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e-mail: callea4@gmail.com

Biografia: Si occupa di sviluppo locale, marketing territoriale e culturale. Ha all'attivo varie attività in Sicilia nell'ambito della valorizzazione e promozione dei territori. Inizia ad operare nella seconda metà degli anni novanta come co-fondatore di ROM-anza, una delle prime case editrici multimediali italiane; negli anni successivi come addetto marketing del Teatro Massimo cura tra gli altri il progetto Carta Giovani, il merchandising ed i servizi internet. Autore del progetto, coordinatore e responsabile musicale delle prime due edizioni di Kals'art (2004-2005); è responsabile della musica nel 2006. Progettista e direttore artistico di Vucciria (2006 e 2007). È ideatore del progetto per la realizzazione del film Palermo Shooting per la regia di Wim Wenders. Dal 2009 è coordinatore di SoLeXP, festival annuale sulla legalità e la sostenibilità. È padre dall'ottobre 2009.

Giovanni Callea
  • “Via Castellana Bandiera”, parliamo del film

    Mi scuserete se irrompo nella querelle sul film di Emma Dante spostando la questione “prosaicamente” sul film. Ma credo che il flop di un prodotto artistico vada cercato al di là degli aspetti economici nei contenuti e nei valori di cui si fa carico.

    Il film è bello è va visto. È geniale l’idea di una riflessione che prenda spunto da un banale e pretestuoso ingorgo. Indipendentemente dal fatto che l’autrice è una mia concittadina, ragione che probabilmente mi avrebbe comunque portato a vedere il film, mi ha incuriosito subito e molto l’idea di una narrazione costruita attorno ad un evento così insignificante (e così frequente nella nostra città). Poteva venirne fuori una macchietta banale, un film noioso o semplicemente inutile; per la verità dalle presentazione e dai commenti mi aspettavo questo! Invece ho trovato bellissimo il duello tra le due donne, il ribellismo quasi autoreferenziale della giovane (interpretata dalla Dante stessa), contrapposto alla battaglia di libertà dell’anziana, un personaggio straordinario veramente e profondamente in contrasto con il suo ambiente. Il vero spirito libero del film: è sola, senza timore e contro tutti; il suo dissenso non si manifesta a parole (è muta per l’intero film) ma attraverso un gesto forte, costante, determinato. Dall’altra parte sembra esservi solo una giovane stupidamente ostinata. Determinazione ed ostinazione penso siano proprio alla base dell’antinomia dello scontro tra le due donne. Sembra stiano conducendo la stessa battaglia, ma in realtà l’anziana combatte contro il mondo che ha attorno, la giovane contro se stessa.

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    Palermo
  • Una poesia non significa, è

    Una poesia non significa, è. Questa affermazione non è mia ma di Antonino Noto, filosofo nostro conterraneo scomparso qualche lustro fa. La trovo una frase eccezionale che mi ha aiutato tante volte ad orientarmi in un mondo così complesso come quello della poesia e dell’arte. Con questo spirito, con questa frase come timone, vi consiglio vivamente di gustarvi Ogni santo giorno di Ruggero di Maggio. Una poesia per immagini tra le più delicate che mi è capitato di vedere negli ultimi anni.

    Credevo fosse il making-off del Festino dello scorso anno, la durata annunciata, quasi un’ora, mi aveva letteralmente terrorizzato. Il film invece è una splendida riflessione sulla vita, ma anche sull’altro, sul diverso. È un film che parla di speranza, di coraggio, di voglia di vivere e cambiare il mondo, e lo fa con un linguaggio che ho trovato veramente modern; a dispetto di un ritmo che solo apparentemente è lento il film lascia il tempo giusto per gustarsi il susseguirsi delle emozioni, che sono tante. Continua »

    Palermo
  • Scrivere sull’acqua

    Piazza San Domenico
    (foto di Gero Guagliardo)

