Piromani un po’ egiziani con le arterie pulite
Seh, lo so, pare un titolo di Lina Wertmuller, non mi dite niente che c’ho appizzato la nottata.
Questo m’è venuto, non è che posso telefonare a Sellerio e consigliarmi.
Dunque, chiariamoci subito, io, come i grandi pittori, vado a “periodi”; loro c’hanno le tele del periodo blu o rosso o che, io sono nel periodo…incarognista; mi gira storta (ma l’andrologo dice che è normale) e scrivo un po’ incazzuso.
19 marzo, San Giuseppe o, come meglio diciamo a Palermo, ‘u Santu Patri; protettore degli orfani e degli indigenti. E qua mi pare a me mi potrei pure fermare, tanto, hai voglia di indigenti a Palermo, fra veri e finti, fra vecchi e nuovi…diciamo…l’80% della popolazione?
Comunque, c’erano delle cose che volevo scrivere sul 19 marzo panormita e siccome sono ‘gnorante, come un “cecio secco” volevo dare anche un tocco di cultura a questo post. Andai da un collega che è un pozzo di sapere e chiesi: “Andrea, volendo parlare del 19 marzo che ti viene in mente?”.
– Comincia l’equinozio di primavera!
– Ecco vedi, ho fatto bene a rivolgermi a te, e dove lo fanno? Alla Favorita?
– Che?
– L’equinozio.
– Ma di che parli?
– L’e. L’equi…l’equinozio, Andre’, non è una cosa di cavalli? Attipo coppa degli assi?…
Lui non vuole rivolgermi più la parola, io ho capito che non posso affidarmi agli altri, quindi tiro dritto e me ne vado liscio a modo mio.
Cominciamo dal dolce, può mancare un dolce accoppiato a una festa a Palermo?
E che dolce si mangia per San Giuseppe? Difficile dare la risposta giusta, cioè il dolce quello è, ci sarebbero problemi col nome esatto.
Ormai molti di voi lo sanno, l’ufficio dove lavoro sembra più Zelig che un posto pubblico, ieri spunta Totò “dell’amministrazione”:
– Tommà, parola d’onore mio fratello ha fatto delle Sfinge eccezionali.
– Scusa Totò ma to’ frati cu è? Tutankhamon?
– Tuta?
– Ehhh Totò…è difficile pararri cu tia, Andrea mi levò la confidenza a me? Io te la levo a te! Il mondo è spietato.
‘nsomma a S. Giuseppe si mangiano le sfincie; Totò ha esagerato, però tutti i torti non li ha, se girate i bar e le pasticcerie della città troverete le varianti “Sfingi”, “Sfinci”, e addirittura un baretto scarso del centro ha scritto “Spingi”…forse come invito a farle digerire.
Passiamo al pezzo forte, altra usanza del 19 marzo è mangiare la “pasta ch’i sardi” (pasta con le sarde), buona quanto antica e ormai famosa in tutto il mondo ricetta della cucina povera…
POVERA? POVERA? No dico, ma avete visto sarde fino ad ora dal “pesciaiuolo”?
Natura bizzarra? Guarda un po’, ieri sono spuntate le sarde al mercato, solo ieri, come se le simpatiche sardine si fossero nascoste per fare l’entrata in scena al momento giusto.
Ora, se vicino alle pescherie trovate allestiti dei banchetti delle più note finanziarie, non vi meravigliate, con le sarde a 10, 12 euri al chilo ci vuole un mutuo per accattarli.
So già che qualcuno contesterà affermando che le sarde nei giorni scorsi c’erano e che comunque se ce ne sono poche, vale la legge di mercato.
Mi dispiace togliervi il “prio” anticipandovi, ma sappiate che molti Palermitani non conoscono la differenza fra “sarde” e “alacci”; Tanto tempo fa, i pescivendoli locali correttamente “abbanniavano”:
“Alacci, Alacci, ‘u patri ri sardi”
Pubblicizzando quindi il giusto prodotto, “l’alaccia”; sempre pesce azzurro è ma è un po’ diverso, molte più spine, molto più rigide, più grandi…insomma…alacci.
