Profilo e post di

e-mail: taikituan@yahoo.it

Biografia: Nato a Palermo nel 1957, folgorato da Jung, a 16 anni inizio a occuparmi di musica elettronica e fotografia, manco il goal della psicologia e sono perito, in telecomunicazioni. Nel 1990 lascio il lavoro sicuro alla RAI per l'avventura a Milano, un imprenditore per delle imponderabili cause astrali decide di inserirmi nella sua azienda commerciale. Per una decina d'anni traffico tecnologie datacom in un ambiente internazionale, notevoli le soddisfazioni professionali, ma intanto mi seducono i media digitali interattivi. All'alba del nuovo millennio gioco le mie carte tra il multimedia interattivo e il content management. Torno a Palermo come Account ed Information Architect e partecipo allo sviluppo di business con tecnologie CRM e CMS, per la gloria erogo anche conoscenze telematiche conto terzi. Adesso lavoro in un ente pubblico, del mio passato è rimasto il ricordo. Ascolto Bach, Mozart o l'ultimo Beethoven e nel tempo libero mi cimento con la musica e l'editing video.

Giovanni D'Acquisto
  • Illuminante!

    1993, terza vacanza estiva in Sicilia. Vivevo già da tempo a Milano, e avevo superato la crisi d’orientamento topologico-culturale. Nel mio ambiente di lavoro non c’erano siciliani, erano pochi anche tra gli amici e non li frequentavo tanto. Dopo aver trascorso la solita prima settimana con la famiglia che non vedevo da tempo, decisi dipassare qualche giorno a Levanzo, antico amore. A Trapani arrivo verso le 13:00, sono la sola persona presente all’imbarco. la biglietteria è chiusa, l’aliscafo parte alle 14:00. Mi siedo sulla prima panchina davanti allo sportello della biglietteria, mi sistemo gli occhiali da sole, calo sulla fronte le falda del mio nuovo cappello di paglia e inizio a leggere il libro che mi sono portato appresso. Di tanto in tanto sbircio lo sportello della biglietteria, sempre chiuso. Passa così un’ora. Alle 14:00.01 un’auto parcheggia vicino a me, ne scendono due donne e un uomo che confabulano un po’. Ore 14:01.00, intravedo una persona dietro i vetri della biglietteria, mi alzo per raggiungere lo sportello a tre metri da me ma nel frattempo il tizio si sposta rapido e mi si piazza davanti. Ci penso su una frazione di secondo e poi gli dico “Scusi ma c’ero prima io, non se n’è accorto?” Il tizio risponde che no, non se n’è accorto. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Schiacciata

    Durante le vacanze estive mi è capitato di discutere più d’una volta con la stessa persona, un panormita più o meno mio coetaneo. Scicli oltre ad essere affascinante è anche un luogo in cui incontrano persone che provengono da tutta Europa, anche da Palermo, ed è relativamente facile attaccare discorso con uno sconosciuto al bar. Abbiamo iniziato con la granita di caffè meteorologica ma arrivati alla schiacciata ragusana, conformemente alla natura del cibo, anche le discussioni sono divenute più sapide. Cosa è cambiato in Sicilia e cosa no, i soliti piagnistei intellettuali su Palermo irredimibile, se è vero o se no, le viscere e la mente. Prima o poi avremmo planato sul terreno politico e ciò è avvenuto. Con cautela abbiamo iniziato a sondare le opinioni rispettive e dopo qualche schermaglia lui ha capito che io sono indipendente (aimé) e io che lui era un ex-democristiano. Prima di partire mi ha raccontato cosa è cambiato nell’agone politico locale in 30 anni. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Bandiera

    L’altroieri sera ho sentito un boato vocalico, ho capito che il Palermo aveva segnato. Non seguo il calcio e guardo poca TV, tuttavia mi ha fatto piacere. Ieri mattina per strada ascoltavo i commenti dei miei concittadini e pensavo: il padrone della squadra è veneto, l’allenatore pure, i giocatori per la maggior parte non sono siciliani… ed è così piacevole condividerne la gloria, ma di nostra c’è solo la bandiera e l’entusiasmo.

    Palermo
  • Fermata!