    Noi scriviamo sull’acqua. Così raccontava il mio e suo mestiere uno di coloro con cui ho condiviso un pezzo di percorso professionale. Era un po’ compiaciuto ed un po’ consapevole dell’effimero che si cela nell’arte di creare e rappresentare storie, illusioni, sogni. Ma la capacità di rappresentare mondi possibili è anche il primo passo che ci porta nella direzione di realizzarli, avviando un processo di trasformazione prima di tutto in noi stessi, poi negli altri, ed infine nello spazio attorno a noi. In questi termini scrivere sull’acqua non è più un gesto inutile e dispendioso, ma diventa l’affresco di uno dei possibili mondi che possiamo contribuire a costruire ed abitare.
    Questo è un po’ il tessuto narrativo di questo 389° Festino, l’esigenza, in un momento di crisi, di provare a raffigurare una città possibile e diversa, probabilmente un futuro diverso. Nasce sotto questa spinta e con queste intenzioni l’arredo verde di piazza San Domenico. Una piazza che solo poche ore prima era un parcheggio si mostra in una inaspettata bellezza, popolata di panchine, un prato, piante e, soprattutto, persone. Continua »

    Palermo
  • La “Fantastica” di Ludovico: “Favole di bambini palermitani”

    Ho la fortuna di percorrere ogni tanto con mia figlia mondi immaginari meravigliosi popolati da fatine, polveri magiche, principi e principesse, gnomi e mostri parlanti. Un mondo che emerge nitido nei nostri dialoghi e che ha tutte le caratteristiche delle fantasie della mia infanzia. In realtà questi mondi magici, che appartengono a ciascuno di noi, non vengono generalmente coltivati nella nostra società e lasciati a se stessi finiscono asciugati dal divenire quotidiano fatto di tasse, spread e pareggi di bilancio.
    C’è una straordinaria suggestione di Gianni Rodari che parla della necessità di una Fantastica, che come la grammatica per la scrittura, metta insieme le regole che governano la fantasia. In realtà noi tendiamo a relegare il ruolo della fantasia in posizioni molto secondarie e l’assenza di una fantastica, che affianchi la logica o la grammatica è probabilmente la misura di questa mancanza. Personalmente credo che la cura dell’immaginario, nelle sue varie declinazioni, soprattutto nella capacità di narrazione, ed attraverso questa di rappresentazione di mondi possibili sia una risorsa irrinunciabile, ed averne fatto a meno è causa di una certa incapacità di riorganizzare e ridare fiato alla nostra società in declino.
    È quindi con un certo orgoglio che segnalo Favole di bambini palermitani, un libretto che prende spunto dal lavoro sulla fantasia che quotidianamente si compie a Palermo al Teatro delle Beffe diretto da Ludovico Caldarera a dispetto di tutto il resto e dei mille incredibili ostacoli che il teatro è costretto ad affrontare. Continua »

    Palermo
  • “Piantiamola!”

    “Piantiamola!”

    L’associazione U’parco (Parco Uditore) e l’Associazione Rita Atria, con molte altre associazioni avvieranno il 21 marzo una piantumazione di alberi donati dalle associazioni stesse e da privati cittadini. Le piante saranno dedicate, in rispetto ad una delle vocazioni cui il parco è intitolato, alla memoria delle vittime di mafie, terrorismo e ingiustizie e contribuiranno a determinare la fisionomia del Parco che sarà. Intervenire in un luogo di vita per antonomasia: un parco ricco di verde e di bambini, in nome di chi per cause nobilissime quella vita l’ha persa è un gesto significativo fatto non a caso lontano da ricorrenze e celebrazioni retoriche.

    La possibilità di donare, acquistare alberi, partecipare fattivamente all’iniziativa è aperta a tutta la città, ai palermitani ovunque siano residenti, ed a chiunque voglia contribuire ad un processo di trasformazione e cambiamento. Le informazioni su come aderire all’iniziativa sul sito dell’associazione.

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    Palermo
  • Battiato ripensaci: “Ypsigrock” va finanziato!