In questi giorni, vigliaccamente, si sono venduti “alacci” al prezzo di sardine.
Sui pescivendoli o pesciaiuoli (come li chiamiamo) ci si potrebbe fare un post di Donato Didonna della serie “Ecco come”, basterebbe infatti che pagassero la metà del suolo pubblico che occupano per risanare le casse comunali, se poi facessero anche qualche scontrino, si alzerebbe il PIL della nazione, ma questa è un’altra storia.
Si direte, ma di sardine ce ne sono poche; Vi ricordo che le sardine vanno a “banchi” e in questo periodo se ne possono pescare anche “cattedre”, quindi …, Sarei più propenso ad accettare il prezzo proibitivo del finocchietto di montagna; Attenzione anche lì c’è il trucco, quelli veri, selvatici, sono una cosa sublime, sia nel sapore che nell’aroma, anche se…hanno lo stesso prezzo de…l’uranio, quindi se quando fai un piatto di “pasta ch’i sardi”, ti senti dire…“è una bomba”…ci puoi credere.
Infine, a San Giuseppe a Palermo c’è un’altra tradizione…“la vampa”.
La vampa, non è un falò come gli altri, è raccolta, è aggregazione, è ragazzini che vanno in giro a chiedere: “Domando scusi, nn’avi ligna?”, per sentirsi rispondere : “seeeh, ci rietti a to’ patri”.
La vampa è proibita, infatti vorrei fare un appello a proposito: non accendete fuochi dalle parti del municipio…rischiamo un gigantesco rogo.
Auguri a tutti i babbi.
Bel post, bravo Tommaso!
Esilarante, come sempre…
Bravo Tommaso,anche perchè ti chiami come mè;ma vorrei precisare che il santo padre a Palermo è san Francesco di Paola.
complimenti ziotom
“Ecco vedi, ho fatto bene a rivolgermi a te, e dove lo fanno? Alla Favorita?”
Tommà..vado al lavoro, se riesco a smettere di ridere!
Bravissimo Tommaso e auguri per la festa del papà.
(Anche a tutti quanti in particolar modo ai Giuseppe)
Sei grandioso!!!!
Simpatica e divertente, proprio bellissima. Grazie.
ancora rido….mi rivolgerò a “factotum” solo se ci sei tu come autista, chissa che ti potresti inventare!!!!!…ridere allunga la vita! 😀
Grazie a tutti.
@ stalker
grazie cara, però rivolgiti a factotum comunque. 😉
Ma che bella vampa! 😀
il nostro problema è che ci preoccupiamo troppo del mangiare, peccato di gola si sarebbe detto. alla faccia del bangladesh
Auguri tommà, a tia e a tutti i patri di chiddo chi ti futtìu ‘u muturi
@Totò
😀
@tommaso
….ma non è che questo Andrea è un po’ “equino” lui?….(che come bestiario ultimamente – tra iene e cervi – abbiamo già dato 😉 )
perchè – resti tra noi – l’equinozio di primavera è oggi… 🙂
@ R.M.
hai ragione, ma io non ho torto, sono stato attento a scrivere ” comincia” e NON ” é in atto”, proprio perchè il 19 comincia “il processo di …”.
Che poi … diciamola tutta, queste sono date stabilite, ma in effetti …
Per esempio, secondo una mia brevissima ricerca fatta alla ” sanfrasò” ( 😀 ) , l’equinozio dovrebbe essere fra 5 giorni.
@tommaso
guarda che non volevo essere pedante (non è nello spirito del post) era una battuta per eventuale “rinfaccio” a questo fantomatico collega Andrea 🙂 (…ma non è che per caso sei permaloso…mi ricordi un po’ qualcun’altro ;-))
Si lo so è un po’ più complicato…l’equinozio astronomico è oggi (giorno e notte di pari durata), ma quello per il computo della Pasqua Cristiana per esempio cade sempre giorno 21…
un caro saluto e complimenti per il post….
😀