore di questo blog fareste a meno. È richiesta anche una motivazione ed è un po’ come il sondaggio sul ponte di Messina: «non riveste carattere ufficiale e/o scientifico, ma rappresenta semplicemente un campione indicativo delle opinioni dei visitatori del sito». Che tradotto sarebbe: «ce ne potremmo pure fottere dei risultati». Andateci piano con la cattiveria e…se il commentatore Gigi si scaglia contro Roberto Puglisi sappiate che non vale!

    Con l’occasione sarebbe gradita anche qualche indicazione sui nuovi autori, profili o nomi veri e propri.

    Grazie!

    Rosalio
  • Villa Giulia

    Esci di prima mattina per fare ginnasticaaa, la radio a tutto volume ti piace la musicaaa”. Quando a Mauro una giornata ci trase giusta, pure se è senza voce, sinni futte e canta. L’ultimo ciddì, comprato a cinque euri da Saverio Canta Napoli gli furrìa nella testa, meglio che nello stereo.
    Compà senza sole siamo? Con sta giornata di lusso era peccato se non ce la buttavamo”.
    Ad ogni parola le dita tese della mano acchianano e scinnuno in mezzo al petto vuncio per i dieci minuti al giorno di panca piana.
    Compà l’hai vista sta Porsche, è troppo corna dura, minchia, la prossima macchina che mi compro deve essere così sportiva che ci devo mettere ‘a tuta e i scarpi ‘i tennis“.
    Il sole a chiummo di mezzogiorno quarìa la strada e magari l’anima, pure ai cani ci siddìa tampasiare strada strada, eppure…magari loro….a Palermo…..in mezzo a una strada…tampasìano. Continua »

    Ospiti
  • “Striscia” e l’igiene nelle scuole materne

    Un servizio di Stefania Petyx per Striscia la notizia ha attirato l’attenzione sulle condizioni igieniche nelle scuole materne di Palermo. La Petyx si è recata all’asilo Luigi Biondo di via Carmelo Lazzaro filmando sporcizia, animali morti e cibi scaduti in locali in uso alla scuola.

    Il Comune ha diramato una nota in cui precisa che «nessuno degli asili nido che gestisce presenta elementi di pericolosità per i bimbi ospitati, sia dal punto di vista strutturale che da quello igienico sanitario, scrive» e che c’è la necessità di realizzare alcune opere di manutenzione ordinaria e straordinaria già programmate e che verranno realizzate in tempi brevi e che l’Ufficio autonomo per la sicurezza aveva disposto già nell’ottobre scorso un controllo su tutti gli asili nido cittadini di concerto con la Asl. Continua »

    Palermo
  • Rotazione di deleghe nella Giunta provinciale

    Francesco Musotto, presidente della Provincia di Palermo, ha ridefinito il quadro delle deleghe della Giunta provinciale. Gino D’Anna, neo-assessore, avrà gli affari generali, gli affari legali e il contenzioso (che riceve da Gandolfo Miranti), Minanti si occuperà di programmazione negoziata, pit, Prusst e patti territoriali, Nicola Vernuccio di bilancio, politiche delle entrate, programmazione finanziaria e finanza innovativa, Salvatore Cianciolo di attività economiche e produttive, lavoro e per i rapporti con il consiglio provinciale.