    Chiunque ami la musica conosce Ypsigrock, il più importante festival di musica indipendente in Sicilia e probabilmente una delle esperienze più importanti in Italia. Vi sono tutti gli ingredienti che invitano a gridare al miracolo, nato dall’entusiasmo di due giovani di Castelbuono, negli anni è cresciuto fino a raggiungere le diciotto edizioni consecutive. Il fatto che non abbia avuto finanziamenti pubblici stabili ne fa una impresa ciclopica non solo per la Sicilia.
    Si tratta di un evento ormai imperdibile per le migliaia di ragazzi che lo frequentano, ma è anche e sopratutto la dimostrazione di un modo vero di fare impresa, è stata una palestra di creatività per i ragazzi dell’associazione Glen Gould che industriandosi e cercando le soluzioni più diverse hanno fatto crescere negli anni budget, progetto e programma.
    Eppure nell’anno della “rivoluzione”, il progetto resta fuori dai finanziamenti per la musica erogati dall’assessorato al Turismo diretto dal mitico Battiato. Non entro nel merito del sistema e delle scelte, certo a scorrere l’elenco delle associazioni finanziate viene da chiedere quante abbiano il numero di spettatori di Ypsigrock, quante attirino spettatori non residenti più di Ypsigrock, quante siano una icona nell’immaginario collettivo e conosciute da cosi tanta gente. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Se potessi tornare indietro non penso che voterei Orlando…

    …perché questa città deve trovare un modo di farcela senza lui; ma se potessi tornare indietro voterei certamente Orlando, perché sta dando sicurezze ad una città da troppo tempo in ginocchio e senza speranza.

    Sono sinceramente rassicurato dal saperlo alla guida, e quando sento le sue interviste mi emoziona come mi emozionava quindici anni fa, quando, ricordiamolo, ha lasciato un segno indelebile nella nostra città. Mi manca però qualcosa, ne parlavo con un amico l’altra sera, e riferendomi una immagine non sua ha sintetizzato questa mancanza con: «Mancano i sogni».
    Affermazione che credo centri la questione. Palermo nonostante un cambiamento così netto al vertice, cosi voluto a furor di popolo, sembra inseguire come il resto d’Italia solo conti e difficoltà economiche, e non anche una visione, un sogno, un progetto forte ed emozionante, in grado di indirizzare e coagulare aspettative e prospettive, energie ed azioni. Continua »

    Palermo
  • Cappuccetto rosso si chiama Angela

    Cappuccetto rosso si chiama Angela, ed anche la nonna per la verità. Questa è una incrollabile certezza mia e di mia figlia da quando abbiamo assistito alla rappresentazione dedicata a Cappuccetto Rosso al Teatro delle Beffe in via de Spuches.
    Omonimia questa che peraltro è ragione di indiscutibile confusione e divertimento dentro e fuori la storia.
    Il Teatro delle Beffe è una realtà molto preziosa della nostra città, sopravvive tra mille difficoltà ed a suo sostegno si sono mobilitati lo scorso anno moltissimi artisti. A questo proposito segnalo, senza modifiche o correzioni, un intervento molto bello scritto in sostegno del teatro che vi consiglio di leggere, per come è scritto è per i mondi che rappresenta. Continua »

    Palermo
  • Se non hanno pane mangino le brioche

    In Sicilia probabilmente lo ricorderemo come uno dei peggiori assessori al turismo di sempre, una battaglia dura da vincere a giudicare dalle drammatiche situazioni del comparto, in Italia è molto più famoso per la storia della mortadella mangiata in parlamento in occasione della caduta del governo Prodi.
    In questa vicenda è solo un protagonista passivo, Stranamente non c’entra, è solo il “consumatore finale”, una comparsa di una scena da fine impero. Ma il destinatario finale serve per dare cornice adeguata all’accaduto.
    Non si tratta di mortadella e, sebbene ci sia la politica di mezzo, non si tratta neanche di prostitute, come avrebbero potuto pensare i nostri piccoli lettori; questa è la storia di un vassoio, si proprio un vassoio, che noi tutti, anche tu che stai leggendo, abbiamo acquistato per onorare il fu assessore e senatore della mortadella, in occasione del matrimonio del suo rampollo, il vassoio è stato acquistato con nostri soldi dal gruppo PdL all’Ars in occasione delle celebrazioni dell’importante evento. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • “Era nicu però mi ricordu”