    Ore 16, Via Duca della Verdura angolo Via Libertà. Settimo platano a destra, quello piccoletto a ridosso della fermata di Piazza Alberico Gentile. C’è un’enorme anguria spatacchiata ai piedi dell’alberello. Lì per lì penso che un encomiabile cittadino, dispiaciuto per le condizioni pietose dell’alberello, l’ha concimato come poteva. La polpa, sgranata ma ancora succosa e rossa come sa essere la polpa di un melone maturo, è esposta alla vivida luce solare. Numerose macchie nere costellano il rosso: mi sento fissato da quelli che per un istante immagino essere i molteplici occhi di una creatura celeste. Ma altre macchie nere si spostano avanti e indietro! La mia vista non è più così buona come una volta … e nella frazione di secondo che trascorre tra la percezione dei semi e quella delle mosche io mi commuovo. Il disgusto che sale dalle mie viscere è sostituito nel mio cuore da una lode. Grazie al cielo si tratta di materia organica. Nutrimento per le mosche, l’anguria si spappolerà e la materia organica dissolta dai batteri aerobici colerà nel terreno e nutrirà l’esile alberello. Il sole farà il resto e forse tra un mese dell’anguria resterà solo il ricordo e una grossa macchia marrone-verdastra: sempre meglio di una bottiglia di plastica! Nel frattempo ho potuto abbronzarmi nell’attesa di un centouno, una ventina di minuti. Perché pretender di più da Palermo? ***

    Con questo post vado in vacanza. Per almeno tre mesi non disporrò di accesso internet per cui i miei interventi saranno meno che sporadici. Forse in autunno riprenderò a scrivere, chissà. Buone vacanze a tutti.

    Palermo
  • Anche l’occhio vuole la sua parte – 2

    Siamo in tanti nel mondo, per cui c’è sempre qualcuno che per un motivo o per un un altro va a ficcare il naso dove non dovrebbe e scopre ciò che è meglio non scoprire. Conosciamo già le polveri sottili? Hanno scoperto quelle ultrasottili! Purtroppo per noi, le norme europee relative alle emissioni di polveri nell’ambiente considerano sole le Pm10 (diametro 10 micron) ed è su questo parametro che sono effettuati i calcoli per il progetto dei termovalorizzatori. Continua »

    Palermo
  • Anche l’occhio vuole la sua parte – 1

    Termovalorizzatore

    In un’isola dalla forma pressappoco triangolare c’è un’alta collina pietrosa brulla e assolata che sovrasta una città popolosa, sonnecchiosa per non dir altro, scossa di tanto in tanto da un terremoto e cotta di frequente dallo scirocco. Un gruppo di benefattori decide di risolvere con stile il problema dei rifiuti, che è uno dei più spinosi tra quelli che affliggono l’Isola e la città: sarà realizzata l’industria della spazzatura. La collina pietrosa sarà abbellita con un edificio la cui architettura sarà disegnata niente di meno che dallo studio Tange Associates, nel quale saranno bruciati i rifiuti per ricavarne vapore, alimentare una turbina e produrre energia elettrica. Continua »

    Palermo
  • Collosità

    Collosità

    Ho vinto la scommessa con un mio amico funzionario comunale, la maggior parte dei manifesti elettorali abusivi sono ancora lì sui muri del centro, anzi della ZTL. L’altroieri sul GdS ho letto le dichiarazioni dei responsabili municipali, che assicurano l’impegno delle loro amministrazioni per la soluzione del problema. Sono previsti tempi lunghi, perché c’è pochissimo personale con mansioni ad hoc.

    Sappiamo tutti che la civiltà dei cittadini palermitani è superiore a quella dei milanesi, se non addirittura dei trentini, perciò l’amministrazione municipale palermitana si può permettere di considerare l’affisione abusiva alla stessa stregua di una tromba d’aria. Per me le affissioni abusive sono analoghe alle nevicate padane, sono prevedibili annualmente. Fino a qualche anno fa cosa facevano i padani, ‘sti buzzurri che non avevano ancora capito come si vive? In autunno i municipi redigevano un piano-neve pubblicizzato con dei manifesti che tapezzavano le città per un mese e creavano delle liste di volontari (privati, associazioni, etc.) che in caso di necessità erano convoati per spalare la neve a mano. Naturalmente i rapporti con i volontari erano regolati secondo convenzioni stipulate annualmente ed era prevista una forma di compenso. Pare che di recente per mancanza di fondi o per disorganizzazione, qualcuno dice a causa degli sprechi e delle consulenze miliardarie erogate o elargite (dipende dai punti di vista), i municipi padani l’abitudine la stiano pian piano perdendo: finalmente cominciamo a somigliarci.