    Palermo
  • Palermo in Vespa

    Ho visto Palermo in Vespa Piaggio dall’età di quattordici anni. L’ho vista a Vespa ferma, al semaforo, o semplicemente mentre se ne stava appoggiata sul cavalletto. L’ho vista con Vespa a terra, caduta su una macchia d’olio, l’ho vista con Vespa ingolfata o “a candela sporca”, con il motore scoppiettante, l’ho vista con Vespa a spinta per mancanza di benzina, con Vespa in discesa, a sessanta all’ora e in salita, a trenta. Il ricordo delle estati è una corsa lungo viale Regina Margherita, è l’uscita dalla Favorita “facendo attenzione”, a Mondello è l’accensione della freccia 0 l’alzatina di braccio per segnalare l’accostamento. Palermo in Vespa ha tutto un suo movimento a scatti, inserimento della prima marcia dei modelli precedenti, scarto tra le auto ferme nel traffico, rumore di fondo, rumore di catena che l’incatena a un palo utile. La Vespa è fondamentale mezzo di trasporto per un’adolescente quale io sono stata. Se Cremonini dei Luna Pop canta: “ma come è bello andare in giro per i colli bolognesi… una Vespa special che risolve i problemi”, io posso dire lo stesso per i Colli di San Lorenzo. Seduta sulla Vespa puoi attendere all’appuntamento amoroso adolescenziale, in viale Strasburgo, dalle parti dalle parti di un bar famoso – dove a drappelli si riunivano i coetanei –, mantenendo una figura dignitosa. Non è lo stesso a piedi, proprio no: la Vespa marca la tua indipendenza. La Vespa si accende e parte, se non si accende puoi sempre fermare un ragazzo e chiedere di dare una spinta o un colpo al pedale perché delle volte “ci vuole il piede deciso di un maschio”. In Vespa andavo al liceo, che allora si trovava in via Cilea, una traversa di via Umberto Giordano; a trovare un’amica dalle parti di via Sampolo; svariati fidanzatini allocati nella zona di viale Francia, via Belgio, i nuovi appartamenti della nuova borghesia. Palermo non è una città a misura d’uomo, e nemmeno di automobili, i viottoli ereditati dalla cultura araba sono troppo stretti e tortuosi, ma a misura di Vespa sì. Forse gli arabi lo sapevano. La Vespa è adatta, ti rende riconoscibile, “quella con la Vespa”. Si può non conoscere il nome di uno di questi scooter giapponesi nuovi, ma è impossibile ignorare la Vespa. Una mia cara zia negli anni Cinquanta si metteva di traverso nel posto dietro sul sellino. Mio zio se la portava in giro. Lui aveva un bel paio di baffi e a detta di tutti somigliava a Domenico Modugno. Un’estate, mentre “volare oh, oh” imperversava per l’Isola e penisola, la coppia attraversò in Vespa i fasti di una festa di piazza, così racconta mia madre. Qualcuno, particolarmente fisionomista, vide lo zio è constatò “talè cu c’è: Domenico Modugno!”, l’osservazione innescò un inseguimento da parte di un gruppo di persone, probabilmente fan di “Mister volare”. Qualcuno di loro forse se lo chiede ancora, che cosa ci facesse Modugno in Vespa, a Palermo, con mia zia seduta dietro.

    Palermo
  • Ultimi giorni per “il libro più amato”

    Restano pochi giorni (fino a lunedì) per votare per Il libro più amato dai palermitani, iniziativa varata all’interno di Aria di libri, manifestazione letteraria curata da Beatrice Monroy, Salvatore Savoia, Luigi Fabozzi (Libraria) e organizzata in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Palermo, la Biblioteca Comunale e il patrocinio dalla cronaca locale del quotidiano la Repubblica.

    Attraverso questo blog possono votare i palermitani fuorisede inviando un’e-mail a libroamato@rosalio.it.

    Per continuare a votare in città gli abitanti di Palermo possono utilizzare una scheda diffusa nelle sedi della Biblioteca Comunale di Palermo e dell’associazione Libr’aria e in diverse librerie della città: Malgiocondo, La penna e la civetta, Flaccovio, Oliver, Mercurio, Mondadori, Modus Vivendi, Feltrinelli, Broadway, L’Aleph, Kalos, Khalesa, Parco Tomasi. Si può utilizzare anche un e-mail messa a disposizione da la Repubblica libro@repubblica.it. Il libro più amato verrà letto integralmente in pubblico e il commento al voto più arguto verrà premiato nella serata conclusiva del 20 gennaio con una notte al Grand Hotel et Des Palmes, con una catasta dei libri e una cena speciale.

    I dati parziali vedevano in testa Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez e Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia.

    Palermo
  • Condominio Palermo

    Molte persone, rispettabili come cittadini e magari competenti come professionisti, dirigenti, imprenditori, ecc., si tengono alla larga dalla politica considerandola una realtà “sporca” da cui stare il più possibile lontani. Il guaio è che, pensiamo ad esempio all’ambito che più da vicino ci riguarda, quello cittadino, da una buona politica amministrativa dipende poi la qualità della vita urbana di noi tutti, in termini sia di migliori servizi che di minore stress. Purtroppo non è vero che c’è una classe politica “cattiva” contrapposta ad una società “buona”, per il semplice fatto che la classe politica rispecchia fedelmente la società che democraticamente rappresenta. E se la parte più istruita e dotata di buon senso ed esperienza della società (fosse solo per il fatto di aver viaggiato più di altri) si limita a delegare senza assumere ruoli socialmente responsabili, la situazione da sola, di certo, non migliora e a poco giova lamentarsene. Penso che sia legittimo e naturale che non tutti abbiano tempo o motivazioni per un impegno attivo in politica, ma è certo che molti, forti delle proprie esperienze e competenze, potrebbero assumere un ruolo più vigile nel controllo dal basso del potere democratico. Le tecnologie digitali e la rete internet possono allo scopo essere di molto aiuto sia ai più pigri (socialmente) che ai distratti (dalle proprie occupazioni), anche attraverso un blog come questo. Continua »

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