    Francesco Giunta, ho già scritto di lui, torna a suonare a Palermo dopo oltre un lustro. Si esibirà per Palermo 2013, la programmazione natalizia del Comune, oggi al Politeama alle 21.00.
    Il concerto nasce dall’incontro di Francesco con Alfredo Lo Faro, eclettico imprenditore, che ha deciso di dedicare la seconda parte della sua vita imprenditoriale alla musica. Il progetto Era nicu però mi ricordu consta in una riedizione dei classici di Francesco con gli arrangiamenti di Valter Sivilotti, interpretati dallo stesso autore accompagnato dai musicisti del conservatorio di Palermo. Del progetto esiste anche una versione discografica.

    Personalmente sono grato ad Alfredo per l’entusiasmo ed energia che mette nel valorizzare e recuperare pezzi così importanti del nostro patrimonio culturale.
    Francesco è indiscutibilmente un punto di riferimento per molti di noi e questa riedizione del suo lavoro rappresenta una bella opportunità per avvicinarsi o riavvicinarsi ad una delle personalità autoriali più importanti del nostro territorio.
    Il concerto si annuncia come grande evento, con l’orchestra al completo e tra le altre cose la presenza di Valter Sivilotti in veste di direttore. Un appuntamento unico che suggerisco di non perdere.

    Palermo
  • Il sarto di Picasso

    Nell’antichità, per mangiare, gli animali e gli esseri umani si appostavano dietro i cespugli e catturavano le loro prede; poi le sbranavano e le dividevano con il branco. Solo che dopo essersi saziati, gli animali si addormentavano, mentre gli esseri umani iniziavano a scolpire sulle pareti della grotta le scene della caccia.

    I loro cuccioli osservavano e imparavano. Quei graffiti non erano solo disegni, ma racconti, prima che l’uomo inventasse il linguaggio.

    Il racconto è probabilmente uno degli elementi che più ci distingue dagli altri esseri viventi. Le storie sono uno strumento importante, forse il più incisivo per trasmettere emozioni e saperi. Non è un caso che la narrazione sia alla base di tutte le culture e che i racconti, di qualunque tipo, piacciano tanto ai bambini.

    Le storie, a detta di molti scrittori, esistono a prescindere da chi le racconta, ed il narratore, il romanziere, diviene una sorta di mediatore, qualcuno che svolge il compito di intercettare e rendere quella storia fruibile ad altri.

    Se questo è vero in generale, lo è in particolare per la storia de Il sarto di Picasso, la vicenda incredibile di Michele Sapone, un sarto nato all’inizio del Novecento in un piccolo paese del casertano, sballottato dalla vita tra Torino, Spalato, Ginevra, Parigi e Nizza, dove nell’immediato dopoguerra è entrato in contatto con il mondo dell’arte. Da quel momento ha cominciato a frequentare gli artisti della Costa, scambiando con loro abiti e quadri. Quando poi ha conosciuto Picasso, tra il sarto italiano e il pittore spagnolo è nata un’amicizia intensa e fraterna, che non si è mai interrotta fino alla morte del maestro. Anche loro, Picasso e Sapone, si scambiavano vestiti con opere, senza lasciare che il denaro inquinasse il loro rapporto. Si pagavano a vicenda con il baratto, come facevano gli uomini prima di inventare il denaro.

    Luca Masia - “Il sarto di Picasso”

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    Palermo
  • Tanto di Cappello

    Tanto di Cappello

    Negli anni in cui mi sono occupato di direzione artistica ho sempre vissuto distrattamente la programmazione per bambini, lo confesso, un po’ per incompetenza, ed un po’ per l’inevitabile mancanza di sensibilità sull’argomento che proviene dal non avere figli.
    Il programma natalizio del Comune (www.palermo2013.it) è molto attento in questa direzione il che non guasta in una città che generalmente trascura i più piccoli.
    Ieri mattina ho accompagnato mia figlia allo spettacolo dei Tanto di Cappello programmato a Parco Uditore. Sono andato con la soddisfazione, comprensibile, nel vedere il Parco aperto da neanche due mesi già parte del tessuto organico della città.
    Accompagnavo mia figlia, in realtà senza particolari aspettative, mi aspettavo una cosa per “bimbi”, con quell’approccio talvolta distante che certe volte noi “grandi” abbiamo rispetto a questo mondo così ricco e complesso.
    Sono in realtà rimasto entusiasta dello spettacolo. Mi hanno stupito. Continua »

    Palermo
  • Cosa vuoi per Natale?