    Palermo
  • iosonomio

    SONO UN ALBERO E NN 1 PATTUMIERA VERGOGNA I TOPI SONO CONTENTI

    Palermo è una città meravigliosa, qui l’aria è pregna di cultura.
    Esiste al mondo un’altra città in cui gli alberi sono capaci di scrivere in stampatello?

    A Palermo gli alberi rivendicano orgogliosamente la propria dignità di esseri viventi. Se sono così gli alberi, come saranno mai gli abitanti della specie homo sapiens sapiens panormita?

    Il Conte Hugues Bernard de la Gatinais ha dichiarato nei giorni scorsi che la pulizia a Mondello peggiora di anno in anno. Dato il titolo di cui si fregia, si potrebbe dire che ha la puzza sotto il naso?

    In fondo la diffusione della spazzatura potrebbe essere un’espediente del panormita per tentare di risvegliare negli alberi l’autocoscienza.

    Palermo
  • Massimo sforzo

    Da tempo assisto al declino del Teatro Massimo come Ente Lirico, ma probabilmente non avrei scritto nulla al riguardo: come una scatola troppo grande e perciò difficile da maneggiare, esso era presente nella mia mente da settimane ma non sapevo da dove iniziare. Dalla sua storia? Non sono né uno storico né un architetto, so solo che per costruirlo fu devastato un quartiere e furono abbattuti dei conventi e delle chiese storiche, ma era tempo di anticlericali perciò non ci fu opposizione politica. Tra il concorso e inizio della costruzione passarono una ventina d’anni ed altrettanti anni per finirlo ma il risultato fu magnifico, un tempio della musica secondo solo a l’Opera de Paris. All’epoca il reality era la lirica e lo sponsor era Florio, per cui il pubblico, la risonanza internazionale e i fondi finanziari erano assicurati, tuttavia il comune di Palermo s’indebitò molto per sostenere la costruzione del Teatro Massimo. Continua »

    Palermo
  • Affinità culturali

    Le code in ospedale sono spesso occasione per scambiare quattro chiacchiere con altre persone. Stamattina abbiamo trascorso due ore in Ospedale dei bambini per via di certi esami clinici. Prima, durante l’attesa dell’apertura dell’ufficio ticket, ho discusso di rasatura e prodotti per la barba con il mio vicino. Abbiamo condiviso l’esperienza, per così dire, un mio zio era barbiere. Mi ha illustrato il suo metodo, migliore del mio in due punti, ma credo che i panni caldi per ammorbidire la pelle non li adotterò. L’ufficio ha aperto con 15 minuti di ritardo perché gli addetti sono arrivati in anticipo ed in ritardo, nel senso che uno è arrivato dieci minuti prima e l’altro dieci minuti dopo l’orario prefissato. Le procedure dell’ufficio prevedono che ciascuna richiesta sia gestita da due persone: ci sarà un buon motivo, ma di conseguenza l’ufficio apre solo quando tutti e due gli addetti sono presenti. Naturalmente la coda avanza a rilento, dato che l’ufficio evade una richiesta alla volta, e così capita di discutere, o di litigare, secondo i casi. Del litigio dirò solo che si trattava del solito ammuino. Continua »