    Ho incontrato qualche giorno fa per caso Gabriele l’autore del video del Comune “cosa vuoi per natale?”.

    Lo avevo già conosciuto in realtà anni fa molto giovane e molto attivo. Adesso vive a Bruxelles ed opera all’estero con una società di diritto italiano, che mi pare in se un modo molto originale d interpretare il ruolo di cervello in fuga. In realtà non si sente tale e parlando dell’argomento la sua tesi, che condivido pienamente, è che l questione non debba tanto essere le intelligenze che vanno: vivendo e lavorando fuori si acquisiscono e affinan competenze, sensibilità e punti di vista, come peraltro nel particolare dimostra la qualità di questo video; quanto piuttosto le intelligenze che non arrivano, l’incapacità di attirarne altre in un processo di reciproco scambio. Continua »

    Palermo
  • Grazie ragazzi

    Parco Uditore

    Poco meno di due anni fa su questo blog la proposta di fare nascere un parco nell’area di Fondo Uditore sembrava un urlo solitario nel deserto. Quell’idea ha radicato nelle volontà e nel desiderio di altri che l’hanno fatto propria con una costanza e una determinazione che mi rende orgoglioso di averli conosciuti.

    Ricordo quando entrai in quell’area le prime volte e quello che raccontavo a mia figlia sarebbe stato un giorno quel posto: un parco con bimbi, giochi e panchine. Sognavamo. Ci credevo. Non ho mai dubitato, ma non pensavo così presto e con il coinvolgimento di queste straordinarie energie. In questi due anni passando li davanti parlavamo con mia figlia di altalene e giochi e di tutti quei ragazzi che stavano lavorando al “nostro” parco. Continua »

    Palermo, Rosalio
  • Francesco Giunta, “Troppu very well” e “Colia scaliava la calia”

    In questo scorcio di fine estate ha imperversato su facebook una polemica piuttosto forte: una storia di plagio documentata da due illuminanti video pubblicati su YouTube.

    Il protagonista principale di questa spiacevole storia è Francesco Giunta. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Wim Wenders cittadino onorario

    Wim Wenders cittadino onorario

    Esiste una frattura tra Palermo e Wim Wenders. Chi se ne frega, potreste pensare, e sbagliereste. Wim Wenders è un protagonista della storia del cinema e della cultura del nostro tempo. Un intellettuale di primo piano ed una delle persone di maggior spessore che ho conosciuto. Potrebbe dare un contributo positivo alla città in questa fase così importante, nella quale dobbiamo fare di tutto per uscire dalle zona d’ombra nella quale ci troviamo. Penso che il nuovo assessore alla cultura ed il nuovo sindaco abbiano strumenti ed elementi per comprenderlo e quindi sarebbero maggiormente responsabili se non trovassero un modo per ricucire questa frattura, tanto più ora che sembra Palermo possa e voglia recuperare prestigio e visibilità nei contesti internazionali.

    La mia proposta è semplice, compiere un primo passo, conferire la cittadinanza onoraria a Wim Wenders, un gesto forse simbolico, ma che darebbe anche il segnale di una diversa percezione dei contesti e della prospettiva di visione della città. Continua »

    Palermo
  • Cultura e risorse: Palermo come Sydney

    Dal 1999 al 2004 ho lavorato al Teatro Massimo di Palermo. In quel frangente quanti lavoravamo in quel contesto vivevamo la visione del Teatro come possibile motore culturale della Città. Ricordo la produzione di opere come la Lulu di Berg, Ellis Island di Sollima, l’apertura del Teatro alle visite guidate, il clima generale di festa che si respirava dentro ed intorno. Nel ragionare su un modello possibile studiai in quegli anni l’Opera House di Sydney, fino a concedermi il lusso (a mie spese) di passare due mesi di studio e lavoro in quella struttura.

    L’Opera House è un modello interessante perché è un teatro lirico (ma sopratutto sinfonico a dispetto del nome) simbolo della città che lo ospita, come per molti versi lo è stato il Teatro Massimo per Palermo sopratutto dopo l’apertura del 1997 e nella successiva straordinaria gestione Giambrone. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Parco Uditore è mio!

    Parco Uditore è mio

    Anzi no, è tuo! Anzi no, è nostro! Molti mi chiedono a che punto sia il Parco Uditore e quando sarà aperto. Il quando è secondo me meno importante del come. A Palermo serve un parco è vero, ma soprattutto serve la capacità di adoperarci tutti insieme per un progetto che sia parte del bene collettivo, riappropriandoci del dono rappresentato dall’essere parte di una collettività. Attualmente sono in corso le fasi di bonifica necessarie dopo che è stata rinvenuta in gennaio una bomba della seconda guerra mondiale. Ieri è iniziata la demolizione di parte del muro di cinta su viale Regione. Se sbirciate passando vedrete l’apertura. I giochi in parte acquistati in parte donati dalla Kompan languono in attesa di essere montati, mentre i bonificatori si aggirano con i metal detector per gli otto ettari del Parco. Finiranno la bonifica, speriamo presto; ma non dobbiamo limitarci a guardare ed osservare. Non sarebbe la prima iniziativa addormentata dal rituale delle procedure, della burocrazia, dell’indifferenza. Ed una volta aperto dalla Regione, serve comunque la variante urbanistica, serve il coinvolgimento attivo dell’amministrazione comunale, e serve farne un grande laboratorio di riappropriazione collettiva da parte della Città. Continua »

    Palermo
  • Caro Fabrizio, caro Leoluca

    Per ricostruire Palermo, lo scrivo da sempre, non ci vuole un uomo forte con la soluzione in tasca, ma l’entusiasmo di una città pacificata. La stretta di mano di sabato scorso è l’inizio, l’occasione per rivedere la dualità ancestrale della nostra città: bene/male, giusto/ingiusto, mafia/antimafia.

    In una scena tagliata del film su Palermo di Wim Wenders Orlando interpreta un viandante che spiega quanto a Palermo la dicotomia vita/morte, bianco/nero sia strutturale ed ancestrale. Questa dualità è in parte il fascino di Palermo e sempre più la sua trappola infernale.

    La vostra stretta di mano può diventare simbolo di unità e del cambio di direzione auspicato da tutta la città. Deve idealmente allargarsi a tutte le forze che rappresentano veramente qualcosa in città, mettendo gli elementi chiave della dialettica e del confronto al servizio della costruzione di un percorso congiunto. Continua »

    Palermo
  • Nuti vicesindaco

    C’è una notizia buona ed una cattiva. La buona è che viviamo in un paese nel quale la gente si è finalmente stufata ed ha deciso di determinare il suo futuro votando se stessa. A Parma i cittadini sono al ballottaggio e competono elettoralmente per l’incarico di sindaco, in altre città come Genova sono andati molto vicino, a Sarego è stato eletto sindaco un ingegnere che lavora all’Enel. Avete capito bene, è gente normale, che ha un mestiere e sa fare qualcosa e quando avrà terminato l’esperienza di rappresentanza, tra massimo otto anni, tornerà a fare il suo lavoro.

    Un sommovimento che rischia di traformare radicalmente il nostro paese in una democrazia. Una rivoluzione che è stata prudentemente lontana dai media televisivi (e speriamo vi resti), e che ha colto di sopresa tutti, inclusi probabilmente gli stessi militanti.

    La cattiva notizia purtroppo è sempre quella, Palermo è sempre più reazionaria del resto d’Italia. Continua »

    Palermo
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