    Palermo
  • Ritardato, anticipato

    È mattina, sono appena salito sull’autobus affollato e mi sono sistemato in una nicchia salvapiedi. Non appena l’autobus riparte, il tizio che ho di fronte mi chiede: “SignoOree! AccheoOre finiscoono le targhee alteernee?” Rispondo che terminano alle ore 20 ma che l’inizio è alle 15. “Aaah! E’ per questoO che cc’è tutta questaA confuusioOneE!” Gli rispondo che gli automobilisti forse hanno anticipato i loro impegni per non restare bloccati. “Aaaah! Perciòo è dalle 3 alle 20.” Una pausa di alcuni secondi e poi riprende il discorso “Ma a che sservoOno le targhee alteerneE soOlo due volte alla settimanaA? Dovrebbe essere tutti ii gioOoRnii a targhee alteerneE”. Interviene il vicino: “Serbe a fari piccioli per il comune con tutte le multe che prendono!” Riprende il primo: “Egreggio signoree ci vuole il ritiro della pateente! Che non ci fannoO nienteE, le multeE, perchée c’hanno tanti piccioli e paganoO, paaganoO!”. Il discorso tra i due continua su altri temi: Papadopulo, il PalermoLivorno, serie AB. È la mia fermata, io scendo.

    Palermo
  • Tempi mitici

    Stamani ho visto l’Etna dalla spiaggia di Mondello. Un mito arcaico ammantato di neve per chi ha commentato la visione con voce emozionata, solo un vulcano di ragguardevoli dimensioni per i tanti che l’hanno appena notato. Mentre contemplavo il mito, con la coda dell’occhio seguivo la comarca di bastasi che tiravano pallonate tra la folla sulla spiaggia a ridosso del borgo. Una delle pallonate ha colpito mia moglie in testa e ne ha modificato sostanzialmente l’umore, io l’ho messa giù dura e loro con tante scuse hanno solo modificato la direzione dei tiri. Le proteste montavano ma quegli spiriti liberi, per così dire, non smettevano. Ce ne siamo andati, mia moglie masticava risentimento e con lo sguardo cercava un vigile urbano. Un vigile urbano? Continua »

    Palermo
  • Dell’indifferenza in materia di società

    Il titolo potrebbe far pensare alla recensione tardiva di un’opera del filosofo Manlio Sgalambro. Forse c’è un nesso ma qui si tratta di spazzatura. Giorni fa il portiere del condominio in cui abito, quartieri alti, mi ha raccontato di un suo colloquio con dei funzionari AMIA che informano gli utenti riguardo alla prossima istituzione di un servizio di raccolta differenziata dei rifiuti. Ho cercato delle notizie sul web e non ne ho trovate ma, lo ammetto, ho dedicato pochi minuti allo scopo. Innanzitutto mi chiedo: cosa distingue la nuova raccolta differenziata dalla vecchia? Nel mio quartiere esistono già i contenitori per la raccolta della frazione organica, della carta, del vetro e della plastica, in qualche modo sono usati, magari in modo non ortodosso, ma non si può pretendere di più. Le pattumiere a 4 e più posti sono oggetti buoni per le genti padane, qui è ancora pratica corrente il lancio in lungo del sacchetto e non riesco ad immaginare un palermitano impegnato in un’attività più complessa. Il ritiro differenziato di 4 o 6 tipi di rifiuti su più turni?? Continua »

    Palermo
  • Rincasato

    Rosalio, un nome che mi è subito piaciuto. Content design attuale, stile postmoderno con un retrogusto barocco, un connubio gradevole.

    Chi sono? Un rincasato. Così mi ha definito Tony Siino, che mi ha invitato a scrivere su Rosalio. 49 anni, effige più o meno come da foto, esperto in comunicazione multimediale e tecnologie telematiche, marketing etc, altre storie etc. Ho vissuto e lavorato per 13 anni tra la Brianza e Milano. Tornato da qualche tempo in quell’isola di Sicilia menzionata anche in una saga vikinga e celebrata in un canto islandese tardo medioevale.

    Che ha quest’isola di speciale? Perché attrae ancora lo straniero e attira a sé l’indigeno? È l’aura siciliana. Sempre più fievole, essa resiste ancora nei luoghi appartati, sui monti nell’interno o in certi tratti di costa, ma i siciliani intesi come soggetto politico collettivo non ne hanno gran merito: le coste sono per la maggior parte sfigurate, il mare lascia a desiderare, i servizi sono meno che carenti, l’economia è patetica. Continua »

    Palermo, Rosalio
x
Segui Rosalio su facebook, Twitter e Instagram